venerdì 21 novembre 2025

SAGA: LE CRONACHE LUNARI Vol. I ("Cinder", "Scarlet" e "Cress") di Marissa Meyer

"LE CRONACHE LUNARI" di Marissa Meyer  è una saga composta da quattro libri principali a cui si si è aggiunto uno spin-off (altamente consigliato da leggere) e una raccolta di racconti brevi.
La serie si basa sulle rivisitazioni di fiabe classiche (ogni libro ha una diversa protagonista e si basa sulla rivisitazione di una vecchia fiaba classica) ambientate nel futuro dove la Luna è abitata da esseri umani e le fiabe sono realtà.
In Cinder, una cyborg adolescente (metà umana, metà macchina) deve vedersela con una matrigna malvagia, scatenare una ribellione contro la perfida regina Levana e decidere cosa prova per un bel principe. Nel corso della serie, Cinder stringe alleanze con: Scarlet, una pilota di astronave, determinata a risolvere il mistero della scomparsa di una persona cara con l'aiuto di un magnetico combattente di strada di nome Wolf; Cress, un'hacker imprigionata dalla regina Levana; Winter, una principessa innamorata di un popolano che scopre che Cinder, Scarlet e Cress potrebbero essere la chiave per salvare il suo regno e il mondo.
 
 Sopra: La splendida copertina, che sicuramente non passa inosservata con le sue tonalità di fucsia e viola acceso, mentre al centro, sotto al titolo, vediamo Cinder, la protagonista del primo romanzo.

1- "Cinder" (2012): Cinder è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come meccanico al mercato settimanale di Nuova Pechino o quanto cerchi di adeguarsi alle regole. Da quanto poi gli androidi hanno iniziato a venire usati come cavie per testare il vaccino contro il morbo della peste le cse sono ulteriormente peggiorate e anche Cinder corre il rischio di venire chiamata: "<<Io conosco un cyborg che potrebbe offrirsi volontaria per il test sulla peste>> disse Pearl. <<Perchè aspettare il reclutamento?>>
Cinder abbassò lo sguardo verso Pearl, che era quasi quindici centimetri più bassa di lei pur essendo di un anno più grande. <<Buona idea>> rispose <<E poi tu dovresti trovarti un lavoro per pagarti quel bel vestito.>>
Pearl ringhiò. <<Le famiglie dei volontari vengono rimborsate, testa di cavo.>>  
Il reclutamento dei cyborg era stato lanciato un anno prima da qualche team di ricerca imperiale. Ogni mattina, un nuovo numero di identificazione veniva pescato tra quelli dei tanti cyborg che risiedevano nel Commonwelth orientale. I soggetti erano prelevati da province fuori mano come  Mumbai o Singapore, e veniano usati come cavie per testare l'antidoto. Veniva fatto passare come un onore, dare la propria vita per il bene dell'umanità, ma in realtà era solo la dimostrazione che i cyborg non erano considerati come tutti gli altri. A molti di loro era stata concessa una seconda vita dalla mano generosa di qualche scienziato e quindi dovevano la loro stessa esistenza a coloro che li avevano creati. Erano fortunati ad aver vissuto così a lungo, pensavano in tanti. Era giusto che dovessero essere i primi a rinunciare alla propria vita per la ricerca do una cura."
Proprio per questo lo sguardo attento del Principe Kai (venuto nella sua bancarella per farle aggiustare il suo vecchio robot tata), il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder, Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore. Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio oscuro passato.
Un bel romanzo e una bella rivisitazione della fiaba di Cenerentola, molto originale, in cui si possono vedere dei chiari rimandi alla versione originale, ma completamente cambiati per essere inseriti all'interno del nuovo contesto fantascientifico: Cenerentola (alias Cinder) è succube della matrigna e deve lavorare per lei, ma qui non si limita a farle da serva, in quanto è riuscita ad ottenere un lavoro da meccanico essendo brava ad aggiustare le cose; ha due sorellastre di cui una la maltratta ma con l'altra è in buoni rapporti; c'è un principe (di cui però viene approfondita la personalità) che indice un ballo a cui la protagonista non potrebbe andare ma a cui andrà; la ragazza si recherà al ballo non in una carrozza trasformata con la magia ma con una vecchia automobile che lei stessa ha aggiustato; non c'è una scarpetta di cristallo ma un piede fatto di metallo e circuiti, essendo la protagonista un cyborg...
Mi è piaciuta la caratterizzazione di praticamente tutti i personaggi, dalla protagonista, ai personaggi secondari, all'antagonista.
Mi è piaciuta molto ad esempio la protagonista, Cinder, la quale riveste sì il ruolo di una moderna Cenerentola ma non è così sottomessa, anzi, è una ragazza intraprendente che ha le sue ragioni per rimanere e prendere ordini dalla sua matrigna. In primis c'è ad esempio il fatto che lei sia un cyborg, e quindi viene considerata una sorta di oggetto di proprietà della sua tutrice, a cui non può ribellarsi neanche secondo la legge, almeno fin quando non si presentano una serie di opportunità che le permetteranno di cambiare il suo destino. Nonostante sia una ragazza forte anche lei dimostra i suoi momenti di debolezza, il che porta il lettore a entrare in empatia con lei, vedendo ad esempio quanto tiene alla sorella Peony, a come si spaventa quando crede di poter essere infetta o quando sente che vogliono usarla come cavia per il vaccino della peste, a come si imbarazza e si agita quando parla col principe Kai. È una persona che, nonostante le ingiustizie che deve subire, ci tiene alle persone (o androidi) che le stanno intorno e che sono gentili con lei, ed è pronta a fare qualsiasi cosa pur di non deluderle. Cinder è sicuramente uno degli esempi meglio riusciti di ragazza forte e indipendente, senza scadere mai nell'essere aggressiva o maleducata senza motivo.
Anche il principe Kai è un personaggio molto piacevole, gentile e responsabile nonostante sia il futuro imperatore della Terra, che cerca di fare del suo meglio per affrontare le preoccupazioni che una posizione come la sua inevitabilmente procurano: la malattia del padre, l'imminente successione, l'arrivo e il confronto con la regina Levana, la quale sembra voler tramare qualcosa e nel suo piano è contemplato anche Kai. 
Come antagonisti abbiamo Adri, la matrigna di Cinder, la quale non è mai stata d'accordo con la decisione del marito di adottare la piccola androide, ma quando il marito è morto non ha avuto altra scelta che tenersela, fortunatamente Cinder è un'abile meccanica ed è l'unica che porta a casa dei soldi in famiglia. Adri ha infatti due figlie Pearl e Peony, le due sorellastre di Cinder. Fortunatamente in questa rivisitazione della fiaba non sono entrambe cattive con Cinder, ma solo Pearl, che come la madre disprezza l'androide senza però apprezzarne i vantaggi pratici che la sua presenza porta in famiglia, mentre Peony è abbastanza amichevole con Cinder, nonostante non osi mettersi contro il parere materno.
C'è poi la regina Levana, la regina dei Lunari, i quali in generale, non godono di buona reputazione e lei è la più mal vista di tutti: "I Lunari erano nati da una colonia terrestre, secoli prima, ma ormai non erano più nemmeno umani. Si diceva che potessero influire sulla mente delle persone, far vedere delle cose che non esistevano, far sentire cose che non c'erano, spingere a far cose che uno non avrebbe mai voluto fare. Questo potere innaturale li aveva resi una razza avida e violenta, e la regina Levana era la peggiore di tutti.
Si diceva che sapesse sempre quando le persone parlavano di lei, anche a chilometri di distanza. Persino sulla Terra.
Si diceva che avesse assassinato sua sorella maggiore, la regina Channary, per rubarle il trono. Si diceva che avesse fatto uccidere il suo stesso marito, per essere libera di formare un'unione più vantaggiosa. Si diceva che avesse costretto la sua figliastra a sfigurarsi perchè, a soli tredici anni, era più bella di quanto l'invidiosq regina potesse sopportare.
Si diceva che avesse ucciso sua nipote, l'unica minaccia al trono. La principessa Selene aveva solo tre anni quando il fuoco l'aveva sorpresa nella nursery, uccidendo lei e la tata." Questa è la prima volta che sentiremo parlare della regina Levana, personaggio che ritornerà spesso nella serie, essendo il nemico principale, tanto che, nel secondo volume, vi è un romanzo proprio dedicato a lei. Una donna senza scrupoli,  potente e che non esita ad usare questo potere per sottomettere gli altri alla propria volontà, una politica che vuole solamente ottenere più vantaggi possibili dalla propria posizione, assetata di potere e che non si ferma di fronte a nulla per ottenerlo, ma è anche una donna intelligente e furba, abile nella politica e nel controllo delle menti, e ogni mossa che fa è sempre ben studiata e calcolata.
Un bel romanzo e un'ottima rivisitazione della fiaba di Cenerentola, estremamente interessante e molto godibile anche per i lettori moderni, con degli ottimi personaggi caratterizzati e molto sfaccettati, mai banali. Mi è piaciuta anche l'ambientazione fantascientifica e futuristica,che io di solito non apprezzo particolarmente, perchè l'autrice le ha dato un senso, perchè è indissolubilmente legata alla storia. Ho apprezzato anche la storia della peste (e dopo il Covid viene quasi da chiedersi se il romanzo non sia stato scritto in quel periodo, mentre in realtà lo anticipa di 7/8 anni) perchè è funzionale alla sviluppo della trama ed è ben inserita all'interno del gioco politico tra Levana e il principe Kay.
 
    
 Sopra: A sinistra la copertina con cui il primo volume uscì in italiano nel 2012, al centro quella dell'edizione originale inglese e a destra quella della ristampa, inglese, del 2020.
  
2- "Scarlet" (2013): Anno 126, Terza Era. Androidi e umani popolano le strade di Nuova Pechino, sotto lo sguardo implacabile degli abitanti della Luna. Cinder, giovane cyborg e legittima erede al trono lunare, evade dalla prigione in cui è stata rinchiusa per partire alla volta di Parigi, alla ricerca della donna che in passato l'ha nascosta dalla malvagia Regina Levana. 
Il suo destino si intreccia a quello di Scarlet, giovane contadina francese costretta ad abbandonare la sua fattoria per ritrovare la nonna, scomparsa senza lasciare traccia da un paio di settimane, soprattutto quando capisce che la polizia è inutile, avendo classificato l'accaduto come una fuga o al massimo un suicidio: "Si aspettava un videomessaggio del detective assegnato al caso di sua nonna, ma tutto ciò che ricevette furono poche righe formali.
 
28 AGO 126 T.E.
RE: CASO N.#AIGOO155819, APERTO 11 AGOSTO 126 T.E.
Comunicazione per informare Scarlet Benoit di Rieux, 
Francia, FE, che alle 15:42 del 28 ago 126  il caso della persona scomparsa Michelle Benoit di Rieux, Francia, Fe, è stato archiviato a causa della mancanza di prove che attestino avvenuto crimine o violenza.
IPOTESI: il soggetto è scomparso di sua iniziativa e/o ha commesso suicidio.
Caso chiuso.
la ringraziamo per aver scelto di avvalersi dei nostri servizi investigativi.
 
Il messaggio era seguito da un video pubblicitario della polizia che ricordava a tutti i piloti di navicelle da consegna di guidare con prudenza e allacciare sempre l'imbracatura quando i motori erano in funzione.
Scarlet fissò lo schermo finché le parole si confusero in una macchia bianca e nera e il pavimento della navicella sembrò sprofondare. Il guscio di plastica sul retro dello schermo scricchiolò nella sua presa ferrea.
<<Idioti>> sibilò nella navicella vuota. [...]
Sarebbe andata alla stazione di polizia. Era troppo tardi, ormai - domani,  allora: di mattina, come prima cosa. sarebbe stata calma e logica e avrebbe spiegato perchè le loro supposizioni erano sbagliate. Avrebbe fatto riaprire il caso.
Scarlet passò il polso sotto lo scanner posto accanto al portellone della navicella e lo spalancò con più foga di quanta gli stantuffi potessero sopportare.
Avrebbe detto ai detective che dovevano continuare a cercare. Si sarebbe fatta ascoltare. Gli avrebbe fatto capire che la nonna non se n'era andata si sua spontanea volontà, e che sicuramente non si era uccisa.
Insieme, con l'aiuto dell'ambiguo Wolf, esperto di combattimenti clandestini, e dell'affascinante cadetto Carswell Thorne, Scarlet e Cinder scopriranno di dover combattere un nemico comune: la Regina Levana, pronta a scatenare la guerra per indurre il principe Kai a sposarla e affermare la supremazia dei Lunari sulla Terra. Vigilata da una luna ostile e minacciosa, Scarlet, moderna Cappuccetto Rosso, dovrà attraversare una città insidiosa come il profondo del bosco, e scoprire se dietro il conturbante Wolf si nasconde un alleato... o un predatore. 
Un altro bel romanzo in cui vediamo continuare la storia di Cinder, che si era interrotta nel precedente volume con lei che doveva fuggire di prigione. Cinder ci riuscirà con l'aiuto del cadetto disertore Throne, un giovane affascinante e chiacchierone, che qualche tempo prima di essere arrestato e imprigionato aveva rubato un'astronave, quella con cui lui e Cinder riusciranno a fuggire da Nuova Pechino.
In questo secondo capitolo della saga non seguiremo però solo le vicende di Cinder, ma anche quelle di Scarlet, la versione della Meyer di Cappuccetto Rosso, con i capelli rossi e che indossa sempre una felpa rossa. Ella vive assieme alla nonna in una fattoria, ma la donna è scomparsa da un paio di settimane in circostanze sospette e, visto che la polizia è inutile, sarà un ragazzo che lavora come combattente, e il cui nome da combattimento è Wolf, ad aiutarla, sebbene inizialmente Scarlet non si fidi di lui, tanto da crederlo un sospettato per via di un tatuaggio che ha sul braccio.
Continueremo a seguire anche ciò che accade a palazzo e al principe Kay, sebbene in questo secondo volume i capitoli a lui dedicati siano ovviamente molti meno, non interagendo più con Cinder che si trova in fuga. Kay si sente tradito da Cinder, ma sotto sotto non riesce veramente ad odiarla anche se gli ha mentito e tutto sommato non riesce a non pensare a lei, anche se deve darle la caccia per poterla consegnare alla regina Levana.
Volume anch'esso carino e avvincente, sebbene forse un po' meno coinvolgente del primo, soprattutto per quanto riguarda i POV di Scarlet nella prima parte, dove Scarlet cerca di ritrovare la nonna con l'aiuto di Wolf, iniziando a provare qualcosa per quest'ultimo. Una volta ritrovata la nonna diciamo che le cose finalmente si fanno un po' più movimentate e avvincenti, e si capirà meglio anche quale legame lega Scarlet, e soprattutto sua nonna, con Cinder. Questo è stato un po' un volume di passaggio, quello in cui Cinder accetta la sua eredità, le sue responsabilità e il proprio destino, oltre a confermarci comunque quanto la regina Levana sia temibile e senza scrupoli.
 
    
Sopra: A sinistra la copertina con cui il secondo volume uscì in italiano nel 2013, al centro  quella dell'edizione originale inglese e a destra quella della ristampa, inglese, del 2020.
 
 1- "Cress" (2014): Cress ha solo sedici anni e per gran parte della sua vita ha vissuto prigioniera o, come preferisce dire lei, "damigella in difficoltà" su un satellite in orbita nello spazio, dove gli unici contatti con l'esterno sono avvenuti tramite Internet: "Evitava di guardare la Luna. Certi giorni il suo satellite le passava così vicino che essa occupava l'intera visuale e lei poteva distinguere le enormi cupole scintillanti sulla sua superficie e, sotto, le città luminose dove vivevano i Lunari. Dove anche lei era vissuta, molti anni addietro. Prima di essere cacciata. [...] Il suo satellite le teneva compagnia. Il suo satellite eseguiva i suoi ordini. Il suo satellite non metteva mai in discussione la sua figura, nè disapprovava il suo operato, nè esprimeva pensieri troppo molesti.". 
Ed è proprio attraverso la Rete che viene contattata dalla Rampion, la nave spaziale del capitano Carswell Thorne, sulla quale viaggiano anche Cinder, Scarlet e Wolf. Cress, infatti, negli anni di isolamento forzato è diventata una hacker eccezionale, e proprio per questo motivo pare l'unica speranza per mettere in atto il piano di Cinder e sconfiggere una volta per tutte la regina Levana e il suo terribile esercito prima che invadano la Terra. Per farlo, però, Cinder e i suoi devono prima di tutto liberare Cress. Peccato che, una volta approdati sul satellite in cui è imprigionata, il piano non vada esattamente come previsto... Infatti il rientro inaspettato di Sybil, una delle più fedeli seguaci della regina Levana, compromette il piano: Scarlett viene catturata, Thorne e Cress vengono abbandona su un satellite che sta precipitando sulla Terra e Cinder si ritrova costretta a abbandonare gli amici per correre in Africa per trovare un dottore che possa curare Wolfe, ferito da Sybil nella lotta tra lei e Cinder.
Dopo "Cinder" e "Scarlet", Marissa Meyer ci regala il terzo romanzo della saga delle "Cronache lunari", dove i colpi di scena si succedono in un mix di azione, humour e romanticismo.
Questo terzo volume inizia introducendoci un nuovo personaggio: Cress, la quale è il corrispettivo di Raperonzolo. Anche se nel suo caso si tratta di una ragazzina dai capelli lunghissimi (poiché lei non possiede nulla di tagliente e la sua padrona Sybil non glieli ha mai tagliati) che da sette anni vive confinata non in una torre ma in satellite. Pur essendo un Guscio la regina Levana l'ha tenuta in vita in quanto la ragazzina è un'abile hacker. Cinder riesce a mettersi in contato con lei grazie a un cip lunare e, assieme a Thorne, Scarlett, Wolf e Ilo decidono di andare a salvarla, ma a causa di un imprevisto il piano finisce per andare in malora. Da lì inizia la parte emozionante del romanzo, oltre che piuttosto ansiogena, in quanto ci sono molte questioni lasciate in sospeso che io ho sentito subito l'urgenza che dovessero essere risolte: il rapimento di Scarlett, la ferita di Wolfe, Thorne e Cress che devono salvarsi, senza contare il matrimonio dell'imperatore Kay con la regina Levana, o il fatto che il virus della leutumosi sembra iniziare a contagiare anche i lunari...
Tutto il libro sarà un roller coster di emozioni che manterranno il lettore incollato alle pagine per sapere quale sarà la sorte dei vari personaggi. In questo volume oltre alle vicende di Cinder, Thorne, Cress, Scarlett e del principe Kay, la narrazione si arricchisce anche dei POV della regina Levana e del dottor Erland, colui che lavorava per il principe Kay col compito di trovare il vaccino per la leutomosi e che aveva aiutato Cinder a fuggire di prigione nel primo volume.
Devo dire che la parte che mi ha appassionato di meno è stato il POV di Cress e Thorne mentre camminano da soli nel deserto con lui che non ci vede, credo che l'autrice abbia dedicato un po' troppi capitoli a questo evento, fortunatamente poi i due incontrano, appena in tempo, un gruppo di mercanti nomadi e la situazione si fa un po' più vivace, perchè non avrei retto un altro capitolo con loro che non fanno altro che camminare soli e sperduti nel deserto e chiacchierano fra loro. Tra l'altro questo incontro con i mercanti nomadi porterà a degli interessanti sviluppi inaspettati, che permetterà ai vari personaggi di ricongiungersi.
Volume che inizia con la separazione dei vari personaggi (trope che io non apprezzo molto) che poi dovranno ricongiungersi per portare a termine il piano finale che riguarda l'Imperatore Kay e il suo matrimonio con Levana, nell'ultimo volume vedremo come si evolverà questa situazione, visto che ora a Cinder spetta la parte più difficile e importante se vuole salvare le sorti del pianeta Terra.
 
  
Sopra: A destra la copertina del terzo volume, per cui si è mantenuta la copertina inglese anche in italiano, mentre a destra quella della ristampa, inglese, del 2020.
 
Nel libro, nonostante sia un Oscar Draghi, sono presenti alcune illustrazioni a colori, cosa piuttosto anomala, visto che quasi mai i libri di questa collana sono illustrati (se non raramente qualche a volta in bianco e nero).
Le illustrazioni sono presenti all'inizio di ogni storia e poi viene inserito un ulteriore disegno verso la fine. Le prime, inserite all'inizio, sono praticamente le immagini delle copertine delle edizioni inglesi e americane e infatti ce ne sono due, fronte-retro. Quelle inserite sul davanti della pagina mostrano dei disegni dallo stile elegante, raffinato, ricco di dettagli ma con dei personaggi che ricordano un po' quelli dei fumetti, realizzati con linee sinuose ma nette e precise e tratti facciali semplici ma graziosi. Tali disegni mostrano i personaggi principali della storia inseriti in un preciso contesto e sopra di loro, in alto, compare il titolo del racconto che il lettore andrà a leggere. Queste immagini hanno dei colori brillanti, accesi e piuttosto saturi, sebbene ce ne siano sempre un paio che tendono a prevalere (il viola e il fucsia in "Cinder", il verde e l'arancione in "Scarlet", il blu e il giallo in "Cress").
Le immagini che si trovano invece sul retro sono anch'esse provenienti dalle copertine di un'edizione inglese/americana ma hanno uno stile differente, meno fumettistico e più "serio". In questo caso le scritte sono state tolte, per cui nell'intera pagina vediamo comparire un unico elemento che ha un valore significativo per la storia: una piede (in realtà meccanico) infilato in una scarpa rossa col tacco per "Cinder", un mantello di raso rosso in "Scarlet" e una lunga treccia in "Cress". Qui non compare quindi nessuna figura umana, e in particolare nessun volto, in quanto si vuole sottolineare maggiormente l'importanza di un determinato oggetto, il quale viene rappresentato con colori piuttosto accesi e brillanti (con alcuni punti particolarmente luminosi, come se brillassero) sopra uno sfondo invece scuro.
Verso la fine o a metà di ogni storia c'è poi un'altra illustrazione dallo stile elegante, raffinato, sempre fumettistico e un po' liberty, dai tratti precisi ma sinuosi. Queste immagini rappresentano un momento preciso e importante della storia: la fuga di Cinder dal ballo, Scarlett con Wolfe mentre saltano da un treno, Cress in compagnia di Thorne. La cosa più particolare di queste immagini è la scelta dei colori, in certi punti stesi in maniera più decisa e intensa mentre in altre più delicata. Comunque l'artista sembra aver deciso di utilizzare principalmente solo alcune tinte per ciascun disegno: nel primo il giallo, il fucsia e il blu, nel secondo il rosso e l'azzurro e nel terzo il verde e il fucsia.
 
    

  
 Sopra: Alcune delle immagini che si trovano all'interno di questo volume, di cui le prime due a sinistra in alto riprendono le copertine di una nuova edizione inglese, in alto a destra quella della vecchia edizione inglese/americana, mentre in basso due illustrazioni che mostrano delle scene della storia.
 
I singoli libri sono stati editi originariamente in inglese rispettivamente nel 2012, 2013 e nel 2014 con i seguenti titoli (che poi sono gli stessi mantenuti anche nell'edizione italiana): "The Lunar Chronicles: Cinder", "The Lunar Chronicles: Scarlet" e "The Lunar Chronicles: Cress".  
Il tomo che riunisce i primi tre volumi della saga è stato pubblicato dalla Mondadori nel 2023 con una copertina rigida, ha 912 pagine e misura 25,5 cm d'altezza e 18,00 cm di lunghezza e costa 30,00 euro. 
 
 Ecco gli altri libri della saga, che sono stati raccolti, sempre nel 2023 in un unico tomo: "Winter" (2017), "Fairest" (2017) e "Star Above" (2023), di cui vi parlerò successivamente.
 

    
Sopra: In altro la copertina del secondo volume, il quale raccoglie i racconti di cui sotto potete vedere le copertine.

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lunedì 17 novembre 2025

SPECIALE: Libri non illustrati (FANTASY, DARK ACADEMIA)

In questo post speciale poichè dedicato ai libri non illustrati (mentre il mio blog sarebbe dedicato principalmente ai libri illustrati) vi parlerò di tre romanzi  di cui uno indirizzato ad un pubblico a partire dai 9/10 anni, mentre gli altri due sono più per ragazzi, a partire dai 13/14 anni in su.
I primi due inoltre sono ambientati entrambi in scuole particolari, per studenti con poteri magici, mentre nelll'ultimo vediamo la protagonista vivere all'interno di un misterioso castello. Inoltre tutti e tre i libri hanno come protagoniste delle ragazze, di cui quelle dei primi due romanzi sono pure dotate di poteri magici, mentre quella delll'ultimo avrà a che fare con delle creature magiche; in tutti i tre i romanzi quindi c'è una componente magica e soprannaturale che ad un certo punto entra a far parte della vita delle protagoniste.
 

"DRAW DOWN THE MOON: L'ACCADEMIA DELLA LUNA" di P. C. Cast & Kristin Cast, con 360 pagine, edito a luglio del 2024 dalla Nord (costo 19,00 euro. Titolo originale: "Draw down the moon", 2024).  
Wren Nightingale ha sempre pensato di essere la pecora nera della famiglia, perché lei è l'unica a non avere nessun potere magico. Si è quindi rassegnata non solo a vivere una grigia esistenza da Mondana, ma anche a separarsi da Lee, il suo migliore amico, che sta per entrare all'Accademia della Luna, una scuola in cui i Lunari – ovvero i ragazzi dotati di potenziale magico – imparano a sviluppare i propri poteri. 
Tuttavia, quando scocca la mezzanotte del suo diciottesimo compleanno, Wren sente una strana energia scorrerle nelle vene, forte e dirompente, e capisce subito: è diventata una Lunare. Come spiega il preside dell'accademia, che si presneta a casa di Wren quando lei scopre di avere dei poteri, in questo mondo esistono i Lunari e Mondani, cioè persone dotate di poteri magici e quelle senza, e queste ultime non sono a conoscenza dell'esistenza dei Lunari. I Magici inoltre posseggono diversi tipi di poteri in base al segno zodiacale sotto cui sono nati: "<<Mr Lionas, Mr Glencoe, vedete, vostra nipote - così come i suoi amici Lee Young e Samantha Hopp - una Magica, il che significa che lei, i suoi genitori e i suoi antenati, generazione dopo generazione, sono ed erano Lunari. Nati da genitori magici durante un plenilunio nei segni di Acquario, Toro, Leone e Scorpione, sono stati dotati di abilità speciali. Coloro con la LUna in acquario sono guaritori. Le Lune in Toro ono dotate di straordinarie capacità menemoniche: sono in grado di passare in rassegna una sorta di database e trovare praticamente ogni genere di informazione disponibile, una specie di Google fatto persona. Le Lune in Leone hanno la capacità di manipolare le emozioni e i comportamenti altrui. Infine, le Lune in Scorpione possiedono una fisicità dirompente...>>"
E così la sua vita cambia per sempre… Lee Young non crede alla sua fortuna. Il ragazzo infatti è innamorato da molto tempo della sua migliore amica e, proprio quando pensava di dover rinunciare a Wren, ecco che il destino gli concede una seconda occasione per confessarle i suoi sentimenti e un'intera estate per trasformare la loro amicizia in qualcosa di più. 
Nel giro di poche settimane, però, strani eventi sconvolgono il normale addestramento all'interno dell'Accademia, come se le varie Prove che gli studenti devono affrontare fossero molto più reali e pericolose di quanto non ci si aspetterebbe da un'esercitazione. Insospettita, Wren decide d'indagare, mentre Lee non vuole rischiare di mettersi nei guai: per lui, la cosa più importante è guadagnarsi il rispetto dei genitori eccellendo nelle Prove e non vuole rinunciarvi. Nemmeno se ciò significa lasciare Wren da sola sulle tracce di un segreto che, se rivelato, potrebbe costarle la vita… 
Partiamo proprio parlando dei due protagonisti: Lee e Wren. Il primo fa parte di una famiglia ricca e influente, composta da Lunari. I suoi genitori hanno molte aspettative su d lui, specialmente da quanto sua sorella maggiore è morta, e il peso delle responsabilità è qualcosa che Lee avverte molto e che gli pesa parecchio. Per cui, quando inizia l'accademia, ha in testa subito l'obiettivo di diventare il migliore, per non deludere le aspettative famigliari: "<<Voglio vincere Ruby. Ne ho bisogno. Più di qualsiasi altra cosa.>> Entrare nel Consiglio, essere la guida del nostro mondo magico e di quello che sta dall'altra parte, non è soltanto ciò che avrebbe fatto mia sorella. È ciò che devo fare io per aggiustare la mia famiglia. Non siamo mai stati una di quelle famiglie perfette, amorevoli e coordinate nel vestiario ce si vedono nei film, ma la perdita di Maya ha creato una frattura che soltanto un successo come questo può sanare.
Wren invece si trova all'accademia senza avere alcuna prospettiva, visto che neppure si aspettava di poterci entrare, dato che pensava di non aver nessun potere magico. Invece proprio lei che non ha nessuna aspettativa riguardo alla magia, e si era abituata a essere una Mondana, scopre di essere speciale, un'eletta, lei che non conosce ancora i propri poteri e non sa a quale casa appartiene (scelgie di stare con gli Acquari per restare assieme a Lee).
I due ragazzi dovranno scoprire e imparare a gestire i loro poteri, con Wren che dovrà anche capire quali sono questi poteri e cos'hanno di speciale rispetto agli altri. Nel frattempo c'è anche la sottotrama romanti di quella che dovrebbe essere una storia d'amore tra i due, con Lee che ha una cotta per Wren da anni ma non ha mai avuto il coraggio di confenssarsi, e Wren che ultimamente ha notato come Lee sia cresciuto e abbia iniziato a piacerle di più che come semplice amico, ma siccome non vuole fre l'amica gelosa serca di fargli frequentare altre ragazze. Questo genera una fastidiosa confusione tra i due, creando la classica e odiosa (oltre che patetica) situazione di blocco in cui entrambi si piacciono (e lo sanno) ma nessuno vuole fare una mossa. Questa situazione dura circa fino a un terzo del libro, per poi fortunatamente sbloccarsi grazie  Wren che viene convinta a parlare con Lee e a chiarire le cose.
Riguardo alla vita nel collegio esso è simile a molti altri collegi che abbiamo trovato nei libri: ci sono dei dormitori bellissimi, con dele camere splendide, super accessoriati e confortevoli. L'unica cosa che non è concessa nel collegio sono le apparecchiature tecnologiche con accesso a internet, per cui telefoni, computer, tablet ecc..., mentre si possono usare ad esempio i videogiochi, i dvd e gli sterei. I professori non vengono approfonditi, ma più che altro menzionati, e gli unici degni di nota sono il preside Rottingham e Celeste, la presidente del Consiglio Lunare, la quale è una donna molto bella e potente ma che alla protagonista ricorda Crudelia Demon (nel libri ci sono anche varie citazioni ai classici Disney). Anche gli altri studenti che Lee e Wren conosceranno non sono particolarmente approfonditi, e l'unica che si rivela essere abbastanza importante per la trama è Sam, una Luna in Toro, la migliore amica di Wren e quella che la aiuterà con le indagini.
Le lezioni sono descritte poche volte (due o tre), ma vengono usate più come scuse per fornire spiegazioni e non sono particolarmente utili o interessanti. Le Prove che gli studenti devono affrontare, che che ci sono state descritte come pericolose e impegnative, alla fine non sono nulla di terribile: nella prima gli studenti dell'Acquario devono guarire una foresta incendiata, poi le Lune in Leone devono contenere e calmare le emozioni dei tifosi di una partita di baseball e le Lune in Acquario devono sanare un disastro ambientale ripulendo il mare dal petrolio. A rendere pericolose le prove è solo l'intervento inaspettato e inatteso di alcuni Elementali (spiriti degli elementi) che sembrano avercela con Wren e la attaccano con violenza, ma per fortuna c'è (non Lee, che è piuttosto inutile in tal senso) l'Elementale della loro casa dell'Acquario che a salva ogni volta.
In realtà all'inizio l'Accademia non sembra essere poi così strana o pericolosa, in quanto l'unico incidente effettivamente grave che si verifica è la morte di uno studente per mano di alcuni elementali, ma ciò è avvenuto perchè lui e altri avevano sconfinato oltre il perimetro sicuro della scuola, venendo quindi attaccati. È solo verso l'ultimo terzo del libro che l'esistenza di una vera e propria minaccia alla sicurezza di Wren si fa più concreta.
La storia di per sè non ha nulla di particolarmente innovativo e sconvolgente, ma si presta comunque a una lettura veloce e piacevole, inoltre il finale invoglia a continuare la vicenda e leggere anche il seguito. E' carino il sistema magico, con la faccenda della forza della luna, dei quattro segni zodiacali legati ai quattro elementi ognuno dotato di una particolare abilità. 
I protagonisti invece non sono chissà che memorabili, ma Wren è piuttosto piacevole, nonostante sia un po' la classica prescelta che non sa di esserlo e deve trovare il proprio posto nel mondo. Mentre Lee fa provare nei suoi confronti sentimenti contrastanti (e forse è proprio questo l'aspetto più interessante del personaggio, che lo rende un po' più sfaccettato e particolare) in quanto è un bravo ragazzo e vuole bene a Lee ma spesso sembra non accorgersi di cose importanti, e della verità dietro l'Accademia, per il suo desiderio di soddisfare le aspettative dei genitori e per le sue ambizioni (ad esempio egli adora la presidente Celeste, e non sembra voler cambiare idea a riguardo).
E' un libro che strizza l'occhio a un certo target (adolescenti, soprattutto femmine), e che l'autrice ha cercato di rendere il più possibile inclusivo (tipo le squadre dei Power Ranger in cui deve sempre esserci una donna, uno con la pelle scura e un orientale, di solito cinese), infatti Lee ha la pelle scura, gli zii di Wren sono una coppia gay, una delle ragazze con cui i protagonisti stringono amicizia in accademia è giapponese, e due delle ragazze conosciute in accamedia poi si mettono insieme diventando una coppia lesbica, per cui come vedete nessuno viene escluso, anche se alcuni sono inseriti solo con un ruolo marginale.
 
  
Sopra: A dinsitra la copertina dell'edizione italiana, a destra quella inglese, che preferisco perchè ha un po' più di personalità ed è meno generica.

"FATE RIBELLI ALLA FERN'S SCHOOL: ROSEMARY E IL DONO DEL CIMITERO " di Fern Forgettable raccontata da Piper CJ, con 261 pagine, edito a ottobre del 2024 dalla GIUNTI Editore (costo 16,00 euro. Titolo originale: "Fern's school for Wayward Fae: The graveyard gift", 2024). 
Alla Fern School gli studenti sono umani e creature magiche! Rosemary Thorpe è sempre stata un po' diversa. Ha la straordinaria e sfortunata capacità di prevedere la morte delle persone; il che tende a metterla in guai seri: "Alcuni bambini sono nati convinti di essere umani, solo per scoprire più tardi che qualcosa di magico frizza e sprizza nelle loro ossa. Dodici anni orsono, una do lor, una ragazzina chiamata Rosemary Thorpe, nacque da una madre perfettamente umana nella città di Point Pleasant, West Virginia. Rosemary era una brava studentessa, una buona figlia e un'artista molto talentuosa. A sentire sua madre, era talmente intelligente da cacciarsi nei guai, cosa che Rosemary prendeva sempre come un complimento. La ragazzina  aveva capelli color fango, enormi occhi nocciola e una preferenza per i vestiti grigi. Amava collezionare sassi e perdersi nella fitta foresta dietro casa. In compenso detestava i suoni squallidi di computer, televisore e telefono. Nonostante si lavasse i capelli, sbrigasse tutte le faccende, raramente dicesse bugie e fosse sempre educata, Rosemary faceva fatica a tenersi degli amici. perchè, vedete, la maggior pate degli esseri umani non vuole sentirsi dire come morirà."
Si trova in un luogo tra i mondi, chiamato Fern School per Fate Ribelli, dove Rosemary impara che i suoi poteri derivano dall'essere in parte una fata. Alla Fern School, Rosemary incontra altre fate, tra cui Trym, la sua compagna di stanza banshee le cui urla possono uccidere, ed Essie, una djinn che esaudisce i desideri. Poi ci sono Owen che è mezzo umano e mezzo vampiro, Iris che è mezza sirena, Leo che è per metà fantasma, la madre di Thaeda è uno spirito della natura, e poi ci sono anche i gemelli Rush e Rion, Henry e Bigio.  All'inizio Rosemary è abbastanza disorientata, perchè gli insegnanti e la preside sembrano avere cose più importanti da fare che spiegarle di preciso come funziona la scuola, anche se la protagonista capisce che esistono due gruppi: le Felicifate, cioè le fate "buone", e le Infelicifate, quelle "cattive".
A tale proposito è interessante notare che l'autore ha inserito dentro la storia anche la questione della discriminazione, in quanto le Felicifate tendono  sentirsi superiori rispetto alle Infelicifate, come spiega a Rosemary Essie, una Felicifata: "Per combinazione io sono una Felicifata, perciò forse sono la persona giusta per dirti questo: alcuni nate nella corte delle Felicifate pensano di essere speciali per diritto di nascita. È una mentalità antiquata quella che porta a trattare le Infelicifate in modo diverso e spero che la maggior parte di noi sia migliore di così. Io penso che le nostre scelte contino più di questioni sulle quali non abbiamo mai avuto voce in capitolo, come il luogo dove siamo nati. Non lasciarti condizionare.
Ma proprio quando si sta ambientando, Essie scompare nel nulla, anche se i professori dicono che se ne sia andato volontariamente, ma Rosemary non ci crede. E toccherà a lei e agli studenti usare i loro bizzarri doni per trovare l'amico scomparso...
In realtà la scuola non si chiama veramente Fern, in quanto Fern Forgettable è il nome (falso anche questo comunque) della narratrice della storia, la quale avverte subito i lettori di aver cambiato qualche dettaglio, andando quindi a chiamare la scuola con il proprio nome per mantenere il suo vero nome segreto: "Suppongo che possiate chiamarmi Fern, anche se questo non è il mio nome. Il resto si può serenamente dimenticare e comunque questa storia non parla di me. Siccome però sarò io a raccontarla, penso che chiamerò questo collegio Fern's School. Forse lo sapete già, forse no, ma quando racconti un segreto puoi cambiare tutti i dettagli che vuoi. Se la direttrice sapesse che mi sto prendendo il merito della scuola che ha fondato, se sarebbe piuttosto scontenta. Io però non corro rischi, di questo sono abbastanza sicura."
Fern è, come spiega Trym a Rosemary, "una specie di detective. Perlomeno è come la vedo io. Vagabondo per i reami e fiuta le mezze-fate come noi che sono cadute nelle crepe.
Nella prima parte del libro vediamo quindi la protagonista ambientarsi nella scuola, conoscere i suoi compagni e partecipare alle lezioni, cercando di imparare a controllare i propri poteri, cosa che tutti gli studenti devono imparare a fare. Ad un certo punto però un suo compagno di scuola scompare e lei ed altri amici andranno a cercarlo attraversando vari reami e dovendo sfuggire a vari pericoli. 
La storia è carina e interessante, il finale però mi ha lasciata perplessa poiché non conclude la vicenda, ma è evidente che essa debba proseguire in dei seguiti (in effetti a giugno del 2025 è uscito il secondo volume che si intitola: "Il tristo mietitore") poiché ci sono ancora tante domande e tante questioni aperte e lasciate in sospeso.
Storia carina e che sembra interessante, ma arrivata alla fine non posso dire che la lettura mi abbia pienamente soddisfatta poiché appunto tante cose vengono lasciate in sospeso, perfino le sorti di Rosemary, e questo lo trovo in po' irritante, anche perché la lettura non mi ha entusiasmo a tal punto da voler leggere nell'immediato anche il seguito.
 
 Sopra: La copertina è molto carina, sui toni del nero è del rosa/viola, con al centro un disegno che mostra la protagonista, mentre a destra vediamo Trym e a sinistra Henry, altri due suoi compagni di scuola.
 
"SOTTO IL SOLE A PENDOLO " di Jeannette Ng, con 432 pagine, edito nel 2025 dalla Ne/oN (costo 19,80 euro. Titolo originale: "Under the Pendulum Sun", 2025). 
Inghilterra, metà Ottocento. Dopo un’infanzia a sognare avventure in mondi lontani ed esotici, Catherine Helstone deve accontentarsi di una vita sonnacchiosa nel paesino dello Yorkshire in cui è sempre vissuta. Ma quando suo fratello Laon, partito missionario alla volta delle misteriose Terre Fatate, smette di rispondere alle sue lettere, Catherine decide di andare a cercarlo. 
"Mi era stato insegnato a domare gli impulsi e i desideri ribelli che mi avevano agitato fino al dolore. Li avevo ripiegati insieme alla mia anima e avevo imparato a bere l'appagamento come si berrebbe il veleno. Goccia dopo goccia, giorno dopo giorno. Finché non era diventato tollerabile.
Leon disdegnava la tranquillità. Non riuscì ad apprendere la calma glaciale, per quanto avessi provato a insegnarlgliela. Quando avevo appena compiuto diciannove anni e non avevo una posizione tutta mia, rimasi a guardare mentre lui scalpitava sotto la cotta del sacerdozio. I suoi parrocchiani desideravano un curato dai modi miti, ma lui aveva l'animo di un soldato, di uno statista e di un oratore. Bramava tutto quanto si trovasse oltre agli affari triviali della sua parrocchia. Si fece scontroso e taciturno, ritraendosi in se stesso.
Fu un lungo inverno, quello.
In primavera negli occhi di leon era tornata la luce: sarebbe diventtao un missionario.
Avevo detestato quella folgorazione. Egoisticamente, mi ritenni abbandonata. [...] Logorandomi colma di timore i invidia, accettai un incarico come dama di compagnia di una signora e poi,più avanti, come istitutrice.
Fu soltanto quando aprii la sua prima lettera a casa, che profumava tutta di zucchero e zolfo, che scoprii che era stato mandato ad Arcadia.
Sia il viaggio che la destinazione, però, sono ben diversi dalle peripezie immaginate da bambina, e Catherine si ritrova spaesata e sola dentro un castello avvolto dalla nebbia e da cui non le è permesso uscire. Dove si trova suo fratello, e che cosa gli è successo? Perché riceve solo risposte sibilline? E soprattutto, perché nessuno osa pronunciare il vero nome della temibile Regina Candida? Catherine cerca risposte, ma trova solo silenzio. E poi, in un cassetto, un diario e una risma di vecchie lettere…  
Ho trovato l'inizio del libro un po' difficoltoso, soprattutto per la lentezza, in quanto i primi capitoli dovrebbero servire per farci conoscere i personaggi e il world building, ma in realtà i personaggi che conosceremo all'inizio sono solo tre: la protagonista e due servitori con cui si ritroverà a vivere nel castello dove vive il fratello missionario, in attesa che torni da un viaggio non si sa dove. Ci viene spiegato qualcosa di come funziona Arcadia (tipo la questione del Sole a pendolo), ma comunque non potremo vedere molto del regno, visto che la protagonista è costretta a rimanere confinata dentro l'abitazione per sua sicurezza. Fino al capitolo 8 infatti ho trovato succedere poche cose: ci ritroveremo a seguire Chaterine che deve rimanere chiusa in questa casa, avendo conversazioni per la maggior parte abbastanza incomprensibili o inutili con i servitori, che praticamente non le dicono nulla di utile. L'unico avanzamento nella trama è il ritrovamento di un diario e delle lettere del reverendo che abitava lì prima di suo fratello, lettere che comunque sono alquanto criptiche e aprono più dubbi che altro. 
Finalmente nell'ottavo capitolo abbiamo il ritorno del fratello, oltre all'arrivo al castello della Regina Candida, per cui le cose si faranno un po' più interessanti visto che per lo meno assisteremo a delle conversazioni sensate e meno sibilline tra Catherine e il fratello, oltre a poter osservare i comportamenti della Regina Candida e della sua strana corte a seguito. 
La parte in cui la Regina e la sua corte soggiornano al palazzo è la più interessante in quanto è anche quella più curiosa e bizzarra, sia per quanto concerne l'aspetto delle fate che i loro comportamenti e abitudini. Durante questo periodo inoltre Catherine scoprirà un grosso segreto che la riguarda in prima persona e che sconvolgerà lei e anche i suoi rapporti col fratello cambieranno... ma ci si può davvero fidare delle fate?
 
 Sopra: La copertina colpisce per i suoi toni sul viola, mentre al centro spicca un disegno della Regina Candida.

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venerdì 14 novembre 2025

SPECIALE: Saggi sugli stereotipi di genere nella letteratura per l'infanzia

In passato vi avevo già fatto un post in cui vi parlavo di saggi sulla letteratura per l'infanzia. Ebbene, ho trovato di recente alcuni saggi sempre dedicati alla letteratura perl'infanzia ma che si focalizzano su un argomento particolare e molto interessante: gli stereotipi di genere.
Tutto ebbe inizio nel 1973 con "Dalla parte delle bambine" di Gianini Belotti, che fece notare come i libri per l'infanzia contenessero tanti stereotipi di genere e di come "la letteratura per l'infanzia abbia rafforzato l'apprendimento di stereotipi sessisti. A cominciare dalle illustrazioni..." (Angelo Nobile, Dizionario di letteratura Giovanile, Brescia, Scholè, p.129).
Da allora però anche altri saggia riguardo sono stati redatti in proposito, e visto che ce ne sono diversi a parlare di questo argomento ho deciso di presentarveli in un post dedicato. È infatti stato dimostrato che la letteratura per l'infanzia è uno strumento che può educare l'infanzia e l'adolescenza alle differenze.
 

DALLA PARTE DELLE BAMBINE
Autrice: Elena Gianini Belotti
Anno di Edizione: 1973
Casa editrice: Feltrinelli Editore
Numero di pagine: 192
Prezzo: 15,00 euro  
La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori "innati", bensì ai "condizionamenti culturali" che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo "dalla parte delle bambine"? Perché questa situazione è tutta "a sfavore del sesso femminile". La cultura alla quale apparteniamo - come ogni altra cultura - si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il "mito" della "naturale" superiorità maschile contrapposta alla "naturale" inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità "maschili" e qualità "femminili", ma solo "qualità umane". L'operazione da compiere dunque "non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene".
Il libro analizza il comportamento messo in atto dagli adulti nei confronti dei bambini di varie età (atteggiamenti, aspettative e richieste) e in diversi luoghi e contesti. Comportamenti che spesso sono diversi se l'adulto si rivolge nei confronti di una bambino o di una bambina, mettendo in luce come, spesso senza rendersene conto, si trasmettono ai bambini e bambine alcuni stereotipi che si pensano essere "naturali" ma che in realtà sono frutto di un'influenza costante, finchè non vengono interiorizzati. Tali stereotipi sul genere partono prestissimo, prima ancora che il bambino nasca, anche solo per quanto riguarda la prefenza del sesso del neonato (ad esempio di solito le femmine sono meno desiderate), e sono destinati a pedurre per tutta la vita influenzandone ogni ambito (dalle femmine ad esempio si pretende più autocontrollo e pazienza, mentre dai maschi si tollerano, quasi si desiderano, molto di più i tentativi di indipendenza e autodeterminazione).
Tra  vari ambiti affrontati vi sono anche vi sono anche quelli del gioco, dei giocattoli e della letteratura (in cui sembra essere trasmessa l'idea di come i maschi siano dominanti, coraggiosi, intrapendenti mentre le femmine sono buone e passive, e dove tra l'altro i maschi sono predominanti nelle storie).
 
    

 
Sopra: A sinistra la copertina dell'edizione del 1973, al centro una del 2013 e a destra la copertina dell'edizione 2023.
 
 
ANCORA DALLA PARTE DELLE BAMBINE
Autrice: Loredana Lipperini
Anno di Edizione: 1 aprile 2014
Casa editrice: Feltrinelli Editore
Numero di pagine: 288
Prezzo: 15,00 euro  
Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni. Questo è il mondo delle nuove bambine. Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l'educazione sociale e culturale all'inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all'ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. Ad esempio, libri, film e cartoni propongono, certo, più personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell'antico stereotipo della fata e della strega. Sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent'anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternità, l'uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole apparentemente più appetitose. E bisogna cominciare con l'interrogarsi sulle bambine: perché è ancora una volta negli anni dell'infanzia che le donne vengono indotte a consegnarsi a una docilità oggi travestita da rampantismo, a una certezza di subordine che persiste, e trova forme nuove persino in territori dove l'identità è fluida come il web.  
Questo è un aggiornamento del saggio della Belotti pubblicato negli anni Settanta poiché, come evidenziato dall'autrice del precedente volume: "Agli strumenti concreti in uso trent'anni fa per modellare la mente delle bambine, tutti sopravvissuti - letteratura per l'infanzia, libri scolastici, giornali, fumetti, pubblicità, televisione -, l'autrice aggiunge l'analisi minuziosa della rete Internet, a quel tempo non ancora apparsa all'orizzonte, ma oggi diventata di uso comune fin dall'infanzia: i blog, i forum, le chat, i siti, i diari on line, i videogiochi, i personaggi virtuali. I quali tutti, senza eccezione, spingono le bambine e le preadolescenti a concentrare la loro attenzione in maniera ossessiva unicamente sul proprio aspetto fisico, sulla bellezza, sul corpo."
 
 
  
 Sopra: In alto la copertina on l'immagine di una bambina che sembra venerare l'immagine di una donna-bambola. In basso un paio di pagine interne, che nn presentano immagini, ma si trovano alcuni elenchi puntati.
 
 
EDUCAZIONE SESSISTA: STEREOTIPI DI GENERE NEI LIBRI DELLE ELEMENTARI
Autrice: Irene Biemmi
Anno di Edizione: 2011 la prima edizione e 2017 l'edizione aggiornata
Casa editrice: Rosenberg & Sellier
Numero di pagine: 256
Prezzo: 18,00 euro  
Esiste un mondo popolato da valorosi cavalieri, dotti scienziati e padri severi ma anche da madri dolci e affettuose, casalinghe felici, streghe e principesse; in questo stesso mondo i bambini sono indipendenti, coraggiosi e dispettosi mentre le loro coetanee – bionde e carine – vestono di rosa, sono educate e servizievoli, a tratti pettegole e vanitose. Questo universo fantastico è quello con cui si interfacciano quotidianamente i bambini e le bambine che frequentano le elementari, quando leggono le storie raccolte nei loro libri di lettura. 
All’inizio del Duemila la scuola italiana continua a tramandare modelli di mascolinità e femminilità rigidi e anacronistici, sulla base dei quali gli alunni dei due sessi andranno a strutturare le rispettive identità di genere. Il progetto POLITE (Pari opportunità nei libri di testo), nato sulla scia della Piattaforma di Pechino del 1995, aveva elaborato un Codice di Autoregolamentazione per gli editori, affinché la prospettiva di genere diventasse criterio orientativo nella stesura dei libri di testo, ma pare che le sue indicazioni non siano state accolte. 
Occorre allora che maestri e maestre, educatori e educatrici, si dotino di strumenti utili a decostruire il fondamento sessista su cui si fondano i saperi trasmessi a scuola, per attivare a loro volta una lettura critica da parte dei propri studenti. Questo libro mette a disposizione di lettrici e lettori un kit di strumenti (di tipo sia quantitativo che qualitativo) che l’Autrice ha testato in una ricerca condotta su un campione di dieci libri di lettura della classe quarta elementare, di alcune delle maggiori case editrici italiane: De Agostini, Nicola Milano, Piccoli, Il Capitello, La Scuola, Giunti, Elmedi, Piemme, Raffaello, Fabbri. I risultati dell’indagine testimoniano l’urgenza di liberare le nuove generazioni da un immaginario di Principi Azzurri e Belle addormentate nel bosco, che inizia a stare un po’ stretto sia ai maschi che alle femmine.  
Il volume è strutturato in due parti: la prima è una rassegna della letteratura pubblicata in Italia sul tema del sessismo, con particolare riferimento alla lingua e ai libri di testo, inoltre qui si parla anche del progetto POLITE.  
La seconda parte del libro è dedicata alla ricerca sperimentale, riportando cioè i risultati di ricerca sui libri di lettura ella scuola elementare, prendendo in analisi prima i dati quantitativi, poi quelli qualitativi, per poi arrivare a una valutazione complessiva dei risultati della ricerca. Tra i dati quantitativi analizzati troviamo ad esempio il numero di protagonisti maschili e femminili, il numero di personaggi maschili e femminili, gli attributi fisici, gli ambienti in cui personaggi, protagonisti e protagoniste svolgono la loro esperienza, il tempo dove si ambienta la storia, l'età, i ruoli professionali, il ruolo parentale, gli interessi. Poi sono analizzate le immagini.
Nella seconda parte troviamo anche l'analisi qualitativa, per cui l'autrice ha elaborato la "scala del sessismo", che permette di verificare se nelle rappresentazioni di maschi e femmine si ricorre "a livelli tradizionali oppure se sono offerti modelli "nuovi" di uomini e di donne a cui bambini e bambine possono ispirarsi." Qui vengono analizzati singoli brani di diversi libri di diverse case e editrici prese in considerazione dall'autrice, per poi offrire una lettura critica complessiva con i risultati dell'analisi.
Il saggio propone sicuramente una ricerca interessante e che merita una profonda riflessione e una certa attenzione, ma ha il problema dalla sua parte: il tempo. Il libro infatti è stato pubblicato nel 2011 e sebbene ci sia una nuova edizione del 2018 in realtà questa non presenta significativo aggiornamenti, se non una nuova prefazione. 
Inoltre l'autrice spiega che i libri presi in analisi dalla sua ricerca non erano libri recente neppure per l'epoca dell'uscita del libro, ma si tratta infatti di libri che "sono stati editi in anni compresi tra il 1998 e il 2002". L'autrice poi dice di aver preso in esame i testi di 10 tra le maggiori "case editrici che operano nel settore scolastico nel nostro paese". Tra di esse quindi compaiono, oltre a case e storici molto arrive tutt'ora (come la DeAgostini, la Giunti, la Fabbri, la Raffaello, la Piemme, il Capitello), anche case editrici che attualmente io non ho mai sentito (tipo la Elmedi, la Nicola Milano o la Piccoli). Ho notato che non è stata considerata la Mondadori, la quale forse non è specializzata nel settore scolastico, ma è innegabile che molti suoi testi entrino sicuramente nelle scuole e nelle biblioteche scolastiche. 
Comunque sarebbe interessante se tale ricerca venisse aggiornata rifacendola su un nuovo campione di libri più recenti, perché per quanto riguarda perlomeno il numero di protagonisti e protagoniste mi sembra che forse la tendenza negli ultimi vent'anni sembra essersi se non invertita almeno bilanciata, in quanto negli ultimi anni ho visto fiorire intere serie di libri con protagoniste femminili, e magari qualcuno di questi testi è stato incluso anche nei sussidiari scolastici. Certo, non credo che questa tendenza sia abbia grazie al fatto che le case editrici abbiano deciso di seguire il Progetto Polite, ma per via del target dei lettori (e quindi degli acquirenti). Semplicemente credo si siano accordate del fatto che si sono rese conto che le femmine leggono più dei maschi, e quindi proporre libri con protagoniste incentivi anche le vendite. Senza contare che negli ultimi anni la figura della femmina forte, tosta e indipendente è diventata di moda, e le case editrici hanno imparato che seguire le mode aumenta le vendite. 
Tale ricerca andrebbe quindi rifatta alla luce dei cambiamenti sociali e culturali che sono avvenuto nel corso degli ultimi vent'anni nella nostra società, anche in seguito allo sviluppo dei social media. 
Un piccolo aggiornamento è avvenuto con l'aggiunta delle conclusioni nel 2017, in cui l'autrice sottolinea come negli ultimi anni in Italia ci sia stato un notevole rinnovamento dell'immaginario di genere, soprattutto negli albi illustrati, anche con la nascita di case editrici come Settenove o collane come "Sottosopra" della Giralangolo.
Dal punto di vista grafico il libro è scritto in una scrittura medio/piccola, con non troppo spazio tra una riga e l'altra; nei testi sono presenti grafici a torta per indicare le percentuali dei risultati di ricerca, mentre la griglia all'analisi dell'immagine è riprodotta molto piccola. Nel testo, nella parte che riguarda le illustrazioni, sono riprodotte alcune immagini, che però sono piccole e in bianco e nero.

   
 
 
Sopra: In alto a sinistra la copertina dell'edizione del 2017, a destra quella del 2011; più in basso alcune pagine interne in cui vediamo dei grafici e delle immagini.
 
 
LEGGERE SENZA STEREOTIPI: PERCORSI FORMATIVI 0-6 PER FIGURARSI IL FUTURO
Autrice: Fierli Elena Franchi Giulia Marini Sara
Anno di Edizione: 2015
Casa editrice: Settenove Editore
Numero di pagine: 192
Prezzo: 16,00 euro   
La percezione di sé, del proprio corpo e del proprio genere, i ruoli professionali e in famiglia, e la pluralità dei modelli familiari osservati attraverso la lente dell’albo illustrato. Rivolto a insegnanti, genitori, educatori ed educatrici che operano con la fascia 0-6, il volume analizza gli albi illustrati pubblicati in Italia e all’estero dal punto di vista della presenza o assenza degli stereotipi di genere relativi alla prima infanzia e propone attività pratiche – a partire dall’utilizzo dei libri – dirette al superamento degli stereotipi. 
Leggere senza stereotipi si articola in vari percorsi, ciascuno legato a un tema chiave per la costruzione dell’identità di genere di bambine e bambini, e declinabili ai diversi livelli scolastici. Tra i temi affrontati troviamo: il corpo, le emozioni, i ruoli, le fiabe, per poi trattare della pluralità dei modelli familiari e della sottorappresentazione.
Una breve trattazione teorica precede le schede dedicate agli albi (italiani ed esteri), le proposte di attività, gli approfondimenti e i suggerimenti bibliografici, per offrire un agile quaderno di lavoro anche a chi si avvicina per la prima volta a questi argomenti. 
La parte grafica è accattivante, le scritte sono abbastanza piccole ma molto ariose soprattutto sui margini, con alcune frasi scritte con un carattere più grande. I testi poi sono riccamente corredati da immagini a colori come le copertine degli albi citati, ma anche pagine interne o foto delle attività che sono state proposte ai bambini.
Ne risulta un libro piuttosto agile da leggere e coinvolgente (anche a livello visivo), che tratta tematiche molto interessanti e gettonate nella scuola, con tante proposte di lettura (ovviamente focalizzate sugli albi illustrati) ma anche di attività e laboratori, il tutto accompagnato da una discreta bibliografia e da tante proposte di letture di albi non discriminanti.
 
  
 

Sopra: In alto la copertina e più in basso alcune pagine con schede di libri e alcune sulla parte teorica degli albi sulle emozioni.
 

RACCONTARE IL GENERE: NUOVI MODELLI IDENTITARI NELL'ALBO ILLUSTRATO
Autrice: Dalila Forni
Anno di Edizione: 1 aprile 2022
Casa editrice: Unicopoli
Numero di pagine: 290
Titolo originale: /
Prezzo: 15,00 euro  
Il volume sceglie la forma dell'albo illustrato e si pone l'obiettivo di esplorare in profondità le rappresentazioni di genere, così da mostrare quali modelli sono oggi veicolati nella letteratura letta, ascoltata e osservata durante l'infanzia. L'immaginario proposto a bambine e bambini esercita un'influenza lungo l'arco dell'intera vita: le storie, in ogni forma, veicolano valori, ideali, possibilità future, chiudono o aprono porte, ripropongono o decostruiscono stereotipi. La comprensione critica dei modelli di genere presenti nelle narrazioni è pertanto fondamentale per educare, in modo indiretto ma efficace, oltre i preconcetti, fuori dai percorsi prestabiliti. 
Il volume vuole sottolineare i traguardi conquistati, ma anche esporre criticamente i passi ancora da compiere verso una Letteratura inclusiva, egualitaria, ricca di personaggi sfaccettati, diversi e unici. Il volume vuole quindi "esplorare proprio la più recente editoria "controcorrente", ovvero le opere di autori e  autrici che si stanno impegnando attivamente nell'offrire nuovi scenari e nuove dinamiche in ottica di genere." Infatti, come viene sottolineato proprio nell'introduzione, se negli ultimi decenni si è scritto abbastanza sulle rappresentazioni stereotipate nei libri per l'infanzia, mancava ancora un'analisi dei modelli positivi.
Tramite l'analisi delle opere, il libro offre una 'cassetta degli attrezzi' per riconoscere, decifrare e superare gli stereotipi di genere che ancora oggi, seppur in modo sempre più sottile, permeano la Letteratura per l'infanzia e l'immaginario socialmente condiviso. 
La ricerca si basa su un campione di più di cento albi illustrati pubblicati negli ultimi vent'anni da "case editrici italiane con la volontà, più o meno marcata, di riconsiderare i ritratti femminili e maschili proposti a giovani ettori e lettrici." La ricerca si basa sull'analisi di elementi come: le caratteristiche fisiche ed estetiche, le emozioni, le relazioni mostrate, gli spazi in cui i personaggi si muovono. Lo studio organizza quindi alcune categorie concettuali basati su elementi ricorrenti per esplorare  alcuni dei filoni più significativi in ottica di genere come le relazioni familiari e i ruoli parentali, l'utilizzo dei colori e la caratterizzazione visiva dei personaggi, oltre alla revisione del canone fiabesco (capitolo molto interessante, che era stato in parte affrontato anche nel libro "Leggere senza stereotipi" della casa editrice Settenove).
L'indagine mostra come, nonostante sia presente una nuova attitudine verso le sfaccettature identitarie, talvolta anche le storie più moderne presentano ancora dinamiche stereotipate, anche se in maniera più sottile. 
Oltre alla parte iniziale, in cui si fa una panoramica anche delle ricerche precedenti riguardo alla tematica degli stereotipi di genere, la parte della ricerca è molto interessante e dettagliata, analizzando molti fattori che possono essere influenzati dal genere (alcuni dei quali ripresi anche da precedenti ricerche, come la quantità di personaggi dei rispettivi sessi, il loro lavoro, l'ambiente dove sono collocati, gli aggettivi a loro riferiti, ecc..). 
Dal punto di vista grafico il volume presenta dei caratteri con una grandezza di scrittura medio/grande, anche se le linee sono piuttosto ravvicinate le une alle altre. La parte scritta è sicuramente preponderante, anche se verso la seconda metà del libro iniziamo a trovare anche alcuni grafici e tabelle per l'analisi dei dati, per poi arrivare a vedere, ogni tanto, anche qualche immagine in bianco e nero, che mostra, prima, alcune immagini stereotipate, e poi invece dei disegni co degli antistereotipi. Le immagini comunque, oltre a essere in bianco e nero, sono piuttosto piccole e non sono state riprodotto molto bene, in quanto mancano di nitidezza a volte, risultando perfino un po' sgranate. Sicuramente l'autrice avrebbe potuto inserire decisanete più immagini visto che ella effettua sia un'analisi testuale che visiva.
Alla fine è presente una bibliografia e anche la lista dei 105 albi che l'autrice ha analizzato per svolgere questa ricerca, la quale può sicuramente essere da spinto per i lettori.
 
 
 
 
 
Sopra:In alto la copertina e in basso due pagine interne, di cui una con dei grafici e l'altra con un'immagine di un testo che ribalta gli stereotipi di genere.
 
La lettura di questi saggi è stata molto interessante e voglio darvene un riscontro generale, partendo da "Dalla parte delle bambine" della Belotti. Questo è il volume che ha dato il via a tale dibattito, e che ha smascherato quanto i condizionamenti culturali operassero sullo sviluppo e sulla crescita delle femmine, in particolare delle bambine, che si sono viste imporre grossi limiti solo a causa di essere nate femmine. E' un libro che comunque non si concentra solo sulla letteratura per l'infanzia, ma affronta diversi ambiti  e può essere apprezzato anche da un pubblico generale, non per forza specializzato in letteratura per l'infanzia o pedagogia ecc... È tuttavia il punto di partenza delle seguenti ricerche (che poi hanno dato origine ai successivi saggi), infatti viene citato in tutte le opere che vedremo in seguito.
"Ancora dalla parte delle bambine" della Lipperini analizza nuovamente, in tempi più recenti, il problema dell'educazione di genere già affrontato dalla Belotti negli anni Settanta, riscontrando che purtroppo questi stereotipi e questa discriminazione nei confronti delle femmine sussiste ancora. Anche in questo caso l'autrice non analizza solo la letteratura per l'infanzia, ma anche tutta una serie di altri media (tra cui cartoni, pubblicità, giocattoli).
"Educazione sessista: stereotipi di genere nei libri delle elementari" della Biemmi è invece un saggio specificatamente dedicato ad analizzare gli stereotipi di genere nella letteratura per l'infanzia, e in particolare nei libri scolastici delle classi quarte, poiché anche nella scuola, che dovrebbe promuovere la libertà di pensiero, in realtà ci sono testi che veicolano ancora vecchi stereotipi. Il testo è l'unico a focalizzarsi a lungo anche sull'uso della lingua e sulla discriminazione di genere che deriva anche dal linguaggio. La ricerca è molto interessante ed approfondita, in un volume che è già più indirizzato a degli esperti del settore, in particolare agli educatori (senza comunque escludere anche i genitori), e dimostra come molti dei libri presi in esame dalla ricercatrice siano sessisti, presentano spesso stereotipi di genere o, talvolta, ignorando la questione. Sarebbe interessante aggiornare tale ricerca alla luce della nuova attenzione che anche i media hanno rivolto alla questione della parità di genere.
"Leggere senza stereotipi. Percorsi educativi 0-6 anni per figurarsi il futuro" di Scosse è un'ulteriore evoluzione dei precedenti studi. Infatti, se i libri precedenti mettevano in luce il problema degli stereotipi di genere, andando a ricercarli all'interno dei libri per l'infanzia, questo libro invece vuole consigliare "buoni libri per tutti". Tra l'altro questi libri sono principalmente albi illustrati, visto che ci si rivolge a una fascia d'età prescolare. 
Non stupisce quindi che nell'ultimo volume preso in considerazione, "Raccontare il genere: Nuovi modelli identitari nell'albo illustrato", l'autrice citi il precedente testo affermando che proprio da quello sono stati presi degli spunti per alcuni degli albi analizzati (lo definisce un "prezioso strumento nel segnalare possibili opere di analisi"). Quest'ultimo testo, oltre a specializzarsi anch'esso negli albi illustrati e a ricercare modelli positivi riguardo al genere, mette ancora più in risalto la necessità di superare gli stereotipi per entrambi i genere, sia quello femminile che quello maschile. Essendo anche il testo più recente l'autrice ha infatti potuto constatare come, mentre il modello femminile si stia pian piano evolvendo (dimostrando che c'è stata un'evoluzione rispetto a quando è stato pubblicato ad esempio il saggio della Biemmi), andando a impossessarsi di ruoli maschili, gli stereotipi legati alla mascolinità sono più recidivi, oltre ad essere stati meno indagati e presi in considerazione.
Si può quindi vedere proprio un'evoluzione per quanto riguarda questi studi sugli stereotipi di genere, che sono andati pian piano focalizzandosi su vari settori, tra cui la letteratura per l'infanzia, In tutti i testi tuttavia si sottolinea come questa sia importante poiché in grado di condizionare, anche profondamente, la formazione di un individuo, dato che si rivolge esplicitamente a un individuo ancora in formazione. I libri quindi sono visti come un vero e proprio motore di cambiamento ed è per questo che esistono diversi saggi (anche stranieri) che si sono concentrati nell'analizzare gli stereotipi di genere nella letteratura per l'infanzia.
È interessante notare come gli ultimi studi si siano indirizzati verso l'analisi più che altro degli albi illustrati, probabilmente perché risultano più veloci da leggere e sono indirizzati a una fascia d'età più ampia che coinvolge anche i più piccoli.
Per quel che mi riguarda mi piacerebbe vedere un'ulteriore analisi sugli stereotipi di genere affrontata di recente non solo sugli albi illustrati ma anche sui libri per i più grandi (tipo 7-13 anni), andando a prendere i considerazione, magari, la produzione recente (come è stato fatto per l'analisi degli albi illustrati), poiché gli studi della Biemmi prendevano in analisi tesi dal 1998 al 2002 tratti inoltre da sussidiari scolastici. Sarebbe interessante anche analizzare il fenomeno dei romantasy e dei romance con elementi spicy (molti dei quali si è visto presentare relazioni tossiche) che sono andati molto di moda in questi ultimi tempi, venendo letti anche da ragazzine per cui non erano stati pensati (più giovani rispetto al target indicato).
 
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