Sopra: Le immagini presenti sui lati della copertina.
Diciamo che spiegare di cosa parla questo albo non è facile, poiché non c'è una storia, una vera e propria trama ed inoltre la sua struttura è alquanto particolare, in quanto quest'opera è scritta in due versi e quindi la si può iniziare a leggere partendo da entrambi i lati, basta rigirare il libro.
Partendo dal lato (che io chiamerò lato a) in cui la copertina ci mostra una donna in piedi in mezzo a un campo troviamo un prologo che consiste in un dialogo tra la Dautremer e Le Thanh in cui quest'ultimo esordisce così: "Chiariamoci subito: ci sono due tipologie di persone. Quelle assenti, che entrano in contatto con la quotidianità solo molto di rado, che vivono a centomila metri d'altezza e che rispondono sempre in maniera e evasiva. E poi... [pausa] ci sono i realisti". Dopo questo inizio lui prosegue spiegando "e dal momento che siamo qui per parlare di te. Buttiamoci a capofitto nella descrizione dettagliata di questo lato del tuo carattere". Cioè quello dei realisti e a questo punto i due iniziano a discutere di quest'ultimi.
Successivamente, nelle pagine dopo, vediamo molte illustrazioni, schizzi, bozzetti e anche delle foto della Dautremer (il suo lavoro, la sua famiglia, alcuni progetti a cui l'artista aveva partecipato o a cui aveva contribuito...). Questi materiali sono sempre accompagnati da delle didascalie e dai dialoghi tra la Dautremer e Le Thanh, che affrontano vari argomenti: un posto dove stare bene, gli anni della spensieratezza, la complessità del genere umano, la limpidezza dei generi, partire o restare?, le maschere, la bellezza, l'adolescenza ecc...
Sopra: Le pagine che riportano il dialogo dal titolo "Le maschere" con le relative illustrazioni.
Iniziando a leggere invece dal lato in cui la donna/spaventapasseri viene colpita da una raffica di vento (che chiamerò lato b) troviamo sempre un prologo che consiste in un dialogo tra la Dautremer e Le Thanh che inizia con queste parole: "Chiariamoci subito: ci sono due tipologie di persone. Quelle che sono radicate nella realtà, che vi si aggrappano come disperate, che avvertono la forza di gravità a ogni passo e che stravedono per ciò che è tangibile. E poi ci sono i sognatori." Dopo questo incipit lui prosegue dicendo "e dal momento che siamo qui per parlare di te, buttiamoci a capofitto a trattare questo lato della tua personalità!". Cioè quello da sognatore. A questo punto i due, almeno nelle prime due pagine, iniziano a discutere riguardo i sognatori.
Successivamente vediamo delle foto che riguardano la Dautremer (il suo lavoro, i suoi familiari, i luoghi da lei visitati ...) e alcune sue illustrazioni, schizzi e bozzetti. Tutti questi materiali, proprio come nell'altra parte, sono sempre accompagnati da delle didascalie e dai dialoghi tra la Dautremer e Le Than. Inoltre, le tematiche che vengono trattate sono le medesime di quelle che vi sono anche nella parte opposta, tanto che anche i titoli assegnati a vari dialoghi sono gli stessi (almeno nella maggior parte dei casi), anche se ovviamente il contenuto di quest'ultimi cambia. Prendiamo ad esempio il dialogo intitolato "Gli anni della spensieratezza":
Lato a:
"Io: i grandi classici che hanno cullato la nostra giovinezza possono avere la tendenza a far sprofondare nella più implacabile e radicale sonnolenza chi si compiace del loro ricordo.
Lei: ma sì, in fondo la punteggiatura non è proprio di tua competenza, no?
Io: cioè?
Lei: be', per pronunciare la frase che hai appena enunciato senza fare pause, bisogna avere dei polmoni pazzeschi.
Io [pensieroso]: ehm... dei polmoni pazzeschi, a dirti la verità è un po' così che mi immagino i lettori.
Lei: con dei polmoni pazzeschi?
Io: esattamente"
Lato b:
" Io: ogni tanto capita di ritrovare l'esotismo anche nei luoghi che ci sono familiari. A Savines-le-Lac, per esempio.
Lei: dove passavo le vacanze da bambina. A una trentina di chilometri a est di Gap.
Io: e ci ritorni spesso per lavorare durante l'estate. Come possono testimoniare queste foto di tuo fratello.
Lei: alla stazione di Savines. Dove il treno non ferma più. C'è stato un periodo in cui si fermava, ma bisognava chiedere al conducente.
Io: Michel?
Lei: no, no, Miche lavora sulla linea Marsiglia-Sisteron, era Jean-Paul che copriva quella Grenoble-Briançon.
Io: ah già, è vero... "
Come potete leggere i due testi, sebbene abbiano lo stesso titolo, sono completamente differenti e, a volte, la differenza compare anche negli stessi titoli. Ad esempio il titolo "La limpidezza dei generi" presente nel lato a, nel lato b lo troviamo come "La confusione dei generi".
Sopra: Le pagine in cui vi è il dialogo intitolato "La limpidezza dei generi".
Naturalmente le illustrazioni della Rebecca Dautremer (un'artista di cui ho già recensito qualche opera in passato su questo blog) sono sempre molto belle e originali, realizzate col suo inconfondibile stile. In quest'opera sono presenti, oltre a delle foto, sia disegni completati, sia schizzi e bozzetti che l'artista aveva realizzato, i quali sono comunque molto interessanti da vedere (e, spesso, comunque molto belli).
Le illustrazioni che il lettore può ammirare in questo albo sono sia degli inediti, sia disegni realizzati per dei progetti (ad esempio mostre, film) o su commissione (locandine, manifesti, copertine), sia disegni provenenti da altri albi illustrati della Dautremer precedentemente pubblicati come: "Il diario segreto di Pollicino", "Soie", "una bibbia", "Yeti", "Il piccolo teatro di Rebecca", "L'innamorato", "Principesse dimenticate o sconosciute", "Alice nel Paese delle Meraviglie" ecc....
Sopra: In questo artbook il lettore potrà trovare foto (come quelle che potete vedere nella terza e nella quarta immagine qui sopra a partire dall'alto), disegni completati (seconda immagine), schizzi e bozzetti (come quelli presenti nella prima e nella terza immagine qui sopra), inediti, disegni realizzati su commissione (come nel caso dell'immagine della copertina del primo volume di "Jonah" di Le Thanh, oppure i manifesti per il festiva annuale"Visages du Monde", che potete ammirare nella quinta immagine), oppure provenenti da altri albi illustrati della Dautremer precedentemente pubblicati (come lo schizzo col cavallo della terza immagine, presente nell'opera "una bibbia" oppure l'illustrazione con lo Yeti della seconda immagine, presente nel volume "Yeti" di Le Thanh).
"Dautremer (e viceversa)" è un'opera bella, ben fatta e alquanto interessante da leggere (sia per quanto riguarda i dialoghi e sia per come il libro è stato strutturato), un albo che permetterà al lettore di scoprire qualcosa in più su questa famosa e rinomata illustratrice.
Proprio però per la presenza di alcuni elementi alquanto inusuali (la struttura del libro [il fatto che sia diviso in due parti e che debba essere capovolto], i testi che sono scritti interamente sotto forma di dialoghi) credo che questa sia un'opera che si rivolge soprattutto ai fan dell'artista e agli amanti dei libri illustrati. Non la consiglierei infatti come prima opera da leggere a coloro a cui il nome della Dautremer non dice nulla e che vi si approcciano per la prima volta, in quanto rischierebbero di rimanere alquanto spiazzati e di non capire bene cosa stanno leggendo.
D'altronde questo tipo di libri (tipo artbook) sono solitamente rivolti a coloro che conoscono già l'artista e che ne vogliono approfondire ulteriormente la conoscenza, più che ai neofiti (per i quali è meglio partire dagli albi illustrati pubblicati dall'artista).
Questa rimane comunque un'opera interessante e ben fatta, che i fan della Dautremer (o comunque gli appassionati di illustrazione e libri illustrati) sapranno sicuramente apprezzare al meglio.
Quest'opera è stata pubblicata originariamente in francese nel 2015 col titolo "Dautremer (et vice-versa)" dalla Editions Tishina, l'artbook è stato poi edito in Itali nel 2016 dalla Rizzoli.
Il libro ha 160 pagine, la copertina rigida,
misura 32,7 cm d'altezza e 29,4 cm di lunghezza e costa 45,00 euro.
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