In questo speciale dedicato ai libri non illustrati (mentre il mio blog sarebbe dedicato a recensire libri con illustrazioni) ho riunito vari romanzi di genere giallo che ho letto e che sono tutti ambientati in collegi, inoltre tre storie su quattro hanno per protagoniste personaggi femminili, le quali indagano per poter scoprire chi è il colpevole di un certo delitto.

"IL MISTERO DI BLACK HOLLOW LANE" di Julia Nobel con 256 pagine, edito nel 2021 dalla Edizioni EL (costo di 12,90 euro).
Con
un padre scomparso in circostanze oscure diversi anni prima e
una madre troppo impegnata per badare a lei, Emmy viene mandata a
Wellsworth, un prestigioso collegio inglese. Purtroppo Emmy viene a
scoprire la cosa nel peggiore dei modi: la madre lo confessa ad un
giornalista durante una festa.
"Sua
madre sfoderò u ampio sorriso, come una ragazza pompon che sa che la
propria squadra sta per perdere. - Le ho trovato una scuola
meravigliosa. Emmy ne sarà entusiasta. Sarà come vivere in famiglia.
Emmy
corrugò la fronte, che le pulsava ancora. Le scuole non erano per nulla
come famiglie. Non si poteva vivere in una scuola... a meno che ... non
fosse un ...
- Un collegio? - chiese Clint, dando voce al suo pensiero.
Tump-tump.Tump-tump.
-
Una scuola onnicomprensiva a immersione totale. Emmy vivrà con ragazzi
della sua età in un ambiente estremamente stimolante per
l'apprendimento.
Emmy
non aveva idea di cosa fosse ina <<scuola onnicomprensiva a
immersione totale>>, ma pareva in tutto e per tutto un collegio.
- Cge scuola è- si informò Clint. - E' vicina?
Sua
madre abbassò lo sguardo e lisciò una grinza sul suo vestito che
soltanto lei poteva vedere. Quando alzò di nuovo gli occhi, il suo viso
era composto e sereno. - A dire il vero, è in Inghilterra.
TUMP-tump. TUMP-tump. TUMP-tump.
Clint si girò verso di lei. - E tu come l'hai presa? Dev'essere stato un bello shock.
La madre di Emmy deglutì e la fissò, come se la stesse implorando di dire la cosa giusta.
La
stanza cominciò a girare come una giostra fuori controllo. Emmy rivolse
all'uomo un sorriso tremolante. - Farei qualsiasi cosa per sostenere la
mamma."
Poco
prima di partire, a seguito di una lettera di una persona che si firma
"un amico" si mette a frugare in giro per casa e così trova
in un nascondiglio di casa una scatola contenente degli strani
medaglioni appartenuti al padre e forse legati alla sua misteriosa
scomparsa. Arrivata a Wellsworth scoprirà che la scuola nasconde molti
segreti. Un viaggio tra i misteri di un vecchio collegio inglese...
La
vita della protagonista, come potete intuire, è piuttosto complicata:
la madre è una famosa psicologa infantile, che però sembra essere più
preoccupata della sua carriera (a breve parteciperà ad un programma
televisivo) piuttosto che alla figlia; il padre inoltre è scomparso
quando lei aveva tre anni, è uscito e non è più tornato e Emmy non ha
idea di che fine abbia fatto...
Sebbene
contraria Emmy accetta di frequentare questo esclusivo collegio in
Inghilterra, visto che comunque è abituata a cambiare continuamente
scuola e compagni (e per questo fa fatica a stringere amicizie
durature).
L'inizio in realtà non è
esattamente scoppiettante: la scuola ha un percorso di studi molto
impegnativo e lei è arrivata ad anno già iniziato, senza contare che
alcune materie e argomenti lei non li ha mai nemmeno affrontati (tipo il
latino o la storia inglese). Proprio per questo la direttrice del suo
convitto la iscrive alla Latin Society, il club dedito all'apprendimento
e all'eccellenza dello studio del latino: "Leggono e discutono la letteratura latina e offrono assistenza agli studenti che ne hanno bisogno."
In realtà gli altri membri del club, e lo stesso professore, non
sembrano molto entusiasti della sua presenza, cosa che vale anche per la
sua compagna di stanza, Victoria, che pensava di non dover condividere
con nessuno la sua camera fino alla fine dell'anno, come spiega a Emmy: "-
Mettiamo una cosa in chiaro. All'inizio del semestre, su quella porta
c'era un unico nome: il mio. Victoria Stuart Bevington. Non avrei dovuto
avere una compagna di stanza quest'anno-. Spalancò la porta, uscì tutta
impettita , passando, strappò la targhetta col nome di Emmy."
Le
cose comunque si fanno più interessanti quando Emmy, per una ricerca si
storia, scopre che nella scuola, che un tempo era un convento, esisteva
una confraternita che si faceva chiamare l'Ordine di Black Hollow Lane.
E, da quanto spiega Jack (un compagno di scuola) ad Annie, in realtà
tale ordine esiste ancora e ne fanno parti molti membri della Latin
Society. E a quanto pare questa società potrebbe avere qualcosa a che
fare con la scomparsa improvvisa del padre di Emmy, così la ragazzina si
mette ad indagare.
Una storia
intrigante, anche se ci mette un po' a ingranare, in quanto all'inizio
impariamo soprattutto a conoscere la protagonista (che è un personaggio
sfaccettato e ben caratterizzato) e a capire la sua situazione
familiare, dopodiché vediamo come la ragazzina si ambienta nella nuova
scuola, come se la cava con le materie e come riesce a farsi dei nuovi
amici. E sarà anche grazie a questi amici che riuscirà a fare dei passi
avanti con le indagini su suo padre, scoprendo che quest'ultimo aveva a
che fare con questa Black Hollow Lane. La seconda parte del libro quindi
si concentra maggiormente sulle indagini e sulla ricerca del padre,
ricerca che sembra essere osteggiata da più di qualche persona.
Una lettura adatta dai 10 anni in su.

Sopra:
La copertina ha dei bordi neri dove all'interno compare un disegno
azzurro/grigio che mostra la struttura del collegio. Al centro spiccano
le scritte gialle del titolo, mentre sotto si vedono tre figure nere, di
cui quella al centro deve essere Emmy, la protagonista.
"MISS JUSTICE: Un omicidio in collegio" di Elly Griffiths con 221 pagine, edito nel 2023 dalla DEAgostini (costo di 15,90 euro. Titolo originale: "A girl called justice", 2019).
Justice Jones è una ragazza curiosa e appassionata di misteri. Sogna di
risolvere casi importanti come una vera detective di Scotland Yard e
quando viene mandata a studiare a Highbury House, un esclusivo collegio
nella campagna inglese, capisce subito che quel luogo nasconde
un'infinità di segreti.
L'arrivo
coglierà la ragazza un po' di sorpresa dato che prima d'ora ha sempre
studiato a casa con la madre senza mai mettere piede in una scuola, ma
purtroppo la madre è morta e quindi il padre, un avvocato, ha iscritto
la figlia in un collegio. "<<Mio padre è un avvocato, mia madre è morta.>>
<<Morta?>> chiese Eva spalancando gli occhi. <<Che cosa orribile.>>
<<Be',
è accaduto sa poco>> rispose Justice. Per la precisione, erano
passati trentuno giorni, ma non le piaceva dirlo ad alta voce. Da un
lato, pronunciarlo lo rendeva reale e, dall'altro, la compassione della
gente le faceva venire voglia di piangere e, se c'era una cosa che non
avrebbe fatto a Highbury House, era piangere. <<Studiavo con mia
madre, a casa>> disse per cambiare argomento. <<Non ho mai
frequentato una scuola.>>"
Certo, l'arrivo di Justice non passa inosservato
- il suo taglio di capelli alla tomboy sconvolge tutte le signorine
perbene che studiano lì - e dunque muoversi
furtivamente nel collegio non sarà affatto facile per la giovane
detective in erba. Justice però non ha intenzione di farsi scoraggiare
dalle infinite regole di Highbury House. Non da quando ha scoperto che
poco prima del suo arrivo una cameriera ha perso la vita proprio tra
quelle fredde mura.
E se l'assassino fosse ancora tra loro? Se colpisse
ancora? Lunghi corridoi scricchiolanti, lugubri torri che sembrano
infestate dai fantasmi, insegnanti dall'aria arcigna e una lista di
silenziosi indizi che solo una mente lucida e brillante può decifrare...
Forse Justice Jones ha trovato pane per i suoi denti? Non le resta che
armarsi di taccuino e pazienza e iniziare a stilare una lista di
sospettati per far luce sul mistero e scoprire la verità.
La
storia è intrigante e l'ambientazione contribuisce bene a creare la
giusta atmosfera. Come afferma più volte Justice la scuola "Sembra uscita da una storia dell'orrore". Infatti, nonostante la Highbury House sia "una scuola molto esclusiva" ed "estremamente costosa",
come spiega Rose (una compagna di stanza della protagonista), è pervasa
da un'atmosfera inquietante, forse dovuta al fatto che la scuola sia
vecchia. La stanza dove dorme Justice è lunga e ha cinque letti,
finestre piccole e alte e una sola lampadina in fondo alla stanza. Il
dormitorio è dotato di un bagno freddo, con "piastrelle crepate, intonaco che si staccava dalle pareti, muffa attorno alla vasca e al lavandino"
e con uno specchio macchiato... insomma, non certo il tipo di ambiente
che ci si aspetterebbe di trovare in un collegio esclusivo e costoso.
Altra
cosa che mi ha colpito, e non in positivo, è il fatto che alle ragazze
sia permesso fare il bagno una volta a settimana, mentre alla mattina si
possono solo lavare la faccia e le ascelle. Come spiega Rose a
Justice: "Il bagno si fa una volta alla settimana. al mattino ti puoi solo lavare la faccia e le ascelle."
Cioè, capisco non farsi il bagno tutti i giorni, ma una volta a
settimana è un po' pochino, soprattutto per delle ragazze
preadolescenti/adolescenti.
Comunque
inizialmente pensavo che la storia fosse ambientata ai giorni nostri,
invece leggendo mi si è insinuato il dubbio che non fosse proprio così,
ma che fosse ambientata nella prima metà del 1900, anche se non riuscivo
a capire l'anno preciso. Ad un certo punto viene detto che il padre di
Justice guida una Lagonda, che è una macchina di lusso che venne
costruita dal 1906 fino al 2016. A farmi capire però l'anno esatto in
cui è ambientata la storia è stato quando la signorina de Vere, la
direttrice, dice a Justice che leggeranno "National Velvet" di Enid Bagnold, che a quanto pare è "stato pubblicato l'anno scorso". Il libro esiste veramente, ed è stato edito nel 1935, per cui la storia è ambientata nel 1936.
La
storia è intrigante, anche se parte un po' lentamente: all'inizio la
protagonista viene a conoscenza della morte di una domestica, che sembra
essere dovuta a una polmonite, anche se alcune cose non quadrano.
Quindi inizialmente non c'è molto su cui indagare, solo qualche voce, e
infatti la prima parte del romanzo serve più che altro a fare conoscere
ai lettori i personaggi e l'ambiente scolastico, che è alquanto
affascinante.
In seguito però le
cose si complicano, dopo un'abbondante nevicata, che rischia di isolare
la scuola, e con il ritrovamento di un nuovo cadavere, questa volta di
una insegnante. La preside afferma che si è trattato di un incidente...
ma anche stavolta le cose non tornano e le indagini iniziano a farsi
serie.
Storia dall'inizio forse un
pochino lento, ma probabilmente perché si tratta del primo romanzo, in
cui l'autrice si prende del tempo per fare conoscere ai lettori la
protagonista e il nuovo ambiente scolastico in cui si ritrova, per cui
la parte investigativa viene inizialmente messa un po' da parte, per
approfondire comunque argomenti e situazioni interessanti. Ad esempio,
come dicevo, mi è piaciuta molto l'ambientazione del collegio, che non è
una di quelle scuole moderne che attualmente ritroviamo spesso
descritte nei romanzi per young adulti, ma una scuola degli inizi del
'900, dove le ragazze erano trattate un po' meno con i guanti (cibo
della mensa spesso abbastanza schifoso, partire sportive d'inverno sotto
la pioggia, sistemi di riscaldamento assenti quasi ovunque nella
struttura in pieno inverno...).
Pian
piano comunque le vicende entrano nel vivo, facendosi sempre più
interessanti fino ad arrivare ad un finale abbastanza adrenalinico, con
un antagonista non facile da individuare; la stessa Justice verso la
fine si ritrova ad avere molto sospettati ma nessuno di abbastanza
convincente da poter essere quello definitivo.
Volume
carino e avvincente, a maggio del 2024 è stato tradotto anche il
secondo libro e spero che continuino anche con gli altri, in quanto in
inglese siamo per ora arrivati a quattro capitoli. Anche perché proprio
il terzo sembra parlare di un fantasma, intitolandosi "The Ghost in the garden".

Sopra:
Sulla copertina vediamo una silhouette netta che dovrebbe rappresentare
Justice, la protagonista, la quale sta tenendo in mano una treccia,
come se si fosse appena tagliata i capelli. In realtà tale immagine non
ha corrispondenza nel testo, in quanto lei arriva al collegio già con i
capelli corti.
"THE FOLIO CLUB" di Guido Sgardoli, 256 pagine, edito nel 2024 dalla De Agostini Editore (costo di 15,90 euro).
Chiunque
farebbe carte false per frequentare il Trinity Lyceum, un
raffinato istituto per giovani élite incastonato sulle calme sponde di
un lago svizzero. E, una volta dentro, per diventare membro del Folio
Club, un circolo riservatissimo di studenti molto in vista. A unirli è
qualcosa di più profondo che una cultura letteraria ricercata,
importanti natali e un'aria sprezzante e impenetrabile. Molto più che il
carisma irresistibile di Byron, leader indiscusso dal fascino distinto e
il sorriso strafottente. Nessuno sa che si ritrovano di notte per
immergersi nelle
atmosfere gotiche descritte nei libri di Edgar Allan Poe, bevendo punch
and honey (distillato direttamente dall'alcol a novanta gradi, e gli
alcolici sono proibiti all'interno della scuola, sebbene la presenza del
miele dovrebbe ridurre l'effetto alcolico), giocando a carte e
praticando duelli con la spada.
Nick
(abbreviativo di Niccolò) è appena arrivato nel collegio dopo essere
stato espulso dall'ennesima scuola per rissa e quando, con sua sorpresa,
viene invitato
a partecipare a una delle serate del club, la sua prima impressione è
di essere finito in un covo di matti, che si sono dati degli sciocchi
soprannomi, da cui è meglio tenersi alla
larga... In particolare non si fida di Byron, che considera un
personaggio altezzoso, costantemente in cerca di attenzioni,
manipolatore, e che cerca di nascondere una personalità tossica dietro
un linguaggio ricercato, dei modi eleganti ed affabili, un'intelligenza
raffinata, una cultura superiore e una schiera di adepti che lo
adorano.
"<<Eccolo!>>
esclamò eccitato il mio amico mentre un ragazzo alto, dagli occhi neri e
dai modi eleganti e aggraziati, avanzava nella sala circondato da un
gruppetto di accoliti.
Eccolo.
Una parola semplice, ma che nella sua semplicità esprimeva un insieme
di sentimenti complessi di cui, mio malgrado, ero già a conoscenza:
rispetto, soggezione e stima che sembrava sconfinare in una vera e
propria forma di venerazione. E, mi pareva, una qualche forma di
esagerato incanto, non saprei definirlo in altro modo, come lo
spettatore di uno show di magia che attende il numero principale, quello
che farà rimanere a bocca aperta.
<<Eccolo!>>
Così
disse, senza aggiungere altro, come se non servisse, perché Byron, a
suo avviso, non aveva bisogno di inutili aggettivi o verbose
circonlocuzioni per essere presentato. Bastava la sua sola presenza.
Lo
guardai con interesse, poiché la sua fama l'aveva preceduto. E non solo
perchè Jacopo me ne parlava ormai da settimane, da quando, in seguito
all'ennesima espulsione, i miei (mia madre), avevano deciso di
iscrivermi al Trinity, ma perchè, da che ci avevo messo piede, ovunque
-nei corridoi, nelle aule, in mensa, tra i vialetti del campus- non si
vociferava che di lui, di Byron, il ragazzo più popolare e celebrato
dell'intero istituto. E già questo me l'aveva reso antipatico.
Osservando
la sua entrata studiata (era evidente che sapeva di essere lui il
centro dell'attenzione), il portamento, l'espressione, l'aria di
onnipotenza che lo circondava, mi capitò di pensare a un semidio, un
antico faraone al cospetto die propri sudditi. E coloro che lo
accompagnavano davano esattamente quella sensazione, di essere sudditi
soggiogati sal carisma di un giovane fuori dal comune, il che
suscitava in me, nei suoi confronti, un certo disprezzo. [...] Chi ha
potere, di qualsiasi tipo, finisce per utilizzarlo a proprio vantaggio e
a discapito di quanto gli stanno intorno."
Rimanere fedele al suo proposito, però, è difficile, sia perché
Nick non fa che pensare ai penetranti occhi scuri di lady Ligeia (soprannome di Elena),
l'algida adepta che lo ha stregato, sia perché Byron è pronto a
qualsiasi cosa pur di non lasciarsi sfuggire quello che considera già
l'undicesimo e ultimo membro del club. E senza nemmeno sapere come, Nick
si trova irrimediabilmente invischiato in un gioco più grande di lui,
in un delirio di onnipotenza che genera sfide pericolosissime e porta ad
atti estremi.
Ad
esempio Nick legge sul giornale di un'aggressione avvenuta ai danni di
un parroco, in cui sarebbe stato rubato il calice della messa, calice
che fatalità compare riempito di punch and honey a una delle riunioni
del Folio Club, ma tutti i membri negano il loro coinvolgimento
nell'aggressione, affermando che il calice appartiene a una delle loro
famiglie. Questo non è l'unico evento a mettere in allarme Nick, un
altro studente infatti lo mette in guardia dal Club riguardo al suicidio
di un ragazzo avvenuto neanche un anno prima, ma anche in questo caso
tutti negano qualsiasi coinvolgimento.
Byron
inoltre gioca un brutto scherzo a Nick, alquanto grave, per proteggere
il Club, tanto che il protagonista non vuole più saperne nulla di lui né
del Club, ma un evento improvviso gli fa cambiare idea riavvicinandolo
ai membri della confraternita: Byron scompare e forse gli è successo
qualcosa. Nick deciderà di mettersi a indagare, coinvolgendo anche gli
altri membri del Club, andando a scoprire diversi oscuri segreti, molti
dei quali riguardanti Byron, il quale si scopre essere ben lontano
dall'immagine di ragazzo perfetto che ha sempre voluto dare.
Ad
un primo impatto il lettore adulto potrà percepire che il libro è stato
scritto per un target di adolescenti essendo uno youg adult, sia come
linguaggio e anche per l'ambientazione, che strizza l'occhio a questo
pubblico (collegio esclusivo con un club segreto). Tuttavia non
fermatevi ad un primo impatto, perchè ben presto la storia riuscirà a
coinvolgervi.
Un
romanzo avvincente, coinvolgente, con dei personaggi ben caratterizzati,
anche se all'inizio possono sembrare un po' stereotipati:Nick ad
esempio inizialmente dà l'impressione, a primo impatto, di essere il
classico adolescente incazzato e incompreso, figlio di persone ricche e
importanti che però si sente trascurato (soprattutto dalla madre) e
quindi combina casini per attirare l'attenzione e per fare il contrario
di ciò che la madre vorrebbe che lui facesse. Avrei inoltre voluto
vedere più scene con Byron, prima che scomparisse, per poterlo
comprendere meglio e vederlo maggiormente in azione, non mi sarebbe
dispiaciuto anche se il romanzo fosse stato un po' più lungo. Il mistero
che si cela dietro la sua sparizione è ben congegnato e non è facile
capire chi ci sia dietro, lasciando il lettore con il fiato sospeso fino
alla fine.
"LIDIA POET E IL SEGRETO DEL COLLEGIO" di Vernante Pallotti con 224 pagine, edito nel 2024 dalla PIEMME Edizioni (costo di 16,00 euro).
Lidia
Poët sogna di diventare avvocata, un mestiere riservato agli
uomini. Quando lo comunica alla famiglia, i suoi rispettabili genitori
sono costretti a spedirla al Collegio di Bonneville, in Svizzera, dove
le signorine imparano l'arte delle faccende domestiche e a comportarsi
come si deve. Tuttavia, proprio quella scuola nasconde un caso per una
detective in erba come lei: tra le studentesse modello e le lezioni di
cucina, infatti, si annida un orribile mistero. Durante la cerimonia di
benvenuto una delle studentessa scopre uno scheletro in giardino: "Sdraiati
nella terra umida della buca, c'era uno scheletro biancastro con
profonde cavità nere al posto degli occhi e la mandibola fuori asse, che
gli faceva assumere un sorriso ancora più terrificante di quello si
Séverine. Vestita un abito da festa, un tempo di un elegante azzurro,
con la gonna vaporosa e ricami floreali, ora logoro e consumato dagli
anni di sepoltura nel suolo umido.
Era
il primo morto che la giovane Poët riusciva incontrare, perché suo
fratello si era sempre rifiutato di portarla con sé all'obitorio. Voleva
studiare con i suoi occhi cosa restasse una volta che l'anima lasciava
il corpo, credeva di essere pronta.
Davanti a quello scheletro impolverato, però, Lidia voltò lo sguardo per rispetto e con un' atroce paura nel cuore."
Quando
viene dissotterrato lo scheletro, il maestoso edificio viene
infestato da un fantasma, che sembra deciso a svelare tutti i segreti
delle allieve di Bonneville. Ad esempio il "fantasma" svela ad
un'insegnante il fatto che una delle allieve possedesse un libro di
Daniel Defoe. La stessa Lidia trova in uno dei libri che si è portata da
casa (cosa vietata dal regolamento dell'istituto) un messaggio in
latino che annuncia: "Sono risorto per svelare i vostri segreti".
Un lavoro perfetto per Lidia, che con
l'aiuto di Voltaire, un cucciolo di pipistrello che ha trovato nell'armadio, decide di indagare. Battendosi contro
istitutrici severe, amiche velenose e grida terrificanti, la giovane
promettente avvocata si dovrà servire di tutta la sua intelligenza e del
suo coraggio per portare alla luce una verità a lungo nascosta.
La
vita in collegio femminile non è facile, soprattutto per qualcuno come
Lidia: una ragazza con uno spirito all'avanguardia per l'epoca, una
ragazza che non vuole solo pensare a un buon matrimonio, ma vuole
diventare un'avvocata, nonostante tutti i suoi parenti vedano ovviamente
la cosa negativamente. Ed è anche per questo che i genitori di Lidia
decidono di mandarla in questo collegio, dove la ragazza trova alcune
compagne tutte perfettine e antipatiche, ma anche qualcuna di si
simpatica, come Perla, una ragazza timida e insicura, che adora il succo
di mirtillo e che le altre chiamano "Bastardina" poiché è stata
adottata. È una ragazza molto melodrammatica e che tende a piangere per
qualsiasi cosa, tanto che Lidia la prende in simpatia e cerca sempre di
aiutarla, anche se alla lunga il lettore potrà trovarla un po' tediosa e
pesante. Alla fine comunque si rivela un personaggio più complesso del
previsto.
Come
insegnanti troviamo: la antipatica e severa signora Severine, maestra
di buone maniere (ma che dovrebbe ripassare un po' di empatia ed
educazione); Mademoiselle Brown, l'insegnante di educazione fisica, la
quale è muta; Frau Michelle, la docente di violino, prossima alla
pensione, in grando di parlare tantissime lingue.
Una
lettura coinvolgente, anche se dopo il primo terzo del libro la storia
mi è parsa un po' rallentare, con il fantasma che gioca gli scherzi alle
studentessa svelando i loro segreti, e Lidia che non riesce a fare
molti passi avanti. In seguito la trama si riprende notevolmente
riuscendo a creare un bel colpo di scena su chi fosse il colpevole e
quali fossero le sue motivazioni, le quali sono legate allo scheletro
che è stato ritrovato all'inizio della storia. Scheletro di cui Poët
capirà abbastanza in fretta l'identità, ma solo verso la fine riuscirà a
saperne di più su questa ragazza e il motivo della sua morte. Motivo
che tra l'altro non è proprio leggero da digerire, ma che ha delle
implicazioni piuttosto pesanti, sebbene non si possa parlare di un vero e
proprio omicidio compiuto volontariamente.
Una
storia che sicuramente cerca di mettere in evidenza i pregiudizi che
vigevano nell'Ottocento nei confronti delle donne, e di cui le donne
stesse erano vittime, e su come queste fossero molto limitate nella
scelta riguardante il loro futuro, ricche o meno benestanti che fossero.
Lidia Poët assume quindi il ruolo un po' di personaggio controcorrente,
di quella strana perché di discosta dalla massa e ha idee diverse da
tutti gli altri, perché è quella alternativa. È un personaggio
determinato sicuro di sé, con un certo fascino; come investigatrice
dimostra di avere delle buone capacità ma di non essere imbattibile, in
quanto su certe cose il "fantasma" riuscirà a fregarla, e anche lei avrà
bisogno del suo amico Edmondo per riuscire a tirarsi definitivamente
fuori dai guai.
Lettura
intrigante che parte bene, prosegue un po' rallentando il ritmo, per
poi riprendersi nell'ultimo terzo della storia, quando si iniziano a
scoprire le cose più interessanti e succose, con un bel colpo di scena
su chi è il così detto fantasma (scoprirlo o arrivare a sospettare di
lui non è facile). Una lettura adatta dai 10/11 anni in su, anche grazie
ai capitoli suddivisi in sottocapitoli piuttosto brevi e veloci da
leggere, scritti tra l'altro abbastanza in grande.
Tutti i diritti appartengono ai
legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il
copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente
informativo.
Sopra:
Sulla copertina dallo sfondo azzurro compare la figura nera di Lida,
con il suo animaletto, il pipistrello Voltaire, che le svolazza accanto.
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