giovedì 26 giugno 2025

Un cigno selvatico di Michael Cunningham e Yuko Shimizu

"Un cigno selvatico" di Michael Cunningham è, secondo una certa Donna Seama, "Una raccolta di favole del Ventunesimo secolo, che incanta e appassiona". Si tratta infatti di una raccolta di brevi racconti che si basano sulla rivisitazioni di fiabe come "I sette cigni selvatici", "Biancaneve", "Raperonzolo", "Il soldatino di stagno", "La bella e la bestia", ecc...
Ciascun racconto è accompagnato da un'illustrazione in bianco e nero di Yuko Shimizu.
 
Sopra: Sulla copertina, dove dominano i bianchi e i neri, compare un'illustrazione realizzata per la rivisitazione della fiaba di "La Bella e la Bestia".
 
Dieci favole della tradizione, dimenticate o volutamente nascoste, rielaborate da uno dei narratori più dotati della sua generazione. Le storie della buonanotte non sono mai state così dark, perverse, e reali. 
Ma non temete, perchè come scritto nellintroduzione: "La gran parte di noi non corre rischi. Se non siete un sogno delirante nel sonno degli dei, se la vostra bellezza non turba le costellazioni, nessuno vi lancerà un incantesimo. A nessuno verrà in mente di trasformarvi in una bestia o di mettervi a dormire per cent'anni. [...]
Le fanciulle così così - quelle che è meglio guardarle a lume di candela, con trucco e corsetto, non hanno nulla da temere. [...] Le vergini di serie B non suscitano le forze della distruzione; i corteggiatori imbranati non fanno infuriare demoni e folletti.
La gran parte di noi può stare tranquilla: riusciremo a rovinarci con le nostre stesse mani. Le entità vendicative ambiscono a devastare soltanto i rari, coloro che chissà come hanno ricevuto in dono non soltanto giardini segreti e fasti principeschi ma una leggiadria che fa sussultare gli uccelli posati tra i rami, per giunta completata da un'eleganza, una generosità e un fascino talmente naturali da sembrare qualità umane banalissime." Perchè è questo genere di persone quello che è più portato ad attirare l'invidia, e quindi il desiderio di vendetta o di rivalsa di chicchessia. 
Michael Cunningham trasforma i personaggi di terre molto molto lontane - le figure mitiche della nostra infanzia che tanto ci hanno incantato - in protagonisti che rivelano molto del nostro presente.
La Bestia è di fronte a voi in fila al supermercato, compra uno snack, il suo sorriso divorante fisso sul cassiere. Un ometto malformato con un talento per le piccole magie non si ferma davanti a nulla per procurarsi un bambino. Jack, pigro e rozzo, preferisce vivere nel seminterrato di sua madre che ottenere un lavoro, fino al giorno in cui scambia una mucca con una manciata di fagioli magici. E ancora... si scopre che il principe di Biancaneve ha una certa perversione per le donne che sembrano morte e se ne stanno distese in silenzio immobili in una bara, Hansel e Gretel diventano due teppisti violenti e senza freni... 
 
  
Sopra: A sinistra la prima pagina del racconto "Un cigno selvatico", con un capilettera decorato, mentre a destra l'illustrazione a pagina intera della fiaba, realizzata da Snimizu.
 
Ogni fiaba rivisitata ha un capilettera decorato e un'illustrazione in bianco e nero a pagina intera realizzata da Yuko Shimizu. Le sue illustrazioni sono molto belle ed evocative, deliziose, sognanti, raffinate, delicate, ma allo stesso tempo potenti. 
Esse cercano di rappresentare, anche se mai troppo esplicitamente, ciò di cui la fiaba parla, ma lasciando spazio anche a un qualcosa di non detto, di inafferrabile, qualcosa che viene lasciato all'interpretazione del lettore. Nel disegno di "La Bella e la Bestia" vediamo quella che probabilmente è la Bestia (una figura nera dal corpo robusto e peloso) mentre ci osserva semi nascosta dal fondo di una galleria di rose; nel disegno di "I cigni selvatici" vediamo il più giovane dei principi nudo, circondato da molti cigni, mentre si copre il volto con l'ala spiegata verso l'alto mentre si stringe il petto (come per abbracciarsi) con il braccio umano; nella fiaba di "Jack e il fagiolo magico" vediamo una stanza buia con una finestra in fondo a destra che illumina l'arpa in grado di suonare da sola, un'arpa incatenata con la testa, le braccia e il petto di una donna...
Le illustrazioni sono molto curate e ricche di dettagli, tuttavia in ciascuna l'artista bilancia bene la quantità di elementi di ogni immagine, in modo da non sovraccaricarle e da permettere all'osservatore di potersi concentrare e godere alcuni elementi specifici. 
Molto interessante a tale proposito è anche l'uso che l'artista fa del bianco e del nero, che mi ha ricordato molto lo stille di Harry Clarke (con le sue figure eleganti e ricche di mistero, tra il macabro e il fantastico, molto dettagliate, capaci di deliziare e intrigare i lettori) il quale dipingeva completamente di nero alcune parti dell'immagine mentre altri elementi venivano lasciati completamente bianchi, così da creare un forte contrasto visivo tra zone d'ombra e quelle illuminate. 
 
  
 
  
 Sopra: Alcune delle illustrazioni di Yuko Shimizu, di cui in alto a sinistra vediamo quella della fiaba di"hansel e Gretel", a destra quella di ""La Bella e la Bestia" (presente anche in copertina), in basso quella di "Biancaneve" e di "Per sempre felici e contenti".
 
"Un cigno selvatico" di Michael Cunningham è una raccolta di dieci intriganti rivisitazioni fiabesche dei racconti di "I cigni selvatici", "Hansel e Gretel", "Jack e il fagiolo magico", "Biancaneve", "La zampa di scimmia", "Rumplestinky", "Il soldatino di stagno", "La Bella e la Bestia", "Raperonzolo"  più un ultimo che tratta del finale di tutte le fiabe, dopo che avviene il matrimonio.
In ogni racconto viene approfondito un lato psicologico e il destino di uno o più personaggi di una certa fiaba, un lato oscuro (come lo definisce l'autore) su cui la fiaba iniziale non si è soffermata, soprassedendovi come tipicamente solo i racconti fiabeschi sanno fare, ed è per questo che ancora oggi li troviamo probabilmente così intriganti.
Nel primo racconto "Un cigno selvatico" ci si sofferma ad esempio sull'inettitudine del padre, il quale viene però facilmente perdonato da tutti (figli compresi), nonostante non avesse fatto nulla per proteggere i figli e volesse mettere la figlia al rogo. Ci si sofferma poi sul destino dell'ultimo dei dodici fratelli, il minore, quello che è rimasto con un'ala di cigno, il quale ha continuato a venire schernito e deriso per tutta la vita, tanto da decidere di abbandonare i suoi fratelli e la corte, anche se neppure nel mondo normale le cose sono state facili per lui: "Per il dodicesimo figlio", quello con l'ala di cigno, le cose erano tutt'altro che facili. Il padre, gli zii e le zie, i nobiluomini e le nobildonne di corte, nessuno gradiva particolarmente trovarsi davanti il memento del proprio faccia a faccia con tali sinistre potenze, della propria cieca disponibilità a giustiziare la principessa che invece si stava adoperando per salvare i fratelli. A corte iniziarono a circolare barzellette sul principe alato che i suoi unici integri fratelli ripetevano volentieri, sostenendo che fossero soltanto battute innocenti. I piccoli nipoti, figli e figlie degli undici fratelli, si nascondevano ogni volta che il dodicesimo entrava in una stanza, ridacchiando da dietro le poltrone e gli arazzi. [...]
Alla fine, lui infilò in valigia le poche cose e uscì nel mondo, ma il mondo si rivelò non meno crudele della reggia.
In "Avvelenata" vediamo la vita di Biancaneve dopo aver sposato il principe, il quale però sembra avere una qualche strana perversione che lo porta ad eccitarsi di fronte alle donne che sembrano morte, infatti chiede alla moglie se può rimanere ferma immobile distesa in una bara: "<<D'accordo. Dieci minuti. Solo dieci, okay?
<<E' tanto importante per te vero?>> [...] 
<<Stai attento col coperchio, intesi?>>
<<Non sto sempre attento col coperchio?>>
<<Sì, non so perchè l'ho detto, davvero.>>
<<Stai bene? Sei tranquilla?>>
<<Sto bene. Sono tranquilla.>>
<<Non è che...?>>
<<Cosa?>>
<<Adesso mi sento un mostro.>>
<<Dai dai, dimmi.>>
<<Non è che potresti giungere le mani un po' più in basso? Proprio sopra il seno? >>
<<M-mh>>
<<Ecco, perfetto! Assolutamente perfetto.>>
<<Chiudo gli occhi adesso. Mi sto concentrando.>>
<<Dio, che bella che sei. [...] Dodici minuti, massimo. Giuro.>>"
In "Bestie" l'autore si sofferma sui pensieri di Bella quando questa ha deciso di chiedere al padre una rosa al posto di cose costose: "Il suo ragionamento: Riportami una cosa che potrei facilmente procurarmi anche qui. Nella mia brama non c'è traccia di avidità, in virtù del fatto che potrei soddisfarla io stessa, in pochi minuti, con un paio di forbici da giardino. Sono toccata dal gesto, non dall'oggetto; chiedere qualcosa di raro e prezioso serve soltanto a trasformare l'affetto in incombenza.
Stava forse dicendo anche: Davvero immaginate che un abito o un nastro per capelli servirebbe a qualcosa? Renderebbe forse più attraenti la decina d uomini a malapena passabili che ci sono al villaggio, aumenterebbero forse l'esigua speranza che, quanto meno, io riesca a evitare come marito Claude il salsicciaio o Henri dal braccio matto? Credete che una sottana sia una contropartita sufficiente per la ristrettezza delle nostre prospettive?
Preferisco una semplice rosa.
Il padre non afferrò niente di tutto questo. [...]
Era dle tutto inutile provare a spiegargli quanto fossero sciocche Cheri e Madeline; che quegli abiti eleganti erano destinati a essere indossati una o due volte al massimo, in qualche festa del villaggio, poi ripiegati in un cassetto e di tanto in tanto guardati con nostalgia, quando ormai il marito e i figli le avrebbero condannate a una vita in casa; ...
Ogni storia racchiude le proprie riflessioni che ne svelano i lati nascosti e più scomodi: una donna dal vorace appetito sessuale e che non riesce ad accettare il passare degli anni e che diventa una vecchia che abita in una casa di pan di zenzero; l'incantesimo lanciato sulla Bestia a scopo protettivo; il principe di Biancaneve con la sua attrazione per le donne che sembrano morte e quello di Raperonzolo per i capelli lunghi (nonostante questi non siano più vivi e attaccati alla testa di Raperonzolo); ecc...
Una lettura tutto sommato breve ma intensa, adatta per un pubblico più di ragazzi e adulti che non di bambini (almeno a partire dai 13/14 anni), i quali sapranno apprezzare maggiormente anche le raffinate, incantevoli ma anche intense e a tratti un po' disturbanti illustrazioni di Shimizu, che abbelliscono e impreziosiscono ulteriormente questa raccolta di rivisitazioni fiabesche dal lato oscuro.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2015 dalla Farrar Straus and Giroux col titolo "A wilde swan and other tales" ed è stata edita in italiano nel 2016 da La Nave di Teseo. Il volume ha 150 pagine, la copertina flessibile, misura 21,5 cm d'altezza e 15,00 cm di lunghezza e costa 18,00 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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