mercoledì 31 agosto 2022

Fiabe (di Gianbattista Basile) scelte e riscritte da Elio Pecora

"Fiabe scelte e riscritte da Elio Pecora" di Gianbattista Basile e illustrate da Paolo D'Altan è una raccolta di 25 fiabe derivate da  "Lo cunto de li cunti" di Gimbattista Basile e riscritte in una lingua chiara e veloce per i bambini e i ragazzi di oggi. Fiabe in cui si attraversa un mondo abitato da fate e da orchi, si affrontano terribili prove, si assiste a meravigliose trasformazioni, ma si compie anche un viaggio verso la saggezza.
L'opera fa parte di una collana di fiabe classiche pubblicata dalla Mondadori tra il 1999 e il 2004 di cui gli altri titoli sono: "Fiabe classiche" di Hans Christian Andersen e Michael Foreman, "Fiabe classiche" di Jacob e Wilhelm Grimm e Michael Foreman, "Fiabe classiche" di Charles Perrault e Nicoletta Ceccoli, "Favole" di Esopo e "Le mille e una notte" scelte e riscritte da Brian Alderson e illustrate da Michael Foreman.
 
Sopra: La copertina presenta uno sfondo azzurro con le scritte del titolo blu, sopra le quali spicca una piccola illustrazione a colori (visibile sui toni dell'azzurro anche al di sotto) di Paolo D'Altan della fiaba "Le due pizzelle".
 
Giambattista Basile era un letterato, scrittore e funzionario pubblico napoletano della prima metà del Seicento. Scrisse "Locunto de li cunti, overo lo trattenimiento de' peccerelle", noto anche come Pentamerone, tra il 1620 e il 1630,  una raccolta di cinquanta fiabe in dialetto napoletano, "destinata dal suo autore ai bambini, per divertirli e intrattenerli. Ma è una lettura di straordinario godimento per i lettori di ogni età".
Nel caso di questa raccolta Elio Pecora ha quindi scelto e selezionato metà delle fiabe originariamente raccolte da Basile, le quali, come spiega lui stesso: "La felicità della narrazione e la raffinatezza e la vivacità della scrittura ne fanno un capolavoro della letteratura occidentale. Il terribile e il meraviglioso che vi sono narrati li ritroviamo in altre notissime opere. Charles Perrault e i Grimm attinsero ampiamente e variamente a quest'opera".
Ma perché Pecora ha deciso di riscrivere queste fiabe? Beh come spiega lui stesso: "Le traduzioni in italiano del Pentamerone, da quella di Benedetto Croce alla più recente di Roberto De Simone, ne restituiscono la notevole qualità letteraria, ma non ne attenuano le difficoltà di lettura. E, proprio per avvicinare queste fiabe al lettore di oggi, anzitutto al ragazzo e al bambino, mi sono posto in questa impresa".
Le fiabe contenute in questa edizione sono: "La fiaba di Zoza", "Il racconto dell'orco", "Vardiello", "La gatta Cenerentola" (un'antica versione di "Cenerentola"), "La Faccia di capra", "Petrosinella", "Cagliuso" (una vecchia versione di "Il gatto con gli stivali", dal finale però più amaro e disilluso), "Il serpente", "La colomba", "La schiavotta" (anche conosciuta come "La schiavetta"), "La compare", "Cannetella", "Lo scarafaggio, il topo e il grillo", "Corvetto", "L'ignorante",  "Le tre fate", "La mortella", "I tre principi animali" (anche conosciuta come "I 3 re bestie"), "Le sette cotiche" (conosciuta anche come "Le sette cotennine"), "La superba punita", "Le due pizzelle", "Il corvo", "Smalto Pinto" (conosciuta anche come "Smalto Splendente"), "I cinque figli", "Ninnillo e Nennella", "I tre cedri"....
 
Sopra: Un'illustrazione che mostra Iennarello (della fiaba "Il corvo") che lotta contro un drago che voleva divorare suo fratello il re.

L'opera è accompagnata dalle illustrazioni di Paolo d'Altan, un artista con molta esperienza e che ha illustrato diversi titoli (spesso a tema storico) anche piuttosto importanti come: "La storia di Ulisse a Argo" di Mino Milani (1999), "I jeans di Garibaldi. Ovvero come Celestina vinse la sua battaglia" di Luisa Mattia (2005), "Fratelli d'Italia. L'Inno nazionale illustrato da Paolo D'Altan" di Serena Piazza (2010), "Il musicista del Titanic" di Sebastiano Ruiz Mignone (2012), "Spartaco" di Barry Strauss (2014), "Malik e i re Magi" di Anna Lavatelli (2016), "Alzati, Martin. Ballata di Martin Luther King" di Roberto Piumini (2018), "Storie di aria, di terra e di mare" di Roberto Piumini (2018), "Storia di Malala" di Viviana Mazza (2021), "Alza la testa. la resistenza narrata ai bambini" di Guia Risari (2022), "Pocahontas" di Sabina Colloredo....
In questo volume sono presenti due tipi di immagini: in bianco e nero e a colori.
I disegni in bianco e nero sono tutti di piccole dimensioni e sono collocati all'inizio di ogni fiaba, prima del titolo. Sono disegni dai tratti molto netti ed essenziali, con cui l'artista delimita le varie parti dell'immagine creando degli spazi che a volte lascia completamente bianchi (quindi senza sfumature o ombre) e che altre volte invece riempie di nero; con uno stile simile a quello di Harry Clarke.
Tali immagini rappresentano sempre elementi della storia trattati in un determinato capitolo, tipo nella fiaba di Cagliuso viene ritratto proprio lui, il gatto.

 
Sopra: In questo volume sono presenti due tipi di immagini: in bianco e nero (come quella a sinistra) e a colori (come quella a destra). Come potete notare osservando la pagina a sinistra i disegni in bianco e nero sono tutti di piccole dimensioni e sono collocati all'inizio di ogni fiaba, prima del titolo (in questo caso "Cagliuso". Sono disegni dai tratti molto netti ed essenziali, con cui l'artista delimita le varie parti dell'immagine creando degli spazi che a volte lascia completamente bianchi e che altre volte invece riempie di nero.
 
I disegni di d'Altan, davvero evocativi e incantevoli, sembrano essere dei dipinti ad olio, dall'aspetto pastoso e dai colori intensi, infatti i bordi dei vari elementi dell'immagine non sono mai netti e precisi, ma sembrano sempre sfumati.
Le illustrazioni, sempre a pagina intera, rappresentano personaggi e scene descritte nelle fiabe: come il gatto Cagliostro, o quando Betta pronuncia una formula che fa comparire una gabbia d'oro con dentro un uccellino d'oro, quando Marziella nutre le oche del re...
Le immagini hanno colori intensi,chiari, accesi e brillanti. E' interessante notare come in molte immagini l'artista crei una sorta di contrasto visivo tra colori caldi e freddi, e in particolare tra il giallo e l'azzurro.
 
 
Sopra: A sinistra un'illustrazione della fiaba "Smalto Pinto", dove la protagonista chiede alla regina di passare la notte col suo sposo, per far in modo che si ricordi di lei. A destra un'immagine tratta da "Le due pizzelle" che mostra Marziella mentre dà da mangiare alle oche.
 
"Fiabe scelte e riscritte da Elio Pecora" di Gianbattista Basile è un bel volume per chi vuole scoprire le fiabe scritte da Basile, approcciandosi ad esse tramite un linguaggio meno complesso rispetto l'originale. Questa edizione sarebbe specificatamente rivolta ai bambini, tuttavia prima di proporle leggetele prima voi, perché le versioni contenute in questa edizione seppur ritradotte non sono state rimaneggiate o censurate, per cui presentano comunque una certa dose di violenza, tipica ad esempio anche delle fiabe dei Grimm.
Mettendo a confronto questa edizione con quella di "Roberto Piumini racconta La gatta Cenerentola e altre fiabe di Giambattista Basile": ho notato che alcune fiabe sono in comune (tipo "La gatta Cenerentola", "La Faccia di capra", "Cagliuso", "La schiavotta", "Il compare", "I tre principi animali", "Le sette cotiche", "Smalto Pinto"ecc...), ma altre invece sono differenti. Per farvi poi capire la differenza di traduzione tra le due edizioni vi metto a confronto un pezzo di testo preso dall'inizio della fiaba di "Gatta Cenerentola".
Versione di Elio Pecora: "L'invidioso desidera il male degli altri, ma spesso a lui tocca il peggio. Così accade a certe ragazze che troviamo nel seguente racconto.
Un Principe, rimasto vedovo, aveva una figlia per la quale stravedeva. La ragazza, il cui nome era Zezolla, andava a imparare cucito e ricamo da Carmesina, la migliore maestra del paese.
Accadde che il Principe si riammogliò con una donna che subito cominciò a maltrattare la figliastra, nè smetteva un attimo di rimproverarla e minacciarla. Di questo Zezolla andava a lamentarsi con la maestra e le ripeteva:- Dovresti essere tu la mia mammina, tu che hai per me tante premure e carezze!
Tante volte Zezolla parlò in questo modo a Carmesina fino a che questa un giorno si decise e le disse: - Se farai tutto quel che ti dico di fare, mi diventerai più cara delle mie stesse pupille."
Versione di Roberto Piumini: "Un principe vedovo aveva una figliola che gli era cara come un occhio, e teneva per lei una brava maestra che le insegnava catenella, punto in aria, frange e punto a giorno con tanto affetto che non lo si può raccontare. 
Ma il padre era risposato da poco a una cattiva mezzadiavola che prese in odio la figliastra, e le faceva facce brusche e occhi da spavento, tanto che la ragazzetta si lamentava con la sua maestra. <<Ohi, non potresti essere tu la mia mamma, che sei così tenera e gentile?>>.
E tanto le fece la cantilena che le mise la mosca nell'orecchio, finché la maestra, spinta da un diavolino, le propose un giorno: <<Fa come ti dico, e ti sarò mamma, e ti curerò come le ciliegine degli occhi miei!>>"
Una cosa interessante di questa edizione, che la differenzia da quella di Piumini, è la presenza di un proverbio/morale alla fine di ogni fiaba. Nella versione di Elio Pecora infatti ogni fiaba inizia "con un avvertimento sui pericoli causati da un vizio o da un eccesso e si conclude in nome di una trovata saggezza". Ad esempio alla fine del racconto "Cagliuso" la gatta esclama: "Dio ti guardi dal ricco impoverito e dal pezzente arricchito"; oppure in "Faccia di capra" viene detto "Giova sempre essere cortesi", quello di "Petrosinella" invece recita "Un'ora di porto sicuro fa scordare cento anni di tempesta"...
Questa versione è poi arricchita dalle splendide illustrazioni di Paolo D'Altan davvero evocative e incantevoli, che sembrano essere dei dipinti ad olio, dall'aspetto pastoso e dai colori intensi, chiari, accesi e brillanti. 
Ne risulta una bella raccolta di fiabe di Basile (di cui è difficile trovare belle versioni illustrate riadattate per i più giovani), che tra l'altro aveva un prezzo anche molto conveniente (neanche 15 euro per un volume con quasi 200 pagine, di formato medio/grande, in copertina rigida con sovracopertina e con un buon numero di illustrazioni a colori), peccato che ora non sia più disponibile in commercio.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2003 dalla Mondadori; ha 179 pagine, la copertina rigida dotata di sovracopertina, misura 26,5 cm d'altezza e 19 cm di lunghezza e costa 14,80 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 29 agosto 2022

Relatos de Vampiros di Meritxell Ribas

Qualche tempo fa vi avevo parlato di un volume in spagnolo illustrato di "Carmilla" di Sheridan Le Fanu pubblicato da una casa editrice spagnola: Editorial Alma. All'epoca vi avevo accennato al fatto che tale casa editrice ha in catalogo tutta una collana dedicata ai classici della letteratura illustrati, collana che si chiama "Alma Clasicos Ilustrados". 
Ebbene ovviamente non ho resistito ad acquistare qualche altro volume di questa casa editrice e il primo che vi presenterò oggi è: "Relatos de Vampiros" una raccolta di racconti vampireschi illustrati da Meritxell Ribas.
 
 Sopra: Sulla copertina, su cui spiccano le scritte bianche e rosse del titolo (queste ultime di un rosso metallizzato), possiamo vedere un'illustrazione di Meritxell Ribas che troviamo anche all'interno della raccolta nel racconto "Varney, el vampiro".
 
Questa è una selezione dei migliori racconti di vampiri della storia della letteratura. La raccolta comprende 12 racconti nei quali si può vedere una transizione dalla concezione del vampiro da creatura bestiale a sofisticata femme fatale o gentiluomo capace non solo di spaventare, ma soprattutto di affascinare gli esseri umani sovrumana.
Molto interessante il prologo, che parla in generale della figura del vampiro e di come storicamente è nata ed è mutata, evolvendosi, attraverso i secoli, cambiando soprattutto grazie a famosi scrittori e alla letteratura. Partendo da figure mitologiche e leggendarie presenti in varie culture (egizia, greca, latina, russa...) fino ad arrivare alla figura del vampiro bello, di nobili origini, elegante, affascinate e misterioso (ma non per questo meno pericoloso).
Come viene narrato alla fine del prologo: "En esta selecciom hemos reunido alguna de las obras mas brillantes que nos ha dejado la literatura de vampiros para que caigas rendido ante sus tenebrosos encantos". I racconti contenuti sono:
  • Berenice di Edgal Alla Poe
  • Deja lo mortuos en paz di Ernst Raupach
  • El almohadon de pluma di Horacio Quiroga
  • El invitato de Dracula di Bram Stoker
  • El Vampiro di John William Polidori
  • La dama palida di Alexandre Dumas padre
  • La familia de Vurdalak di Alexei Tolstoi
  • La habitacion de la torre di E.F. Bemson
  • La muera enamorata di Theophile Gautier
  • Porque le sangre es la vida di F. Marion Crawford
  • Carmilla di Sheridan Le Fanu
  • Varney, el vampiro di James Malcolm Rymer
Come potete vedere la raccolta comprende sia alcuni titolo molto conosciuti che altri meno famosi, pur restando comunque tutti dei classici sui vampiri. Tra i racconti più famosi vi sono ad esempio: "Berenice" dove Eganeus, il protagonista, è un intellettuale che soffre di un disturbo ossessivo e che sposa la cugina Berenice, una ragazza allegra che però ben presto viene colpita di un male incurabile, che le provoca periodi in cui la donna entra in catalessi; oppure "Carmilla" dove Laura, una ricca fanciulla di origini inglesi, una notte di luna piena fa la conoscenza di Carmilla, una giovane e affascinante ragazza, ma dalle abitudini un po' strane; "Il Vampiro" in cui il protagonista Aubrey, un giovane inglese di buona famiglia, incontra Lord Ruthven, un uomo di origini misteriose che si sta facendo strada nella società londinese; oppure "L'ospite di dracula", dove Jonathan Harker è di passaggio da Londra alla Transilvania e decide di passeggiare in carrozza nelle campagne, finendo per avventurarsi da solo in un bosco finendo per giungere in un cimitero.

 
 Sopra: Un'illustrazione proveniente dal quarto capitolo del racconto "La dama palida" di Alexandre Dumas padre.
 
I testi sono accompagnati dalle splendide illustrazioni di Meritxell Ribas dai tratti delicati che creano immagini affascinanti e incantevoli.
I disegni sono tutti a pagina intera e rappresentano scene descritte all'interno dei racconti. La cosa che mi è piaciuta di queste immagini è il fatto che l'artista riesce a rendere bene la figura del vampiro, adattandola a quanto narrato dagli autori: abbiamo così sia vampiri di bell'aspetto, affascinanti e seducenti, che vampiri rappresentati come creature spaventose, veramente inquietanti e raccapriccianti, come quelli mostrati in "Berenice", in "La familia de Vurdalak", o in "La habitacion de la torre".

 
Sopra: L'artista riesce a rendere e a diversificare bene la figura del vampiro; abbiamo così sia vampiri di bell'aspetto, affascinanti e seducenti come quello dell'immagine a sinistra del racconto "El Vampiro", sia vampiri rappresentati come creature spaventose, veramente inquietanti e raccapriccianti come quello del disegno a destra del racconto "La habitacion de la torre".

Le illustrazioni, molto raffinate, sono in bianco e nero, tratteggiate con tratti fini e precisi che creano figure anche piuttosto dettagliate, con abiti e acconciature complessi e ricchi di particolari.
Oltre al bianco e nero l'artista ha deciso poi di aggiungere il rosso come tocco di colore, scelta abbastanza classica (soprattutto visto che si parla di racconti di vampiri e il rosso ricorda sempre il sangue), ma carina e appropriata. La quantità di rosso in ogni immagine è alquanto variabile, si passa da piccole porzioni (tipo i contorni di una cornice) a quantità più importanti come abiti e capelli, fino ad arrivare a tingere l'intero sfondo.
La presenza del rosso crea comunque un interessante contrasto visivo che attira subito l'attenzione del lettore, pilotando il suo sguardo verso particolari elementi dell'immagine e dandogli una costante sensazione di allerta.

 
Sopra: Le splendide illustrazioni di Meritxell Ribas hanno tratti delicati che creano immagini affascinanti e incantevoli. Oltre al bianco e nero l'artista ha deciso poi di aggiungere il rosso come tocco di colore, il quale può andare a colorare sia piccoli elementi dell'immagine, che grandi porzioni (come nell'immagine a destra, dove tutto lo sfondo è rosso).
 
"Relatos de Vampiros" è una bella raccolta di racconti vampireschi molto interessanti e inquietanti, alcuni poco conosciuti e altri molto famosi come: "Beatrice" che avevo letto nella raccolta "Racconti macabri" di Edgar Allan Poe e Benjamin Lacombe; "Carmilla" di cui possiedo una bella edizione illustrata da Ana Juan;  "Il Vampiro", che non avevo ancora letto ma che ho sentito menzionare in tutte le biografie che ho su Mary Shelley; oppure "L'ospite di dracula", che avevo letto nel volume della Mondadori Oscar Draghi "Dracula".
Mi sono piaciuti molto tutti i racconti della raccolta, anche quelli che non conoscevo e di cui non avevo mai sentito parlare sono stati molto soddisfacenti e sono stata contenta di averli letti. Mi ha colpita in particolare la seconda storia "Deja lo mortuos en paz" che parla di un nobile cavaliere che, pur essendosi risposato e avendo due figli, continua a piangere sulla tomba della prima moglie e desidera riaverla indietro, non riuscendo ad apprezzare quello che ha. Uno stregone che passa per il cimitero lo vede disperarsi e gli propone di riportare in vita la sua amata, anche se avverte il cavaliere che questa cosa è molto pericolosa e che i morti vanno lasciati in pace. Il nobile non lo ascolta e così lo stregone lo accontenta, peccato che l'amata sia resuscitata come una sorta di vampiro (un morto vivente che deve nutrirsi di sangue umano) e questo ovviamente porterà morte e disgrazie sulla terra del nobile, il quale però non se ne accorgerà finché non sarà troppo tardi. Al cavaliere mi veniva da dargli del rincitrullito per tutto il tempo, ma ho apprezzato il comportamento della seconda moglie (che egli aveva cacciato una volta che la prima era stata resuscitata), che alla fine, pur perdonandolo per averla allontanata, ha deciso di non riprenderselo e di lasciarlo solo (con la sua coscienza). 
Le storie poi sono tutte piuttosto varie, presentano situazioni diverse, con protagonisti e tipi di vampiri differenti (da quello seducente e raffinato, al morto emaciato appena risorto dalla tomba), così il lettore non corre il rischio di annoiarsi rivedendo sempre la solita situazione.
Mi sono piaciute molto anche le illustrazioni di Meritxell Ribas, in tricolore, che accompagnano i racconti, le quali sono perfette per essi, dai tratti delicati, fini e precisi che creano immagini affascinanti e incantevoli ma allo stesso tempo inquietanti. Di queste immagini ho apprezzato il fatto che l'artista riesce ad adattare la figura del vampiro in base a quanto narrato dagli autori, creando così sia vampiri di bell'aspetto, affascinanti e seducenti, che vampiri rappresentati come creature spaventose, veramente mostruose, inquietanti e raccapriccianti.
Questa è un'ottima raccolta di storie di vampiri, molto bella e curata, anche graficamente, peccato non esista anche in italiano (io me la sono letta in spagnolo con l'aiuto di google traduttore). Essendo comunque dei classici della letteratura, diverse storie in essa contenute si possono reperire anche in italiano, anche se magari separatamente o sparse.
 
Questa raccolta illustrata è stata edita nel 2021 dalla Editorial Alma; il volume ha la copertina rigida, ha 320 pagine, misura 22 cm d'altezza e 15,9 cm di lunghezza e costa 15,95 euro.

P.S. Vi segnalo anche un altro volume, sempre spagnolo, simile a questo che vi ho appena presentato (anche come racconti).
L'edizione in questione è "Carmilla y otros relatos de vampiros" di Joseph Sheridan Le Fan che, oltre appunto al racconto di Carmilla, comprende anche le seguenti storie: "El Vampiro" di John Polidori, "La Dama Pálida" di Alexandre Dumas; "Un extraño suceso en la vida de Schalken, el pintor" di Sheridan Le Fanu; "El Conde Magnus" di M.R. James; "La transferencia" di Algernon Blackwood; "Porque la sangre es la vida" di Francis Marion Crawford e "Berenice" di Edgar Allan Poe.
 Quest'opera è stata pubblicata dalle Pluton Ediciones per la "Platino Clasicos Ilustrados", una collana che "estan cuidandosamente escogidos para el publico mas exigente, en editiones con abados de lujo y llmativas eilustraziones".
Il volume ha 352 pagine, la copertina rigida, costa 18,51 euro e ha le illustrazioni in bianco e nero di Alexis Chan.

 
Sopra: A sinistra la copertina del libro, dallo sfondo rosso e le scritte bianche, e a destra due pagine interne che mostrano un'illustrazione di Alexis Chan.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 26 agosto 2022

I disegni segreti di Veronique Massenot e Bruno Pilorget

"I disegni segreti" di Veronique Massenot e illustrato da Bruno Pilorget è un libro che fa parte della collana della Jaca Book chiamata "Il ponte delle arti", una serie di libri ispirati a opere d'arte realizzate da famosi artisti (quali: Chagall, Leonardo da Vinci, Van Gogh, Monet, Picasso, Gauguin, Klimt....) che hanno lo scopo di cercare di far avvicinare i bambini all'arte. Il volume di questa volta si basa sull'arte medievale e in particolare su quella della Cattedrale gotica di Chartres e delle sue splendide vetrate.
In passato vi avevo già recensito un paio di titoli di questa collana: "La grande onda" di Veronique Massenot e Bruno Pilorget, ispirato alla stampa giapponese "La grande onda al largo di Kanagawa" di Hokusai e "Il guardiano dell'albero" di Myriam Ouyessand e Anja Klauss che si ispira a "L'albero della vita" di Gustave Klimt.
 
Sopra: Sulla copertina si vede una scena rappresentata anche nel libro, in cui vediamo la protagonista intenta a ritrarre alcuni uomini al lavoro.

 
La storia è ambientata nella Francia del XII e del XIII secolo e vede come protagonista Clara, una ragazzina che "ascolta e capisce tutto", ma che purtroppo non parla. A Clara piace uscire in strada e passeggiare per la città osservando le persone attorno a sè: "Come si muovono, come vanno e vengono... Le loro sagome esili o panciute, i loro gesti, frenetici o contenuti, le loro espressioni, affabili o tese... Clara passa il tempo fori casa, a guardare gli altri vivere. E la sera, a memoria, li disegna."
Il suo posto preferito perà è la cattedrale, dove può osservare e disegnare direttamente sul posto i falegnami, gli scalpellini e i fabbri che lavorano.
Un giorno sente il vetraio lamentarsi che il suo apprendista se n'è andato proprio pochi giorni prima della presentazione dei progetti delle vetrate, per cui ora l'uomo è urgentemente in cerca di qualcuno che possa sostituirlo.
La ragazza corre a casa a prendere i suoi disegni, ma quando arriva non li trova più nel baule: li ha rubati un suo vicino di casa che ama prenderla in giro e farle i dispetti, perché tanto lei non può lamentarsi. Questa volta Clara cerca di affrontarlo, ma lui la sbeffeggia: "Oh... Piccola mia! Hai perso qualcosa? Peccato che non parli, vero? Avresti così tante cose interessanti da dire...Ah! Ah! Ah!".
Appena il mastro vetraio vede i disegni ne rimane entusiasta ed estasiato, e offre il posto di apprendista a Gilberto. Ma nel frattempo entra nella bottega anche Clara che cerca di protestare e di spiegarsi a gesti. Il mastro vetraio allora, vedendo che le mani della ragazza sono macchiate, decide di mettere alla prova i due giovani facendo loro disegnare qualcosa...
Come è tipico dei libri di questa collana le ultime pagine del libro sono dedicate a spiegare su quale opera si sono basati scrittore e artista per creare la storia e le illustrazione, chi era l'artista che l'ha realizzata, il periodo storico in cui è stata creata, cos'è una vetrata e come viene realizzata e il processo creativo che sta dietro la storia e le immagini dell'albo illustrato.

Sopra: Le pagine che mostrano Clara mentre osserva varie persone intente a svolgere il loro mestiere (in questi casi costruire botti e fare il pane).
 
La cattedrale di Chartres è il più celebre monumento della città di Chartres ed è considerata uno degli edifici religiosi più importanti del mondo ed uno dei più perfetti esempi di edifici gotici, grazie soprattutto al suo buono stato di conservazione, specialmente delle sculture e delle vetrate (183 finestre di cui 173 decorate). Fu inizialmente una cattedrale romantica che però fu distrutta nel 1194 a causa di un incendio, anche se immediatamente si cominciarono i lavori di ricostruzione e la chiesa fu completata nel 1225. 
Le illustrazioni di Bruno Pilorget, molto belle, minuziosamente decorate e ricche di dettagli, si ispirano proprio a quelle delle vetrate della chiesa.
 


Sopra: Più in alto la cattedrale di Chartres vista dall'esterno mentre al centro delle foto delle vetrate. In basso un'illustrazione che ritrae la protagonista all'estero degli scalini della chiesa, intenta a osservare la folla.

Le illustrazioni di Pilorget sono molto ricche di particolari, anche grazie al fatto che ogni scena rappresentata, oltre ad essere già di per sè molto dettagliata e ricca di elementi, è sempre incastonata all'interno di una specie di cornice (decorata con elementi geometrici o floreali) che la abbellisce.
Le scene ritratte dall'artista rappresentano scene descritte nel testo, per cui vediamo soprattutto Clara intenta ad osservare scena di vita quotidiana medievale.
Ciò che salta subito all'occhio di queste immagini sono i colori. Un ruolo importante lo gioca ad esempio il nero che, proprio come nelle vetrate, contorna tutti gli spazi attorno alle figure e delimita anche gli spazi tra le varie scene.
Grazie alla presenza del nero vengono messi in risalto gli altri colori, dai toni accesi, vivaci, intensi e brillanti quali, in particolare, il blu, il rosso e il bianco, ma anche il marrone e il verde.
 


 Sopra: Le immagini di Bruno Pilorget sono minuziosamente decorate e ricche di dettagli, si ispirano proprio a quelle delle vetrate della chiesa. Da notare le cornici floreali o geometriche che contornano ciascuna immagine e i colori. Un ruolo importante lo gioca ad esempio il nero che contorna tutti gli spazi attorno alle figure e mette in risalto gli altri colori (in particolare il rosso e il blu).
 
"I disegni segreti" di Veronique Massenot è un albo illustrato con delle magnifiche illustrazioni ad opera di Bruno Pilorget, ispirate alle vetrate medievali le quali "ci mostrano con grande precisione questi mestieri manuali, molto precisi nei loro gesti, nelle posizioni, nei dettagli dei loro strumenti, nei vestiti che indossano". In effetti è molto interessante osservare ogni tavola dell'artista per soffermarsi a immaginare come fosse la vita in quell'epoca, osservando, assieme a Clara, le varie persone intente a svolgere i loro mestieri nelle loro botteghe o all'aperto.
La storia immaginata da Messenot è carina, anche se il titolo in italiano è un po' fuorviante, in quanto non si possono definire i disegni della ragazzina "segreti" (lei non ha mai avuto intenzione di tenerli nascosti), infatti il titolo originale era "I disegni di Clara". 
In fondo al libro l'autrice spiega che ha voluto mettere come protagonista di questo racconto medievale una donna perché le è "parso interessante affrontare soprattutto l'aspetto che riguarda il ruolo e la posizione dell donna della società medievale". Come infatti spiega l'autrice: "Contrariamente a quanto ci viene raccontato dall'XI al XIV secolo, le donne non hanno mai smesso di acquisire diritti, persi poi in seguito. Proprio così, le donne nel Medioevo imparavano, si esercitavano, svolgevano svariati mestieri e attività commerciali". E' infatti piuttosto col Rinascimento che le cose iniziarono a mettersi male per le donne.
La storia è abbastanza semplice ma carina e, a differenza di altre storie di questa collana, questa ha un inizio, uno sviluppo e un finale coerenti e soddisfacenti. E' una storia che parla di una ragazza muta ma che riesce comunque a trovare la sua strada grazie al suo talento e alla sua determinazione (nonostante ella sia muta, quando il vicino le ruba i disegni va comunque dal mastro vetraio e prova a protestare).
 
Questo libro è stato pubblicato in originale nel 2019 dalla L'Elan vert col titolo "Le dessins de Claire" ed è poi stata edita in italiano dalla Jaca Books nel 2020. Il volume ha 32 pagine, una copertina rigida, misura 32,5 cm d'altezza e 24,5 cm di lunghezza e costa 14 euro.

La collana "Il ponte delle arti" conta numerosi titoli, tutti basati su opere d'arte di grandi artisti:
  1. "Viaggio su una nuvola" di V. Massenot e E'. Mansot (Chagal; 2014)
  2. "Il ladro di Monnalisa" di G. Elschner e R. Badel (Leonardo; 2015)
  3. "L'invenzione geniale" di G. Elschner e R. Badel (Leonardo; 2015)
  4. "Il pirata dei colori" di C. Beigel e N. Sicaud (Van Gogh; 2015)
  5. "Gli alberi di Natale" di G. Elschner e S. Girel (Monet; 2015)
  6. "I tre musicanti" di V. Massenot e V. Hiè (Picasso; 2016)
  7. "Il cocorito e la sirena" di V. Massenot e V. Hiè (Matisse; 2016)
  8. "Il gatto e l'uccellino" di G. Elschner e P. Nille (Klee; 2016)
  9. "Il colore della notte" di H. Kérrillis e V. Hiè (Gauguin; 2016)
  10. "Anna e Johanna" di G. Elschner e F. Koenig (Vermeer; 2016)
  11. "La torre Eiffel all'attacco" di C. Beigel e E'. Mansot (Delaunay; 2016)
  12. "Il gioco delle tenebre" di C. Beigel e R. Saillard (Bosch; 2016)
  13. "Sogno d'inverno" di H. Kérrillis e S. Girel (Bruegel; 2016)
  14. "La grande onda" di V. Massenot e B. Pilorget (Hokusai; 2017)
  15. "Il gigante che sognava" di V. Massenot e P. Nille (Kandinskij; 2017)
  16. "Il guardiano dell'albero" di M. Ouyessand e A. Klauss (Klimt; 2017)
  17. "La casa sull'albero" di C. Beigel e C. Destours (Mondrian; 2017)
  18. "Misteri dietro le quinte" di H. Kérrillis e L. Albon (Degas; 2017)
  19. "I cavalieri delle quattro stagioni" di P. Coran e E'. Mansot (Arcimboldo; 2017)
  20. "Mamma lupa" di G. Elschner e E'. Nouhen (Lupa Capitolina; 2017)
  21. "Le due colombe" di G. Elschner e Zau (Picasso; 2017)
  22. "La grotta degli animali danzanti" di C. Alix e Barroux (Arte preistorica; 2017)
  23. "Il piccolo cavallo blu" di G. Elschner e E'. Mansot (Franz Marc; 2018)
  24. "La piccola principessa" di C. Beigel e X. Devos (Velazquez; 2018)
  25. "L'uomo che cammina" di G. Elschner e A. Guilloppé (Giacometti; 2018)
  26. "Il piccolo ippopotamo blu" di G. Elschner e A. Klauss (Arte egizia; 2018)
  27. "Che la festa cominci" di G. Elschner e A. Blanz (Seurat; 2018) 
  28. "Tic! Tac!" di H. Kérrillis e L. Simon (Doisneau; 2018)
  29. "Il drago sul tetto" di C. Alix e F. Sochard (Gaudi; 2018)
  30. "L'elmetto de nonni" di G. Elschner e F. Sochard (Fernand Leger; 2018)
  31. "I due angeli custodi" di G. Elschner e F. Mansot (Raffaello; 2018)
  32. "Il cavaliere e l'assassiono del calendario" di C. Beigel e D. Jacquot (Arte medievale; 2018)
  33. "Sotto le stelle" di D. Dufresne e C. Geiger (Van Gogh; 2019)
  34. "Alla ricerca di Lola" di D. Calì e R. Badel (Hopper, 2019)
  35. "La corona del re" di Muzi e C. Mollet (Arte medievale; 2019)
  36. "Il supermercato tutto matto" di S. Servant e C. Destours (Dubuffet, 2019)
  37. "Il grande viaggio di Naoki" di Mapi e B. Pilorget (Hokusai; 2019)
  38. "La piccola ballerina" di G. Elschner e O. Desvaux (Degas; 2019)
  39. "Il vascello bianco" di V. Massenot e A. Klauss (Le Corbusier; 2019)
  40. "Giocomagico" di h. Kérillis e J. Boillat  (Arte antica; 2019)
  41. "Scriviamo sul muro?" di R. Gallissot e S. Touache  (Street art, 2020)
  42. "Dov'è finita ranocchietta?" di G. Elschner e F. Sochard (Monet; 2020)
  43. "Il colore dei sogni"di A. Briére-Haquet e J. Gueyfier (Botticelli; 2020)
  44. "La casa fantastica" di G. Elschner e L. Vandenelde (Hundertwasser; 2020)
  45. "Albertina"di G. Elschner e L. Placin (Durer; 2020)
  46. "I disegni segreti" di V. Massenot e B. Pilorget (Arte medievale; 2020)
  47. "La foresta dei sogni" di G. Elschner e F. Mansot (Van Gogh; 2020)
  48. "Il leone volante" di C. Beigel e C. Destours (Calder, 2021)
  49. "Nonna perde le parole" di D. Rémi e S. Rèmi (Munch, 2021)
  50. "I pennelli di Frida" di V. Massenot e E. Mansot (Frida Kahlo; 2021)
  51. "Il gallo di Notre-Dame" di G. Elschner e S. Rèmi (Arte medievale, 2021)
  52. "Il piccolo ippopotamo blu e i segni segreti" di G. Elschner e A. Klauss (Arte egizia; 2021)
  53. "La gatta magica" di V. Hié (Arte egizia; 2021)
  54. "La torta senza mele" di G. Elschner e O. Desvaux (Cezanne; 2021)
     
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 24 agosto 2022

Prigioniera della storia: Margarete Buber Neumann, testimone assoluta di Ferdinando Sessi e Pierluigi Longo

"Prigioniera della storia: Margarete Buber Neumann, testimone assoluta" di Ferdinando Sessi e con le illustrazioni di Pierluigi Longo è un altro volume della collana "Sirene" delle Edizioni EL. Vi avevo infatti già parlato in passato di questa collana, recensendovi alcuni libri che ne fanno parte come:  "Penelope" e "Pocahontas" di Sabina Colloredo, "Anita Garibaldi" di Lia Celi e "Dalla parte dei bambini. La rivoluzione di Maria Montessori" di Daniela Palumbo.
Questa è una collana di biografie tutta pensata al femminile, "storie di donne per ragazze che amano leggere" e che comprende titoli come: "Cristina Belgioioso. Una principessa italiana" di Angela Nanetti (2002), "Un'ereditiera ribelle. Vita e avventura di Peggy Guggenheim" di Sabina Colloredo (2003); "Il coraggio di Artemisia. Pittrice leggendaria" di Donatella Bindi Mondaini (2003), "I giorni dell'amore, i giorni dell'odio. Cleopatra, regina a diciott'anni" di Sabina Colloredo (2004), "Per amore delle parole. Vita e passioni di Virginia Woolf" di Beatrice Masini (2005), "Isadora Danca" di Sabina Colloredo (2006) ecc...
 
Sopra: L'edizione più vecchia dei volumi della serie si caratterizza per una copertina rigida dallo sfondo rosa, su cui al centro spicca un'illustrazione che raffigura la donna protagonista del volume.

Margarete Buber-Neumann è stata una scrittrice e giornalista tedesca; moglie del dirigente del Partito Comunista di Germania Heinz Neumann ed essa stessa attivista comunista, venne imprigionata sia in un gulag che in un lager.
La storia si apre con lei che parla con Louise, una ragazza che è venuta a trovarla e alla quale racconta un po' della sua infanzia e del suo primo matrimonio con Rafael Buber, che conobbe nel 1920, con cui andò presto a convivere e da cui ebbe due figlie, ma da cui divorziò nel 1929. Mentre il marito si era col tempo distaccato dal partito comunista Margarete continuò a parteciparvi assiduamente, tanto che  una sentenza del tribunale del 1928 le sottrasse la patria potestà sulle bambine, che vennero affidate alle cure della suocera. Tra il 1928 e il 1934 le poté vedere solo due volte all'anno, mentre negli anni successivi e fino al 1947 non riuscì ad avere più contatti con loro in quanto i suoceri erano di religione ebraica e dovettero abbandonare la Germania (assieme alle nipoti) nel 1938 per sfuggire alle persecuzioni razziali. Margarete non ebbe alcuna possibilità di comunicare con le figlie sino al 1947.
Buber-Neumann intanto continua a raccontare di come sposò Heinz Neumann, parlamentare del Reichstag che venne arrestato nel 1937 e giustiziato, mentre la moglie venne condannata a dieci anni di detenzione in un gulag, anche se nel 1940 fu riconsegnata alla Germania e internata in un lager da dove verrà liberata nel 1945.
"Nel 1937, nella notte tra il 27 e il 28 aprile, per la precisione, Heinz venne arrestato dagli uomini della NKDV (il Commissariato del popolo per gli affari interni)...
Un anno dopo fu il mio turno. Dopo l'arresto venni interrogata a più riprese  e condannata a cinque anni di lavori forzati, con una sentenza meramente amministrativa... senza alcuna possibilità di difesa da parte mia. La stesura della condanna durò a malapena due minuti. Da quel momento venni spedita  nel campo di concentramento di Karaganda, che si trova nella regione del Kazakistan. Pe dare un'idea di cos'è quel campo, posso dire che la sua estensione supera di almeno due volte quella della Danimarca. Fame e freddo sono i migliori compagni di detenzione che si possa sperare di trovarvi...
Tre settimane dopo, confidando nell giustizia, scrissi una lettera al Tribunale supremo dell'Urss e, come risultato, venni condannata  a fare parte della compagnia disciplinare. In quel settore penitenziario del campo, i detenuti sono obbligati a svolgere lavori molto duri e faticosi in cambio di un cibo pessimo e assai poco calorico. Chi fa parte della compagnia disciplinare può dirsi con un piede nella tomba...
Sono rimasta prigioniera a Karaganda fino al gennaio del 1940, ma già nell'estate del 1939 ero così debilitata che a malapena riuscivo a reggermi in piedi... non sarei certo sopravvissuta ancora a lungo in quel campo..."
 
Sopra: Margarete mentre il 30 Aprile (mentre a Mosca si preparano i festeggiamenti per il 1 maggio, festa del lavoro) si dirige verso l'ufficio che forniva informazioni ai parenti degli arrestati.
 
Le illustrazioni di  Pierluigi Longo hanno un aspetto realistico, ma con un tono anche vagamente cupo e mesto che ben si addice ai temi e alla storia trattata.
Le immagini sono molto evocative, create per cercare di suscitare emozioni nel lettore, che verrà portato ad immedesimarsi con le persone che vede ritratte. Volti di bambini, donne e ragazzi con l'aria assorta, spaventata, preoccupata, timorosa. 
La maggior parte dei disegni presenta colori intensi, scuri e cupi, anche se non mancano anche alcuni elementi dalle tinte più chiare e accese. Nelle immagini invece più luminose e ariose i colori sono più accesi, vividi e alcune tonalità (come il rosso) hanno toni brillanti e vivaci.
 
 
 
Sopra: Le illustrazioni di  Pierluigi Longo hanno un aspetto realistico, ma con un tono anche vagamente cupo. La maggior parte dei disegni presenta colori intensi, scuri e cupi, anche se non mancano anche alcuni elementi dalle tinte più chiare e accese.
 
"Prigioniera della storia: Margarete Buber Neumann, testimone assoluta" di Ferdinando Sessi è un libro che racconta in prima persona, dal punto di vista proprio di Margarete Buber Neumann le vicende che riguardano il partito comunista e quello nazista.
A differenza di altri libri della collana, questo è un po' più difficile da seguire perché la narrazione degli eventi avviene tramite molteplici flashback dove Margarete ricorda quanto gli è successo in gioventù. La stessa vicenda comunque non è facile da seguire a causa della complessità degli eventi, che richiedono il richiamo alla politica internazionale dell'epoca, infatti l'autrice cita spesso personaggi politici, date ed eventi storici.
Per questo motivo il volume è consigliato a partire dai 12 anni, nonostante la presenza di alcune illustrazioni di Pierluigi Longo, che sono affascinanti ed evocative, capaci di far intendere al lettore quel senso di paura e smarrimento che spesso Margarete doveva aver provato.
Oltre alla complessità dei retroscena politici vi è poi da considerare anche la tematica legata ai campi di concentramento, sia sovietici che tedeschi. Queste parole, ad esempio, sono quelle di Margarete durante il cosiddetto processo del secolo contro il settimanale del Les Lettres Françaises (del Partito Comunista Francese), che calunniò Kravčenko per le rivelazioni sul regime sovietico pubblicate nel suo libro "Ho scelto la libertà": "Se mi è consentito, vorrei dire qualcosa sul regine dei campi in Unione Sovietica. Gli uomini e le donne vivono insieme, detenuti comuni e politici. Ogni giorno a rischio di morte per fame e freddo, salvo che non si venga destinati a un posto di lavoro  nell'amministrazione interna del campo, privilegio riservato in genere ai delinquenti comuni. Molte donne, per vivere, sono spinte alla prostituzione o a cercarsi un protettore che poi abusa di loro, come e quando vuole. È ancora tra i comuni che in genere vengono prescelti i responsabili delle squadre di lavoro. Lo sfruttamento ai limiti della sopravvivenza e per il maggior tempo possibile dei detenuti schiavi è il principio guida. Quando un detenuto è incapace di svolgere il suo lavoro, lo si trasferisce nella cosiddetta infermeria e, in quella sezione del campo, gli vengono serviti non più di duecento grammi di pane al giorno. Una vera e propria condanna a morte lenta per fame..."
Un volume comunque coinvolgente, anche se specialmente all'inizio il lettore potrebbe fare un po' di fatica a ricostruire mentalmente gli avvenimenti accaduti a Margarete, oltre che molto importante perché aiuta i giovani lettori a conoscere una donna importante, tristemente vittima di uno dei capitoli più tremendi e tragici della storia.
 
Quest'opera è stata edita nel 2005 dalle EL Edizioni, ha la copertina rigida, ha 144 pagine, misura 23,2 cm d'altezza e 15,5 cm di lunghezza e costa 12 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 22 agosto 2022

TINTE FOSCHE ovvero L'inaspettato ritrovamento di una cartelletta contenente 40 acquerelli di DS e 10 racconti

Oggi torno a presentarvi un altro libro della casa editrice Caravaggio Editore, il quale è anche il volume inaugurale della collana "Sinistre Suggestioni" (di cui fanno parte anche i 6 volumi della serie "Le stanze infestate: tredici racconti di fantasmi e una casa delle bambole." di Enrico de Luca e Matteo Zannini): "Tinte fosche ovvero L'inaspettato ritrovamento di una cartelletta contenente 40 acquerelli di DS e 10 racconti". Si tratta di una raccolta di 10 racconti trascritti e annotati da un certo Arrigo D'Onofrio e accompagnati da 40 illustrazioni ad acquerello ad opera di Daniele Serra.

Sopra: La copertina color indaco su cui è possibile intravedere un paesaggio naturale, e su cui sfondo scuro spiccano le scritte bianche del (lungo) titolo.

La storia di come è nato questo volume è un po' particolare, infatti una nota dell'editore riporta: "Una serie di sfortunate coincidenze ha fatto sì che questo volume non fosse mai dato alle stampe prima d'ora. Nel 2008 tale Arrigo d'Onofrio ci ha fatto gentilmente pervenire del materiale che -a essere sinceri- non è mai stato nè visionato nè valutato. Solo un anno fa, in occasione di un trasloco dei nostri uffici, è spuntato fuori il plico..."
Praticamente molti anni fa, uno sconosciuto artista di nome Daniele Serra realizzò 40 acquerelli dalle "tinte fosche" che, assieme a 10 racconti gotici di grandi autori del passato, l'hanno accompagnato nel corso di una profonda crisi esistenziale. L'unica testimonianza di questa sua fase è una vecchia cartelletta ritrovata dal nostro Arrigo d'Onofrio, il quale la inviò alla casa editrice Caravaggio nel 2008. La cartella è stata però dimenticata, per poi essere riscoperta solo 12 anni dopo e pubblicata.
Come narra anche il (lungo) titolo, il volume contiene 10 racconti trascritti e annotati da Arrigo D'Onofrio e curati da Enrico De Luca: 
  1. La redenzione dei capilavori di Luigi Capuana
  2. La Casa che non c'era di Elia Wilkinson Peattie 
  3. L'apparizione del naufrago di Emilio Salgari  
  4. I gatti di Ulthar di Howard Phillips Lovecraft  
  5. Una storia di spettri di Charles Dickens 
  6. Un osso di morto di Ugo Iginio Tarchetti
  7. Il ritratto ovale di Edgar Allan Poe
  8. La festa privata di Emma Duffin  
  9. Lettera di un pazzo di Guy de Maupassant  
  10. Una sera d'estate di Ambrose Bierce
Sopra: Un acquerello che rappresenta una scena del racconto "La casa che non c'era" di Elia Wilkinson Peattie.

Come ho scritto anche sopra i 10 racconti sono accompagnati da 42 acquerelli a colori, realizzati da un certo Daniele Serra, che sono stati ritrovati in una cartelletta da D'Onofrio, il quale scrive in una lettera indirizzata alla redazione spiegando: "... v'invio unitamente a questa mia lettera tutto il materiale in mio possesso, rinvenuto nella bottega di un rigattiere che sono solito frequentare. Credo si tratti di un pezzo unico: una cartelletta che non sono in grado di datare con precisione, ma presumo sia di metà anni '90 del secolo scorso, nella quale un ignoto artista, che si firma con le iniziali D.S., ha raccolto 42 acquerelli dai soggetti inquietanti, accompagnandoli con 10 racconti anch'essi piuttosto sinistri, usciti dalla penna di noti autori del genere".
Le immagini in effetti sono molto inquietanti e hanno per soggetti scene (vagamente) descritte o comunque presenti nei racconti contenuti nel volume; molti disegni ritraggono volti femminili, case, giardini e barche in mare.

 
Sopra: Questi due acquerelli sono tratti dai racconti "I gatti di Ulthar" (a sinistra) e "L'apparizione del naufrago" (a destra) ad esempio mostrano come soggetti un albero in un giardino e una barca in mezzo al mare.

Ciò che rende così inquietanti queste immagini, più che i soggetti in sè, sono i tratti e i colori con cui sono state realizzate. Tratti sfuggenti e poco precisi, tipici della tecnica degli acquerelli, che fonde vari colori ed elementi, tinte che sono sempre molto cupe e, come suggerisce anche il titolo, fosche.
Lo stesso artista afferma infatti: "Ho portato a termine anche l'ultimo acquerello, in tutto sono 40; tanti quanti i giorni che ho impiegato a farli. Ho riguardato i racconti che mi hanno accompagnato in questa prova e che mi hanno ispirato, non manca niente, tutte le paure e le angosce sono qui, su questi fogli". 
Nei disegni infatti predominano colori dalle tonalità molto cupe e oscure, in particolare l'Indaco (un blu scuro e cupo) e il Terra di Cassiel (un marrone scuro), due colori ad acquerello che quando vengono mescolati assieme formano una tinta simile al nero (negli acquerelli non esiste infatti il nero puro).

 
Sopra: Le immagini hanno tratti sfuggenti e poco precisi (tipici della tecnica degli acquerelli, che fonde vari colori ed elementi) e tinte che sono sempre molto cupe e, come suggerisce anche il titolo, fosche.
 
"TINTE FOSCHE ovvero L'inaspettato ritrovamento di una cartelletta contenente 40 acquerelli di DS e 10 racconti" è un bel volume illustrato molto interessante, che presenta al lettore dieci racconti paurosi e inquietanti scritti da grandi autori del passato.
Sono brevi racconti di spettri e di apparizioni che si mettono in contatto col mondo dei viventi, spesso per poter far soddisfare qualche richiesta (come farsi fare un ritratto o riottenere l'osso della rotula, oppure anche solo per fare un saluto a un vecchio conoscente), mentre altre volte vediamo ignare persone entrare semplicemente in contatto con qualcosa di inspiegabil e sovrannaturale. Devo dire di aver apprezzato tutte le storie, di cui avevo letto in precedenza solo "Il ritratto ovale" di Poe e "Lettera di un pazzo" di Maupassant.
La cosa però più interessante e ammaliante riguardo a questo'opera, curiosamente, non sono tanto le storie contenute in esso, ma piuttosto la storia che vi è dietro: il fatto che i materiali che lo compongono fossero stati spediti in redazione ma che furono persi e dimenticati, e poi riscoperti e pubblicati solo più di una decina di anni più tardi (quando colui che aveva inviato i materiali, Enrico D'Onofrio, tra l'altro, a quanto pare era già deceduto); oppure il come sono nati questi acquerelli che accompagnano i racconti.
E' come se l'artista infatti, ad un certo punto della sua vita, avesse sentito il bisogno di rappresentare sui fogli qualcosa di inquietante, per esprimere le paure e le angosce che egli sentiva dentro di sè. A quanto pare però egli si vergognava di tali suggestioni, infatti scrive: "E se qualcuno venisse in possesso di questa cartelletta? Se ne vedesse il contenuto? Proverei imbarazzo e vergogna; i miei quadri sempre così luminosi, vividi, rassicuranti… e ora questi acquerelli che hanno portato alla luce le tinte fosche del mio animo che forse non conosco ancora". Pur vergognandosene e desideroso di nasconderli però egli ammette che non gli è dispiaciuto realizzarli, in quanto crearli gli ha portato un certo godimento e soddisfazione.
Insomma, questo è uno di quei casi in cui, oltre ad essere molto interessante il libro, lo è anche la vicenda che sta dietro l'oggetto e che dona al lettore un'ulteriore livello di esperienza, che la casa editrice ha tenuto a conservare riproducendo le pagine contenute nella carteletta nel modo più fedele possibile: i racconti è come se fossero scritti con una macchina da scrivere e per gli acquerelli è stata usata una carta speciale; nel libro è contenuto perfino un foglietto piegato e chiuso da un adesivo con scritto "non aprire prima di aver letto l'ultimo racconto" che contiene il finale (ritrovato) appunto dell'ultimo racconto che risultava incompleto. 
Purtroppo la storia che c'è dietro al libro è frutto di un'invenzione (se fosse stata vera sarebbe stata molto intrigante), ma il volume rimane comunque un'interessante esperimento editoriale ad opera di Enrico de Luca.
 
Tale libro illustrato è stato pubblicato nel 2001 dalla Caravaggio Editore; ha una copertina flessibile, misura 23 cm d'altezza e 18 cm di lunghezza, ha 144 pagine e costa 24,90 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo. 

domenica 21 agosto 2022

La biblioteca di Mercoledì: deliziose citazioni macabre e cupe storie gotiche scelte da una ragazza lugubre

Chi non conosce la Famiglia Addams? Un gruppo di personaggi (solo in seguito poi diventato una famiglia) creato da Charles Addams a partire dal 1938 e protagonista di una serie di vignette da cui poi, negli anni sessanta, venne tratta una serie televisiva che consacrò la loro fama. Fama che ad oggi non si è ancora offuscata (nel 2019 è uscito un film d'animazione in CGI intitolato appunto "La famiglia Addams", di cui nel 2021 è stato trasmesso anche il seguito). 
Proprio nel 2019, con l'uscita del nuovo film, la Harper Collins ha pubblicato: "La biblioteca di Mercoledì: deliziose citazioni macabre e cupe storie gotiche scelte da una ragazza lugubre" di Alexandra West e Calliope Glass.

Sopra: La deliziosa copertina viola con decori e scritte dorate, che la rendono molto elegante e preziosa. Anche se da questa immagine non sembra, anche i disegni della cornice posta attorno al titolo sono dorati.
 
Mercoledì è una ragazza molto cupa e fuori dall'ordinario, ma vi siete mai chiesti quali opere della letteratura alimentano il suo macabro immaginario? Bene, grazie a questo piccolo libro ora potrete scoprirlo, entrando dentro la sua biblioteca personale: sfogliate queste pagine impolverate e lasciatevi ispirare dalle sue letture preferite, piene di versi macabri e tetre citazioni!. 
Tale libro è infatti una raccolta di citazioni estrapolate da Mercoledì tratte da grandi classici della letteratura fiabesca, weird, horror e gotica. 
Tra le opere citate troviamo:
  • "Frankenstein o il moderno Prometeo" di Mary Shelley 
  • "Cuore di tenebra" di Joseph Conrad
  • "Lo strano caso del Dott. Jekyll e Mr. Hyde" di Robert Louise Stevenson
  • "Macbeth" di William Shakespear
  • "Fiabe" di Jacob e Willhelm Grimm
  • "Dracula" di Bram Stokera , 
  • "La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne
  • "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde
  • "Cime tempestose" di Emily Bronte
  • "La Divina Commedia" di Dante Alighieri
  • "La leggenda di Sleepy Hollow" di Washington Irving
  • "Jane Eyre" di Charlotte Bronte
  • "I Miserabili" di Victor Hugo
  • "Poesie" di Emily Dickinson
  • "Il castello di Otranto" di Horace Walpole
  • "Amleto" di William Shakespear
  • "Paradiso perduto" di John Milton
  • "Il corvo e altre poesie, racconti, racconti sensazionali" di Edgar Allan Poe
Ogni citazione è arricchita dagli aspri commenti di Mercoledì. Ad esempio citanto un discorso del padre di Amleto, tratto dall'omonima opera la bambina commenta: "L'Amleto è una delle mie tragedie preferite. E' così macabra. E piena di fantasmi".
Oppure, commentando delle parole del monstro di Frankensteis, ella afferma: "Il mostro di Frankenstein nutre un ottimismo con cui mi è difficile immedesimarmi. Ma sono d'accordo sul fatto che la vita sia soltanto un cumulo di dolori".
Riguardo invece i celebri versi di Dante scritti sopra la porta dell'Inferno Mercoledì commenta: "Questa citazione mi piace un sacco. L'ho scritta su un cartello sopra la porta della mia stanza".
In fondo all'opera si trova un'appendice "Per scoprire qualcos'altro sui libri preferiti di Mercoledì". In tale appendice sono citati e descritti brevemente tutti i libri da cui la bambina ha tratto le sue citazioni, con un commento dedicato anche al motivo per cui Mercoledì li abbia scelti. Ad esempio riguardo il romanzo di Frankenstein viene spiegato: "Non c'è da stupirsi che a Mercoledì piaccia leggere e rileggere Frankenstein: non solo perché è spaventoso e divertente, ma anche perché le dà nuove idee per i suoi esperimenti con il galvanismo. Attualmente lavora con le sue rane, ma sta pensando di apssare a qualcosa di più grosso. Di più umano". Oppure, riguardo "Lo strano caso del Dott. Jekyll e Mr. Hyde" viene spiegato: "Omicidi? Follia? Mistero? Sono gli argomenti preferiti di Mercoledì. Questo libro li unisce tutti in un modo sorprendente e complesso".
 
 Sopra: Alcune pagine che riportano una citazione del mostro di Frankenstein di Mary Shelley, commentata, nella pagina a destra, da Mercoledì.
 
Le citazioni e i commenti sono accompagnati da illustrazioni meravigliosamente inquietanti, tutte in bianco e nero, ma comunque dotate di un loro macabro fascino. L'unica nota di colore che compare sono delle macchie viola ad acquerello.
I disegni hanno un aspetto delicato, raffinato, molto dettagliato e curato, anche se uno stile un po' antico, retrò, che ricorda ad esempio i disegni dei vecchi manuali d'anatomia. In ogni caso sono tutte illustrazioni vecchiotte, probabilmente non più coperte da copyright, in quanto nel volume non sono riportati fonti riguardo gli artisti che hanno realizzato tali immagini o da dove sono state tratte.
Tra quelle che ho visto, ho ad esempio riconosciuto un'illustrazioni di "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Tenniel e di "Incompreso" (scritto da Florence Mongomery) di Nico Rosso.
 



 Sopra: Alcune pagine del volume in cui potete vedere alcune delle illustrazioni interne con cui le frasi e le citazioni di Mecoledì sono corredate. In alto potete notare un'illustrazioni di "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Tenniel, mentre quella più in basso dovrebbe essere opera di Nico Rosso, tratta da "Incompreso" di Florence Mongomery.
 
"La biblioteca di Mercoledì: deliziose citazioni macabre e cupe storie gotiche scelte da una ragazza lugubre" di Alexandra West e Calliope Glass è un grazioso libretto che raccoglie varie citazioni oscure e macabre, accaompagnate dai pungenti commenti di Mercoledì Addams.
Nonostante l'opera sia uscita per cavalcare e sfruttare il successo del film d'animazione l'ho comunque trovata un interessante esperimento. Un libretto del genere può essere un buon punto di partenza per iniziare a far approcciare i bambini (a partire dagli 8 anni) ad alcuni grandi classici della letteratura. Ovviamente non sono classici a cui i bambini potranno approcciarsi nell'immediato (a meno che non si cerchino riduzioni, o altre versioni tipo fumetti o biografie illutrate) dopo avere letto il libro, ma potrebbe fungere da promemoria per letture future. Potrebbe anche essere un regalo per ragazzi più grandi poco propensi alle lettura, in quanto le poche parti scritte, le illustrazioni (comunque non infantili) e la grafica accattivante sicuramente invitano chiunque almeno a sfogliare il volume.
Lo vedo anche come un'opera adatta ad essere regalata ad adulti appassionati della famiglia Addams o della letteraura horror/gotica. Per dei buoni lettori (ragazzi o adulti) che però non si sono mai approcciati o solo parzialmente a letture più macabre potrebbe essere un regalo che potrebbe fornire molti spunti e suggerimenti.
Personalmente ho apprezzato particolarmente l'appendice in fondo alla raccolta, che spiega i titoli e le opere estrapolate ed inserite in questo volumetto, che possono incuriosire il lettore permettendogli così di poterle recuperare e leggerle integralmente. 
Un graziosissimo volume che permetterà ad ogni lettore di trascorrere alcuni brevi ma piacevoli momenti di lettura e, volendo, di ampliare le proprie esperienze letterarie.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2019 dalla Metro Goldwyn Mayer Studios col titolo "THE ADDAMS FAMILY: Wednesday's library" ed è stata edita nel medesimo anno in italiano dalla Harper Collins. Il volume ha 206 pagine, la copertina rigida, misura 19,2 cm d'altezza e 14,2 cm di lunghezza e costa 12,90 euro.

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