giovedì 17 aprile 2025

SPECIALE: libri non illustrati (GIALLI AMBIENTATI IN COLLEGI)

In questo speciale dedicato ai libri non illustrati (mentre il mio blog sarebbe dedicato a recensire libri con illustrazioni) ho riunito vari romanzi di genere giallo che ho letto e che sono tutti ambientati in collegi, inoltre tre storie su quattro hanno per protagoniste personaggi femminili, le quali indagano per poter scoprire chi è il colpevole di un certo delitto.
 

"IL MISTERO DI BLACK HOLLOW LANE" di Julia Nobel con 256 pagine, edito nel 2021 dalla Edizioni EL (costo di 12,90 euro).
Con un padre scomparso in circostanze oscure diversi anni prima e una madre troppo impegnata per badare a lei, Emmy viene mandata a Wellsworth, un prestigioso collegio inglese. Purtroppo Emmy viene a scoprire la cosa nel peggiore dei modi: la madre lo confessa ad un giornalista durante una festa.
"Sua madre sfoderò u ampio sorriso, come una ragazza pompon che sa che la propria squadra sta per perdere. - Le ho trovato una scuola meravigliosa. Emmy ne sarà entusiasta. Sarà come vivere in famiglia.
Emmy corrugò la fronte, che le pulsava ancora. Le scuole non erano per nulla come famiglie. Non si poteva vivere in una scuola... a meno che ... non fosse un ...
- Un collegio? - chiese Clint, dando voce al suo pensiero.
Tump-tump.Tump-tump.
 - Una scuola onnicomprensiva a immersione totale. Emmy vivrà con ragazzi della sua età in un ambiente estremamente stimolante per l'apprendimento.
Emmy non aveva idea di cosa fosse ina <<scuola onnicomprensiva a immersione totale>>, ma pareva in tutto e per tutto un collegio.
- Cge scuola è- si informò Clint. - E' vicina?
Sua madre abbassò lo sguardo e lisciò una grinza sul suo vestito che soltanto lei poteva vedere. Quando alzò di nuovo gli occhi, il suo viso era composto e sereno. - A dire il vero, è in Inghilterra.
TUMP-tump. TUMP-tump. TUMP-tump.
Clint si girò verso di lei. - E tu come l'hai presa? Dev'essere stato un bello shock.
La madre di Emmy deglutì e la fissò, come se la stesse implorando di dire la cosa giusta. 
La stanza cominciò a girare come una giostra fuori controllo. Emmy rivolse all'uomo un sorriso tremolante. - Farei qualsiasi cosa per sostenere la mamma."
Poco prima di partire, a seguito di una lettera di una persona che si firma "un amico" si mette a frugare in giro per casa e così trova in un nascondiglio di casa una scatola contenente degli strani medaglioni appartenuti al padre e forse legati alla sua misteriosa scomparsa. Arrivata a Wellsworth scoprirà che la scuola nasconde molti segreti. Un viaggio tra i misteri di un vecchio collegio inglese... 
La vita della protagonista, come potete intuire, è piuttosto complicata: la madre è una famosa psicologa infantile, che però sembra essere più preoccupata della sua carriera (a breve parteciperà ad un programma televisivo) piuttosto che alla figlia; il padre inoltre è scomparso quando lei aveva tre anni, è uscito e non è più tornato e Emmy non ha idea di che fine abbia fatto...
Sebbene contraria Emmy accetta di frequentare questo esclusivo collegio in Inghilterra, visto che comunque è abituata a cambiare continuamente scuola e compagni (e per questo fa fatica a stringere amicizie durature). 
L'inizio in realtà non è esattamente scoppiettante: la scuola ha un percorso di studi molto impegnativo e lei è arrivata ad anno già iniziato, senza contare che alcune materie e argomenti lei non li ha mai nemmeno affrontati (tipo il latino o la storia inglese). Proprio per questo la direttrice del suo convitto la iscrive alla Latin Society, il club dedito all'apprendimento e all'eccellenza dello studio del latino: "Leggono e discutono la letteratura latina e offrono assistenza agli studenti che ne hanno bisogno." In realtà gli altri membri del club, e lo stesso professore, non sembrano molto entusiasti della sua presenza, cosa che vale anche per la sua compagna di stanza, Victoria, che pensava di non dover condividere con nessuno la sua camera fino alla fine dell'anno, come spiega a Emmy: "- Mettiamo una cosa in chiaro. All'inizio del semestre, su quella porta c'era un unico nome: il mio. Victoria Stuart Bevington. Non avrei dovuto avere una compagna di stanza quest'anno-. Spalancò la porta, uscì tutta impettita , passando, strappò la targhetta col nome di Emmy."
Le cose comunque si fanno più interessanti quando Emmy, per una ricerca si storia, scopre che nella scuola, che un tempo era un convento, esisteva una confraternita che si faceva chiamare l'Ordine di Black Hollow Lane. E, da quanto spiega Jack (un compagno di scuola) ad Annie, in realtà tale ordine esiste ancora e ne fanno parti molti membri della Latin Society. E a quanto pare questa società potrebbe avere qualcosa a che fare con la scomparsa improvvisa del padre di Emmy, così la ragazzina si mette ad indagare.
Una storia intrigante, anche se ci mette un po' a ingranare, in quanto all'inizio impariamo soprattutto a conoscere la protagonista (che è un personaggio sfaccettato e ben caratterizzato) e a capire la sua situazione familiare, dopodiché vediamo come la ragazzina si ambienta nella nuova scuola, come se la cava con le materie e come riesce a farsi dei nuovi amici. E sarà anche grazie a questi amici che riuscirà a fare dei passi avanti con le indagini su suo padre, scoprendo che quest'ultimo aveva a che fare con questa Black Hollow Lane. La seconda parte del libro quindi si concentra maggiormente sulle indagini e sulla ricerca del padre, ricerca che sembra essere osteggiata da più di qualche persona. 
Una lettura adatta dai 10 anni in su.
 
Sopra: La copertina ha dei bordi neri dove all'interno compare un disegno azzurro/grigio che mostra la struttura del collegio. Al centro spiccano le scritte gialle del titolo, mentre sotto si vedono tre figure nere, di cui quella al centro deve essere Emmy, la protagonista.
 
"MISS JUSTICE: Un omicidio in collegio" di Elly Griffiths con 221 pagine, edito nel 2023 dalla DEAgostini (costo di 15,90 euro. Titolo originale: "A girl called justice", 2019).
Justice Jones è una ragazza curiosa e appassionata di misteri. Sogna di risolvere casi importanti come una vera detective di Scotland Yard e quando viene mandata a studiare a Highbury House, un esclusivo collegio nella campagna inglese, capisce subito che quel luogo nasconde un'infinità di segreti. 
L'arrivo coglierà la ragazza un po' di sorpresa dato che prima d'ora ha sempre studiato a casa con la madre senza mai mettere piede in una scuola, ma purtroppo la madre è morta e quindi il padre, un avvocato, ha iscritto la figlia in un collegio. "<<Mio padre è un avvocato, mia madre è morta.>>
<<Morta?>> chiese Eva spalancando gli occhi. <<Che cosa orribile.>>
<<Be', è accaduto sa poco>> rispose Justice. Per la precisione, erano passati trentuno giorni, ma non le piaceva dirlo ad alta voce. Da un lato, pronunciarlo lo rendeva reale e, dall'altro, la compassione della gente le faceva venire voglia di piangere e, se c'era una cosa che non avrebbe fatto a Highbury House, era piangere. <<Studiavo con mia madre, a casa>> disse per cambiare argomento. <<Non ho mai frequentato una scuola.>>"
Certo, l'arrivo di Justice non passa inosservato - il suo taglio di capelli alla tomboy sconvolge tutte le signorine perbene che studiano lì - e dunque muoversi furtivamente nel collegio non sarà affatto facile per la giovane detective in erba. Justice però non ha intenzione di farsi scoraggiare dalle infinite regole di Highbury House. Non da quando ha scoperto che poco prima del suo arrivo una cameriera ha perso la vita proprio tra quelle fredde mura. 
E se l'assassino fosse ancora tra loro? Se colpisse ancora? Lunghi corridoi scricchiolanti, lugubri torri che sembrano infestate dai fantasmi, insegnanti dall'aria arcigna e una lista di silenziosi indizi che solo una mente lucida e brillante può decifrare... Forse Justice Jones ha trovato pane per i suoi denti? Non le resta che armarsi di taccuino e pazienza e iniziare a stilare una lista di sospettati per far luce sul mistero e scoprire la verità.
La storia è intrigante e l'ambientazione contribuisce bene a creare la giusta atmosfera. Come afferma più volte Justice la scuola "Sembra uscita da una storia dell'orrore". Infatti, nonostante la Highbury House sia "una scuola molto esclusiva" ed "estremamente costosa", come spiega Rose (una compagna di stanza della protagonista), è pervasa da un'atmosfera inquietante, forse dovuta al fatto che la scuola sia vecchia.  La stanza dove dorme Justice è lunga e ha cinque letti, finestre piccole e alte e una sola lampadina in fondo alla stanza. Il dormitorio è dotato di un bagno freddo, con "piastrelle crepate, intonaco che si staccava dalle pareti, muffa attorno alla vasca e al lavandino" e con uno specchio macchiato... insomma, non certo il tipo di ambiente che ci si aspetterebbe di trovare in un collegio esclusivo e costoso.
Altra cosa che mi ha colpito, e non in positivo, è il fatto che alle ragazze sia permesso fare il bagno una volta a settimana, mentre alla mattina si possono solo lavare la faccia e le ascelle.  Come spiega Rose a Justice: "Il bagno si fa una volta alla settimana. al mattino ti puoi solo lavare la faccia e le ascelle." Cioè, capisco non farsi il bagno tutti i giorni, ma una volta a settimana è un po' pochino, soprattutto per delle ragazze preadolescenti/adolescenti.
Comunque inizialmente pensavo che la storia fosse ambientata ai giorni nostri, invece leggendo mi si è insinuato il dubbio che non fosse proprio così, ma che fosse ambientata nella prima metà del 1900, anche se non riuscivo a capire l'anno preciso. Ad un certo punto viene detto che il padre di Justice guida una Lagonda, che è una macchina di lusso che venne costruita dal 1906 fino al 2016. A farmi capire però l'anno esatto in cui è ambientata la storia è stato quando la signorina de Vere, la direttrice, dice a Justice che leggeranno "National Velvet" di Enid Bagnold, che a quanto pare è "stato pubblicato l'anno scorso". Il libro esiste veramente, ed è stato edito nel 1935, per cui la storia è ambientata nel 1936. 
La storia è intrigante, anche se parte un po' lentamente: all'inizio la protagonista viene a conoscenza della morte di una domestica, che sembra essere dovuta a una polmonite, anche se alcune cose non quadrano. Quindi inizialmente non c'è molto su cui indagare, solo qualche voce, e infatti la prima parte del romanzo serve più che altro a fare conoscere ai lettori i personaggi e l'ambiente scolastico, che è alquanto affascinante. 
In seguito però le cose si complicano, dopo un'abbondante nevicata, che rischia di isolare la scuola, e con il ritrovamento di un nuovo cadavere, questa volta di una insegnante. La preside afferma che si è trattato di un incidente... ma anche stavolta le cose non tornano e le indagini iniziano a farsi serie.
Storia dall'inizio forse un pochino lento, ma probabilmente perché si tratta del primo romanzo, in cui l'autrice si prende del tempo per fare conoscere ai lettori la protagonista e il nuovo ambiente scolastico in cui si ritrova, per cui la parte investigativa viene inizialmente messa un po' da parte, per approfondire comunque argomenti e situazioni interessanti. Ad esempio, come dicevo, mi è piaciuta molto l'ambientazione del collegio, che non è una di quelle scuole moderne che attualmente ritroviamo spesso descritte nei romanzi per young adulti, ma una scuola degli inizi del '900, dove le ragazze erano trattate un po' meno con i guanti (cibo della mensa spesso abbastanza schifoso, partire sportive d'inverno sotto la pioggia, sistemi di riscaldamento assenti quasi ovunque nella struttura in pieno inverno...).
Pian piano comunque le vicende entrano nel vivo, facendosi sempre più interessanti fino ad arrivare ad un finale abbastanza adrenalinico, con un antagonista non facile da individuare; la stessa Justice verso la fine si ritrova ad avere molto sospettati ma nessuno di abbastanza convincente da poter essere quello definitivo.
Volume carino e avvincente, a maggio del 2024 è stato tradotto anche il secondo libro e spero che continuino anche con gli altri, in quanto in inglese siamo per ora arrivati a quattro capitoli. Anche perché proprio il terzo sembra parlare di un fantasma, intitolandosi "The Ghost in the garden".
 
Sopra: Sulla copertina vediamo una silhouette netta che dovrebbe rappresentare Justice, la protagonista, la quale sta tenendo in mano una treccia, come se si fosse appena tagliata i capelli. In realtà tale immagine non ha corrispondenza nel testo, in quanto lei arriva al collegio già con i capelli corti.
 
"THE FOLIO CLUB" di Guido Sgardoli, 256 pagine, edito nel 2024 dalla De Agostini Editore (costo di 15,90 euro).
Chiunque farebbe carte false per frequentare il Trinity Lyceum, un raffinato istituto per giovani élite incastonato sulle calme sponde di un lago svizzero. E, una volta dentro, per diventare membro del Folio Club, un circolo riservatissimo di studenti molto in vista. A unirli è qualcosa di più profondo che una cultura letteraria ricercata, importanti natali e un'aria sprezzante e impenetrabile. Molto più che il carisma irresistibile di Byron, leader indiscusso dal fascino distinto e il sorriso strafottente. Nessuno sa che si ritrovano di notte per immergersi nelle atmosfere gotiche descritte nei libri di Edgar Allan Poe, bevendo punch and honey (distillato direttamente dall'alcol a novanta gradi, e gli alcolici sono proibiti all'interno della scuola, sebbene la presenza del miele dovrebbe ridurre l'effetto alcolico), giocando a carte e praticando duelli con la spada. 
Nick (abbreviativo di Niccolò) è appena arrivato nel collegio dopo essere stato espulso dall'ennesima scuola per rissa e quando, con sua sorpresa, viene invitato a partecipare a una delle serate del club, la sua prima impressione è di essere finito in un covo di matti, che si sono dati degli sciocchi soprannomi, da cui è meglio tenersi alla larga... In particolare non si fida di Byron, che considera un personaggio altezzoso, costantemente in cerca di attenzioni, manipolatore, e che cerca di nascondere una personalità tossica dietro un linguaggio ricercato, dei modi eleganti ed affabili, un'intelligenza raffinata, una cultura superiore e una schiera di adepti che lo adorano. 
"<<Eccolo!>> esclamò eccitato il mio amico mentre un ragazzo alto, dagli occhi neri e dai modi eleganti e aggraziati, avanzava nella sala circondato da un gruppetto di accoliti.
Eccolo. Una parola semplice, ma che nella sua semplicità esprimeva un insieme di sentimenti complessi di cui, mio malgrado, ero già a conoscenza: rispetto, soggezione e stima che sembrava sconfinare in una vera e propria forma di venerazione. E, mi pareva, una qualche forma di esagerato incanto, non saprei definirlo in altro modo, come lo spettatore di uno show di magia che attende il numero principale, quello che farà rimanere a bocca aperta.
<<Eccolo!>>
Così disse, senza aggiungere altro, come se non servisse, perché Byron, a suo avviso, non aveva bisogno di inutili aggettivi o verbose circonlocuzioni per essere presentato. Bastava la sua sola presenza.
Lo guardai con interesse, poiché la sua fama l'aveva preceduto. E non solo perchè Jacopo me ne parlava ormai da settimane, da quando, in seguito all'ennesima espulsione, i miei (mia madre), avevano deciso di iscrivermi al Trinity, ma perchè, da che ci avevo messo piede, ovunque -nei corridoi, nelle aule, in mensa, tra i vialetti del campus- non si vociferava che di lui, di Byron, il ragazzo più popolare e celebrato dell'intero istituto. E già questo me l'aveva reso antipatico.
Osservando la sua entrata studiata (era evidente che sapeva di essere lui il centro dell'attenzione), il portamento, l'espressione, l'aria di onnipotenza che lo circondava, mi capitò di pensare a un semidio, un antico faraone al cospetto die propri sudditi. E coloro che lo accompagnavano davano esattamente quella sensazione, di essere sudditi soggiogati sal carisma di un giovane fuori dal comune, il che suscitava in me, nei suoi confronti, un certo disprezzo. [...] Chi ha potere, di qualsiasi tipo, finisce per utilizzarlo a proprio vantaggio e a discapito di quanto gli stanno intorno."
Rimanere fedele al suo proposito, però, è difficile, sia perché Nick non fa che pensare ai penetranti occhi scuri di lady Ligeia (soprannome di Elena), l'algida adepta che lo ha stregato, sia perché Byron è pronto a qualsiasi cosa pur di non lasciarsi sfuggire quello che considera già l'undicesimo e ultimo membro del club. E senza nemmeno sapere come, Nick si trova irrimediabilmente invischiato in un gioco più grande di lui, in un delirio di onnipotenza che genera sfide pericolosissime e porta ad atti estremi. 
Ad esempio Nick legge sul giornale di un'aggressione avvenuta ai danni di un parroco, in cui sarebbe stato rubato il calice della messa, calice che fatalità compare riempito di punch and honey a una delle riunioni del Folio Club, ma tutti i membri negano il loro coinvolgimento nell'aggressione, affermando che il calice appartiene a una delle loro famiglie. Questo non è l'unico evento a mettere in allarme Nick, un altro studente infatti lo mette in guardia dal Club riguardo al suicidio di un ragazzo avvenuto neanche un anno prima, ma anche in questo caso tutti negano qualsiasi coinvolgimento.
Byron inoltre gioca un brutto scherzo a Nick, alquanto grave, per proteggere il Club, tanto che il protagonista non vuole più saperne nulla di lui né del Club, ma un evento improvviso gli fa cambiare idea riavvicinandolo ai membri della confraternita: Byron scompare e forse gli è successo qualcosa. Nick deciderà di mettersi a indagare, coinvolgendo anche gli altri membri del Club, andando a scoprire diversi oscuri segreti, molti dei quali riguardanti Byron, il quale si scopre essere ben lontano dall'immagine di ragazzo perfetto che ha sempre voluto dare.
Ad un primo impatto il lettore adulto potrà percepire che il libro è stato scritto per un target di adolescenti essendo uno youg adult, sia come linguaggio e anche per l'ambientazione, che strizza l'occhio a questo pubblico (collegio esclusivo con un club segreto). Tuttavia non fermatevi ad un primo impatto, perchè ben presto la storia riuscirà a coinvolgervi.
Un romanzo avvincente, coinvolgente, con dei personaggi ben caratterizzati, anche se all'inizio possono sembrare un po' stereotipati:Nick ad esempio inizialmente dà l'impressione, a primo impatto, di essere il classico adolescente incazzato e incompreso, figlio di persone ricche e importanti che però si sente trascurato (soprattutto dalla madre) e quindi combina casini  per attirare l'attenzione e per fare il contrario di ciò che la madre vorrebbe che lui facesse. Avrei inoltre voluto vedere più scene con Byron, prima che scomparisse, per poterlo comprendere meglio e vederlo maggiormente in azione, non mi sarebbe dispiaciuto anche se il romanzo fosse stato un po' più lungo. Il mistero che si cela dietro la sua sparizione è ben congegnato e non è facile capire chi ci sia dietro, lasciando il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.
 
Sopra: Sulla copertina, dallo sfondo sui toni del verde, vediamo i membri del Folio Club, tra i quali spicca in primo piano, al centro, proprio Byron.
 
"LIDIA POET E IL SEGRETO DEL COLLEGIO" di Vernante Pallotti con 224 pagine, edito nel 2024 dalla PIEMME Edizioni (costo di 16,00 euro).
Lidia Poët sogna di diventare avvocata, un mestiere riservato agli uomini. Quando lo comunica alla famiglia, i suoi rispettabili genitori sono costretti a spedirla al Collegio di Bonneville, in Svizzera, dove le signorine imparano l'arte delle faccende domestiche e a comportarsi come si deve. Tuttavia, proprio quella scuola nasconde un caso per una detective in erba come lei: tra le studentesse modello e le lezioni di cucina, infatti, si annida un orribile mistero. Durante la cerimonia di benvenuto una delle studentessa scopre uno scheletro in giardino: "Sdraiati nella terra umida della buca, c'era uno scheletro biancastro con profonde cavità nere al posto degli occhi e la mandibola fuori asse, che gli faceva assumere un sorriso ancora più terrificante di quello si Séverine. Vestita un abito da festa, un tempo di un elegante azzurro, con la gonna vaporosa e ricami floreali, ora logoro e consumato dagli anni di sepoltura nel suolo umido.
Era il primo morto che la giovane Poët riusciva incontrare, perché suo fratello si era sempre rifiutato di portarla con sé all'obitorio. Voleva studiare con i suoi occhi cosa restasse una volta che l'anima lasciava il corpo, credeva di essere pronta. 
Davanti a quello scheletro impolverato, però, Lidia voltò lo sguardo per rispetto e con un' atroce paura nel cuore."
Quando viene dissotterrato lo scheletro, il maestoso edificio viene infestato da un fantasma, che sembra deciso a svelare tutti i segreti delle allieve di Bonneville. Ad esempio il "fantasma" svela ad un'insegnante il fatto che una delle allieve possedesse un libro di Daniel Defoe. La stessa Lidia trova in uno dei libri che si è portata da casa (cosa vietata dal regolamento dell'istituto) un messaggio in latino che annuncia: "Sono risorto per svelare i vostri segreti".
Un lavoro perfetto per Lidia, che con l'aiuto di Voltaire, un cucciolo di pipistrello che ha trovato nell'armadio, decide di indagare. Battendosi contro istitutrici severe, amiche velenose e grida terrificanti, la giovane promettente avvocata si dovrà servire di tutta la sua intelligenza e del suo coraggio per portare alla luce una verità a lungo nascosta. 
La vita in collegio femminile non è facile, soprattutto per qualcuno come Lidia: una ragazza con uno spirito all'avanguardia per l'epoca, una ragazza che non vuole solo pensare a un buon matrimonio, ma vuole diventare un'avvocata, nonostante tutti i suoi parenti vedano ovviamente la cosa negativamente. Ed è anche per questo che i genitori di Lidia decidono di mandarla in questo collegio, dove la ragazza trova alcune compagne tutte perfettine e antipatiche, ma anche qualcuna di si simpatica, come Perla, una ragazza timida e insicura, che adora il succo di mirtillo e che le altre chiamano "Bastardina" poiché è stata adottata. È una ragazza molto melodrammatica e che tende a piangere per qualsiasi cosa, tanto che Lidia la prende in simpatia e cerca sempre di aiutarla, anche se alla lunga il lettore potrà trovarla un po' tediosa e pesante. Alla fine comunque si rivela un personaggio più complesso del previsto.
Come insegnanti troviamo: la antipatica e severa signora Severine, maestra di buone maniere (ma che dovrebbe ripassare un po' di empatia ed educazione); Mademoiselle Brown, l'insegnante di educazione fisica, la quale è muta; Frau Michelle, la docente di violino, prossima alla pensione, in grando di parlare tantissime lingue.
Una lettura coinvolgente, anche se dopo il primo terzo del libro la storia mi è parsa un po' rallentare, con il fantasma che gioca gli scherzi alle studentessa svelando i loro segreti, e Lidia che non riesce a fare molti passi avanti. In seguito la trama si riprende notevolmente riuscendo a creare un bel colpo di scena su chi fosse il colpevole e quali fossero le sue motivazioni, le quali sono legate allo scheletro che è stato ritrovato all'inizio della storia. Scheletro di cui Poët capirà abbastanza in fretta l'identità, ma solo verso la fine riuscirà a saperne di più su questa ragazza e il motivo della sua morte. Motivo che tra l'altro non è proprio leggero da digerire, ma che ha delle implicazioni piuttosto pesanti, sebbene non si possa parlare di un vero e proprio omicidio compiuto volontariamente.
Una storia che sicuramente cerca di mettere in evidenza i pregiudizi che vigevano nell'Ottocento nei confronti delle donne, e di cui le donne stesse erano vittime, e su come queste fossero molto limitate nella scelta riguardante il loro futuro, ricche o meno benestanti che fossero. Lidia Poët assume quindi il ruolo un po' di personaggio controcorrente, di quella strana perché di discosta dalla massa e ha idee diverse da tutti gli altri, perché è quella alternativa. È un personaggio determinato sicuro di sé, con un certo fascino; come investigatrice dimostra di avere delle buone capacità ma di non essere imbattibile, in quanto su certe cose il "fantasma" riuscirà a fregarla, e anche lei avrà bisogno del suo amico Edmondo per riuscire a tirarsi definitivamente fuori dai guai.
Lettura intrigante che parte bene, prosegue un po' rallentando il ritmo, per poi riprendersi nell'ultimo terzo della storia, quando si iniziano a scoprire le cose più interessanti e succose, con un bel colpo di scena su chi è il così detto fantasma (scoprirlo o arrivare a sospettare di lui non è facile). Una lettura adatta dai 10/11 anni in su, anche grazie ai capitoli suddivisi in sottocapitoli piuttosto brevi e veloci da leggere, scritti tra l'altro abbastanza in grande.
 
 Sopra: Sulla copertina dallo sfondo azzurro compare la figura nera di Lida, con il suo animaletto, il pipistrello Voltaire, che le svolazza accanto.
 
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