lunedì 29 gennaio 2024

Così imparate a uscire di notte di Francois Gravel e Martine Latulippe

"Così imparate a uscire di notte" di Francois Gravel e Martine Latulippe è un titolo che fa parte di una collana pubblicata nel 2023 dalla casa editrice Biancoenero.
La collana propone storie di paura abbastanza brevi, che non superano mai il centinaio di pagine, e illustrate da vari artisti (anche se sempre con disegni in bianco e nero). 


 Sopra: Tra le copertine dei volumi della collana questo è probabile quella con l'immagine più blanda, che rappresenta una recinzione rotta, anche se nella sua semplicità il soggetto ha comunque qualcosa di evocativo a modo suo. Lo sfondo è completamente nero, mentre l'unica cosa colorata che risalta e il cerchio azzurro dentro cui è stato scritto il titolo 
 
Olivier mentre si sta dirigendo a casa di un amico per una festa decide, senza motivo, di proseguire ancora per un po' fino ad arrivare ad un cantiere dove vede Matilde, una sua compagna di scuola. La ragazza è entrata dentro al cantiere passando da un buco nella recinzione e ha fatto una strana scoperta: lo zaino di un bambino, seminascosto nella terra appena scavata. Dentro, un flauto, una piccola maglietta e una vecchia bussola. Olver e Matilde istintivamente iniziano a chiedersi: a chi appartiene lo zaino?. Mentre ne stanno osservando il contenuto però sopraggiunge un uomo con il suo cane e i due vengono mandati via, tuttavia Oliver si accorge di aver tenuto una bussola, mentre Matilde di avere in mano una maglietta che era nello zaino.
 
 Sopra: Queste pagine raccolgono alcuni titoli di giornali e notizie prese da internet sul caso della scomparsa di una bambina.
  
All'interno del volume non sono presenti esattamente delle illustrazioni, anche se c'è una certa cura per la parte grafica. Tutta la storia infatti è scritta come se fosse una raccolta di documenti provenienti da varie fonti: da dei dossier (e al posto dei titoli viene riportato "Trascrizione della deposizione di...") oppure dai diari dei due protagonisti, messaggi telefonici, giornali...
I dossier sono intervallati da varie immagini, che di solito hanno qualche connessione con quanto riportato nella storia: foto degli oggetti trovati nello zaino, del buco nella recensione del cantiere, la mappa degli appartamenti regina (il complesso di appartamenti che stanno costruendo nel cantiere), foto di case e roulotte, silhouettes di gru e ruspe...
 



 Sopra: Alcune delle pagine del libro, in cui potete vedere immagini e foto di elementi come la recinzione aperta, la carta di alcuni appartamenti, gli oggetti trovati nello zaino, delle impronte digitali, il dossier di Iris ecc...
 
"Così imparate a uscire di notte" di Francois Gravel e Martine Latulippe è una breve ma intrigante storia che di base potrebbe essere un giallo poliziesco, a cui però si unisce qualche elemento soprannaturale, come la bussola trovata nello zaino che inizialmente punta non verso nord ma costantemente in direzione del cantiere dove è stata ritrovata.
La vicenda è piuttosto breve ma abbastanza intensa e si legge molto rapidamente, anche perché i testi, come comunicato alla fine del libro, seguono i criteri della alta leggibilità per cui seguono paragrafi spaziati e capitoli brevi, carattere tipografico studiato per chi l'ha difficoltà di lettura, front che facilita la lettura rispettando alcuni accorgimenti visivi. 
I testi inoltre non sono scritti sotto forma di romanzo, ma più come degli pezzi di documenti di vario tipo messi insieme, come nel romanzo di Dracula, che era un romanzo epistolare con riportate anche informazioni provenienti da giornali e trascrizioni di registrazioni. Nel caso del suddetto testo invece troviamo le trascrizioni delle deposizioni dei due protagonisti, Oliver e Matilde, pagine del diario di quest'ultima, frammenti di giornale e screenshot di messaggi. Oltre a questi testi (ognuno riconoscibile perché scritto con una precisa grafica) vi sono poi delle pagine dallo sfondo nero in cui sono invece riportati i pensieri dell'assassino, il quale vuole fare fuori i due ragazzini per paura di essere scoperto: "Bisogna eliminarli, certamente. Così imparano ad andare in giro di notte." Questi pensieri aiutano a fare aumentare la tensione nella storia poiché presagiscono un possibile pericolo per i protagonisti. Fortunatamente i due ragazzini non sono di quelli che vogliono fare tutto da soli, ma ad un certo punto avvisano la polizia che porta a termine le indagini.
Una storia breve ma intensa, capace di catturare l'attenzione e la curiosità dei lettori. Adatta dai 10/11 anni (sul retro del libro consigliano addirittura dai 12) per i temi affrontati, anche se il font e la lunghezza, nonché la presenza di varie immagini, la rendono adatta anche per lettori non troppo forti.

Quest'opera è stata edita originariamente in francese nel 2020 dalle Les éditions la courte échelle col titolo "Ca leur apprendra à sortir la nuit". È stata pubblicata in italiano nel 2023 dalla Biancoenero, ha 96 pagine, la copertina flessibile e misura 21 cm d'altezza e 14 cm di lunghezza e costa 14 euro.
 
Titoli compresi nella serie:  
  1. "Non aver paura dei cimiteri": i genitori di Clara le hanno sempre detto che non deve avere paura dei cimiteri. E non hanno esitato a comprare casa ai margini di uno di quegli immensi giardini punteggiati di lapidi. Eppure, quando dalla finestra Clara vede le luci tremolanti sopra le tombe, non ha molti dubbi. Evidentemente i suoi genitori non le hanno detto tutto.
  2. "Uccelli del malaugurio": Sull’auto di famiglia, Dafne sospira di noia al pensiero di trascorrere due settimane in campeggio con i genitori. Ma all’improvviso… Bang! Un uccello si schianta contro il parabrezza. Inizia così una lunga serie di avvenimenti destinati a trasformare le vacanze in un vero e proprio incubo.
  3. "Così imparate a uscire di notte": verso sera, vicino a un cantiere, Olivier e Matilde fanno una strana scoperta: lo zaino di un bambino, seminascosto nella terra appena scavata. Dentro, una piccola maglietta e una vecchia bussola. A chi appartiene lo zaino? E chi è quell’uomo che si aggira lì vicino con il suo cane? I due ragazzi lo scopriranno presto, a loro rischio e pericolo.
  4. "C'è un uomo in cantina": Ogni volta che deve scendere in cantina per prendere il bucato, Colin ha la spiacevole impressione che qualcuno, in agguato nel buio, lo stia osservando. È solo immaginazione? Oppure c’entra quel vecchio dipinto appeso alla parete che raffigura uno strano Barone? E cosa succede quando un fantasma, anche se solo dipinto, è pronto a tutto pur di mangiare?
 
     
Sopra: Le copertine di questa collana giocano tutte sui toni del bianco e del nero, mentre vengono fatti spiccare i titoli dei singoli volumi, rinchiusi dentro dei cerchi colorati.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 22 gennaio 2024

La mia migliore amica è un vampiro di Alex Foulkes

"La mia migliore amica è un vampiro" scritto da Alex Foulkes e illustrato da Sara Ogilvie è un romanzo che ha per protagonista una giovane vampira di 111 anni di nome Eleonore, per gli amici Leo, che vede affrontare la sua Prima Caccia.
 
 Sopra: Sulla copertina spicca la figura della protagonista: la vampira Leo, con il suo mantello nero e rosso e dietro la luna piena.
 
Leo è una ragazza come tante, se non fosse che... è un vampiro e ha appena compiuto centoundici anni! Di questi ne ha vissuti undici da viva e cento da non-viva, e ora la aspetta una notte speciale: in occasione della Luna Piena dovrà superare un rito di passaggio: cacciare il suo primo essere umano e berne il sangue, da sola. Inoltrandosi a Boscoscuro, la foresta che lambisce il temibile castello Motteberg, dove Leo vive con la sua famiglia di nobili vampiri, raggiunge l'orfanotrofio Santa Frida. E lì trova la preda perfetta: una bambina scarmigliata di nome Minna.
Ma non tutto va secondo i piani. Leo viene scoperta dal Torturaorfani, il malvagio direttore dell'orfanotrofio, e nel tentativo di scappare provoca inavvertitamente un incendio che rade al suolo l'orfanotrofio. Dalle ceneri si animano due fantasmi: sono proprio Minna e il Torturaorfani. Si riaccende così un'antica guerra, e Leo e Minna si alleano per sconfiggere quell'uomo malvagio e salvare gli orfani del Santa Frida da un destino terribile.
 
 Sopra: In questa illustrazione a doppia pagina vediamo l'armatura da cavaliere maggiordomo/tata Marged mentre sponvera una serie di ritratti di famiglia ch ci mostrano la madre, il padre e la sorella di Leo, oltre che Leo stessa.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero di Sara Ogilvie, le quali hanno il compito di raffigurare alcune scene e personaggi narrati e descritti nei testi. I disegni sono piuttosto accurati e dettagliati, ad esempio Leo viene sempre ritratta con una gamba di legno (poiché la ragazza ha perso la sua la prima volta che ha tentato un Vampitrasporto), sebbene non siano realizzati con uno stile realistico, ma anzi piuttosto esagerato. 
Certe volte i disegni hanno dei tratti tremolanti che mi ricordano  i disegni di Quentin Blake e anche i vari personaggi sono ritratti in modo piuttosto esagerato e talvolta un po' buffo, come il padre di Leo, un tipo basso, quasi privo di collo, tozzo e grassoccio con il naso appuntito sormontato da due occhialini rotondi, due lunghi canini sporgenti che spuntano da una piccola bocca.
I disegni possono essere sia a pagina intera che a doppia pagina, oppure anche di piccole dimensioni e sparpagliati in mezzo ai testi.




 Sopra: Alcune illustrazioni interne, in bianco e nero, che mostrano, in particolare, Leo e la sua famiglia, nonché la sua casa e il bosco circostante.
 
"La mia migliore amica è un vampiro" scritto da Alex Foulkes e illustrato da Sara Ogilvie è un simpatico racconto che vede un'alleanza e la nascita di un'amicizia tra Leo, un vampiro, e Minna, una ragazzina che è diventata un fantasma (in parte per colpa di Leo), anche se solitamente vampiri e fantasmi sono nemici mortali.
A Minna tuttavia serve l'aiuto di Leo per poter sconfiggere un fantasma super terribile: quello del Torturaorfani, nome che si è guadagnato quando era ancora in vita, ed ora che l'uomo è morto ed è diventato uno spettro è ancora più perfido e pericoloso. È per lui che Minna non può trovare riposo ed è rinata come fantasma, perché sa che deve fermarlo ad ogni costo e Leo viene quindi coinvolta nella missione suo malgrado, dopo aver fallito la sua prima caccia.
I vampiri della Fouljees infatti devono seguire delle regole, come nutrirsi del sangue dei vivi, i quali vengono appieno uccisi dai vampiri. Quando Leo esce per la sua prima caccia in cerca della sua vittima è consapevole di dover compiere un omicidio, e in effetti lo compie, peccato che le cose non vadano secondo i piani, visto che comunque non riesce a sfamarsi, riducendo in cenere l'orfanotrofio e "dando vita" a ben due fantasmi.
I vampiri di questo romanzo sono dotati di poteri particolari, come il Vampitrasporto, cioè la capacità di mutare il proprio aspetto in quello di animali volati (di solito pipistrelli) che gli permettono di spostarsi velocemente grazie al volo, per poi ricomporre il proprio corpo dove desiderano. Ci sono poi i poteri della telecinesi (sposstare gli oggetti col pensiero) e dell'ipnosi, cioè di piegare la volontà di un essere umano al loro volere (utile ad esempio per obbligare le vittime a invitare i vampiri ad entrare, visto che essi vedono essere invitati per poter accedere ad una dimora). Sembra, inoltre, che al momento di attaccare un vampiro muti d'aspetto, allungando i canini ma anche il corpo: "Qualcosa di bestiale stava prendendo il controllo. La pelle di Leo diventò spessa e coriacea. I suoi denti si allungarono, sporgendo dalla bocca. [...] Sentì la schiena allungarsi, la spina dorsale distendersi con una serie sia chiocchi. Sì sentì le Garcia e le gambe più lunghe. Anzi, si sentiva tutta più alta e lunga, tanto da diversi piegate su se stessa per avvicinare le mascelle al collo dell'umana".
Questi vampiri quindi sono sì i protagonisti di un libro per ragazzi, ma non sono esattamente degli smidollati, anzi, l'autrice ha fatto loro conservare una certa dignità e forza, pur mantenendo il personaggio di Leo simpatico e estroverso, in modo da conquistare la simpatia del lettore. Sebbene Leo sia un vampiro, l'autore ha reso questo personaggio molto umano; ad esempio fin dall'inizio il lettore percepisce la paura della protagonista nel deludere la madre, la quale è un potente vampiro che non ammette sbagli e debolezze, ma che non se la cava molto bene con l'esprimere i suoi sentimenti, anche perchè il suo cuore col tempo si è rinsecchito fino ad assumere le dimensioni di una prugna. Leo soffre per questa indifferenza materna, ma anche il padre in realtà non è molto presente nella vita della figlia, in quanto spesso troppo occupato con le sue ricerche ed i suoi esperimenti.
L'antagonista, il Torturaorfani, è un cattivo spietato e potente, che con la trasformazione in fantasma ha acquistato spaventosi poteri sovrannaturali, ma anche quando era in vita godeva di un certo potere, concessogli dalle istituzioni e dalla sua autorità in quanto direttore di un orfanostrofio dove poteva trattare gli orfani come voleva senza che ci fosse alcun controllo. Oltre a farli lavorare come sguatteri dandogli da mangiare il minimo indispensabile (ma ricordando loro di come dovessero essergli grati per come si prendeva cura di loro), prima di morire aveva deciso di venderli, mandandoli a lavorare presso segherie, miniere o come sguatteri. La sua figura mi ricorda alcuni adulti che compaiono nei libri di Dahl, quesgli adulti spietati e senza scrupoli, talvolta anche un po' sadici, che amano imporre la loro autorità sui bambini perchè sanno di essere i più forti e che nessuno li fermerà.
Una storia carina e coinvolgene, in cui in realtà non compaiono molti personaggi, quelli principali si contano sulle dita di due mani: Leo, Minna, i genitori e la sorella di Leo, la governante/armatura di Leo, il Torturaorfani e, più avanti, il prete del villaggio. Questo permette all'autore di approfondire bene i personaggi di Leo e Minna, nonchè anche quello del Torturaorfani, di cui scopriremo i motivi per cui odia così tanto gli orfani, e in particolare Minna. E' un romanzo incentrato sulla crescita personale, dove la protagonista deve superare le proprie angoscie e le proprie paure, molte delle quali riguardano la propria famiglia, e in particolare la figura materna, che in realtà non è la sua madre biologica. Nel mondo creato da Foulkers infatti quando un vampiro decide di avere un figlio non ha una gravidanza o un parto, ma in pratica decide di prendere un bambino umano (di una famiglia umana quindi) e di trasformalo in vampiro, una sorta di adozione in pratica, anche se sotto certi aspetti sembra più una specie di rapimento, anche se Leo dice a se stessa che è un onore essere accolta in una famiglia vampirica nobile e antica come quella dei von Motteberg.
Peccato che alla fine non ci sia un vero e proprio confronto tra Leo e la madre, la quale non viene a conoscenza del fatto che la figlia non ha portato a termine la sua prima caccia nè del fatto che però è riuscita ad uccidere un fantasma, anche se perlomeno mostra di tenere a lei. Credo che l'autore comunque abbia in mente dei seguiti (in effetti a settembre del 2022 è uscito un seguito intitolato "Rules for Vampires: Ghosts bite back"), quindi può darsi che si sia voluto portare questo confronto più avanti nella serie.
 
Questo libro è stato pubblicato originariamente in Gran Bretagna nel 2021 dalla Simon & Schuster col titolo "Rules for Vampires". In italiano è stato edito nel 2022 dalla Mondadori Editore, ha 368 pagine, una copertina rigida con sovracopertina, misura 22.5 cm d'altezza e 14,5 cm di lunghezza e costa 17 euro.

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giovedì 18 gennaio 2024

Il mistero della casa sull'isola di Sara Nickerson

"Il mistero della casa sull'isola" è un romanzo di Sara Nickerson, con delle illustrazioni a fumetti opera di S. Wern Comport, che parla di una misteriosa casa abbandonata su un'isola, la quale sembra essere collegata alla morte del padre di Margareth, una dei protagonisti del racconto.
 
 Sopra: Sulla copertina, dalle tinte viola, vediamo comparire la casa di cui parla il titolo, mentre due ragazzi terrorizzati (probabilmente Margareth e Boyd) stanno scappando da essa.
 
Il padre di Margareth è morto da ormai quattro anni, annegato a quanto pare, ma sua madre non vuole mai parlarne. Ormai lei, assieme alle figlie (Margareth e la sorellina Sophie), vivono sempre nella solita routine, la quale però all'improvviso una domenica cambia, quando la donna decide di andare su un'isola e mettere in vendita una casa che sembra essere di sua proprietà (o di proprietà del marito). Appena le due sorelle scoprono l'esistenza di questa abitazione iniziano subito a porsi delle domande: Chi ha vissuto nella vecchia casa che la mamma di Margareth ha deciso di mettere in vendita? E perché Margareth ha la sensazione di esserci già stata? Forse la casa non è abbandonata come sembra... Mentre stanno andando via, infatti, la ragazzina ha l'impressione che qualcuno le stia spiando dalla finestra. Inoltre, quando Margareth vi entra dentro trova un pacchetto indirizzato a sua mdre, che però ella non ha voluto aprire e voleva risepdire al mittente. Sul pacchetto è riportata la data di quyattro anni prima, quando il padre della ragazzina è scomparso, per cui la bambina decide di prendere il pacchetto con se e all'interno vi trova: una medaglia, una chiave e un fumetto di "Rat"; ma come sono connessi questi oggetti alla morte del padre?. C'è solo un modo per scoprire la verità: tornare da sola alla casa e risolvere il mistero.
Nel frattempo anche Boyd, un ragazzo che vive sull'isola proprio accanto alla casa di Mergareth, ha notato gli strani movimenti che sono successi attorno alla casa: chi sono la donne e le due bambine che hanno messo un cartello nel prato della casa? Inoltre Boyd è appassionato di una serie di fumetti che ha scovato nella biblioteca del paese: "Rat", di cui però non è mai riuscito a trovare e a leggere il primo numero.
 
 
  Sopra: Due pagine del libro, in cui a destra vediamo il titolo di un capitolo e alcune vignette del fumetto di "Rat", di cui Boyd è appassionato.
 
All'interno del romanzo ci sono delle illustrazioni in bianco e nero realizzate da  S. Wern Comport. In realtà si tratta di fumetti e centrano con la storia, in quanto Boyd, il secondo protagonista della storia, è un appassionato di una serie di fumetti dal titolo "Rat", i quali parlano di uno strano uomo ratto che vive, nascondendosi al resto del mondo, nella casa abbandonata di proprietà della madre di Margareth. Sarà proprio grazie a questi fumetti che Margareth e Boyd si incontreranno e potranno far luce sul mistero della morte del padre della ragazza e del mistero della casa sull'isola.
I disegni dei fumetti francamente non sono nulla di eccezionale, hanno uno stile semplice, abbastanza realistico, ma non troppo curato, n'è particolarmente ricco di dettagli. Le zone buie sono tinte di nero, quelle invece illuminate sono lasciate bianche, mentre i punti d'ombra sono di colore grigio.
Essi mostrano alcune delle avventure che vedono come protagonista l'uomo ratto, a volte intento a difendere la sua abitazione da degli intrusi, altre volte mentre rapisce bambini, mentre fa telefonate ecc...
La presenza dei fumetti è comunque un'idea carina, visto che comunque hanno anche a che fare con la storia, nonchè probabilmente un modo per invogliare i lettori nella lettura e nella scelta del romanzo.
 
 
 
 Sopra: Alcune pagine del fumetto "Rat" che ogni tanto compaiono nella storia, e che fanno anche parte di essa.
 
"Il mistero della casa sull'isola" di Sara Nickerson presenta una storia carina e anche piuttosto intrigante, con questa casa misteriosa che sembra connessa con la morte del padre della protagonista.
Interessante anche che la storia venga presentata da due punti di vista: quello di Margareth, la cui madre è la proprietaria dell'abitazione, e quello di Boyd, che invece ci abita vicino alla casa, e che fin da subito si mostra interessato ad essa e alla sua storia, anche grazie ai fumetti di "Rat" che legge.
È una storia di tipo mistery, in cui la protagonista deve appunto svelare il segreto che riguarda la sua famiglia, e quello che riguarda la morte del padre. È anche una storia però sulla realizzazione personale: sia Margareth che Boyd non hanno amici e vivono una scarsa vita sociale. Boyd è preso di mira da altri tre ragazzi chiamati "Il trio", che lo prendono in giro e gli fanno i dispetti, anche i compagni di classe lo escludono perché lo considerano uno sfigato che legge degli strani fumetti; Margareth, dal canto suo, trascorre le pause pranzo chiusa nel bagno della scuola, per evitare di socializzare e vedere altre persone. Durante e in seguito a questa avventura entrambi impareranno ad aprirsi di più e ad avere più fiducia in se stessi, oltre a diventare amici tra di loro. Margareth già duranre lo svolgersi dell'avventura farà amicizia con un'altra ragazza, la quale la spigerà a scoprire il segreto della casa sull'isola e a seguire il suo destino. Ho l'impressione comunque che l'autore abbia voluto tenere però l'amica abbastanza fuori dalla faccenda, cercando di coinvolgere solo la famiglia della ragazza e Boyd, in quanto l'amica non accetta di aiutare Margareth andando ad esempio con lei sull'isola, dicendole che questo è il suo destino, il che dà un po' la sensazione che ad un certo punto abbia voluto lavarsene le mani.
La storia ogni tanto è intervallata dalle illustrazioni a fumetti opera di S. Wern Comport, che non sono nulla di eccezionale, e che probabilmente sono state inserite per invogliare i lettori a comprare e a leggere il libro, il quale comunque scorre piuttosto velocemente, visto che è anche scritto piuttosto grande.
La presenza dei fumetti in parte serve comunque anche alla trama, in quanto essi sono le vignette che leggono anche i protagonisti della storia e sembrano collegate alla casa, in quanto chi le realizza sembra abitare proprio nella villetta.
Il mistero dietro la morte del padre e a chi si nasconde nella casa è piuttosto interessante e riesce a mantenere alta l'attenzione del lettore fino alla fine della vicenda, con dei personaggi piacevoli da seguire. Le vicende sono narrate in prima persona sia da Margareth che da Boyd, così il lettore ha sempre due sguardi sulla vicenda, e qualche volta si inserisce anche qualche nota del bibliotecario (che svolge il ruolo di scrittore/curatore del libro).
 
Questo libro è stato pubblicato originariamente nel 2002 col titolo "How to disappear completely and never be found" dalla HarperCollins Children's Books. L'edizione italiana è stata edita nel 2004 dalle Edizioni PIEMME Junior, ha 277 pagine, una copertina rigida, misura 20,7 cm d'altezza e 13 cm di lunghezza e costa 14,90 euro.

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lunedì 15 gennaio 2024

Il racconto dei racconti parte I e II di Gianbattista Basile

"Il racconto dei racconti " di Gianbattista Basile sono il cinquantaseiesimo e il sessantesimo libro della collana della RBA uscita in edicola e che si intitola : STORIE MERAVIGLIOSE. Una collana che riunisce classici "frutto di prestigiosi autori del calibro di Oscar Wilde, Lewis Carroll, Charles Dickens e William Shakespeare. Altri provengono dalla tradizione e sono stati magnificamente rielaborati dai fratelli Grimm, H. C. Andersen o Charles Perrault, ma tutti occupano un posto speciale nella tua memoria". Una collana dedicata all'infanzia insomma, ma che propone quei libri che sono rimasti nel cuore da bambini e che continuano a farsi amare e apprezzare anche dagli adulti.
 
 
Sopra: Le copertine di questi volumi della RBA sono di colore blu e rosa; e mostrano scritte e decori dorati oltre che figure femminili (nella prima una dama di corte, mentre nel secondo volume delle fate) sulla copertina. 

Conosciuto comunemente a partire dal 1674 come "Il Pentamerone" per la sua struttura in cinque giornate, "Il racconto dei racconti" o "Il cunto de li cunti" fu pubblicato postumo in cinque volumi tra il 1634 e il 1636 da Adriana Basile, sorella dell’autore, Giambattista Basile, deceduto nel 1632. La seguente edizione presenta i testi originali, tradotti dal dialetto napoletano nel quale furono scritti, accompagnati dalle incantevoli illustrazioni che Warwick. I testi sono "tradotti" e riscritti da Roberto de Simone su licenza della Einaudi (2002).
Il primo volume contiene i racconti delle prime due giornate, tra cui "La gatta cenerentola", "La cerva fata", "La vecchia scorticata", "Petrosinella", "Verde Prato" e "Cagliuso"; mentre nel secondo ci sono le restanti tre giornate, dove sono narrate fiabe come "Le tre fate", "La superba castigata", "Sole Luna e Talia" e "I tre cedri".
 La cornice narrativa costituisce il primo racconto, da cui scaturiscono gli altri quarantanove, narrati da dieci personaggi per cinque giornate; alla fine, con l'ultima fiaba, si ritorna alla vicenda principale, che ritrova la sua conclusione. Il racconto della cornice, infatti, narra la vicenda della principessa Lucrezia, detta Zoza, che si trova nella condizione di non riuscire più a ridere. Invano il padre si sforza di strapparle un sorriso, ma senza risultati, almeno finchè un giorno la principessa, mentre si trova affacciata alla finestra della sua stanza, scoppia a ridere quando vede una vecchia cadere. La vecchia si vendica della risata della giovane principessa con una maledizione: Zoza potrà sposarsi solo con Tadeo, un principe che a causa di un incantesimo giace in un sepolcro in uno stato di morte apparente, e che riuscirà a svegliarsi solo se una fanciulla riuscirà a riempire in tre giorni un'anfora con le sue lacrime. Zoza inizia l'impresa; l'anfora è quasi colma quando ella, stremata dalla fatica, si addormenta. È allora che una schiava moresca si sostituisce a lei, versando le ultime lacrime in modo da svegliare il principe, e si fa sposare. Zoza, però, riesce a infondere nella schiava il desiderio di ascoltare fiabe, e dà l'incarico a dieci ripugnanti vecchie di narrare una novella ciascuna al giorno, per cinque giorni. Alla fine Zoza si sostituisce all'ultima novellatrice perché questa è ammalata, raccontando la propria storia come ultima novella. Così il principe viene a conoscenza dell'inganno che gli è stato teso, condanna a morte la schiava moresca e sposa Zoza.

 
 Sopra: Due pagine interne iniziali del primo e del secondo volume editi dalla RBA sulle fiabe di Basile. Quella in alto, presa dal primo ha delle scritte azzurre come la copertina, mentre il secondo, in basso, rosse, poichè la sua copertina è rosa salmone. Entrambe presentano due illustrazioni di Goble, quella in alto tratta dalla fiaba "La pulce", mentre quella in basso proviene dal racconto "I tre re animali".

Ad accompagnare i racconti di quest'opera vi sono le finissime illustrazioni dell’artista britannico Warwick Goble, grande appassionato di cultura giapponese e indiana. Goble creò per "Stories from the Pentamerone", pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Macmillan nel 1911. Le sue tavole, di grande bellezza, ci trasportano nel mondo magico e fantasioso delle fiabe raccolte con tanta cura da Basile.
Lo stile dell'artista è molto delicato ed elegante, capace di rappresentare meravigliosi e delicati paesaggiin cui predominano gli elementi naturali quali alberi, fiori, laghi, fiumi ecc..., ma anche ambienti interni estremamente ricchi di dettagli e di arredi.
A caratterizzare questi disegni ci sono poi i colori dalle tinte brillanti e vivaci, talvolta più intensi e altre (la maggior parte dei casi) più delicati. Una cosa interessante è il fatto che molti di queste illustrazioni sono poste in orizzontale anzichè in verticale, il che consente all'artista di rappresentare scene più ampie, lasciando maggior spazio ai paesaggi circostanti. 
Le immagini a colori a tutta pagina raffigurano scene descritte nei testi e talvolta sono inserite all'interno di una cornice di foglie e sotto vi è una frase che fa riferimento al testo, mentre questa volta non ci sono le immagini più piccole e monocromatiche inserite assieme ai testi.

 

 
Sopra: Più in alto alcune illustrazioni di Goble, con il loro stile delicato ed elegante ed i colori brillanti. Le prima due in alto sono tratte dal primo volume, dalle fiabe di "Petrosinella" e di "La Mortella"; mentre le due in basso provengono dal secondo libro, dalle storie di "Sole, Luna e Talia" e "Cannetella".
 
"Il racconto dei racconti " di Gianbattista Basile sono due bei volumi che ci offrono in versione integrale, in una bella edizione illustrata adatta anche agli adulti, i racconti di Basile, che sono comunque una parte importante del patrimonio culturale italiano nonchè un tesoro della tradizione letteraria italiana. Nella raccolta di Basile è infatti possibile trovare antiche versioni di fiabe oggi molto famose e raccontate anche ai bambini: "La gatta Cenerentola"  è una nota versione della famosa fiaba Cenerentola" rispresa sia da Charles Perrault che dai fratelli Grimm;  "Petrosinella" è la prima versione conosciuta di "Raperonzolo"; mentre "Sole, Luna e Talia"  è un predecessore di "La Bella addormentata nel bosco". 
Molte edizioni infatti sono parecchio vecchie, tra le più famose e storiche vi è ad esempio quella del 1924 tradotta da Benedetto Croce, che però censurò spesso parole da lui ritenute offensive. Fu l'edizione di Michele Rak, uscita per Garzanti nel 1986 a restituire i racconti al loro contesto. Tra le edizioni più recenti troviamo quella a cura di Carolina Stromboli del 2013 della Salerno, altrimenti c'è quella della Adelphi del 2010 (a 20 euro) a cura di Guarini e Burani, oppure quella della Garzanti di Rak del 2003 (a 24 euro), che presenta anche il testo napoletano a fronte, nessuna però di esse è illustrata.
Come edizioni illustrate delle fiabe di Basile mi era capitato di vederne un paio che però erano versioni non complete e in parte riadattate per un pubblico di bambini: "Roberto Piumini racconta La gatta Cenerentola e altre fiabe di Giambattista Basile" scritta da Roberto Piumini e illustrata da David Pintor e "Fiabe scelte e riscritte da Elio Pecora" riscritta da Elio Pecora e illustrata da Paolo D'Altan.
Sono contenta quindi che la RBA mi abbia dato l'opportunità di possedere queste fiabe in una bella edizione integrale in copertina rigida ed elegantemente illustrata. 
Le fiabe scritte da Basile d'altronde non sono proprio adatte ai bambini e si rivolgono piuttosto ad un pubblico più adulto, in quanto la maggior parte di esse contiene una discreta dose di violenza, oltre che di ironia ed elementi comici a volte anche un po' volgari. Ad esempio nella fiaba "Sole, Luna e Talia" la regina, moglie del re, chiede al cuoco di sgozzare i due figli che il marito ha avuto con un'altra donna (Talia); in "Gatta Cenerentola" Zezolla uccide la matrigna (su consiglio della maestra che sposerà così il padre della ragazza) rompendogli il collo con il coperchio di un panca; oppure c'è Viola che taglia le orecchie alla zia con un paio di forbici. In molte di esse comunque compaiono vari casi di personaggi picchiati o condannati a morte, d'altronde il fascino di queste fiabe sta anche in questa commistione di elementi alti e bassi, gentili e brutali, regali e plebei, nobili e cenciosi.
 
Questi volumi sono stati stampati e pubblicati (nel senso di distribuiti nelle edicole) nel 2023 dalla RBA Italia; hanno una copertina rigida, il primo ha 266 pagine mentre il secondo 376, misurano 18,5 cm d'altezza e 13,6 cm di lunghezza e costano entrambi 12 euro.

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lunedì 8 gennaio 2024

Il vento nel cespuglio di rose e altre storie del soprannaturale di Mary Wilkins Freeman

"Il vento nel cespuglio di rose e altre storie del soprannaturale" è una raccolta di racconti d fantasmi scritti da Mary Wilkins Freeman, curati da Simona Zecchi, e illustrati da Valentina Biletta. Il volume è edito da una piccola casa editrice chiamata Black Dog edizioni, il cui intento è quello "di diffondere letteratura inedita in Italia, appassionante e gradevole ma che faccia pensare". La casa editrice è specializzata in particolare nelle storie gotiche ed horror scritte a cavallo tra l'Ottocento e i primi del Novecento: narrano di mostruosi personaggi che affondano le proprie oscure radici nella realtà e nei cuori degli uomini. La casa editrice ci permette di scoprire autrici, insospettabili perché famose in altri generi narrativi, descrivere fantasmi, apparizioni misteriose, mostri ed altre inquietanti creature, per rivelare la terribile condizione femminile del loro tempo. "Un viaggio tra mondi possibili ed impossibili, che si avvicinano, si intrecciano e si incontrano. Luoghi fantastici appaiono, e mentre la storia svela misteri inspiegabili, la realtà cede il passo alla fantasia: tutto diventa possibile."
 
Sopra: La copertina mostra una delle illustrazioni di Valentina Biletta, presente anche all'interno del libro per il racconto "Luella Miller".
 
Come spiegavo all'inizio questa è una raccolta di sei racconti: "sei ritratti di donne che, pur diverse tra loro, hanno un punto in comune: improvvisamente devono affrontare il soprannaturale. Con queste delicate ghost stories l'autrice ci presenta uno spaccato quasi verista della condizione femminile nei primi anni del Novecento e rappresenta con decisione il fermento femminista che stava sorgendo proprio in quell'epoca. Le sue eroine, infatti, sono forti e determinate e affrontano apparizioni, fantasmi, presenze inquietanti con raziocinio e grande spirito d'iniziativa."
Ecco i racconti contenuti nel volume:
  1. Il vento nel cespuglio di rose: Rebecca Flint si sta dirigendo a Ford Village, verso la casa della sorella, deceduta ormai da qualche tempo. Si sta dirigendo là con l'intenzione di portare a casa con se la nipote, visto che il padre si è risposato con un'altra donna. Non ha potuto prendersi subito cura della nipote perchè all'epoca lavorava ancora come insegnante e aveva un'anziana madre di cui prendersi cura, ma ora che la madre è morta e un parente le ha lasciato un discreto lascito che le ha permesso di ritirarsi dall'insegnamento è determinata a prendere finalmente con sè la nipote. Peccato che, già in treno, quando parla di lei le persone si comportano in modo schivo e un po' sorpreso, e quando finalmente giunge alla casa della sorella, dove vi trova solamente la nuova moglie le cose sembrano strane. La nipote non si trova da nessuna parte, la matrigna continua ad accampare scuse su dove potrebbe essere e c'è un cespuglio di rose (su cui si trova una sola rosa rossa) che si muove senza che ci sia vento.
  2. Le ombre sulla parete: un triste evento si è abbattutto sui membri della famiglia Glynn: Edward, il figlio più giovane, è deceduto il giorno dopo un litigio con il fratello maggiore Henry. Le tre sorelle (Rebecca, Caroline e Anna) sono tutte addolorate e qualcuna inizia a sospettare di Henry. Poi, alla sera, le sorelle notano un'ombra nella stanza, un'ombra che sembra proiettata dal corpo di Edward.
  3. Luella Miller: la vicenda è raccontata da Lydia Anderson, un'anziana signora che aveva conosciuto Luella Miller, una ragazza molto graziosa ma strana. Una donna che sfruttava tutti coloro che le erano vicini, peccato che queste persone non vivessero molto a lungo, poiché sembravano perdere le forse fino ad ammalarsi e morire.
  4. La stanza a sud-ovest: le sorelle Sophia e Amanda Gill decidono di affittare la stanza a sud-ovest alla nuova inquilina che ha preso in affitto una stanza nella loro casa, un'insegnate di Acton. Amanda in realtà non è molto convinta della cosa, poiché solo poche settimane prima in quella stanza è morta la loro zia Harriet e da allora vi continuano ad accadere strani avvenimenti come oggetti che si spostano, scompaiono o compaio, si modificano, e sembra esserci un'insolita presenza nella stanza.
  5. Il terreno abbandonato: i Townsend decidono di trasferirsi in città, dove il capofamiglia ha acquistato una casa ad un ottimo prezzo, tanto che gli altri membri (moglie e due figli) sospettano che magari l'abitazione nasconda dei problemi. La casa però strutturalmente è perfetta, ma ben presto iniziano ad accadervi dei fatti strani, ad esempio la domestica, mentre stende i panni su un terreno abbandonato adiacente all'abitazione, vede sul terreno l'ombra di una donna molto magra anch'essa intenta a stendere i panni.
  6. Il fantasma dimenticato: la signora John Emerson ascolta il racconto di Rhoda Meserve, una sua amica che le narra una vicende che le accadde quando era più giovane, prima di sposarsi, e che ha a che fare con i fantasmi. All'epoca La signora Meserve era andata a pensione, per insegnare in una scuola, presso due signore molto gentili: Amelia Dennison e Abby Bird, la quale era stata sposata ma non aveva mai avuto figli. All'inizio tutto sembra perfetto, finche una sera la signora Meserve sente bussare leggermente alla porta della camera e, quando apre, si trova davanti il piccolo spettro di una bambina che chiede in continuazione dov'è la sua mamma.
 
 
Sopra: Due pagine tratte dal terzo racconto "Luella Miller", dove a destra vediamo un'illustrazione che rappresenta la casa dove abita Luella Miller.
 
I 6 racconti sono accompagnati da 12 illustrazioni da Valentina Biletta, che sono in bianco e nero e a pagina intera. I disegni di questa artista rappresentano scene narrate nelle storie, essi sono abbastanza  graziosi e mi piace il modo in cui ha rappresentato gli sfondi, gli ambienti e gli spettri. Biletta è infatti riuscita a infondere a questi elementi un'aura piuttosto spettrale e intrigante con i suoi giochi di chiaro-scuro, con zone dipinte maggiormente di nero ed altre in cui ha lasciato emergere completamente il bianco brillante della pagina. I fantasmi da lei rappresentati sono solitamente figure incorporee, spesso delle semplici ombre che appaiono su prati o pareti, dove la figura umana è accennata ma risulta un po' innaturale.
Ho apprezzato meno il modo in cui ha rappresentato invece le persone viventi, che mi sono parse disegnate in modo poco accurato, soprattutto per quanto riguarda i volti che presentano pochi tratti essenziali e che spesso sembrano ritratti con non molta convinzione, risultando come abbozzati e dai tratti un po' incerti.
Le illustrazioni comunque si salvano perchè la composizione generale della scena l'ho trovata comunque piacevole e intrigante, inoltre in diverse tavole non compaiono persone (magari ci sono solo paesaggi o sfondi con spettri) e a volte queste sono comunque ritratte di schiena, o comunque non sono l'elemento centrale dell'immagine.
 
 

 
 Sopra: Quattro illustrazioni di Biletta, le prime due rappresentano ambienti all'aperto, mentre le ultime in basso due ambienti chiusi. Il disegno in alto a sinistra è tratto dalla storia "Il vento nel cespuglio di rose", quello a destra (sia ina lto che in basso) da "Il terreno abbandonato", mentre l'ultimo a sinistra da "Il fantasma dimenticato".
 
"Il vento nel cespuglio di rose e altre storie del soprannaturale" è una raccolta di racconti d fantasmi scritti da Mary Wilkins Freeman e illustrati da Valentina Biletta. Come scrive la curatrice Simona Zecchi i racconti della Freeman si possono identificare nel genere fantastico che sta "fra il reale e l'incredibile (non necessariamente irreale) [...]. Non sempre ciò che viene  occultato o reso incredibile, dunque, si pone fuori dal reale. Nel caso di Mary Wilkins Freeman i due elementi, reale e irreale, percorrono un tragitto parallelo per poi fondersi. E ciò che normalmente sostiene un racconto fantastico (una prima situazione di equilibrio  che sfuma poi in altra situazione di rottura della trama  attraverso un evento che tutto stravolge) nei racconti della Freeman diviene il terreno sul quale l'irreale e il reale stanno insieme."
Questi racconti partono sempre da situazioni di vita normale, con persone che si trasferiscono in qualche nuova abitazione o che vanno a trovare qualche parente, la normalità però dura poco, in quanto ben presto iniziano a manifestarsi fatti strani e inspiegabili che possono essere compresi solo chiamando in gioco il soprannaturale, o l'irreale: cespugli che si muovono senza un soffio d vento, ombre proiettate su un prato senza che si sia nessun copro fisico, ombre che appaiono inspiegabilmente sulle pareti, poltrone che cambiano colore da un momento all'altro, ...
Sebbene siano delle storie di fantasmi abbastanza classiche (molti sfruttano l'escamotage del trasferirsi in una nuova abitazione), ho trovato tutti i racconti molto piacevoli da leggere e a loro modo comunque intriganti. I fantasmi della Freeman non sono tra quegli spettri pericolosi, poiché non cercano di fare del  male a nessuno fisicamente, ma le persone che si ritrovano ad averci a che fare si spaventano comunque perchè capiscono di trovarsi di fronte a qualcosa di inspiegabile, è l'irrazionalità dell'evento ciò che infonde terrore ai protagonisti delle vicende, perchè è qualcosa che non possono minimamente controllare, e che non possono risolvere visto che non possono razionalmente spiegarselo.
Tra le mie storie preferite ci sono la prima e l'ultima. Della prima mi è piaciuto molto il senso di mistero che aleggia intorno a tutta la faccenda con la signora Filnt che si reca a prendere la nipote e questa non si trova da nessuna parte, la cosa inquietante del racconto è soprattutto l'atteggiamento di coloro che lei incontra sul treno (che non parlano mai chiaro ma sembrano nascondere qualcosa) e soprattutto della nuova moglie, la quale sembra nascondere qualcosa ma che non vuole ammetterlo, continuando ad accampare motivazioni (che però appaiono sempre più come delle scuse) sul perchè la nipote non sia ancora rientrata a casa.
L'ultima mi è piaciuta perchè l'ho trovata inquietante ma allo stesso tempo anche commovente, con il fantasma di questa bambina estremamente magra e assiderata che chiede a tutti coloro a cui si manifesta dove si trova la sua mamma. Il motivo che si cela dietro la morte della bambina è piuttosto agghiacciante e triste, per cui la presenza dle piccolo spettro ci spaventa ma allo stesso tempo ci intenerisce e ne proviamo pena. Ho apprezzato molto il finale, dolce amaro e anche commovente a modo suo, cosa insolita per un racconto di paura (visto che la maggior parte di queste storie di solito o finiscono con qualcosa in sospeso oppure male).
Interessante anche il racconto "Luella Miller" che, anziché un fantasma, ci presenta una specie di vampiro. Luella Miller è infatti una giovane e bella ragazza giunta al paese come insegnante, peccato che non sapesse insegnare, e le sue lezioni le faceva una sua studentessa, la quale però muore dopo qualche mese. Poco dopo Luella si sposa con il signor Miller, che si occupava di tutto, anche della casa, aiutato dalla sorella, peccato che entrambi muoiano dopo qualche tempo. Insomma Luella è una sorta di parassita, un essere che ha bisogno di sfruttare gli altri (perché da sola non sa fare nulla) fino a prosciugarli delle loro energie vitali, provocandone, magari anche involontariamente, la morte. Luella sembra non farlo con intenzione, ma con una sorta di ingenuità infantile, senza rendersi conto di fare ammalare le persone a lei vicine e rimanendo al contempo incapace di apprendere come diventare autonoma.
Magari questi racconti non saranno super spaventosi, ma consiglio comunque questa raccolta perchè secondo me fanno bene ciò che deve fare una storia di fantasmi: intrigare il lettore, tenerlo col fiato sospeso, spingerlo a chiedersi cosa sta succedendo, cosa succederà e perchè tutto ciò sta accadendo. I racconti inoltre parlano tutti di donne e di come loro vivevano all'epoca, per cui dai racconti emerge anche come queste signore affrontano questi elementi paranormali e, insieme, la realtà quotidiana dell'epoca.
L'edizione inoltre è molto carina e curata, con le illustrazioni di Valentina Biletta, le quali sono nell'insieme sono graziose da guardare, con questi giochi di bianco e nero, le loro ombre spettrali e i paesaggi misteriosi.
 
Quest'opera è stata pubblicata in italiano nel 2019 dalla Black Dog, ha 192 pagine, la copertina flessibile e misura 21 cm d'altezza e 14,8 cm di lunghezza e costa 15 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

martedì 2 gennaio 2024

Fiabe svedesi di Anna Wahlengerg e altri

"Fiabe svedesi" di Anna Wahlengerg (e altri autori) è il cinquantacinquesimo libro della collana della RBA uscita in edicola e che si intitola : STORIE MERAVIGLIOSE. Una collana che riunisce classici "frutto di prestigiosi autori del calibro di Oscar Wilde, Lewis Carroll, Charles Dickens e William Shakespeare. Altri provengono dalla tradizione e sono stati magnificamente rielaborati dai fratelli Grimm, H. C. Andersen o Charles Perrault, ma tutti occupano un posto speciale nella tua memoria". Una collana dedicata all'infanzia insomma, ma che propone quei libri che sono rimasti nel cuore da bambini e che continuano a farsi amare e apprezzare anche dagli adulti.
 
 Sopra: La copertina di questo volume della RBA è di colore violetto e mostra scritte e decori dorati, come l'abito e la corona del principe che sta cavalcando il destriero, il quale ha a sua volta degli zoccoli e dei finimenti dorati.
 
I meravigliosi racconti di questa antologia provengono dalla raccolta "Bland Tomtar och Troll" ("Tra gnomi e troll", n.d.r.), la raccolta annuale di fiabe pubblicata in Svezia tra il 1907 e il 1920 dei più importanti autori del folklore scandinavo.
Tale raccolta contiene le seguenti fiabe: 
  • "La cappa del mago", "La cavalcata del troll", "La collana di perle della Regina", "Linda-Oro e il vecchio Re" di Anna Wahlengerg.
  • "Il troll e il piccolo tomte", "Il bambino che non aveva mai paura", "Il Fiore della Felicità sulla cima della montagna assolata" di Alfred Smedberg.
  • "Le bambine scambiate", "L'anello", "La magnifica avventura di Bella" di Helena Nyblom.
  • "Il ragazzo e i troll" di Walter Sternatorm
  • "Dag e Daga e il troll volante della Montagna del cielo" di Harald Ostenson.
La traduzione di queste fiabe è di Daniela Di Falco su licenza delle Lit Edizioni (2019).

Sopra: Due pagine interne iniziali del volume edito dalla RBA; con a destra dei decori rossi e a sinistra un'illustrazione di John Bauer.

L’illustratore principale di questa magnifica opera fu l’acclamato artista svedese John Bauer (1882-1918), tanto che la raccolta è diventata popolarmente nota come Bauer’s Tales. Le sue splendide, sobrie ed evocative tavole a colori, che accompagnano questo volume, conferiscono poesia a queste storie attraverso la loro delicata interpretazione della mitologia svedese.
Queste illustrazioni, a volte a pagina intera ed altre a mezza pagina, rappresentano scene narrate nelle fiabe, in cui spesso vediamo interagire esseri umani e personaggi appartenenti invece al popolo fatato (troll, folletti, fate). I disegni tendono ad avere delle tinte piuttosto brillanti, alcune volte più accese ed altre volte più scure, in questo ultimo caso di solito la cupezza del paesaggio serve a mattere in risalto un elemento più lumisono all'interno della scena. In molte illustrazioni predominano le tinte sui toni del marrone, mentre in altre sono più presenti quelle sui toni freddi dell'azzurro e del blu.
Come è consuetudine nei libri di questa serie le immagini a colori a tutta pagina raffigurano scene descritte nei testi e talvolta sono inserite all'interno di una cornice di foglie e sotto vi è una frase che fa riferimento al testo.
Questa volta i disegni più piccoli e monocromatici, la cui tinta riprende quella della copertina, in questo caso il rosso, non sono presenti in mezzo ai testi, ma solamente alla fine di qualche fiaba. Si tratta di disegni abbastanza piccoli che rappresentano animali o personaggi che abbiamo visto comparire nel racconto come: una gazza, un cavaliere a cavallo, una femmina di troll...
 
 

 
 
Sopra: Più in alto alcune illustrazioni di John Bauer provenienti dalle fiabe "Il bambino che non aveva mai paura", "L'nda-oro e il vecchio re", "Il ragazzo, i troll o L'avventura", "L'anello" e "La cappa del mago".

 
"Fiabe svedesi" di Anna Wahlengerg e altri autori propone una dozzina di fiabe della trazione svedese, che in Italia non è molto conosciuta, sebbene esista qualche raccolta di esse anche in italiano. Ad esempio sul retro di copertina dell'edizione Iperborea le fiabe svedesi vengono così descritte: "Tratte dalle prime raccolte scritte dell’Ottocento, volte a preservare un patrimonio letterario che rischiava di scomparire insieme alla tradizione orale, queste storie, tra le più raffinate nel panorama nordico, ci offrono un viaggio nell’immaginario popolare svedese. Un mondo antico in cui gioca un ruolo fondamentale il legame con la natura, quella che detta le dure leggi della vita nelle campagne ma offre anche ispirazione alla fantasia per foreste piene di tesori custoditi da troll, fiumi abitati da lucci parlanti, tigli che suonano musiche meravigliose e animali dai poteri fatati che regalano fortuna a chi li rispetta e sventura a chi non sa ascoltarli." 
Sono fiabe che raccontano di giovani coraggiosi, siano loro poveri contadini o nobili principi, leggiadre e furbe fanciulle, biechi (e spesso sciocchi) troll, malvagi maghi... Storie ricche di fascino e di magia. 
Come raccolte di fiabe svedesi ci sono: quella edita dalla Iperborea nel 2017 a cura di Bruno Berni (con 192 pagine) che ha qualche illustrazione in bianco e nero, al costo di 17 euro; sempre del 2017 è anche la raccolta della Rizzoli dal titolo "Fiabe popolari svedesi" per la collana BUR grandi classici a cura di Annuska Palme Sanavio, (con 341 pagine) a 14 euro; infine c'è quella edita dalla Elliot nel 2019 (con 192 pagine) illustrata da John Bauer, che costa 25 euro.
 
   
Sopra: Le tre copertine di tre diverse raccolte italiane di fiabe svedesi, edite rispettivamente dalla Iperborea, dalla Rizzoli e dalla Elliot.
 
Questo volume è stato stampato e pubblicato (nel senso di distribuito nelle edicole) nel 2023 dalla RBA Italia; ha una copertina rigida, ha 198 pagine, misura 18,5 cm d'altezza e 13,6 cm di lunghezza e costa 12 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.