giovedì 31 marzo 2022

La regina delle nevi di Sonia Mangoni e Sonia Maria Luce Possentini

Poco tempo fa vi avevo parlato di una versione di "La regina delle nevi" di Hans Christian Andersen illustrata da Sanna Annukka, ora vi presenterò un'altro libro illustrato basato su questa fiaba di Andersen: "La regina delle nevi" di Sonia Mangoni e con le illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini.
 
Sopra: La copertina di questa versione di "La regina delle nevi" mostra una illustrazione realizzata dalla Possentini, che si trova anche all'interno del libro.
 
In questa versione i testi non sono quelli scritti proprio da Andersen, ma sono stati riscritti e riadattati da Sonia Mangoni. Vi riporto ora l'inizio della storia di questa edizione e poi il corrispettivo pezzo di un'altra edizione che però contiene il racconto integrale di Andersen.
 
Versione edita da Edizioni Nuages: "Era maggio. I bambini già sentivano arrivare l'estate e correvano fuori nel sole. Le rondini volavano sopra i tetti della città. Era una città piccola e bella nata tanto tempo prima vicino al fiume, con case basse e tanti alberi. In due casette vicine con un giardino in comune vivevano un bambino di nome Kay e una bambina di nome Gioia. Abitavano porta a porta, si conoscevano da sempre e si volevano bene. Uscivano a giocare in giardino passando sotto l'arco formato da due piante di rose che si arrampicavano e si intrecciavano."
 
 Versione edita da TASCHEN: "Nella grande città, dove ci sono così tante case e tanti uomini che non c'è abbastanza spazio perché tutti possano avere un giardinetto, e dove perciò ci si deve accontentare di tenere dei fiori dentro i vasi, c'erano due bambini poveri che avevano un giardinetto appena più grande di un vaso. I due bambini non erano fratello e sorella, ma si volevano bene come se lo fossero. Erano vicini di casa. Abitavano in due soffitte, dove i tetti spioventi di due case che stavano l'una di fronte all'altra  quasi si toccavano. Sopra la grondai, in ogni casa si apriva una finestrina: bastava scavalcare la grondaia per passare da una finestra all'altra. Ognuna delle due famiglie aveva messo fuori dalla finestra una cassettina di legno, dove crescevano erbe aromatiche, utili per cucinare. In ogni cassetta si trovava anche una pianta di rose, che crescevano benissimo."
 
Come potete leggere le due versioni sono profondamente differenti, Mangoni ha proprio effettuato una vera e propria riscrittura della fiaba, tagliando e modificando vari elementi. Ad esempio nella sua versione manca il capitolo introduttivo, quello del troll malvagio che creava lo specchio maligno che poi finiva in frantumi e di cui una scheggia finiva nell'occhio di Kay. Come potete leggere poi in queste prime righe che sono l'inizio della storia anche l'ambiente in cui vivono i due bambini è ben diverso da quello descritto da Andersen. Quest'ultimo infatti spiega subito che i due vivono in una grande e affollata città, in cui le case (almeno quelle popolari) sono molto vicine le une alle altre, e che i due bambini sono poveri, infatti non possono permettersi di avere un vero giardino. Nella riscrittura della Mangoni invece si sottolinea la bellezza della città in cui vivono i due protagonisti e viene detto che entrabi vivevano in delle belle casette e che possedevano un giardino. Qui poi Gerda è stata chiama Gioia.
Ecco poi altre differenze che si trovano nel testo della Mangoni:
  • La scheggia che entra nell'occhio di Kay è una scheggia di ghiaccio (e non di vetro) creata dalla regina delle nevi ("Dai lembi svolazzanti del mantello schizzavano via pezzettini di vetro [...]: altro non erano che schegge di ghiaccio...")
  • La regina delle nevi va a prendere Kay nella sua camera, attraverso la finestra, mentre nella fiaba di Andersen lui si attaccava con lo slittino alla slitta di lei, che lo trascina via fuori dalla città.
  • Quando Gerda incontra la vecchia nel giardino nella fiaba di Andersen è lei a prendere la bambina nel fiume e a portarla a riva, ascoltando la sua storia e offrendole delle ciliegie da mangiare. Nella versione della Mangoni Gioia entra nel giardino della vecchia di nascosto e si mette a mangiare le ciliegie.
  • Nella versione della Mangoni Gioia incontra una principessa che ha appena adottato un bambino e che le regala una bicicletta d'oro, mentre in quella di Andersen non si trattava di un bambino ma del fidanzato della principessa, che le regala un cocchio d'oro.
  • Nella versione della Mangoni la giovane brigantessa decide di andarsene anche lei dal covo di ladri ("Sono stufa di stare nascosta in questo covo di ladri e far da guardia ai prigionieri").
  • Nella versione di Andersen Gerda incontra sia la massaia lappone che quella finlandese, mentre in quella della Mangoni incontra solo la prima.
Oltre a ciò i testi sono stati ampiamente riassunti, e molte parti sono state eliminate o comunque molto riassunte.
 
Sopra: Due pagine in cui si vede la regina delle nevi sulla sua slitta, mentre disperde cristalli di ghiaccio.
 
Ciò che rende però degna di nota questa edizione di una delle fiabe più famose di Andersen sono però le illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini, la quale è un'artista che ha realizzato diversi albi illustrati molto interessanti come: "Io, Titanic" di Fulvia degl'Innocenti (2012), "L'alfabeto dei sentimenti" di janna Carioli (2013), "Esco così mi perdo" di Matteo razzini (2014),  "Canti dell'attesa" di Sabrina Giarratana (2015), "Angeli" di Emily Dickinson (2017),  "La natura sa quasi tutto" di  Alberto Casiraghy (2020),"Poesie nell'erba" di Sabrina Giarratana (2021), "La fioraia di Sarajevo" di Maria Boccia (2021), "Poesie di luce" di Sabrina Giarratana (2021), "Storia di amore e vapore"di Francesco Niccolini (2021) e tanti altri.
Molti libri da lei illustrati erano raccolte di poesie, in quanto effettivamente questa artista ha uno stile molto delicato, poetico, enigmatico ed effimero, ma al contempo molto suggestivo e intrigante.
 
 
Sopra: Sonia Maria Luce Possentini ha uno stile molto delicato, poetico, enigmatico ed effimero, ma al contempo molto suggestivo e intrigante.
 
Le sue illustrazioni sono delicate e ricche di dettagli, curate minuziosamente (in particolare i fiori e i frutti, che sono estremamente realistici e che, a differenza di persone o animali, hanno un aspetto più concreto e palpabile), senza però svelare troppo e lasciando sempre un po' di mistero. 
I personaggi dei suoi disegni risultano sempre molto espressivi, soprattutto i bambini (molto bella ad esempio l'espressione sorpresa di Gerda, che sembra essere rivolta proprio verso il lettore, mentre assaggia i frutti che le pone la vecchia del giardino fiorito).
In questo caso l'artista utilizza colori vivaci, luminosi e brillanti, per creare immagini piene di luce. Alcune immagini risultano molto colorate, mentre in altre, soprattutto quelle che hanno a che fare con la regina delle nevi, predominano il bianco e un azzurro/grigio.
 
 
Sopra: A sinistra l'immagine di Gioia che mangia le ciliegie della vecchia maga, notate l'espressione della bambina e il realismo di fiori e frutti. A destra un'illustrazione in cui predominano i blu e i verdi, dalle tonalità brillanti e vivaci.
 
"La regina delle nevi" di Sonia Mangoni è una riscrittura della fiaba di Andersen che contiene molti cambiamenti rispetto alla versione originale. Questa edizione risulta infatti molto più breve (molte parti sono state tagliate e riassunte), senza contare che alcuni elementi sono proprio stati cambiati (tipo l'ambiente in cui inizialmente parte la vicenda, l'estrazione sociale dei protagonisti..).
Ciò però per cui questa edizione merita l'acquisto (tra l'altro io l'ho trovata in sconto al 50%)  sono le illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini, la quale si riconferma anche in questo caso una grande artista, dallo stile molto delicato, poetico, enigmatico ed effimero, ma al contempo molto suggestivo e intrigante. In effetti probabilmente sono immagini rivolte più ad un pubblico adulto che non di bambini, tuttavia la loro delicatezza può essere apprezzata da numerosi lettori.
 
Questo libro è stato pubblicato nel 2018 dalle Edizioni Nuages, ha 32 pagine, la copertina rigida e misura 28,5 cm d'altezza e  21,3 cm di lunghezza e costa 16 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 28 marzo 2022

La più bella del reame: Biancaneve e altre 21 storie di madri e figlie di Maria Tatar e Cinzia Ghigliano

"La più bella del reame: Biancaneve e altre 21 storie di madri e figlie" di Maria Tatar e illustrato da Cinzia Ghigliano è un altro volume che fa parte della collana "Fiabe e storie" della Donzelli Editore, di cui vi avevo già presentato alcuni libri (come le raccolte di fiabe dei Grimm, di Andersen, di Perrault e di Basile).

Sopra: Sulla copertina dallo sfondo rosso spicca il bianco di uno specchio e la chioma nera di una ragazza vista di spalle, dall'elaborata acconciatura.
 
Questo volume è una raccolta 22 fiabe, e più precisamente di 22 differenti versioni di "Biancaneve" (o, più precisamente, fiabe in cui c'è un conflitto tra due figure femminili, una giovane e l'altra più vecchia, a causa della bellezza), raccolte e messe insieme da Maria Tatar, una studiosa di rango internazionale che insegna folklore, lingua, mitologia e letteratura tedesca presso l'università di Harvard.
"Come può esserci ancora qualcosa da scoprire nella fiaba più raccontata al mondo? Davvero la bella fanciulla «bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l’ebano» uscita dall’inchiostro dei Grimm ha ancora in serbo qualche sorpresa per noi? Ebbene sì, più d’una – addirittura venti. A svelarcele tutte insieme è una delle più autorevoli voci internazionali sul tema della fiaba popolare e colta come Maria Tatar, dell’Università di Harvard".
Ecco il perché di questo libro, in cui appunto il lettore troverà varie versioni provenienti da tutto il mondo di questa famosa fiaba, resa così celebre in Europa grazie ai Grimm: "Dalla Germania dei Grimm all’Italia di Basile e di Pitrè, dall’Armenia al Portogallo, dal Giappone all’Africa, dalla Cina al Marocco, dagli Stati Uniti alla Francia. Come dentro una camera di specchi deformanti, Biancaneve cambierà nome, aspetto, lingua, rango e compagni d’avventura".
Quello che accomuna però tutte queste storie è il conflitto generazionale tra due bellezze: quella fra figlia e madre (anche se non solo, come scoprirete leggendo le varie versioni), "l’una inconsapevole e inesperta, l’altra aggressiva e prevaricatrice". Come spiega nell'introduzione Tatar: "Quasi tutte le colture hanno una storia che narra di un'innocente perseguitata da una matrigna crudele, e il racconto, così come la sua eroina, non morirà mai." Ed infatti è arrivata tranquillamente fino ai giorni nostri, in cui escono continuamente nuove edizioni di questa fiaba, senza contare gli adattamenti cinematografici (che spesso propongono rivisitazioni della fiaba).
Sempre nell'introduzione della Maria Tatar con cui il libro si apre, ella affronta vari aspetti della fiaba, operando anche un confronto con il lungometraggio animato di Walt Disney e analizzando la versione dei Grimm (quella a noi più famosa).Viene poi analizzata la questione dei colori citati nella fiaba (bianco, rosso e nero) e della loro importanza, e poi si discute dei vari adattamenti e rifacimenti, letterari ma anche cinematografici, del racconto fiabesco. Oltre a questi aspetti Tatar ne analizza anche altri come quelli di bellezza, vecchiaia e morte oppure il legame (oscuro) tra madre e figlia.
Dopo l'introduzione il lettore potrà leggere le 22 versioni di "Biancaneve", ricordando che "ogni fiaba di questa antologia possiede una sua autonoma spinta gravitazionale e può essere separata dalle altre in modo indolore. Ma tutte queste storie di belle fanciulle si possono anche leggere una dopo l'altra, sebbene non necessariamente nell'ordine riportato nell'indice". Prima di ogni versione vi è comunque una piccola introduzione che aiuta il lettore a contestualizzarla, fornendogli informazioni sul periodo storico a cui risale e da chi fu trascritta.
 
 Sopra: In queste pagine si possono vedere un'illustrazione della fiaba Nourie Hadig (a sinistra) e l'introduzione del racconto "La bella figlia" (a destra).
 
Le (non molte in realtà) illustrazioni che accompagnano le storie di questo libro sono realizzate da Cinzia Ghigliano, la stessa che aveva illustrato "Le mille e una notte" a cura di Roberto Danaro ed edite sempre dalla Donzelli. D'altra parte Ghigliano è un'artista dal tratto elegante, raffinato e sensuale, che nel corso degli anni ha esplorato in vari modi l'universo femminile tramite la sua arte, partendo proprio con l'illustrare le fiabe di Shahrazad.
Le sue illustrazioni hanno un aspetto realistico e molto curato, che dimostra una grande attenzione per i dettagli, come ad esempio gli abiti, le acconciature, gli oggetti e l'arredamento. Tutte le immagini sono a tutta pagina e quindi l'artista non dimentica mai di ritrarre anche gli ambienti in cui si trovano i personaggi.
Come personaggi Ghigliano si concentra a rappresentare soprattutto le protagoniste delle varie storie: giovani e belle ragazze dai capelli neri (anche se non sempre dalla pelle bianca). Ragazze che risultano anche molto espressive, dimostrando spesso contegno oppure sorpresa o stupore. 
Nelle immagini compaiono una buona varietà di colori dalle tonalità accese e brillanti, anche se compaiono con maggior frequenza soprattutto il bianco (della belle delle ragazze), il nero (come i capelli delle fanciulle) e il rosso (di frutti, mobili, vestiti, arredi...), seguiti poi dal blu e dal verde.
 
 

Sopra: Tre illustrazioni provenienti rispettivamente dalle fiabe di ""Biancaneve", "Lo specchio di Matsuyama" e "Re Pavone". In tutte le pagine viene mostrata la protagonista della storia, dai lunghi capelli neri e la carnagione pallida. Potete inoltre notare la presenza di colori quali il bianco, il nero, il rosso e il blu.
 
"La più bella del reame: Biancaneve e altre 21 storie di madri e figlie" di Maria Tatar e illustrato da Cinzia Ghigliano è un bella raccolta di varie versioni di "Biancaneve", provenienti da vari paesi del mondo. Risulterà quindi molto interessante per il lettore mettere a confronto varie versioni di questa famosissima e amata (a volte anche odiata) fiaba, che narra un conflitto generazionale basato sulla bellezza e la giovinezza, facendo nascere interessanti constatazioni e riflessioni. Come ci ricorda nell'introduzione Tatar: "Le fiabe fanno ben più che offrire soluzioni semplici a problemi complessi. [...] La storia di Biancaneve, per esempio, ci farà anche battere forte il cuore, ma ci sfida a interrogarci sulle madri e le figlie, sulla fiducia e l'inganno, sulla compassione e la repulsione, sulla natura e l'educazione, sulla bellezza e la mostruosità. Ogni nuovo appuntamento con la storia svela un elemento diverso della sua matrice narrativa e dà una piega nuova alla discussione sulle sue implicazioni sociali, culturali ed emotive."
Sebbene accomunate dal conflitto generazionale tra due donne, basato sulla bellezza, le fiabe risultano tutte uniche a modo loro, per cui il lettore non deve temere di annoiarsi leggendo per più di venti volte la stessa tiritera. Perchè e vero, gli elementi in comune ci sono (sennò queste fiabe non sarebbero tate catalogate in una stessa raccolta), ma ogni storia presenta delle particolarità e delle variazioni: gli aiutanti che le varie fanciulle incontrano non sono sempre nani, ma briganti, ladri, cacciatori, principi, re...; non sempre è la madre o la matrigna a tentare di eliminare la giovane rivale; la protagonista non è sempre una principessa, a volte si tratta della figlia di un nobile, o di una strega, oppure di semplici contadini o anche di una semplice orfana; i modi in cui le fanciulle vengono uccise (o mandate in uno stato comatoso) sono molto vari (non più solo una mela, ma anche pettini, pantofole, collane, spilloni per capelli, semi, anelli, calze ecc...)....
In alcune delle versioni alternative è inoltre possibile riscontrare la contaminazione con altre fiabe, ad esempio in "Maroula e la madre di Eros" compaiono elementi presenti in racconti quali: "Amore e psiche", "La ragazza senza mani" e "La bella addormentata", oppure "Le pantofole magiche" riprende il topos delle scarpe tipico di "Cenerentola", "La ragazza e il cane" presenta genitori sconsiderati che promettono la figlia in sposa a un cane, così come quelli di "Raperonzolo" avevano barattato la figlia in cambio di alcuni raperonzoli; in "La madre innaturale e la ragazza con al stella in fronte" vi è uno scambio di lettere come nella fiaba "La fanciulla senza mani", oppure, ancora, in "Bianca-come-neve-rossa-come-fuoco" la fanciulla che porta questo nome vive rinchiusa in una torre a cui può accedere solo la madre, che per entrare le fa calare le trecce per arrampicarsi, come in "Raperonzolo"...
Le illustrazioni della Ghigliano donano poi al volume un tocco in più di grazia e cura, con immagini che esplorano l'universo femminile (anche se in modo diverso rispetto a come l'artista aveva fatto per la raccolta "Le mille e una notte") grazie a uno stile grazioso, raffinato, espressivo, dettagliato e molto curato.
 
L'opera è stata pubblicata nel 2021 dalla Donzelli Editore, è dotata di una copertina rigida e di una sovracopertina, ha 288 pagine, misura 21,5 cm d'altezza e 15,1 cm di lunghezza e costa 30 euro.

P.S. La casa editrice Donzelli, ha pubblicato in italiano numerose raccolte di fiabe, edite appunto nella collana che si intitola "Fiabe e storie". Vi elenco quindi alcuni dei titoli di fiabe più interessanti pubblicati da tale casa editrice in questa collana (alcuni dei quali li avevo già recensito in passato):
  • "Principessa Pel di topo e altre 41 fiabe da scoprire" di Jacob e Wilhelm Grimm (2012)
  • "Il pozzo delle meraviglie. 300 fiabe, novelle e racconti popolari siciliani" di Giuseppe Pitré (2013)
  • "Stretta la foglia, larga la via. Tutte le fiabe" di Luigi Capuana (2015)
  • "Re pepe e il vento magico. Fiabe e novelle calabresi" di Letterio di Francia (2015)
  • "Tutte le fiabe. La prima edizione integrale 1812-1815" di Jacob e Wilhelm Grimm (2015)
  • "Tutte le fiabe" di Charles Perrault (2016)
  • "Cola Pesce e altre fiabe e leggende popolari siciliane" di Giuseppe Pitré (2016)
  • "Le mie fiabe africane" di Nelson Mandela (2016)
  • "Il turbante fatato e il tappeto magico. Fiabe dell'antica Instanbul" raccolte da Ignàcz Kùnos (2017)
  • "Fiabe e storie" di Hans Christian Andersen (2019)
  • "Le mille e una donna. Fiabe da tutto il mondo" di Angela Carter (2020)

    

    

     
 
 
 Sopra: Le copertine dei vari volumi di fiabe editi dalla Donzelli Editore.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

giovedì 24 marzo 2022

I miti celtici di Mila Fois e Alberto Orso

"I miti celtici" è una raccolta di miti e leggende celtiche raccolte e riscritte da Mila Fois e illustrate da Alberto Orso. Un volume che fa parte di una collana piuttosto ampia, intitolata "Miti e leggende" ("Meet Myths"), scritta e illustrata sempre dagli stessi autori, che annovera diversi titoli e che raccoglie diverse leggende e miti provenienti da diverse parti del mondo. Tra gli altri titoli (illustrati) che figurano nella collana troviamo: "I miti norreni" (2018), "Leggende del Kalevala" (2020), "Miti giapponesi" (2021), "I cavalieri della tavola rotonda" (2021, illustrato da Anna Schilirò), "Miti dei nativi americani" (2021).
 
Sopra: La copertina, dal formato quadrato, ci mostra il disegno di un anziano druido, con capelli e barba bianche, come i suoi occhi.

 
"Nel cuore dell'Isola di Smeraldo, ammantato da un velo di nebbia, il popolo fatato canta le proprie gesta, e gli echi di questa melodia arrivano fino a noi, mostrandoci radure incantate e e ancestrali circoli di pietre, arcani custodi di antiche leggende."
Questo è ciò che viene descritto sul retro di copertina di un volume che vuole appunto raccontare al lettore i miti celtici, presi da testi quali "Il Lebor Gabàla Erenn" (Libro delle Invasioni, che narra l'arrivo dei Tuatha dé Danann in Irlanda), il ciclo dell'Ulster, un'insieme di leggende che risalgono al XIII secolo e che si sviluppano intorno alla corte del re Conchobar mac Nessa, e il terzo ciclo mitologico irlandese il quale "racconta invece le gesta dei Fianna, clan guerrieri votati alla protezione dell'Isola di Smeraldo".
I cicli che Mila Fois propone in questo volume comunque sono per la precisione 4: quelli tratti dal Libro delle Invasione, quelli del ciclo dell'Ulster, quello dei clan dei Fianna e i miti gallesi raccolti nei quattro rami del Mabinogion (le leggende gallesi all'origine del ciclo Arturiano). "Nonostante le loro differenze, essi ci presentano un mondo a tratti fatato e a tratti oscuro dove, in mezzo a banchi di nebbia, rilucono misteriosi tesori e compaiono radure incantate", come scrive l'autrice.
Il volume è suddiviso nei seguenti capitoli: i protagonisti, i primi invasori d'Irlanda, i signori dei tumuli fatati, la vendetta dei Tuatha Dé Danann, il segreto del re, Cu Chulainn, la battaglia del Toro bruno, il destino dei Fianna, i quattro rami del Mabinogi, il leone dalla mano ferma, i primi cavalieri di Artù, il libro di Taliesin.
 
 
Sopra: La pagina che mostra l'inizio del capitolo dedicato alla battaglia del toro bruno, in cui, oltre al titolo, è anche presente un'illustrazione che mostra lo scontro tra il toro bruno e quello bianco.
 
Le narrazioni dei vari miti sono accompagnate dalle illustrazioni di Alberto Orso, le quali sono belle, con un aspetto realistico e curato. Immagini che mostrano donne graziose e delicate, guerrieri forti, muscolosi e possenti, oppure creature leggendarie a volte magnifiche e altre volte spaventose.
Sono disegni che rappresentano quanto viene raccontato nei testi, per mostrare delle scene o qualche personaggio (umano o creatura che sia) per cui possono risultare utili al lettor nella loro comprensione, e per fargli riprendere fiato dalla narrazione.
Come viene scritto nella prefazione: "Grazie alle illustrazioni di Alberto Orso, il reame incantato nin sembra più smarrito tra le nebbie. La foschia intessuta  da Manannan Mac Lir per celare l'Isola di Smeraldo si dischiude davanti i nostri occhi, mostrandoci i portagonisti di queste leggende, permettendoci di sbirciare oltre la siepe, in quel luogo popolato da divinità, creature fatate e sapienti druidi."
Le immagini possono essere sia a tutta pagina che inserite in mezzo ai testi e inoltre possono essere sia a colori che in bianco e nero. In realtà la maggior parte dei disegni sono in bianco e nero, in quanto solo 8 immagini su quaranta (comprese sia quelle grandi che quelle piccole in mezzo ai testi) sono a colori. 
 
 
 
 

Sopra: Alcuni disegni, realistici e dettagliati, che accompagnano i testi. Come potete vedere alcuni sono a colori ed altri in bianco e nero, inseriti in mezzo ai testi oppure a tutta pagina.
 
"I miti celtici" è una raccolta di miti e leggende celtiche raccolte e riscritte da Mila Fois, la quale a proposito scrive: "La delicatezza e la profondità di queste leggende sono state racchiuse per lungo tempo nei sussurri dei druidi e nei canti dei bardi, ed è per me un onore poter continuare a raccontarle, rendendole immortali". Ecco, a tale proposito io mi sono approcciata a questo libro non conoscendo nulla dei miti celti e devo dire che ho trovato questa raccolta piuttosto noiosa, non tanto per i miti, ma proprio per il modo in cui sono stati raccontati. Fin dall'inizio ad esempio il lettore si sente buttare addosso una serie di nomi (di persone e luoghi), molti dei quali fa fatica a contestualizzare (anche con l'aiuto del glossaio a inzio del libro, che non mi è stato molto utile).
Questo è l'inizio del volume: "Il Lebor Gabàla Erenn, o Libro delle Invasioni d'Irlanda, ci racconta che a prima persona a mettere piede sull'Isola di Smeraldo fu una donna chiamata Cessair. Era figlia di Bith e nipote del biblico Noè e viveva nell'isola fluviale di Meroe, in Egitto. Quando la minaccia del diluvio fu alle porte, Cessair navigò con tre navi verso l'Isola Priva di Serpenti, unico luogo che si diceva sarebbe scampato alla furia delle acque. Durante il suo lungo viaggio, due navi affondarono, e l'unica rimasta portava a bordo cinquanta donne e tre soli uomoni: Fitan, Bith e Ladra.  [...] Trascorsero 321 anni e, al tempo il cui il patriarca Abramo ne aveva sessanta, giunse dalla Scizia Partholan, un uomo appartenente alla stirpe di Magog, figlio di Jafet. Egli era fuggito dalla sua patria dopo aver ucciso i genitori per far regnare il fratello, e per punizione gli era stato cavato un occhio. Quando approdò in Irlanda con la sua gente, trovò però una stirpe di bellicosi giganti che da ormai duecento anni viveva di caccia e di pesca sulle coste. Erano i Fomori, arrivati fin lì condotti dal loro capo Cìcul Ngrichencos, e naturalmente non furono lieti di vedere all'orizzonte nuove navi pronte a invadere la loro isola". Come potete leggere la narrazione procede a un ritmo abbastanza sincopato (in altre parti la presenza di nomi di personaggi e luoghi celtici diventa ancora più fitta), che non lascia abbastanza spazio e tempo al lettore di assimilare tutte le informazioni. 
Vi riporto anche un altro pezzo di libro, collocato all'inizio del capitolo "I signori dei tumuli fatati" per farvi capire cosa intendo quando dico che l'autrice butta addosso al lettore una gran serie di informazioni in poco tempo: "[Il re Ith] Arrivò fino a Tara, dove a quel tempo regnavano tre re: Mac Cuill, Mac Cecht e Mac Gréine. I loro veri nomi erano Téthur, Ethur e Céthur, ma portavano il nome di ciò più gli era sacro: per Mac Cuill era il coll, la nocciola, presso i celti considerata un frutto divino e dispensatore di sapienza e ispirazione; per Mac Cecht era cecht, l'aratro, mentre per Mac Gréine era grian, il Sole. Erano tre fratelli, nipoti del Dagda, e le loro mogli erano le dee della terra e della fertilità chiamate Banda, Fodla ed Eriu."
In effetti lo stile di scrittura sembra più quello di un riassunto che una vera e propria narrazione, tanto che io per esempio non sono riuscita ad affezionarmi o a farmi rimanere in mente praticamente nessun personaggio citato nel libro. Queste leggende sono infatti ricchissime di eroi e re, tuttavia l'unica cosa che sappiamo su di loro è il loro nome e le loro gesta in quanto Fois non fa emergere per nessuno di loro nessun tratto caratteriale o personale degno di nota, ma si limita a riportare (proprio come in un riassunto) i gesti e le imprese che compiono, in modo meccanico e senza emozioni. Ne derivano personaggi piatti, privi di carattere e spessore che il lettore al massimo è in grado di dividere in buoni e cattivi in base a come agiscono, se compiono imprese buone e giuste oppure gesti malvagi ed egoisti.
Poichè i testi sono totalmente privi di dialoghi non sentiamo mai questi uomini parlare, il che a mio parere appesantisce ancora di più la narrazione, che è un continuo descrivere senza mostrare. Spesso ho fatto fatica a seguire le vicende dei vari personaggi (che talvolta compaiono e spariscono all'improvviso), che mi hanno dato l'idea di essere state raccontate troppo velocemente (in modo perfino frettoloso).
Le illustrazioni di Alberto Orso, che sono belle e curate, aiutano per fortuna a supportare un po' i testi, poiché rappresentano delle scene in essi narrati.
Le immagini sono anche belle, ma i testi a me (che mi sono approcciata ad essi da neofita, senza conoscere praticamente nulla a riguardo) sono risultati pesanti e un po' noiosetti (a volte anche un po' confusionari), poco coinvolgenti, incapaci di far prendere slancio e vita a questi miti celtici e ai loro eroi. Certo, potrebbero essere un buono spunto se il lettore avesse bisogno di alcuni riassunti sui miti celtici, che gli permettessero di farsi un'idea generale di quest'ultimi.
Un'altra questione poi è il prezzo: io ho acquistato questo volume a 16,93 euro, che mi sembra un costo abbastanza ragionevole, ma il suo prezzo sarebbe di 22, il che mi pare un po' troppo per un volume in copertina flessibile, di poco più di un centinaio di pagine, che alla fine presenta solo poche illustrazioni a colori (8 in tutto il libro e neanche tutte a pagina intera), anche se il volume sembra avere una grafica piuttosto curata. Considerate che la stessa versione, sempre in copertina flessibile ma non illustrata (pubblicata nel 2015), costa 7,99 euro.
 
Questo libro è stato autopubblicato dagli stessi autori nel 2019, ha la copertina flessibile e misura 21,5 cm d'altezza e 21,5 cm di lunghezza e costa 21,99 euro. Nel 2015 era stata edita un'edizione di quest'opera in un altro formato (sempre però in copertina flessibile), senza i disegni di Aberto Orso.

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lunedì 21 marzo 2022

Grandi Regine di Roberto Piumini e Ugo Fontana

Di libri dedicati a biografie femminili per bambini/e e ragazzi/e ormai ce ne sono veramente tanti, molti dedicati proprio alle donne, nati dopo il successo di "Storie della buonanotte per bambine ribelli" di Francesca Cavallo ed Elena Favill (2017). Solo per elencare qualche titolo abbiamo ad esempio: "Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative" di Assia Petricelli e Sergio Riccardi (2017), "Le donne son guerriere. 26 ribelli che hanno cambiato il mondo" di Irene Cívico, Sergio Parra e Nuria Aparicio (2017), "Grandi donne che hanno cambiato il mondo" di Kate Pankhurst (2017), "Storie e vite di super donne che hanno fatto la scienza" di Gabriella Greison (2017), "Ragazze con i numeri. Storie, passioni e sogni di 15 scienziate" di Vichi de Marchi e Roberta Fulci (2018), "La scienza è un gioco da ragazze. 25 scienziate che hanno cambiato il mondo" di Irene Cívico, Sergio Parra e Nuria Aparicio (2018), "20 bambine straordinarie che hanno cambiato il mondo" di Rosalba Troiano (2018), "Io sono una ragazza ribelle. Storie incredibili di donne coraggiose" (2018), "Le più belle storie di donne coraggiose" di Valentina Camerini (2019), "Straordinarie. Vita e imprese di 30 donne decisamente fuori dagli schemi" di Elleni (2019), "Donne senza paura. 150 di lotte l'emancipazione femminile" di Marta Breen e Janny Jordahl (2019), "Non è bella ma..." di  Roberta Balestrucci Fancellu e Marianna Balducci (2020), "Donne di scienza" di Rachel Ignotofsky (2021), "Indomite: storie di donne che fanno ciò che vogliono" di Pénélope Bagieu (2021), "Che cosa farebbe Frida Kahlo? Lezioni di vita da 50 donne coraggiose" di Elizabeth Foley e Beth Coates (2021) ...
L'opera di cui vi parlerò oggi (che ho acquistato in sconto del 60% fatalità proprio l'8 marzo 2022) però è antecedente a questo boom, in quanto edita nel 2014 e non è indirizzata ad un pubblico giovanissimo (come si può capire anche dalle illustrazioni, molto diverse rispetto a quelle di altre raccolte di biografie femminili). Sto parlando di "Grandi regine" scritto da Roberto Piumini e illustrato da Ugo Fontana, una raccolta di biografie di figure femminili al potere (delle regine appunto).

Sopra: Sullo sfondo blu della copertina spicca l'illustrazione che ritrae la testa di una regina, con particolare enfasi sulla corona, che occupa la maggior parte dello spazio ed è molto dettagliata.
 
"Molte sono le donne regine della Storia, ma quelle che la Storia l'hanno fatta davvero sono poche", come viene spiegato nell'aletta del libro. Un'opera che racconta le storie di 8 grandi regine:
  1. Galla Placida, che sfidò il mondo romano per amore di un marito barbaro, per poi venire sposata con un generale romano.
  2. Adelaide di Borgogna, che divenne un esempio di carità cristiana, nonché amante della cultura e dell'arte.
  3. Margherita d'Austria, che allevò con amore figli non suoi e tenne testa ai feudatari di Fiadra.
  4. Isabella di Castiglia, che offrì fiducia e soldi (e tre navi) ad un certo Cristoforo Colombo.
  5. Caterina de Medici, che dovette vivere fra lotte sanguinose  difendendo la tolleranza e la libertà di pensiero.
  6. Elisabetta di Inghilterra, dopo aver avuto un'infanzia difficile, salì al trono e governò a lungo facendosi amare (durante il suo regno ci fu un fioritura artistica e culturale) ma anche temere.
  7. Maria Teresa d'Austria, una regina guerriera che strinse alleanze e governò con giustizia.
  8. Caterina la Grande, regina spregiudicata, che visse molte passioni, ma che prima di tutto amava la Russia.
"Otto splendide figure di grandi regine che hanno dominato quasi cinquecento anni di Storia", raccontate da Roberto Piumini (grande autore italiano conosciuto soprattutto per i suoi libri per l'infanzia). Anche se in realtà, come ci spiega una nota in fondo al volume, questo titolo fu pubblicato molti anni prima, nel 1968 nella collana "Grandi libri d'Oro", sempre della Mondadori, all'epoca però i testi non erano di Piumini, ma di Giuliana Pistoso.
Piumini ha scritto molti testi in rima, e infatti anche in questo volume non mancano alcune poesie. Alla fine di ogni biografia è presente una filastrocca, quasi una ballata (in rima alternata, quindi molto orecchiabile), dedicata alla regina appena affrontata:
 
"E Galla fu la prima, quando ancora
l'Impero dei Romani era potente,
bella e delicatissima signora,
ma forte e coraggiosa nella mante,
sorella e madre di imperatori,
moglie di un re straniero e un generale,
fra corti e guerre e faticosi amori,
raccolse il bene nel bosco del male"
 
Dopo i versi dedicati alla regina ve ne sono altri che si ripetono uguali per ciascuna sovrana, come una sorta di ritornello: "Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere."
Se alla fine di ogni biografia è presente una poesia, all'inizio invece è stato collocato un albero genealogico, che aiuta il lettore a capire le origini e la discendenza di una determinata sovrana, il che è una notizia molto utile e interessante (anche per comprendere meglio la bibliografia).
 
Sopra: Un ritratto di Ugo Fontana di una delle regine presenti nell'opera, e cioè Caterina di Russia.
 
I testi sono riccamente corredati dalle illustrazioni di Ugo Fontana, considerato uno dei maggiori illustratori italiani e conteso "dai più importanti editori italiani e stranieri", come si legge su un'aletta della copertina. 
Lo stile di Fontana è molto particolare in quanto le sue illustrazioni, come impostazione, sembrano più dei veri e propri dipinti, in quanto sembrano riprendere lo stile della pittura rinascimentale (come riporta la nota all'edizione Fontana prende spunti e rende omaggio a pittori quali Paolo Uccello, Mantegna e Pisanello), la quale si caratterizza per la ricerca della corposità degli oggetti, collocati nello spazio secondo le regole della prospettiva, e l'attenzione per i paesaggi naturali. Le figure risultano ritratte nelle giuste proporzioni, con la valorizzazione dell'espressività dei corpi umani. 
Oltre all'arte rinascimentale nello stile di Fontana sembrano esserci influenze anche dallo stile medievale (poco espressivo e bidimensionale) e bizantino, che al contrario di quello rinascimentale, puntava sull'appiattimento e alla stilizzazione delle figure, volte a rendere una maggiore monumentalità. Un altro stile da cui l'artista trae ispirazione è quello dell'arte fiamminga, caratterizzata in particolare dall'uso dei colori ad olio e da una grande attenzione alla resa dei dettagli (assegnando ai ritratti un posto di rilievo).
 
  
 Sopra: L'immagine a sinistra ritrae Adelaide di Borgogna, mente quella a destra Margherita d'Austria.
 
Le tavole di Fontana appaiono infatti solenni, importanti, così come i soggetti che trattano. Per questo all'inizio ho detto che le illustrazioni di questo libro sono ben diverse da quelle di molte altre biografie destinate ai giovani lettori, che invece presentano figure dai tratti più precisi, semplici e stilizzati, con colori intensi e meno sfumati. Alcune immagini di Fontana inoltre ritraggono anche scene di morte, unendo a scene dall'atmosfera sognante e atemporale (Fontana fu un grande illustratore anche di fiabe) elementi di durezza, crudezza e violenza.
Le immagini di questo artista infatti presentano colori accesi o brillanti, dai toni vividi e intensi, mischiati ad altri più delicati e "sporchi", quasi "polverosi" (che conferiscono alle immagini un'atmosfera sognante e atemporale). L'artista comunque sembra giocare spesso con i colori, unendo nelle sue immagini tinte più chiare e luminose ad altre più scure e polverose.
Oltre alle immagini a colori vi sono anche alcuni disegni, a volte inseriti assieme ai testi, in bianco e nero, che sembrano realizzate tramite l'accostamento di tante macchioline e segnetti di colore nero.

 
 
Sopra: Come mostra l'immagine più in alto alcune immagini di Fontana ritraggono anche scene di morte. Nelle immagini più in basso potete vedere come alcune immagini si caratterizzino per i colori forti, vivaci e intensi (a sinistra), mentre altre sono figure in bianco e nero, realizzate tramite l'accostamento di tante piccole lineette (a destra).
 
"Grandi regine" di Roberto Piumini e illustrato da Ugo Fontana è una raccolta di biografie di donne e regine molto bella e interessante, rivolta a un pubblico giovane, ma non troppo, che serve a soddisfare la curiosità (o a farla nascere) riguardo alle donne al potere. Le storie delle regine sono tutte abbastanza dettagliate, infatti il libro è indicato dagli 11/12 anni in su, scritte in modo preciso e coinvolgente.
A dare ancora più lustro a quest'opera sono le illustrazioni di Ugo Fontana il quale, come viene detto nella nota all'edizione, con questo volume "raggiunge quelli che sono tra i risultati più mirabili della sua arte di illustratore." L'artista è infatti riuscito a creare delle tavole dall'atmosfera sognante e sospesa, ma allo stesso tempo anche legate alla realtà, una realtà dura, cruda, spesso anche violenta. In queste illustrazioni (che sembrano mischiare lo stile rinascimentale, medievale, bizantino e la pittura fiamminga) Fontana ha dimostrato una grande audacia compositiva, con personaggi meno eterei e più umani.
Un'interessante raccolta di biografie sulle regine, quando la maggior parte delle raccolte di biografie femminili sono o generiche (mischiando un po' tutti i campi, da quello artistico, a quello politico a quello scientifico) oppure dedicate a scienziate e ricercatrici. Un volume che sfata anche un po' il mito della principessa (la maggior parte delle regine sono state principesse prima di diventare sovrane), mostrando ai giovani lettori e lettrici che anche la vita di una principessa non è affatto così idilliaca e invidiabile come spesso si pensa.
 
Tale libro illustrato è stato pubblicato nel 2014 dalla Mondadori Editore; il volume ha una copertina rigida dotata di sovracopertina, misura 26 cm d'altezza e 18,4 cm di lunghezza, ha 160 pagine e costa 16 euro.
 
P.S. Prendendo in mano questo libro non ho potuto non pensare a una collana che la RBA sta pubblicando e facendo uscire in edicola a partire dal 28 agosto 2021 (ma che non vi ho elencato tra le collane uscite in edicola in quanto essa non presenta illustrazioni, tranne un'immagine e qualche foto). Sto parlando della serie "Regine e ribelli", una collana che vuole offrire "la possibilità di conoscere la vera e appassionante storia delle donne che hanno guidato e influenzato in qualche modo il corso della storia. Una collezione di racconti intensi e affascinanti che catturano gli intrighi e i tradimenti a cui dovettero far fronte con determinazione e saggezza, ma anche le passioni, i sacrifici e i motivi che le hanno rese leader e donne". Una collana di biografie femminili molto interessante di cui ho già preso qualche titolo, dedicata alle donne che in qualche modo hanno influenzato la storia del loro tempo dal punto di vista politico, donne quindi di potere (anche se non solo regine, come invece potrebbe far pensare il titolo, un po' fuorviante, della collana).

Sopra: Alcuni titoli della collana della RBA "Regine e Ribelli", le cui copertine mostrano, su uno sfondo monocromatico, il ritratto della donna a cui il volume è dedicato. I volumi visibili in in foto sono ad esempio dedicati a Cleopatra, Lucrezia Borgia, la regina Vittoria, Caterina de Medici, Anna Bolena e Maria Antonietta.
 
Tra le varie proposte della collana "Regine e Ribelli" trovate anche alcuni libri dedicati proprio alle regine presenti in questo libro di Roberto Piumini (è previsto anche un volume su Margherita d'Austria, che uscirà il 5 agosto 2022).
 
 

 
Sopra: Le copertine dei volumi della collana "Regine e Ribelli" dedicati ad alcune delle regine che potete trovare in "Grandi regine" di Piumini.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo. 

giovedì 17 marzo 2022

La regina delle nevi di Sanna Annukka

Finora come fiabe singole di Andersen vi ho parlato soprattutto di albi illustrati su "La sirenetta", questa volta vi parlerò invece di quello su un'altra fiaba molto famosa di Hans Christian Andersen: "La regina delle nevi" illustrata da Sanna Annukka.
 
Sopra: La copertina, rivestita da una stoffa azzurra, ci mostra una raffigurazione, realizzata con tinte blu e argento, della regina delle Nevi.
 
"La regina delle nevi", scritta nel 1844 da Hans Christin Andersen è una delle sue fiabe più lunghe e apprezzate, essa infatti di compone di diverse parti o capitoli, tra cui un antefatto, in cui si narra di un troll malvagio che aveva creato uno specchio magico capace di far sparire tutto ciò che di bello si specchia in esso, e di accentuare e di deformare tutto il cattivo. In seguito, lo specchio si rompe in mille frammenti che vengono dispersi per il mondo, entrando negli occhi e nei cuori degli uomini.
"Su su cominciamo! E arrivati alla fine della storia ne sapremo più di adeso, per via di un troll assai cattivo!. 
Uno dei peggiori in assoluto, nientemeno che Satanasso in persona! Un giorno era di ottimo umore perché aveva fabbricato uno specchio con un potere particolare: ogni cosa buona e bella vi si riflettesse rimpiccioliva fin quasi a sparire, mentre tutte quelle che non valevano nulla e si presentavano male apparivano perfettamente nitide e ancor più brutte di prima."
Protagonisti della vicenda sono un bambino di nome Kay e una bambina di nome Gerda, i quali sono vicini di casa, e le loro finestre sono unite da un piccolo giardino pensile, ricolmo di rose. Un giorno, mentre i bambini sono nel giardinetto, un frammento dello specchio malvagio entra nell'occhio di Kay. Da quel momento Kay diviene cattivo ed acido con tutti, persino con Gerda. Un giorno, mentre Kay gioca con lo slittino esso si attacca alla slitta della Regina delle Nevi e viene trascinato via con lei.
A questo punto Gerda, disperata per la scomparsa di Kay, decide di andare a cercarlo, e nel resto della storia si sviluppano le varie peripezie che ella affronta per poter ritrovare e salvare l'amico: venire intrappolata in un giardino di fiori con una vecchia maga; l'incontro con un principe e una principessa; essere catturata e depredata da una banda di briganti; l'incontro con due donne (una della Lapponia e una della Finlandia) che l'aiuteranno nella sua ricerca; l'incontro tra Gerda e Kay nel castello della Regina delle Nevi.
I testi di questo albo illustrato riprendono fedelmente quelli scritti da Andersen, senza tagli o modifiche. Vi metto a confronto due versioni:
 
Versione edita da L'Ippocampo Edizioni: "Nella piazza i ragazzini più audaci attaccavano lo slittino al carro del contadino e si facevano trainare per un lungo tratto divertendosi un mondo. Proprio sul più bello arrivò una grande slitta tutta dipinta di bianco. La guidava una figura avvolta in una vaporosa pelliccia bianca e con in testa un vaporoso copricapo bianco. Mentre la slitta faceva due giri della piazza, Kay vi attaccò alla svelta il suo slittino e si fece trainare. E ecco che infilarono la strada accelerando sempre di più; la figura alla guida si girò e con il capo rivolse un cenno cordiale a Kay, come se si conoscessero. Ogni volta che Key faceva per slegare lo slittino, la figura gli annuiva e allora lui desisteva. Uscirono di filato dalla porta della città".
 
Versione edita da TASCHEN: "Là sulla piazza, i ragazzi più audaci attaccavano i loro slittini ai carri dei contadini, facendosi trascinare per un buon tratto. Era così divertente! Mentre stavano giocando, arrivò una grande slitta: era tutta verniciata di bianco, e dentro era seduta una figura avvolta in una morbida pelliccia bianca e con un morbido cappuccio di pelo bianco. La slitta fece due volte il giro della piazza, e Kay riuscì ad attaccarvi il suo slittino e fu trascinato via. La slitta correva veloce, e sempre più veloce verso una strada vicina. La persona che guidava si voltò e fece un cenno gentile a Kay, come se si conoscessero da tempo. Ogni volta che Kay voleva slegare il suo slittino, la figura ammiccava e Kay rimaneva seduto. Uscirono dalle porte della città e ...".
 
 Sopra: Due pagine interne in cui si può vedere un'illustrazione che ritrae una storia che i fiori del giardino cantano a Gerda.
 
La particolarità di questa edizione risale nelle illustrazioni di Sanna Annukka, che la rendono particolarmente pregiata.
Lo stile di questa artista è molto particolare, stilizzato, in quanto sfrutta immagini geometriche dai contorni precisi e ben delimitati. Per quanto i disegni siano molto precisi e ben delineati ogni loro elemento risulta essere estremamente ricco di dettagli e decori, in quanto al suo interno l'artista ha intessuto molteplici ricami basati su motivi geometrici e simmetrici estremamente complessi e raffinati.
L'artista è quindi andata a creare figure iconiche e suggestive, basate su motivi geometrici fittissimi, ma che non creano mai un'idea di confusione, ma che anzi trasmettono una sensazione di armonia.
 
 
Sopra: Le illustrazioni della Annukka hanno tratti geometrici dai contorni precisi e ben delimitati, ma sono anche estremamente ricche di dettagli e decori, in quanto al loro interno l'artista ha intessuto molteplici ricami basati su motivi geometrici e simmetrici estremamente complessi e raffinati (osservate ad esempio le trame dei palazzi a sinistra o quelli delle fate dell'immagine a destra).
 
Un'importanza fondamentale la rivestono anche i colori scelti dall'artista per i suoi disegni, i quali sono particolari proprio come il suo stile.
Intanto Annukka ha deciso di utilizzare solo un numero limitato di tinte: azzurro, blu, giallo senape, oro, bianco, rosso, verde salvia. Tali tinte inoltre non sono mai utilizzate tutte contemporaneamente in un'unica immagine, in quanto una singola illustrazione di solito contiene solo dai 2 ai 4 colori. Tra gli abbinamenti che troviamo più spesso vi sono il blu, l'azzurro, il bianco e il giallo oppure blu, rosso e bianco.
Tra i colori maggiormente utilizzati troviamo soprattutto il blu, l'azzurro e il bianco, a cui si aggiungono alcuni elementi giallo senape o dorati, meno spesso viene utilizzato il rosso e molto raramente il verde.
Tali tonalità sono stese sulla pagina senza sfumature, ma attraverso grandi o piccole campiture di colore, con totalità molto intense, accese e vivaci (e nel caso del rosso anche brillanti). A volte i colori sono usati per colorare gli elementi realizzati con figure e tratti geometrici, ma possono servire anche per tingere gli sfondi, abbiamo così pagine con sfondi azzurri, blu, rossi, gialli (oltre che bianchi)

 
 

Sopra: Come colori l'artista ha deciso di utilizzarne solo un numero limitato: azzurro, blu, giallo senape, oro, bianco, rosso, verde salvia. Tali tinte inoltre non sono mai utilizzate tutte contemporaneamente in un'unica immagine. Ad esempio l'immagine in alto a sinistra sfrutta  il giallo, il blu, l'azzurro e il bianco; quella a destra il bianco, il verde, il rosso e il blu; mentre quella più in basso il blu, l'azzurro, il bianco e l'oro. Come potete vedere i colori sono stesi senza sfumature e anche gli sfondi delle pagine vengono colorati (nel caso di queste immagini di blu e azzurro, oltre al bianco).
 
"La regina delle nevi" illustrata da Sanna Annukka è una versione molto bella e pregiata della fiaba di Andersen, con illustrazioni molto belle, raffinate e particolari, dai tratti stilizzati e geometrici, ma al contempo anche molto ricchi di dettagli minuziosi che sembrano quasi dei ricami. I disegni inoltre contribuiscono a dare al libro un aspetto molto ricco e colorato, grazie alle tinte dai toni intensi e vividi.
Un'edizione che propone poi la fiaba di Andersen nella sua interezza, senza tagli o rimaneggiamenti, per chi vuole conoscere la fiaba così come era stata scritta dall'autore. Una fiaba che, oltre a essere molto avvincente e avventurosa, rappresenta anch un viaggio iniziatico e di crescita per la protagonista (e con lei i lettori), così gentile ma determinata (quasi devota), che alla fine scoprirà di possedere già dentro di lei tutte le qualità necessaria a salvare il suo amico e portare a compimento il suo obiettivo
 
L'opera è stata pubblicata nel 2015 dalla ‎ Hutchinson col titolo "The snow queen" ed è poi stato edito in italiano sempre nel 2015 da L'Ippocampo Edizioni. Il volume è dotato di una copertina rigida, ha 88 pagine, misura 23,4 cm d'altezza e 12,8 cm di lunghezza e costa 15 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 14 marzo 2022

Magia! Fiabe da tutto il mondo e una guida alle creature fantastiche di Francesca Lazzarato e Desideria Guicciardini

Oggi vi parlo di un'altra raccolta di fiabe, questa volta però non le solite classiche, ma provenienti da tutto il mondo, raccolte nel tomo: "Magia! fiabe da tutto il mondo e una guida alle creature fantastiche" raccolte e scritte da Francesca Lazzarato e illustrate da Desideria Guicciardini.

Sopra: La copertina di questo (grosso) libro mostra una strega disegnata da Desideria Guicciardini per la fiaba "L'insalata magica".
 
Questo massiccio volume contiene 80 fiabe tratte dal folklore di tutto il mondo. All'interno esso è diviso in varie parti, ognuna dedicata a una diversa creatura fantastica. Questo perché inizialmente queste singole parti erano state pubblicate (tra il 1981 e il 1994) separatamente come volumi a sè, prima di essere poi riunite nel suddetto libro.
Le varie creature di cui tratta il libro sono: streghe, fate, gnomi, folletti, elfi, nani, orchi, giganti, troll, sirene ed altri abitanti delle acque. Come scritto nell'introduzione: "Fate, streghe , folletti, orchi, gnomi, nani, giganti, sirene, elfi e troll sono dunque i protagonisti delle ottanta antiche fiabe riunite in questo libro e raccontate ai bambini in modo semplice, ma fedele alla tradizione orale raccolta dagli studiosi."
Tra i racconti proposti troviamo: "Madame Trude", "La ragazza che non invecchiava mai", "La bella Vassilissa", "Sotto il noce di Benevento", "La capretta bianca", "La collina delle fate", "Le tre principesse", "La terra degli gnomi", "Il tesoro del Leprecauno", "Il burro migliore", "L'oro degli Elfi", "I Nani del bosco", "La figlia del nano", "Nung Guama", "I sette giganti e la ragazza serpe", "La birra dei Troll", "Il bosco di Hedal", "La Sirena", "Lo spirito dell'acqua"....
E' inoltre presente un'ulteriore parte, la quale è una guida (basata sulle notizie derivanti dal folklore) che tratta ciascuna delle precedenti creature fantastiche descrivendone notizie, caratteristiche, tipologie (alla fine di ogni capitolo dedicato a una certa creatura vi è sempre una parte che elenca le varie specie della suddetta creatura provenienti dalle varie parti del mondo), abitudini, capacità, attività, comportamenti....
Ad esempio delle streghe viene spiegato: "Non tutti lo sanno, ma raramente si nasce Streghe: più spesso lo si diventa. La strega è infatti una donna qualsiasi, che è riuscita a ottenere poteri magici più o meno grandi e una vita molto lunga. Ci sono, però, donne che sembrano più predisposte di altre alla stregoneria e che possiedono dei poteri innati...".
Tra i tipi di streghe provenienti da vari paesi troviamo ad esempio Baba Jaga (Russia), Black Annis (Inghilterra), Dogai (Malesia), Donaze (Belluno), Janara (Campania), Mama Puduril (Romania), masciara (Basilicata), Mulukwansi (isole tribriand), Pagana (Veneto), Stempa (Trentino), Surale (tartaro), Trentacanne (Toscana), Yamauba (Giappone). Come potete notare l'autrice riporta informazioni di creature tipiche proprio di alcune regioni dell'Italia. In questo caso streghe, ma questo vale anche con tutti gli altri esseri magici, ci sono ad esempio: le Donne di Fuora che sono fate siciliane; le Fade, che sono fate di Vicenza; la Diale, fata delle Alpi Lepontine; Salighe, fate dell'Alto Adige; la Samblana, fata delle Dolomiti; la Bella M'briana, una fata di Napoli; l'Orchin, un folletto della Valle d'Aosta; il Linchetto, un folletto della provincia di Lucca; l'Orgen, un folletto delle Alpi; i Pelendrons, nani maligni del Trentino; le Bregostane, orchesse trentine...
 
Sopra: In queste pagine (tratte dalla seconda parte del libro, quella della guida) potete vedere alcune fate (in questo caso di quelle buone), provenienti da alcuni racconti del folcklore (come Diale, Grogach, Huldra, Viviene, Salighe).
 
L'intero volume è riccamente corredato dalle illustrazioni di Desideria Guicciardini, un'artista che ha illustrato numerosi libri per bambini ("I viaggi di Giovannino Perdigiorno" di Gianni Rodari (2012), "Zannette rosse" di Beatrice Masini (2011), "Le avventure di Pinocchio" riscritte da Roberto Piumini per la collana "I classicini" (2014), "La bambina che mangiava i lupi" di Vivian Lamarque (2014), "Capelli di strega, fagioli magici & alito di drago" di E.D Baker (2011)", "Polvere di fata"  di Gwynett Rees (2021) e tantissimi altri); collaborando con diversi autori italiani (e non) come Gianni Rodari, Roberto PIumini, Beatrice Masini, Ferdinando Albertazzi, Vivian Lamrque, Stefano Bordiglioni, Lia Levi, Silvia Roncaglia...
I suoi disegni hanno dei tratti e dei contorni sottili, che creano personaggi spesso dall'aspetto simpatico e buffo, talvolta quasi caricaturale e perfino un po' spaventoso (nel caso di alcune streghe o di mostri), ma anche grazioso e delicato, con corpi e volti magri, snelli e affusolati (soprattutto nel caso di fanciulle, elfi o fate). Tutto dipende da cosa l'artista sta rappresentando, anche se solitamente i suoi disegni, per quanto dal tratto semplice e genuino, sono spesso piuttosto dettagliati e abbastanza ricchi di particolari.


 
 
Sopra: I disegni hanno dei tratti e dei contorni sottili, che creano personaggi spesso dall'aspetto simpatico e buffo, talvolta quasi caricaturale (come nel caso di alcune streghe che potete vedere in queste pagine qui sopra), ma anche grazioso e delicato (soprattutto nel caso di fanciulle, elfi o fate, alcune delle quali potete vederle anche qui).
 
L'artista quindi rappresenta i personaggi delle varie fiabe in modi molto diversi e con tanti tipi di fisicità e tratti facciali. I suoi personaggi risultano infatti anche molto espressivi (belle ad esempio le streghe che, anche quando non sono brutte, hanno comunque un'espressione un po' malvagia e furbetta).
Tutte le illustrazioni risultano inoltre molto colorate, in quanto l'artista ha utilizzato una gran varietà di tinte, nella maggior parte dei casi vivaci, dai toni accesi e brillanti.
I disegni rappresentano personaggi e scene narrate nei testi, per cui possono essere un supporto per il lettore nella comprensione. Sono particolarmente utili poi nella seconda parte, quella della guida, dove hanno il compito di mostrare l'aspetto delle varie creature fantastiche e le loro abitudini. Direi addirittura che nella seconda parte (quella della guida) le immagini prevalgono addirittura sui testi.
 

Sopra: I personaggi risultano molto espressivi e tutte le illustrazioni risultano inoltre molto colorate, come potete vedere da queste immagini, che hanno colori vivaci, dai toni accesi e brillanti. L'immagine più in alto, inoltre, rapprresenta una scena di un racconto, mentre quella in basso (tratta dalla guida) ci mostra vari tipi di fate.
 
"Magia! fiabe da tutto il mondo e una guida alle creature fantastiche" è una bella raccolta di fiabe raccolte e scritte da Francesca Lazzarato. La raccolta propone infatti una gran quantità di racconti fiabeschi diversi da quelli classici, fornendo al lettore una proposta piuttosto variegata di fiabe del folklore provenienti da vari paesi. Come elemento di suddivisione e classificazione delle varie storie viene considerata la creatura fantastica predominante in esse presenti: fate streghe, elfi, folletti, nani, giganti...
Interessante anche il fatto che la seconda parte del libro sia una vera e propria guida che approfondisce le conoscenze del lettore riguardo le varie creature di cui fino a quel momento egli ha letto le leggende.
Le illustrazioni di Desideria Guicciardini che accompagnano tutta l'opera sono molto graziose, e aiutano il lettore a figurarsi le varie scene e i vari personaggi descritti nelle leggende o nella guida. Personaggi che presentano una gran varietà di aspetti, visi e corporature: da quelli grossi, sgraziati e caricaturali a quelli delicati, slanciati e raffinati. I disegni risultano poi tutti molto colorati, donando un tocco di allegria anche al volume, che (per il gran numero di pagine) rischierebbe di apparire una noiosa enciclopedia. 
Grazie alla presenza delle immagini esso diventa invece approcciabile facilmente anche dai lettori più giovani, a partire dai 7/8 anni per la lettura autonoma. Il volume si presta all'ascolto anche prima, soprattutto la parte riguardante le fiabe (quella della guida la ritengo pensata maggiormente per la lettura autonoma), a partire dai 4/5 anni. Per proporre le fiabe leggetele comunque prima, in quanto, essendo racconti popolari, non sono racconti edulcorati, ma assomigliano alle fiabe dei Grimm (con svariate morti assieme al lieto fine).
 
L'opera è stata pubblicata nel 2002 dallaMondadori Editore. Il volume è dotato di una copertina rigida, ha 426 pagine, misura 22 cm d'altezza e 16,5 cm di lunghezza e costa 18,80 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.