giovedì 30 gennaio 2025

La fidanzata del fantasma di Édith Malika Ferdjoukh

"La fidanzata del fantasma" è una storia scritta da Édith Malika Ferdjoukh, e illustrata da Edith, che vede per protagonista una famiglia che si trasferisce in una vecchia magione in Scozia... abitazione che ovviamente è infestata dai fantasmi.
 
 Sopra: La copertina quasi tutta nera, su cui spicca il titolo scritto in giallo, mostra al centro un disegno che rafffigura Horace.
 
Una storia d'amore e di fantasmi per lettori intrepidi. La famiglia March (composta da papà Reginaldo, nonno March, la cugina Olivia, Horace e la governante, Miss Noah) ha lasciato la sua casa di Londra per trasferirsi nella vecchia magione di Forest Lodge, in Scozia: "Ed ecco cosa accade quando alla famiglia March quando si trasferì a Foresta Lodge, una magnifica dimora sperduta nel cuore della Scozia, molto tempo fa."
Un luogo cupo e tempestoso, dove si sentono rumori inspiegabili persino per la ventosa brughiera scozzese (come ad esempio un suono di cucchiaini che tintinnano) e si può venire svegliati nel cuore della notte da un respiro gelido, proprio accanto al letto. La cugina Olivia ad esempio quando si sveglia si soprassalto di notte vede proprio un fantasma: "Ma il silenzio non arrivò. Al suo posto Olivia cominció a distinguere un altro tumore... Un altro respiro che non poteva essere suo. Da dove veniva? A chi apparteneva?
Un raggio di pallida luce lunare filtro attraverso le persiane e la ragazza, inchiodata dalla paura, vide un'ombra al centro della stanza!
L'ombra si mosse, la luna ne illuminò il viso ..
Ma si poteva definire "viso" quell'incarnato grigio, quegli occhi grigi, quella fronte grigia?"
E poi c'è un ritratto, quello di Lord Aloysius Mac Bligh, che sembra quasi vivo, e la cugina Olivia che si comporta di giorno in giorno in modo più misterioso. 
Per fortuna, nonostante abbia solo nove anni, Horace non ha troppa paura dei fantasmi.
 
  Sopra: Due pagine che mostrano l'inizio della storia. A destra si possono vedere i testi mentre a sinistra c'è un'illustrazione che mostra la carrozza della famiglia March in viaggio verso la loro nuova casa.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero di Edith (questo il nome indicato tra i crediti), le quali hanno uno stile non troppo realistico, sebbene risultino piuttosto graziose, con personaggi tracciati con linee piuttosto nette e definite, riempite con delle macchie di colore (sembrerebbero dei colori ad acquerello) che conferiscono alle scene diverse totalità a volte più chiare (co alcune zone lasciate proprio bianche) e altre anche molto scure (a volte quasi nere, se la scena eè ambientata di notte).
I disegni possono essere a pagina intera (questo tipo di immagini di solito sono poste prima di ogni capitolo) oppure grandi circa metà pagina e inseriti prima, dopo o in mezzo ai testi (che sono scritti molto grandi e con molta spaziatura tra una riga e l'altra). Essi rappresentano scene, ambienti o personaggi descritti alll'interno dei testi, per cui le immagini possono essere utili ai lettori anche meno esperti nel comprendere cosa sta succedendo e dove.
 
 

  Sopra: In alto alcune illustrazioni, alcune a pagina intera e una in mezzo ai testi, di Edith che raffigurano ambienti e personaggi (come Horace e sua cugina Olivia) della storia.
 
"La fidanzata del fantasma" è una storia di fantasmi scritta da Édith Malika Ferdjoukh semplice ma con un finale piuttosto insolito.
Quando la famiglia March si trasferisce in una antica dimora in Scozia ben presto scopre che in essa vi dimora anche un fantasma, più precisamente quello di Lord Aloysius Mac Bligh, il quale si innamorò della figlia di un clan rivale, Lady Livia. I due innamorati si incontravano di nascosto, ma quando il padre della ragazza viene a sapere della cosa cerca di separare i due spedendo la figlia a Londra, dove però muore di crepacuore, cosi Lord Aloysius, per il dolore, si suicida con una coppa di veleno. Da allora il suo fantasma vaga per la dimora aspettando di ricongiungersi con la sua amata Lady Livia, la quale fatalità è identica alla cugina di Horace, Olivia, ed ed entrambe suonano benissimo l'arpa. Anche il fantasma di Lod Aloysius nota la cosa e infatti è convinto che ella sia una reincarnazione della sua amata, e che ora possano finalmente riunirsi e stare insieme per sempre...
Una storia breve, anche se con un finale un po' insolito, scritta grande e con delle righe ben distanziate le une dalle altre, con i testi accompagnati anche da qualche illustrazione in bianco e nero semplice ma carina, che aiuta i lettori a visualizzare i personaggi e a comprendere meglio alcune scene della storia.
Tale volume è adatto per bambini di 7 anni per la lettura autonoma, oppure per quelli di 5 come lettura condivisa a capitoli. Questo titolo infatti fa parte della collana "Superbaba" della Babalibri, una collana dedicata proprio alle prime letture, di cui alcuni libri sono scritti in maiuscolo e altri in minuscolo: "Perché le esigenze dei piccoli lettori cambiano in fretta, perché non tutte le storie richiedono lo stesso stile".
 
Il volume è stato edito nel 1960 da L'école des loisirs col titolo "Liancée du fantome", ed è stato pubblicato nel 2024 dalla Babalibri, ha 76 pagine, una copertina flessibile, misura 18,9 cm d'altezza e 12,3 cm di lunghezza e costa 9,00 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 27 gennaio 2025

SPECIALE: libri non illustrati per la GIORNATA DELLA MEMORIA (RESISTENZA, PARTIGIANI, EBREI, OLOCAUSTO)

Per questo speciale in cui vi parlo di libri senza disegni (mentre il mio blog sarebbe specializzato in libri illustrati) vi voglio proporre quattro titoli ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, e che parlano quindi di Ebrei, nazismo, fascismo, Resistenza e partigiani.
Ho deciso di leggere questi romanzi per bambini e ragazzi perché cercavo un testo da leggere ad alta voce in una classe quarta della primaria in vista della Giornata della Memoria. Essendo gli alunni abbastanza grandicelli volevo qualcosa, comunque di non eccessivamente crudo, che però parlasse della guerra e della lotta al nazismo, degli ebrei, senza ridurre il tutto però ad una singola giornata.
Inizialmente avevo provato a leggere "Una banda senza nome" di Guido Petter, che però non ho reputato una lettura adeguata per essere proposta ad alta voce in classe, in quanto le descrizioni troppo lunghe la rallentavano parecchio rischiando di renderla noiosa, senza contare che l'elemento della guerra e della Resistenza arrivava solo verso la fine, così sono andata in cerca di altri titoli e ho letto questi.


"GIUDITTA E L'ORECCHIO DEL DIAVOLO" di Francesco d'Adamo con 160 pagine, edito nel 2022 dalla GIUNTI Editore (costo di 16,00 euro).
In un paese di montagna, nell'autunno del 1944, una bambina viene portata di nascosto a casa di Caterina, la moglie di Sandokan, il capo della banda partigiana che opera su in montagna, dove vivono anche Giulio e Tonino, due bambini di 11 e 7 anni figli di Caterina e di suo marito.
La ragazzina è cieca, con occhi inquietanti: "[La bambina] Era avvolta in pastrano logoro e rappezzato che la faceva sembrare un sacco di patate, ai piedi aveva degli scarponi sfondati ed era senza calze con quell'aria fredda. I capelli erano un groviglio inestricabile. [...]
Giulio e Tonino la videro per la prima volta in faccia: aveva un viso che sembrava tagliato nella pietra, duro e storto e cattivo, con le labbra serrate, sottili, pallide.
E poi, alla luce della lampada che oscillava al centro della cucina, le videro gli occhi, e occhi così loro non li avevano mai visti: erano grandi e come vuoti e più freddi del ghiacciaio del Monte Aldo. [...]
<<È una stria>> sussurrò Tonino da sotto le coperte nel buio della stanza.
<<Non esistono le streghe, scemo>> lo rimbeccò Giulio.
Poi cercò di consolare suo fratello. <<Magari è simpatica>> gli disse.
Non ci credeva nemmeno lui."
Si chiama Giuditta, ed è scampata alla deportazione di tutta la sua famiglia. Giuditta è strana: è in grado di andare in giro per i sentieri della montagna come se ci vedesse, conosce tutte le erbe e i rimedi come le fattucchiere e parla con gli animali. Un giorno scopre l’Orecchio del Diavolo, un posto misterioso e maledetto dove si trova un muro alto e concavo, con al centro un sedile. Ecco come lo descrive Giulio: "C'è una costruzione strana, una specie di muro. Altissimo. Sulla montagna. Nessuno sa co'è, chi lo ha costruito. È antichissimo, probabilmente è là da sempre. Ma si sentono delle voci. Ci sono gli spiriti. Hanno tutti paura."
Ma la ragazza non ne ha paura, anzi, ed è così che, seduta lì, Giuditta sente le voci che arrivano dal fondovalle. Così, ogni giorno, torna all’Orecchio del Diavolo e, ascoltando le voci e i rumori, riesce ad avvertire in anticipo i partigiani quando i tedeschi si mettono in moto. 
Per la vigilia di Natale Sandokan e otto dei suoi tornano in paese. Ma quando all’uscita dalla messa, passata la mezzanotte, sono circondati dai tedeschi è chiaro che qualcuno ha fatto la spia e li ha venduti. Giuditta allora sale all’Orecchio del Diavolo e resta lassù in ascolto, giorno e notte, per scoprire chi è il traditore...
Una storia che parla della Seconda Guerra Mondiale, di come si viveva in quel periodo: della guerra, della fame, della para per se stessi enormi propri cari, della mancanza di lavoro e di soldi..
E poi c'è Giuditta, una ragazzina strana. E non solamente perché è cieca: riesce a orientarsi con facilità nei boschi, conosce le erbe, e sembra saper comunicare con gli animali.
Inizialmente comunque non si dimostra una bambina con un carattere facile, anzi è piuttosto fredda, scontrosa e dura, oltre che un po' prepotente con i Giulio e Tonino. Però è anche una ragazzina molto intelligente, in grado di apprendere molto velocemente, e aiuta Caterina in casa e nell'orto. Col tempo imparerà ad ammorbidirsi e a fidarsi della famiglia che la ospita: acconsentirà a Giulio si leggerle "Il corsaro Nero" e di frequentare la scuola, dove ai più grandi viene letta "L'Odissea", entrambe cose che inizialmente aveva categoricamente rifiutato di fare.
Riesce inoltre a salvare i partigiani avvertendoli in tempo dell'arrivo dei tedeschi, che aveva sentito arrivare mentre era sull'Orecchio del Diavolo. E sarà sempre lì che si impegnerà a scoprire chi ha tradito i partigiani la sera della vigilia di Natale, causandone la morte.
Una storia intrigante, con un tocco di sovrannaturale, che permette ai lettori di immedesimarsi nei personaggi (nei due fratelli, nei partigiani, nella madre Caterina, e anche i Giuditta) e di provare sempre un vivo interessante per le loro sorti.
D'altronde come spiega l'autore all'inizio del libro, la vicenda è tratta da una storia vera, che gli è stata raccontata da Tonino (il fratello minore, ormai anziano) in una osteria di un paesino delle Alpi:
"<<Questo è l'Orecchio del diavolo>> disse Tonino<<Si sieda scrittore e mi ascolti. Libero di non creder a quello che le racconterò, però la prego di una cosa: non mi interrompa. Devo parlare della mia famiglia e anche del coraggio, del sangue e dell'infamia. Un sacco di roba. E devo raccontarle anche di una bambina terribile e di come cambiò le nostre vite. [...]
"Quella che segue è la storia come me l'ha raccontata il vecchio Tonino quel pomeriggio. Ho solo aggiunto qualche particolare di fantasia perchè noi scrittori facciamo così. Ma sono stato assolutamente fedele a quanto lui mi ha detto"

Sopra: L'inquietante copertina, sui toni del grigio e del bianco, che mostra Giuditta, la bambina con i capelli neri come un groviglio di vipere, in cima a una montagna innevata, mentre probabilmente ascolta le voci della vallata.
 
"IL BOSCO DI BRUNO" di Simona Morani con 144 pagine, edito nel 2021 dalla GIUNTI Editore (costo di 16,00 euro).
Un’avventura da leggere tutta di un fiato, seguendo il piccolo Bruno fuggito nel bosco per attendere la fine del pericolo, un rastrellamento degli occupanti tedeschi. Bruno è un bambino orfano di madre, con un padre alcolizzato e con una sorella e un fratello maggiori. Peccato che il fratello, Enzo, sia sparito da un anno: per l'esattezza dal giorno in cui avrebbe dovuto prendere il treno per arruolarsi nell'esercito. Tuttavia i familiari di Bruno non sembrano preoccupati: "Enzo e Giovanni non erano mai arrivati in stazione, non avevano mai preso il treno per raggiungere la caserma militare e arruolarsi. Erano spariti. Scomparsi. Volatilizzati. Com'era possibile? E soprattutto, perché? Qualcosa mi diceva che erano ancora vivi, lo intuivo dalle occhiate che gli adulti si scambiavano tra loro quando noi bambini facevamo domande, e soprattutto dal fatto incredibile che né Lia né zia Sonia né papà avesse mai versato una sola lacrima per la scomparsa di Enzo, come se sapessero che presto sarebbe tornato."
Infatti a Bruno capita di rivedere suo fratello una notte del giorno prima del matrimonio della sorella, ritornato appositamente per assistere all'evento. Peccato che qualcuno abbia fatto la spia con i tedeschi, che la mattina arrivano presto per un rastrellamento, così Bruno fugge nel bosco assieme a sua zia Sonia, che lo nasconde dentro un capanno per la legna, lasciandolo solo con delle provviste e promettendogli che sarebbe tornata presto a prenderlo.
Durante la notte Bruno scoprirà però di non essere l'unico abitante di quel capanno, ma che c'è un'altra creatura assieme a lui: "Ora ne ero certo: c'era una bestia lì dentro con me. Cominciai ad ansimare. Dalla mia posizione rannicchiata, cercai di sfilare un pezzo di legno dalla catasta, ma era troppo compatta per riuscirci. [...] Il mio respiro affannato riecheggiavan nella baracca mentre percepivo forte la presenza di quell'essere mostruoso che studiava a suola volta i miei movimenti. Dicevo fare qualcosa, prima di finire sbranato.
Presi il fagotto e, a tentoni, afferrai la prima cosa che mi capitò tra le mani. Soppesai la consistenza rotonda e liscia di una mela.Fliela lanciai contro.
<<Vai via, brutta bestiaccia!>>
Ci fu un tonfo del frutto spaccato sul paviment, una specie di grugnito e un fruscio di unghie e pellicci. La creatura si mosse accostando la parete e sparì da qualche parte, oltre il cumulo di legna."
Un piccolo Robinson Crusoe che impara ad affrontare le sue paure e che trova un amico inaspettato in un selvatico, scontroso tasso. Un’amicizia che si rivelerà cruciale quando gli eventi precipiteranno e il piccolo Bruno dovrà affrontare il pericolo, non solo per salvare se stesso, ma tutta la sua comunità. Una bella storia che racconta quanto contino per crescere il coraggio, l'amicizia e il rispetto. Un racconto che affronta l'argomento della guerra, sei nazisti, dei rastrellamenti, della lotta partigiana e delle staffette, il tutto visto e raccontato tramite ginocchio di un bambino, che si ritroverà, suo malgrado, a dover vivere da solo nel bosco per un certo periodo di tempo. Questo gli permetterà di conoscere e fare amicizia con una creatura di questi boschi: un tasso. Questo lato della vicenda è piuttosto carino e tenero, sebbene il tasso non si lascerà mai del tutto addomesticate da Bruno, essendo lui un animale selvatico, il che rende la storia particolare adatta ad essere proposta anche a bambini di 9 anni, che si faranno subito coinvolgere da questa strana ma magica amicizia, la quale porta una nota di allegria e tenerezza in una vicenda che parla di tematiche abbastanza importanti e dolorose (i soldati, la guerra, il regime totalitario, i partigiani...).
 
 Sopra: La copertina dai colori caldi, dove predominano il marrone e il rosso, che mostra Bruno, con una mela in mano, e il suo amico tasso.
 
"STELLE DI STOFFA" di Ilaria Mattioni con 329 pagine, edito nel 2017 dalla Lapis Edizioni (costo di 13,50 euro).
Milano 1938. Le leggi razziali mettono alla prova il legame tra la piccola Liliana Treves e l'amica Carla, di famiglia cattolica. 
Con Liliana vive anche la nonna Esther, che si è dovuta trasferire dalla Germania in Italia a causa delle leggi naziste, ma ben presto la donna scoprirà che anche in italia le cose non vanno molto meglio, e che è solo questione di tempo prima che comincino a precipitare.
Anche la nipote Liliana e la sua amica Carla iniziano ad accorgersene, prima dalle piccole cose: Carla ad esempio nota che sul suo giornalino preferito (per ragazzi) non vengono più pubblicati i fumetti del suo eroe preferito, in quanto americano, e gli americani erano diventati nemici dell'Italia e della Germania. Le cose però diventano più serie quando Liliana viene espulsa dalla scuola, e dalla classe, che frequenta assieme a Carla poiché Ebrea, come spiega la sua insegnante dopo aver fatto una lezione sulle razze: "<<Come potete vedere le vostre compagne sono posizionate a formare una scala. E' la scala delle razze, che va dal gradino più alto -rappresentato dalla Belfanti in piedi sulla cattedra - al gradino più basso, rappresentato dalla Treves, accucciata a terra. Al vertice della scala ci sono il popolo italiano e quello tedesco, che fanno parte della razza ariana, la razza più pura che esista. Un gradino più sotto ci sono gli inglesi e i francesi, popoli degenerati per loro stessa volontà. Molto più in basso abbiamo i neri e i cinesi, razze inferiori da civilizzare ed infine - all'ultimo gradino della scala - troviamo la razza ebraica, infida e corruttrice>> affermò la maestra rivolgendo un sorriso sprezzante a Liliana.
Rachele, fiera di rappresentare gli ariani, a testa alta rimaneva sull'attenti, mentre Francesca e Carla avevano abbassato lo sguardo, la prima offesa per essere stata paragonata ai nemici del popolo italiano, la seconda perchè non riusciva a staccare gli occhi da Liliana. L'amica, rannicchiata ai suoi piedi,fissava il pavimento cercando di trattenere il pianto.
<<Tutte a posto!>> riprese l'insegnante. <<Treves prepara le tue cose. Sei esplosa dalla scuola!>>.
<<Perch?>> urlò Liliana. Sapeva che non si doveva rispondere a quel modo alla signora maestra, ma non era riuscita a controllare il tono della voce.
<<Perchè il Duce ama tutti gli italiani e specialmente i più piccoli. Se da un cesto di mele non si toglie il frutto marcio, questo fa marcire anche gli altri. Ecco, il Duce ha scoperto che gli ebrei sono il marcio della società. capisci che per te non è possibile rimanere in questa classe? Rischieresti di guastare le tue compagne. ti conosco, Treves,  appartieni a una razza maledetta ma non sei cattiva. Non vuoi questo, vero?>> spiegò in tono suadente la Panzeri.
Razzismo, guerra e resistenza raccontati attraverso una intensa storia di crescita e amicizia, fino ai giorni della Liberazione.
Una storia intensa e intrigante che aiuta i lettori a comprendere il clima vissuto dalle persone non solo durante la guerra ma anche prima, quando Mussolini era amato e onorato, che uno lo volesse o no, perché quelle erano le regole e le indicazioni fornite. Le parti in cui Liliana viene espulsa dalla scuola perché ebrea, o dell'isolamento di cui inizia a soffrire a causa del razzismo, sono molto intriganti. Ho apprezzato particolarmente anche quelle in cui Carla cerca di adeguarsi al resto del gruppo delle compagne di scuola, per non venire isolata, arrivando non solo ad evitare l'amica ma pure tirandole un sasso addosso. Il meccanismo dell'omologazione d'altronde è molto potente, soprattutto nei giovani, e tale vicenda aiuta noi lettori contemporanei a comprendere la pressione psicologica a cui anche i bambini e i ragazzi erano sottoposti sotto il regime fascista.
Fortunatamente (circa) con l'arrivo della guerra vera e propria anche queste questioni, quando si rischia di venire uccisi in ogni istante, diventano irrilevanti e le due ragazzine riescono a fare pace e a riallacciare quell'amicizia che il fascismo aveva incrinato. E questo è per loro un bene visto che la guerra è lunga e avranno ancora molte difficoltà da affrontare, tra cui: il cambio di identità da parte della famiglia di Liliana, il loro trasloco e, in seguito, anche quello della famiglia di Carla, a casa dei nonni di questa, che vivono in campagna, l'arruolamento dello zio e del fratello di Carla tra i partigiani...
Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi, che si dimostrano sfaccettati, soprattutto le due protagoniste, Liliana e Carla, ma anche i loro genitori e i loro fratelli e sorelle, le loro amiche e la loro maestra. Carla ad esempio ad un certo punto inizia a essere influenzata dalle idee del regime, ed entra in conflitto con se stessa, col desiderio di continuare l'amicizia con Liliana e la paura di essere esclusa dal gruppo dei pari e di essere presa di mira dalla maestra. Quest'ultima invece riveste il ruolo della persona fedelissima al fascismo, tanto da venerare Mussolini, e che rimane fedele alle sue idee anche dopo la Liberazione. Tra le amiche di Carla è interessante la figura di Rachele, che invece rappresenta la ragazzina influenzata fino al midollo dalle idee e dalla propaganda fascista (nonchè dalla famiglia, in particolare dal padre). Peccato che anche lei riesca ad esercitare una forte influenza sulle sue compagne di scuola, facendo un po' la bulletta, discriminando chi non è come loro anche a livello di ideali e di pensiero. Peccato che tutta questa sicurezza così ben sbandierata durante il periodo del fascismo svanirà di colpo durante la Liberazione.
Una storia, adatta a bambini dai 9/10 anni, che si legge molto velocemente e con interesse;  che parla di eventi storici, di amicizia, di tradimenti, di fedeltà, di discriminazione, e che racconta della quotidianità di due bambine, e delle rispettive famiglie, devastata dall'avvento del fascismo e della Seconda Guerra Mondiale, due eventi che metteranno a dura prova la loro amicizia.
 
Sopra: La copertina dai toni pastello ci mostra le due amiche: Liliana, con la sua stella di David cucita sul cappotto (anche se l'illustrazione è sbagliata in quanto mostra la bambina con i capelli biondi mentre dovrebbe avercelo neri) e, un po' più indietro, Carla.

"LA PIOGGIA PORTERA' LE VIOLETTE DI MAGGIO" di Matteo Corradini con 113 pagine, edito nel 2017 dalla Lapis Editore (costo di 7,00 euro).
Clara ama Samuel ma anche suonare il clarinetto. E nella custodia di un antico clarinetto trova un biglietto d’amore per una ragazza chiamata... Clara. 
"Apre un quadernone e proprio a metà, dove ci sono i punti di ferro della cucitura, salta fuori una piccola busta rosa punteggiata di brillantini. Clara la prende tra le mani e sorride co gli occhi luminosi. la apre e legge il bigliettino che di giorno ha guà letto almeno cento volte: "Buon compleanno! Ti voglio bene, Tuo Samuel". 
Samuele glielo aveva passato nell'intervallo. E lei un po' se lo aspettava e un po' no. [...] Clara appoggia il clarinetto sul letto, stacca il doppiofondo con le unghie e sta per sistemare il suo biglietto prezioso nel nascondiglio quando una seconda busta scappa fuori proprio da lì dentro.Cade sul pavimento: è una busta piccina e ingiallita. Chissà quanti anni ha. Clara la raccoglie. E allo stupore per averla trovata si aggiunge un secondo stupore: sulla vecchia busta c'è scritto a mano "Clara".
"Ma Clara chi?" pensa Clara con il proprio nome scritto sotto il naso.
"Io non posso essere. Sicuramente non ero neanche nata quando questo biglietto è stato scritto" pensa ancora mentre pian piano estrae un foglietto dalla busta misteriosa. E arriva il terzo stupore così forte che Clara deve sedersi sul letto per non svenire.
Sul biglietto c'è scritto: "I cieli d'aprile sono nei tuoi occhi. Ma cara, non essere triste: la pioggia porterà le violette di maggio, Ti voglio bene. Tuo Samuel"
Clara gira e rigira la carta e continua a leggere quel messaggio che viene dal passato. Dunque c'era una Clara innamorata di un Samuel anche tanti anni fa, a Praga. O meglio: c'era u Samuel innamorato di una Claudia. E quella Clara misteriosa suonava il Clarinetto? Forse Samuel glielo aveva regalato e col regalo le aveva scritto il messaggio? Una data non c'è. Però gli indizi fanno pensare che sia passato molto tempo, ma quanto? E come si erno conosciuti? E come è andata a finire?"
Così alla Clara di oggi viene una pazza voglia di ritrovare la Clara di ieri, ma l’unico indizio è lo strumento musicale, così Clara chiede al fratello e alla sua band di amici di accompagnarla in giro per la città in cerca di indizi (in cambio di alcuni foulard che i membri della banda vogliono usare come vestiti di scena). 
Così il gruppo prima si reca dal rigattiere che ha venduto il clarinetto ai genitori di Clara, poi dal russo che possedeva  dopo la guerra e che lo ha dato al rigattiere, poi trovano il bambino che ha dato lo strumento al russo per del pane alla fine della guerra, per poi andare a trovare il fratello del bambino che possedeva il clarinetto a Trezin durante l'occupazione nazista, che li indirizza dalla nipote di una donna, una maestra, che possedeva il clarinetto prima di regalarlo al bambino, la quale mostra loro dei disegni da cui riescono a risalire all'abitazione di Clara e Samuel. Nell'abitazione trovano una donna che non conosceva i due, in quanto la casa fu acquistata da suo nonno, ma consegna ai ragazzi un insieme di lettere che appartenevano a Samuel e Clara e tra queste c'è anche un pacchetto con delle once per il clarinetto che erano state ordinate dall'uomo. Così il gruppo riesce a risalire alla fabbrica (che però ora non esiste più) che ha prodotto il clarinetto e all'artigiano che lo fabbricò, il quale indica loro l'albero da cui lo strumento fu ricavato. Fatalità nei pressi dell'albero c'è un'abitazione in cui i ragazzi scoprono vivere la figlia di Clara e Samuel, figlia che i genitori consegnarono a un'amica prima di essere costretti a trasferirsi nel ghetto di Trezin.
In un viaggio strampalato sul furgoncino di una band di metallari, in una Praga misteriosa dove l’amore di oggi s’intreccia alla Memoria del ghetto di Terezin, adatto dagli 8/9 anni. 
 
   
Sopra: A sinistra la copertina del libro edito dalla Einaudi scuola, mentre a destra la copertina del 2017 della Lapis, in cui compare una persona che sta suonando un clarinetto.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

giovedì 23 gennaio 2025

Streghetta: una strana compagna di banco di Gisella Laterza

"Streghetta: una strana compagna di banco" è un breve romanzo scritto da Gisella Laterza e con le illustrazioni di Stefano Tambellini che vede per protagonista una bambina di nome Miriam, a cui capita di trovarsi per compagna di banco una bambina piuttosto particolare...
 
Sopra: In centro alla copertina vediamo Priscilla, la nuova compagna di banco di Miriam, la quale è una giovane strega.

Quando Villa Applepot appare un giorno dal nulla, Miriam ha appena iniziato la scuola senza le sue migliori amiche. Ma in quella casa tutta comignoli, torrette e finestrelle vive Priscilla, una ragazzina... particolare. Ha gli occhi che cambiano colore, adora pettinare i pipistrelli e soprattutto... è una strega!  Una giovane strega che non ha idea di come si comportino normalmente le persone senza poteri, tanto che alla prima lezione a scuola entra in classe attraverso la finestra: "<<Sei entrata dalla finestra!>> esclamò Miriam.
<<Perché, è vietato?>> ribatté l'altra. <<A me sembra la cosa più logica da fare, se atterri sul tetto.>>
<<Sei atterrata? Sul tetto?>>
<<Oh, ecco. Quindi non si passa dal tetto. Accidenti, ne ho combinata un'altra? La mamma sarà arrabbiatissima... Ma io come facevo a sapere che...>> continui Priscilla, che poi borbottò. <<Scusa. Da dove vengo io, facciamo le cose un po' diverse. Prometto che non entrerò più dal tetto, se qui non si fa. Ma tu non dirlo a nessuno, va bene? Soprattutto non dirlo a mia mamma, o sarò nei guai. Promesso?>> E El tese una mano con il mignolo alzato."
Miriam non immagina ancora le straordinarie avventure (e gli incredibili pasticci) che l'aspettano insieme alla streghetta: terrificanti interrogazioni, orribili compagni di classe, torte alla crema di ragno, draghi in salotto! E scoprirà anche perché non si deve mai, mai attraversare quella Porta in Fondo a Destra...
 
 Sopra:Due pagine interne tratte dal primo capitolo, in cui a destra compare un disegno di Villa Applepot
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero di Stefano Tambellini hanno uno stile curato anche se non troppo realistico, per personaggi dale teste tonde, gi occhi bianchi e tondi anch'essi con un pallino nero al centro come pupilla e i nasi che sembrano dei mezzi tringoli tracciati con una linea.
I disegni rappresentano scene descritte nei testi, oppure personaggi o animali che vi vengono citati (tipo creature magiche), aiutando il lettore a comprendere meglio la storia e l'aspetto di persone e ambienti.
Le immagini sono piuttosto numerose e possono essere sia a pagina intera che a doppia pagina, ma anche comparire in mezzo ai testi. Nei primi due casi i disegni risultano rappresentare delle scene complete, con personaggi che interagiscono in dei precisi ambienti, mentre quelli assieme ai testi a volte possono presentare anche elementi dell'ambiente circostante e altre volte mostrare solo dei soggetti quali personaggi o creature.
Ogni capitolo poi è preceduto da un'illustrazioni di dimensioni medio/piccole, priva di sfondi, che mostra ai lettori un elemento di cui poi andranno a leggere proseguendo con il capitolo, una sorta di piccola anticipazione per stuzzicare i lettori.
I disegni comunque sono molto carini e graziosi, a volte più semplici ed altre volte anche piuttosto ricchi di dettagli, soprattutto per quanto riguarda gli sfondi e gli ambienti.
 
 


 
Sopra: Alcuni dei disegni in bianco e nero di Tambellini, di cui alcuni sono posizionati sopra il titolo dei capitoli (come quello in alto a sinistra), altri invece sono a pagina intera (in alto a destra), altri in mezzo ai testi (immagine centrale) e altri a doppia pagina (come l'ultimo in basso).
 
 "Streghetta: una strana compagna di banco" di Gisella Laterza è una storia molto carina e semplice che vede la nascita di un'amicizia tra la giovane strega Priscilla e l'umana Miriam, la quale, vedendo la ragazzina in difficoltà il suo primo giorno di scuola (in una scuola di umani), decide di aiutarla. Come spiega Priscilla alla nuova amica, infatti,  il suo primo giorno in mezzo agli umani (che vengono chiamati MagiMancanti) è risucita a infrangere quasi tutte le regole, tranne una (non aprire la Porta in Fondo a Destra), che la madre le aveva dato: Non fare magie davanti ai MagiMancanti; Ricorda che l'emozione ti fa perdere la concentrazione; Tutto può apparire; nulla deve scomparire; Vola con prudenza, e anche un poco di eleganza. "<<Le ho infrante tutte in un girono solo>> ammise. [...]
<<Ho volato per andare a scuola, ma solo perchè ero in ritardo. Sono scomparsa per scappare, perchè non sapevo come mandare via il temporale! E ho fatto magie, ma non l'ho fatto apposta: mi sono scappate! Quando mi emoziono perdo il controllo, faccio pasticci e quei due, a scuola, erano così arrabbiati che...>>
Miriam le mise una mano slla spalla: <<Non ti preoccupare>> la consolò."
Nella storia Miriam aiuta Priscilla ad ambientarsi nel mondo umano e a studiare per l'interrogazione a cui i professori la sottoporranno in tutte le materie (visto che lei non ha mai frequentato una scuola "normale" prima). Inoltre la streghetta dovrà vedersela con un paio di bulletti (fratello e sorella) che l'hanno presa in antipatia poichè la considerano strana, e cercano di farle dei brutti scherzi.
Priscilla comunque non ha neppure lei un carattere facile e sa dimostrarsi molto testarda, oltre ad avere difficoltà ad accettare le critiche (ad esempio quando Miriam le fa notare che la sua torta non è buona e non piacerebbe ai genitori di Miriam). Per cui anche a Miriam e Priscilla capiterà di litigare, ma impareranno anche a perdonarsi a vicenda e che, come dice Bartholomeus (il barbagianni/maggirodomo di casa Applepot) : "E' altresì vero che due persone, per essere amiche, non devono per forza avere lo stesso piatto preferito, non ti pare?".
Una storia semplice ma piuttosto coinvolgente e carina per bambini e bambine di 7/8 anni, accompagnata da dei disegni carini e molto graziosi, con personaggi ben caratterizzati e in cui vedremo la nascita e lo sviluppo di un'amizia un po' particolare: quella tra una strega maldestra e una normale bambina. Carino anche come l'autrice mostri come poter tornare amiche e fare pace anche dopo aver litigato, una cosa che può capitare anche fra amici, in quanto gli amici possono avere anche idee diverse ed essere liberi di esprimerle.
 
Il volume è stato pubblicato nel 2022 dalla Salani Editore, ha 160 pagine, una copertina rigida, misura 20,5 cm d'altezza e 13,7 cm di lunghezza e costa 12,50 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 20 gennaio 2025

AMELIA FANG e il ballo di mezzanotte di Laura Ellen Anderson

"AMELIA FANG e il ballo di mezzanotte" è un libro scritto da Laura Ellen Anderson, primo di una serie di sette volumi (di cui sono stati tradotti in italiano solo i primi 4 però) che vede per protagonista Amelia, una giovane vampira che adora giocare ad Acchiappa Goblin e andare in giro con Spooky, la sua zucca domestica, e che detesta i cavoletti di Bruxelles e il Ballo di mezzanotte a cui sua madre tiene da morire.
 
 Sopra: La copertina del primo volume ha i bordi ci colore arancione, che richiamano il colore del titolo e della zucca che Amelia, la vampira protagonista della serie, ha in mano. Al centro vi è appunto un disegno che mostra la protagonista della serie, posizionata esattamente sotto al titolo.
 
Amelia Fang abita nel mondo di Nocturnia, dove l'oscurità regna suprema, il glitter è terrificante e gli unicorni sono roba da incubi! 
Amelia Fang preferirebbe uscire con la sua zucca domestica e i suoi amici Tazio il mietitore e Ulla la Yeti (non chiamarla bestia!), piuttosto che ballare all'annuale Ballo di Mezzanotte che i suoi organizzano tutti gli anni. Come cerca di spiegare ai suoi genitori: "- Uffa, il Ballo si mezzanotte... - si lamentò Amelia Fang, afflosciandosi sulla sedia. - Con tutti quei vecchi mostri tirati a lucido, stracarichi di fronzoli e di Eau de Fogne... Bleah"
Amelia aveva da poco compiuto dieci anni e in quel momento avrebbe tanto voluto essere con Ulla e Tazio, i suoi migliori amici. [...]
A Notturnia il Ballo di mezzanotte era l'evento dell'anno. Ospitato a Villa Fanti da generazioni e generazioni (e riservato rigorosamente alle creature più orride e mostruose della città), era il vanto della contessa, e insieme il suo pensiero felice.
- Ma è una noia mortale - brontolò Amelia. - Se almeno ci fosse qualcuno della mia età, sarebbe molto meglio!
- Soltanto gli adulti sono ammessi- disse la contessa.
- Benissimo, allora io non sono tenuta a venire... - buttò lì Amelia.
- E invece sì Devi imparare l'arte dei ricevimenti, per portare avanti la tradizione di famiglia! - concluse sua madre con un sorriso traboccante di entusiasmo."
La madre comunque non vuole sentire ragioni e, anzi, è super contenta quando il figlio del re inizia a frequentare la scuola di Amelia e accetta un loro invito a cena prima del ballo. Peccato che il principe Arsenico sia molto viziato e indisponente tanto da arrivare a prendere Spooky, la zucca domestica di Amelia, così lei e i suoi amici devono sfuggire alla festa per pianificare un audace salvataggio! 
Nella loro corsa contro il tempo, iniziano a rendersi conto che le cose a Nocturnia potrebbero non essere proprio ciò che sembrano.
 
 
Sopra: Le pagine iniziale che mostrano la classica presentazione dei personaggi di un libro, in questo caso, oltre all'immagine con i nomi, viene indicato anche quello che amano e quello che detestano.
 
La storia è accompagnata dalle illustrazioni in bianco e nero di Laura Ellen Anderson, le quali sono molto numerose, accompagnando quasi ogni pagina della vicenda, il che rende il libro più piacevole da leggere anche per dei lettori non particolarmente forti o che hanno ancora bisogno di immagini che li supportino durante la lettura.
Le illustrazioni possono essere sia a pagina intera che in mezzo ai testi, in molti casi però esse sono a doppia pagina e assieme ai testi, nel senso che proprio li accompagnano, per cui ad esempio un disegno che inizia in una pagina continua in quella successiva, lasciando però anche lo spazio per la parte scritta.
 I disegni sono molto carini e piacevoli da vedere, in quanto l'artista, che è anche l'autrice, ha uno stile non molto realistico ma comunque piuttosto dettagliato, simpatico ma non esagerato, che le permette di ritrarre questi mostri in maniera piuttosto simpatica, ma senza renderli ridicoli. In questo modo l'autrice riesce a non rendere più i mostri paurosi, mantenendo però un aspetto per loro che non si discosta troppo dai canoni classici: i vampiri hanno l'aspetto di normali esseri umani ma con i canini aguzzi, gli Yeti sono dei giganti bipedi muscolosi e pelosi, i Falciatutto (un triste mietitore in pratica) è uno scheletro avvolto in una cappa nera e con una falcia in mano, i fantasmi sono dei lenzuoli bianchi che fluttuano, ecc...
In aggiunta a ciò i vampiri hanno comunque un aspetto piuttosto "glamour", soprattutto per quanto riguarda le vampire, con i loro abiti e gonne nere con le alucce sulla schiena, uno stile che sicuramente si fa apprezzare dalle bambine, senza rinunciare ad un tocco un po' dark però.
 



 
 Sopra: Alcuni disegni realizzati dalla stessa sutrice del libro, che mostrano scene dei testi, nonchè personaggi come Amelia, i suoi genitori (prima immagine in alto), i suoi amici Ulla e Tazio (seconda e quarta immagine) e il principe Arsenico.

"AMELIA FANG e il ballo di mezzanotte" di Laura Ellen Anderson è un breve romanzo con una storia carina che riprende un'idea sicuramente già sfruttata molte volte ma che rimane sempre un sempreverde: storie su creature sovrannaturali (tipo fate, mostri o streghe), che vivono piccole avventure con i loro amici, a volte diventando anche amici di esseri umani. Un genere che in Italia è stato inaugurato con la serie di Vampiretto, ma che conta attualmente numerosi titoli come: "Isadora Moon" (e tutta la sua cricca di amici e parenti come "Mirabella" e "Smeraldina") di Harriet Muncaster, "Anna Kadabra" di Pedro Manas, "Mildred" di Jill Murphy (un'altra serie abbastanza storica, ritradotta abbastanza recentemente con una nuova traduzione che ha ripristinato i  nomi originali e portato in Italia nuovi titoli della serie),"Lupetta Luna" di Vivian Frenc, "Marianna Mannara" di Cristina Marsi, "Mortina" di Barbara Cantini, fino ai più recenti "Streghetta: una strana compagna di banco" di Gisella Laterza e "Magica me" di Fabienne Blanchut, ecc...
Questo volume vede per protagonista Amelia, una giovane vampira di dieci anni appartenente, a quanto pare, a una famiglia nobile del regno di Nocturnia, un paese abitato da mostri. In questo primo capitolo dovrà vedersela con un viziato, dispotico e prepotente principino, figlio del sovrano del regno, il vampiro Vlad, la cui moglie (e madre di Arsenico) si dice essere stata divorata da una fata. Anche per questo motivo tutti cercano il di essere i più gentili possibili con il principe, il quale però se ne approfitta di continuo sminuendo gli altri, incolpandoli dei suoi errori, prendendoli in giro e facendo lo spocchioso e il prepotente.
E purtroppo gli adulti peggiorano solo la situazione: con gli insegnanti e i genitori di Amelia che danno sempre ragione ad Arsenico e il re Vlad che lo asseconda in tutto (senza però prestare reale attenzione al figlio). I genitori di Amelia sono in effetti uno di quegli esempi di cattivi genitori che si possono trovare nei libri per bambini, non perché trattino volontariamente male la figlia, ma perché da un lato il padre è praticamente inutile, interessato solo alle sue parole crociate, dall'altro la madre è interessata più alle proprie faccende e allo status della famiglia che non alla figlia e ai suoi sentimenti, che tratta con superficialità. Infatti la madre vuole che la figlia impari ad essere una nobile vampira, mentre Amelia vorrebbe da grande vorrebbe curare le zucche domestiche, argomento che la madre liquida sempre. Inoltre, quando Arsenico prende con la forza Spooky, tenendola per il picciolo (cosa che la zucca odia), la madre non solo non fa nulla per aiutare la figlia, ma le dà dell'isterica e chiede al maggiordomo di chiuderla in camera, mentre il suo animale domestico le viene rapito da sotto il naso. Vi possono assicurare che la scena susciterà nei lettori una certa rabbia, perché Spooky è un essere vivente con dei sentimenti, non è un semplice oggetto, mentre la madre di Amelia e Arsenico la trattano come se lo fosse.
Anche il re Vlad comunque non è il massimo come genitore, infatti sembra soffrire di depressione, il che lo porta a ignorare sempre il figlio. La cosa interessante però è che durante il corso della storia Amelia scoprirà cos'è che rende il sovrano così triste, scoprendo anche la verità sulla madre di Arsenico...
Un'altra cosa che mi è piaciuta del libro è che anche il personaggio di Arsenico non è semplicemente il bulletto che si comporta male perché cattivo di natura, ma Amelia scoprirà che è diventato così a causa dell'assenza dei genitori, dato che la madre è morta e il padre in seguito non si è più occupato di lui, come riflette Amelia: "<<Forse non ho capito niente di Arsenico>> pensò Amelia. <<Dec'essere stato difficile per lui crescere senza mamma, e con un padre che non sembra calcolarlo minimamente>>.
Del resto, anche il papà di Amelia preferiva fare le parole crociate piuttosto che giocare con lei. Però lei aveva Spooky e i suoi amici. Invece Arsenico chi aveva?
Arsenico, insomma, vorrebbe soprattutto avere degli amici, il problema è che deve anche capire che comportandosi male non riuscirà mai a stringere vere amicizie.
Altra tematica importante trattata durante la storia è quella dei pregiudizi e delle paure nei confronti di un'altra specie. Gli abitanti di Notturnia, infatti, hanno paura delle creature fatate, le quali vivono di giorno e che effettivamente non incontrano mai, dato che i notturniani si svegliano la notte e cercano di non lasciare la propria città. Le uniche informazioni che circolano provengono da libri scritti da chi in realtà non le ha mai incontrate effettivamente o da dicerie che circolano in giro. Durante la storia Amelia inizia a riflettere sul fatto che forse le creature fatate non sono poi così terribili e pericolose come si dice in giro, e che in realtà anche loro pensano le stesse cose degli abitanti di Notturnia e ne sono spaventati.
Una bella storia adatta ad essere letta in autonomia dagli 8 anni, anche grazie alle numerose illustrazioni molto graziose che accompagnano i testi. Una storia di amicizia, ma che mostra anche come superare i pregiudizi e di non fermarsi alle apparenze. I personaggi sono caratterizzati piuttosto bene nella loro semplicità: Tazio è un triste mietitore gentile e cordiale, Ulla è una grande Yeti coraggiosa e forzuta (ed è pronta anche ad usare la sua forza se necessario, per proteggere o aiutare i suoi amici), Spooky è una zucca molto dolce e simpatica, Amelia è una bambina determinata ma anche riflessiva, mentre Arsenico alla fine imparerà dai propri sbagli e grazie ad Amelia riuscirà a migliorare il proprio carattere.
Alla fine viene lasciata una questione in sospeso che riguarda la madre di Arsenico, questione che verrà affrontata nel volume successivo, che penso che leggerò, visto che probabilmente l'autrice porterà avanti la faccenda riguardo la conoscenza e ai pregiudizi sulle creature fatate.
 
Il volume è stato edito nel 2017 dalle Egmont UK Limited col titolo "Amelia Fang and the barbaric ball", ed è stato pubblicato nel 2018 dalle Edizioni PIEMME, ha 222 pagine, una copertina rigida, misura 18,3 cm d'altezza e 12,8 cm di lunghezza e costa 14,00 euro.
 
Seguiti di "AMELIA FANG":
  • 2) "Amelia Fang nel regno degli unicorni" (2019) ["Amelia Fang and the unicorn lords"]: Una vampiretta paurosamente pop, alle prese con un mistero... da urlo! Che fine ha fatto Fata Serenella? Amelia Fang e i suoi amici mostri sono in missione per scoprirlo! Ma prima dovranno affrontare le loro più grandi paure: perfidi unicorni disposti a tutto, arcobaleni a raffica e mici alati dolci come la Marmellata di alluci puzzoni!
  • 3) "Amelia Fang e il ladro di ricordi" (2019) ["Amelia Fang and the memory thief"]: Com'è possibile che i mostri del Regno delle Tenebre non ricordino più nulla? Chi ha cancellato la loro memoria? Amelia Fang dovrà smascherare un impostore dall'aspetto bizzarro, che nasconde un segreto... da paura!
  • 4) "Amelia Fang e l'incantesimo di mezza luna" (2020) ["Amelia Fang and the Half-Moon holiday"]: Amelia Fang e i suoi amici sono in partenza per un campo avventura sull'Isola Confetto. Quando un sortilegio li fa diventare piccoli come insetti dovranno affrontare pericoli... da brivido! Riusciranno a spezzare l'incantesimo e sopravvivere alla vacanza?
   

 
Seguiti di "AMELIA FANG" non ancora tradotti in italiano:
  • 5) "Amelia Fang and the lost Yety treasure" (2019): Quando Amelia e i suoi amici sono invitati alla festa del 350 ° compleanno della nonna di Ulla (nell'edizione inglese Florence), sono molto eccitati! La nonna Clemence vive nelle fosse di Yeti, un labirinto di tunnel e grotte illuminati da candele scolpiti sulla Montagna degli Yeti. Ma non molto tempo dopo l'arrivo, i preziosi tesori scintillanti degli antichi Yeti iniziano a scomparire. E quando anche Arsenico (in inglese Tangine) scompare egli diventa il primo sospetto! Non solo, ma i tunnel della Montagna degli Yeti hanno iniziato a crollare su se stessi e sembra che Florence e la sua famiglia dovranno spostarsi lontano. Sembra che la banda potrebbe non vedersi mai più! Amelia sarà in grado di risolvere il mistero del tesoro degli Yeti scomparso? E lei e le sue amiche sopravviveranno ai pericoli della Montagna degli Yeti e a tutte le trappole esplosive lungo la strada?
  • 6) "Amelia Fang and the naughty caticorns" (2020): La mamma di Amelia Fang ha un vampiro in arrivo! Ma con la famiglia Fang completamente focalizzata sul nuovo arrivo, nessuno sta prestando attenzione a Amelia. Fino a quando non le viene chiesto di prendersi cura di tre gatticorni molto birichini che fanno finire Amelia in un mare di guai.
  • 7) "Amelia Fang and the trouble with toads" (2020): Quando il fratellino di Amelia Fang, Vincent, entra accidentalmente in una terra misteriosa - il luogo in cui vanno tutti i rospi schiacciati - Amelia deve intraprendere un'audace avventura per salvarlo. Ma anche se Amelia e i suoi amici trovano Vincent, saranno in grado di trovare la strada di casa? O saranno intrappolati per sempre nell'aldilà dei rospi?
 
   
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

giovedì 16 gennaio 2025

MAGICA ME: che paura la scuola! di Fabienne Blanchut

"MAGICA ME: che paura la scuola!" è un breve libro scritto da Fabienne Blanchut che ha per protagonista Lunanera, una strega dai capelli lunghi e bianchi che diventerà da grande la nuova Suprema (colei che regna sugli esseri magici di Fifablu).
 
 
Sopra: La copertina del secondo volume presenta colori accesi e vivaci, in particolare il verde avqua e il viola. In primo piano vediamo Lunanera con la sua amica mummia e a sinistra il cane che diventerà il suo nuovo insegnante.
 
A Fifablu è tempo di tornare a scuola, per tutti tranne che per Lunanera, la quale scopre la faccenda piuttosto all'improvviso, visto che suo padre si era dimenticato di avvisarla, troppo indaffarato ad andare dietro a Dragon, il fratellino di Lunanera, che si trova ancora dentro a un barattolo perché non ha ancora deciso di nascere. 
La faccenda della scuola è una vera tragedia per lei, che non vedeva l'ora di sedersi fra i banchi insieme al suo amico mummia. Ma le regole sono chiare: in quanto futura Suprema di tutte le streghe, Luny deve seguire delle lezioni speciali: "<<La mamma dice che non posso più andare a scuola>>spiega Lunanera.
Zia Sissi fa un sospiro profondo.
Credevo che questa assurda usanza fosse stata soppressa!>> Osserva, rivolta alla sorella maggiore.
<<Quale usanza?>> chiede Lunanera.
<<Quella secondo cui il figlio maggiore delle Supreme, a partire dai cent'anni, deve avere un insegnante a domicilio...>>
Lunanera per poco non si strozza.
Inoltre tali lezioni saranno fatte da un precettore privato, il professore Belfagor, un mago che la madre di Lunanera aveva trasformato per sbaglio in un cane da giovane, e a cui non è più riuscita a cambiare aspetto. 
Per la giovane strega è fuori questione! Ma come convincere mamma Mezzanotte e nonna Sabba che la scuola è orribilmente divertente?
 
 Sopra: Due pagine illustrate in cui vediamo Luna Nera che parla con un bla-bla con il suo amico mummia Benda.
 
I testi sono accompagnati dalle numerose illustrazioni a colori di Ariane Delrieu, che sono presenti nella maggior parte delle pagine, le quali comunque hanno delle scritte molto grandi e ariose. I disegni possono essere a pagina intera oppure accompagnare i testi, anche se talvolta arrivano ad occupare più di metà pagina, e alcune finiscono per occupare anche due pagine intere, con magari mezza paginetta di testo sopra.
Esse servono a rappresentare scene descritte nei testi, permettendo ai lettori di vedere i vari personaggi, dove vivono e cosa stanno facendo in un certo momento della storia, e questo può essere utile nel comprenderla.
Lo stile delle illustrazioni è abbastanza semplice ma ricco di dettagli, con personaggi dagli occhi grandi, volti molto espressivi e acconciature che lasciano sempre qualche capelli fuori posto. L'artista inoltre ha utilizzato molti colori brillanti e accesi, spesso stesi in modo piuttosto deciso e intenso. Nonostante l'ampia presenza di colori chiari e vivaci quali il giallo, il rosso il viola, l'arancione e il verde, l'artista non disegna anche spesso l'uso del nero, ad esempio per gli abiti (soprattutto mantelli) e talvolta anche per gli sfondi, utilizzato tra l'altro anch'esso con tonalità belle intense.
Dei disegni che nell'insieme risultano dettagliati, espressivi, molto graziosi e colorati.
 

 
 Sopra: Le illustrazioni a colori di Ariane Delrieu hanno tinte intense, solitamente accese e brillanti, anche se l'artista usa spesso anche il nero.
 
"MAGICA ME: che paura la scuola!" di Fabienne Blanchut è un libro adatto alla lettura autonoma a partire dai 7 anni, in quanto scritto in modo semplice, con delle scritte grandi e ben distanziate tra loro, oltre ad avere molti disegni.
La storia ha sempre per protagonista Lunanera, la figlia dell'attuale Suprema che regna sul regno di Fifablu, abitato da numerosi mostri e strane creature. Anche Lunanera è una strega e perciò è in grado di fare magie, e un giorno erediterà anche il ruolo di Suprema.
In questo volume il problema che la protagonista deve risolvere, nonché motivo di conflitto tra lei e sua madre, riguarda la scuola e la sua istruzione: Lunanera vorrebbe continuare a frequentare la scuola "pubblica" assieme ai suoi amici e compagni di scuola mostruosi, mentre la madre vuole per lei un precettore privato, come vuole la tradizione delle Supreme. La notizia inoltre arriva a sorpresa a Lunanera, in quanto il padre si è dimenticato di avvisarla, così la bambina si ritrova ad accogliere nello stesso giorno la notizia e pure il suo nuovo insegnante, arrivato un giorno in anticipo.
Il professore Belfagor tra l'altro è... un cane, cosa che inizialmente non garba molto a Lunanera, sebbene poi apprenderà dalla nonna che egli prima era una persona che sua madre ha per sbaglio trasformato in un animale. In questo modo Lunanera sembra meglio accettare il suo nuovo professore, ma non vuole comunque rinunciare ad andare alla scuola con i suoi amici, così alla fine lei, la nonna e la madre trovano un accordo: la mattina frequenta la scuola, mentre il pomeriggio segue le lezioni private con Belfagor.
La storia è piuttosto breve e infatti anche il conflitto riguardante l'istruzione della.protagonista, il tema principale su cui si basa la storia di questo volume, alla fine si risolve abbastanza in fretta e piuttosto facilmente, con una chiaccherata con la nonna, la quale convince la figlia a lasciare che la nipote continui ad andare a scuola, dovendo seguire però anche le lezioni private.
Carino il fatto che i personaggi quando parlano a volte intendono il contrario di quello che stanno dicendo, in quanto essendo streghe e mostri per loro dire una cosa carina vuol dire offendere, mentre usano degli aggettivi brutti intendendoli in modo positivo. Ad esempio se uno risponde che gli è è andata "Una favola!" intende che gli è andata "Un incubo", oppure "Ti detesto" vuol dire "T voglio bene". In questi casi comunque ci sono delle note a piè di pagina con la "traduzione" corretta, così che il lettore non si confondi.
Come ho detto la storia è molto breve e il tutto si risolve facilmente, forse anche un po' troppo, anche perchè durante la vicenda vengono messe in ballo anche altre situazioni che però non vengono granchè approfondite: c'è ad esempio la questione della tarantola della nonna che ormai sta diventando vecchia e che quindi non è riuscita a vincere neppure un premio al concorso dei ragni, e quindi Lunanera suggerisce alla nonna di addestrarne una nuova; oppure la questione del professor Belfagor. Riguardo al primo fatto sarebbe stato carino secondo me se ad esempio avessero almeno detto chi è il ragno che la nonna ha deciso di addestrare e cosa gli insegnano, mentre per quanto riguarda il professore sarebbe stato interessante poter assistere almeno a una sua lezione, o almeno al primo incontro tra lui e Lunanera (nel momento in cui lui è arrivato la bambina si è dileguata, per cui non l'ha conosciuta).
La storia comunque scorre molto velocemente e probabilmente a dei bambini di 5/7 anni piacerà, anche se alcune questione sembrano rimanere un po' in sospeso... tuttavia in lingua originale la serie conta altri cinque titoli, per cui forse alcune questioni verranno approfondite in seguito. Anche il finale rimane un po' aperto, facendo intuire che sarebbe proseguito in un seguito: in classe di Luna nera è infatti arrivato un nuovo compagno per cui la protagonista sembra essersi presa una cotta.
 
Il volume è stato edito nel 2020 dalla Albin Michel Jeunesse col titolo "Magique Péri: Un rentrée mouvementée", ed è stato pubblicato nel 2023 dalle Mondadori Editore, ha 74 pagine, una copertina rigida, misura 20,7 cm d'altezza e 16 cm di lunghezza e costa 14,00 euro.
 
I volumi di "MAGICA ME":
  • 1) "Il ballo delle streghe" (2023): Lunanera ha dieci anni (cento in età da strega!) e un solo obiettivo: cambiare le tradizioni di Fifablu, il regno guidato da sua nonna, la Suprema Orrifica, e che un giorno sarà suo. Perché vivere come secoli fa, quando sei una giovane strega di oggi, è una vera noia! Ma come far capire a mamma Mezzanotte e nonna Sabba che anche i Noiosi (cioè gli esseri umani) hanno abitudini, come la festa di Halloween, spaventosamente interessanti?
  • 2) "Che paura la scuola!" (2023) ["MAGIQUE PERI: Un rentrée mouvementée" (2021)]
Seguiti di "MAGQUE PERI" non ancora tradotti in italiano:
  • 3) "Flop marmite!" (2022)
  • 4) "Un bebè chez les sorciers!" (2022)
  • 5)  "L'inconnue de la Lune Rose" (2022)
  • 6) "L'amoreux e Tatie Beth" (2023)
  • 7)  "Incognito chez les mortels" (2023)
 
   
 
     
Sopra: La copertine di tutti i volumi, italiani e francesi, per ora pubblicati della serie di "Magica Me".

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 13 gennaio 2025

Le fate non esistono di Nicoletta Gramantieri e Silvia Vanni

"Le fate non esistono" scritto da Nicoletta Gramantieri e con le illustrazioni a colori di Silvia Vanni è uno dei primi quattro titoli che inaugurano una nuova collana per i tipi di Il Castoro Editore: "MINI ROMANZI ad alta leggibilità", una collana "rivolta ai lettori che hanno da poco appreso a leggere in completa autonomia. [...] Per agevolare la lettura di tutti, la collana si avvale dell’uso di un font ad Alta Leggibilità; le pagine sono state pensate molto ariose, in modo che il lettore non si spaventi. Non mancano le illustrazioni, che hanno un ruolo rilevante poiché arricchiscono la narrazione, ma, sempre nell’ottica di portare i lettori ai romanzi per più grandi, lasciano più spazio alle parole. Il formato è tascabile, facilmente maneggevole e pensato per essere tenuto negli zainetti o nelle tasche, in modo da poter accompagnare i lettori ovunque vogliano.
In questa storia la protagonista Meope esprime accidentalmente il desiderio di fare sparire la sua sorellina, peccato che ... Il desiderio sembri avverarsi.
 
 Sopra: Questa copertina è di colore verde chiaro e, come tutte le copertine dei libri di questa serie, ha un buco che lascia vedere una parte del disegno sottostante.
 
Merope è convinta che le fate esistano davvero, e persino di aver espresso un desiderio dopo averne incontrata una in persona, anche se i suoi amici non sembrano crederle: "<<Le fate non esistono>>, dice Anna .
<<Solo tu, Meope, puoi pensare davvero di incontrarne una.>> Paolo mi guarda, ma secondo me non è convinto. Lo dice solo per non fare brutta figura con Anna. [...] Quando Anna e Paolo dicono così, io ho la certezza di averla appena incontrata, una fata. 
<<Al supermercato una fata c'era>>, dico.
in realtà lì per lì non avevo capito subito che lo fosse. Stava vicino al banco della frutta, con in mano una banana. Dondolava sui piedi e la sua gonna lunga e luccicante ondeggiava.
Io ero un po' incantata dal suo copricapo: una specie di turbante verde smeraldo punteggiato da pagliuzze dorate. [...]
E ho pensato: Adesso mi chiede di esprimere un desiderio e potrò avere tutto quello che voglio.
Pensavo e pensavo, ma nessun desiderio mi veniva in mente. Lei mi fissava seria. Avevo i suoi occhi negli occhi. I suoi erano viola. L'avevo sempre saputo che e fate hanno gli occhi viola. Ho pensato che fra noi non c'erano bisogno di parole. Ero sicura che mi leggesse nella mente.
Gli occhio ciola mi dicevano che, certo avrebbe esaudito il mio desiderio. Ho sussurrato un grazie, mi sono girata e sono uscita. Ero felice."
Durante un momento di rabbia Meope però desidera che la sua sorellina di due anni Arianna, che attira su di sé tutte le attenzioni, sparisca.. e, guarda caso, quando Meope si sveglia il giorno dopo la sua insopportabile sorellina è scomparsa, comprese anche tutte le sue cose e i suoi disegni.
Meope però non voleva che svanisse veramente, così assieme ai suoi amici cerca di ritrovare la fata per farle annullare il desiderio. 

 
Sopra: Due pagine interne dove a sinistra potete vedere il tipo di scrittura (molto ariosa) utilizzata e a destra un'illustrazione a pagina intera che mostra la.protagonista con i suoi due amici. 
 
Come scritto nella presentazione della collana, in questi volumi "Non mancano le illustrazioni, che hanno un ruolo rilevante poiché arricchiscono la narrazione, ma, sempre nell’ottica di portare i lettori ai romanzi per più grandi, lasciano più spazio alle parole." Infatti questa storia è accompagna dalle illustrazioni di Silvia Vanni, le quali hanno uno stile piuttosto semplice, con dei personaggi dai tratti un po' stilizzati, dalle linee tondeggianti, soprattutto per quanto riguarda i volti, dove gli occhi sono sue pallini neri, le bocche sono costituite da una riga (se chiuse) o da un cerchio (se aperte) e i nasi sono un segno in verticale. Gli ambienti in compenso sono un po' più curati e ricchi di dettagli, sebbene gli elementi che li costituiscono siano sempre realizzati con linee tondeggianti e dai tratti netti e ben definiti.
I disegni possono essere a pagina intera o in mezzo ai testi e sono colorati con tinte delicate e poco brillanti, anzi, spesso piuttosto smorte, stese in maniera piuttosto monocromatica, senza particolari sfumature, sebbene siano presenti le ombre.
Delle immagini dai colori delicati e abbastanza smorti, tutto sommato dall'aspetto carino e con dei personaggi pacioccosi.
 
 


   
Sopra: Alcuni disegni di Silvia Vanni, alcuni a pagina intera e altri grandi metà pagina, dai tratti semplici e tondeggianti, e con colori dai toni smorzati.
 
 "Le fate non esistono" di Nicoletta Gramantieri è un libro ad alta Leggibilità, scritto quindi con un font chiaro, grande e arioso, dove si va a capo con tutta la parola piuttosto che spezzarla, in modo da facilitare la lettura.
I testi inoltre sono accompagnati da delle illustrazioni a colori di  Silvia Vanni, delicate, carine e pacioccose, supportano i giovani lettori durante la lettura, mostrando loro l'aspetto dei protagonisti e gli ambienti dove le scende narrate si svolgono, arricchendo la narrazione e rendendo più piacevole la lettura.
La storia è carina, ed è suddivisa in brevi capitoli. La tematica trattata è piuttosto interessata anche se non è certo originalissima: si parla di gelosia, e di come da questa possa scaturire il desiderio, da parte del fratello maggiore, di fare sparire quello piccolo, facendo in modo che non sia mai nato. Praticamente un po' lo stesso concetto anche del film di Labirinth con David Bowie.
In questo libro tuttavia non c'è nessun labirinto da superare, ma in compenso ci sono altre prove, tra cui il fatto di dover entrare in una casa abbandonata e salvare la piccola da una moltitudine di ragni. 
Ho trovato interessante però soprattutto il finale, che si presta a una doppia interpretazione: da una parte c'è il finale con una spiegazione normale (in cui la sorellina era sparita perché i genitori l'avevano portata e lasciata tutto il giorno dalla zia perché dovevano ritinteggiare casa), dall'altra il finale più soprannaturale (in cui la sorella è ricomparsa solo perché è stata salvata, per cui la fata, per ridare Arianna a Meope, ha dovuto creare una storia parallela). Sta quindi al lettore credere maggiormente a uno o all'altro finale. 
Interessante anche il personaggio della fata, che verso la fine della storia scopriremo chiamarsi Fatima, una donna abbastanza anziana,  grande e robusta, che ama vestirsi in modo eccentrico e parla poco e con frasi enigmatiche. Anche qui la storia lascia al lettore scegliere se credere o meno che ella sia veramente una fata.
Una storia breve ma carina, sebbene non originalissima, che contiene la giusta dose di mistero, magia e azione, e anche un pizzico di paura (specialmente se non vi piacciono i ragni). Interessante anche la faccenda della doppia interpretazione del finale. Un libro, come tutti quelli di questa nuova collana, che può essere fatto leggere in autonomia ai bambini di 7/8 anni. Trovo inoltre carino il fatto che anche questa casa editrice abbia inaugurato una collana dedicata ai primi lettori, accessibile anche ai dislessici grazie al font ad alta Leggibilità (da quanto mi risulta per ora solo la PIEMME Edizioni aveva una collana così, per i 7 e per i 9 anni), una cosa molto utile visto che ci sono sempre più bambini con difficoltà di lettura, ma comunque anche quelli "normali", soprattutto se alle prime armi, ne possono beneficiare.
 
Il volume è stato pubblicato nel 2024 da Il Castoro Editore, ha 96 pagine, una copertina flessibile, misura 19 cm d'altezza e 13,5 cm di lunghezza e costa 9,90 euro.

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