"Le terrificanti storie di zio Montague"
scritto da Chris Priestley e accompagnato dalle illustrazioni di David
Roberts è il primo volume di una sere di libri (3 in italiano e 4
in inglese) di racconti di paura inseriti in una saga chiamata,
appunto, "Tales of Terror".
Il signor Montague vive da solo in una grande casa piena di
oggetti bizzarri e soprammobili di ogni sorta. Il piccolo Edgar
attraversa spesso l’oscuro bosco che separa la sua casa da quella dello
zio per andarlo a trovare, e rimane ogni volta incantato dalle
terrificanti storie che il vecchio gli racconta.
Questo volume vede per protagonista Edgar, un bambino che si reca spesso da un signore che lui chiama Zio Montague, che vive solo in una grande casa piena di oggetti strani, per sentirne le terrificanti storie.
Sopra:
La copertina presenta un disegno in bianco e nero tratto dal racconto "La potatura invernale".
"La casa di zio Montague si trovava al di là di un piccolo bosco. Per raggiungerla occorreva percorrere un sentiero che si snodava tra gli alberi come un serpente nascosto nella macchia e, sebbene il sentiero fosse abbastzna breve e ilbosco per nulla esteso, ogni volta quel tratto di strada si rivelava più lungo di quanto mi aspettassi.
Avevo preso l'abitudine di andare a fare visita a mio zio durante le vacanze. Ero figlio unico ei miei genitori non erano a loro agio con dei bambini tra i piedi. [...]
<< E' un tipo strambo>> disse un giorno mio padre a colazione.
<<Chi?>> chiese mia madre.
<<Zio Montague>>, rispose.
<<Già>> convenne. <<Proprio stranmo. Edgar, cpsa fate tutto il pomeriggio quando vai a trovarlo?>>
<<Mi racconta delle storie>>, dissi.
<<Buon Dio>> esclamò mio padre. <<Storie, eh? Una volta ne ha raccontata una anche a me>>.
<<Quale, papà?>> domandai traboccante d'attesa. Mio padre si accigliò e guardò il piatto.
<<No>>, disse. <<L'ho dimenticata>>."
Ne conosce proprio
tante, in effetti, una più spaventosa dell’altra, e tutte sembrano
tornargli in mente quando vede o tocca uno degli stravaganti ninnoli che
arredano la sua casa. Ma Edgar sente che quelle storie non possono
essere solo frutto della fantasia e si domanda se non nascondano una
verità più sinistra e inquietante.
Le storie narrate dallo zio Montague sono queste: "Non salire", "La non-porta", "La scultura del demone", "Le offerte", "La potatura invernale", "La cornice dorata", "Il jinn", "Una storia di fantasmi", "Il sentiero", "Zio Montague".
Chi è davvero lo zio Montague? E chi
sono quegli strani bambini che cercano di entrare nella sua grande casa?
In una caleidoscopica collezione di brevi racconti del brivido che si
inseriscono in una trama più ampia, altrettanto paurosa, Priestley ci
regala una perla nel panorama degli horror tales.
Sopra:
Le pagine che segnano la fine del primo capitolo e l'inizio del
secondo. Notate come all'inizio di ogni capitolo ci sia un piccolo
disegno in bianco e nero.
I
racconti sono accompagnati dalle illustrazioni di David Roberts, che
sono di due tipi: le prime sono quelle poste accanto al titolo di ogni
capitolo, questo tipo di immagini sono di piccole dimensioni e
rappresentano un solo elemento, di particolare rilevanza, che
probabilmente andrà a comparire nel capitolo.
Il
secondo tipo di illustrazioni sono invece a pagina intera, sempre in
bianco e nero, e mostrano scene complete mostrate e descritte nei testi,
di cui alcune sono anche piuttosto macabre, anche se mai troppo esplicite.
Lo
stile di Roberts è molto originale e particolare, dai tratti
apparentemente semplici, ma al contempo ricco di dettagli, con
personaggi tracciati con tratti semplici e precisi, con visi con occhi
abbastanza grandi e tondi/ovali, corpi tendenzialmente filiformi, quasi
allampanati, e arti lughi e sottili che terminano in dita magre ed
affusolate.
Lo
stile di questa artista e le
sue illustrazioni in bianco e nero si adattano molto bene alle storie
di questo volume, ricche di elementi macabri. Infatti le stesse immagini
hanno dei toni piuttosto cupi, accentuati appunto dall'utilizzo
esclusivo del bianco e nero, in cui le zone più scure presentano un
maggiore presenza e densità di tratteggi neri, completamente assenti
invece in certe zone lasciate completamente bianche, create come punti
luce o anche semplicemente per mettere in risalto una certa figura.
Ogni illustrazione, comunque è ricca di dettagli e particolari che aiutano il lettore a immedesimarsi nell'atmosfera delle storie, facendolo entrare in un mondo tanto meraviglioso e accattivante quanto macabro e spettrale.
Ogni illustrazione, comunque è ricca di dettagli e particolari che aiutano il lettore a immedesimarsi nell'atmosfera delle storie, facendolo entrare in un mondo tanto meraviglioso e accattivante quanto macabro e spettrale.
Sopra:
In alto alcune pagine che mostrano l'inizio di un paio di capitoli,
accompagnati da un piccolo disegno. In basso alcune
illustrazioni a pagina intera tratte dai racconti di "La forza della
natura", "Piroska" (sinistra) e "Il vascello nero" (destra).
"Le terrificanti storie di zio Montague" di Chris Priestley é una bella raccolta di racconti del terrore.
Le
storie sono piuttosto macabre, in quasi tutte c'è qualcuno che muore e, anche se qualcuno non finisce male, quasi tutte contengono comunque una certa dose di violenza.
Ecco una scena tratta dal racconto "Le offerte": "Su una lunga asse di legno sostenuta alle estremità da due vasi di terracotta capovolti, c'era una costellazione di creature straordinarie.
Alla prima, indistinta occhiata, la signora Sackville vide scarafaggi, vermi, un ranocchio o forse un rospo, grilli, mosche, farfalle, un topo e vari uccelli, uno dei quali si stava ancora contorcendo in maniera spaventosa. Erano tutti infilzati e inchiodato all'asse e, a giudicare dall'uccello in preda agli spasmi, erano ancora vivi quando Robert ce li aveva fissati."
Oppure questa descrizione tratta dal racconto "Il sentiero": "Il forestiero si muoveva molto più velocemente di quanto avesse immaginato Matthew osservandolo da lontano. In realtà correva e si arrampicava a una velocità forsennata, cosa che spiegava gli stravaganti movimenti del suo corpo.
Il suo braccio sinistro era senz' altro rotto; in più d'un punto, suppose Matthew. La mano sinistra era appena riconoscibile in quanto tale e sembrava che fosse stata battuta da un maniscalco. Anche la sua gamba sinistra era chiaramente spezzata e si agitava e si dimenava in modo ripugnante a ogni passo. Aveva i vestiti laceri e zuppi di sangue.
I capelli, che gli erano sembrati semplicemente bagnati, erano incrostati di sangue coagulato e sembrava fosse stato scotennato da uno di quei selvaggi americani di cui Matthew aveva sentito parlare nei racconti del nonno.Ma era stata la sua faccia a lasciare Matthew senza fiato per lo spavento.
I lineamenti erano totalmente cancellati e sembrava uscito da un mattatoio o da un incubo. Una parte del coso era una rivoltante massa di cartilagine e carne dilaniata, come la carcassa di una pecora martoriata dalle cornacchie. Dall'altra parte c'era un occhio sgranato e imperturbabile."
D'altronde anche gli stessi bambini protagonisti dei vari racconti non sono proprio dei santi, sono personaggi sfaccettati con le loro luci e le loro ombre, ma quasi nessuno è un santo: Jospeh in ""Non salire" si dimostra testardo nel voler fare qualcosa, per sfida, che gli era stato caldamente suggerito di non fare (scalare l'olmo); Harriet, in "La non porta" è una truffatrice, che assieme alla sua complice fingono di fare delle sedute spiritiche per derubare gli ospiti che partecipano a tali sedute; Thomas in "La statua del demone" si impossessa della statua rubandola, dopo che il proprietario si era rifiutato più volte di venderla al padre; Robert in "Le offerte" si lascia facilmente influenzare da un demone fino a compiere degli atti di violenza contro gli animali; Simon in "La potatura invernale" entra in casa di una vecchia per derubarla; Francis in "Il Jiin" a scuola ha picchiato pesantemente un ragazzo che lo prendeva in giro rischiando di fargli perdere la vista ad un occhio, senza pentirsi del gesto, ma anzi sentendosi orgoglioso ...
Lo stesso zio Montague si scoprirà essere stato non proprio una brava e buona persona, sebbene riuscisse a nasconderlo piuttosto bene, dietro la maschera di premuroso insegnante e preside, e si è macchiato di grosse colpe... ma questa sarà una storia che vi racconterà lui stesso.
Tra
i miei racconti preferiti ci sono stati: "Non salire", in cui Joseph decide di salire su un gigantesco olmo, nonostante sulla corteccia sia stata incisa, più volte, la scritta "Non salire" e nonostante anche un contadino gli intimi di non salire perchè "Gli olmi odiano gli uomini e aspettano"; "Le offerte", in cui Robert si annoia tremendamente nella nuova e grande casa in cui si sono trasferiti, almeno fin quando non incontra un nuovo e strano amico; "Il sentiero", in cui Matthew decide di mettersi in cammino seguendo un sentiero di montagna per andare via dal suo villaggio, per imbarcarsi, ma durante il tragitto egli nota uno strano individuo che lo sta seguendo e cerca di raggiungerlo.Tutti
i racconti comunque sono belli e degni di nota, e abbastanza paurosi e
inquietanti. Non sottovalutate però neanche la storia che funge da cornice
per tutte le altre, perché anche quella sarà pronta a darvi qualche
brivido e a svelarvi un mistero inaspettato, con Edgar che parla con lo zio commentando la fine di ogni racconto e osservando l'oggetto ad esso legato. La casa dello zio Montague è infatti piena di oggetti strani, a ognuno dei quali però è legata una storia che l'uomo andrà poi a raccontare al nipote. Ma come fa lo zio a conoscere queste storie visto che lui afferma di non essersele inventate ma che siano stati i protagonisti dei suoi racconti a narrargliele? Un mistero che terrà il lettore col fiato sospeso fino alla fine, un finale inaspettato quanto interessante.
Un
volume che consiglio a partire dai 10/11 anni (la casa editrice lo consiglia anche dai 12), dipende però anche da
quanto i lettori sono avezzi al genere horror e quanto possono essere
impressionabile, tenendo conto che, come spiegato, in ogni racconto c'è
sempre una certa dose di violenza e non mancano personaggi poco
edificanti e qualche omicidio, e tutte le storie hanno un finale "a
sorpresa", in cui i protagonisti non finiscono bene. Un'opera
molto bella, sia a livello grafico, con le inquietanti ma affascinanti
illustrazioni in bianco e nero di David Roberts, sia come storia/storie.
Il volume è stato pubblicato originariamente nel 2007 dalla Bloomsbury Childrens Books col titolo di "Uncle Montague's Tales of Terror". È stato poi edito in italiano nel 2010 dalla Newton Compton Editori, mentre l'edizione in copertina flessibile è stata pubblicata nel 2011. Quest'ultima edizione ha 180 pagine, misura 21,5
cm d'altezza e 14 cm di lunghezza e costa 6,90 euro.
Come ho detto prima questo è il secondo volume di una serie scritta da Chris Priestley chiamata: "Tales of terror", ecco tutti i titoli della serie:
- "Le terrificanti storie di zio Montague" (2010)
- "Le terrificanti storie del Vascello Nero" (2010)
- "Storie da leggere con la luce accesa" (2011)
Sopra:
In alto le copertine italiane della trilogia, di cui come potete vedere
la terza ha subito un restyling completo. Successivamente potete vedere
le copertine di varie edizioni inglesi, di cui è uscito anche un quarto
titolo "The teacher's Tales of Terror".
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informativo.
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