Qualche tempo fa a vi avevo già recensito un titolo di questa collana: "La grande onda" di Veronique Massenot e Bruno Pilorget, ispirato alla stampa giapponese "La grande onda al largo di Kanagawa" di Hokusai. L'albo illustrato di cui vi parlerò oggi invece si ispira a "L'albero della vita" di Gustave Klimt.
Sopra: Sulla copertina su cui prevalgono tinte quali il bianco, il nero, e il giallo vediamo il protagonista assieme al suo falco mentre tiene tra le mani il frutto dell'albero della vita.
La vecchia Minoa, che tutti gli abitanti del villaggio credono semplice essere una vecchia pazza e una strega, custodisce in realtà un tesoro inestimabile: un grosso
seme, brillante come l'oro.
A differenza degli altri abitanti a Isidoro, un bambino del villaggio, piace andare a trovare Minoa, che lo lascia prendere "una scatola a caso, tra tutte quelle, variopinte, che ricoprivano le pareti della capanna". Ogni scatola contiene un seme, che il ragazzino consegna a Mimoa, la quale gli racconta una storia a riguardo, parlando da quale paese proveniva, quale albero lo aveva prodotto e quali virtù possedesse.
Un giorno però Minoa decide che è arrivato momento di affidare il grosso seme brillante al
giovane Isidoro, che avrà il compito di vegliare su questo seme straordinario e di scoprirne il segreto.
"Questo seme è un mistero. L'ho trovato in un deserto ma l'albero non esiste. Da nessuna parte. Solamente in questo unico seme". Fino ad allora la strega non aveva osato piantarlo perché, come spiega lei stessa: "Fino a che l'albero è nel seme, è al sicuro. Ma non appena germoglierà, sarà fragile. Questo seme è prezioso, va protetto. Io sono troppo vecchia ormai..."
Isidoro, ascoltando le parole di Minoa, decide di non piantare subito il seme, ma di attendere il momento giusto e, nel frattempo, di prepararsi: addestra addirittura un falco a cacciare gli animali che si sarebbero avvicinati all'albero. Quando il falco è pronto Isidoro si dirige verso le montagne, per proteggere l'albero anche dalla curiosità degli umani e decide di piantare il seme in un valle isolata, attraversata da un piccolo ruscello.
"L'albero cresceva in maniera straordinaria! In qualche settimana si vide un tronco grande e solido. Poi spuntò un ramo. Un ramo molto lungo, che cresceva avvolgendosi in spirali delicate. Dopo sette anni, dopo sette rami, l'albero smise di crescere. Allora apparve il suo primo frutto. Era nero e bianco e assomigliava a un occhio".
Isidoro mangia il frutto, che si scopre essere in grado di concedere a colui che se ne ciba la capacità di vedere attraverso il tempo, di sognare il futuro. Grazie a ciò Isidoro riesce a prevedere un grande disastro che si sarebbe abbattuto sulla città di Giangiar e, col suo falco, riesce ad avvertire in tempo il sovrano della città, che viene così salvata.
Il re decide di mandare sua figlia a incontrare l'uomo che ha salvato la sua città per testimoniargli la sua gratitudine. Per mettere alla prova le capacità da veggente di Isidoro il re traveste un'ancella da principessa e manda la figlia vestita da serva. Isidoro però riconosce la fanciulla che ha visto nel suo sogno premonitore come la principessa, così quest'ultima ha la prova che lui possiede veramente poteri premonitori e lo abbraccia.
Come è tipico dei libri di questa collana le ultime pagine del libro sono dedicate a spiegare su quale opera si sono basati scrittore e artista per creare la storia e le illustrazione, chi era l'artista che l'ha realizzata, il periodo storico in cui viveva, dove si possono vedere le sue creazioni e il processo creativo che sta dietro la storia e le immagini dell'albo illustrato.
Sopra: Le pagine che mostrano Isidoro mentre assaggia il frutto dell'albero della vita (bianco e nero simile a un occhio), il quale compare alle sue spalle, giallo su uno sfondo nero.
Le illustrazioni presenti nel volume, realizzate da Anja Klauss, si ispirano allo stile del pittore austriaco Gustav Klimt (1862-1918). L'artista, alla fine del volume, scrive: "Per rappresentare Il Guardiano dell'albero mi sono fatta ispirare dal grafismo e dall'universo decorativo così ricco di questo artista e da quello del Judendstil (l'Art nouveau tedesca). Gli abiti dei personaggi di Klimt fanno eco ai suoi decori, sono ornati con motivi ripresi dai paesaggi che li circondano. Io mi sono impegnata a fare la stessa cosa".
Queste immagini in particolare sembrano ispirarsi al suo periodo aureo, durante il quale l'artista creerà alcune delle sue opere più famose e apprezzate quali: "Giuditta I" (1901), "Ritratto di Adele Bloch-Bauer I" (1907) e "Il bacio" (1907-08), in cui fa ampio uso dell'oro. Tale periodo aureo è caratterizzato da elementi quali la bidimensionalità, che conferisce maggiore risalto al linearismo e alle campiture,
l'impiego di numerosi simbolismi e la prevalenza di figure femminili dotate di un armonioso erotismo.
"L'albero della vita", realizzato tra il 1905 e il 1907 si colloca proprio nel periodo aureo e ha come protagonisti: una donna che viene identificata con l’attesa, l’albero e l’abbraccio (che rappresenta l'appagamento).
Sopra: In alto il trittico realizzato da Klimt e più in basso la pagina finale disegnata da Anja Klauss per questo racconto, nonché quella che più si basa sull'opera di Klimt. In entrambe le opere compaiono le tre figure umane (una donna che rimane in disparte e un uomo e una donna che si abbracciano) e l'albero della vita. Se però nel capolavoro di Klimt gli elementi sono tutti sullo stesso piano nell'illustrazione di Klauss la coppia che si abbraccia è posta più vicina al lettore, mentre le figure della donna e dell'albero si vedono più in lontananza. L'albero inoltre ha un ruolo molto meno importante e centrale nel disegno della Klaus.
Le illustrazioni di Anja Klauss presentano, in comune con lo stile di Klimt, le linee sinuose e la bidimensionalità dello stile. Le immagini risultano molto belle e di impatto, ricchissime di elementi e di decorazioni che lasciano l'osservatore incantato.
A colpire però maggiormente l'occhio è l'uso e la scelta dei colori, tipici del periodo aureo di Klimt. In particolare l'artista fa uso del bianco, del nero, del giallo, dell'arancione e del rosso. Con queste tinte, dai toni intensi, brillanti e vivaci, l'artista talvolta riempie ampi spazi in modo deciso e senza sfumature, altre volte invece ella gioca con fantasie a volte naturali (ricche di elementi sinuosi) e a volte geometriche (con quadrati, cerchi o triangoli). Come spiega l'artista: "I motivi degli abiti dei personaggi mi sono serviti per dare vita al paesaggio della storia. I triangoli che decorano il vestito della donna sola (l'ancella) sono diventati delle montagne. I rettangoli del mantello del ragazzo (Isidoro) sono stati utilizzati per plasmare le scatole dei semi o le case della città. Le spirali degli alberi sono diventati i riccioli della fanciulla".
Inoltre mentre in certi casi i colori sono tenuti nettamente separati, in altri l'artista gioca a creare con essi delle sfumature che si sovrappongono l'un l'altra, creando un intrigante effetto.
Sopra: Le immagini risultano molto belle e di impatto, ricchissime di elementi e di decorazioni che lasciano l'osservatore incantato. A
colpire però maggiormente l'occhio è l'uso e la scelta dei colori, in particolare l'artista fa uso del
bianco, del nero, del giallo, dell'arancione e del rosso.
"Il guardiano del'albero" di Myriam Ouyessand e illustrato da Anja Klauss è un libro con una storia carina, decisamente migliore rispetto a quella che avevo letto in "La grande onda " di Veronique Massenot e Bruno Pilorget, che mi era sembrata poco soddisfacente e un po' buttata lì. La storia di questo volume è decisamente più carina, più interessante e si sviluppa meglio e con maggiore coerenza. L'unico problema è che sembra troppo breve, in quanto si conclude semplicemente con l'abbraccio tra Isidoro e la principessa, venuta ad esprimergli la sua gratitudine per aver salvato lei e la sua città.
Le illustrazioni di Anja Klaus invece sono molto belle e soddisfano pienamente le aspettative del lettore, riprendendo e rivisitando bene lo stile di Gustav Klimt, grazie a queste tavole imponenti, molto decorate e coloratissime con tinte calde, accese e brillanti.
Ne risulta un volume carino, con delle splendide e preziose illustrazioni e con una trama che parte bene e termina in modo discreto (ma si poteva fare di più), anche se sarebbe stato interessante e utile sapere quale sarebbe stato d'ora in poi il destino di Isidoro e dell'Albero della Vita.
Questo libro è stato pubblicato in originale nel 2015 dalla L'Elan vert col titolo "Le gardien de l'arbre" ed è poi stata edita in italiano dalla Jaca Books nel 2017. Il volume ha 24 pagine, una copertina rigida, misura 32,5 cm d'altezza e 24,5 cm di lunghezza e costa 14 euro.
La collana "Il ponte delle arti" conta numerosi titoli, tutti basati su opere d'arte di grandi artisti:
- "Viaggio su una nuvola" di V. Massenot e E'. Mansot (Chagal; 2014)
- "Il ladro di Monnalisa" di G. Elschner e R. Badel (Leonardo; 2015)
- "L'invenzione geniale" di G. Elschner e R. Badel (Leonardo; 2015)
- "Il pirata dei colori" di C. Beigel e N. Sicaud (Van Gogh; 2015)
- "Gli alberi di Natale" di G. Elschner e S. Girel (Monet; 2015)
- "I tre musicanti" di V. Massenot e V. Hiè (Picasso; 2016)
- "Il cocorito e la sirena" di V. Massenot e V. Hiè (Matisse; 2016)
- "Il gatto e l'uccellino" di G. Elschner e P. Nille (Klee; 2016)
- "Il colore della notte" di H. Kérrillis e V. Hiè (Gauguin; 2016)
- "Anna e Johanna" di G. Elschner e F. Koenig (Vermeer; 2016)
- "La torre Eiffel all'attacco" di C. Beigel e E'. Mansot (Delaunay; 2016)
- "Il gioco delle tenebre" di C. Beigel e R. Saillard (Bosch; 2016)
- "Sogno d'inverno" di H. Kérrillis e S. Girel (Bruegel; 2016)
- "La grande onda" di V. Massenot e B. Pilorget (Hokusai; 2017)
- "Il gigante che sognava" di V. Massenot e P. Nille (Kandinskij; 2017)
- "Il guardiano dell'albero" di M. Ouyessand e A. Klauss (Klimt; 2017)
- "La casa sull'albero" di C. Beigel e C. Destours (Mondrian; 2017)
- "Misteri dietro le quinte" di H. Kérrillis e L. Albon (Degas; 2017)
- "I cavalieri delle quattro stagioni" di P. Coran e E'. Mansot (Arcimboldo; 2017)
- "Mamma lupa" di G. Elschner e E'. Nouhen (Lupa Capitolina; 2017)
- "Le due colombe" di G. Elschner e Zau (Picasso; 2017)
- "La grotta degli animali danzanti" di C. Alix e Barroux (Arte preistorica; 2017)
- "Il piccolo cavallo blu" di G. Elschner e E'. Mansot (Franz Marc; 2018)
- "La piccola principessa" di C. Beigel e X. Devos (Velazquez; 2018)
- "L'uomo che cammina" di G. Elschner e A. Guilloppé (Giacometti; 2018)
- "Il piccolo ippopotamo blu" di G. Elschner e A. Klauss (Arte egizia; 2018)
- "Che la festa cominci" di G. Elschner e A. Blanz (Seurat; 2018)
- "Tic! Tac!" di H. Kérrillis e L. Simon (Doisneau; 2018)
- "Il drago sul tetto" di C. Alix e F. Sochard (Gaudi; 2018)
- "L'elmetto de nonni" di G. Elschner e F. Sochard (Fernand Leger; 2018)
- "I due angeli custodi" di G. Elschner e F. Mansot (Raffaello; 2018)
- "Il cavaliere e l'assassiono del calendario" di C. Beigel e D. Jacquot (Arte medievale; 2018)
- "Sotto le stelle" di D. Dufresne e C. Geiger (Van Gogh; 2019)
- "Alla ricerca di Lola" di D. Calì e R. Badel (Hopper, 2019)
- "La corona del re" di Muzi e C. Mollet (Arte medievale; 2019)
- "Il supermercato tutto matto" di S. Servant e C. Destours (Dubuffet, 2019)
- "Il grande viaggio di Naoki" di Mapi e B. Pilorget (Hokusai; 2019)
- "La piccola ballerina" di G. Elschner e O. Desvaux (Degas; 2019)
- "Il vascello bianco" di V. Massenot e A. Klauss (Le Corbusier; 2019)
- "Giocomagico" di h. Kérillis e J. Boillat (Arte antica; 2019)
- "Scriviamo sul muro?" di R. Gallissot e S. Touache (Street art, 2020)
- "Dov'è finita ranocchietta?" di G. Elschner e F. Sochard (Monet; 2020)
- "Il colore dei sogni"di A. Briére-Haquet e J. Gueyfier (Botticelli; 2020)
- "La casa fantastica" di G. Elschner e L. Vandenelde (Hundertwasser; 2020)
- "Albertina"di G. Elschner e L. Placin (Durer; 2020)
- "I disegni segreti" di V. Massenot e B. Pilorget (Arte medievale; 2020)
- "La foresta dei sogni" di G. Elschner e F. Mansot (Van Gogh; 2020)
- "Il leone volante" di C. Beigel e C. Destours (Calder, 2021)
- "Nonna perde le parole" di D. Rémi e S. Rèmi (Munch, 2021)
- "I pennelli di Frida" di V. Massenot e E. Mansot (Frida Kahlo; 2021)
- "Il gallo di Notre-Dame" di G. Elschner e S. Rèmi (Arte medievale, 2021)
- "Il piccolo ippopotamo blu e i segni segreti" di G. Elschner e A. Klauss (Arte egizia; 2021)
- "La gatta magica" di V. Hié (Arte egizia; 2021)
- "La torta senza mele" di G. Elschner e O. Desvaux (Cezanne; 2021)
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