"Il ritratto di Dorian Gray" è il capolavoro di Oscar Wilde, il quale riprende vita grazie alle
illustrazioni di Benjamin Lacombe, in perfetta sintonia con il mondo
estetico dello scrittore di Dublino. Un progetto artistico d’ampio
respiro su uno dei romanzi più amati e letti di tutti i tempi,
pubblicato per l’occasione nella sua versione non censurata e nella
traduzione d’autore di Vincenzo Latronico. Un libro-evento per
riscoprire o incontrare per la prima volta un personaggio leggendario, come annunciato sul sito dell'editore.
Sopra: La copertina molto elegante e raffinata, dallo sfondo scuro su cui spicca la figura bianca di Dorian, circondata da gigli dorati.
Giunge nella Londra vittoriana
del XIX secolo, pervasa da una mentalità tipicamente
borghese, Dorian Gray, un giovane di bell'aspetto, il quale comincia a rendersi
conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, un pittore
(nonché suo amico), gli regala un ritratto da lui dipinto, il quale lo
riproduce nel pieno della gioventù.
Proprio presso lo studio di Hallward Doria fa la conoscenza di Lord Henry Wotton, un uomo che avrà il ruolo decisivo nella vita dell'ingenuo
Dorian.E' infatti proprio lui, con i suoi panegirici sulla bellezza, ad iniziare ad influenzare
negativamente Dorian, che comincia a guardare la giovinezza come
qualcosa di veramente importante, tanto da provare invidia verso il suo
stesso ritratto, che sarà eternamente bello e giovane mentre lui
invecchierà. Colpito dal panico, Dorian afferma che avrebbe dato
qualsiasi cosa, anche la sua anima, per rimanere eternamente giovane e
bello, cosa che avviene, con il quadro che mostrerà i segni della
decadenza fisica e della corruzione morale al suo posto.
Dorian intraprende poi una tormentata storia d'amore con
l'attrice di teatro Sybil Vane, con cui avrebbe dovuto sposarsi. Dorian
inizia quindi a notare che la sua figura nel quadro invecchia e
assume spaventose smorfie tutte le volte che egli commetteva un atto
feroce e ingiusto, come se fosse la rappresentazione della sua
coscienza. Nasconde perciò il quadro in soffitta e si dà a una vita
all'insegna del piacere, sicuro che il quadro patirà le miserie della
sorte al posto suo.
Agli occhi dell’aristocratica società che frequenta rimane bello e
giovane come un principe azzurro, ma nel dipinto risulta ormai un
mostro di turpitudine. Quando Dorian si rende conto che solo una di
queste due immagini può essere reale, una resa dei conti ormai rimandata
per troppo tempo risulta inevitabile.
In fondo al libro c'è una postfazione che spiega come nacque tale romanzo e spiega un po' della storia ad esso legata e c'è anche una nota alla traduzione. Dopodiché ci sono le biografie e le bibliografie di Oscar Wilde (l'autore) e di Benjamin Lacombe (l'illustratore).
Sopra: Due pagine tratte dall'inizio del quarto capitolo, dove nell'illustrazione a destra vediamo Dorian mentre aspetta l'amico Henry seduto su un suo divanetto.
Questo classico della letteratura è illustrato in questa edizione dell'Ippocampo da Benjamin Lacombe, artista francese, che
possiede uno stile molto raffinato, elegante ed evocativo. di cui posseggo diverse sue opere.
Uno stile come quello di Lacombe (che ha illustrato anche classici come "Carmen" di Prosper Mérimée, "Il gobbo di Notre-Dame" di Victor Hugo, "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen, "Alice nel Paese delle Meraviglie" e "Alice al di là dello specchio" di lewis Carrol...) è perfetto per questo tipo di romanzo, dalle atmosfere sensuali ma anche cupe e a volte violente.
Come scritto nella prefazione: "Trasformare in immagini il ritratto dipinto dalle parole di Wilde è una sfida non da poco, ma Benjamin Lacombe la supera brillantemente. In questa nuova incarnazione de Il ritratto di Dorian Gray, ci invita a un gioco di rispecchiamenti che Wilde di certo non avrebbe rinnegato. Nel labirinto di specchi in cui Lacombe ci accompagna, testi e immagini passato e presente, arte e vita continuano a incrociarsi, a dialogare."
Per
quest'opera l'artista ha utilizzato diversi stili: nel primo
le illustrazioni, dai tratti raffinati, hanno dei colori forti, intensi
e
brillanti, anche se abbastanza scuri, con luci ed ombre che danno
corporeità e volume ai
personaggi. Sono disegni che rappresentano scene narrate nei testi, anche se a volte l'artista le interpreta a modo suo, ad esempio quadro rappresenta Sibyl in mezzo al mare in burrasca, di dimensioni gigantesche, col vestito azzurro che si confonde con le onde, vicino a una nave; oppure quando l'artista ci mostra sempre Sibyl tanto piccola da stare dentro una tazza da tè, in cui si può intravedere la figura di un teschio e da cui spunta fuori un draghetto azzurro.
In questo caso vengono rappresentati anche gli sfondi, che solitamente rappresentano gli interni delle case della borghesia, oppure luoghi frequentati da Dorian, come il teatro dell'opera. Molte tavole tuttavia si focalizzano su determinati personaggi, di cui Lacombe ci mostra l'aspetto che lui ha conferito loro; ad esempio il suo ritratto di Dorian si ispira all'aspetto di Lord Alfred Douglas, come spiegato nella prefazione: "è a quel biondo efebo che Bemjamin Lacome, affascinato dal protagonista del romanzo, si ispirerà per dar vita al suo androgino Dorian Gray."
In queste tavole Lacombe sembra privilegiare l'utilizzo di tinte quali il giallo e il verde oppure il giallo e l'azzurro, e in alcuni casi qualche tocco di viola.
Un altro tipo di disegni ha invece uno stile più essenziale, pur mantenendo una
grande ricchezza di dettagli, anche se in questo caso, pur essendo inserite all'interno di una pagina intera, esse sono di dimensioni medie, tanto che infatti esse sono di solito collocate al centro della pagina che però attorno rimane bianca.
In queste immagini risulta particolare
soprattutto la scelta dei colori, infatti qui Lacombe ha deciso di
utilizzare solo il nero, un pallido giallo, dai toni molto leggeri e blandi, e il viola. Qui i colori comunque non rimangono dentro i bordi delle figure, tracciante con dei segni neri, ma possono anche uscirne, essendo più che altro delle sfumature ad acquerello.
Un altro stile adottato dall'artista è quello del fumetto, ci sono infatti delle pagine dallo sfondo nero in cui vediamo narrate delle sequenze della storia suddivise in vignette. Questi disegni hanno colori quali il nero e un lieve giallo ocra, come se l'autore volesse dare l'idea di qualcosa di antico.
La graphic novel a quanto pare "ripercorre invece le tormentate vicende che accompagnano il romanzo, dalla forma del contratto di edizione l'incontro con Lord Alfred Douglas fino all'incarcerazione dell'autore. I testi, selezionati da Benjamin Lacombe, sono tratti dal De Prufundis, una lunga riflessione in forma di lettera che Oscar Wilde scrisse al suo giovane amante, Lord Alfred Douglas, dalla prigione di Reading all'inizio del 1897."
Sopra: In alto alcune delle immagini a colori realizzate da Lacombe, nelle quali comunque c'è sempre un colore predominante. In basso invece due pagine in bianco e nero a vignette e in basso un disegno colorato con gli acquerelli viola e un leggero ocra.
"Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde è uno dei romanzi più famosi della letteratura, che qui viene proposto dalla casa editrice Ippocampo in una splendida e pregiata edizione di grande formato, con le illustrazioni di Benjamin Lacombe. Tale edizione inoltre, stando a quanto scritto sul sito dell'editore, è una versione non censurata, il che mi ha incuriosito molto nel momento in cui ho acquistato il volume.
Infatti già nel 1890, quando Wilde inviò il dattiloscritto ai redattori della rivista Lippincott's Monthly Magazine, i redattori lo pubblicarono in una forma purgata per censurare alcuni passi ritenuti scabrosi; mentre nell'aprile del 1891, quando Wilde fece stampare in volume il romanzo, unendovi la propria prefazione, l'autore modificò a sua volta il dattiloscritto, cancellando delle
parti rischiose e aggiunse molti capitoli (il 3°, il 5°, il 15°, il 16°,
il 17° e il 18°) per raggiungere le centomila parole richieste
dall'editore, e anche per depistare i critici. Cosa che comunque servì a poco visto che, come spiegato nella prefazione: "Il libro fu perfino chiamato in causa durante il processo che nel 1895 vide Wilde condannato a due anni di prigione e ai lavori forzati per oltraggio alla morale (vale a dire per omosessualità), in base all'emendamento di Labouchère."
In questa versione a quanto pare sono stati ripristinati "I passaggi censurati da Stoddart" e per segnalarli ai lettori sono stati scritti in grigio anziché in nero. Come scritto nella nota iniziale: "Le parti in grigio nel testo corrente indicano i passaggi censurati del Ritratto di Dorian Gray al momento della sua pubblicazione sulla rivista Lipoincott's Monthly Magazine, al fine di ripristinare la versione integrale del manoscritto." Questa è una cosa che ho molto apprezzato, in quanto permette al lettore di riconoscere in modo abbastanza immediato le parti censurate (si tratta di piccole frasi sparse qua e là nei testi).
La storia scritta da Oscar Wilde è sicuramente molto affascinate, con dei personaggi profondi e ben caratterizzati. Abbiamo a esempio Basil, una persona buona, dal carattere e dal temperamento benevolo e tranquillo, anche se a volte un po' perso dietro alla sua arte, essendo lui un artista. Prova un grande ammirazione, quasi un'idolatria, per Dorian, visto che considera quest'ultimo come la sua musa. Poi vi è Lord Henry è un nobile che ama mostrarsi agli altri come uno spirito ribelle, poco politically correct, con un'ottima dialettica e che sa usare bene le parole, infatti sa risultare sempre molto affascinante e ha sempre la risposta pronta. E' colui che in un certo senso porta Dorian sulla cattiva strada, influenzando negativamente il ragazzo, con le sue parole ciniche e provocatorie. Sybil Vane è una ragazza di 17 anni molto ingenua, che lavora come attrice in un piccolo e povero teatro, anche se sembrerebbe essere molto talentuosa, ma anche molto fragile emotivamente. Si innamora perdutamente di Doria, ma quando lui la rifiuta perchè lei sembra aver perso il suo talento artistico lei decide di suicidarsi, senza aspettare neppure un giorno.
Vi è poi ovviamente il protagonista: Dorian Gray, un ragazzo di bellissimo aspetto che inizialmente è un giovane innocente e di buon carattere, ma che poi si lascia influenzare eccessivamente dal suo amico Henry seguendo la filosofi dell'estetismo dell'epoca. Pian piano Dorian da buono, gentile ed ingenuo che era inizia a diventare sempre più freddo, calcolatore, spietato, manipolatore, arrivando a danneggiare e corrompere le proprie amicizie e anche diverse donne, oltre che cedere ai piaceri dell'oppio, dell'alcol e della dissolutezza morale, fino ad arrivare a commettere pure un omicidio.
Oscar Wilde scrisse in una lettera ad un suo amico: "Basil Hallward è
quello che credo di essere, Henry Wotton è come il mondo mi dipinge e
Dorian Gray è quello che mi piacerebbe essere."
La storia comunque, sebbene interessante e intrigante, con questo elemento sovrannaturale del quadro che invecchia e si imbruttisce al posto di Dorian, non è sicuramente scritta con uno stile facile da seguire, anzi, quando la si legge è necessaria una certa concentrazione. Spesso anche i soli discorsi i Henry sono piuttosto lunghi e piuttosto complicati, sebbene molte delle frasi da lui dette siano diventate famose, visto che lui è quello che ama parlare per frasi ad effetto, come: "L'unico modo per liberarsi di una tentazione è cederle" (p.35), "Solo i superficiali non giudicano dalle apparenza" (p.37), "L'unica differenza tra un capriccio e la passione di una vita è che il capriccio dura un poco di più" (p.38), "L'umanità si prende troppo sul serio" (p.54). "... ci accorgiamo troppo tardi che l'unica cosa che non rimpiangeremo mai sono i nostri errori." (p.54), "Gli uomini si sposano perchè sono stanchi, le donne perchè sono curiose. E' una delusione per entrambi" (p.58), ecc...
Una volta superato un po' l'impatto con lo stile di scrittura (che soprattutto quando parla Henry diventa talvolta un po' pomposo, senza contare alcune descrizioni lunghe e molto minuziose), la storia scorre piacevolmente, tenendo alta l'attenzione del lettore che continua a seguire l'evoluzione del protagonista e la sua discesa verso la perdizione.
Inoltre, come scritto nella nota all'introduzione: "Leggendo il romanzo si ha la netta sensazione si avere di fronte una storia d'amore, eppure non è possibile trovare una sola frase che lo espliciti in maniera chiara." Il lettore durante la lettura percepisce che c'è qualcosa di più nella storia, qualcosa di non esplicito, così che "ogni scena ammette altre letture", ed è anche questo a rendere la vicenda così intrigante, nonostante lo stile non sempre semplice e i complicati giri di parole. Anche se, come spiega il traduttore, nelle edizioni italiane questa ambiguità che caratterizza il romanzo è stata smorzata, facendo perdere al romanzo uno dei suoi punti di forza: "L'ambiguità veniva risolta o sbilanciata in favore di una normalità eterosessuale." Latronico invece afferma di aver "tentato nella traduzione di preservare il più possibile l'ambiguità, che agli occhi di un lettore di oggi è un prototipo di identità queer."
Questa pregiata edizione, con un nuova traduzione e con le illustrazioni di Benjamin Lacombe, rende onore al romanzo di Wilde, assecondandone il lato estetico anche: ricca di illustrazioni molto belle e curate, e una copertina elegante e raffinata dalla costa in tessuto. L'unico appunto che mi sento di farle riguarda la grandezza della scrittura, un po' troppo piccola, considerato il formato piuttosto grande del libro avrei preferito che le scritte fossero state decisamente un po' più grandi, eventualmente lasciando meno bordo attorno ai lati della pagina, visto che è stato lasciato parecchio spazio bianco (almeno tre centimetri per lato).
Il libro illustrato è stato pubblicato originariamente in francese col titolo "Le portrait de Dorian Gray" nel 2024 dalle Editions Gallimard. È stato edito nello stesso anno in Italia dalla Ippocampo Edizioni; ha una copertina rigida, misura 28 cm d'altezza e 20 cm di lunghezza, ha 208 pagine e costa 29,90 euro.
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di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a
scopo puramente informativo.
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