Sopra: La copertina de "La ispiracion dormida" di Silvia Guirado è rigida, di forma quadrata e mostra la protagonista (Carmesina,) con in braccio il suo amico Gatto Nero, mentre guarda una musa, rappresentata come una piccola fata verde.
A differenza de "I colori dimenticati e altri racconti", questo libro non è composto da singoli racconti (seppur legati tra loro), ma si tratta di un vero e proprio romanzo.
All'inizio vediamo Carmesina aver ormai riportato i colori nel mondo, tuttavia lei si sente depressa, risucchiata dal dover adempiere ai suoi obblighi (soprattutto scolastici), i quali risucchiano tutto il suo tempo e le sue energie. La ragazza sente di aver perso la sua ispirazione, non ha più voglia di colorare e dipingere, infatti: "… parecia haber perdido su personalidad (…) algo en su alma (anima) se tornava (stava diventando) oscuro, de un gris marengo (scuro) lago turbio (torbido)."
Gatto Nero, preoccupato per le condizioni dell'amica, la va a trovare per aiutarla a superare questo stato d'animo che la rende così infelice e che le impedisce di ritrovare la propria ispirazione. I due iniziano così un viaggio che li porterà a ripercorrere luoghi già visti nel primo libro e altri di nuovi, e a incontrare vecchi e nuovi amici (e anche nuovi nemici), per far recuperare alla protagonista la propria voglia di disegnare.
Il primo posto in cui si recheranno è il luogo in cui vive Serafino lo Stonato, che regala alla giovane delle matite colorate e un album da disegnare. In seguito i due amici dovranno avere a che fare con Apatia, rappresentata come un essere dalle sembianze di una vecchia dai lunghi capelli bianchi, con il volto scheletrico e grandi mani con lunghe dita artigliate. Conosceranno poi, a Firenze, anche le muse, dall'aspetto di piccole fate dal colore verdastro, e anche la musa Fiamma, rappresentata come una donna grassottella dai capelli bianchi.
A Parigi, dove Carmesina e Gatto Nero si recheranno per incontrare Mila l'equilibrista (un personaggio presente in uno dei racconti del precedente volume), i due conosceranno invece un ragazzo, di nome Marcello, che scrive poesie e di cui la protagonista si innamorerà, scatenando la gelosia dell'amico Gatto.
Successivamente si recheranno in India, dove la ragazza finirà nelle profondità di un lago in cui incontrerà la se stessa bambina, in quanto, come dice il maestro Chew Wang: "En ocasiones necesitamos sumergirnos (immergerci) para renacer otra vez. Rendirnos (arrenderci), vaciarnos (svuotarci), para llenarnos (riempirci) de nuevo".
Dopo che Gatto Nero l'ha recuperata dalle acque del lago i due si ritroveranno in Cina a casa proprio del maestro Chew Wang, con il quale affronteranno tre esseri oscuri, tre fratelli, che non sono riusciti a lasciare questo mondo alla loro morte a causa delle loro paure: il più giovane aveva paura del passato, quello di mezzo del presente e il maggiore temeva il futuro. Dopo essersi occupati di questi esseri Carmesina e il gatto giungeranno, con una mongolfiera, insieme a Griselda (un altro personaggio incontrato sempre nel primo libro) a Hollywood agli inizi degli anni '30, dove incontreranno diverse figure del cinema tra cui: i fratelli Marx (un gruppo di comici tra i più amati di tutti i tempi, di cui fa parte anche Groucho Marx), Disney mentre sta realizzando "Biancaneve e i sette nani" (che uscirà nel 1937), Buster Keaton, e, in particolare, Charlie Chaplin, anche lui in cerca di ispirazione dopo la nascita del cinema sonoro.
Dopo aver aiutato l'attore, incoraggiandolo, Carmesina e Gatto Nero si recheranno da uno sciamano che parla alla ragazza dei colori del mondo.
Infine la protagonista si ritroverà ad affrontare nuovamente Apatia e una prova finale contro un riflesso di se stessa che vuole persuaderla ad abbandonare la pittura...
La trama di questo secondo volume si basa, come avrete potuto notare dal riassunto (comunque incompleto) che vi ho fatto, sul viaggio di Carmesina per ritrovare la propria ispirazione, la propria voglia di disegnare, giungendo in molti luoghi (reali, immaginari, o appartenenti al proprio subconscio), e conoscendo varie persone con cui confrontarsi, alcune amiche e altre antagoniste.
Ritroveremo molti dei personaggi presenti anche nel primo libro (alcuni li ho già citati nel riassunto), ma anche alcuni di completamente nuovi (come i già citati Fiamma, Marcello, lo sciamano, e altri ancora).
Anche questo testo contiene dei "messaggi di vita", rivolti questa volta alla protagonista, la quale dovrà guardarsi dentro e confrontarsi con se stessa, col proprio passato e con i propri limiti per superare ciò che la blocca. I vari personaggi che incontra durante questo viaggio le forniranno comunque dei consigli o la faranno riflettere, aiutandola a ritrovare la propria strada.
Ad esempio, quando la protagonista chiede a Fiamma (la musa), qual'è la sua ispirazione la donna risponde: "Mi ispiracio? La vita misma! Cada uno (ciascuno) tiene su proprio talento, una habilidad y para esa persona y para los demas (gli altri) es importante descubrirla. Una volta descubres cual es tu propio talento, simplemente hay que ponerle (metterci) pasion y dedication."
Oppure, in India, alla fine di un racconto viene scritto: "Desde entices (da allora), cuando alguien comprende que la generosidad no solo debe ser física y material, sino también animica (dell'anima) y espiritual, dicen que se abre el tercer ojo, el sexto chacra que despierta (risveglia) la intuición y porta otra percepción sobre la realidad."
Il maestro Chew Wang invece spiega alla protagonista: "Es importante que recordemos que cuando nos obsesionamos y empezamos (iniziamo) a tener miedo (avere paura), si no somos capaces de aceptarlo, nuestra sombra (ombra) empieza (inizia) a crecer alimentandose de nuestra propia debilidad. (…) Lo mejor es pararse (stare in piedi) y aceptar. Aceptar que las ombras siempre estaran ahì, que nos guarecen (ci mettiamo al riparo), nos mantienen alerta, pero que, sin embargo (tuttavia), no les hemos de dar fuerza."
O, ancora, quando Carmesina si trova in fondo al lago e vede se stessa bambina quest'ultima le dice: "A veces quando uno estas cayendo, quando uno no reacciona, necesita toccar fondo y verse (guardare) a sì mismo para entender que solo queda volver (tornare) a subir (in superficie, su). (…) Yo so tu, el tu autentico, aquel no sucumbio a la rutinia diaria, …"
Sopra: La protagonista passeggia tra le vie della sua città per provare a recuperare l'ispirazione, ma la cosa non funziona. In questa immagine, di David Fores, Carmesina è dipinta di grigio, mentre l'ambiente attorno è colorato, per mettere in evidenza l'alienazione e lo stato depresso della ragazza. La stessa sua postura (schiena e testa curve) e il suo linguaggio del corpo (occhi chiusi, braccia conserte che si stringono al petto) denotano una chiusura in se stessi. Notare inoltre come la protagonista sia vicina a una zona d'ombra della strada.
Gatto Nero, preoccupato per le condizioni dell'amica, la va a trovare per aiutarla a superare questo stato d'animo che la rende così infelice e che le impedisce di ritrovare la propria ispirazione. I due iniziano così un viaggio che li porterà a ripercorrere luoghi già visti nel primo libro e altri di nuovi, e a incontrare vecchi e nuovi amici (e anche nuovi nemici), per far recuperare alla protagonista la propria voglia di disegnare.
Il primo posto in cui si recheranno è il luogo in cui vive Serafino lo Stonato, che regala alla giovane delle matite colorate e un album da disegnare. In seguito i due amici dovranno avere a che fare con Apatia, rappresentata come un essere dalle sembianze di una vecchia dai lunghi capelli bianchi, con il volto scheletrico e grandi mani con lunghe dita artigliate. Conosceranno poi, a Firenze, anche le muse, dall'aspetto di piccole fate dal colore verdastro, e anche la musa Fiamma, rappresentata come una donna grassottella dai capelli bianchi.
Sopra: In quest'immagine, di David Fores, Carmesina e Gatto Nero sono caduti prigionieri di Apatia, rappresentata come una donna anziana dal volto e dalle mani scheletriche, con lunghi capelli bianchi che avvolgono le vittime facendole addormentare.
A Parigi, dove Carmesina e Gatto Nero si recheranno per incontrare Mila l'equilibrista (un personaggio presente in uno dei racconti del precedente volume), i due conosceranno invece un ragazzo, di nome Marcello, che scrive poesie e di cui la protagonista si innamorerà, scatenando la gelosia dell'amico Gatto.
Successivamente si recheranno in India, dove la ragazza finirà nelle profondità di un lago in cui incontrerà la se stessa bambina, in quanto, come dice il maestro Chew Wang: "En ocasiones necesitamos sumergirnos (immergerci) para renacer otra vez. Rendirnos (arrenderci), vaciarnos (svuotarci), para llenarnos (riempirci) de nuevo".
Dopo che Gatto Nero l'ha recuperata dalle acque del lago i due si ritroveranno in Cina a casa proprio del maestro Chew Wang, con il quale affronteranno tre esseri oscuri, tre fratelli, che non sono riusciti a lasciare questo mondo alla loro morte a causa delle loro paure: il più giovane aveva paura del passato, quello di mezzo del presente e il maggiore temeva il futuro. Dopo essersi occupati di questi esseri Carmesina e il gatto giungeranno, con una mongolfiera, insieme a Griselda (un altro personaggio incontrato sempre nel primo libro) a Hollywood agli inizi degli anni '30, dove incontreranno diverse figure del cinema tra cui: i fratelli Marx (un gruppo di comici tra i più amati di tutti i tempi, di cui fa parte anche Groucho Marx), Disney mentre sta realizzando "Biancaneve e i sette nani" (che uscirà nel 1937), Buster Keaton, e, in particolare, Charlie Chaplin, anche lui in cerca di ispirazione dopo la nascita del cinema sonoro.
Dopo aver aiutato l'attore, incoraggiandolo, Carmesina e Gatto Nero si recheranno da uno sciamano che parla alla ragazza dei colori del mondo.
Infine la protagonista si ritroverà ad affrontare nuovamente Apatia e una prova finale contro un riflesso di se stessa che vuole persuaderla ad abbandonare la pittura...
La trama di questo secondo volume si basa, come avrete potuto notare dal riassunto (comunque incompleto) che vi ho fatto, sul viaggio di Carmesina per ritrovare la propria ispirazione, la propria voglia di disegnare, giungendo in molti luoghi (reali, immaginari, o appartenenti al proprio subconscio), e conoscendo varie persone con cui confrontarsi, alcune amiche e altre antagoniste.
Sopra: A Hollywood Carmesina, Gatto Nero e Griselda incontrano Charlie Chaplin in cerca di ispirazione per finire una scena di un copione di un film che parla di un mondo meccanizzato in cui gli uomini sono diventati parti di una catena di montaggio (che poi diventerà il suo film "Tempi moderni" del 1936). In quest'immagine vediamo l'attore da lontano, come attraverso uno scorcio in mezzo ai riflettori.
Anche questo testo contiene dei "messaggi di vita", rivolti questa volta alla protagonista, la quale dovrà guardarsi dentro e confrontarsi con se stessa, col proprio passato e con i propri limiti per superare ciò che la blocca. I vari personaggi che incontra durante questo viaggio le forniranno comunque dei consigli o la faranno riflettere, aiutandola a ritrovare la propria strada.
Ad esempio, quando la protagonista chiede a Fiamma (la musa), qual'è la sua ispirazione la donna risponde: "Mi ispiracio? La vita misma! Cada uno (ciascuno) tiene su proprio talento, una habilidad y para esa persona y para los demas (gli altri) es importante descubrirla. Una volta descubres cual es tu propio talento, simplemente hay que ponerle (metterci) pasion y dedication."
Oppure, in India, alla fine di un racconto viene scritto: "Desde entices (da allora), cuando alguien comprende que la generosidad no solo debe ser física y material, sino también animica (dell'anima) y espiritual, dicen que se abre el tercer ojo, el sexto chacra que despierta (risveglia) la intuición y porta otra percepción sobre la realidad."
Il maestro Chew Wang invece spiega alla protagonista: "Es importante que recordemos que cuando nos obsesionamos y empezamos (iniziamo) a tener miedo (avere paura), si no somos capaces de aceptarlo, nuestra sombra (ombra) empieza (inizia) a crecer alimentandose de nuestra propia debilidad. (…) Lo mejor es pararse (stare in piedi) y aceptar. Aceptar que las ombras siempre estaran ahì, que nos guarecen (ci mettiamo al riparo), nos mantienen alerta, pero que, sin embargo (tuttavia), no les hemos de dar fuerza."
O, ancora, quando Carmesina si trova in fondo al lago e vede se stessa bambina quest'ultima le dice: "A veces quando uno estas cayendo, quando uno no reacciona, necesita toccar fondo y verse (guardare) a sì mismo para entender que solo queda volver (tornare) a subir (in superficie, su). (…) Yo so tu, el tu autentico, aquel no sucumbio a la rutinia diaria, …"
Sopra: Nella scena in cui Carmesina si ritrova, in fondo al lago, a confrontarsi con la se stessa bambina, predominano colori scuri, in particolare il blu (anche perché la scena è ambientata nelle profondità dell'acqua). In particolare sembra che i due personaggi siano circondate da l'oscurità, mentre su di loro la luce filtra dall'alto, illuminando la parte centrale della scena.
Come ho detto all'inizio, anche le belle illustrazioni di questo libro sono opera di più artisti (gli stessi che le avevano realizzate anche per il precedente volume). In particolare: David G. Fores si è occupato delle immagini dei capitoli 1, 3, 4, 7, 8, 9 (insieme a Marta Perez), 11 e 12; Desiree Arancibia dei capitoli 2 e 10; e infine Marta Garcia Perez dei capitoli 5, 6, 9 (insieme a David Fores) e 13.
Sebbene gli artisti disegnino più o meno gli stessi soggetti mantenendo le caratteristiche fisiche di questi inalterate, se si osserva attentamente si possono notare delle differenze di stile tra le illustrazioni realizzate dai differenti illustratori.
Sebbene gli artisti disegnino più o meno gli stessi soggetti mantenendo le caratteristiche fisiche di questi inalterate, se si osserva attentamente si possono notare delle differenze di stile tra le illustrazioni realizzate dai differenti illustratori.
Sopra: Queste tre illustrazioni sono state realizzate ciascuna da un'artista diverso: quella in alto a sinistra è di David Fores, quella in alto a destra e di Desiree Arancibia , mentre quella in basso al centro è di Marta Perez. In quella disegnata da Fores, in cui la protagonista si sta per scontrare con Apatia, l'intera scena è dominata dai grigi, l'unico elemento che risalta risulta così essere la tavolozza e il pennelo, su cui vi sono colori accesi e brillanti. L'illustrazione della Aranciba, dai colori caldi (il giallo, l'arancione) e freddi (il viola e il blu), è invece chiaramente un richiamo a "L'urlo" di Munch, dipinto che si caratterizza anch'esso per l'accostamento di tinte calde e fredde.
In quest'opera, così come nella precedente, sono presenti sia illustrazioni molto colorate, dalle tinte vivaci e brillanti, e sia altre molto cupe e scure. La stessa autrice, nella prefazione, spiega: "Las illustraciones alcanzan (raggiungono) nuevas cotas (dimensioni) de expresividad y ya no todo (non tutte) seran colores claros y brillantes, tambien (anche) aparecerà la oscuridad- porque la vida tambien estan esos colores y no podemos obviarlo."
Sopra: In queste immagini (quella a sinistra relaizzata da David Fores e quella a destra da Marta Garcia Perez) ci vengono mostrate tinte vivaci, brillanti e calde. In entrambe è presente una gran varietà di colori: il rosso, il giallo, il viola, l'arancione, il rosa, il verde, l'azzurro e il nero.
Sopra: In queste immagini (realizzate entrambe da David Fores) che invece rappresentano inoltre momenti di pericolo e angoscia, predominano colori scuri, in particolare il blu e il nero. Quella a sinistra rappresenta il momento in cui Carmesina sprofonda nel lago, mentre quella a destra raffigura il maestro Chew Wang lottare contro le ombre dei tre fratelli defunti.
Le illustrazioni sono ben integrate con il racconto e, soprattutto alcune, risultano molto suggestive: guardate ad esempio (tra le immagini che ho riportato sopra) quella in cui Carmesina è prigioniera di Apatia, oppure quella in cui Chew Wanh combatte contro le ombre dei tre fratelli, o quella, ancora, che fa da preludio al bacio di Carmesina e Marcello...
Sopra: In quest'immagine, della Marta Perez, possiamo vedere i due ragazzi su un ponte, in posizione centrale rispetto all'intera scena, con la luna posta romanticamente alle loro spalle. In questa scena sono stati utilzzati colori scuri (in particolare il blu) a cui è stato contapposto il bianco brillante della luna. Come si può vedere le tinte scure non servono solo a rappresentare scene spaventose o pericolose, ma possono anche essere sfruttate per creare una certa intimità nella scena (vedere ad esempio anche l'immagine che ho riportato più sopra in cui Carmesina si trova in fondo al lago a tu per tu con la se stessa bambina).
Una cosa interessante e particolare da segnalare è che, alla fine del libro, oltre alle pagine in cui vengono riportati e descritti, con tanto di ritratto, i personaggi presenti nella storia (cosa che era stata fatta anche nel volume precedente), è presente anche una sorta di "galleria" intitolata "La mirada Carmesì homenages" in cui altri artisti hanno disegnato, secondo il loro stile e la propria interpretazione, la protagonista. L'autrice spiega, infatti, che Carmesina, col suo carisma, ha risvegliato (oltre ai colori dimenticati) anche l'interesse di altri illustratori, alcuni dei quali hanno voluto collaborare e offrire la loro visione del personaggio. Dopo le varie interpretazioni, seguono un paio di pagine in cui a ciascuno di questi artisti (in tutto sono 8) viene dedicata una breve bibliografia di alcune righe.
Sopra: Queste immagini provengono dalla raccolta di disegni, realizzati da altri illustratori, pubblicata alla fine di questo libro come omaggio alla protagonista. Nella foto più in alto le illustrazioni sono state realizzate, rispettivamente, da Jordi Pla e Carles Marsal, mentre l'immagine della foto più in basso è opera di Nuria Aparicio (alias LaPendeja).
Credo che questo libro illustrato voglia comunicare al lettore l'importanza della propria ispirazione, che bisogna cercare di preservare, continuando a dedicarci a quegli hobby che ci rendono contenti e soddisfatti, che lasciano sfogare la nostra parte creativa. Tutti infatti sono dotati di una parte maggiormente creativa ed emotiva (la parte destra del nostro cervello, specializzata nella trasmissione delle informazioni visive, spaziali e percettive) e una più razionale (quella sinistra, che predilige il pensiero chiaro, lineare, consequenziale, logico). A causa dei nostri doveri e della società, che tende a ritenere inutile qualsiasi occupazione che non sia produttiva e redditizia, siamo però spesso portati a sopprimere la nostra parte destra per favorire la sinistra. Così facendo non diamo retta a una parte importante della nostra coscienza, che necessita comunque di venire espressa, ritrovandoci insoddisfatti o comunque malinconici. Per alcune persone in particolare, che magari hanno una parte emotiva e creativa naturalmente più sviluppata (come ad esempio la protagonista di questa storia, la quale fin da piccola si è sentita attratta dai colori), il fatto di dover reprime questa parte importante di loro stessi può causare spiacevoli effetti sulla persona (provare ad esempio un senso di insoddisfazione, di infelicità, a volte anche di frustrazione). E' quindi importante, pur adempiendo ai propri impegni e doveri quotidiani, cercare di non arrivare mai a sopprimere il nostro lato creativo, la nostra immaginazione.
La stessa autrice, Silvia Gonzalez Guirado, nella prefazione del suo libro scrive: "Pero a veces para poder recuperar la ispiracion para crear, para vivir (inspiracion significa inhalar el aire, en definitiva, la vida) hemos de pasar por zonas oscuras o recorrer nuestros rincones (angoli) mas intimos. Conocernos para redescubrir aquello que nos ilusiona y asi (e così) volver (tornare) a imaginar. Sin embargo (però, tuttavia), en mucha ocasiones, nosotros mismos non negamos esa capacidad. Nos envolvemos (ci avvolgiamo) en nuestra "comoda" coraza y dejamos (lasciamo, smettiamo) de sonar por el miedo (la paura) al que dirian (di quello che gli altri possono dire), a lo que sucederà o porque simplemente en la epoca que nos toca vivir eso està de mas (è di troppo, fa male). (...)
Aunque (anche se) los tiempos digan lo contrario, deseo que sigamos (continuiamo) imaginando (a immaginare) y que valientemente (con coraggio) abordemos (ci rivolgiamo) esos suenos (questi sogni). Puede que Carmesina este aqui para recordarnoslo."
Dopotutto anche Philippe Petit (un artista francese, noto funambolo, mimo e giocoliere) diceva, ad esempio: "Senza creatività non c'è vita".
"La ispiracion dormida. Regreso a los colores olvidados" di Silvia G. Guirado è stato pubblicato in spagnolo nel 2011 dalla PLAY Creatividad. L'opera misura 22,5 cm d'altezza e di lunghezza e ha 188 pagine (è molto più grosso infatti rispetto al precedente volume); il prezzo è di circa 25 euro.
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