mercoledì 9 luglio 2025

MUMIN: caccia alla cometa di Tove Janasson

I Mumin sono personaggi di finzione creati dalla scrittrice ed illustratrice finlandese (di lingua svedese) Tove Jansson. Sarebbero dei troll, ma hanno un aspetto simile ad ippopotami bianchi, abitano nella valle omonima, luogo tranquillo e sicuro, e le loro storie narrano degli eventi che accadono nella valle.
Come scritto nell'introduzione: "i Troll comuni sono piccoli esseri pelosi, selvatici e piuttosto maleducati, I Troll Mumin, invece, e le famiglie più o meno imparentate con loro, sono molto più civili e istruiti. Inoltre, a differenza dei comuni Troll che sbucano solo di notte, i Mumin hanno un grandissimo amore per il sole.
Compaiono in una serie di romanzi e libri illustrati per bambini scritti e disegnati da Tove Jansson fra il 1945 e il 1993. I romanzi vennero originariamente pubblicati in svedese per essere tradotti in una cinquantina di lingue. 
Nel corso degli anni sono stati riadattati in fumetti, cartoni animati, serie televisive, spettacoli teatrali, videogiochi e tanto altro.
Quest'anno (2025) la Salani ha ristampato alcuni loro titoli in una nuova edizione in occasione degli 80 anni dalla loro creazione. Oggi vi parlerò di uno dei romanzi dedicati ai Mumin, nonchè uno dei tre che la Salani ha ripubblicato di recente: "Caccia alla cometa".

    
Sopra: A sinistra la copertina della nuova edizione, con i bordi rosa, al centro un'edizione del 2022 e a destra quella del 1946.

Le giornate felici e spensierate dei Mumin vengono sconvolte dall’arrivo di una strana pioggia e il signor Topomuschiato inizia a parlare della fine del mondo, spaventando Mumin e il suo amico Sniff: "<<Questa pioggia non è naturale>> decise.
<<Non sono naturali tutte le piogge?>> chiese papà Mumin. <<Un altro bicchierino?>> 
<<Forse un goccio>> disse il Topouschiato. <<Mille grazie, sto già meglio. Non che la fine del mondo mi affligga particolarmente, ma a nessuno piace avere la pancia fredda al momento di passare al'aldilà.>>
<<Non c'è dubbio>> annuì la mamma. <<ma qusta non è una pioggia da nubifragio>>. 
 Il Topomuschiato sbuffò
<<Lei sognora non sa a cosa alludo. Non ha forse avvertito qualcosa di misterioso nell'aria ultimamente? Non ha avuto delle avvisaglie? Non sente a volte dei formicolii alla nuca?>>
<<Veramente no>> ribattè stupota Mamma Mumin. "
Per distrarre il figlio e l'amico da questo pensiero mamma e papà Mumin li mandano all'Osservatorio: "La giornata trascorreva lenta e monotona. Sniff e il troll Mumin nn avevano voglia di arrivare fino alla grotta, al pensiero che la Terra potesse sparire mentre erano fuori di casa. Pescare perle sembrava, a questo punto, una cosa insensata. Sedettero sui gradini della veranda, che sembrava il luogo più sicuro, bisbigliando tra di loro di spazi che non erano azzurri ma neri, dove un intero sistema solare non contava più di una fetta di pane e burro buttati via.
<<Dobbiamo inventare qualche passatempo>> disse preoccupata la mamma al papà. <<Non hanno voglia di giocare. Sono ossessionati da tutte quelle assurde idee di distruzione che Topomuschiato gli ha messo in testa.>>
<<Li mandiamo a fare une'escursione>> propose il papà. <<Il Topomuschiato ha parlato di un Osservatorio>>.
<<Un cosa?>> chiese la mamma sgranando gli occhi.
<<Os-ser-va-to-rio>> sillabò il papà. <<Deve trovarsi a una certa distanza a sud, scendendo lungo il fiume Un posto dove si osservano le stelle. Se i ragazzi per il momento non si interessano altro che alle stelle perchè non fargliele studiare?>>
<<È una buona idea>> rispose mamma Mumin continuando a spolverare il cespuglio di lillà. Poi andò alla scala della veranda.
<<Papà e io abbiamo pensato che dovreste fare una gita>> propose.
<<Mamma cara, non è il caso di far gite quando la Terra può scomparire da un momento all'altro>> protestò il troll Mumin.
<<Lo spazio è nero come il carbone e pieno di grandi stelle  traditrici>> borbottò la bestiolina Sniff.
<<Già>> disse la mamma. <<Sono proprio quelle stelle che dovete andare a guardare. Il Topomuschiato ha detto che qui nei paraggi c'è un posto dove si osservano le stelle. Sarebbe utile per noi sapere quanto grandi sono quelle stelle e se lo spazio è veramente nero.>>  
<<Ci informeremo noi. Non ti preoccupate, Forse la Terra è più grande di quanto si crede>>. E il troll Mumin si alzò di scatto.
Quanto sono grandi le stelle? Forse una Cometa si sta avvicinando alla Terra? Le comete sono davvero così pericolose? Per evitare la catastrofe la famiglia Mumin e i suoi simpatici amici hanno bisogno di spiegazioni scientifiche e organizzano subito per Mumin e Sniff una spedizione all’Osservatorio che si trova in cima alla montagna. 
Al loro ritorno i troll si rifugiano in una grotta profonda in attesa dell’infausto evento. Ma alla fine c’è sempre Mamma Mumin che accoglie tutti con la sua borsa piena di rimedi per guarire dalla paura.
 
 Sopra: Due pagine interne in cui vediamo il piccolo Mumin e il suo amico Sniff mentre giocano assieme.
 
I testi sono riccamente corredati dalle illustrazioni in bianco e nero opera della stessa Tove Janasson, le quali sembrano essere delle incisioni molto carine e graziose, anche molto ricche di dettagli.
Molto interessante ad esempio l'aspetto dei protagonisti da cui la serie prende il nome: i Mumin, i quali non sono rappresentati per nulla come i classici troll, ma sembrano essere proprio una specie a parte. Il loro aspetto infatti è quello di piccoli ippopotami bianchi capaci di camminare in posizione eretta, con lunghe code sottili che terminano con un ciuffetto di pelo (tipo quelle dei leoni), grandi occhi rotondi e cordi dall'aspetto tutto tondeggiante, il che conferisce loro un aspetto molto coccoloso e divertente. Non sorprende che abbiano ottenuto un grande successo, oltre che in madrepatria, in Cina, Corea del Sud e in Giappone.
Raramente però ci sono disegni dedicati esclusivamente a mostrare i personaggi, solitamente si tratta di immagini che mostrano vere e proprie scene descritte nei testi, con personaggi (di solito ritratti da distante, quindi di piccole dimensioni) in mezzo a precisi ambienti (grotte, spiagge, boschi, tra le onde del fiume...): vi è ad esempio la scena che mostra Papà Mumin che apre la porta e trova il signor Topomuschiato sotto il temporale; Tabasco che cammina sui trampoli mentre assiste all'eruzione di un vulcano; Mumin, Sniff e Tabasco sopra la loro barchetta di legno mentre cercano di resistere alle onde impetuose del fiume, ecc...
Le immagini, che mostrano quasi sempre scene ad ampio respiro, si caratterizzano per i personaggi, tracciati con semplici linee precise e nette, dall'aspetto carino ma anche un po' bizzarro, quasi mai propriamente umano, o comunque con esseri umani un po' sproporzionati e non dall'aspetto eccessivamente realistico. La presenza delle illustrazioni a volte può essere di grande aiuto per i lettori, sia per supportarli nella lettura e nella comprensione dei testi, che per mostrare loro l'aspetto delle bizzarre e stravaganti creature che abitano il mondo dei Mumin, di cui l'autrice fornisce poche informazioni scritte, dato che è come se desse per scontato che, visto che i personaggi dl suo libro le conoscono allora valga lo stesso anche per i lettori. Il rapporto tra testo e immagini quindi è piuttosto stretto, in quanto se i disegni venissero omessi si farebbe fatica a comprendere alcune cose.
E' interessante anche come l'artista utilizza il bianco e nero, unici colori a comparire in queste tavole. Alcuni elementi ad esempio appaiono completamente bianchi, tipo i personaggi come i Mumin, Sniff, Tabacco (con il suo cappello a punta e il giaccone), ma a volte anche la schiuma delle onde, il fuoco spruzzato dal vulcano, ecc... Questi elementi così bianchi creano un contrasto visivo con il resto dell'immagine che invece ha delle zone anche molto scure, completamente nere, ed altre tratteggiate con dei piccoli tratteggi neri sopra los fondo bianco. 
I disegni comunque risultano originali, veramente molto carini e graziosi, incantevoli, ma a modo loro anche bizzarri, con alcuni elementi (tipo gli stessi Mumin) dall'aspetto carino, puccioso e coccoloso ed altri decisamente più oscuri e minacciosi, come il folto della foresta, o qualche creatura mostruosa e terrificante.
 
 
 


  
 Sopra: Alcune delle pagine che mostrano illustrazioni o a mezza pagina o a pagina intera, in cui possiamo vedere alcune scene della storia.
 
"MUMIN: Caccia alla cometa" di Tove Janasson racconta di un evento importante e sconvolgente per gli abitanti della Valle dei Mumin: l'arrivo di una Cometa. Così Mumin e il suo amico Sniff vengono mandati all'Osservatorio un po' per distrarli da pensieri deprimenti e un po' per saperne di più a riguardo. 
Da qui ha inizio un'avventura entusiasmante e coinvolgente, dove i due incontreranno anche un nuovo amico, di nome Tabasco, un vagabondo che viaggia portando con se un tenda. Ed è una fortuna che lo abbiano incontrato, poiché più si avvicinano all'Osservatorio e maggiori sembrano essere le difficoltà e i pericoli che incontrano: una grossa lucertola che custodisce i suoi tesori, un fiume tempestoso, l'attacco di un grande avvoltoio, ecc...
In realtà i personaggi vivono varie avventure, quella principale è quella della Cometa, ma prima i due amici avevano esplorato un sentiero, visto il mare e scoperto una grotta; dopo essere stati all'Osservatorio e aver trovato un bracciale d'oro il piccolo Mumin non vede l'ora di incontrare la graziosa Grugnina, di cui Tabacco gli aveva parlato, e restituirle il gioiello. Dopodiché c'è il viaggio di ritorno, assieme a Grugnina e suo fratello, che sarà alquanto angoscioso, con la Cometa che si avvicina sempre di più alla Terra, dalla quale sembra che stia sparendo l'acqua, mentre il cielo si tinge sempre più di rosso.
Una stile narrativo che sicuramente piacerà ai bambini, poiché coinvolgente e ricco di molti dialoghi, mentre le descrizioni sono ridotte al minimo, anche perchè quando i personaggi incontrano qualche strana creatura del loro mondo essa non viene propriamente descritta, come se l'autrice desse per scontato che i lettori la conoscano. A tale proposito el illustrazioni possono essere molto utili, e magari è per la presenza di queste che l'autrice non si sofferma più di tanto a descrivere (alla fine del libro c'è comunque una lista dei personaggi dove vengono mostrati e un po' presentati ai lettori).
I personaggi pur nella loro semplicità risultano ben caratterizzati: il fatalista Topomuschiato, che prende tutto con filosofia come se non importasse nulla di ciò che gli accade (ma in fondo anche lui tiene alla sua vita più di quanto vorrebbe dare a credere); il piccolo, curioso e coraggioso ( ma non privo di preoccupazioni) Mumin; i gentili, pazienti e flemmatici Papà e Mamma Mumin, sempre pronti ad aiutare ma senza risultare pesanti, supportando il figlio ma lasciandogli i suoi spazi e la possibilità di fare esperienza da solo; il saggio e ponderato Tabacco, sempre pronto ad affrontare con calma qualsiasi situazione e poi a cantare qualche canzone; il piccolo, pavido, lamentoso e piagnucoloso Sniff, che vorrebbe essere trattato da grande e non si tira indietro davanti a un'avventura, per poi continuare a rammentare agli altri di quanto lui sia piccolo e lamentarsi e piangere di ogni pericolo, ma è molto orgoglioso delle sue piccole conquiste e scoperte. La sua personalità ricorda quella di un bambino piccolo, anche nell'essere avido di tesori e che tutto ciò che trova diventa suo, atteggiamento che invece è proprio il contrario di quello di Tabacco.
Tabacco infatti sembra avere una predilezione per il minimalismo, del fatto di tenere solo ciò che gli è strettamente necessario. Ecco ad esempio cosa dice Tabacco a proposito del possesso delle cose materiali: "<<Le difficoltà nascono quando vuoi possedere le cose, portartele dietro, averle tutt per te>> gli disse con dolcezza. <<A me basta guardarle e, quando mi allontano per la mia strada, le porto nel cuore e ho cose più divertenti da fare ce trascinare un pesante bagaglio>>."
Una storia che inizia con dei toni molto leggeri, con una scoperta fatta per gioco e con un viaggio che pare più una scampagnata, ma verso la fine le cose si faranno più serie, col pericolo imminente della cometa che incombe, trasformando il mondo tranquillo e fiabesco dei Mumin in un'ambientazione che ha quasi dell'apocalittico, con questa cometa rossa che scalda la Terra, colora il cielo di rosso e prosciuga tutta l'acqua dal pianeta. Il tutto comunque non viene mai descritto in modo pesante o disfattistico (sebbene si percepisca sempre una certa tensione), tanto che prima dell'arrivo della cometa Mumin con la sua famiglia e i suoi amici decidono di rifugiarsi dentro la grotta scoperta all'inizio della storia e si farci pure una festa.
Una bella avventura coinvolgente ed affascinante, da vivere assieme a tanti personaggi piacevoli e indimenticabili, di cui non vi scorderete facilmente. 
Credo infatti che leggerò qualche altro libro di questa saga, perchè tutto sommato ho voglia di trascorrere altro tempo con questi personaggi e nell valle dei Mumin (con gli sconti della Salani previsti per settembre credo proprio che prenderò "Magie d'inverno" e "Le memorie di papà Mumin"). 
 
Quest'opera è stata pubblicata originariamente nel 1946 dalla Tove Jansson col titolo "Kometen Kommer" ed è stata edita in italiano nel 2002 dalla Salani Editore. L'edizione che ho io è la ristampa del 2025, la quale ha 176 pagine, la copertina flessibile e misura 16,6 cm d'altezza e 11,2 cm di lunghezza e costa 9,90 euro. L'edizione del 2022 invece è leggermente più grande, misurando 18,8 cm d'altezza e 12,5 cm di lunghezza e costa 10,00 euro.
 
 
Ecco i romanzi della serie, in ordine cronologico:
  • "Il piccolo troll e la grande pioggia" (Småtrollen och den stora översvämningen, 1945), trad. Alessandro Storti, Salani, 2025
  • "Caccia alla cometa" (Kometjakten, 1946), trad. Annuska Palme Larussa Sanavio, Salani, 2002
  • "Il cappello del Gran Bau" (Trollkarlens hatt, 1948), trad. Donatella Ziliotto e Annuska Palme Larussa Sanavio, Salani, 1990
  • "Le memorie di papà Mumin" (Muminpappans bravader, 1950), trad. Annuska Palme Larussa Sanavio, Salani, 2007
  • "Magia d'estate" (Farlig midsommar, 1954), trad. Donatella Ziliotto e Maria Hellström, Vallecchi, 1978 poi come Magia di mezz'estate, Salani, 1990
  • "Magia d'inverno" (Trollvinter, 1957), trad. Donatella Ziliotto, Vallecchi, 1978 poi Salani, 1992
  • "Racconti dalla valle dei Mumin" (Det osynliga barnet, 1962), trad. Donatella Ziliotto e Annuska Palme Larussa Sanavio, Salani, 1995
  • (Pappan Och Havet, 1965, inedito in italiano)
  • (Sent I November, 1970, inedito in italiano)
 
      
 
  
 Sopra: Le copertine degli altri romanzi dedicati ai Mumin; la prima e la quinta sono quelle della nuova edizione del 2025.
 
 Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 7 luglio 2025

BABYSITTER DA INCUBO: Le sorelle fantasma di Kat Shepard

"BABYSITTER DA INCUBO: Le sorelle fantasma" è un libro scritto da Kat Shepard e accompagnato dalle illustrazioni di Rayanne Vieira, il secondo titolo di una saga che si intitola "Babysitter da incubo" e di cui il primo titolo era: "Il bambino ombra". Una saga che vede come protagoniste quattro ragazze che fanno come lavoro le babysitter, ma non sono babysitter qualunque, in quanto gli capita sempre di avere a che fare con il soprannaturale.
 
Sopra: La copertina presente uno sfondo di un vivace e intenso rosso, su cui spiccano le scritte verdi del titolo, mentre in basso vediamo il gruppo delle quattro protagoniste in allerta.
 
Clio adora fare la babysitter, e questa volta deve recarsi nella vecchia villa vittoriana della città, disabitata fino a poco tempo prima. Ad abitarla ora ci sono i signori Lee, i quali hanno una figlia di tre anni di nome Minna: "La splendida proprietà era rimasta sfitta per anni e Clio era impaziente di vederne l'interno.
Suonò, e un cupo gong riecheggiò per la casa. Attraverso i vetri vide una signora alta con la pelle dorata e lunghi capelli lisci venire verso la porta a passo energico e un sorriso di benvenuto. Appesa alla mano aveva una bimba di tre anni, con un vestitino a pois e un vaporoso golfino rosa, i capelli lisci e neri raccolti in due codini.
Mentre si occupa della piccola di casa, succedono una serie di eventi sospetti: la porta della dispensa che si chiude e si apre da sola, gli oggetti si muovono da soli, strane presenze animano le stanze della villa e messaggi inquietanti arrivano dall'oltretomba. 
C'è ad esempio l'episodio in cui Clio rimane chiusa, anche se per pochi minuti, nella dispensa al buio, quello della pallina che cade giù dalle scale dopo essere stata buttata nella spazzatura, oppure quello, ancora più strano, della tavola apparecchiata: "Clio tirò fuori dal frigorifero due piatti coperti e ne mise uno nel microonde.
Mentre sistemava tue tovagliette e preparava la tavola, affiancando ordinatamente a  ogni posto le posate e i tovaglioli, i suoi pensieri tornarono all'orologio.
"Perché di ferma ogni volta che qualcuno lo ricca?" Si girò e rigirò la domanda nella testa, e intanto sistemò i bicchieri per l'acqua e tornò al microonde per scaldare il secondo piatto.
Un momento. C'è qualcosa che non andava. Si girò e ricontrollò la tavola. Dalle tovagliette mancavano i coltelli, le forchette e i cucchiai. E anche i tovaglioli. Aveva solo creduto di averlo messi? La cucina era vuota. Wesley aveva finito di mangiare e si era acciambellato sul divano nella stanza della TV. "Eppure girerei di averla apparecchiata." Fissò la tavola disadorna e sentì un soffio leggero di aria fredda palpitare per la stanza, anche se le finestre erano chiuse. Un brivido le salì dalla spina dorsale fino alla nuca. "No. Non voglio nemmeno pensarci." Riapparecchiò velocemente la tavola con nuove posate e tovaglioli, poi andò di sopra a prendere Minna. [...]
<<Mi hai dato due forchette! >> Minna indico le due forchette sistemate al suo posto una di fianco all'altra. <<E due coltelli! E due cucchiai!>>
Clio guardo il proprio posto e rimase scioccata vedendo due serie di posate. Le si annodò lo stomaco. "Eppure ho controllato la tavola prima di salire. So di averla controllata." "
Clio decide allora di chiamare a raccolta le sue amiche: Rebecca Chin, Tanya Martinez, Maggie Anderson, che la aiutano a indagare. 
Insieme scopriranno una verità davvero inquietante: nel passato della villa si nasconde la storia di due sorelle, vissute nel silenzio per molti anni...
 
 
Sopra: Un paio di pagine tratte dal primo capitolo, in cui vediamo le ragazze mentre cercano di sigillare tramite un rituale l'ingresso nel Regno degli Incubi.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero di Rayanne Vieira, le quali sono sempre a pagina intera e ritraggono delle scene descritte nella storia, in cui vediamo le protagoniste aggirarsi per la casa oppure nel bosco che sorge attorno ad essa. Vediamo ad esempio il gruppo mentre cerca di sigillare il portale d'ingresso al Regno degli Incubi, Clio mentre raccoglie da terra una pallia appena caduta dalle scale che poco prima però lei aveva gettato nella spazzatura, Clio e Maya mentre stanno facendo delle ricerche in biblioteca, ecc...
A dire la verità le immagini presenti all'interno del libro sono piuttosto pochine, tipo cinque in tutto per più di duecento pagine. Sono disegni comunque dallo stile abbastanza semplice, graziosi ma nulla di particolare, che magari avrebbero reso di più se fossero stati a colori, dai tratti abbastanza semplici con figure con tratti ben definiti.
 
  
 
Sopra: Alcune delle illustrazioni in bianco e nero che si trovano insieme alla storia. Nella prima in alto a sinistra vediamo Clio raccogliere da terra una pallina che aveva appena gettato nell'immondizia, a destra Clio e Maggie mentre avvertono strane presenze durante delle ricerche in biblioteca e, in basso, le ragazze che cercano di proteggersi agli attacchi di un fantasma.

"BABYSITTER DA INCUBO: Le sorelle fantasma" di Kat Shepard è una bella storia di paura piuttosto coinvolgente che vede un gruppo di ragazze (di cui una lavora come babysitter) alle prese con fantasmi ed esseri sovrannaturali.
La storia di questo secondo capitolo si apre con Clio, Rebecca, Tanya e Maggie che hanno da poco concluso la loro precedente avventura e stanno cercando di chiudere definitivamente il portale del Regno degli Incubi: "<<L'ultima volta che le cose sono diventate "inquietanti e spettrali" il bimbo più bello del mondo per poco non rimaneva intrappolato in un'altra dimensione con una malvagia regina della Notte. Non voglio neanche pensarci!>>". Tutto sembra essere andato per il verso giusto, se non fosse che a Clio, che ha da poco ricominciato a lavorare come babysitter presso una nuova famiglia, iniziano ad accadere dei fatti insoliti e inspiegabili, che hanno evidentemente qualcosa a che fare col soprannaturale.
Il gruppo ovviamente, dopo alcune segnalazioni di episodi strani si preoccupa e inizia a indagare sulla storia e sulle vicende legate alla casa in cui stanno avvenendo gli strani fenomeni, scoprendo che in effetti nella villa è avvenuta una tragedia, dove ha perso la vita una bambina di 8 anni. 
Una storia bella e anche abbastanza inquietante, piena di fenomeni strani e spiritici che possiamo trovare nei film horror ambientati in case infestate abitate: porte che si aprono e si chiudono intrappolando qualcuno all'interno di una stanza, una tavola apparecchiata da cui scompaiono le posate per poi riapparire nuovamente, una pallina prima buttata nella spazzatura che rotola giù dalle scale, una pendola che suona quando vuole lei e che viene toccata smette di battere il tempo, aria fredda e strane presenze che si aggirano per casa, oggetti che si spostano...
Una storia che regala sicuramente qualche brivido e anche diversi momenti emozionanti, tra presenze misteriose, sedute spiritiche ed evocazioni spettrali, creando un buon equilibro tra momenti di tensione e momenti più d'azione.
La trama è collegata ai fatti del primo capitolo, che vengono spiegati e citati abbastanza spesso dai personaggi, ma non sono proprio direttamente collegati, ad esempio il cattivo del primo volume non è il problema principale di questo secondo capitolo, sebbene la sua presenza si faccia comunque sentire, anche se in modo indiretto. Ho trovato quindi che il libro si possa leggere agevolmente anche senza per forza aver letto il primo.
I personaggi sono tutti piacevoli, soprattutto le 4 amiche, le quali sono abbastanza ben caratterizzate, a cui si unirà anche un ragazzo, Ethan, che, oltre a fare il dogsitter, è anche discendente di una famiglia di medium: esattamente ciò che serve a un gruppo di babysitter che si ritrovano ad aver a che fare con fantasmi ed eventi paranormali.
Una storia molto carina, adatta a bambini dagli 8/9 anni, abbastanza paurosa ma senza esagerare ed adatta all'età, in cui vediamo la babysitter Clio aver a che fare con il fantasma di una donna che vuole ricongiungersi alla sorella morta e sparita molto tempo fa, quando le due erano ancora bambine, quindi diciamo che la storia ha anche dei risvolti teneri, oltre che di paura e di tensione. Una vicenda emozionante e coinvolgente, che si legge anche abbastanza velocemente, sebbene le illustrazioni all'interno siano piuttosto poche (ne avrei preferito qualcuna in più) e magari a colori avrebbero reso di più.
 
Questo volume è stato pubblicato nel 2019 dalla Albin Michel Jeunesse col titolo "Babysitting Nightmares: The phantom hour" ed è stato edito in italiano nel 2020 dalla Mondadori Editore. Il volume ha 216 pagine, la copertina rigida, misura 22,5 cm d'altezza e 14,5 cm di lunghezza e costa 13,90 euro. 
 
Ecco invece il primo volume della serie "BABYSITTER DA INCUBO: Il bambino ombra" (2020): Per Rebecca fare la babysitter è sempre stato un gioco da ragazzi. Una notte, però, mentre è con il piccolo Kyle, scoppia un temporale e in casa iniziano a succedere eventi inquietanti: una finestra si apre da sola, sulle pareti compaiono impronte di mani e il bambino si comporta in modo strano. Rebecca comincia a temere di essere di fronte a qualcosa di soprannaturale, così chiama a raccolta le sue amiche Tanya, Clio e Maggie, che la aiuteranno a scoprire una terribile verità: Kyle è stato rapito dalla regina della Notte! Per salvarlo le quattro amiche dovranno varcare la soglia del regno degli Incubi...
 
 
 Sopra: La copertina del primo volume della serie, sulle tinte del blu scuro mentre in basso al centro spiccano le quattro protagoniste, dipinte con colori accesi e brillanti.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo. 

sabato 5 luglio 2025

L'ACCADEMIA DEL BENE E DEL MALE 2: Un mondo senza eroi di Soman Chainani

"L'ACCADEMIA DEL BENE E DEL MALE 2: Un mondo senza eroi" è  il secondo romanzo scritto da Soman Chainani, e sempre illustrato da Iacopo Bruno, che fa parte della saga di "L'Accademia del Bene e del Male", una serie che ha avuto un discreto successo quando venne pubblicata nel 2015, tanto da portare l'autore a scrivere due trilogie e un prequel. 
In precedenza vi avevo già parlato del primo volume: "L'Accademia del Bene e del Male", il quale mi era piaciuto parecchio, per cui ho deciso di proseguire la saga, di cui leggerò anche il terzo volume così da concludere almeno la prima trilogia.
Protagoniste di questa saga sono Sophie ed Agatha, le quali sono riuscite a tornare al loro villaggio e dalle loro famiglie, ma ben presto saranno costrette a fare ritorno all'Accademia del Bene e del Male, dove i giovani venivano  preparati a diventare eroi e cattivi delle fiabe, ma dopo che loro se ne sono andate ora che ne è stato dell'Accademia?
 
 
Sopra: A sinistra la copertina del primo volume, mentre a destra quella dell'edizione che riunisce la saga completa di sei volumi. In entrambe in alto si possono vedere le teste delle due protagoniste Agatha e Sophie, anche se in quella a sinistra, in mezzo a queste ultime, c'è anche Tedros.
 
Da quando Agatha e Sophie sono fuggite dall'Accademia del Bene e del Male sono diventate autentiche celebrità: hanno infranto le regole e vissuto la Fiaba fino in fondo, si sono conquistate il Lieto Fine che volevano e sono tornate, cosa mai successa. E ora fanno ciò che ci si aspetta da loro. Agatha è diventata più socievole, andando anche ai firmacopie dei libri e rilasciando interviste ai giornali della città, cosa di cui Sophie si sarebbe anche fatta carico da sola molto volentieri. 
All'inizio le cose sono andate bene, con loro due diventate dele celebrità, man mano però la loro fama è andata un po' scemando e se Agatha ha accettato la cosa con facilità per Sophie invece non è così facile, poiché ancora non le piace l'idea di dover vivere una vita da ragazza qualunque. A peggiorare la situazione suo padre, il quale ha sempre desiderato avere almeno un figlio maschio, inoltre ha deciso di risposarsi con Honora, una vedova con due fili maschi. La cosa non fa affatto piacere a Sophie, che non tollera i comportamenti del padre, come ella stessa spiega ad Agatha mentre visitano la tomba della madre della prima: "Per un bel po' la ragazza non aprì bocca.
<< Lui ne ha dato la colpa a lei >> disse infine, fissando le due lapidi anonime. << Due figli maschi, tutti e deu nati morti. Che altra spiegazione poteva darsi?>> Osservò una farfalla azzurra che sbucò svolazzando nelle tenebre e si posò sui solchi incisi sopra la malridotta pietra tombale di sua madre.
<< Tutti i medici dissero che non avrebbe più potuto avere figli. Anche tua madre. >> Sophie fece una pausa e rivolse un mesto sorriso alla farfalla azzurra, << invece un giorno accadde, Lei stava così male che nessuno avrebbe scommesso su quella gravidanza, invece la pancia crebbe. Il Bimbo del Miracolo, lo chiamavano gli Anziani. papà disse che lo avrebbe battezzato Filip.>>
Sophie si voltò verso Agatha. -Solo che non si può chiamare Filip una bambina.-
Fece un'altra pausa e i tratti del suo volto si indurirono.
<<Mi voleva bene, nonostante la mia nascita l'avesse lasciata molto indebolita. E malgrado le tante volte in cui vedeva suo marito intrufolarsi nella casa della sua amica.>> Sophie lottò per trattenere le lacrime. <<Con la sua amica, Agatha. La sua migliore amica. Come ha potuto?>> Scoppiò a piangere amaramente, affondando il viso nei guanti sporchi."
Il matrimonio sembra far riemergere in Sophie dei sentimenti molto negativi, ormai incapace di tenere a freno la cattiveria, sebbene ella si sforzi di tenerla a bada, fingendosi pure felice durante il matrimonio del padre. Evento che però viene interrotto da una pioggia di frecce che sembrano inseguire e voler colpire solo Sophie, la quale è costretta a rifugiarsi nella chiesa del paese, unico luogo dove le frecce non possono raggiungerla, tuttavia sembra esserci qualcuno che vuole farle del male, tanto da chiedere agli abitanti del villaggio di consegnargliela.
Nel frattempo anche Agatha sembra avere dei ripensamenti riguardo al fatto di tornare nella loro città, continuando a pensare a Tedros, quasi pentendosi di avere scelto quel Lieto Fine e si rende conto di volere un principe per la sua storia. Basta quel piccolo momento di debolezza perché tutto ricominci da capo. Agatha e Sophie si ritrovano all'Accademia, dove però tutto è cambiato. Che fine hanno fatto le due scuole del Bene e del Male? E dove sono finiti tutti gli eroi, i principi, i maschi?

Sopra: La pagina del primo capitolo del volume, in cui vediamo un disegno che rappresenta la statua di Sophie che gli abitanti hanno voluto erigere in onore di lei e di Agatha.

Così come era accaduto per il primo volume, anche per questo i testi sono accompagnati da alcune illustrazioni in bianco e nero di Iacopo Bruno, solitamente posizionate assieme ai testi all'inizio di ogni capitolo. I disegni non sono molto grandi, solitamente di medie dimensioni ed hanno un aspetto curato, ricco di dettagli e abbastanza realistico, con delle belle sfumature e ombreggiature che donano profondità alle immagini.
Queste rappresentano un elemento (un luogo, un oggetto o un personaggio) che avrà una particolare rilevanza nel capitolo (un orologio fatto di ossa, dei manifesti, la preside Tristus, ...), oppure una scena che si svolge in quest'ultimo, come il disegno che mostra Agatha e Doth vestire con l'armatura mentre montano la guardia all'Accademia, oppure quello con Agatha attaccata da un gruppo di farfalle  ...
Le illustrazioni sono carine e aiutano i lettori ad individuare o a visualizzare meglio l'aspetto delle protagoniste o di alcuni luoghi, e stavolta ce ne sono alcuni che ci mostrano l'aspetto anche di altri personaggi oltre che delle protagoniste, per cui i lettori possono finalmente vedere come sono fatti anche altri personaggi. 
Così come per il precedente volume anche per questo sarebbe stato carino vedere un maggior numero di disegni all'interno del volume, magari un po' più grandi. Tuttavia almeno questa volta ci sono un paio di illustrazioni un po' più grandi e a pagina intera, che mostrano i personaggi all'interno di un ambiente, e cioè quelle che segnano l'inizio della prima e della seconda parte, in cui vediamo prima Sophie e poi Tedros all'ingresso di un cimitero.

 
  

  

 Sopra: Alcune delle immagini poste all'inizio di ciascun capitolo, le quali sono in bianco nero e dall'aspetto grazioso e curato, e mostrano  scene con le protagoniste o elementi citati nella vicenda come animali o altri personaggi.
 
"L'accademia del bene e del male: un mondo senza eroi" di Soman Chainani si è rivelata anche questa volta una lettura avvincente, grazie all'idea alla base della trama e ai personaggi. Dopo aver concluso il primo volume ho deciso di leggere subito anche il seguito, nel quale vediamo le due protagoniste ritornate al loro villaggio ed essere diventate famose, sebbene Sophie desidererebbe essere ancora più famosa e debba affrontare alcune spinose questioni familiari, mentre ad Agatha capita di pensare ancora Tedros.
Ciò apre una breccia tra il loro villaggio e il reame delle fiabe, il quale si scopre essere caduto nel caos, in quanto i principi non hanno più un ruolo nelle fiabe:  "<<Rifletti, Agatha. Un tempo, credevi di essere una brutta strega. Invece il tuo destino era di diventare una principessa e suggellare un Lieto Fine con il principe più ambito di tutto il paese. Sarebbe stata la più eclatante vittoria del Bene! Un recupero di tutti i valori che avevamo perduto! Avresti ucciso il Gran Maestro, rispetto la tua amica Cattiva a casa sana e salva, e saresti rimasta qui con Tedros per sempre, come sua futura regina. Dovevi solo afferrargli la mano prima di svanire. Quello sarebbe stato il lieto fine corretto per la favola. Invece...>> Lanciò un'occhiataccia a Sophie. <<Hai scelto lei.>>"
I principi sono stati cacciati non solo dalla scuola, ma anche dai loro Lieto Fine, senza poter chiedere aiuto neppure alle streghe, che hanno deciso di unire le forze con quelle delle principesse: "<<Voi avete tolto ogni importanza alla figura del principe>> spiegò Lady Pocus. << Li avete resi inermi. Li avete fatti apparire obsoleti. Così, adesso, sono trovati un nuovo Capo per ottenere vendetta.>>"
Il nuovo Capo infatti non è nient'altro che Tedros che, privato della sua principessa, ha aspettato che questa desiderasse cambiare il suo finale esprimendo un desiderio. Nel frattempo ha riunito in esercito fatto da Cattivi e da ex Principi, con l'intento di eliminare Sophie, così che Agata questa volta scelga esclusivamente di rimanere con lui: "Agatha impallidì fissando l'insegnante che le girava intorno. <<Tuttavia, il tuo principe doveva essere certo che questa volta la sua principessa avrebbe scelto lui. Doveva avere la certezza che non avresti ripetuto i tuoi errori. Quindi ci ha trafugato da sotto il naso il Narrastorie, sapendo che la Torre del Gran Maestro lo avrebbe seguito ovunque. E, adesso, gli impedirà di mettere la parola FINE alla vostra storia finché non otterrà il suo nuovo finale.>>"
Adesso Agatha dovrà scegliere un nuovo finale: dare un bacio sincero al proprio principe e rimanere con lui mentre Sophie verrà rispedita da sola al villaggio, oppure deve liberare il Narrastorie  e desiderare sinceramente di stare per sempre insieme a Sophie.
Nessuna delle due opzioni ovviamente sarà semplice da ottenere, tanto più che le ragazze dell'ex accademia del Bene sono entusiaste della loro nuova vita e non vorrebbero cambiarla, ad eccezione delle ex compagne di stanze Mai di Sophie, che invece vorrebbero che le scuole dei Sempre e dei Mai si riseparassero e stringono amicizia e un'alleanza con Agatha.
Chainani anche per questo secondo romanzo elabora una trama molto interessante, in cui rispetto alla precedente c'è stata un'evoluzione, mettendo molto di più l'accento sui ruoli di genere: qui le fanciulle non sono più solo gentili e delicate principesse, ma anche guerriere e cacciatrici, peccato che ciò abbia portato a creare una guerra tra le femmine e i maschi, che si sono visti esclusi da ogni fiaba, senza un posto dove stare o un ruolo a cui adempiere.
Adesso inoltre le Mai possono farsi belle, mentre le Sempre non sono più obbligate a farlo se non lo desiderano loro, impiegando il loro tempo per dedicarsi anche alla cultura. 
Anche questa volta i personaggi sono interessanti e ben caratterizzati, ciascuno con il proprio carattere e le proprie motivazioni che lo portano a compiere determinate azioni e scelte.
Abbiamo come sempre Sophie, la quale possiede ancora un certo lato vanitoso, sempre in cerca di inseguire la fama e il successo e che cela nel proprio cuore un notevole risentimento verso il padre e la sua nuova famiglia, tuttavia si impegna anche sinceramente per cercare di tenere sotto controllo i propri lati negativi ed essere più buona... anche se il desiderio di sbarazzarsi di Tedros è forte. Sophie adora essere tornata in questa nuova Accademia del Bene, dove lei è famosa e amata e dove può costruire un mondo "dove un maschio non avrebbe potuto intromettersi tra loro".
Agatha ha imparato ad essere un po' più aperta e a isolarsi di meno, sebbene avere troppe persone attorno ancora non le piaccia, ha iniziato persino a nutrire qualche interesse nei confronti dell'amore, mentre prima la sola idea di innamorarsi di un ragazzo le creava repulsione. Nel profondo tuttavia inizia a covare una certa paura per la strega che è in Sophie, dubitando a tratti di lei, mentre nel primo volume la sua fiducia nell'amica era assoluta. Qui invece si ritrova combattuta tra la paura verso un lato di Sophie che ha imparato a temere, l'affetto che comunque prova per lei e il senso del dovere per la promessa fatta al padre dell'amica, e cioè che l'avrebbe protetta e salvata. 
E poi veniamo a Tedros, che in questo romanzo inizialmente riveste il ruolo dell'antagonista, colui che vuole eliminare Sophie per poter avere il suo lieto fine con Agatha. Tuttavia neanche per Tedros le cose saranno facili, in quanto ad un certo punto gli insegnanti e i suoi seguaci metteranno in dubbio il suo ruolo di capo mettendosi a maltrattarlo. Anche in questi capitolo inoltre Tedros penserà che Agatha lo abbia tradito, il che lo porterà a compiere delle scelte che incasineranno ancora di più la situazione.
Troviamo poi anche diversi personaggi che avevamo conosciuto nel primo volume, tra cui diverse allieve che erano state compagne di Sophie e di Agatha e che le avevano aiutate o osteggiate in passato. Troviamo anche alcune delle vecchie professoresse, mentre ora la nuova preside della scuola è Evelyn Tristus, che vuole sottomettere tutti i maschi e secondo cui "una fanciulla senza fidanzato o marito è il più grandioso Lieto Fine possibile". Un'antagonista molto bene riuscita, di quelli che sono sempre un passo avanti a tutti, che manipolano le persone e le situazioni a proprio vantaggio e sono pronti a tutto per raggiungere i loro obiettivi senza il minimo rimorso. Interessante anche il fatto che riesca evocare delle farfalle, animale di solito delicato e grazioso, le quali risultano effettivamente costituire una seria minaccia, anche perché le usa come degli animali spia che vagano costantemente per tutta l'Accademia controllando la situazione, origliare conversazioni e carpendo informazioni.
Se nel primo romanzo l'autore affrontava i temi del Bene e del Male facendo domandare ai lettori se possono esistere davvero persone completamente buone o completamente cattive, e se queste debbano avere un destino già segnato, in questo secondo volume si affrontano le differenze di genere. Anche in questo caso Chainani cerca di mostrare ai lettori come anche delle buone idee come l'indipendenza femminile, se portate all'estremo, possono comunque risultare nocive. La scuola del Bene è infatti diventata una sorta di scuola del femminismo estremo, quello in cui le donne non vogliono gli stessi diritti e doveri dei maschi (il fatto di potersi proteggere e difendere anche da sole, di poter pensare un po' meno al proprio aspetto fisico approfondendo anche quello culturale, di non essere sempre obbligate a essere belle, buone, perfette e remissive) ma vogliono essere a tutti i costi meglio dei maschi, sminuendo questi ultimi (tanto da volerli rendere tutti degli schiavi) e scatenando così una guerra tra maschi e femmine. Ma come sappiamo le guerre non portano a nulla di buono ed infatti ad Agatha la situazione non piace per niente, solo che rimettere le cose a posto non sarà facile. Ad un certo punto Sophia sarà costretta a infiltrarsi nel castello dei maschi e dovrà trasformarsi in ... un ragazzo, senza contare che verrà messa in stanza proprio con Tedros.
Per cui, anche questa volta, preparatevi a leggere una storia coinvolgente, affascinante e intrigante, che può far riflettere i lettori, sempre a partire dagli 11/12 anni, su molte questioni e tematiche interessanti, assieme ad un cast di personaggi ben caratterizzati e sfaccettati, indimenticabili.
 
Tale libro è stato edito originariamente nel 2014 col titolo "The school of good and evil: A world without princes". Il romanzo è stato pubblicato dalla Mondadori nel 2016 con una copertina rigida con sovracopertina, ha 448 pagine e misura 19,5 cm d'altezza e 12,5 cm di lunghezza e costa 17,00 euro. 
Nel 2017 è stata edita un'edizione in copertina flessibile che costa 12,50 euro, mentre nel 2017 è stato pubblicato un volume in copertina rigida, che riunisce i primi tre libri della serie, con 1582 pagine al costo di 22 euro. Nel 2024 è stato edito un volume, in copertina rigida, che contiene i 6 libri della serie, con 1560 pagine e al costo di 25 euro.
 
 Ecco tutti i libri di questa saga, che comprende 5 sequel e un prequel:
  1. "L'Accademia del Bene e del Male " (2015): Ogni quattro anni nel villaggio di Galvadon, due bambini - uno bello e buono, l'altro brutto e sgraziato - vengono rapiti da una forza sconosciuta e portati all'Accademia del Bene e del Male, dove gli studenti sono addestrati per diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Sophie, la più bella ragazzina del villaggio, non vede l'ora di essere rapita per entrare nell'Accademia e coronare il suo sogno di sposare il principe azzurro. Dolce e gentile, con i suoi eleganti abiti rosa e le scarpette di cristallo sa di essere la candidata migliore per la Scuola del Bene, al contrario dell'amica di sempre, Agatha, scontrosa e mal vestita, naturalmente destinata alla Scuola del Male. Ma, giunte all'Accademia, Sophie viene assegnata alla Scuola del Male a studiare Imbruttimento e Storia della Cattiveria, mentre Agatha finisce nella Scuola del Bene a lezione di Etichetta Principesca e Buone Azioni. Si tratta di un errore? Oppure la vera natura delle due amiche non è quella che tutti credono?
  2. "L'Accademia del Bene e del Male: un mondo senza eroi " (2016)
  3. "L'Accademia del Bene e del Male: l'ultimo lieto fine" (2018): Agatha passava per odiosa e prepotente, ma si è scoperta buona e gentile. Sophie era considerata la persona più dolce del mondo, ma nascondeva un animo egoista e altezzoso. Sono sempre state unite, ma l'amicizia di una vita si è sciolta come neve al sole. Tedros era un perfetto principe delle favole, ma nella vita di tutti i giorni si rivela capriccioso, pretenzioso e viziato. Il Gran Maestro era vecchio e potente, e all'improvviso si è trasformato in un sedicenne pallido, affascinante, impulsivo. Sarebbe bello che ciascuno di loro potesse vivere fino in fondo la propria storia, come in ogni fiaba che si rispetti. Ma nulla è come sembra, nulla va come ci si aspetta... Solo una cosa accomuna tutto e tutti: la disperata ricerca del Lieto Fine.
  4.  "L'Accademia del Bene e del Male: missione per la gloria " (2018): Gli studenti dell'Accademia del Bene e del Male pensavano di avere trovato il loro Lieto Fine quando hanno sconfitto il Gran Maestro. Ma sono al quarto anno, e per ottenere il diploma dovranno compiere una grande Missione per la gloria. Ognuno dovrà affrontare la sua, e ogni impresa sarà irta di pericoli e imprevisti. Non solo. La posta in gioco è altissima: il successo significa adorazione universale, il fallimento porta all'oscurità eterna. Agatha e Tedros decidono di riportare Camelot agli antichi splendori, mentre Sophie vuole modellare il Male a propria immagine. Ma quando le missioni dei loro compagni finiscono nel Caos, qualcuno dovrà pur prendersi la responsabilità di andare a salvarli. Perché se il Bene e il Male non trovano il modo di collaborare, sarà la fine per tutti.
  5. "L'Accademia del Bene e del Male: prima che sia per sempre" (2019): Rhian, falso sovrano, si è impadronito del trono di Camelot e ha condannato a morte il legittimo re, Tedros. Agatha, la sua regina, sfugge per un pelo allo stesso destino, invece Sophie cade nella trappola dell'usurpatore. Il suo matrimonio con Rhian è imminente, e lei si trova coinvolta in un gioco molto pericoloso, nel quale le vite dei due amici sono sempre più a rischio. Come se non bastasse, re Rhian ha in mente terribili progetti anche per Camelot. Mentre il passato torna a ossessionare il presente, segreti rimasti a lungo sepolti vengono riportati alla luce e si risvegliano i vecchi nemici. L'avversario più temibile, tuttavia, è il tempo. Gli studenti dell'Accademia del Bene e del Male devono trovare un modo per riportare subito Tedros sul trono, prima che le loro storie - e il futuro della Foresta Infinita - vengano riscritti... per sempre.
  6.  "L'Accademia del Bene e del Male: un solo vero re" (2021): La prima prova venne superata, Excalibur fu estratta dalla roccia e venne designato il nuovo re. Ora ben due pretendenti hanno la corona. La spada ritorna nella roccia poiché soltanto uno è il vero re. Quale? Il futuro che vedo ha molte vie... Dunque, per mio volere, nessuno avrà la corona fino al completamento del torneo. Il Torneo dei Re. Tre prove. Tre risposte da scoprire. Una corsa al traguardo. Ultima prova per la corona. Excalibur la consegnerà al vincitore e reclamerà la testa del vinto. La prima prova si avvicina. Preparatevi... Re Artù. Oltre il Bene e il Male. Oltre i Mai e i Sempre. La storia di Agatha e Sophie sta per concludersi. Sarà la Fine delle Fini?
  7. "L'ACCADEMIA DEL BENE E DEL MALE: L'inizio" (2022): Due fratelli. Uno buono. Uno cattivo. Insieme vegliano sul popolo, insieme scelgono gli studenti dell'Accademia del Bene e del Male, insieme li addestrano, li istruiscono e li preparano al loro destino. Così deve essere: Bene e Male devono sempre bilanciarsi, perché rovina e distruzione attendono chi spezza l'equilibrio. Ma questo è proprio ciò che travolgerà i due fratelli con l'arrivo di uno studente inaspettato... Il viaggio de "L'Accademia del Bene e del Male" inizia qui. Un viaggio in cui ogni passo è pieno di magia, sorprese e azioni audaci che metteranno alla prova il coraggio, la lealtà e perfino l'identità dei personaggi. La storia delle origini rivela tutti i retroscena della saga che ha catturato milioni di lettrici e lettori nel mondo.  
 
    
 
   
Sopra: Le copertine degli altri volumi della saga di "L'ACCADEMIA DEL BENE E DEL MALE", di cui l'ultima a destra è il prequel.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 2 luglio 2025

Willow e la foresta magica di Sabine Bohlmann

"Willow e la foresta magica" è un romanzo scritto da Sabine Bohlmann e riccamente illustrato da Simona Ceccarelli. Esso narra una storia che parla di magia e vede per protagonista una giovane strega che imparerà a scoprire i propri poteri e il suo legame con la natura.
 
Sopra: Sulla copertina, dalle tinte sul marrone e sul verde, vediamo in basso a destra Willow, la protagonista, e accanto a lei, a sinistra, la sua volpe. 
 
Una storia avvincente di amicizia e magia, per scoprire quali poteri si nascondono nella natura. Che cosa dovrebbe farci, Willow, con un bosco? L’ha appena ereditato dalla zia Alwina, insieme a un piccolo cottage diroccato: "Willow teneva il naso schiacciato contro la finestra. Pioveva a dirotto, si riusciva a malapena a distinguere i contorni del boschetto che si estendeva oltre il giardino di casa sua.
<<Chissà che cosa dovrei farmene di una foresta!>> mormorò tra sè. E proprio in quel momento le precipitò sulla testa un gocciolone enorme. la ragazza sollevò lo sguardo. <<Ci piove pure dentro! Fantastico! Sbuffò, notando la macchia d'umidità sul soffitto."
Inizialmente Willow non è molto convinta di questo trasferimento, anche perchè in pochi anni lei e suo padre hanno dovuto già cambiare casa e città diverse volte, a causa del lavoro del padre: " <<Sì che ne vale la pena, Pieps, perchè stavolta ci siamo trasferiti per restare.
<<L'hai già detto anche nelle ultime cinque città in cui abbiamo vissuto. E come abbiamo svuotato tutti gli scatoloni, li abbiamo poi dovuti subito riempire di nuovo per ripartire.
<<Adesso non esagerare, Pieps. A Singapore, in fondo, siamo pur sempre rimasti due anni.
<<Uno>>
<<Due!>>
<<Uno solo, ne sono sicura, perchè a Capodanno mi avevi comprato una lanterna volante. Ma poi, visto che mi ero addormentata, mi avevi promesso che l'avremmo fatta volare l'anno dopo. Peccato però che l'anno dopo fossimo già da tutt'altra parte.>>
<<Ah>> fece il padre aggrottando la fronte. <<Ero convinto fossero due.>> [...]
<<Be', se non altro siamo rimasti un anno intero.>> Willow alzò gli occhi al cielo. <<Ma purtroppo, cara Pieps, devo andare dove mi mandano per lavoro. E questo vuol dire che per adesso dobbiamo stare qui. Ed è stata una bella fortuna ereditare questa casa proprio ora. Qui posso lavorare e magari iniziare finalmente a scrivere il mio libro. E quando diventerà un bestseller saremo ricchi e felici per tutta la vita>>"
Comunque, quando lei e suo padre si trasferiscono lì, Willow comincia a sentire un legame profondo con la foresta. La natura le appare accogliente e misteriosa, e risveglia in lei ricordi della sua infanzia. 
Mentre vaga nella foresta viene guidata da una volpe fino alla casa della zia dove trova un baule con inciso il suo nome. All'interno del baule trova un libro, una sfera di vetro, una ciotola di rale piena di fuliggine, quatto catenine e una lettera della zia Elvira, nella quale le spiega di averle fatto bene una pozione che le ha in parte cancellato la memoria, per proteggerla dal ricordo della morte della madre: "Per te, altrimenti, sarebbe stato troppo doloroso. Un dolore che ho voluto risparmiarti.
I tuoi ricordi però torneranno. Quelli belli e anche quelli meno belli. Perché tu accetti l'eredità che ti ho lasciato. Perchè, mia cara bimba, non ti ho lasciato soltanto questa foresta e questa casa, ma anche la cosa più grande e più preziosa che ho: il mio potere di strega.
Scopre così che zia Alwina le ha lasciato un’eredità ben più importante: il suo potere di strega. Ma Willow è pronta ad accettare questa eredità? E come se non bastasse, deve anche trovare altre tre ragazze che custodiscono il dono della magia. Ma dove? E soprattutto, riuscirà a farlo prima che suo padre venda il bosco? Ad aiutarla c’è Rufus, una volpe che diventa il suo fidato animale guida.
 
 Sopra: Due pagine interne dove potete vedere un'illustrazione di Willow mentre balla col suo papà nella casa in cui si sono appena trasferiti.
 
I testi sono accompagnati dalle raffinate e graziose illustrazioni in bianco e nero di Simona Ceccarelli, le quali sono piuttosto numerose all'interno del libro e sono collocate sempre assieme ai testi, per questo di solito non si tratta di disegni di dimensioni troppo grandi, ma quasi sempre medi o piccoli.
Si tratta di disegni che, anche se non molto grandi, sono ricchi di dettagli e molto minuziosi, delicati ed eleganti, capaci di trasmettere un'atmosfera fiabesca e incantata, trasportando il lettore in una dimensione magica e immersa nella natura. 
Le immagini rappresentano di solito piccoli elementi che compaiono nel corso della storia come: fiori, animali, libri, strumenti per preparare pozioni, cibi, vestiti... Tuttavia a volte compaiono anche disegni un po' più complessi che rappresentano delle piccole scene descritte nel libro come: Willow che danza ne salotto assieme al padre, lei che si arrampica su un albero, lei il primo giorno di scuola in classe, lei e le sue amiche che si esercitano con i loro poteri ...
I disegni sono in bianco e nero, tuttavia l'artista tende a mantenere dei toni di colore piuttosto chiari e leggeri, senza appesantire le immagini con troppe ombre o punti scuri, infatti il nero intenso compare piuttosto poco all'interno di queste illustrazioni, principalmente per tingere i capelli scuri di una delle amiche di Willow e per il cielo notturno che compare in un paio di scene. 
 
  


Sopra: Come potete vedere tutti i disegni, in bianco e nero e piuttosto dettagliati, sono inseriti assieme ai testi.
 
"Willow e la foresta magica" di Sabine Bohlmann è una bella lettura, adatta a bambini e bambine dai 9/10 anni in su amanti della magia e della natura.
Di bambine streghe (senza contare quelle adulte) ne abbiamo viste tantissime nella letteratura per l'infanzia (Anna Kadabra, Brunilde di "Puffy e Brunilde" di Barbara Cantini, Lunanera di "Magica Me" di Fabienne Blanchut, Elsa di "Sette giorni strega" di  Kaye Umansky, Bea Black di "Strega per caso" di Perdita e Honor Cargil, Priscilla di "Streghetta: una strana compagna di banco" di Gisella Laterza, Mildred di "MILDRED: una strega imbranata" di Jill Murphy, ...), ma quella che ci presenta Sabine Bohlmann è un tipo di strega diversa da queste: prima di tutto essa non sa di essere una strega, infatti inizialmente non lo è in quanto i suoi poteri le vengono trasmessi dalla zia, e lei deve decidere se possederli oppure no, e infatti la zia le raccomanda di usarli responsabilmente e in modo giusto, questi poteri inoltre implicano un forte legame con la natura.
Ad esempio all'inizio, quando la protagonista ha da poco sbloccato i suoi poteri si accorge di essere in grado solo di fare magie molto semplici e innocue, come si rende conto anche lei: "Per quanti sforzi facesse, però, Willow non riusciva ad andare oltre a qualche oggetto sollevato e qualche piccola trasformazione. Era come se fosse stregata, nel vero senso della parola.
<<Perché fare tutta questa fatica, se alla fine comunque non ho più potere di qualunque saltimbanco capace di tirare fuori un coniglio dal cilindro?>> Scoccò al libro delle streghe uno sguardo interrogativo. [...]
Rufus guardò il libro che stava aperto sullo scrittoio. In quel momento si girò una pagina e, tutta emozionata, Willow lesse quello che il tomo aveva da dirle.
Non ti serve nulla di più, scrisse.
<<Come non mi serve nulla di più?>> fece Willow furibonda. <<E se poi, di punto in bianco, mi serve qualcosa di più, ma io non mi sono esercitata e quindi...>>
Ma non riuscì a concludere la frase, perchè il libro era già passato alla pagina successiva e aveva ripreso a scrivere. Jolanda, intanto, si appollaiò tutta curiosa sulla sua spalla.
Un attimo di pazienza può mettere al riparo da grandi sventure. Un attimo di impazienza può distruggere una vita intera.
Willow sospirò di nuovo. <<Sì, sì, ho capito, libro caro. Devo avere pazienza. Devo aspettare, aspettare e ancora aspettare.>>
Soltanto i forti sanno aspettare,
i deboli, invece, si affrettano a fare
pur senza sapere da dove iniziare.
Sognan che il tempo si metta a volare
tutti di fretta, tutti gagliardi,
solo dopo si accorgono
che è ormai troppo tardi.
Goditi l'attimo, goditi il tempo
Che non ritorna nemmeno un momento!, scrisse il libro, come a voler far ragionare una piccola bimba impaziente."   
Come prima lezione, più che lezioni di magia, Willow impara l'importanza della pazienza, anche perchè più un potere è grande più può essere pericoloso e più tempo è necessario per padroneggiarlo, e in un'epoca in cui soprattutto i bambini sono abituati ad ottenere tutto il più in fretta possibile, senza troppi sforzi, questa è un bell'insegnamento. 
La successiva lezione che Willow apprenderà è che l'unione fa la forza, poiché come dice anche il libro: "Perchè uno più uno faran sempre due / e scatenano più forze delle sole forze tue. / Al fuoco serve aria per vivere, alimenta le fiamme nelle sue viscere. / L'acqua spegne l'ultima brace, / come anche la terra, poi tutto tace. / Quattro, gli elementi inseparabili / che presto dovranno unirsi, è inevitabile. / Terra, acqua, aria e fuoco. /Verso una nuova avventura, un gran gioco!
Dopo aver accettato i suoi poteri e aver iniziato a padroneggiarli la missione della protagonista sarà infatti quella di trovare altre streghe, poiché lei è il fuoco, e deve trovare le altre ragazze che hanno in loro il potere dell'aria, dell'acqua e della terra. Queste però non sanno nulla del loro dono, al massimo ne hanno un vago sentore, per cui dovrà essere proprio la protagonista a scovarle e a liberare il loro potere. Un'impresa tutt'altro che facile per Willow, che ha sempre avuto problemi a socializzare con gli altri e non è mai riuscita a farsi molti amici, anche a causa dei continui cambi di residenza dovuti al lavoro del padre. Perchè a volte esperienze quotidiane come rapportarsi con gli altri o stringere amicizie possono essere compiti e imprese ben più difficili di imparare a praticare qualche incantesimo.
Infine c'è la missione finale, e cioè impedire al padre di Willow di vendere la foresta a una ditta che vuole abbatterla e costruirci un centro commerciale. A quanto pare prendersi cura di una foresta è troppo dispendioso e inoltre il padre di Willow non ha i soldi per pagare le tasse dell'eredità, inoltre quei soldi gli farebbero comodo per sistemare la casa: " <<Stammi bene a sentire, Pieps. Se non la vendiamo, ben presto avremo così tanti debiti che poi saremo costretti a vendere la casa! Te l'ho già spiegato. Sono stato qui tutto il giorno a fare i conti. I soldi non bastano proprio.>>
Willow avrà bisogno di tutto l'aiuto possibile (mentre in realtà non le servirà nessun potere magico) per poter salvare la sua amata foresta. Diciamo che il fatto che l'antagonista sia una ditta di costruzioni, che tra l'altro vuole costruire proprio un centro commerciale, è un po' un cliché, però la cosa ha senso visto che stiamo parlando di un gruppo di streghe che ha un profondo legame con la natura e quindi con la foresta e i suoi animali.   
Una storia carina, con dei personaggi piacevoli e abbastanza ben caratterizzati, che parla di magia, ma soprattutto dell'importanza di conservare un legame con la natura e coltivare le amicizie: "La loro amicizia era il dono più grande che le loro nonne e le loro prozie avesse mai potuto fare loro.
 
Il volume è stato pubblicato originariamente nel 2020 dalla Thienemann in Thienemann-Esslinger Verlang GmbH col titolo "Ein maedchen namens Willow", ed è stato edito in italiano nel 2025 dalla GRIBAUDO, ha 256 pagine, una copertina rigida con sovracopertina, misura 21,8 cm d'altezza e 14,3 cm di lunghezza e costa 16,90 euro.

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lunedì 30 giugno 2025

Le sorelle invidiose e altre storie morbose di Landis Blair

Oggi vi parlerò di un'opera uscita molto di recente e che in pochissimi in italia conoscono già: "Le sorelle invidiose e altre storie morbose" di Landis Blair, fumettista pluripremiato, è considerato il moderno erede di Edward Gorey per la sua ironia grottesca e le sue tavole deliziosamente macabre. 
 
Sopra: La bella copertina dallo sfondo viola e con decori neri e dorati, dove al centro vediamo le due sorelle invidiose.
 
In quest'opera Landis Blair intreccia orrore ed umorismo attraverso brevi vignette in rima. Queste deliziose e perverse creazioni raccontano gli ambienti quotidiani: un soggiorno, un vagone della metropolitana, un parco giochi e li spingono nell’incubo. 
In tutto il volume contiene otto storie macabre:
  1. Il parcogiochi maligno: un parco giochi veramente pericoloso, dove i bambini per giocare si divertono a farsi del male.
  2. La mia sorella sospetta: una bambina ha una sorella maggiore che però... è uno scheletro.
  3. Le sorelle invidiose: due sorelle invidiose che si staccano le parti del corpo oggetto dell'invidia l'una dell'altra
  4. L'albero della purificazione: un bambino sale su un albero e quando cade da esso inizia a scordare tutto.
  5. La terribile metro: una bambina va nella metro con la madre, che però perde di vista e intanto mostri in metropolitana che mangiano persone.
  6. Bestie rispettabili: una bambina che ha appena litigato con la madre viene invitata a una festa da tre belve (una tigre, un coccodrillo e un orso), ma cosa verrà servito da mangiare?
  7. Il castigo: la madre mette in castigo il figlio che si comporta come un matto, rinchiudendolo nella sua cameretta, dalla quale però il bambino continua a fare un mucchio di chiasso per disturbare i genitori.
  8. Danza Macabra: alcuni insetti trovano un cadavere umano e si mettono a festeggiare ballando. 
I testi sono tutti in rima baciata e sono piuttosto orecchiabili, anche se non sempre memorabili e spesso le frasi sono un po' lunghe e non sempre la metrica è perfetta. Ad esempio i versi di "La mia sorella sospetta" sono piuttosto lunghi, anche se in questa poesia è presente la figura retorica della ripetizione, in quanto la frase "Ho una sorella maggiore ..." viene ripetuta all'inizio di ogni strofa.
 
"Ho una sorella maggiore e passeggiamo ogni giorno,
ma se vede un cane lei veloce si leva di torno.
Ho una sorella maggiore a cui piacciono i giochi pesanti,
ma poi devo aiutarla con le parti mancanti. [...]
Ho una sorella maggiore che si incipria con passione,
ma dubito che aiuti la sua grigia carnagione.
Ho una sorella maggiore e sono la sua prediletta,
mi chiedo però se mi stia portando su una strada sospetta...
 
Solitamente i testi sono riportati nella pagina a sinistra e ci sono due o quattro righe di testo per ogni vignetta. Quelle di "Il parcogiochi maligno" ad esempio hanno strofe da due versi:
 
 "La sabbiera certamente può soddisfare
il bisogno di sabbia nel bulbo oculare.
 
Il dondolo ha un uso tutto peculiare,
con lui ogni mascella puoi sbriciolare.
 
L'altalena è un posto vertiginoso 
per un calcio in faccia poderoso. [...]
 
Si pensa che i dondoli siano noiosi,
ma per spaccare crani son davvero preziosi..."
 
Mentre quella di "Il castigo" strofe da 4 versi, anche in questo caso comunque la lunghezza dei versi è piuttosto lunga: 
 
"William saltando faceva un gran chiasso,
e i nervi della madre finirono al collasso.
Lei girò l'angolo con in  mano la scopa,
e gridò ripetutamente, "Fila di sopra!"
 
William la ignorò e fece un baccano tale,
le la madre dimenticò il bon ton genitoriale.
E dentro la camera, con una forza senza eguale,
lo lanciò mutando la sua espressione facciale.
 
William gridò, i pugni dimenò, un gran caos fece apposta.
Masticò il tappeto e schiantò i suoi giochi senza sosta.
La madre, il tè sorseggiando, rimase composta
e mormorò con indifferenza, "Coi maschietti è tosta". 
 
 
 Sopra: Due pagine interne tratte dalla storia di "Le sorelle invidiose", dove a sinistra vediamo la pagina con i testi e a destra l'illustrazione ce ritrae le sorelle mentre si stanno facendo a pezzi reciprocamente.
 
Ogni storia è accompagnata da innumerevoli illustrazioni, che accompagnano la narrazione passo passo, come delle vignette.
Le illustrazioni sono tutte a pagina intera e occupano sempre la pagina a destra del volume, mentre quella sinistra solitamente è occupata dai testi. Vi è solo una storia, "L'albero della purificazione" in cui anche nella pagina a sinistra compaiono delle illustrazioni, ma sono di dimensioni più piccole e a cerchio; mentre in un'altra storia, "La terribile metro" sono proprio assenti i testi, per cui la storia è raccontata solo tramite i disegni.
E' lo stesso Blair ad aver realizzato le immagini, le quali accompagnano in modo imprescindibile i testi, tanto che dopo la fine della storia c'è sempre un'ulteriore tavola, non accompagnata da scritte, che ha il compito di concludere la storia lasciando spiazzato e sorpreso il lettore.
Lo stile dell'artista è particolare e originale, anche se sicuramente è stato influenzato da Edward Gorey, altro artista che ha scritto storie macabre in rima che accompagnava con i propri disegni in bianco e nero. Le illustrazioni di Blair sono tutte in bianco e nero, e utilizzano la tecnica dell'incisione, per cui gli elementi sono tracciati con linee nette, precise e pulite, ben evidenti. Le ombreggiature sono realizzate con dei piccoli tratteggi più o meno ravvicinati, che possono andare a creare zone molto scure ed altre lasciate invece completamente bianche. In particolare sono spesso stati lasciati bianchi gli sfondi, in storie come "Il parcogiochi maligno", "La mia sorella sospetta" o "Le sorelle invidiose" al massimo sono stai decorati il suolo o i pavimenti, mentre ciò che c'è alle spalle dei personaggi non viene quasi mai rappresentato, lasciando il foglio bianco, probabilmente affinché l'attenzione del lettore si focalizzi sulla scena che si sta svolgendo. Non sempre tuttavia ciò avviene, in "La terribile metro", "Bestie rispettabili" e "Il castigo" invece l'artista ha dipinto anche gli sfondi, a volte anche in modo molto dettagliato, per dare una sensazione di opprimenza in "La terribile metro", oppure per mostrare come i genitori si prendano sempre più il loro spazio, lasciando in punizione il figlio disobbediente in "Il castigo".
I volti dei personaggi sono resi in maniera diversa a seconda del ruolo che hanno nelle varie filastrocche: in alcune sono rappresentati in modo più realistico, con volti tracciati con linee semplici e nette ma che sono comunque espressivi; in altre invece i bambini hanno occhi spalancati come delle palline bianche  un puntino dentro e bocche tirate in sorrisi che mostrano sorrisi innaturali, con delle espressioni felici ma spiritate.
Delle illustrazioni belle e particolari, macabre (dove non mancano anche scene abbastanza violente e sanguinarie con cadaveri scuoiati o fatti a pezzi) ed efficaci per rappresentare cosa viene detto nei testi, e anche qualcosa di più. 
 
  
 
    
 Sopra: Alcune delle pagine che mostrano le illustrazioni di Blair che accompagnano i testi, scritti sempre da lui. In quelle in alto i paesaggi sono stati lasciati prevalentemente bianchi, mentre in quelle sotto sono stati rappresentati pure in modo molto dettagliato.
 
"Le sorelle invidiose e altre storie morbose" di Landis Blair è un'opera prima contorta, inquietante ed estremamente divertente, di quelle che qui in Italia è difficile trovare, in quanto pervasa da quel dark humor tipico degli inglesi.
Come scritto sulla presentazione dell'opera: ""Le sorelle invidiose", rivela un nuovo brillante talento che incanterà i lettori affezionati alle fosche fantasie di Roald Dahl, Quentin Blake, Charles Addams, Shel Silverstein e Tim Burton. Un libro perfetto per gli amanti dell’orrore e per tutti quelli che adorano il politicamente scorretto."
Il volume contiene anche un buon numero di storie ed è quindi anche piuttosto corposo (a differenza di altre opere simili che invece sono piuttosto striminzite come "I Piccini di Gushlycrumb" e "Morte malinconica del bambino ostrica"), sebbene si legga molto velocemente perchè si tratta di rime e ogni pagina contiene 2 o quattro versi. Le storie mi sono piaciute tutte, nella loro assurdità e violenza, e nell'essere "cattivelle",  in quanto tengono col fiato sospeso e poi alla fine ti sorprendono, sono comprensibili però lasciano anche al lettore degli spazi di interpretazione dell'intera vicenda. L'unica storia che non mi ha entusiasmato particolarmente è stata quella di "L'albero della purificazione" che ho trovato più sottotono rispetto alle altre e infatti anche il finale sicuramente colpisce di meno.
Belle anche le illustrazioni, molto curate e macabre, a volte anche violente, che accompagnano costantemente i testi supportandoli e aiutando i lettori a capire il non detto dei testi, i quali sono in rima baciata, risultando carini da ascoltare e orecchiabili. 
Un libro che sicuramente consiglio agli amanti del black humor, del non politically correct, delle belle illustrazioni un po' macabre e delle filastrocche, nonché agli amanti di autori quali Tim Burton, Chris Priestley (di cui vi o parlato delle sue raccolte di racconti: "Le terrificanti storie di zio Montague", "Le terrificanti storie del Vascello Nero" e "Storie da leggere con la luce accesa" ) o Edward Gorey (di cui vi ho parlato di opere come: "I piccini di Gashlycrumb" e "The evil garden") . Consigliato per un pubblico non di bambini ma almeno di adolescenti (a partire dagli 11/12 anni in base anche all'impressionabilità dei bambini), oltre che per adulti.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2019 dalla WW Norton & Co Inc col titolo "The envious siblings: and other morbid nursery rhymes" ed è stata edita in italiano nel 2025 da La Bottega dell'Invisibile. Il volume ha 256 pagine, la copertina rigida, misura 19,3 cm d'altezza e 18,6 cm di lunghezza e costa 22,90 euro.
 
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