"Poesie di ghiaccio" è una raccolta di poesie scritte da Vivian Lamarque (di cui prima d'ora non avevo mai letto nulla) e accompagnate dalle illustrazioni di Alessandro Sanna. Se l'autrice mi era sconosciuta lo stesso non posso dire per l'illustratore, in quanto di lui vi avevo già parlato di due sue (bellissime) opere: "Pinocchio prima di pinocchio" (2015) e "Moby Dick" (2021).
"Cosa succede quando un poeta incontra la crudeltà del ghiaccio,
l'innocenza della neve? Può diventare vecchissimo e anche bambino,
compiere mille anni e anche dieci, e può poi scrivere poesie come
queste".
Con questa frase sul retro di copertina ci viene presentato questo libretto della lunghezza di un centinaio di pagine scarse: una raccolta di poesie di Vivian Lamarque dedicate all'inverno (con cieli bianchi, laghi gelati, tormente e lune,
lupi e pettirossi, corvi e civette, abeti, agrifogli e spine...).
Le poesie trattano quindi temi associati a questa stagione: cieli bianchi, il freddo, il ghiaccio, la neve, il camino, i pettirossi, i lupi, l'agrifoglio, la luna, la tosse, la nebbia...
"Corri guarda dalla finestra
non c'è più il mondo
non c'è più niente
c'è solo la nebbia
che scende che scende."
Tra i temi principali trattati nelle poesie c'è il freddo (connesso alla neve e al ghiaccio) e la morte, e credo che quest'ultimo sia il motivo per cui (sempre sul retro di copertina) l'età di lettura consigliata sia a partire dagli 8 anni, nonostante come avete visto e come vedrete, le poesie sono tutte piuttosto brevi e non estremamente complicate.
L'autrice infatti non risparmia al lettore nè le cose belle n'è quelle brutte connesse a questa stagione, che ogni anno mette a dura prova molti animali, ma anche persone.
"Vieni ti aspetto lo chiama il gelo
Vieni ti aspetto lo chiama la morte
al tepore del camino
implora vita l'uccellino "
"Un omino senza casa
sogna una casa calda calda
sogna una tazza di latte bollente
e una trapunta
e una sciarpa avvolgente.
Quando si sveglia e il sogno svanisce
muore di freddo, la vita finisce."
Alcune poesie sono connesse anche al tema dell'amore (e che l'amore possa scaldare), ma anche dell'abbandono o della richiesta d'aiuto:
"Torna ti prego / ti aspetto in cantina
vicino al buio / e alla sua spina.
Torna ti prego / di spine si muore
nel sottosuolo / non trovo il sole."
A tale proposito diventa significativa l'ultima poesia, quella che chiude la raccolta, che parla di speranza e di guarigione, del gelo che si scioglie, di un cuore che guarisce: " Grazie dottore / grazie al suo cuore/ il suo cuore ha curato / il cuore malato/ l'acqua riscorre / si è sciolta la neve / l'acqua riscorre / luccica, vede?"
Le poesie sono tutte piuttosto brevi, andando da un minimo di 3 versi a un massimo di 8 (anch'essi tutti piuttosto corti), e sono tutte composte da un'unica strofa (alcune poesie comunque sembrano continuare anche nelle pagine successive).
La maggior parte di queste poesie segue uno schema di rime libero, che non si ripete quasi mai uguale: talvolta in una poesia compare qualche rima baciata (AA
BB) oppure alternata (AB AB), ma questo non succede mai per l'interezza di un'unica poesia.
Ovviamente le poesie presentano anche altre figure retoriche quali
la metafora, l'allitterazione, l'anafora ("Fa finta il mondo / di essere buono / fa finta il mondo/ di essere bianco..."), l'assonanza, la ripetizione (questa in particolare, assieme all'anafora, è spesso utilizzata).
La presenza di queste ripetizioni e di rime, nonché la brevità dei versi e delle poesie stesse, rendono queste ultime molto musicali, orecchiabili, piacevoli, direi proprio incantevoli.
Sopra: Le pagine relative a una poesia che parla di abbandono, di richiesta d'aiuto e di morte. Nella pagina a sinistra è presente la poesia, mentre in quella a destra l'illustrazione ad essa connessa.
Gli
acquerelli di Alessandro Sanna sono molto belli e assolutamente non banali, ma anzi sono eleganti e ricercati. Infatti, anche se quando ha illustrato questo libricino Sanna non era ancora giunto all'apice del successo (avvenuto nel 2013 con "Fiume lento", un silent book, anche se nel 2006 aveva comunque vinto un Premio Andersen con l'albo "Hai mai visto Mondrian?" (2005)) si può già vedere chiaramente l'abilità dell'artista.
Sanna utilizza immagini colorate (talvolta con colori sia caldi che freddi, alcune volte più cupi ed altre più accesi e vivaci), vibranti, vividi,
dinamiche, suggestive, poetiche, delicate ma allo stesso tempo intense. E' molto interessante vedere come l'artista ha interpretato coi suoi disegni ogni poesia, i quali richiamano i testi allo stesso tempo in modo esplicito ma sottile.
Le figure umane e animali sono
solitamente rappresentate in modo molto essenziale, tanto che spesso sono solo delle
semplici silhouette colorate che si stagliano sullo sfondo bianco della pagina. Tali figure possono essere rappresentate in modo molto essenziale (come semplici silhouette o linee tracciate), ma talvolta anche un po' più dettagliato (in questo caso oltre alla figura esterna compaiono anche altri dettagli interni).
Sopra: Alcune silhouette di figure umane (e anche di un animale). Da notare a sinistra i colori freddi e più scuri, a destra invece quelli più caldi e brillanti.
Le tavole di Sanna sono ricche di riferimenti metaforici con cui l'autore richiama i testi della poesia: ad esempio per rappresentare i versi che associano la neve a una mamma che ti avvolge e ti abbraccia ("Nessuna coperta [...] sa ricoprire come fa lei: la neve è la mamma che vorrei) Sanna disegna la silhouette bianca (come la neve) di una madre che abbraccia un bambino (rosso). Oppure per mostrare la metafora di un cuore che si è addormentato per il freddo e la neve, egli ha disegnato la forma di un cuore che si fonde (all'interno) con quella di una persona addormentata.
Le metafore della poesia possono essere rappresentate comunque in modo più o meno esplicito, altre immagini, ad esempio, riprendono proprio quello che dice la poesia: ad esempio in quella che dice "Il mio fidanzato / è un lupo nero / è il re del buio / ma ha occhi di fuoco..." Sanna ha effettivamente rappresentato la silhouette di un lupo nero con gli occhi rossi.
Sopra: Le metafore della poesia possono essere rappresentate in modo più o meno esplicito. A sinistra vediamo ad esempio come l'artista ha rappresentato, in modo astratto e metaforico, un cuore addormentato, mentre a destra c'è un disegno che rappresenta esattamente quello che dice la poesia.
"Poesie di ghiaccio" di Vivian
Lamarque è un libretto veramente bello e molto piacevole da leggere, ricco di poesie dolci e musicali, e talvolta anche un po' cupe, dedicate all'inverno. Ho apprezzato comunque che l'autrice non si sia limitata a parlare solo delle cose belle ad esso connesse (tipo la bellezza della neve, il bello di stare al caldo, il riposarsi...), ma abbia anche affrontato temi più spinosi e cupi (con un tocco di mistero e realismo), che però mi hanno suscitato anche un certo brivido, oltre che uno spunto di riflessione.
Le illustrazioni di Alessandro Sanna sono molto importanti e aggiungono una marcia in più alle poesie, e sono ben bilanciati con essi, in quanto io, se non ci fossero state, ne avrei percepito la mancanza, cosa che con altri libri di poesia non ho avvertito. Questo perché le immagini aggiungono un ulteriore livello di interpretazione ai testi e aiutano effettivamente a comprenderli meglio. I disegni ad acquerello sono inoltre molto belli e particolari (Sanna d'altronde è un grande illustratore), per nulla banali o scontati, ed è un bene che siano stati stampati a colori.
Un ottimo libro da leggere soprattutto in questo periodo dell'anno (fine febbraio/inizio marzo) in cui siamo ancora in inverno, ma si sta avvicinando l'inizio della primavera per cui il ghiaccio si scioglie e "L'acqua riscorre / si è sciolta la neve ...".
Questo libro è stato pubblicato nel 2006 dalle Edizioni EL per Einaudi Ragazzi, ha 93 pagine, la copertina flessibile e misura 18 cm d'altezza e 11 cm di lunghezza e costa 8,50 euro. Nel 2009, sempre l'Einaudi Ragazzi, ha pubblicato un'altra versione con la copertina rigida che misura 22,5 cm d'altezza e 15,1 cm di lunghezza e costa 14,50 euro.
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