"Atlante dei luoghi infestati" con i testi di Giulio D'Antona e le illustrazioni Daria Petrilli è una raccolta di leggende di fantasmi e infestazioni di diversi luoghi, suddivisi in base ai vari continenti.

Sopra: Sulla copertina spicca un'illustrazione interna creata per la leggenda del picco dei bambini perduti.
Come scritto nell'introduzione: "La fascinazione per il mistero e, ancora di più, l'attrazione verso la paura, fanno parte della natura umana. E più siamo terrorizzati, più siamo portati a esporci alla fonte del nostro terrore. Proiettiamo sui fantasmi la speranza in una vita ultraterrena, ma anche l'angoscia che questa possa tradursi in una eterna sofferenza. [...]
Paradossalmente, i luoghi e glie difico che si ritengono infestati sono la manifestazione fisica di ciò che per principio è impossibile da collocare. A ogni fantasma è necessario"abitare uno spazio" per diventare credibile: abbiamo infatti bisogno di pensarlo entro un luogo bene e finito, così da limitare il nostro terrore. Se non esistessero specifici ambienti infestati impazziremo di paura."
E così questo Atlante raccoglie cinquanta fra i luoghi più spaventosi
del pianeta e racconta le storie maledette che li infestano. Dal Regno
Unito, che vanta il primato numerico in fatto di infestazioni, alle
località più remote dell'Africa e dell'Asia e fino all'Antartide,
esploriamo vecchi castelli, foreste, porzioni di deserto, cimiteri,
villaggi abbandonati, antichi ponti nella giungla, edifici modernissimi. Gli spettri che li abitano hanno nomi, cognomi, segni distintivi: fanno
paura, orrore o anche solo tristezza, in alcuni casi tenerezza.
Un edificio è sempre infestato: che sia abitato, disabitato,
lasciato cadere in rovina, ristrutturato. Che non sia nemmeno più un
edificio, ma le sue macerie: poche pietre poggiate su fondamenta
antiche. Infestati sono tutti i luoghi vissuti, che porteranno per
sempre le impronte di chi ci è passato, ci ha trovato casa, se n'è
andato, è morto. Segni sulle piastrelle, graffi sui muri, scalfitture
nelle travi dei tetti, solchi nel verde. È proprio lì, nei dettagli, che
spesso si nasconde l'infestazione: nelle tracce lasciate da chi non è
più tra i vivi, ma dall'altra parte non è riuscito a trovare dimora. I
loro fantasmi ci affascinano e ci spaventano, ci attraggono e ci
respingono allo stesso tempo. Sebbene rappresentino la nostra paura più
profonda, non riusciamo a staccare gli occhi dal grande buio che li
nasconde.
Alcuni
si trovano a decine nello stesso posto, altri sono solitari; alcuni sono
anonimi, visti di sfuggita, terrificanti solo per pochi attimi; altri
sono arcinoti, bonari, profetici; altri ancora sono persino felici,
malinconici o del tutto imperscrutabili. Visibili o invisibili,
percepiti o solo raccontati.
I luoghi sono suddivisi in base ai sette continenti (Europa, Asia, Africa, America del nord e quella centro-meridionale, Oceania e Antartide), anche se l'Europa e l'Asia sono quelli con più luoghi infestati, seguiti dalle Americhe, mentre l'Oceania e l'Antartide sono quelle che presentano meno leggende.
Sopra: Due pagine interne di cui quella a sinistra rappresenta la dimora della dama abbandonata, di cui, nella pagina a destra, viene descritta la leggenda.
I testi sono accompagnate dalle illustrazioni di Daria Petrilli, le quali sono principalmente a pagina intera (tranne qualche eccezione di qualche immagine più piccola posta assieme ai testi nell'introduzione) e a colori.
I disegni non sono immagini realistiche ma piuttosto di onirico, come se fossero delle rappresentazione di alcuni incubi, il che ha senso visto che rappresentano luoghi infestati. In esse vediamo comparire edifici, prati, oppure boschi; a volte viene ritratto solo il luogo (soprattutto se si tratta di case), ma pi spesso ad esso si accompagna anche qualche oscura presenza: figure sfocate sullo sfondo di qualcuno che si è impiccato ad un albero, altre invece in primo piano, ma che sembrano perse nei loro pensieri (magari tenendo gli occhi chiusi), oppure figure ben in evidenza, che ti fissano dalle pagine del libro.
Quasi ogni luogo descritto nell'atlante ha infatti un'immagine a colori che lo rappresenta o, meglio, ne rappresenta la sostanza, quella sensazione di paura che esso trasmette. E questo lo fa anche grazie all'uso dei colori, che sono utilizzati in modo particolare, con una predilezione per l'uso del nero, del bianco, del marrone, del grigio, del verde, del blu e del rosso. Colori che non sono stesi in maniera pulita, ma sporca, solitamente non uniforme, soprattutto negli sfondi.
Le tinte poi sono scure, dato che l'artista ha evitato i toni brillanti o accesi, anche se a volte possono essere stesi con intensità, ad esempio quando vanno a tingere oggetti concreti come degli alberi o degli edifici. L'artista ha scelto principalmente colori già di per se scuri (come il marrone scuro, il nero o il grigio scuro), a cui ha aggiunto tinte quali il rosso o il blu, che donano un tocco di colore in più alla scena, pur non essendo neppure loro brillanti. Queste tinte possono essere usate per tingere qualche sfondo, oppure su qualche elemento particolare di una certa immagine, così da metterlo in risalto. I colori scuri e cupi conferiscono comunque alle immagini delle atmosfere opprimenti, a volte anche soffocanti, impregnate di inquietudine.




Sopra: Alcune delle illustrazioni realizzate dalla Petrilli per le leggende di questo libro. In alto a sinistra vediamo il disegno per le cascate di sangue (conosciute come "il salto del Tequendama"), a destra quello per la Foresta dei Suicidi, in basso a sinistra la "collina dei fantasmi" (Bukit Hantu), mentre a destra l'immagine tratta dalla Canonica del Pianto.
"Atlante dei luoghi infestati" con i testi di Giulio D'Antona e le illustrazioni Daria Petrilli è un Atlante che "vuole da una parte provare a disegnare una mappa mondiale dei luoghi infestati più spaventoso e raccontare le leggende che lo ammantano, dall'altro vuole tentare di dare ordine" all'ossessione dell'autore, il quale ha catalogato storie di fantasmi provenienti da tutto il mondo, e che qui propone in un inventario ragionato, in quanto riportarle tutte in un unico volume sarebbe stato impossibile.
A volte le storie di più fantasmi possono essere riportate assieme, in quanto legate ad un unico luogo, come nel caso del villaggio di Pluckley, abitato da ben 12 fantasmi, oppure del Leap Castle, abitato da almeno un paio di entità.
Altre volte la narrazione si concentra maggiormente attorno ad un'unica figura, se si tratta di una particolarmente di spicco all'interno di un certo luogo, come nel caso di Lady Brown (il fantasma di Lady Dorothy Walpole).
All'interno del volume troviamo storie spettrali e infelici. Molte ad esempio sono quelle di dame o giovani donne che si aggirano tra le mura di qualche edificio gemendo e piangendo, oppure cercando di spaventare chi si imbatte in loro. Quelle dei fantasmi maschili sono più legate ad eventi violenti, con uomini che sono stati uccisi in maniera violenta oppure sono stati loro a macchiarsi di gravi crimini, venendo puniti dopo la morte con la dannazione. Non mancano però anche storie di suicidi, di fantasmi di bambini, oppure, sebbene più raramente, storie di creature non umane, come lo spettro elementale avvistato nel Leap Castle, in Irlanda.
Per chi non si sognerebbe mai di
avvicinarsi a un cimitero maledetto o alla barca infestata dal fantasma
di Errol Flynn, questo libro sarà una riserva di storie a cui attingere,
nel silenzio di una stanza in penombra, per alimentare il piacere
dell'inquietudine. "Per i lettori più temerari invece sarà un libro di
consultazione, una guida ricca di spunti utili a organizzare viaggi da brivido" e per rispondere finalmente a una domanda
che ci accomuna tutti: perché vogliamo avere paura? Una ricca e interessante guida (anche geografica) illustrata ai luoghi infestati e agli spetri di tutto il mondo, che se siete amanti delle storie di paura non potete non prendere in considerazione.
Questo volume è stato pubblicato nel 2021 dalla BOMPIANI, è dotato
di una copertina rigida, ha 160 pagine, misura 26,5 cm d'altezza e 19 cm di lunghezza e costa 25,00 euro.
P.S. Questo atlante letterari fa parte di una serie di atlanti particolari, tutti editi dalla Bompiani
tra il 2014 e il 2021, i quali prendono in considerazione luoghi, a
volte reali e altre volte no, ma sempre misteriosi e difficili da
raggiungere come isole remote, luoghi infestati o maledetti, oppure
luoghi che sono stati solo sognati. Ecco tutti i tioli della serie:
- "Atlante dei luoghi maledetti" di Questo atlante traccia un inventario inedito delle regioni meno raccomandabili del pianeta. Dalla riserva naturale di Kasanka, nello Zambia, invasa da nugoli di pipistrelli, al tenebroso faro degli uomini scomparsi di Eilean Mor, perso nelle isole Flannan, passando per la sinistra foresta dei suicidi di Aokigabara, in Giappone, o per la diabolica casa coloniale che sorge al 112 di Ocean Avenue, a Amityville, ciascuno dei quaranta luoghi censiti racchiude una storia tanto tormentata quanto affascinante. Questo atlante, vero e proprio manuale geografico dell'orrore, si sfoglia con mano febbrile, e con la paura addosso... (2014):
- "Atlante delle città perdute" di Aude de Tocqueville (2015): Le città sono mortali quando le civiltà e possono sparire dalle carte geografiche. L'Atlante delle città perdute racconta i destini imprevisti eppure assolutamente reali di oltre quaranta città oggi scomparse. Palazzi, castelli, capanne, ville, baite... non resta che bussare, e avventurarsi a sbirciare questi luoghi provenienti da brani originali tratti dai più famosi romanzi, per una carrellata affascinante tra libri tutti da leggere e rileggere.
- "Atlante dei paesi sognati" (2016) di : Il paese delle Amazzoni, il regno del Prete Gianni, la Barberia... da sempre, i paesi sognati hanno abitato le fantasie e i racconti dei grandi esploratori. Marinai, scopritori, avventurieri hanno raccontato il mondo e le sue terre lontane popolate da creature mitiche e leggendarie. Isole meravigliose come Citera, la patria di Afrodite, paesi della cuccagna come la Colchide, terra del Vello d'oro, reami selvaggi abitati da mostri come quello dei Mangbetu, imperi tenebrosi come quello dei Cimmeri, abitanti delle gallerie sotterranee. Questo atlante invita a un'esplorazione poetica del mondo in compagnia dei grandi viaggiatori dell'antichità e del XVI secolo ma anche di romanzieri ed eruditi di tutti i tempi.
- "Atlante delle isole del Mediterraneo: storie, navigazioni arcipelaghi di uno scrittore marinaio" di Simone Perotti (2017): ll Mediterraneo è un mistero. Vi aleggiano personaggi oscuri, salvifici, pericolosi, presenze ineffabili in grado di attrarre flotte di girovaghi, pirati turchi inseguiti dagli acerrimi nemici genovesi, anonimi piloti inabissatisi nei pressi dell’isola di Alborán, vichinghi giunti navigando il Dnepr e il Mar Nero, eremiti superstiti e dimenticati. Un arabesco di storie che da geografia disegnata su un foglio diventa manuale di esistenza, mappa alla ricerca geosofica del senso. Seguendo le sue rotte potremmo sconvolgere le categorie della conoscenza, finendo col misurare la terra col canto, tracciare i confini con i colori delle spezie, usare i ricordi per contare le miglia, o le idee per riempire il volume delle cose. E allora le carte mostrebbero ben altro dal semplice profilo delle coste. Semmai il comune dolore e l’ebbra euforia che condividiamo con chi crediamo diverso da noi, solo perché abita sull’altra sponda di questo mare. Quella che sta lì, di fronte a noi, e che ancora non conosciamo.
- "Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia" (2018) di Massimo Polidoro e Francesco Bongiorni: Un’antica spada conficcata nella roccia nel senese, misteriose macchine anatomiche esposte in una cappella napoletana, un affascinante palazzo veneziano funestato da una maledizione: molte sono le località d’Italia custodi di storie segrete che affondano le loro radici in antiche leggende o in misteri più recenti. Massimo Polidoro percorre la penisola da nord a sud e descrive questi luoghi svelandone i fenomeni in apparenza non scientifici, smontandone i miti nati dalla fantasia popolare. O forse no, almeno non del tutto, perché in queste storie si trova anche il cuore dell’uomo con i suoi meccanismi spesso imperscrutabili, destinati a sfuggirci sempre. E dove non arrivano le parole si spingono le illustrazioni di Francesco Bongiorni con le loro atmosfere suggestive ed enigmatiche.
- "Atlante dei luoghi misteriosi dell'antichità" (2020) di Massimo Polidoro e Francesco Bongiorni: Proviamo solo a immaginare quali devono essere stati l'emozione e la gioia. Il giovanissimo orientalista Johann Ludwig Burckhardt, travestito da arabo, accompagnato da beduini diffidenti che lo ritengono un mago infedele, si avventura nel deserto giordano finché si imbatte in una gola angusta, quasi buia. Il silenzio è palpabile, il rischio assoluto. Ma, all'improvviso, dalle rocce e dall'oblio dei secoli, riemerge la ricca e raffinata città dei Nabatei, la favolosa Petra, che ormai si pensava essere solo un luogo della fantasia. Ecco, in questo volume che raccoglie le più belle storie intorno ai misteri dei tempi antichi di tutti i continenti, Francesco Bongiorni e Massimo Polidoro restituiscono l'irripetibile emozione della scoperta e la gioia incontenibile di una scommessa vinta quasi sempre contro ogni buon senso. Scoprendo così che a inseguire miraggi e leggende apparentemente inconsistenti si finisce spesso con il trovare testimonianze e tesori concretissimi, ma soprattutto la ricompensa a domande che ciascuno di noi porta dentro di sé e che costituiscono il nostro mistero più antico e insondabile.
- "Atlante delle isole remote. Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò" di (2021): Con questo atlante Judith Schalansky ci conduce in cinquantacinque isole remote, lontane da tutto e da tutti, che non troverete mai con Google Earth: da Tristan da Cunha all’atollo di Clipperton, dall’isola di Natale a quella di Pasqua. E ci racconta storie di animali rari e uomini strani, di schiavi naufraghi e solitari studiosi di scienze naturali, di esploratori smarriti e folli guardiani del faro, di naufraghi dimenticati e marinai ammutinati. Storie di Robinson volontari e involontari che dimostrano che i viaggi più avventurosi si svolgono sempre nell’immaginazione.








Sopra:
Le copertine degli atlanti editi dalla Bompiani, ognuno caratterizzato
da un colore predominante che contrasta con quello della striscia della
costa a sinistra.
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di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a
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