venerdì 9 maggio 2025

Atlante dei luoghi infestati di Giulio D'Antona e Daria Petrilli

"Atlante dei luoghi infestati" con i testi di Giulio D'Antona e le illustrazioni Daria Petrilli è una raccolta di leggende di fantasmi e infestazioni di diversi luoghi, suddivisi in base ai vari continenti.
 
 
 Sopra: Sulla copertina spicca un'illustrazione interna creata per la leggenda del picco dei bambini perduti.
 
Come scritto nell'introduzione: "La fascinazione per il mistero e, ancora di più, l'attrazione verso la paura, fanno parte della natura umana. E più siamo terrorizzati, più siamo portati a esporci alla fonte del nostro terrore. Proiettiamo sui fantasmi la speranza in una vita ultraterrena, ma anche l'angoscia che questa possa tradursi in una eterna sofferenza. [...]
Paradossalmente, i luoghi e glie difico che si ritengono infestati sono la manifestazione fisica di ciò che per principio è impossibile da collocare. A ogni fantasma è necessario"abitare uno spazio" per diventare credibile: abbiamo infatti bisogno di pensarlo entro un luogo bene e finito, così da limitare il nostro terrore. Se non esistessero specifici ambienti infestati impazziremo di paura."
E così questo Atlante raccoglie cinquanta fra i luoghi più spaventosi del pianeta e racconta le storie maledette che li infestano. Dal Regno Unito, che vanta il primato numerico in fatto di infestazioni, alle località più remote dell'Africa e dell'Asia e fino all'Antartide, esploriamo vecchi castelli, foreste, porzioni di deserto, cimiteri, villaggi abbandonati, antichi ponti nella giungla, edifici modernissimi. Gli spettri che li abitano hanno nomi, cognomi, segni distintivi: fanno paura, orrore o anche solo tristezza, in alcuni casi tenerezza.
Un edificio è sempre infestato: che sia abitato, disabitato, lasciato cadere in rovina, ristrutturato. Che non sia nemmeno più un edificio, ma le sue macerie: poche pietre poggiate su fondamenta antiche. Infestati sono tutti i luoghi vissuti, che porteranno per sempre le impronte di chi ci è passato, ci ha trovato casa, se n'è andato, è morto. Segni sulle piastrelle, graffi sui muri, scalfitture nelle travi dei tetti, solchi nel verde. È proprio lì, nei dettagli, che spesso si nasconde l'infestazione: nelle tracce lasciate da chi non è più tra i vivi, ma dall'altra parte non è riuscito a trovare dimora. I loro fantasmi ci affascinano e ci spaventano, ci attraggono e ci respingono allo stesso tempo. Sebbene rappresentino la nostra paura più profonda, non riusciamo a staccare gli occhi dal grande buio che li nasconde. 
Alcuni si trovano a decine nello stesso posto, altri sono solitari; alcuni sono anonimi, visti di sfuggita, terrificanti solo per pochi attimi; altri sono arcinoti, bonari, profetici; altri ancora sono persino felici, malinconici o del tutto imperscrutabili. Visibili o invisibili, percepiti o solo raccontati. 
I luoghi sono suddivisi in base ai sette continenti (Europa, Asia, Africa, America del nord e quella centro-meridionale, Oceania e Antartide), anche se l'Europa e l'Asia sono quelli con più luoghi infestati, seguiti dalle Americhe, mentre l'Oceania e l'Antartide sono quelle che presentano meno leggende.

Sopra: Due pagine interne di cui quella a sinistra rappresenta la dimora della dama abbandonata, di cui, nella pagina a destra, viene descritta la leggenda.
 
I testi sono accompagnate dalle illustrazioni di Daria Petrilli, le quali sono principalmente a pagina intera (tranne qualche eccezione di qualche immagine più piccola posta assieme ai testi nell'introduzione) e a colori.
I disegni non sono immagini realistiche ma piuttosto di onirico, come se fossero delle rappresentazione di alcuni incubi, il che ha senso visto che rappresentano luoghi infestati. In esse vediamo comparire edifici, prati, oppure boschi; a volte viene ritratto solo il luogo (soprattutto se si tratta di case), ma pi spesso ad esso si accompagna anche qualche oscura presenza: figure sfocate sullo sfondo di qualcuno che si è impiccato ad un albero, altre invece in primo piano, ma che sembrano perse nei loro pensieri (magari tenendo gli occhi chiusi), oppure figure ben in evidenza, che ti fissano dalle pagine del libro.
Quasi ogni luogo descritto nell'atlante ha infatti un'immagine a colori che lo rappresenta o, meglio, ne rappresenta la sostanza, quella sensazione di paura che esso trasmette. E questo lo fa anche grazie all'uso dei colori, che sono utilizzati in modo particolare, con una predilezione per l'uso del nero, del bianco, del marrone, del grigio, del verde, del blu e del rosso. Colori che non sono stesi in maniera pulita, ma sporca, solitamente non uniforme, soprattutto negli sfondi. 
Le tinte poi sono scure, dato che l'artista ha evitato i toni brillanti o accesi, anche se a volte possono essere stesi con intensità, ad esempio quando vanno a tingere oggetti concreti come degli alberi o degli edifici. L'artista ha scelto principalmente colori già di per se scuri (come il marrone scuro, il nero o il grigio scuro), a cui ha aggiunto tinte quali il rosso o il blu, che donano un tocco di colore in più alla scena, pur non essendo neppure loro brillanti. Queste tinte possono essere usate per tingere qualche sfondo, oppure su qualche elemento particolare di una certa immagine, così da metterlo in risalto. I colori scuri e cupi conferiscono comunque alle immagini delle atmosfere opprimenti, a volte anche soffocanti, impregnate di inquietudine. 
 
 

 
Sopra: Alcune delle illustrazioni realizzate dalla Petrilli per le leggende di questo libro. In alto a sinistra vediamo il disegno per le cascate di sangue  (conosciute come "il salto del Tequendama"), a destra quello per la Foresta dei Suicidi, in basso a sinistra la "collina dei fantasmi" (Bukit Hantu), mentre a destra l'immagine tratta dalla Canonica del Pianto.
 
"Atlante dei luoghi infestati" con i testi di Giulio D'Antona e le illustrazioni Daria Petrilli è un Atlante che "vuole da una parte provare a disegnare una mappa mondiale dei luoghi infestati più spaventoso e raccontare le leggende che lo ammantano, dall'altro vuole tentare di dare ordine" all'ossessione dell'autore, il quale ha catalogato storie di fantasmi provenienti da tutto il mondo, e che qui propone in un inventario ragionato, in quanto riportarle tutte in un unico volume sarebbe stato impossibile.
A volte le storie di più fantasmi possono essere riportate assieme, in quanto legate ad un unico luogo, come nel caso del villaggio di Pluckley, abitato da ben 12 fantasmi, oppure del  Leap Castle, abitato da almeno un paio di entità.
Altre volte la narrazione si concentra maggiormente attorno ad un'unica figura, se si tratta di una particolarmente di spicco all'interno di un certo luogo, come nel caso di Lady Brown (il fantasma di Lady Dorothy Walpole).
All'interno del volume troviamo storie spettrali e infelici. Molte ad esempio sono quelle di dame o giovani donne che si aggirano tra le mura di qualche edificio gemendo e piangendo, oppure cercando di spaventare chi si imbatte in loro. Quelle dei fantasmi maschili sono più legate ad eventi violenti, con uomini che sono stati uccisi in maniera violenta oppure sono stati loro a macchiarsi di gravi crimini, venendo puniti dopo la morte con la dannazione. Non mancano però anche storie di suicidi, di fantasmi di bambini, oppure, sebbene più raramente, storie di creature non umane, come lo spettro elementale avvistato nel Leap Castle, in Irlanda.
Per chi non si sognerebbe mai di avvicinarsi a un cimitero maledetto o alla barca infestata dal fantasma di Errol Flynn, questo libro sarà una riserva di storie a cui attingere, nel silenzio di una stanza in penombra, per alimentare il piacere dell'inquietudine. "Per i lettori più temerari invece sarà un libro di consultazione, una guida ricca di spunti utili a organizzare viaggi da brivido" e per rispondere finalmente a una domanda che ci accomuna tutti: perché vogliamo avere paura? Una ricca e interessante guida (anche geografica) illustrata ai luoghi infestati e agli spetri di tutto il mondo, che se siete amanti delle storie di paura non potete non prendere in considerazione.
 
Questo volume è stato pubblicato nel 2021 dalla BOMPIANI, è dotato di una copertina rigida, ha 160 pagine, misura 26,5 cm d'altezza e 19 cm di lunghezza e costa 25,00 euro.
 
P.S. Questo atlante letterari fa parte di una serie di atlanti particolari, tutti editi dalla Bompiani tra il 2014 e il 2021, i quali prendono in considerazione luoghi, a volte reali e altre volte no, ma sempre misteriosi e difficili da raggiungere come isole remote, luoghi infestati o maledetti, oppure luoghi che sono stati solo sognati. Ecco tutti i tioli della serie: 
  • "Atlante dei luoghi maledetti" di Olivier Le Carrer e Sibylle Le Carrer (2014): Questo atlante traccia un inventario inedito delle regioni meno raccomandabili del pianeta. Dalla riserva naturale di Kasanka, nello Zambia, invasa da nugoli di pipistrelli, al tenebroso faro degli uomini scomparsi di Eilean Mor, perso nelle isole Flannan, passando per la sinistra foresta dei suicidi di Aokigabara, in Giappone, o per la diabolica casa coloniale che sorge al 112 di Ocean Avenue, a Amityville, ciascuno dei quaranta luoghi censiti racchiude una storia tanto tormentata quanto affascinante. Questo atlante, vero e proprio manuale geografico dell'orrore, si sfoglia con mano febbrile, e con la paura addosso...
  • "Atlante delle città perdutedi Aude de Tocqueville (2015): Le città sono mortali quando le civiltà e possono sparire dalle carte geografiche. L'Atlante delle città perdute racconta i destini imprevisti eppure assolutamente reali di oltre quaranta città oggi scomparse. Palazzi, castelli, capanne, ville, baite... non resta che bussare, e avventurarsi a sbirciare questi luoghi provenienti da brani originali tratti dai più famosi romanzi, per una carrellata affascinante tra libri tutti da leggere e rileggere.     
  • "Atlante dei paesi sognati" (2016) di Dominique Lanni e Karin Doering-Froger: Il paese delle Amazzoni, il regno del Prete Gianni, la Barberia... da sempre, i paesi sognati hanno abitato le fantasie e i racconti dei grandi esploratori. Marinai, scopritori, avventurieri hanno raccontato il mondo e le sue terre lontane popolate da creature mitiche e leggendarie. Isole meravigliose come Citera, la patria di Afrodite, paesi della cuccagna come la Colchide, terra del Vello d'oro, reami selvaggi abitati da mostri come quello dei Mangbetu, imperi tenebrosi come quello dei Cimmeri, abitanti delle gallerie sotterranee. Questo atlante invita a un'esplorazione poetica del mondo in compagnia dei grandi viaggiatori dell'antichità e del XVI secolo ma anche di romanzieri ed eruditi di tutti i tempi.
  • "Atlante delle isole del Mediterraneo: storie, navigazioni arcipelaghi di uno scrittore marinaiodi Simone Perotti  (2017): ll Mediterraneo è un mistero. Vi aleggiano personaggi oscuri, salvifici, pericolosi, presenze ineffabili in grado di attrarre flotte di girovaghi, pirati turchi inseguiti dagli acerrimi nemici genovesi, anonimi piloti inabissatisi nei pressi dell’isola di Alborán, vichinghi giunti navigando il Dnepr e il Mar Nero, eremiti superstiti e dimenticati. Un arabesco di storie che da geografia disegnata su un foglio diventa manuale di esistenza, mappa alla ricerca geosofica del senso. Seguendo le sue rotte potremmo sconvolgere le categorie della conoscenza, finendo col misurare la terra col canto, tracciare i confini con i colori delle spezie, usare i ricordi per contare le miglia, o le idee per riempire il volume delle cose. E allora le carte mostrebbero ben altro dal semplice profilo delle coste. Semmai il comune dolore e l’ebbra euforia che condividiamo con chi crediamo diverso da noi, solo perché abita sull’altra sponda di questo mare. Quella che sta lì, di fronte a noi, e che ancora non conosciamo.
  • "Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia" (2018) di Massimo Polidoro e Francesco Bongiorni: Un’antica spada conficcata nella roccia nel senese, misteriose macchine anatomiche esposte in una cappella napoletana, un affascinante palazzo veneziano funestato da una maledizione: molte sono le località d’Italia custodi di storie segrete che affondano le loro radici in antiche leggende o in misteri più recenti. Massimo Polidoro percorre la penisola da nord a sud e descrive questi luoghi svelandone i fenomeni in apparenza non scientifici, smontandone i miti nati dalla fantasia popolare. O forse no, almeno non del tutto, perché in queste storie si trova anche il cuore dell’uomo con i suoi meccanismi spesso imperscrutabili, destinati a sfuggirci sempre. E dove non arrivano le parole si spingono le illustrazioni di Francesco Bongiorni con le loro atmosfere suggestive ed enigmatiche.
  • "Atlante dei luoghi misteriosi dell'antichità" (2020) di Massimo Polidoro e Francesco Bongiorni: Proviamo solo a immaginare quali devono essere stati l'emozione e la gioia. Il giovanissimo orientalista Johann Ludwig Burckhardt, travestito da arabo, accompagnato da beduini diffidenti che lo ritengono un mago infedele, si avventura nel deserto giordano finché si imbatte in una gola angusta, quasi buia. Il silenzio è palpabile, il rischio assoluto. Ma, all'improvviso, dalle rocce e dall'oblio dei secoli, riemerge la ricca e raffinata città dei Nabatei, la favolosa Petra, che ormai si pensava essere solo un luogo della fantasia. Ecco, in questo volume che raccoglie le più belle storie intorno ai misteri dei tempi antichi di tutti i continenti, Francesco Bongiorni e Massimo Polidoro restituiscono l'irripetibile emozione della scoperta e la gioia incontenibile di una scommessa vinta quasi sempre contro ogni buon senso. Scoprendo così che a inseguire miraggi e leggende apparentemente inconsistenti si finisce spesso con il trovare testimonianze e tesori concretissimi, ma soprattutto la ricompensa a domande che ciascuno di noi porta dentro di sé e che costituiscono il nostro mistero più antico e insondabile.
  •  "Atlante delle isole remote. Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò" di Judith Schalansky e Francesca Gabelli (2021): Con questo atlante Judith Schalansky ci conduce in cinquantacinque isole remote, lontane da tutto e da tutti, che non troverete mai con Google Earth: da Tristan da Cunha all’atollo di Clipperton, dall’isola di Natale a quella di Pasqua. E ci racconta storie di animali rari e uomini strani, di schiavi naufraghi e solitari studiosi di scienze naturali, di esploratori smarriti e folli guardiani del faro, di naufraghi dimenticati e marinai ammutinati. Storie di Robinson volontari e involontari che dimostrano che i viaggi più avventurosi si svolgono sempre nell’immaginazione.

     

     
Sopra: Le copertine degli atlanti editi dalla Bompiani, ognuno caratterizzato da un colore predominante che contrasta con quello della striscia della costa a sinistra.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 5 maggio 2025

Racconti del terrore a cura di Sergio Bissoli

"Racconti del terrore" a cura di Sergio Bissoli è una raccolta di racconti di paura provenienti da varie antologie inglesi, e che sono rimaste quindi inedite al pubblico italiano.
 
Sopra: Sulla copertina è presente un disegno pauroso, sui toni del nero e del verde, con a sinistra i nomi degli autori dei racconti che spiccano grazie al loro colore rosso.
 
Come scritto nell'introduzione: "Il terrore è uno dei generi letterari più antichi e universali, poiché radicato da sempre nella storia dell'umanità e nelle sue più profonde paure esistenziali. Sin dai tempi delle leggende orali, l'uomo ha cercato di esorcizzare l'ignoto raccontando storie di creature mostruose , spirit inquietanti e luoghi maledetti." Iniziando con la mitologia greca e le fiabe, con l'avvento dell'Illuminismo esso ha subito una mutazione, tanto che nel XVIII secolo il romanzo gotico "pone le basi per la narrativa del terrore come la conosciamo oggi", mentre il XIX secolo ha visto la maturazione del genere, con l'emergere di autori come Stoker e Stevenson. Nel XX secolo il terrore si è ulteriormente diversificato "incorporando influenze del cinema, della psicoanalisi e delle paure collettive della società moderna", creando un genere che continua a prosperare ancora oggi.
Questa raccolta di racconti di paura si inserisce nella migliore tradizione delle antologie di genere e si presenta come un’opera imperdibile per gli amanti della narrativa del brivido. In questi 17 racconti troverete storie rare e introvabili, perlopiù inedite in italiano, pubblicate originariamente in antologie inglesi e americane oggi difficilmente reperibili. Sono racconti che hanno come filo conduttore l'inquietudine, quella sottile che emerge quando il reale si dissolve e lascia spazio a un'atmosfera di mistero. "Sono racconti che non puntano a un terrore esplicito, bensì a un turbamento più profondo e radicato, capace di insinuarsi nella mente e di mettere in discussione la nostra percezione del mondo."
Tra gli autori proposti troviamo: John Connell, August Derleth, Mary Williams, Dennis Wheatley, Elizabeth Bowen, Flavia Richardson e altri maestri del macabro. 
Troverete in queste pagine: un cappotto che nasconde un passato oscuro in "Il cappotto" di AED Smith, una pazza che ha in mente degli strani piani per la sua nuova segretaria in "Dietro la porta gialla" di Flavia Richardson, un negozio misterioso che appare e scompare in "Un omino con le rughe" di Mary Williams, una casa che si muove in modo imprevedibile nel racconto "La casa che non stava mai ferma" di LAG Strong, una stanza infestata da un'inquietante presenza che sembra far suicidare le donne con i capelli rossi che si trovino nella casa in "Il caso della donna con i capelli rossi" di Dennis Wheatley, uno spaventapasseri che prende vita nella storia "Timothy" di Keith Roberts, e tante altre storie terrorizzanti che nascono quando il reale si sfalda, quando le certezze si dissolvono e il quotidiano si tinge dei colori dell’incubo. 

 Sopra: Le pagine che introducono il lettore al terzo racconto, uno tra quelli per me più inquietanti. Come potete vedere a destra troviamo il titolo del racconto, l'autore e da dove è stato tratto, mentre a sinistra è stata riprodotta la copertina del libro da dove il racconto proviene.
 
Il volume contiene anche alcuni disegni in bianco e nero, di due tipi differenti. Quelli del primo tipo sono foto che riproducono le copertine dei libri delle edizioni inglesi da cui i vari racconti sono stati tratti. Queste immagini sono infatti poste prima dell'inizio di ogni nuovo racconto, sulla facciata sinistra, mentre quella a destra riporta il tiolo del racconto, da dove esso è stato tratto e l'inizio di esso. È carino il fatto di poter vedere le copertine dei libri da cui ogni racconto è stato tratto, anche perchè si tratta di libri che in Italia non si sono mai visti in quanto non sono proprio mai stati editi.
Il secondo tipo di immagini sono invece dei piccoli disegni posti ogni tanto alla fine dei racconti, sebbene non tutti i racconti ne abbiano uno in quanto questi disegni sembrano essere stati usati un po' come riempitivo, per mettere qualcosa nelle pagine finali a destra di ciascun racconto, che sarebbero altrimenti rimaste vuote. Se un racconto infatti non è abbastanza lungo e termina nella pagina a sinistra, in quella a destra viene messo uno di questi disegni che rappresentano la classica morte, in varie pose, con il corpo scheletrico, il mantello nero e la falce. Questo per fare in modo che ogni copertina compaia alla sinistra del racconto che conteneva. Si tratta in questo caso di disegni di piccole e mede dimensioni, nonostante a ciascuno di loro si stata dedicata un'intera facciata, qualcuno sembra essere  anche un po' sgranato, probabilmente perchè di tratta di immagini di repertorio recuperate su internet, infatti non viene specificato chi ne siano gli autori, ma viene solo detto che "Le immagini interne sono copyright degli Autori". E' comunque carino che l'autore abbia voluto aggiungere queste immagini piuttosto che lasciare le pagine bianche.

 

  
Sopra: In alto le immagini poste prima di ogni racconto, che mostrano ai lettori le copertine dei libri da cui ogni racconto è stato tratto. In basso dei disegni posti alla fine dei racconti, i quali rappresentano sempre la Morte in varie pose.
 
"Racconti del terrore" a cura di Sergio Bissoli  è un volume che rende quindi un sincero omaggio a una tradizione letteraria intramontabile, e qui i lettori avranno la possibilità di conoscere e di scoprire autori dimenticati e opere sconosciute al grande pubblico. Storie i cui protagonisti sono persone ordinarie: un uomo in vacanza in Scozia, un giornalista in cerca di ispirazione, un ciclista solitario, una giovane segretaria in cerca di lavoro, una ragazza annoiata dalla vita di campagna, un ispettore edile, un professore universitario alle prese con un camino fumoso, ... 
Tutti questi personaggi però si ritrovano ad un certo punto ad avere a che fare con qualche elemento sovrannaturale, o comunque anomalo, che sfugge alla quotidiana realtà. Spesso si tratta di oggetti (un giubbotto dall'oscuro passato, un anello di ferro, una coperta, uno spaventapasseri) e luoghi (una stanza in cui sono morte diverse persone, un negozio che appare e scompare, una casa che si muove...) maledetti o infestati. Queste manifestazioni anomale tendono di solito a rivelarsi pian piano durante il racconto, con l'accumularsi di dettagli inquietanti e indizi ambigui, che insinuano il dubbio, la paura, ma che inizialmente non sono ancora abbastanza marcati da mettere troppo in allarme le vittime. Da questo punto di vista mi sono piaciuti molto i racconti di "Il giubbotto", in cui un uomo arriva in una casa abbandonata e nota questo strano, vecchio giubbotto perforato da un colpo di proiettile, e "Dietro la porta gialla", dove una giovane segretaria si sente subito inquieta e allarmata quando si trova davanti a quella porta gialla, anche se ancora non sa cosa le spetta una volta varcata la soglia. Altri racconti che mi sono particolarmente piaciuti sono stati quelli di: "La coperta trapunta" di Derleth, che vede come oggetto protagonista della vicende una trapunta posseduta; "Il fantasma umido" è un racconto molto breve che parla di un piccolo fantasma morto annegato e che si sente solo, peccato che porti umidità ovunque vada; "Orrore a Chiloton Castle" di Brennan invece narra di come un uomo, che sta conducendo delle ricerche genealogiche, venga a conoscenza dell'orrore che è stato nascosto in una stanza murata di Chiloton Castle, che viene mostrata solo all'erede maschio del Conte entro tre giorni dopo essere diventato maggiorenne.
Una raccolta di racconti molto interessanti, curata anche nella parte grafica, grazie alla presenza delle foto delle copertine dei libri dove i racconti erano stati originariamente pubblicati e di piccoli disegni della Morte alla fine di alcune storie.
Come scrive l'editore alla fine dell'introduzione: "Per gli appassionati del genere, un tesoro da recuperare; per i neofiti, un’occasione imperdibile per scoprire il fascino senza tempo della narrativa del terrore."
 
Il volume è stato pubblicato nel 2025 dalla Dragon Press, ha 264 pagine, una copertina flessibile, misura 19,7 cm d'altezza e 12,7 cm di lunghezza e costa 15,60 euro.

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giovedì 1 maggio 2025

SPECIALE: Libri non illustrati (LA BANDA DEI CINQUE di Enid Blyton )

In questo speciale dedicato ai libri non illustrati (mentre il mio blog sarebbe specializzato sui libri con illustrazioni) vi parlerò di tre libri gialli per ragazzi scritti da Enid Blyton e che appartengono a una saga di libri gialli per bambini piuttosto famosa: "LA BANDA DEI CINQUE", in originale "The Famous Five".
La saga si compone di 21 volumi, di cui però in Italia ne sono stati pubblicati 15 (e la Mondadori ne ha ripubblicati 13), editi in originale tra il 1942 e il 1963. I libri furono originariamente portati in Italia tra il 1987 e il 1994 dalla casa editrice MURSIA, per poi essere ripubblicati tra il 2017 e il 2021 dalla Mondandori. Ecco l'elenco dei romanzi:
  1. Sull’isola del tesoro ("Five on a Treasure Island", 1942) (Mondadori, 2017)
  2. La mappa segreta ("Five Go Adventuring Again", 1943) (Mondadori, 2018)
  3. La grotta nascosta ("Five Run Away Together", 1944) (Mondadori, 2018)
  4. Il passaggio segreto ("Five Go to Smuggler's Top", 1945) (Mondadori, 2018)
  5. Il circo misterioso ("Five Go Off in a Caravan", 1946) (Mondadori, 2018)
  6. Ritorno sull’isola ("Five on Kirrin Island Again", 1947) (Mondadori, 2019)
  7. Avventura in campeggio ("Five Go Off to Camp", 1948) (Mondadori, 2019)
  8. Il ragazzo rapito ("Five Get into Trouble", 1949) (Mondadori, 2019)
  9. Mistero in spiaggia ("Five Fall into Adventure", 1950) (Mondadori, 2019)
  10. Il messaggio in codice ("Five on a Hike Together", 1951) (Mondadori, 2019)
  11. Il mistero del castello ("Five Have a Wonderful Time", 1952) (Mondadori, 2020)
  12. Il faro fantasma ("Five Go Down to the Sea", 1953) (Mondadori, 2021)
  13. Avventura a cavallo ("Five Go to Mystery Moor", 1954) (Mondadori, 2020)
  14. Una divertente avventura ("Five Have Plenty of Fun", 1955) (Mursia, 1993)
  15. La casa dei fantasmi ("Five on a Secret Trail", 1956) (Mursia, 1992)
Ecco invece i titoli dei volumi esistenti solo in inglese: "Five Go to Billycock Hill" (1957); "Five Get into a Fix" (1958); "Five on Finniston Farm" (1960); "Five Go to Demon's Rocks" (1961); "Five Have a Mystery to Solve" (1962); "Five Are Together Again" (1963).
Protagonisti di questa serie sono i quattro cugini Julian, Dick, Anne e Georgina e il loro cane Timmy, che in ogni volume si fanno coinvolgere e vivono  avventure, cacce al tesoro, esplorazioni, viaggi e misteri tutti rigorosamente all'aria aperta. La serie è ambientata nell'affascinante Inghilterra degli anni '40, e le storie della banda dei cinque hanno conquistato generazioni di lettori in tutto il mondo e sono un inno al senso di avventura pre - tecnologico dei ragazzi che affonda le radici nei capolavori di Mark Twain e Ferec Molmar.
 

1 - "SULL'ISOLA DEL TESORO" con 215 pagine, edito nel 2017 dalla Mondadori Editore (costo dell'edizioni in rigida16 euro; costo della flessibile 10,00 euro oppure 10,50 euro. Titolo originale: "Five on the Treasure Island", 1942).
Julian, Dick e Anne sono inseparabili. Anche quest'anno i tre fratelli trascorrono le vacanze estive insieme, nel cottage sul mare della cugina Georgina, una ragazza indipendente che porta i capelli corti e si fa chiamare George. Ecco come la zia la presenta ai ragazzi: "<< [...] Devo avvisarvi, ragazzi, all'inizio potreste trovare George un po' difficile. Sapete, è sempre stata da sola e potrebbe non adattarsi subito al fatto che siete qui. Ma non badate a lei, cambierà idea in men che non si dica. Sono stata molto contenta per George quando ho saputo che sareste venuti. Ha un bisogno disperato di altri ragazzi con cui passare il tempo.>>
<<L'ha chiamata "George"?<< chiese Anne sorpresa. <<Pensavo si chiamasse Georgina.>> 
<<Infatti>> rispose la zia. <<Ma detesta essere una femmina, perciò dobbiamo chiamarla George, come se fosse un maschio. Quella peste non si gira nemmeno, se la chiamo Georgina.>>
I ragazzi pensarono he la cugina doveva essere una tipa piuttosto interessante."
Un giorno, mentre sono fuori in barca a esplorare la baia insieme al cane Tim (che George continua a frequentare di nascosto dai genitori, che le hanno proibito di tenerlo), i quattro ragazzi vengono sorpresi da una tempesta e rimangono bloccati su Kirrin Island, una piccola isola rocciosa di proprietà della famiglia. 
Qui comincia la loro prima grande avventura: i ragazzi scoprono che la tempesta ha riportato a galla un antico relitto che trasportava un tesoro, ma presto si renderanno conto di non essere i soli a cercarlo. Riuscirà la banda dei cinque a trovare il tesoro e a salvare l'isola?
Una storia semplice ma avvincente, in cui non mancherà una parte più investigativa e una più d'azione. 
Nonostante la struttura abbastanza semplice della storia la Blyton riesce a presentare ai lettori dei personaggi abbastanza ben caratterizzati e interessanti, primo fra tutti quello di George. Il personaggio di questa ragazzina che si veste e comporta come un maschio è piuttosto interessante, specialmente se si considerano gli anni in cui il personaggio è stato scritto. È interessante anche il fatto che insista nel farsi chiamare con un nome maschile rifiutando quello femminile (se la si chiama a Georgina lei fa finta di non sentire e non risponde). Di ragazze con un carattere testardo, focoso, forte e coraggioso, con un carattere "poco femminile" se ne sono viste parecchie nella letteratura, ma George non è solo questo, ella è anche molto irascibile e scontrosa, cocciuta, ombrosa e permalosa, tanto che a tratti può risultare antipatica perfino al lettore. 
È una ragazzina con le idee ben chiare, come spiega ad Anne durante il loro primo incontro: "<<Sono George>> rispose la ragazza. <<D'ora in avanti ti rispondo solo se mi chiami George. Detesto essere una femmina e non lo sarò. Non mi piacciono le cose da femmina. Mi piace fare quello che fanno i maschi. So arrampicarmi megli di un ragazzo e so anche nuotare più veloce. So portare una barca a vela come qualunque giovane pescatore della costa. Devi chiamarmi George, e allora ti parlo. Altrimenti no.>>"
Innegabilmente George ha un carattere anche molto determinato e a tratti scontroso, come quando dice alla cugina: "<<E comunque io non volevo che veniste qui. A interferire con la mia vita! Sto bene per conto mio. Adesso invece devo vedermela con una bambina sciocca a cui piacciono i vestiti e le bambole e con due stupidi cugini!>> 
Anne sentì che erano partire con il piede sbagliato."
È un personaggio comunque piuttosto sfaccettato e sicuramente non banale, soprattutto per l'epoca. E già nel corso di questa prima avventura George inizierà a maturare e a modificare un po' il suo carattere, soprattutto quando si renderà conto che avere degli amici non è poi così male: "George era al settimo cielo. Era andata spesso sulla sua isola, ma sempre da sola con Tim. Aveva giurato che non avrebbe mai portato nessuno, perchè era scura che la presenza di qualcuno, perché era sicura che la presenza di qualcun altro avrebbe rovinato tutto. Ma adesso non c'era niente di rovinato. Anzi, ogni cosa era molto più bella. Per la prima volta George si rese conto che condividere una gioia con qualcuno la rende due volte più bella,."
George poi adora il suo cane Timothy, alias Tim, che lei considera il suo migliore amico, ed in effetti si può dire che questo cagnolone non sia inserito nella trama solo come mascotte, ma fa veramente parte della banda, tanto che l'autrice a volte si sofferma a descriverne gli stati d'animo e i pensieri, per quanto semplici. È un cane intelligente, affettuoso e leale, e si rivela utile perché fornisce ai ragazzini un'effettiva protezione fisica, tanto che perfino i genitori di George, che inizialmente non vogliono tenerlo, alla fine lo accettano.
Julian invece è il leader del gruppo ed è molto protettivo nei confronti dei fratelli minori, in particolare Anne. Egli è alto, forte e intelligente, oltre che premuroso, responsabile e gentile. Julian è il più maturo del gruppo ma, nonostante le buone intenzioni, il suo comportamento può a volte risultare autoritario.
Dick ha un impertinente senso dell'umorismo, ma è anche affidabile, ingegnoso e gentile per natura, sebbene tenda a prendere in giro la sorellina Anne e comunque molto premuroso con lei. 
Anne è la più giovane del gruppo, infatti è quella che si dimostra più infantile, con un carattere a volte un po' piagnucoloso e meno impavido degli altri, nonostante sia anche coraggiosa e intraprendente. Ha difficoltà a mentire e a tenere a freno la lingua, le piace fare le cose domestiche come pianificare, organizzare e preparare i pasti e mantenere pulito e in ordine il luogo in cui alloggiano.
La storia inizia presentandoci i vari personaggi e l'ambientazione, per poi passare piuttosto velocemente alla parte investigativa e avventurosa. Quando i ragazzi trovano la mappa nella scatola e capiscono che indica il luogo in cui si trovano dei lingotti d'oro, cioè i sotterranei del castello di Kirrin, si mettono subito al lavoro per cercare di raggiungerli. Purtroppo scoprono di avere solo due giorni per scendere nei sotterranei e scavare nel punto giusto, poiché l'isola è stata acquistata da un uomo che aveva comprato anche la scatola con la mappa, e che probabilmente ha capito che là c'è un tesoro. 
Sebbene l'autrice riesca a mantenere alto e vivo l'interesse del lettore fin dall'inizio, grazie ai personaggi interessanti e piacevoli e alla storia avvincente, verso l'ultima parte della storia le cose si faranno un po' più concitate in quanto i ragazzi, assieme al cane di George, dovranno trovare il modo di fuggire dall'isola e dagli uomini che stanno cercando di rubare il loro tesoro, in modo da avvertire i genitori di George.
Una bella storia emozionante, avvincente e avventurosa, ma non eccessivamente impegnativa, con dei personaggi piacevoli e interessanti, adatta per essere letta a partire dagli 8 anni. 

       
Sopra: A sinistra l'edizione in rigida edita dalla Mondadori nel 2018, la terza copertina invece è di un'edizione flessibile del 2023, mentre a destra vedete l'edizione originale della Mursia, che aveva anche un titolo diverso.

2- "LA MAPPA SEGRETA" con 189 pagine, edito nel 2018 dalla Mondadori Editore (costo dell'edizioni in rigida 16 euro; costo della flessibile 10,00 euro oppure 10,50 euro. Titolo originale: "Five go adventuring again", 1942).
È Natale e i tre fratelli Julian, Dick e Anne, invece di passare le vacanze con i genitori trascorrono le vacanze con la cugina Georgina, che si fa chiamare George, visto che purtroppo la loro madre si è presa la scarlattina, che è altamente contagiosa: 
"<<Oh George, non possiamo tornare a casa per le vacanze!>> esclamò lei con le lacrime agli occhi.
<<La mamma si è ammalata di scarlattina e anche il papà deve stare in quarantena. perciò non possiamo tornare. Non è orribile?>>
<<Mi dispiace tantissimo>> rispose George. Era dispiaciuta per la cugina e anche per se stessa, visto che la mamma di Anne l'aveva invitata a passare il Natale da loro insieme a Tim, il suo cane. Le avevano promesso un sacco di cose che George non aveva mai fatto prima, come andare a teatro e al circo, e una grande festa con un magnifico albero di Natale! E adesso era andato tutto a monte. [...]
Lesse qualche altra riga e poi fece un grido di gioia così spontaneo, che George e le altre ragazze la guardarono impazienti.
<<George Verrem a stare ancora da te, ma, oh, no, no, no! Dovremo avere un precettore per tutte le vacanze, sia per non gravare troppo su tua mamma, sia perchè Julian e Dick si sono già ammalati due volte quest'anno e sono rimasti indietro con lo studio."
E così i tre cugini si recano tutti a casa di George, anche se, a differenza che in estate, non potranno tornare tanto facilmente sull'isola di Kirrin, teatro delle loro precedenti avventure, a cauda del freddo e del mal tempo.
Un giorno, mentre esplorano il vecchio cottage di famiglia, trovano in una fessura nel muro un'antica mappa scritta in latino. Che cosa significano quelle strane parole e dove conduce la mappa? 
Dopo alcune esitazioni e ai risultati fallimentari a cui hanno portato i tentativi di decifrazione della mappa, i cugini decidono di chiedere l'aiuto del professor Roland, l'insegnante privato assunto dal padre di George, che il docente si ostina a chiamare Georgina, cosa che fa infuriare ogni volta la ragazzina. Inoltre sembra che l'uomo non piaccia per niente al cane Tim, che lo ignora, nonostante i tentativi di approccio del professore, al quale comunque i cani non stanno molto simpatici.
Riusciranno i cinque a rimanere uniti e a scoprire quale segreto si nasconde dietro la mappa misteriosa?
Anche per questa avventura troviamo riuniti tutti i membri della banda, compreso il cane Tim, che dimostra fin dall'inizio una certa diffidenza nei confronti del nuovo precettore privato dei ragazzi. 
Questo è il nuovo personaggio che l'autrice ci introduce in questo volume, il quale si dimostra essere piuttosto interessante e difficile da comprendere subito appieno. Tim e George provano subito una certa avversione nei suoi confronti, a Julian e ad Anne invece sta subito piuttosto simpatico, mentre a Dick piace abbastanza, sebbene ogni tanto qualcosa dell'uomo non lo convinca appieno. C'è da dire che l'avversione del cane potrebbe essere dovuta al fatto che egli percepisca la paura e la poca simpatia del professore per i cani (visto che dice di essere stato morso da piccolo da uno di essi), mentre per attirarsi l'avversione di George in realtà non ci vuole poi molto. Già solo il fatto che il professor Roland si ostini a chiamarla Georgina anziché George è un motivo sufficiente per renderla diffidente nei suoi confronti, mentre il fatto che a lui non piaccia Tim è una cosa assolutamente inconcepibile per la ragazza, che spesso si dimostra scontrosa e ostinata nei confronti del docente, non facendo altro che aumentare l'antipatia reciproca.
D'altronde George ha un carattere piuttosto chiuso, testardo e facilmente irascibile, e considera il proprio cane come un fratello, per cui per lei è inconcepibile che a qualcuno lui non piaccia. 
Nel testo ci sono spesso riferimenti agli scontri con professori Roland e al suo brutto carattere: "Chiamandola Georgina, la rese ancora più furiosa. Lei rimase indietro insieme a Tim, con l'aria cupa come un temporale. Gli altri erano a disagio. Sapevano quanto poteva essere irascibile e complicità George. Da quando erano andati a stare da lei la prima volta, la scorsa estate, era diventata molto più solare e socievole. Speravano che non si comportasse in modo avventato e non attaccasse brig, altrimenti avrebbe rovinato a tutti le vacanze di Natale."
Oppure quando Dick la rimprovera: "<<Vorrei che tu non ti arrabbiassi così per ogni cosa. Ti metti solo nei guai, e metti nei guai anche il povero Tim.>>
George era combattuta. Adesso detestava il professor Roland così tanto, che riusciva a malapena a sopportare la vista. Però non poteva essere maleducata e ribelle, perché aveva paura che il precettore facesse un rapporto negativo a suo papà e che le venisse proibito di vedere Tim. Per persona impertinente come lei era difficile sforzarsi di comportarsi nel modo giusto."
Oppure: "Cosa potevano fare con lei? Era facile domarla con la gentilezza e la comprensione, ma appena si scontrava con qualcuno a cui non piaceva, o che non le piaceva, si imbizzarriva come un cavallo, e scalciava anche, come un cavallo!"
L'avventura e la risoluzione del mistero partono abbastanza lentamente in questo secondo volume, ma ciò non vuol dire che i lettori rischino di annoiarsi, in quanto saranno comunque occupati a tener d'occhio il comportamento e le dinamiche che si instaurano tra i vari personaggi, l'esplorazione dei luoghi attorno alla casa di George, e in particolare della fattoria, luogo in cui i ragazzi della banda trovano la mappa e in cui si cela, a quanto pare, un passaggio segreto.
Sarà però solamente dopo la prima metà del libro che la banda comincerà a fare dei veri e propri passi avanti con la decifrazione della mappa (per cui dovranno chiedere l'aiuto del professor Roland) e mettersi alla ricerca di questo passaggio segreto, il quale si dimostrerà molto utile verso il finale del libro, quando i ragazzi dovranno ritrovare degli importanti appunti che sono stati sottratti al padre di George.
Una storia che si concentra molto sulle dinamiche relazioni, che non sono per niente banali (ad esempio, i lettori saranno portati a chiedersi in continuazione se ci si può davvero fidare del professor Roland) e sul carattere di George, anche se non manca la presenza di un piccolo (ma emozionante) mistero da risolvere, legato alla scoperta di una mappa che indica l'esistenza di un passaggio segreto che i nostri amici devono assolutamente trovare. Se il mistero all'inizio parte molto lentamente, a tratti venendo anche accantonato, esso si ripresenta con forza verso l'ultimo terzo del libro, che si farà molto incalzante e adrenalinico, in un finale che non deluderà i lettori.

   
Sopra: A sinistra l'edizione in rigida del 2020, subito dopo la copertina della flessibile, infine a sinistra un'altra copertina flessibile del 2023.

12 - "IL FARO FANTASMA" con 228 pagine, edito nel 2020 dalla Mondadori Editore (costo di 16,00 euro. Titolo originale: "Five go down to the sea", 1953).
Sono iniziate le vacanze e i fratelli Julian, Dick e Anne, insieme alla cugina Georgina, che si fa chiamare George, partono per la Cornovaglia con il loro inseparabile cane Timmy. 
I ragazzi alloggiano presso la fattoria Tremannon: "<<George, come ha fatto tua mamma a trovare la fattoria Tremannon?>>
<<In realtà è stato il papà che ne ha sentito parlare>> spiegò lei. <<Sapete che ha molti amici scienziati che amano i posti tranquilli in cui ritirarsi a lavorare nella pace e nel silenzio. Be', uno di loro è stato alla fattoria di Tremannon, perché aveva sentito dire che era uno dei luoghi più calmi del Paese. Mio padre ci ha raccontato che il suo amico è andato lì che era pelle e ossa, ed è tornato grasso come un'oca di Natale, e la mamma allora ha detto che sembrava proprio il posto giusto per noi!>>"
Un giorno, mentre sono a passeggiare sulle colline, i ragazzi visitano una vecchia torre di avvistamento abbandonata e vengono a sapere che un tempo, nelle notti di tempesta, i briganti accendevano una luce che dalle navi sembrava quella di un faro, per portarle a schiantarsi sugli scogli e rubare i loro carichi. 
Un vecchio pastore tuttavia afferma di vedere ancora quella luce accendersi durante le tempeste: "<<E la vedeva spesso, quella luce, quando badava alle pecore?>> chiese George.
<<Oh, sì, molte vole>> rispose il pastore. << E sempre nelle notti di tempesta, quando le navi erano nei guai e cercavano qualche segnale che le guidasse verso la salvezza. Poi, ecco che si accendeva la luce, e io pensavo "Adesso il nuon Bio aiuti quei marinai, perché non lo farà nessun altro!".>>
<<È orribile!>> esclamò George, turbata da tanta malvagità. <<Dev'essere felice ora che non vede più la luce nelle notti di tempesta!>>
Il nonno guardò George con occhi spaventati e strani. Abbasso la voce e disse: <<Giovanotto, quella luce si vede ancora nelle notti di tempesta. Il posto è in rovina e le gazze hanno infestato la torre. Ma quest'anno ho visto la luce tre volte! E succederà si nuovo nella prossima tempesta! Me lo sento nella ossa, parola mia!>> "
Julian e gli altri decidono di esplorare la costa alla ricerca degli antichi passaggi usati dai briganti, nei quali, forse, aleggiano presenze misteriose... Un nuovo, inquietante mistero attende la banda dei cinque. 
Anche in questo caso l'autrice è riuscita a regalare ai lettori una storia avvincente e coinvolgente, con il gruppo di ragazzi che cerca di scoprire come mai dal vecchio faro si continui a vedere ancora la luce che si accende, nonostante le navi ora non ne verrebbero più attirate. Il vecchio pastore pensa che sia il fantasma di suo padre ad accenderla, ma i ragazzi sono piuttosto scettici a riguardo, sebbene un po' di paura ce l'abbiano, e sono intenzionati a scoprire cosa sta succedendo, così si mettono a esplorare il vecchio faro.
In questa nuova avventura i lettori ritroveranno ovviamente tutti i membri della banda dei cinque, di cui ormai conoscono bene i caratteri, anche se in questo volume ho trovato che George spiccasse di meno rispetto agli altri volumi. I suoi scatti d'ira sono praticamente scomparsi e si offende molto meno facilmente rispetto all'inizio; l'unica cosa che continua a infastidirla è l'atteggiamento di Timmy nei confronti di Yan, un ragazzino che a lei non piace particolarmente, ma a ci il suo cane continua a fare sempre un sacco di feste.
Tra i nuovi personaggi che andremo a conoscere c'è appunto Yan, il nipote di un vecchio pastore il cui padre era un brigante; è un ragazzino strano, scalzo, con i capelli arruffati e l'aspetto trasandato che appena vede il gruppo lo prende subito in simpatia, iniziando a seguirlo dappertutto, di nascosto, cosa che ai nostri amici non è particolarmente gradita, anche se alla fine la cosa si rivelerà provvidenziale per loro.
Poi ci sono i coniugi Penruthlan, di cui la signora è una donna gioiosa, molto chiacchierona e un'ottima cuoca, mentre il marito è un omone molto grande, e con un altrettanto grande appetito, nonostante sia senza denti riesce infatti a mangiare tantissimo, anche se biascica le parole e i ragazzi non riescono mai a capire cosa stia dicendo (fortuna che c'è sua moglie che traduce). Poi vi sono i Barnies, i membri di una compagnia teatrale itinerante che farà uno spettacolo nel granaio di Penruthlan. Il loro numero più apprezzato è quello di Clopper, un finto cavallo il cui costume è manovrato in realtà da due attori che muovono la testa, gli arti anteriori e posteriori e la coda, facendogli assumere delle movenze molto buffe. Se i membri della compagnia teatrale sono tutti molto simpatici, purtroppo non si può dire lo stesso del loro capo, il proprietario della compagnia, detto il Governatore, un uomo taciturno e solitario, sempre accigliato e molto severo.
Una storia intrigante e coinvolgente, ricca di avventura con un pizzico di mistero, tra passaggi e vie segrete, luci misteriose che si accendono nelle notti di tempesta, ex briganti e contrabbandieri, ma anche tanto divertimento (specialmente col cavallo Clopper) e ottimi pranzetti e merende (preparati dalla signora Penruthlan).

 
 Sopra: La copertina dell'edizione in rigida della Mondadori, edita nel 2020.
  
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 28 aprile 2025

LA SCUOLA DEI PIRATI: Lo scoglio delle meduse e L'isola degli spettri di Sir Steve Stevenson

Oggi vi parlerò di due titoli di una serie che si chiama "LA SCUOLA DEI PIRATI" e che parla di cinque bambini che iniziano a frequentare la Scuola dei Pirati, con cui si diventa bucanieri provetti. La serie è stata scritta da un certo Sir Steve Stevenson, pseudonimo di Mario Pasqualotto, e illustrata da Stefano Turconi, e conta ben 12 titoli, anche se io oggi vi parlerò del primo e del decimo:  "Lo scoglio delle meduse" e "L'isola degli spettri".
 
 
 Sopra: A sinistra la copertina del primo volume, mentre a destra, sui toni più freddi, quella del decimo. In entrambe si vedono i Lupetti di Mare, cioè i cinque bambini protagonisti delle avventure.
 
"<<Terra in vista! TERRA!>> annunciò la vedetta dell'albero di prua. 
Erano le magiche parole che i cinque ragazzi aspettavano da giorni, anzi da una vita! Scattarono dalle cuccette come molle, attraversarono di corsa il lungo corridoio sottocoperta e salirono i gradini a due a due per raggiungere il ponte della nave. Si raggrupparono a prua infreddoliti, nervosi ed eccitati. [...]
Dopo una traversata lunga settimane, erano finalmente arrivati alla Scuola dei Pirati!"
 Jim e i suoi amici sono finalmente arrivati allo Scoglio delle Meduse, la sede della Scuola dei Pirati. Qui li aspetta già la prima prova: Capitan Amaca li abbandona su una spiaggia desolata con un forziere pieno di strani oggetti. 
Infatti, come spiega loro il Capitano: "<<Se volete entrare nella prestigiosa Scuola dei Pirati, dovrete arrivarci con le vostre gambe>> disse Capitan Amaca in tono severo.
I ragazzi bisbigliarono tra loro, intimoriti. Anton si lamentava più degli altri, e il capitano lo fulminò con un'occhiataccia da mettere i brividi.
<<Mi scusi, signor Maestro>> intervenne Jim con una vocina educata. <<Ma come facciamo a raggiungere la Scuola?>>
Capitan Amaca si avvicinò alla scialuppa e tirò fuori un grosso forziere. Lo appoggiò ai piedi dei cinque allievi pirati, che rimasero a bocca aperta per lo stupore. Aveva usato un solo braccio, che muscoli incredibili!
<<Qui dentro c'è tutto quello che vi serve, girini rammolliti che non siete altro! [...]
Capitan Amaca fu davvero breve come aveva promesso: se volevano essere ammessi alla Scuola dei Pirati, i cinque ragazzi dovevano seguire il sentiero e raggiungere la scuola da soli. E dovevano farcela prima del tramonto."
Con l'aiuto degli oggetti trovati nel baule (una bussola, una noce di cosso, un rampino, un vasetto di pesce sotto sale, una corda, fialette di vetro, borracce e sacchi vuoti) i ragazzi dovranno trovare la sede della scuola prima del tramonto, altrimenti la loro iscrizione non verrà accettata... Per fare ciò essi saranno costretti ad affrontare varie prove e avversità come: affrontare un gruppo di scimmie affamate, attraversare un burrone con l'aiuto di due corde e un rampino, scappare da uno sciame di zanzare che non vedono l'ora di pungerli, marciare attraverso la giungla e scalare un vulcano, ...

Nel volume "L'isola degli spettri", i Lupetti di Mare si ritrovano in mezzo al mare su di una scialuppa, dopo essere fuggiti dalla nave della regina Blu, dove dovranno affronatre una spaventosa tempesta. Dopo aver rischiato la pelle nella tempesta, i Lupetti di Mare fanno naufragio sull'Isola Prigioniera, un luogo dalla fama davvero sinistra! 
"I Lupetti di Mare si fermarono a scrutare l'isola rocciosa davanti a loro. Sulla sommità c'era un castello diroccato, con torri, ponti levatoi, merlature e feritoie. I nuvoloni scuri sembravano avvolgerlo in una cappa tenebrosa. 
Anton venne colto dal panico. <<Oh oh>> sussurrò <<Forse ho capito dove ci troviamo.>>
<<Dove?<< chiese Jim.
Anton era rimasto senza parole e anche gli altri compagni sembravano ammutoliti. <<Insomma, volete spiegarmi?>> insistè il giovane inglese.
Ondina prese coraggio e disse sottovoce: <<Quella è l'Isola Prigioniera, Jim>>. [...] L'Isola Prigioniera!
Fra tutti i posti in cui potevano approdare, quello era di gran lunga il peggiore: non si trattava di un castello, ma di un vecchio carcere dove venivano rinchiusi i bucanieri più spietati del Mar dei Satanassi."
In giro non si vede nessuno... ma allora di chi è la voce che li perseguita nella lugubre fortezza? E chi fa scattare le trappole nei sotterranei? Sarà forse... un fantasma? Tutti sono piuttosto spaventati, anche se quello più terrorizzato è Anton, il quale crede fermamente nell'esistenza dei fantasmi, mentre Jim e Ondina sono quelli più scettici a riguardo. Jim riesce pure a stringere un patto col fantasma, dove quest'ultimo li aiuta a liberare i due gemelli (che si sono chiusi da soli in una cella) e il gruppo di amici lo aiuta a ritrovare un pappagallo a cui lui e molto affezionato. Peccato che per farlo devono recarsi nei sotterranei, che sono pieni trappole!
 
Sopra: Alcune pagine iniziali tratte dal primo volume, inc io a destra potete vedere i testi, mentre a sinistra ci sono tutti i cinque protagonisti a bordo della nave che li sta portando all'isola della Scuola di Pirati.
 
I testi sono accompagnati dalle abbastanza numerose illustrazioni di Stefano Turconi che sono molto colorate, con tinte vivaci, accese, chiare e brillanti, piuttosto piacevoli da vedere anche solo ad un primo impatto.
In realtà i disegni sono piuttosto semplici e nemmeno troppo curati nei particolari, con personaggi tracciati con poche linee nette e ben definite, anche se il loro aspetto è abbastanza variegato,visto che lo stile dell'artista non è eccessivamente realistico, per cui alcuni personaggi assumono delle sembianze un po' esagerate, quasi caricaturali, con grosse pance, denti sporgenti, nasi prominenti, grandi occhi rotondi, folte barbe, baffi spioventi, ecc...
Questo comunque rende ogni personaggio immediatamente riconoscibile e facile da ricordare. Per quanto riguarda i Lupetti di Mare: Jim e Ondina sono quelli con i visi più carini e dal fisico minuto, anche se il primo è un maschio con i capelli rossi e l'altra una femmina dai capelli neri e mossi; Anton ha i denti da cavallo, gli occhiali e un abbigliamento da nobiluomo piuttosto eccentrico, Babordo e Tribordo sono gemelli e hanno dei tenti da castoro, i capelli biondi a caschetto, delle facce tonde e piene, e dei fisici imponenti e robusti.  
I disegni possono essere di vario genere: a doppia pagina, a pagina intera, grandi mezza pagina (con strisce orizzontali o verticali) o posti in mezzo ai testi. I disegni rappresentano quasi sempre scene descritte nei testi, con personaggi che interagiscono tra loro e con l'ambiente circostante, solamente in quelle in mezzo ai testi viene rappresentato un solo personaggio (senza sfondo) oppure un oggetto.

 
 
 
   
 
Sopra: In alto la pagina con la presentazione dei personaggi, presente all'inizio di ogni libro. Poi ci sono due immagini provenienti dal primo volume e due dal decimo. Come potete vedere ci sono illustrazioni a pagina intera, a doppia pagina oppure in mezzo ai testi.

"LA SCUOLA DEI PIRATI" è una collana di libri pensati per lettori ancora giovani e un po' inesperti, infatti il target di lettura consigliato è a partire dai sette anni. Si tratta delle prime letture un po' più impegnative, con testi scritti in grande, con righe ben distanziate tra loro e con numerosi disegni che accompagnano i testi. 
I cinque personaggi non sono particolarmente approfonditi o sfaccettati, ma ognuno presenta alcune caratteristiche che aiutano i lettori a memorizzarli e a distinguerli senza confonderli: Jim è il ragazzino in cui i lettori maschi possono identificarsi, pieno di energia, entusiasta, ma anche intelligente; Ondina è invece la piratessa in cui le bambine possono identificarsi, oltre a essere l'unica femmina del gruppo è quella carina, tenace ma anche lei intelligente e capace. Poi vi è Anton, il viziato figlio di un mercante francese di tessuti, spezie e profumi (insomma, di prodotti di lusso per l'epoca), è pauroso, saccente, scontroso e vorrebbe fare il capo, sebbene ami lamentarsi sempre di tutto; infine ci sono i due gemelli norvegesi, Babordo e Tribordo, dotato del medesimo carattere e delle stesse caratteristiche. Questi ultimi sono i meno svegli del gruppo, inoltre sanno contare solo fino a cinque, anche se si dimostrano buoni e volenterosi.
Nel primo libro, "L'isola delle meduse", i ragazzini devono trovare la scuola servendosi di alcuni oggetti che gli sono stati consegnati in un baule. Inizialmente il gruppo trova due cartelli: uno su cui è indicato un pericolo mortale e l'altro che indica loro di essere sulla strada giusta. Decidendo di seguire quest'ultimo cartello, anche per via dell'insistenza di Anton, che si mette un po' a capo della spedizione, i bambini in realtà si ritrovano ad affrontare diverse prove difficili che li metteranno a dura prova per poi arrivare a capire che... avevano scelto il sentiero sbagliato. Infatti, come aveva detto loro il Capitano all'inizio: "Non fidatevi mai delle parole di un pirata", per cui alla fine si ritrovano a dover rifare di nuovo tutta la strada al contrario, riuscendo ad arrivare appena in tempo al villaggio.
Nel secondo libro, "L'isola degli spettri", il gruppo di ragazzini, dopo una serie di avventure vissute nei libri precedenti, arrivano in una ex prigione che sembra essere infestata. Ovviamente non c'è nessuno vero fantasma, ma solo un ex pirata in pensione che non vuole avere intorno seccatori, anche se non sappiamo come abbia fatto ad arrivare sull'isola e come mai abbia scelto la ex prigione come propria dimora.
Essendo libri pensati per bambini di sette anni essi sono molto facili da seguire. L'idea della scuola di pirati è anche carina, anche se il funzionamento di questa scuola non è mai spiegato molto nel dettaglio. Dal primo libro si capisce che per avere la possibilità di accedervi basta fare domanda e pagare qualcosa (Anton dice che suo padre ha sborsato 100 monete d'argento, ma sicuramente gli altri non hanno pagato la medesima cifra), dopodiché i prescelti (non si sa in base a cosa) vengono portati sull'isola dove c'è la scuola a bordo di una nave accompagnati da uno degli insegnanti. Qui gli insegnanti insegnano loro cose come la lotta, lo scherma, la navigazione, l'orientamento; oltre agli insegnanti nella scuola vi sono anche un cuoco e un'infermiera. Dopo tre anni di apprendistato presso la scuola si diventa dei veri bucanieri (anche se non sono riuscita a capire bene questo cosa comporti: diventano capitani di qualche nave? Hanno la possibilità di diventare membri ufficiali della ciurma di qualche pirata e la possibilità fare carriera nella pirateria?). Nel frattempo ovviamente i ragazzi affronteranno anche varie avventure, a volte compiti assegnati dagli insegnanti e altre volte perchè sono loro a cacciarsi nei pasticci.
Le storie sono quindi tutte piuttosto semplici, adatte al target a cui si rivolgono, anche se nel primo libro mi è sorta una perplessità: nessuno dei cinque ragazzi sapeva, non dico saper usare una bussola per orientarsi, ma neppure cosa fossero i punti cardinali, cioè non sapevano che la N nella bussola indica Nord e la S indica il Sud. Anton ad esempio è convinto che N voglia dire "NO" e la S "Sì", e per questo decide di dirigersi sempre verso sud. Il fatto è che comunque nessuno degli altri lo contraddice, ma anzi sono tutti d'accordo con lui, tanto da lasciargli la bussola e la guida della spedizione. La cosa mi ha lasciato abbastanza stupita perchè mi sono chiesta come fosse possibile che cinque ragazzini che vogliono diventare dei pirati, e che quindi dovrebbero essere appassionati di cose che riguardano la navigazione e il mare, non sappiano cosa siano i punti cardinali? E ciò vale anche per Jim e Ondina, che sono dei bambini svegli e intelligenti, così come pure per Anton, che essendo ricco avrebbe dovuto ricevere una certa educazione o comune avere accesso anche a dei libri.
Si tratta di storie molto semplici, che presentano a volte alcune ingenuità, anche la caratterizzazione dei personaggi è molto basilare, e perfino dopo 12 libri non sappiamo molto del passato dei cinque ragazzini protagonisti (e ancora meno sappiamo del passato di altri personaggi secondari come gli insegnanti, sebbene sarebbe interessante poterli conoscere meglio). 
Libri semplici, con tante immagini e con storie avventurose, adatti per i primi lettori amanti dei pirati e delle avventure e che per questo possono trovare piacevoli. Io mi sono limitata a leggere il primo e il decimo volume, tuttavia mi chiedo se con i due successivi la storia venga effettivamente conclusa, cioè se i Lupetti di Mare arriveranno effettivamente a prendere questo diploma, visto che nell'undicesimo volume si dice che i ragazzi stanno per finire il secondo anno, e poi mancherebbe tutto il terzo.
Alla fine di ogni avventura ci sono comunque anche dei materiali extra come informazioni sull'orientamento, il codice delle cinque dita, alcuni prigionieri famosi dell'isola Prigioniera, un Vademecum per naufraghi...
I volumi sembrano presentare una certa continuità, per cui è meglio leggerli in ordine, tuttavia, poiché ogni libro ha all'inizio una prefazione che funge da riassunto delle avventure vissute fino a quel momento, in realtà le storie si possono leggere anche singolarmente, sebbene così i lettori avranno presente un quadro meno dettagliato della situazione.

I libri sono stati pubblicati il primo nel 2008 e l'altro nel 2009 dalla De Agostini Editore, i titoli hanno 85 pagine ciascuno, una copertina flessibile ma robusta, misurano 20,5 cm d'altezza e 14,5 cm di lunghezza e costano 7,90 euro ciascuno.

Ecco l'elenco di tutti i titoli della collana. Vi consiglio di dare un'occhiata alle trame di ciascun volume per capire più o meno come si è evoluta la storia dal primo al decimo volume e come dovrebbe concludersi:
  1. "L'isola delle meduse" (2008)
  2. "Tutti a bordo!" (2008):  Mentre le altre ciurme partecipano alla tradizionale Gara delle Onde, Jim e i suoi amici sono impegnati nella loro prima lezione su una nave pirata. Si tratta della Barbagianna, la vecchia bagnarola di Capitan Amaca. Quando Tribordo taglia per sbaglio l'ancora, la nave prende velocità in un attimo... e non c'è modo di fermarla!
  3. "Il terribile pirata Barba di Fuoco" (2008): Tutta la scuola è in fibrillazione: il preside Argento Vivo sta tornando allo Scoglio delle Meduse per mettere in prigione il suo peggior nemico, il terribile pirata Barba di Fuoco! Durante una lezione, però, i Lupetti di Mare caricano un cannone con del pepe esplosivo e bucano la fiancata della nave di Argento Vivo, liberando Barba di Fuoco.
  4. "Caccia al tesoro" (2008): Secondo la mappa del pirata Barba di Fuoco, il suo favoloso tesoro è nascosto sull'Isola Pennuta. Quando i Lupetti di Mare arrivano a destinazione, però, la Maestra di Esplorazione scompare. Che fare? I cinque amici dovranno decifrare da soli la mappa del tesoro, sperando di non finire nelle grinfie della feroce tribù dei Quack.
  5. "All'arrembaggio!" (2008): Per essere promossi, i Lupetti di Mare devono affrontare la prova più difficile: un arrembaggio! Quando Capitan Shark avvista un mercantile, si lancia all'attacco con i suoi uomini. Mentre i ragazzi sono in cambusa a cercare quel fifone di Anton, però, qualcuno sale a bordo: sono i feroci Ladri di Navi di Messer Capodoglio.
  6. "Assalto a sorpresa" (2008): Il sesto episodio della collana La Scuola dei Pirati racconta le avventure dei Lupetti di Mare alle prese con l'assalto di tre navi nemiche. Il preside Argento Vivo affida ai ragazzi un missione speciale: raggiungere l'Antro del Vulcano e far esplodere le scorte di polvere da sparo. Un'impresa quasi impossibile, soprattutto perchè lo spietato pirata Jack Benda Nera è sulle loro tracce...
  7. "Il diario di Capitan Barracuda" (2009): Alla Scuola dei Pirati è cominciato il secondo anno e i Lupetti di Mare, tanto per cambiare, ne combinano una delle loro: si lasciano sfuggire da sotto il naso una ciurma pestifera di allievi novellini! Riusciranno a ritrovarli? E cosa succederà quando, cercandoli, si imbatteranno in un pirata... o meglio, nel suo scheletro!?
  8. "Il tesoro degli abissi" (2009): Jim e i suoi amici sono in viaggio per trovare il favoloso Tesoro dei Tre Relitti, su cui nessun pirata è mai riuscito a mettere le mani. L'unico modo per scoprire dove si trova è seguire le indicazioni contenute nel diario di Capitan Barracuda. Purtroppo per colpa dei Lupetti di Mare il diario finisce in un mucchietto di cenere... e la ricerca rischia di andare in fumo!
  9. "La regina blu" (2009): I Lupetti di Mare sono nei guai fino al collo! Sono prigionieri sulla nave della Regina Blu, la spietata cacciatrice di tesori, e il loro preside, Argento Vivo, sta per cadere in trappola! Per salvarlo dovranno sfuggire alla sorveglianza della spaventosa Madame Vudù, la strega di bordo dagli spaventosi tatuaggi...
  10. "L'isola degli spettri" (2009)
  11. "Caccia ai Lupetti di Mare" (2010): Si avvicina alla fine il secondo anno della Scuola dei pirati, e i Lupetti di Mare, come sempre, dovranno affrontare difficoltà superiori alle loro (limitate) forze! È appena stata proclamata la Guerra ai Pirati e i cinque Lupetti devono scappare dalle guardie che pattugliano l'isola Nebbiosa, la roccaforte del Mar dei Satanassi. Inizia per loro un inseguimento mozzafiato nei tortuosi passaggi delle miniere fino alle fogne di Smog Town.
  12. "Il rapimento di Lady Lidia" (2010):  Lady Lydia, la figlia del governatore, viene rapita dal famigerato Capitan Scarafaggio! Ma perché i Lupetti evadono dal carcere in cui sono rinchiusi e rischiano il collo per andare a cercare proprio quella ragazzina tanto smorfiosa e viziata?
 
     
 
     
 
 
 Sopra: Le copertine degli altri dieci titoli che compongono la serie, composta così da un totale di 12 volumi.
 
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