lunedì 22 luglio 2024

CREEPYPASTA STORIES: La leggenda di Momo di Barbara Gozzi

"CREEPYPASTA STORIES: La leggenda di Momo" di Barbara Gozzi è un libro horror per ragazzi che si basa su una creepy pasta, cioè un termine che deriva dall'unione di "creepy", che tradotto in italiano significa "raccapricciante" oppure "inquietante", e "paste" che in inglese significa "incolla", ricalcando il modello di "copypasta". 
La creepypasta è in pratica una storia di paura che viene diffusa sul web, tramite un copia e incolla su vari siti, forum o social network.
Quella di cui tratta questo libro è appunto quella di Momo, una ragazza dall'aspetto mostruoso e deforme che è possibile contattare tramite Whatsapp.
Forse nelle intenzioni della casa editrice questo volume avrebbe dovuto far parte di una collana, chiamata appunto "CreepyPasta Stories", basata sulle creepypasta o leggende metropolitane, il che sarebbe stata un'idea interessante. Peccato che a quanto pare il progetto non abbia preso piede, infatti oltre a questo titolo ne esiste solamente un altro che fa parte della collana: "La maledizione di Bloody Mary".

Sopra: Le copertine di questi due volumi hanno dei disegni in bianco e nero circondati da cornici e scritte dai colori accesi e sgargianti.

Francesco non è certo un ragazzo popolare, e lo sanno bene i due bulli della scuola, che approfittano della sua cotta per sfidarlo: gli daranno il numero della bella Mariana solo se avrà il coraggio di contattare Momo, l'incubo di WhatsApp. 
"<<Ora me lo dire cosa devo fare?>>
Giampy si fa dannatamente serio. <<Devi scrivere a una tipa che sembra uscita da un film dell'orrore. Sul serio. Ci devi parlare anche se ti manda delle maledizioni o ti minaccia di morte, chiaro?>>
<<Una sfida da paura. Ottima idea!>> esclama Secco.
<<Perché mai dovrebbe farlo?>> Chiedo.
<<Perché è Momo, l'incubo di WhatsApp!>>
<<Momo?>> ripeto titubante.
<<Possibile che non la conosci?>> si stupisce Secco.
Lui e Giampy mi fissano come sfidandomi a rispondere. Lo faccio. Non con la bocca, ma sostenendo gli sguardi, quanto basta per dimostrare che non ho paura.
<<Meglio così>> dice Giampy. <<Vuol dire che sarà una sorpresa. Devi solo contattarla, è semplice. Ti passo il numero, le scrivi, flirti un po' con lei e cerchi di piacerle. Insomma ti metti alla prova.>>"
<<Con un vero mostro...>> aggiunge Secco.
La cosa comincia a spaventarmi un po'..."
Il ragazzo non ci pensa due volte: scambiare qualche messaggio con una sconosciuta non sembra poi niente di grave! Quello che Francesco non sa, però, è che in realtà non si tratta solo di una innocua creepypasta. Momo, con i suoi occhi sporgenti e quel sorriso inquietante, è un mostro reale, assetato di sangue e insaziabile, che lo costringerà a prove spaventose sotto orribili minacce. E la cosa peggiore è che niente sembra poterla fermare...

Sopra: Una delle prime illustrazioni del libro, che mostra i due bulletti Giampy e Stecco mentre danno a Francesco il numero di Momo.

La storia è accompagnata da alcune illustrazioni in bianco e nero ad opera di Freddie Tanto. Intanto tutte le pagine si caratterizzano per una cornice di capelli neri che circonda i testi, a cui si aggiungono alcuni disegni dallo stile molto semplice e neanche particolarmente curato o dettagliato, i quali possono essere di due tipi.
I primi sono di dimensioni abbastanza piccole, posti in mezzo a testi e rappresentano sempre gli stessi elementi, che si ripetono ogni tot di pagine: Momo, una porta che si apre e da cui spunta una zampa di Momo, un piccione morto, un telefono, la faccia di Momo, delle macchie di sangue, una mosca, una mano. 
Poi vi sono le illustrazioni vere e proprie, che sono comunque sempre in mezzo ai testi, ma sono un po' più grandi delle altre e, soprattutto, ognuna rappresenta una scena specifica descritta nei testi, di solito qualche momento pauroso o di tensione, dove il protagonista si vede attaccato dal mostro. Qui vediamo rappresentato appunto il protagonista principalmente, e a volte anche altri personaggi, tra cui i due bulletti di inizio libro. Ho notato che quando l'artista rappresenta volti umani ha l'abitudine di scurire sempre la metà superiore del volto, come se ci fossero delle ombre proiettate dai capelli, peccato che queste ombre arrivino quasi fino alla fine del naso, a volte anche senza motivo e non ne capisco il senso. 
Per il resto come dicevo i disegni non sono nulla di chè, avranno voluto inserirceli per rendere i testi più accattivanti ma non ho trovato la parte grafica particolarmente curata o ricercata, lasciando un po' il tempo che trova, anche se almeno hanno provato a fare qualcosa piuttosto che lasciare solamente i testi. 
La rappresentazione del mostro riprende quella della foto della statua originale, ma la statua francamente è decisamente più inquietante, il disegno invece non fa così paura.

 

 
 
Sopra: In alto alcuni dei disegni presenti all'interno della storia, di cui quelli in alto sono tra quelli che compaiono varie volte nel corso della storia. Quelli in basso invece sono specifici di alcune scene descritte nei testi, infine in basso vi ho messo una foto che ritrae la statua di Momo, dalla quale è nata la creepypasta.

CREEPYPASTA STORIES: La leggenda di Momo" di Barbara Gozzi è un racconto horror basato sulla creepypasta di Momo, un fenomeno virale proveniente dal Giappone, che ha preso piede su WhatsApp. 
Il tutto è partito quando una ragazza giapponese ha pubblicato su Istagram una foto scattata in un museo dei mostri con una strana creatura: si tratta di una gigantesca testa di donna dal viso deforme, priva di braccia e con delle zampe da uccello. Insieme alla foto sono stati diffusi quattro numeri di telefono virali. Salvandone uno nella rubrica del proprio smartphone è possibile poi contattare via messaggio Momo, la quale risponderà alle tre di notte esatte, ma le sue risposte sono terribili. Invia foto e file perturbanti, video a sfondo satanico o di omicidi.
La trama segue quanto riportato nella leggenda, col protagonista, Francesco, che contatta Momo su WhatsApp e questa gli risponde alle tre di notte, chiedendogli di compiere delle prove per lei, altrimenti lui morirà o lei farà del male ai suoi familiari.
"Un attimo dopo mi manda una galleria di foto orribili, si torture, corpi riversi senza vita in posizioni innaturali, macchie di sangue. Il viso stravolto si un ragazzo rannicchiato in fondo a una scala: ha gli occhi sbarrati e la lingua ritorta all'indietro tanto da soffocarlo. [...]
IO: Che cavolo è questa roba???
MOMO: Esattamente quello che sembra
MOMO: Le persone che mi hanno disubbidito e non hanno superato le prove o si sono rifiutate si farlo... pensaci su."
In più, nella trama del libro, c'è la motivazione che porta il protagonista a scrivere a Momo, nulla di complesso, anzi, qualcosa di semplice ma plausibile per un adolescente: una sfida, in cambio della quale potrà ottenere il numero della ragazza che gli piace. 
Avrebbe potuto ottenerlo anche in altri modi senza cimentarsi nella sfida? Probabilmente. Ma diamo per buono il fatto che un adolescente innamorato non pensa proprio in modo razionale.
Il protagonista deve superare varie prove a cui Momo lo sottopone, sotto minaccia: uccidere un animale e imbrattare la cattedra del prof con il suo sangue, uscire di notte bendato, distendersi sopra le rotaie di un treno, ...
Il ritmo del libro è molto concitato e incalzante, col protagonista che deve sottoporsi a varie prove, sempre più difficili e impegnative, tanto che il lettore difficilmente riuscirà a smettere di leggere, per poter sapere al più presto come va a finire. La storia scorre molto velocemente riuscendo a tenere sempre alta l'attenzione del lettore, con pochi momenti di pausa, in cui il protagonista tenta di pensare a una soluzione, coinvolgendo anche Giampy (diminutivo si Giampietro) e spiegandogli la situazione, anche se l'altro non gli crede molto, pensando che Momo sia solo una pazza.
Alla fine comunque Giampy non si rivela così tremendo, e cerca di aiutare sinceramente Francesco a liberarsi di Momo, peccato che la cosa non sia affatto semplice in quanto il mostro non è sottoposto a regole né a limitazioni: può mutare d'aspetto, può apparire in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, può scomparire a piacimento, e può uccidere senza lasciare tracce.
Una buona storia di paura basata su una leggenda nata e diffusa sul web, che si legge velocemente, adatta dagli 11/12 anni (ma dipende da quanto il lettore è sensibile alla violenza o alla paura) visto che alcune scene sono abbastanza crude, pesanti e piuttosto ansiogene, e in cui si citano/descrivono persone morte, omicidi, animali che vengono sezionati.

Il volume è stato edito nel 2021 dalla FABBRI Editore, ha 192 pagine, una copertina flessibile e costa 12,90 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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