giovedì 31 ottobre 2024

SPECIALE HALLOWEEN 2024: Collana OMBRE E CREATURE di ABEditore

In vista di Halloween quest'anno voglio parlarvi di una collana della casa editrice ABEditore, la quale è una piccola/media casa editrice che però è riuscita a farsi ben strada nell'editoria moderna e i suoi titoli sono piuttosto conosciuti e si trovano facilmente ormai in tutte le librerie. Se non avete idea di chi siano questa è la presentazione sul loro sito (www.abeditore.com): "ABEditore nasce per dare voce ad un sapere libero e aperto, al di là di ogni steccato ideologico, avendo come obiettivo un’immagine di cultura esistenzialmente decisiva ed umanamente affascinante. È per noi prioritario (in un mondo che può offrire in una sola giornata l’accesso ad una quantità di informazioni maggiore rispetto a quelle che cento anni fa venivano recepite nell’intero arco dell’esistenza) garantire la qualità di prodotti editoriali (letterari, musicali, discografici etc.) la cui validità sia vagliata e certificata dai nostri editor, esperti che contribuiscono in maniera determinante, con la loro passione e dedizione, alla costruzione del “progetto” ABEditore.
Essenziale per la vita e lo sviluppo della nostra Casa Editrice è la ricerca e selezione di nuovi testi in ogni area dello scibile: dalla poesia alla critica letteraria, dalla narrativa alla saggistica per finire con la musica e le arti. Un nostro team di lettori e scout è sempre attivo per il reperimento e la valutazione di inediti.
Riteniamo altresì importantissima la riproposizione dei testi meno noti di autori consacrati dalla Storia nonché la riscoperta di opere del passato ingiustamente sottratte all’attenzione del pubblico. Fondamentale per noi è poi l’assoluta correttezza e trasparenza nei rapporti con gli autori. Consideriamo la veste grafica dei nostri prodotti e l’uso di carte di assoluta qualità, un ulteriore punto di forza ed un importante indicatore del nostro modo di intendere la missione dell’Editore."
La collana di cui voglio parlarvi per questo speciale di Halloween 2024 è quella che sul loro sito viene chiamata: "OMBRE E CREATURE", la quale comprende una serie di volumi (di solito raccolte) che raccolgono racconti di più autori, venduti a 15 euro, con illustrazioni in bianco e nero, e che trattano temi legati al soprannaturale, all'occulto, al fantastico e all'horror. 
Ecco i titoli, tutti molto interessanti, compresi nella collana.
 
"DRACULEA: figli delle tenebre" di Julian Hawtorne (2020)
Tra le figure più spaventose che popolano la nostra immaginazione, è assai raro trovarne di potenti e segnanti quanto quella del Vampiro, un essere capace di far scorrere tanto sangue quanto inchiostro sulle pagine che lo hanno immortalato. Infatti grande merito di questa spaventosa quanto legittima popolarità è indubbiamente della Letteratura che, affondando i suoi aguzzi canini nella cronaca e nella leggenda popolare, a partire dal 1600 ha saputo nutrire la propria immaginazione per dare vita immortale a una figura di una forza tale da imprimersi indelebilmente nell'immaginario collettivo. È precisamente in questa chiave che si vuole sviluppare questa selezione, offrendo al lettore un'alternanza di documenti e racconti, così che si possa proporre un confronto tra la figura che il folklore e la tradizione orale hanno marchiato nella coscienza popolare e quella che la Letteratura ha saputo cogliere e modellare, in particolare nella narrativa breve a cavallo tra '800 e '900. Senza pretesa di esaurire l'argomento, "Draculea" vuole essere un'introduzione alla figura del Vampiro, evidenziando attraverso documenti e racconti le differenze tra vampirismo storico e figura letteraria, analizzando le fonti (prototipi apparentemente distanti dall'immagine più moderna sebbene indiziati chiave di primo Vampirismo come Arnold Paole, Peter Plogojowitz, Johannes Cuntius e il Calzolaio di Slesia; cronache antiche di inizio millennio di William of Newburgh; suggestioni esotiche spinte fino al lontano Oriente) e al tempo stesso offrendo al lettore una selezione di racconti meno noti al pubblico italiano ma di certo impatto e importanza, sia da un punto di vista letterario che per la costruzione della figura archetipica e delle variazioni sul modello principe.
 
 
"FOLLETTIANA: come piccoli esseri dispettosi (e a volte pericolosi) interagiscono con gli umani" a cura di Pietro Guarriello e con racconti di Grierson, Bowker, Crofton Croker, Esenwein e Stockard, Blackwood, Hogg, Molesworth, Saki, Lang, Ozaki, Im Bang e Yi Ryuk, Rouse, Roggero, Serao ecc... (2020).
"Nell'immaginario popolare folletti, elfi e altre minuscole creature fatate hanno sempre avuto un posto speciale. Caratterizzano e incarnano la nostra voglia di meraviglioso, offrono un viatico per la libertà e la fantasia che solo il sogno, le fiabe, i miti, possono donare incondizionatamente, senza bisogno di mediazione che non sia quella offerta dalla nostra capacità di affabulazione. E se anche oggi il progresso, la tecnica e l'industrializzazione hanno affievolito e forse del tutto offuscato il nostro contatto con la natura, la capacità innata e il bisogno dell'uomo di vedere oltre le apparenze c'è ancora, ed è sempre forte. E proprio in questo il magico regno degli esseri fatati ci viene incontro, entrando nelle nostre menti in modo quasi naturale, atavico verrebbe da dire. [...] Con questa antologia di racconti classici, scelti tra quelli meno noti e inediti, riportiamo i folletti in una dimensione adulta, restituendo loro la patina di mistero che hanno perso strada facendo; sono storie per lo più inquietanti, che attingono dalla tradizione orale del folklore o che rimandano alla matrice soprannaturale che ne circondava la figura nei tempi passati. E per questo sono storie capaci di far provare un brivido anche nella magia. Troviamo quindi folletti oscuri e folletti bizzarri, pericolosi o semplicemente dispettosi, tra brownie, goblin e monacelli. Tornano "in vita" in 14 racconti che attingono al ricco patrimonio di tutto il mondo, soprattutto britannico, e svelano anche nella narrativa l'intricato rapporto tra la produzione culturale, i miti, e le credenze di ogni popolo e paese. Al centro, comunque, c'è sempre la follettiana di creature multiformi, buffe o repellenti, elfi delle tenebre o elfi della luce, capricciosi o benevoli, fuori dal tempo e dallo spazio, ma capaci ogni volta di farci penetrare con loro in una dimensione altra, lì dove il sogno e la fantasia dominano incontrastati. Entriamo quindi nel regno incantato dei folletti, avventuriamoci in quei luoghi ignoti lontani dal caos e dalla folla, dove poter percorrere sentieri lungo i quali si avvertono le misteriose presenze, dove aleggia un'atmosfera che i più sensibili possono cogliere e riconoscere come un segnale o un avvertimento della presenza nascosta di questi spiritelli, veri e propri genius loci di un mondo che sta sparendo e che soltanto l'immaginazione può tenere in vita.» (dalla prefazione di Pietro Guarriello).
 

"SEPOLCRO o delle differenti forme di ritorno" a cura di Lorenzo Incarbone e con racconti di Benson, Cholmondeley, O'Sullivan, Walpole, Blackwood, Nesbit, Meyrink, Hardy, Barr, Behari Day, Pardo Bazán, Palma, Nervo, Lugones, Quiroga, Hyde, Page Mitchell, Bierce, Hutter (2021).
Come spesso accade, gli incontri più interessanti e sorprendenti avvengono tra mondi lontani, o che addirittura il sentimento comune vorrebbe rimanessero del tutto separati. Quantomai appropriato, in questo contesto, appare l'incontro di universi antipodici quali la Vita e la Morte. Ma non sempre questi confini sono stati rigidi tanto quanto ci appaiono ora; prima che la spinta illuminista uniformasse il concetto di mortalità basandosi su principi di razionalità scientifica a discapito di una più oscura superstizione, era opinione relativamente comune che la Morte non fosse necessariamente la fine degli affari mondani. I racconti di questa raccolta narrano un percorso che inizia dalla Fine, il cui viaggio non è l'andata ma il Ritorno, e che quasi sempre abbatte quella che è considerata una delle più solide certezze della ragione, ovvero il confine - quantomai fosco - tra la Vita e la Morte. R
 

"GRIMORIO" con la prefazione di Giulia Ciarapica (2020).
Nel folclore di tutte le culture, in ogni tempo e in ogni luogo, abita la figura tormentata della strega: una donna dotata di poteri che si credeva le fossero stati donati direttamente dal demonio, con cui era in comunicazione, e che venivano utilizzati per nuocere il prossimo. Sebbene abbia origini antichissime, in occidente la figura della strega conosce il suo periodo più terribile a partire dal 1200, quando la Chiesa comincia a far circolare i primi documenti che attestano la presenza di donne dedite al culto del maligno e iniziate alle arti magiche. Da quel momento fino al XVII secolo, le donne considerate "pericolose" o "disturbanti" per la comunità venivano accusate di stregoneria, torturate e messe al rogo. Nell’Ottocento, però, il personaggio della strega viene rivalutato grazie ad alcune opere storiche e letterarie. "Grimorio" non ha altra pretesa se non proprio quella di raccogliere testimonianze e racconti su questa figura magica troppo spesso denigrata ingiustamente. Curioso notare come numerosi testi presenti in questo volume siano stati scritti proprio da autrici, spesso sotto pseudonimo maschile. Alcuni racconti avranno come protagoniste le streghe in carne e ossa, in altri la loro presenza sarà solamente un velo impalpabile che cala sui protagonisti inconsapevoli tramite qualche sortilegio o qualche magia. Documenti e testimonianze storiche saranno una parte importante di questo libro, per mostrare cosa accadeva per davvero durante i processi di stregoneria e le condanne inflitte alle accusate.


"ECLISSI: storie all'ombra della luna" di Julian Hawtorne e con racconti di A. Bierce, H.P. Lovecraft, B. Capes, H.G. Wells, H.D. Thoreau, G.A. Béquer ecc... (2022).
Racconti di persone - e spettri; orrori e leggende sotto l'influenza dell'astro lunare. Sir Walter Raleigh dice bene: “Le stelle sono strumenti di gran lunga più utili del semplice atto di dare luce all'oscurità, della umile possibilità di offrire agli uomini di che contemplare dopo il tramonto"; non vale forse lo stesso per la Luna? E non è certo solo affare che riguarda gli uomini che si apprestano a dormire nei propri letti; è piuttosto assai importante per il viaggiatore, se la luna splenda luminosa o sia oscurata. Ma non lo è forse anche per il poeta e per il filosofo? Come sarebbero insopportabili i giorni se la notte, con le sue rugiade e le sue tenebre, non venisse a risanare il mondo cadente! Molti uomini camminano di giorno, pochi camminano di notte; e come le ombre prendono a circondarci, si risvegliano in noi gli istinti sopiti dell'intelletto. Così il sognatore che cammina al chiaro di Luna è cosciente di una marea nel suo pensiero che è da riferire all'influenza lunare. Omaggiamo allora questa compagna fedele di artisti e scienziati, alchimisti e pensatori, dotti e ciarlatani che sotto l'influenza dei suoi raggi illuminanti hanno saputo scrivere pagine di storie che altrimenti sarebbero state destinate all'oblio della tenebra notturna.

"SPETTRIANA: storie di fantasmi dell'antica Europa" a cura di Fabio Camilletti (2022).
Sulle vie d'Europa, Spettriana raduna una ventina di storie dimenticate che per i nostri antenati rappresentavano l’essenza della paura, selezionate e tradotte da antologie, trattati teologici, raccolte di prodigi, cronache e resoconti. Tra le sue pagine – per dirla con le parole di Mary Shelley – troveremo quei “fantasmi che sollevano le cortine ai piedi del letto mentre la pendola batte l’una, che si levano pallidi e orrendi dai cimiteri e che infestano le loro antiche dimore; che, quando gli si parla, rispondono, e che con il loro tocco freddo e ultraterreno fanno drizzare i capelli sulla testa; il vero fantasma”, insomma, “vecchio stile, che profetizza, svolazza e volteggia”, e che è forse capace di suscitare qualche brivido ancora oggi.

 
 
"ABISSI: brividi e terrore dalle profondità marine" a cura di La Bottega dei Traduttori (2022)
Il fascino dei luoghi sconosciuti ha da sempre stimolato la curiosità dell’uomo, attratto e allo stesso tempo spaventato dall’ignoto. Nella sua immensità, il mare rappresenta senza dubbio uno dei mondi più misteriosi e insidiosi: avventurarsi nelle sue acque ispira un terrore irrazionale – magari per la paura di perdersi o di trovarsi faccia a faccia con temibili creature marine – e può costituire un’esperienza pericolosissima, in molti casi mortale. Nei secoli, leggende e credenze hanno reso i nostri fondali suggestivi palcoscenici di storie avvincenti. Ad avvalorare poi la pseudo veridicità di queste ultime, non sono mancati strani avvistamenti e ritrovamenti di relitti di esseri non identificabili che hanno avvolto il profondo blu in un’aura di mistero, intensificando ancor più l’impenetrabilità – e l’interesse – dei suoi segreti. Strane creature dalle profondità, navi scomparse e disastrosi naufragi sono i protagonisti della raccolta: 17 racconti distribuiti in tre categorie - Sirene, Creature marine e Naufragi e navi fantasma - e 15 documenti storici su curiosi ritrovamenti, oscure forme di vita sottomarine e i più spettacolari e terribili naufragi di tutti i tempi.

 
"SELVE OSCURE" a cura di La Bottega dei Traduttori e con racconti di Lovecraft, Arthur Conan Doyle, H. G. Wells, Alphonse Daudet, Béquer e molti altri (2023).
Da sempre foreste e boschi esercitano un fascino particolare sugli amanti del gotico, siano essi scrittori o semplici lettori: scenari fantastici di mitologici racconti, rappresentano l'ambientazione ideale per riunire tutti quegli elementi dal tocco sufficientemente macabro che contraddistinguono le storie più note dei grandi autori del passato (e del presente). Alberi che prendono vita per animare un luogo già pregno di mistero e infestato da creature e spiriti che intrecciano le loro esistenze a quelle di poveri malcapitati sono solo alcuni dei protagonisti della raccolta di racconti dal titolo Selve Oscure.
 

"FELIS INCUBI: gattini e altre oscurità feline" a cura di Lorenzo Incarbone e prefazione di Daniele Palmieri (2023).
"Esiste un dominio silenzioso. Esistono forme di pericolo celate, che vanno oltre la memoria; più antiche del primo sogno; antiche come il primo incubo. Esiste una quiete illusoria, una schiera di angeli dipinta su un’orda di demoni che bramano uno spiraglio di tenebra; la furia negli occhi di una statua. Esistono maschere tanto seducenti quanto fatali, sguardi che ammaliano la notte, in grado di squarciare l’oscurità. Noi abitiamo il buio. La nostra quiete è un riflesso, supremo inganno del giorno. La nostra mano ha graffiato l’eterna pietra, il nostro grido ha echeggiato nelle notti di battaglia. Siamo i segreti dominatori dei popoli; il nostro calore ha allietato i sogni di Cleopatra, gli incubi del Gran Khan. La vostra storia non è che la nostra Ombra" (dalla prefazione di Daniele Palmieri).


"FUGIT: l'ombra del tempo" a cura di Lorenzo Incarbone e prefazione di Sara Elisa Riva (2024).
«Il Tempo, come suggerisce Borges, è la sostanza di cui siamo fatti o, forse, il Tempo non è altro che l'essenza distillata di un mondo inafferrabile. È difficile comprenderne, infatti, la sua natura intrinseca, il rapporto speciale che intesse con l'uomo e con le altre creature. Il Tempo esiste e non esiste, fonde le sue strutture, ammesso che ne abbia realmente, si dilata e si restringe, confonde i sensi e la coscienza. Tuttavia, privati del Tempo non saremmo in grado di percepirci, esseri senza direzione, senza un senso, senza un ordinamento. Il Tempo ci determina, conserva i nostri ricordi, le nostre storie e, come la letteratura ci ha più volte mostrato, può divenire ossessione, un inseguimento serrato che non sempre si rivela soddisfacente o proficuo. Pensiamo al capolavoro proustiano, costruito su ricerche e attese febbrili, o alle profondità borgesiane, tormentate dal concetto di eternità; o, ancora, a Montale, dove il Tempo viene rivelato nella sua essenza metafisica e trascendente. Presagi, inquietudini, ma anche speranze accompagnano le riflessioni che gli autori della grande letteratura dedicano a questo tema, tanto complesso quanto sconfinato. Ed è proprio a questa dimensione, fragile e potente insieme, che Fugit è dedicato» (dalla prefazione di Sara Elisa Riva)
 


Come scritto anche nella presentazione della casa editrice "Consideriamo la veste grafica dei nostri prodotti e l’uso di carte di assoluta qualità, un ulteriore punto di forza ed un importante indicatore del nostro modo di intendere la missione dell’Editore." Molti volumi della ABEditore infatti sono illustrati, compresi quelli di questa collana "Ombre e Creature", i cui testi presentano al loro interno molte illustrazioni in bianco e nero, opera di artisti che vanno dal Quattrocento fino agli inizi del Novecento quali: Adriaen Collaert, Andrea Mantegna, Gustave Dorè, Friedrich Wilhelm Meyer, Eustachio Divini, Emile-Antoine Bayard, Noah Van der Meer, Theodorus van Kessel, Johann Wilhelm Kaiser, Johann Sadeler, Jean Picart, Claude Mellan, Harmen Jansz Muller, Reinier Vinkeles, .....
I soggetti, pur avendo delle tematiche in comune in base alla raccolta (ad esempio i vampiri, i folletti, i fantasmi, la luna, i gatti, ecc...) sono comunque molto vari: abbiamo rappresentazioni di miti, di leggende, di favole, di scene di romanzi, personificazioni, allegorie, tavole astronomiche, disegni scientifici, illustrazio ni anatomiche, ...
Si tratta soprattutto di incisioni e la maggior parte delle immagini sono molto dettagliate, alcune addirittura minuziose.
La cosa positiva è che, tra tante immagini di artisti diversi, per ogni illustrazione vengono indicati (a fianco alla stessa immagine, senza quindi dover ricercare in fondo al volume le informazioni) il titolo dell'opera, l'autore e l'anno in cui è stata fatta.
 
 
 Sopra: Queste due pagine provengono da "Draculea", in alto possimo vedere un'illustrazione posta all'inizio di un capitolo, mentre sotto c'è un disegno accanto all'indice.
 

 Sopra: Queste due pagine provengono da "Sepolcro", quella più in alto si trova all'inizio di un capitolo, mentre sotto c'è un disegno accanto all'indice.
 
 Sopra: Una pagina proveniente da "Grimorio" con un'illustrazione che segna l'inizio del racconto "La strega della palude".

 
 Sopra: Pagine provenienti da "Spettriana", quella più in alto ("The Hammersmith ghost") è collocata subito dopo l'indice, mentre quella più in basso, a doppia pagina  si intitola "La casa infestata" di Rodolphe Bresdim (1871).
 
 
  Sopra: La pagina a sinistra è un'illustrazione tratta da "Abissi" mentre quella a destra è statta da "Selve oscure".
 
In realtà il catalogo della casa editrice presenta anche altre proposte (illustrate e non) interessanti, sempre a tema horror/fantastico, come ad esempio quelle ella collana "Piccole guide tascabili", che raccoglie proposte come: "Piccola guida tascabile agli oggetti di uso quotidiano in letteratura: ovvero come evitare di sottovalutare gli incredibili pericoli celati dietro l'apparente banalità dei beni più comuni", "Piccola guida tascabile ailuoghi da non frequentare in letteratura: ovvero come una buona conoscenza geografica può salvare la vita", "Piccola guida tascabile agli animali pericolosi in letteratura: ovvero la zoologia come espediente per la letteratura" ecc...
La casa editrice propone anche diversi classici (di solito a tema sempre fantastico, horror oppure favolistico) della letteratura che però sono finiti un po' dimenticati col tempo, tipo "La storia segreta di una contessa irlandese" di Le Fanu, "Pauline" di Dumas, "I salici" di Blackwood, "Il racconto della vecchia balia" di Gaskell, "Il testamento di Magdalen Blair" di Crowley, "La casa disabitata" di Riddell, "Il gioiello delle sette stelle" di Stoker ...
Ogni volume di questa collana comunque è interessante perchè permette di approfondire alcune tematiche vedendo come sono state trattate nella letteratura. Non sono manuali di saggistica, ma raccolte di racconti, sebbene prima di ogni racconto (narrazione, racconti, leggende, fiabe che siano) vi sia una piccola biografia dell'autore di quest'ultimo (o comunque una descrizione del libro da cui è tratta un determinata storia), che aiuta il lettore a contestualizzare meglio il brano che andrà a leggere, spiegando chi l'ha scritto, dove, quando e perché. 
Molto belle poi le illustrazioni dal fascino antico che accompagnano i testi, realizzate da artisti del passato, le quali riescono a far entrare il lettore nella giusta atmosfera per leggere l'opera (un'atmosfera un po' paura, un po' fiabesca, misteriosa e mistica) e a immergersi nei racconti, permettendogli di affrontare le 200/400 pagine di cui sono composti i volumi senza che questo risulti troppo pesanti da terminare. Il fatto poi che i dati riguardanti ogni immagine (tipo autore, anno di creazione, titolo) siano stati riportati accanto o comunque nei pressi di quest'ultima è un vantaggio, perchè con un volume così grosso sarebbe stato decisamente pesante e macchinoso per il lettore dover andare a cercare i crediti di ogni disegno in fondo al libro.
Le storie sono raccolte in un formato abbastanza piccolo e maneggevole, anche se bisogna stare un po' attenti alle copertine (che sono tutte molto belle, di solito con decori metallizzati) che non sono molto robuste e c'è il rischio che si pieghino o si stropiccino.
 
Tutti i titoli sono stati pubblicati tra il 2020 e il 2023 dalla ABEditore; il numero delle pagine può variare dalle 230 alle 465. Ogni volume ha una copertina flessibile che misura 18 cm d'altezza e 13 cm di lunghezza e ciascuno costa 15,00 euro (il prezzo rimane sempre lo stesso, indipendentemente dal numero di pagine).
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 30 ottobre 2024

A-Ulì-Ulé di Nico Orengo

"A-Ulì-Ulé" di Nico Orengo è una raccolta pubblicata per la prima volta nel 1972, questa raccolta di filastrocche, conte e ninnenanne, è la stella polare della poesia per bambini, arricchita dalle storiche, uniche illustrazioni di Bruno Munari. Un libro che a quanto pare è ormai considerato quasi un classico della letteratura italiana.
 
   
Sopra: A sinistra un'edizione del 1997, mentre le altre due copertine sono edizioni più recenti, edite dalla Salani, quella blu del 2011 e la rossa del 2020, in rigida.

In questa raccolta di filastrocche, conte e ninnenanne è possibile ritrovare (o scoprire) gli indimenticabili personaggi della nostra infanzia, da Crapa Pelata a Teresa Teresina, dalle civette sul comò alla favola dell'oca che 'è bella ma è poca' .
Sono tutte rime della tradizione popolare che Nico Orengo ha raccolto, riunito e trascritto in questa raccolta che, per rendere la lettura del libro più immediata, hanno usato dei caratteri diversi in base alla tipologia di poesie: le filastrocche in carattere tondo, le conte in MAIUSCOLO e le ninnenanne in corsivo.
Ecco un esempio di conta:

C'era un vecchio contadino
SOTTO LA CAPPA DEL CAMINO
C'ERA UN VECCHIO CONTADINO,
CHE SUONAVA LA CHITARRA:
UN-DUE-TRE: SBARRA.

Ecco invece alcuni esempi di filastrocche:
 
Volta la carta
La gente che se ne va via,
volta la carta e vede Maria;
Maria che tesse il lino,
volta la carta e vede Arlecchino;
Arlecchino che salta e che balla,
volta la carta e vede una farfalla;
la farfalla che vola sui fiori,
volta la carta e vede dei destrieri
d'una carrozza di cento colori.
I due cavalli son tutti furiosi,
perché hanno in groppa una coppia di sposi.
Giunti dal prete, si dicon di sì
e il galletto fa chicchirichì.
 
Morettina che stai nel fieno
Alle porte di Verona
c'è chi balla e c'è chi suona,
c'è chi falcia l'erba buona.
- Morettina che stai nel fieno,
e d'acqua fresca hai l'orcio pieno,
dammi da bere, e da mangiare,
perchè nessun mi vuole aiutare.
Sono un povero vagabondo
per borghi e ville vado a zonzo.
A tutti chiedo la carità
ma nessuno un soldo mi dà.
- Ecco l'acqua, ecco il pane:
e se hai fame, torna domani:
ti darò del latte di mucca,
del formaggio, e una fetta di zucca.
- Tornerò domani mattina,
o mia dolce morettina
 
Come è tipico delle filastrocche popolari queste poesie sono quasi tutte in rima baciata, per risultare musicali e facili da memorizzare, inoltre sono composte da versi piuttosto brevi in modo da mantenere un ritmo abbastanza spedito e serrato quando le si pronuncia, soprattutto nel caso delle conte.
 
 Sopra: Le pagine con la filastrocca, dal nome strano, che dà il titolo a questa raccolta.
 
I testi delle filastrocche e delle conte sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero di Bruno Munari. I disegni sono molto essenziali, praticamente stilizzati, creati con un'unica linea nera con cui Munari traccia delle figure senza mai staccarsi dal foglio.
Ovviamente le figure che crea non sono troppo realistiche o dettagliate, anzi sono molto semplici, essenziali, inoltre interpretano un po' la poesia che rappresentano, non andando quindi a riprodurre esattamente quello che viene detto nel testo, anche perchè poi molti testi non hanno un forte senso logico.
Dei disegni dall'essenza quasi primordiale, che sicuramente non rubano la scena ai testi, i quali forse sono stati voluti essere messi in rilievo rispetto alla parte grafica, la quale è abbastanza asciutta e quasi scarna. Infatti solo alcune delle poesie sono accompagnate da un'illustrazione, neppure tutte.

 
 
 
 
 Sopra: Alcune delle pagine in cui compaiono dei disegni di Bruno Munari, tutti tracciati con un'unica linea continuativa che va a creare delle figure semplici e stilizzate.
 
 "A-Ulì-Ulé" di Nico Orengo è un'interessante raccolta di filastrocche, conte e ninne nanne popolari, le quali presentano caratteristiche diverse rispetto alle poesie o alle rime scritte da veri e propri autori: queste sono testi poetici nati spontaneamente e che si sono evoluti col tempo, infatti alcune poesie iniziano allo stesso modo ma poi presentano delle variazioni, e non sempre hanno argomenti adatti ai bambini, oppure semplicemente non hanno molto senso logico. Sono testi nati per il puro piacere dell'ascolto e per il divertimento di chi le canticchiava e di che le ascoltava.
Come specifica l'autore comunque: "Il libro che ne è nato, non vuole essere dunque un contributo alla ricerca sula poesia popolare e infantile (sarebbe sterminata, inesauribile), ma qualcosa che permetta, appunto, di intrattenere, recitare, giocare e improvvisare: un'occasione per recuperare le possibilità della fantasia e dell'avventura."
Come scritto sul retro del libro queste sono filastrocche, conte, ninnenanne della tradizione popolare che "ci prendono delicatamente per mano e ci aiutano a intrattenere e a far sognare i nostri figli, nipoti, fratelli e alunni."
Un bel libricino che raccoglie alcune filastrocche, conte e ninne nanne della tradizione popolare, il quale offre una buona occasione per riscoprirle o scoprirle. Ad esempio io molte non le avevo mai sentite, tranne forse quelle di "Tre civette sul comò", "Capra, capretta" e "Il cavallo". Se volete conoscere altre filastrocche e testi di questo tipo vi consiglio "Il libro d'oro delle filastrocche" di Cristiana Giordano, che è una raccolta di filastrocche, ninne nanne, cantilene, conte, indovinelli popolari che l'autrice ha riunito in questo unico e grande volume.
 
Questo volume è stato pubblicato originariamente nel 1972 dalle Einaudi Ragazzi (Edizioni EL). L'edizione che ho io è una ristampa del 1997, ha una copertina flessibile, ha 168 pagine, misura 18,2 cm d'altezza e 10,8 cm di lunghezza e costava 16.000 LIRE. Esistono anche edizioni più recenti, edite dalla Salani, una del 2011 ed una del 2020 in copertina rigida che costa 12 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 28 ottobre 2024

SPECIALE: Libri non illustrati (GIALLI e HORROR: Ragazze che risolvono misteri)

In questo post vi parlerò di quattro romanzi non illustrati (mentre io di solito recensisco solamente libri con illustrazioni) ricchi di misteri, qualcuno anche un po' inquietanti. 
Tutti i volumi inoltre hanno per protagoniste delle ragazze che decidono di risolvere un mistero, o si ritrovano costrette a farlo: Zinny quello riguardante un sentiero abbandonato e ai suoi zii, Nilla quello della scomparsa di sua madre, Monica quello riguardante i suoi genitori e l'aggressione ad un suo amico, Justice quello relativo alla morte di una domestica in un collegio.
 

"IL SENTIERO SEGRETO" di Sharon Creech con 185 pagine, edito nel 1999 dalla Mondadori Editore (costo di 7,00 euro. Titolo originale: "Chasing redbird", 1997).
Zinny, 12 anni, vuole ripulire un sentiero nascosto che comincia vicino alla fattoria della sua affollatissima famiglia e, via via che lo riporta alla luce, scopre frammenti di oggetti, segreti nascosti e una parte di sé.
Ecco come si presenta la protagonista: "Mi chiamo Zinny (da Zinnia). Vivo con una caterva di fratelli e sorelle e con i miei genitori, in una fattoria di Bybanks, nel Kentucky. Casa nostra è appiccicata a quella di zio Nate e zia Jessie, e i due edifici sono collegati da un passaggio così da sembrare uno solo. A volte da noi sembra ci sia troppa gente, tanto danno sapere più chi sei. [...]
La scorsa primavera ho scoperto un sentiero a ridosso della nostra proprietà: un vecchio sentiero, ricoperto di verde ed erbacce. Capii all'istante che era mio e solo mio. [...] Mi costò molta fatica risistemarlo e portarlo alla luce."
 Zinny è molto legata agli zii, e spesso va a casa loro per rimanere un po' in pace, in quella che lei chiama la "zona calma" dato che i due non hanno più figli. Ne avevano avuta una di nome Rose, della stessa età della protagonista, ma a 4 anni prese la pertosse e morì, così Zinny è diventata un po' anche figlia loro: "... i miei genitori lasciavano che gli zii si occupassero di me, e a me piaceva stare a casa loro, [...]". Poi però anche la zia Jessie muore, ma in compenso ritorna Jack Boone, un altro loro vicino di casa che se ne era andato via 4/5 anni prima in seguito alla separazione dei genitori.
Tornando al sentiero Zinny spiega di averlo scoperto per caso mentre seguiva una rana insonnolita, quando aveva messo il piede sopra quella che poi scoprirà essere una lastra in ardesia, la prima di molte, le quali vanno a firmare un sentiero che non si sa dove porta, anche perché va tutto ripulito dalle erbacce e dalla terra che lo nascondo. Durante una visita in biblioteca Zinny poi trova delle antiche mappe su cui è indicato proprio il sentiero, che a quanto pare si chiama Sentiero Bybanks-Chocton: "Appresi che percorso era in origine un sentiero indiano, poi usato dai cacciatori per sistemare le trappole, e infine dai boscaioli. Rotaie ormai in disuso, utilizzate da una compagnia di legname che se ne serviva per trasportare il legno giù dalle colline, tagliavano il sentiero quasi a metà. Era un sentiero stretto, percorribile dagli uomini a cavallo, ma troppo stretto per i carri. La parte più bassa era formata da lastroni di pietra. La guida disse che aveva lo scopo di facilitare il viaggio durante la primavera, quando il terreno si trasforma a in una plaude fangosa."
Pian piano la pulizia del sentiero continua, inframmezzata da momenti di vita quotidiana, di cui i più interessanti riguardano il rapporto con Jack, che continua a farle dei regali: prima si tratta di piccoli regali come tappi di bottiglia o sassolini, ma poi iniziano a diventare cose più impegnative come un cucciolo di bracco e un anello. Peccato che Zinny scopra che il cucciolo è stato rapito da un'altra fattoria nelle vicinanze, e i proprietari lo stanno cercando, mentre l'anello era della nonna di Jack (un anello di oro, diamanti e rubini) ed ora è andato perso, visto che Zinny non l'ha voluto e lo aveva sotterrato.
Ci sono poi i momenti riguardanti lo zio Nate, più vecchio del padre di Zinny, che dopo la morte della moglie ha iniziato a dare segni di demenza, vagando in giro e dicendo a volte si vedere la moglie, che lui chiama Pettirosso (perché lei aveva i capelli rossi).
La ragazza intanto è riuscita a ripulire alcuni kilometri del sentiero, ma più va avanti e più diventa il tempo necessario per raggiungere il punto dove si era interrotta il giorno prima, tanto che lei chiede ai genitori di prenderle un cavallo (e Jack gliene regala uno di legno). Alla fine si mette d'accordo con i suoi per accamparsi vicino al sentiero, così da poter riprendere il lavoro il giorno dopo. Quero sarà un momento importante di discussione con i genitori, momento durante il quale la ragazza afferma se stessa e la propria identità, il desiderio di avere qualcosa di suo e di essere finalmente vista per quello che è.
"- Zinny, sembra proprio che tu non veda l'ora di andartene via...
- È così - le risposi. - Siamo in troppi qui, e c'è troppo rumore. Niente mi appartiene. Bonnie si mette le mie scarpe, Sam mi ruba il cuscino, non c'è mai un asciugamano che sia mio, nessuno sa come.mi chiamo, non trovo mai un bicchiere pulito nella credenza e qualcuno ha fatto sparire il mio spazzolino. - Pensai di non accennare al fatto che, se non avessi finito di pulire il sentiero, sentivo che adio mi avrebbe punito.
La mamma e il papà mi fissarono per un po'. Alla fine la mamma disse: 
- Non ti abbiamo mai sentito parlare così... Non ci parlavi mai...
- Neppure voi mi parlavate mai!
Sì ritrassero entrambi, come se gli avessi gettato un secchio d'acqua in faccia."
Una storia carina e introspettiva, di crescita personale e sull'affermazione di una giovane ragazza, la quale si fa mille pensieri e che è determinata a ripulire quel sentiero, oltre a risolvere il mistero di un medaglione che ha trovato sepolto all'inizio del sentiero, e del come mai lo zio si rechi così spesso su da quelle parti. Attenzione però, perchè nonostante questi piccoli misteri il libro non è un vero e proprio mistery, non aspettatevi chissà quale indagine e chissà quali rivelazioni, per cui non approciatevi ad esso con questo pensiero perchè rischiereste di rimanere delusi nelle aspettative.
Il libro non è illustrato ma sarebbe stato carino se avessero incluso una mappa che mostrasse il sentiero di Zinny, dato che durante la storia lei spesso dice di aver trovato delle mappe che mostrano il sentiero e riportano i nomi delle diverse zone che attraversa. Così come le consulta la protagonista sarebbe stato carino se anche il lettore avesse potuto farlo assieme a lei, avrebbe reso la storia più coinvolgente.

 Sopra: Sulla copertina dai toni del giallo e del verde vediamo una giovane donna, probabilmente la protagonista, mentre scruta l'orizzonte.
 
"UNA LUNGHISSIMA NOTTE" di Annalisa Strada con 144 pagine, edito nel 2019 dalle Pelledoca Editore (costo di 16,00 euro. Titolo originale: "Lifeblood", 2007).
Nilla ha 12 anni e tornando da scuola trova la villetta a schiera in cui vive vuota. Il padre è lontano per lavoro, sua sorella è in Nuova Zelanda per un anno di studio e sua madre non c'è. 
"...Lucrezia era partita. Qualche settimana dopo, quando agosto stava per finire, papà aveva ricevuto un'offerta impegnativa: una compagnia navale che cercava un cuoco da destinare a prestigiose navi da crociera, che significava stare lontano da casa almeno tre mesi continuativi a ogni chiamata."
Anche Gullo, il cane, non si vede; infatti anche Quando Nulla è uscita per dargli le sue crocchette, di cui l'animale è goloso, non è arrivato per mangiare, segno che Gullo non si trovava nelle vicinanze.
Quando il buio arriva, sua madre non compare e al cellulare non risponde, Nilla prov a chiamare anche a casa di sua nonna, ma la badante le conferma che sua mamma non è da loro, e che è dal giorno prima che non la vedono. Con una scusa prova a interrogare la vicina che la rassicura. Non appena rientra in cucina, salta la luce. Il contatore è in cantina e in Nilla cresce sempre di più la paura e il timore per sua madre. Le case intorno sono vuote e buie, i vicini sono usciti. La linea fissa del telefono è fuori uso. Si barrica allora in una stanza, quando sente abbaiare un cane. Gullo è tornato e sembra inseguire qualcuno a ridosso del capanno degli attrezzi. È l'inizio di una notte lunghissima. Una notte che Nilla non dimenticherà mai.  
Una cosa particolare di questo libro è che inizia con una specie di intervista alla protagonista, Nilla, dove lei risponde a delle domande che le vengono poste riguardo all'esperienza vissuta. Nilla non è comunque l'unica a essere intervistata, in quanto queste domande, precedute da una presentazione del personaggio a cui vengono rivolte, sono sparpagliate un po' in tutto il libro, ogni tot si capitoli, e tutte riguardano quello che è successo a Nilla quella notte.
Forse l'autrice ha deciso di fare ciò per cercare di accrescere l'attesa per ciò che andrà ad accadere, allo stesso tempo però al rassicurando i lettori sul fatto che tutto si è concluso per il meglio e che alla protagonista non è successo nulla di tragico. Questo forse toglie un po' di suspense alla lettura, anche se dall'altro lato il lettore si crea delle aspettative chiedendosi che cosa potrebbe mai essere accaduto a questa ragazza. Queste parti comunque possono essere utili per fare comprendere meglio al lettore il carattere e il temperamento di alcuni personaggi del libro.
Ma cos'è l'evento sconvolgente che ha vissuto Nilla? Beh il ritrovamento si un cadavere nel suo giardino mentre era rimasta sola in casa, senza avere notizie della madre e la corrente era salta.
Fortunatamente appena trova il corpo la ragazza chiama subito la polizia con la poca carica del cellulare che le è rimasta. Ma rimane da scoprire cosa sia successo alla ragazza che Nilla ha trovato morta, e che lei conosceva. Inoltre anche dopo i pericoli non saranno finiti e alcune cose continuano a non quadrare, almeno finché non si arriva al vero finale, che si trova nell'epilogo due anni dopo...
Una storia piuttosto avvincente e abbastanza ricca di suspense, in cui l'autrice cerca di fare percepire ai lettori lo stato di ansia e agitazione della protagonista. La storia segue un andamento altalenante con un picchi di tensione e poi scene con andamento più tranquillo: tipo all'inizio c'è la tensione che sale perchè Nilla non riesce a trovare in casa nessuno e nessuno torna, e continua a sentire dei rumori, poi la tensione scende quando almeno il cane ritorna, per poi risalire quando viene ritrovato il corpo e per ridiscendere quando arriva la polizia. Da lì la situazione sembra essersi calmata, almeno finché non accade un'altra cosa inaspettata, e poi, alla fine c'è il finale, in cui la tensione e la sorpresa salgono per poi destabilizzarsi e tornare a una situazione di semi-tranquillità, anche se si ha la sensazione che qualcosa sia rimasto in sospeso, perchè a volte sono le persone che amiamo di più a ferirci.

Sopra: Sulla copertina blu scuro fa risaltare la finestra e la porta illuminate di giallo, mentre dalla porta aperta di vede una macchia di sangue rosso.
 
"MISTERO SUL LAGO" di Sofia Gallo con 240 pagine, edito nel 2022 dalla EDT-Giralangolo (costo di 12,60 euro).
La storia segue due vicende separate: quella di Monica e quella di Tiziano e Alì.
La storia di Monica si apre con lei che una sera non vede rientrare suo nonna, l'unica persona con la quale vive, mentre i suoi genitori non si sa dove sono, e con cui si è trasferita da due mesi a Villapietra. 
"Aveva ancora l'occhio destro incollato alla porta quando qualcuno prese a tamburellarci sopra. Dei colpi più forti la fecero sobbalzare.
Pensò in un lampo a come barricarsi in cass, ma non le venne in mente niente, le mani iniziarono a tremarle e sentiva un filo di sudore ghiacciato correrle giù per la schiena. Si vedeva calatia in orribili scenari di aggressioni di seriel killer. Quelle storie, per le ragazze, finivano sempre male.
fortunatamente la nonna ritorna a casa quella notte, ma fornisce alla nipote delle spiegazioni un po' vaghe e sembra continuare a nasconderle come mai i suoi genitori non si fanno mai vedere e sono sempre via "per lavoro", come dice lei.
La storia di Tiziano invece inizia quando lui e il suo amico Alì, giunto dall'Africa un anno prima e solitario tanto quanto il ragazzo dai capelli rossi, decidono di marinare la scuola e farsi un giro in barca sul lago. Quando approdano su una spiaggia però vengono improvvisamente aggrediti da un gruppo di ragazzi, che feriscono Tiziano e pestano Alì, il quale fugge sulla barca per cercare aiuto mentre Tiziano è rimasto svenuto sulla spiaggia.
Poi si aggiunge anche la storia di Serghei, un uomo scappato dalla Russia assieme alla moglie per non essere arrestato, e che è stato assunto nello stesso cantiere del padre di Alì. Per arrotondare lo stipendio però si è fatto coinvolgere in un giro di droga: lui era l'uomo che stava venendo inseguito dal gruppo di ragazzi che hanno poi aggredito Tiziano e Alì sulla spiaggia. Dopo essere fuggito Serghei deciderà di tornare indietro a controllare la situazione, in quanto si ricorda di essersi imbattuto nei due ragazzi, e aiuterà Alì a riportare Tiziano a casa.
Le storie cominciano a unirsi quando Alì contatta Monica, che aveva conosciuto durante una gita scolastica qualche mese prima, per chiederle di ospitarlo finché non elabora un piano per vendicarsi dei suoi aggressori.
Monica, Amir e altri ragazzi si troveranno così coinvolti in una faccenda complicata, in cui è implicato un traffico di droga, che i delinquenti che lo gestiscono non hanno alcuna intenzioni di fare saltare per colpa di un branco di ragazzini decisi a metter loro i bastoni tra le ruote. 
Un caso intrigante, che parte presentando alcune storie separate per poi andarle a intrecciare e a unirle tra loro in una storia appassionante e un po' intricata, adatta a partire dai 12/13 anni in su.
 
Sopra: Sulla copertina dallo sfondo azzurro/grigio vediamo una barca vista dall'alto con sopra due ragazzi, che dovrebbero essere Tiziano e Amir, anche se quest'ultimo dovrebbe avere la pelle scura e non bianca.
 
"MISS JUSTICE: Un omicidio in collegio" di Elly Griffiths con 221 pagine, edito nel 2023 dalla DEAgostini (costo di 15,90 euro. Titolo originale: "A girl called justice", 2019).
Justice Jones è una ragazza curiosa e appassionata di misteri. Sogna di risolvere casi importanti come una vera detective di Scotland Yard e quando viene mandata a studiare a Highbury House, un esclusivo collegio nella campagna inglese, capisce subito che quel luogo nasconde un'infinità di segreti. 
L'arrivo coglierà la ragazza un po' di sorpresa dato che prima d'ora ha sempre studiato a casa con la madre senza mai mettere piede in una scuola, ma purtroppo la madre è morta e quindi il padre, un avvocato, ha iscritto la figlia in un collegio. "<<Mio padre è un avvocato, mia madre è morta.>>
<<Morta?>> chiese Eva spalancando gli occhi. <<Che cosa orribile.>>
<<Be', è accaduto sa poco>> rispose Justice. Per la precisione, erano passati trentuno giorni, ma non le piaceva dirlo ad alta voce. Da un lato, pronunciarlo lo rendeva reale e, dall'altro, la compassione della gente le faceva venire voglia di piangere e, se c'era una cosa che non avrebbe fatto a Highbury House, era piangere. <<Studiavo con mia madre, a casa>> disse per cambiare argomento. <<Non ho mai frequentato una scuola.>>"
Certo, l'arrivo di Justice non passa inosservato - il suo taglio di capelli alla tomboy sconvolge tutte le signorine perbene che studiano lì - e dunque muoversi furtivamente nel collegio non sarà affatto facile per la giovane detective in erba. Justice però non ha intenzione di farsi scoraggiare dalle infinite regole di Highbury House. Non da quando ha scoperto che poco prima del suo arrivo una cameriera ha perso la vita proprio tra quelle fredde mura. 
E se l'assassino fosse ancora tra loro? Se colpisse ancora? Lunghi corridoi scricchiolanti, lugubri torri che sembrano infestate dai fantasmi, insegnanti dall'aria arcigna e una lista di silenziosi indizi che solo una mente lucida e brillante può decifrare... Forse Justice Jones ha trovato pane per i suoi denti? Non le resta che armarsi di taccuino e pazienza e iniziare a stilare una lista di sospettati per far luce sul mistero e scoprire la verità.
La storia è intrigante e l'ambientazione contribuisce bene a creare la giusta atmosfera. Come afferma più volte Justice la scuola "Sembra uscita da una storia dell'orrore". Infatti, nonostante la Highbury House sia "una scuola molto esclusiva" ed "estremamente costosa", come spiega Rose, una compagna di stanza della protagonista, è pervasa da un'atmosfera inquietante, forse dovuta al fatto che la scuola sia vecchia.  La stanza dove dorme Justice è lunga e ha cinque letti, finestre piccole e alte e una sola lampadina in fondo alla stanza. Il dormitorio è dotato di un bagno freddo, con "piastrelle crepate, intonaco che si staccava dalle pareti, muffa attorno alla vasca e al lavandino" e con uno specchio macchiato... insomma, non certo il tipo di ambiente che ci si aspetterebbe di trovare in un collegio esclusivo e costoso.
Altra cosa che mi ha colpito, e non in positivo, è il fatto che alle ragazze sia permesso fare il bagno una volta a settimana, mentre alla mattina si possono solo lavare la faccia e le ascelle.  Come spiega Rose a Justice: "Il bagno si fa una volta alla settimana. al mattino ti puoi solo lavare la faccia e le ascelle." Cioè, capisco non farsi il bagno tutti i giorni, ma una volta a settimana è un po' pochino, soprattutto per delle ragazze preadolescenti/adolescenti.
Comunque inizialmente pensavo che la storia fosse ambientata ai giorni nostri, invece leggendo mi si è insinuato il dubbio che non fosse proprio così, ma che fosse ambientata nella prima metà del 1900, anche se non riuscivo a capire l'anno preciso. Ad un certo punto viene detto che il padre di Justice guida una Lagonda, che è una macchina di lusso che venne costruita dal 1906 fino al 2016. A farmi capire però l'anno esatto in cui è ambientata la storia è stato quando la signorina de Vere, la direttrice, dice a Justice che leggeranno "National Velvet" di Enid Bagnold, che a quanto pare è "stato pubblicato l'anno scorso". Il libro esiste veramente, ed è stato edito nel 1935, per cui la storia è ambientata nel 1936. 
La storia è intrigante, anche se parte un po' lentamente: all'inizio la protagonista viene a conoscenza della morte di una domestica, che sembra essere dovuta a una polmonite, anche se alcune cose non quadrano. Quindi inizialmente non c'è molto su cui indagare, solo qualche voce, e infatti la prima parte del romanzo serve più che altro a fare conoscere ai lettori i personaggi e l'ambiente scolastico, che è alquanto affascinante. 
In seguito però le cose si complicano, dopo un'abbondante nevicata, che rischia di isolare la scuola, e con il ritrovamento di un nuovo cadavere, questa volta di una insegnante. La preside afferma che si è trattato di un incidente... ma anche stavolta le cose non tornano e le indagini iniziano a farsi serie.
Storia dall'inizio forse un pochino lento, ma probabilmente perché si tratta del primo romanzo, in cui l'autrice si prende del tempo per fare conoscere ai lettori la protagonista e il nuovo ambiente scolastico in cui si ritrova, per cui la parte investigativa viene inizialmente messa un po' da parte, per approfondire comunque argomenti e situazioni interessanti. Ad esempio, come dicevo, mi è piaciuta molto l'ambientazione del collegio, che non è una di quelle scuole moderne che attualmente ritroviamo spesso descritte nei romanzi per young adulti, ma una scuola degli inizi del '900, dove le ragazze erano trattate un po' meno con i guanti (cibo della mensa spesso abbastanza schifoso, partire sportive d'inverno sotto la pioggia, sistemi di riscaldamento assenti quasi ovunque nella struttura in pieno inverno...).
Pian piano comunque le vicende entrano nel vivo, facendosi sempre più interessanti fino ad arrivare ad un finale abbastanza adrenalinico, con un antagonista non facile da individuare; la stessa Justice verso la fine si ritrova ad avere molto sospettati ma nessuno di abbastanza convincente da poter essere quello definitivo.
Volume carino e avvincente, a maggio del 2024 è stato tradotto anche il secondo libro e spero che continuino anche con gli altri, in quanto in inglese siamo per ora arrivati a quattro capitoli. Anche perché proprio il terzo sembra parlare di un fantasma, intitolandosi "The Ghost in the garden".
 
Sopra: Sulla copertina vediamo una silhouette netta che dovrebbe rappresentare Justice, la protagonista, la quale sta tenendo in mano una treccia, come se si fosse appena tagliata i capelli. In realtà tale immagine non ha corrispondenza nel testo, in quanto lei arriva al collegio già con i capelli corti.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 25 ottobre 2024

Quando il gatto non c'è i topi ballano di Antonella Ossorio e Serena Riglietti

"Quando il gatto non c'è i topi ballano" è una raccolta di filastrocche scritte da Antonella Ossorio e che fanno dell'ironia sui modi di dire e i proverbi, il tutto accompagnato dalle illustrazioni di Serena Riglietti.
 
Sopra: In alto sulla copertina compare il disegno di un topo che sta ascoltando musica e che ha in mano (forse ci sta ballando) una forchetta con sipra un pezzo di formaggio.
 
"Quando il gatto non c'è i topi ballano. Ma cosa succede se, senza alcun preavviso, il perfido felino fa la sua ricomparsa proprio nel bel mezzo della festa? Niente di buono per i topi, possiamo scommetterci! 
Proverbi, modi di dire, conte e scioglilingua della tradizione italiana fanno da spunto a brevi filastrocche che, modificandone il senso, guidano i piccoli lettori alla scoperta di quanto possa essere divertente giocare con le parole."
In questa simpatica raccolta l'autrice si ritrova infatti a prendere in giro o a ironizzare su poesie e modi di dire della tradizione popolare. Il volumetto si divide in 3 sezioni e tutte le poesie sono molto carine e piacevoli da sentire, anche perchè seguono uno schema di rime baciate (AABB). Non sempre tutte le poesia hanno un vero e proprio senso, a volte alcune vogliono giocare più che altro con i suoni e le parole.
  • Proverbi: "A caval donato non si guarda in bocca", "Tanto va la gatta al lardo....", "Il lupo perde il pelo ma non il vizio", "Una rondine non fa primavera", "Chi semina vento...", "Can che abbaia non morde", "Chi si loda si imbroda", "Gallina vecchia fa buon brodo", "Chi va piano va sano e va lontano", "Rosso di sera", "Se son rose fioriranno", ecc....
Quando il gatto non c'è i topi ballano
O topo che ballavi, o topo sfortunato,
perchè non t'accorgesti che il gatto era tornato?
O topo che danzavi la rumba con trasporto
eri un topo distratto, o topo, topo morto.
 
Gallina anziana fa buon brodo
Gallina anziana, gallina illusa,
il bagno caldo era un scusa.
Tu ti fidasti. Peggio per te,
vecchia gallina nel consommé.
 
Se son rose fioriranno
Se son rose fioriranno
E altrimenti che faranno?
Incresciosa è la faccenda:
se son cavoli, a merenda
te li becchi con il tè.
Va' a capire un po' perchè!
Quindi, liete e fiduciose,
noi speriamo che sian rose.
Sono cavoli? Pazienza!
Svelta, il tè è nella credenza! 
  • Modi di dire: "Gettare perle ai porci", "Salvare capra e cavoli", "Cercare il pelo nell'uovo", "Fare buon viso a cattivo gioco", "Avere del sale in zucca", "Fare i conti senza l'oste", "Cadere dalla padella alla brace", "Tagliare la testa al toro", "Fare un buco nell'acqua", "Fare il passo più lungo della gamba", "Restituire pan per focaccia", ecc...
Gettare perle ai porci
Gettammo perle ai porci
senza affatto scomporci,
ma i porci, scostumati,
non ci furono grati.
Manciate di zaffiri
noi gettammo ai tapiri.
Non so come si spiega,
non fecero una piega.
 
 Dalla padella alla brace
La padella e poi la brace?
Non c'è gusto, non mi piace!
Ho deciso, un altro giorno
provo a cuocermi nel forno.
  • Filastrocche, scioglilingue, conte: "Sopra la panca", "La vispa Teresa", "L?arcivescovo di Costantinopoli", "Il papa non è re", "Tre tigri contro tre trigri", ecc...
Tre tigri contro tre tigri
Tre tigri contro tre tigri:
una zuffa con i fiocchi!
Tre pigri contro tre pigri:
fiacca e latte nei ginocchi!
Tre tigri contro tre tigri:
zanna lunga e grosso artiglio!
Tre pigri contro tre pigri:
sfida all'ultimo sbadiglio!
 
 Sopra: La filastrocca "Quando il gatto non c'è..." è accompagnata proprio da un'illustrazione che ritrae un gatto pronto a saltare addosso a un topo distratto dalla danza.
 
Le poesie sono accompagnate dai disegni di Serena Riglietti, i quali sono piuttosto numerosi all'interno del libro: non ce n'è proprio uno per ciascuna poesia ma si arriva all'incirca ad averne uno ogni due rime.
Le illustrazioni cercano di rappresentare quanto espresso dalla poesia, cosa a volte non proprio facile in quanto alcune poesie non hanno un vero e proprio senso, ma l'artista nella maggior parte dei casi riesce abbastanza bene nell'impresa. Ad esempio nela poesia "Quando il gatto non c'è.." viene mostrato un topo intento a ballare con un gatto alle sue spalle pronto a saltargli addosso; oppure in "Cadere re dalla padella alla brace", che parla di qualcuno che decide di ficcarsi direttamente a cuocersi nel forno, c'è un uomo che si sta appunto infilandosi nel forno; in "Gallina vecchia fa buon brodo" vediamo una gallina messa a bollire dentro una pentola: ecc...
Le illustrazioni hanno uno stile semplice e carino, piuttosto sbarazzino e dalle linee nette e ben definite. Non sono troppo dettagliate ma svolgono bene il loro lavoro di mostrare quanto letto, peccato che non aggiungano nulla di più, ma rendono il volume più allegro e colorato grazie alle tinte piuttosto accese, brillanti e vivaci scelte dall'autrice, invogliando i bambini, anche i lettori meno forti, alla lettura.
 
 
 

 

 
Sopra: Alcune pagine con le illustrazioni della Riglietti, le quali rappresentano quanto descritto nei testi, con dei colori accesi, brillanti e vivaci.
 
 "Quando il gatto non c'è i topi ballano" di Antonella Ossorio e Serena Riglietti è una raccolta molto carina per via delle filastrocche molto orecchiabili, ma soprattutto per la simpatia e l'ironia che c'è dietro. 
L'autrice infatti riprende conte, scioglilingua, modi di dire della tradizone popolare, che a tutti noi è capitato di sentire e di utilizzare, e le rigira riprensentandole in modo ironico al lettore, spesso con finali imprevedibili e con un po' di black humor, come la filastrocca "Se il gatto non c'è" in cui il gatto ritorna e i topi muoiono; oppure quello di "Dalla padella alla brace" che decide di cucinarsi direttamente nel forno. Se le cose non finiscono proprio male spesso non finiscono neppure proprio bene come "Cadere dalle stelle alle stalle", dove due ragazze si ritrovano nella stalla di una mucca che le tratta con sufficienza: "Camminavo su una stella / con Carlotta, mia sorella. / Ma inciampammo e, per di più,
tutte e due cademmo giù, / nella stalla di una mucca. / Ahi, che botta sulla zucca! / Quella mucca qlquanto schiva / non fu affatto comprensiva: / detestando l'invadenza / ci trattò con sufficienza"; oppure quella di "Can che abbaia non morde", in cui il protagonista alla fine viene morso dal cane: "Disse un alano dal pelo nero: / <<Non i risulta che ciò sia vero>>. / Quindi abbaiando, così, a casaccio, / ficcò i canini nel mio polpaccio."
Alcune poesie sono veramente molto simpatiche e argute (come quella di "Tre tigri contro tre trigri"), mentre altre appartengono più al genere del non sense, in quanto non hanno un vero e proprio senso ma sembra che l'autrice abbia preferito giocare con i suoni, come nel caso di "Chi si loda s'imbroda": "Chi si loda s'imbroda / gli si annoda la coda, / alla moda s'accoda. / Uova sode dissoda."; oppure nel caso di "Chi non risica non rosica" (che gioca molto con l'allitterazione dei suoni CHI e CI): "Chi non risica / non rosica / chi non critica / non cotica, / chi non spiccica / non spiaccica / e chi ammicca, / invece, / cicca!"
Una raccolta veramente simpatica e anche piuttosto variegata, con filastrocche a volte non sense, a volte un po' cattivelle, a volte con finali inaspettati, ma tutte piuttosto ironiche e divertenti; bella anche l'idea di partire da proverbi e modi di dire per modificarne o addirittura stravolgerne il significato. Il libro è interessante proprio perché propone una lettura nuova, con nuovi significati inediti e inaspettato a parole ed espressioni che ormai consideriamo banali, appiattite, perché entrate nel linguaggio quotidiano e che quindi hanno perso in parte il loro iniziale fascino.
Una lettura adatta anche ai bambini piccoli, anche se forse saranno quelli un po' più grandi, dai 7 anni, a poterne cogliere l'ironia che vi sta dietro.
 
Questo libretto è stato pubblicato nel 2001 dalla Einaudi Ragazzi (Edizioni EL), ha una copertina flessibile, ha 112 pagine, misura 18,3 cm d'altezza e 10,8 cm di lunghezza e costava 14.000 LIRE o 7,23 euro.

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mercoledì 23 ottobre 2024

Ridi Ridì di Roberto Piumini

"Ridi Ridì" di Roberto Piumini è una raccolta di filastrocche in cui l'autore si muove con disinvoltura e sapienza tra i suoni della lingua italiana, per aiutare i bambini a imparare, divertendosi, tante parole difficili. Il tutto è arricchito dalle divertenti illustrazioni di AntonGionata Ferrari.
 
 
Sopra: A sinistra la copertina dell'edizione del 2023, sui toni del bianco e del nero, e a destra quella del 1997, più colorata, in cui venivano usati i tre colori primari.
 
Questa è una raccolta  in cui Piumini ha inserito poesie e rime che trattano in modo giocoso e divertente le difficoltà ortografiche quali: le doppie, gli accenti, l'uso dell'H, le sillabe con GA/GO/GU/GI/GE o GHI/GHE, GL, CI/CE o CHI/CHE, la GN, la Q, la CQU, ecc... 
Le poesie sono molto belline e musicali, e spesso seguono uno schema di rime baciate (AA BB), anche sedi norma, giocando appunto con i suoni difficili della lingua italiana, come regola ciascuna filastrocca presenta al suo interno un gran numero di allitterazioni (ripetizioni di sillabe acusticamente uguali o simili) . 
Come in queste poesie, in cui sono ripetuti i suoni: GE/GHE, CE/CI/CA/CO, GN.
 
Al geniale Genovese
Al geniale Genovese,
dopo lunghe lunghe attese
la Regina generosa
diede tre navi leggere, 
e con vele senza pieghe
da un porto lui salpò.
Con la sua gente fedele,
dopo gelide nottate,
dopo molte e vaghe beghe,
poche paghe, molte piaghe,
dopo lunghe e lunghe leghe,
il geniale Genovese
in America arrivò.
 
In cucina ci son ceci 
In cucina ci son ceci,
nocciolini di ciliegi,
e ci sono caci e cicce,
e ci son cicorie ricce,
ci son capperi e carote,
cose semplici e farcite,
cavolini e cozze cotte,
cetriole e costolette,
e ci son noci e cipolle,
cachi, ciccioli, ciambelle:
in cucina cosa c'è?
Cuochi e cibo per e per te!
 
 Un lanoso agnello in campagna
Un lanoso agnello in campagna
si lagnò con l'agnella compagna
perchè in sogno sognò che, in pegno,
lei gli dava un anello di legno.
 
 Sopra: Le pagine dedicate alla poesia "Al geniale genovese" che si riferisce ovviamente a Colombo, sebbene il suo nome non venga mai citato. La poesia è accompagnata da un'illustrazione sulla destra in cui le navi sono delle lettere G.
 
 Le filastrocche sono accompagnate dalle illustrazioni in bianco e nero di AntonGionata Ferrari le quali hanno dei tratti netti e ben definiti, ma anche sbarazzini, che vanno a creare scene semplici e simpatiche, anche se a volte anche piuttosto ricche di dettagli.
L'artista ha rappresentato in modo divertente e giocoso il significato delle filastrocche, tenendo però in considerazione le lettere che nelle poesie vengono ripetuto più volte. Tali lettere sono state quindi inserite dall'artista nei disegni, come se fossero proprio parte di essi.
Ad esempio nella poesia dedicata a Colombo (il "Geniale Genovese") e ai suoni GHE/GE le lettere G sono state usate per essere le caravelle di Colombo; la C sei suoni CA/CO/CU/CI/CE della poesia "In cucina ci son cuochi" è stata usata per completare il cappello del cuoco, oltre che per essere messa dentro le pentole di quest'ultimo; nella poesia "Centoquindici quaglie" vediamo un bambino che cammina sopra una grande Q dalla quale osserva una serie di elementi citati nella filastrocca: squali, querce, quadri, qualche quaglia, ecc...
 



Sopra: L'artista ha rappresentato in modo divertente e giocoso il significato delle filastrocche, tenendo però in considerazione le lettere che nelle poesie vengono ripetute più volte, le quali sono state inserite nei disegni, come se fossero proprio parte di essi.
 
"Ridi Ridì" di Roberto Piumini è una raccolta di poesie che giocano con i suoni difficili o particolari della lingua italiana (come CI/CE, GHI/GHE, CQU, GLI, H, GN,...) davvero molto bellina, anche grazie alla presenza dei disegni di Ferrari, i quali con tratti semplici e decisi rappresentano in modo divertente e giocoso quanto riportato nei testi, assicurandosi di inserire sempre, nelle immagini, anche le lettere di cui la filastrocca tratta. I disegni sono abbastanza semplici, sebbene curati e anche ricchi di dettagli, tanto anche dei bambini potrebbero provare a riprodurli, specialmente se si tratta di ragazzini non più piccolissimi che magari stanno facendo con l'insegnante un ripasso di grammatica, così potrebbero accompagnare la poesia anche con un'immagine fatta da loro..
Nel suo insieme il libretto è molto carino e grazioso, e le filastrocche sono effettivamente simpatiche, a volte anche un po' non sense, in quanto l'autore ha dato la precedenza alle allitterazioni piuttosto che al significato dei testi, andando a creare spesso storie un po' strampalate e simpatiche, come quella dell'agnello che si indigna con la compagna per aver sognato che lei gli regalava un anello di legno; oppure quella dei sogni negli stagni.
Molte di queste poesie le ho usate con i miei alunni di quarta mentre ripassavamo i suoni "difficili", così da legarci anche con la parte di grammatica e riflessione linguistica alla poesia, che ho iniziato a trattare invece con "Testi".
 
Il volume è stato edito nel 1997 dalla Bompiani, nel 2012 dalla Fabbri Editori, nel 2016 dalla Rizzoli, nel 2018 dalla Mondadori ed è poi ristampato nel 2024 dalla BUR Rizzoli
La mia edizione è quella del 2024, la quale ha 64 pagine, una copertina flessibile, e misura 19,2 cm d'altezza e 12,5 cm di lunghezza e costa 11 euro.

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