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L'altro mondo. Storia illustrata dell'aldilà" è l'ultima opera attualmente edita dello scrittore e artista Guillaume Duprat, autore di cui avevo già recensito un altro libro illustrato: "
Il libro delle terre immaginate". Il libro di cui mi accingerò a parlare ora è sempre di tipo divulgativo, ma questa volta è indirizzato a un pubblico adulto a causa della complessità del tema (che è alquanto astratto) e dei testi (che sono più lunghi e complessi).
Sopra: La copertina dell'opera "L'altro mondo. Storia illustrata dell'aldilà" mostra sullo sfondo la rappresentazione della visione del mondo dei Batak Toba, un'etnia dell'Indonesia.
Come forse molti sanno ognuno ha una propria idea dell'aldilà e per millenni gli uomini hanno provato a immaginare cosa ci sarebbe potuto essere dopo la morte. L'altro mondo finisce così per diventare uno dei riflessi della nostra visione del mondo, e attraverso quest'opera l'autore ha deciso di riunire diverse concezioni dell'aldilà provenienti da popoli, culture, religioni ed epoche storiche differenti.
Come viene spiegato nell'introduzione questa storia illustrata dell'aldilà comprende oltre 200 diverse visioni ed esplora ben 40 religioni e tradizioni autoctone. Vista la notevole quantità di materiale questo libro è diviso in due parti: la prima è dedicata alle religioni autoctone mentre la seconda si occupa delle rappresentazioni delle tradizioni autoctone.
Nella prima parte, quella delle religioni autoctone, troviamo: gli Egizi, i Mesopotamici, i Mazdei, i Greci, gli Ebrei, i Cristiani, i Musulmani, gli Induisti, i Buddhisti e i Taoisti. Nella seconda parte, quella delle tradizioni autoctone, sono presenti le visioni provenienti dall'Africa, dal Nordamerica, quelle sciamaniche del Sudamerica, quelle dell'Eurasia, del Sudest asiatico, dei mondi oceanici e degli Aborigeni.
Per ogni religione o tradizione l'autore si chiede quali siano i luoghi in cui il mondo dei morti viene situato, in quanto a seconda delle culture esso può trovarsi in posti diversi: alcuni lo collocano tra i vivi, altri in isole ai confini del mare, a levante o a ponente, altri ancora nelle viscere della terra, oppure in (ed oltre) il cielo. Solitamente queste collocazioni corrispondono a schemi di pensiero organizzati in modo binario: le rappresentazioni che si dispiegano lungo un asse verticale rinviano a una contrapposizione basso/alto e terra/cielo; in quelle che si dispongono su un asse orizzontale è possibile distinguere le coppie est/ovest (associate all'asse di spostamento del sole) oppure nord/sud (associate invece al clima).
Oltre ad essere situato in luoghi specifici l'aldilà è spesso anche abitato da essere di tipo anomalo: esseri umani morti o non morti, animali, anime erranti, spiriti, geni, demoni, dei, angeli, Dio. Ad ogni luogo corrisponde quindi un differente tipo di essere e spesso le cosmologie religiose utilizzano lo spazio per designare una gerarchia, dietro la quale si cela una certa visione del mondo (e una precisa scala di valori).
In quasi tutte le culture e le trazioni solitamente l'anima del defunto deve inoltre compiere un cammino, un viaggio, per arrivare nell'aldilà e abbandonare il mondo terreno. L'idea di un viaggio dell'anima che traccia dei cammini è un "
Problema religioso universale", come ricorda l'autore, poiché "
La morte è solo un passaggio, la domanda ultima riguarda ovviamente la meta termine del cammino". Anche in questo caso esso viene concepito in modi molti diversi: alcuni sistemi contemplano l'immortalità, altri la resurrezione, la reincarnazione, la liberazione dal ciclo della reincarnazione, altri ancora prolungano la vita o contemplano la rigenerazione e alcuni amalgamo le diverse concezioni.
In quest'opera l'autore ha voluto inoltre analizzare le diverse concezioni dell'aldilà delle persone, infatti l'interiorità di una persona può scomporsi in più entità (presso gli Egizi ad esempio la persona è composta da 3 o 4 anime).
Sopra: La rappresentazione della visione dell'aldilà degli Ojibwa, un insieme di tribù indiane del Nordamerica. Per costoro la terra è un'isola piatta che si trova tra il cielo, dominio degli uccelli-tuono e una terra di sotto, dimora di altri uomini.
Questa, oltre ad essere un'opera divulgativa, è anche un libro illustrato. In questo caso le illustrazioni in essa presenti hanno uno scopo pratico: servono per aiutare il lettore a capire meglio quanto spiegato, potendolo anche visualizzare tramite i disegni. In molti casi, infatti, è molto più utile mostrare qualcosa piuttosto che spiegarla semplicemente, ma, visto il tema trattato, è naturale che sorga una domanda: come rappresentare qualcosa di invisibile, e quindi non rappresentabile, come l'aldilà?.
Come spiega l'autore "
Abbiamo iniziato con lo studiare ciò che era dato vedere: il singolo ambiente geografico di una società, caratterizzato da un paesaggio quale la foresta, il mare, la montagna, il percorso del sole, la direzione dei fiumi ecc." In seguito, sempre stando a quanto riferisce l'autore, si è passati a disegnare "
Ciò che sta attorno all'aldilà, ossia l'invisibile e il nascosto" basandosi su descrizioni, testimonianze o schemi.
Inoltre, poiché disegnare questi luoghi presuppone l'individuazione di qualità intrinseche dei vari mondi, l'autore ha deciso di utilizzare una rappresentazione particolare: l'assonometria obliqua cavaliera. Come spiega però sempre Duprat, consapevoli dei limiti di questa prospettiva, si è deciso di adottare una diversa prospettiva per ciascuna delle due parti dell'opera: nella prima parte la prospettiva è trattata in modo sistematico, nella seconda sono state introdotte nella prospettiva delle piccole irregolarità "
Dei microerrori che sottolineassero l'aspetto magico di tali raffigurazioni".
Per ogni religione o tradizione viene quindi rappresentata una o più (nel caso in cui ce ne fosse più di una) rappresentazioni della loro rispettiva visione del mondo. Tale rappresentazione viene disegnata prima in bianco e nero, accompagnata da scritte e note e anche da frecce, per permettere al lettore di identificare con chiarezza i vari luoghi rappresentati nel disegno. Alcune di queste immagini, inoltre, vengono poi riportate, accanto alla loro versione in bianco e nero, a colori, e senza alcuna scritta.
Sopra: In queste pagine, in cui viene mostrata la rappresentazione della visione dell'aldilà dei babilonesi, come si può vedere l'autore ha prima illustrato tale rappresentazione in biacco e nero (accompagnandola da alcune note) e poi, accanto, a colori.
Sopra: Altre due rappresentazioni dell'aldilà a colori. A sinistra possiamo vedere quella musulmana della tradizione del m'raj (XI secolo) e a destra quella induista dei Vishnu Purana (III-IV secolo).
Molte immagini, inoltre, sono accompagnate dal disegno stilizzato di una figura umana, attraverso cui l'autore vuol far visualizzare al lettore le componenti di una persona e il loro viaggio verso l'aldilà. Questo disegno stilizzato è sempre accompagnato da una legenda che ne spiega le varie componenti.
Naturalmente queste rappresentazioni presentano dei limiti, in quanto
molte cosmologie non sarebbero rappresentabili visivamente ed inoltre
alcune società non si riesce a rappresentarle sotto forma di sistema
globale. Come ricorda l'autore "
Disegnare una cosmologia senza viverla, solo in base alle ricerche di un antropologo, equivale a elaborare una ricostruzione"
e quindi il testo originario ha forti probabilità di essere deformato o
alterato. Le raffigurazioni di questo volume restano quindi per certi
versi delle utopie, ma delle utopie che tentano di colmare un vuoto.
L'immagine necessita quindi di commenti per contestualizzare e spiegare
le estrapolazioni, inoltre le cosmologie tradizionali vanno considerate
da un punto di vista dinamico.
Sopra: Le immagini in bianco e nero sono inoltre accompagnate anche da una rappresentazione stilizzata di una figura umana attraverso cui l'autore vuol far visualizzare al lettore le componenti di una persona e il loro viaggio verso l'aldilà, così come si può vedere nell'angolo a sinistra della pagina qui sopra, che rappresenta una visione dell'aldilà degli Egizi.
Questo libro illustrato sull'aldilà è un'ottima opera divulgativa che raccoglie al suo interno le molteplici concezioni dell'altro mondo di più di 40 religioni e tradizioni autoctone, racchiudendo una diversità di pensiero che con la globalizzazione rischia di venire cancellata, e che invece merita di essere protetta. Tratta inoltre di un tema molto interessante ma di cui spesso non si parla, anche se in realtà quella dell'aldilà è una problematica umana profonda e ancestrale, a cui tutti hanno cercato di darsi una risposta.
Questo è un libro in grado di soddisfare ampiamente la curiosità di un lettore che vuole approcciarsi a questo tema (nonché ricco di spunti per coloro che sono interessati all'antropologia o alla storia delle religioni), facendolo comprendere in tutta la sua complessità tramite spiegazioni chiare e dettagliate e attraverso illustrazioni molto interessanti, precise e ben fatte, le quali possono anche suscitare meraviglia e stupore.
Un'opera che fa riflettere, nata da un progetto impegnativo e ambizioso, e che contiene un patrimonio culturale importante.
Quest'opera è stata pubblicata nel 2016 dalla
Editions du Seuil col titolo "
L'autre monde: une histoire illustrée de l'au-delà", ed è stata edita in Italia nello stesso anno da
L'Ippocampo. Il libro ha 176 pagine, la copertina rigida, misura 31,5 cm d'altezza e 24,7 cm di lunghezza e costa 29,90 euro.
P.S. Tra le altre opere pubblicate scritte da quest'autore vi sono:
- "Mondes: Mythes et images de l'univers" del 2006
- "Le livree des terres imaginées" del 2008 (per l'edizione italiana: "Il libro delle terre immaginate" del 2009)
- "Cosmos: une historie du ciel" del 2009 (per l'edizione italiana: "Zodiaco. Una storia del cielo" del 2009)
- "Zooptique: Imagine ce que les animaux voient" del 2013 (per l'edizione italiana: "Zoottica: come vedono gli animali" del 2014)
- "Univers. Des mondes grecs aux multivers" del 2018 (per l'edizione italiana "Universi. Dai mondi greci ai multiversi" del 2018)
Sopra: Le copertine degli altri libri illustrati divulgativi scritti da Guillaume Duprat.
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