venerdì 30 settembre 2022

Alice nel Paese delle Meraviglie di RBA Italia

Ultimamente vi avevo parlato di una collana della RBA che è da poco uscita in edicola e che si intitola : STORIE MERAVIGLIOSE. E' una collana che riunisce classici "frutto di prestigiosi autori del calibro di Oscar Wilde, Lewis Carroll, Charles Dickens e William Shakespeare. Altri provengono dalla tradizione e sono stati magnificamente rielaborati dai fratelli Grimm, H. C. Andersen o Charles Perrault, ma tutti occupano un posto speciale nella tua memoria". Una collana dedicata all'infanzia insomma, ma che propone quei libri che sono rimasti nel cuore da bambini e che continuano a farsi amare e apprezzare anche dagli adulti.
Vi avevo già recensito il secondo volume uscito il 10 settembre "La Bella e la Bestia" ed oggi sono qui per parlarvi di un'altra uscita di questa collana, poiché è così ben fatta e interessante che penso che alcuni suoi titoli meritano un approfondimento. In questo caso vi recensirò il volume di "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Lewis Carrol (terza uscita della serie). Tale edizione deriva dalla lussosa ed elaborata Centenary Edition che fu pubblicata dalla casa editrice Hodder & Stoughton nel 1932, per commemorare il centesimo anniversario dalla nascita di Lewis Carroll.
 
  Sopra: La copertina di questa edizione di "Alice nel Paese delle Meraviglie" di RBA è di colore rosso e mostra scritte e decori dorati (come l'immagine di alcuni funghi), oltre all'immagine di alice, con il suo vestito azzurro e i capelli biondi.
 
La storia si apre con Alice che vede passare davanti a sè un coniglio bianco molto in ritardo, mentre si sta annoiando su una sponda assieme alla sorella che sta leggendo un libro senza figure, e decide di seguirlo, cadendo dentro una tana e raggiungendo così il Paese delle Meraviglie. 
Si tratta di un luogo in cui incontrerà molti bizzarri personaggi quali: il Bruco che fuma un narghilè, una Duchessa, il gatto del Cheshire, il Cappellaio Matto, la Lepre Marzolina, la Regina, la Finta Tartaruga. Sarà inoltre un posto in cui vivrà momenti e situazioni  assurde: rimpicciolendosi o ingrandendosi a dismisura bevendo o mangiando dei biscotti, festeggerà il suo Non Compleanno, giocherà a croquet utilizzando fenicotteri come mazze e istrici come palle, testimonierà in un processo....
In questa edizione vi è anche una sorta di prefazione che spiega l'origine della storia di Alice: "L'opera nasce dalle storie con cui Lewis Carrol era solito intrattenere le figlie del suo amico Henry Liddell. Delle tre bambine, quella che mostrò più entusiasmo fu la figlia di mezzo, Alice, a cui Carrol diede una prima versione del manoscritto".
La versione contenuta in questa edizione della Rba è la traduzione ad opera di Milli Graffi, presa su licenza della Garzanti Editore (1989). 
Vi riporto qui di seguito l'inizio del libro, così potete vedere la traduzione:
"Alice moriva di noia a starsene seduta con la sorella sulla proda, senza far niente; aveva sbirciato un paio di volte il libro che la sorella stava leggendo, ma non c'erano nè figure n'è dialoghi, <<e a cosa serve un libro>>, pensava Alice, <<senza figure nè dialoghi?>>.
Stava dunque calcolando fra sè e sè (nei limiti concessi dal caldo di quella giornata che le dava un senso di sonnolenza e di istupidimento) se il piacere di farsi una ghirlanda di margherite fosse valsa la fatica di tirarsi in piedi per andare a raccogliere le margherite, quando all'improvviso le sfrecciò accanto un coniglio bianco dagli occhi rosa.
 
  Sopra: Due pagine interne iniziali del volume di Alice edito dalla RBA; notate come nella pagina a sinistra si veda un'illustrazione di Gwynedd M. Hudson, mentre in quella a destra vi sono i tipici decori che accompagnano i volumi di questa collana, in questo caso di colore rosso così come la copertina del volume.

Le illustrazioni che accompagnano questa edizione, impreziosendo queste pagine e incantando per la loro magia e delicatezza, sono opera della pittrice britannica Gwynedd M. Hudson. La sua fu una delle primissime visioni artistiche femminili dell’universo di Alice ma rimane ancora oggi annoverata tra le migliori.
I disegni di Gwynedd M. Hudson hanno un aspetto molto curato e, almeno con i personaggi e gli animali che glielo consentono, anche piuttosto realistico, mentre le creature più bizzarre e fantasiose (tra cui il Brucaliffo, il Cappellaio Matto o la Regina Rossa) assumo talvolta un aspetto un po' esagerato e grottesco.
Come è consuetudine nei libri di questa serie sono presenti sia immagini a colori a tutta pagina, che disegni più piccoli. Le prime raffigurano scene descritte nei testi (come l'incontro di Alice con il Brucaliffo o il tè del Cappellaio Matto e la Lepre Marzolina) ed hanno colori brillanti ma delicati. Sono scene molto ricche di particolari e di colori, tra i quali predominano i toni caldi del rosso e del viola.
Come al solito ogni immagine a colori è inserita all'interno di una cornice di foglie e sotto vi è una frase che fa riferimento al testo.

 

  Sopra: I disegni di Gwynedd M. Hudson hanno un aspetto molto curato e, almeno con i personaggi e gli animali che glielo consentono, anche piuttosto realistico, mentre le creature più bizzarre e fantasiose assumo talvolta un aspetto un po' esagerato e grottesco, come potete vedere nel caso del Brucaliffo (disegni in alto a sinistra) o del Cappellaio Matto (più in basso). Sono immagini che raffigurano scene descritte nei testi (come l'incontro di Alice con il Coniglio Bianco o con il Brucaliffo che potete vedere in alto, oppure il tè del Cappellaio Matto e la Lepre Marzolina dell'immagine in basso) ed hanno colori brillanti ma delicati, con tinte dai toni caldi che traggono sul rosso e sul viola.
 
Le immagini del secondo tipo sono più piccole e monocromatiche, e la loro tinta riprende quella della copertina, in questo caso il rosso. 
Sono piccoli disegni inseriti in mezzo ai testi, opera di Cyla Costa (che si occupa del lettering dei titoli in copertina e degli elementi decorativi interni), che rappresentano elementi della storia come personaggi oppure anche vere e proprie scene, con più personaggi che interagiscono tra loro.
Nel caso di questo libro di Alice, poi, questi disegni rossi non sono inseriti solo in mezzo ai testi, ma ad alcuni è stata dedicata un'intera pagina, sebbene le loro dimensioni rimangano comunque esigue. In questi casi le immagini ritraggono unicamente un personaggio della storia, da solo nella pagina bianca, senza nessuno elemento di sfondo.
 
 
 Sopra: Qui sopra potete vedere due pagine in cui sono presenti le immagini più piccole e monocromatiche, la cui tinta riprende quella della copertina, in questo caso il rosso. Sono piccoli disegni inseriti in mezzo ai testi che rappresentano elementi della storia come personaggi oppure anche vere e proprie scene, con più personaggi che interagiscono tra loro (come nella pagina a sinistra). Ad alcuni di questi disegni rossi è stata dedicata un'intera pagina, sebbene le loro dimensioni rimangano comunque esigue. In questi casi le immagini ritraggono unicamente un personaggio della storia, da solo nella pagina bianca, senza nessuno elemento di sfondo, come nella pagina a destra in cui si vede il Coniglio Bianco.
 
"Alice nel Paese delle Meraviglie" di Lewis Carrol edito da RBA Italia è un volume veramente raffinato e molto grazioso, un'edizione molto carina del grande classico scritto da Carrol.
A differenza di "La Bella e la Bestia" (specialmente la versione della Villeneuve) di Alice esistono già numerose edizioni illustrate, e la "concorrenza" è decisamente più ampia e ricca. Io stessa vi ho recensito diverse versioni illustrate di questo classico: come quella (questa) illustrata da Chris Riddell e tradotta da Beatrice Masini (ed. Il Castoro); o quelle illustrate da Benjamin Lacombe (questa) e da MinaLima (questa) (ed. Ippocampo), tradotte entrambe da Alessandro Ceni; o quelle illustrate da Helen Oxenbury e da Rebecca Dautremer (qui), tradotte entrambe da Masolino d'Amico (ed. Rizzoli); o quella (questa) illustrata da John Tenniel e tradotta da Masolino d'Amico (ed. Mondadori).
La maggior parte sono comunque edizioni costose dai 25/35€, ma ne esistono anche di più economiche come quella Einaudi Ragazzi (9 euro, traduzione di L. Angelini), Gribaudo (8,90 euro, traduzione di Luigi Lunari) o quella BUR delux (16 euro, traduzione di Masolino D'Amico), tutte e tre illustrate da John Tenniel. Poi c'è quella della casa editrice Il Palindromo (con una fascia di prezzo medio/alta, a 18 euro), edizione illustrata da Chiara Nott che celebra i 150 anni della prima traduzione in italiano (1872) a opera di Teodorico Pietrocòla Rossetti. A novembre uscirà poi "Alice nel paese delle Meraviglie" illustrato da Loputyn e tradotto da Miss Fiction (Tiffany Vecchietti), al costo di 22 euro (quindi sempre fascia medio/alta). Sicuramente questo volume della RBA si aggiunge alle numerose belle edizioni illustrate su Alice, rientrando tra quelle che comunque si collocano nella fascia di prezzo più vantaggiosa, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Ho apprezzato e trovato interessante la scelta delle illustrazioni, in quanto non scontata. Mi sarei infatti aspettata di ritrovare in questa edizione i disegni di John Tenniel, storico, nonché primo artista ad aver illustrato il classico di Carrol. La maggior parte delle edizioni illustrate che vogliono proporre delle immagini vintage (quindi non ad esempio nei casi in cui sono stati impiegati artisti contemporanei come Riddel, Lacombe o MinaLima) scelgono sempre Tenniel. La scelta della RBA di usare invece un'artista donna come Gwynedd M. Hudson è originale e inconsueta, il che rende questa edizione in qualche modo speciale (nonostante le molteplici altre già esistenti in italiano) poiché non esistono edizioni italiane di Alice con immagini di questa artista.
 
Questo volume è stato pubblicato nel 2022 dalla RBA Italia; ha una copertina rigida, ha 184 pagine, misura 18,5 cm d'altezza e 13,6 cm di lunghezza e costa 12 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 28 settembre 2022

Il fantastico libro dei draghi e altre creature di Étienne Friess e Laurence Kubler

"Il fantastico libro dei draghi e altre creature" di Étienne Friess e illustrato da Laurence Kubler  è un vero catalogo da cui scegliere il proprio drago o creatura preferiti. Un volume che rientra nella fortunata serie di opere dedicate a presentare vari tipi di animali fantastici, stavolta però in modo simpatico.
 
Sopra: Sulla copertina dallo sfondo blu/verde spiccano le grandi scritte del titolo che stanno per essere inghiottite dalla bocca di un drago rosso che spunta nell'angolo in basso a destra.
 
Il volume si apre con una lettera indirizzata a una principessa tenuta prigioniera, che però non è soddisfatta del drago che la sorveglia, il quale "passa il tempo a ballare il tip tap - quando non è impegnato a suonare l'arpa". Il circolo cavalleresco della Tavola Rotonda invia quindi alla principessa un catalogo che le "permetterà di selezionare, tra i nostri migliori elementi, una creatura che, siamo certi, vi soddisferà pienamente".
Inutile specificare, con una premessa simile, che questo catalogo non è di quelli di tipo serio, ma è un libro che punta molto sull'ironia, infatti tutte le creature in esso presenti hanno un aspetto e delle caratteristiche, oltre a dei nomi, alquanto buffi e simpatici.
Vi è ad esempio: Clemente Musoardente, che ha sempre il muso bruciato a causa di una deviazione della mascella che gli impedisce di sputare il fumo in avanti; Lello la Palla, un drago gonfio come una palla a causa di una puntura di vespa; Paulo Disco, un drago che ha deciso di infilarsi e attaccarsi addosso tutti i gioielli e il suo tesoro, ricoprendo di oro il suo corpo; Boris il nano è un eterno indeciso, che tra due cose, non sapendo quali scegliere, le prende entrambe; Lola Loletta è il drago più piccolo al mondo, alta come tre semi di mela, ma comunque capacissima a sputare fuoco; Ettore il centauro è invece specializzato negli scherzi; il Pazzo Danzatore Selvaggio è un drago cinese dal corpo longilineo, capace di volare senza ali e che ama danzare e sfilare nelle parate...
Insomma, non solo draghi, ma un po' di creature di tutti i gusti tra sirene, elfi, centauri, giganti, orchi, fate, nani e leprecauni.
Le descrizioni che accompagnano ogni personaggio sono molto brevi e ironiche, e sono accompagnate da altre due note: esperienza e pericolosità.
La prima voce racconta qualcosa in più della creatura, ad esempio in cosa ha avuto successo nella vita grazie alle sue capacità o in cosa ha provato a cimentarsi: Lello LaPalla "da quando è stato autorizzato  a giocare come palla, è campione di bowling in tutte le categorie";  Lola Loletta invece "ha un'esperienza non indifferente come guida per i minatori e per i visitatori interessati a esplorare grotte e cavità naturali".
La pericolosità è indicata con un voto da 0 a 5, tra i meno pericolosi (con voto 0/5) troviamo Nanno l'elfo poiché "anche se si mettesse a rincorrervi, si appisolerebbe strada facendo", mentre tra i più pericolosi (5/5) c'è Jimmy il troll con cui "la sua ottima condizione fisica non lascia scampo".
Oltre alle descrizioni delle creature nel volume viene inserita anche qualche altra piccola informazione aggiuntiva per capire meglio queste creature come: una rappresentazione dell'anatomia del drago, o alcune invenzione che facilitano la vita degli esseri fantastici (come il taglia-artigli 86XXL, o le strascarpe, scarpe per piccole creature con zeppe regolabili, o il cannone a brillantini per le fate stufe di spargere a mano brillantini...).
 
 Sopra: Le pagine dedicate al Pazzo Danzatore Selvaggio (questo il nome che risulta se traducete in italiano le scritte in cinese), il quale è un Lung asiatico a cui piace danzare e sfilare.
 
Le illustrazioni di Laurence Kuber sono veramente belle, semplici ma dettagliate e molto curate, con colori dai toni accesi, vivaci e brillanti, a volte più delicati (specie negli sfondi) e altre volte più intensi.
Le grandi dimensioni delle pagine e dei disegni permettono al lettore di poter osservare bene tutti i dettagli.
Oltre alle illustrazioni a colori ve ne sono anche alcune in bianco e nero che sono di dimensioni più piccole inseriti vicino ai testi e servono all'artista per decorare le pagine con le scritte, che probabilmente risulterebbero un po' vuote altrimenti. Queste piccole immagini rappresentano qualche oggetto legato alla creatura descritta, ad esempio in Ordina la sirena è rappresentato un pesce, mentre in Ludmilla Tischiscio (un gigantesco uccello) è disegnato un nido con due uova all'interno.
 
 
 
Sopra: Le illustrazioni di Laurence Kuber sono veramente belle, semplici ma dettagliate e molto curate, con colori dai toni accesi, vivaci e brillanti, a volte più delicati (specie negli sfondi) e altre volte più intensi. Oltre alle illustrazioni a colori ve ne sono anche alcune in bianco e nero che sono di dimensioni più piccole inseriti vicino ai testi come ad esempio in quelli di Ludmilla Tischiscio (un gigantesco uccello), in cui in alto nella pagina a sinistra possiamo vedere disegnato un nido con due uova all'interno; in Clemente invece è stato rappresentato un Ciak.
 
Lo stile dei disegni non è per niente realistico comunque, anzi è piuttosto esagerato e buffo, visto che le creature che Kubler va a rappresentare hanno tutte un aspetto molto particolare e piuttosto simpatico. Come ad esempio Renato Smoccolo, un drago affetto da un raffreddore cronico; oppure Clemente Musoardente, che ha sempre il muso bruciato a causa di una deviazione della mascella che gli impedisce di sputare il fumo in avanti; o, ancora, Lello la Palla, un drago gonfio come una palla a causa di una puntura di vespa.
Questo tipo di immagini comunque è coerente con lo stile narrativo dei testi, anche quello piuttosto simpatico e ironico.
 

Sopra: Lo stile dei disegni è molto buffo, esagerato e un po' cartunesco, come ad esempio Renato Smoccolo, il drago col raffreddore, in alto, o Lello la Palla, nell'immagine in basso, il drago allergico alle vespe.

"Il fantastico libro dei draghi e altre creature" di Étienne Friessè un libro illustrato molto carino e simpatico, che segue un andamento molto ironico e simpatico, strizzando l'occhio e facendosi anche un po' beffe di tutti quei volumi/enciclopedie seri pubblicati sulle creature fantastiche (in particolare draghi e fate) in cui si cerca di convincere il lettore del realismo della storia narrata e dell'esistenza di questi esseri (un esempio fra tutti è sicuramente "Dragologia: il libro completo dei draghi").
Anche le illustrazioni Laurence Kubler seguono questa linea ironica, in quanto l'artista propone al lettore delle creature molto buffe e dall'aspetto simpatico. Pur presentando uno stile un po' cartunesco e caricaturale comunque i disegni risultano molto belli, curati e dettagliati, assai piacevoli da osservare.
Ne risulta un volume molto grazioso e simpatico, di grandi dimensioni, non troppo complesso e che vuole essere preso con ironia, adatto ai lettori dai 4 anni in su, in quanto le parti scritte non sono molte e c'è una decisamente superiore quantità di immagini.
Piccolo commento legato all'esperienza personale: comunque, quando nella descrizione di Lola Loletta ho letto che è alta "come tre semi di mela" mi è subito partita in mente la sigla dei Puffi cantata dalla Cristina D'Avena con la parte che dice "son alti su per giù tre mele e poco più" o, sempre della D'Avena, la sigla di Pollicina, in cui viene detto, riferito all'altezza di quest'ultima, "di bambine come te so che al mondo non ce n'è, alte come 4 chicchi di caffè".
 
Il volume è stato edito in Francia nel 2019 dalle Editions Margot col titolo "The fantastique catalogue des dragons et otre creatures" ed è stato pubblicato in italiano nel 2021 dalla casa editrice Il Castello. Il libro ha una copertina rigida, misura 38,8 cm d'altezza e 26 cm di lunghezza, ha 64 pagine e costa 18 euro.
 
Se questo libro ti ha interessato dai un'occhiata anche agli altri cataloghi della serie:
  • "L'incredibile libro dei mostri" di Gregoire Kocjan e Mateo Dineen (ott. 2021)
  • "Il cattivissimo libro dei lupi" di Étienne Friess e Laurence Kubler (genn. 2022)
  • "Il magico libro delle streghe e degli stregoni" di Bernard Villiot e Adilson Farias (ott. 2022)
     
   
Sopra: Le copertine degli altri tre titoli che fanno parte di questa collana dedicata alle creature magiche e ai mostri.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 26 settembre 2022

Fiabe classiche di Charles Perrault e Nicoletta Ceccoli

"Fiabe classiche" di Charles Perrault e con le illustrazioni di Nicoletta Ceccoli è una raccolta completa delle fiabe di Perrault.
L'opera fa parte di una collana di fiabe classiche pubblicata dalla Mondadori tra il 1999 e il 2004 di cui vi avevo già recensito un titolo ("Fiabe scelte e riscritte da Elio Pecora" di Gianbattista Basile e illustrate da Paolo D'Altan), ma di cui fanno parte anche queste raccolte: "Fiabe classiche" di Hans Christian Andersen e Michael Foreman, "Fiabe classiche" di Jacob e Wilhelm Grimm e Michael Foreman, "Favole" di Esopo e "Le mille e una notte" scelte e riscritte da Brian Alderson e illustrate da Michael Foreman.
 
Sopra: La copertina presenta uno sfondo rossiccio con le scritte del titolo rosse, sopra le quali spicca una piccola illustrazione a colori (visibile sui toni del rosso anche al di sotto) di Nicoletta Ceccoli della fiaba "Cappuccetto Rosso".
 
Quest'opera è, come suggerisce il titolo, una raccolta composta dalle fiabe originarie del volume "Racconti e storie del passato" ("Histoires ou contes du temps passè"), il cui sottotitolo era "I racconti di Mamma l'Oca": "Cappuccetto rosso", "Barbablù", "Mastro gatto ovvero Il gatto con gli stivali", "Cenerentola", "Le fate", "La bella addormentata nel bosco", "Pollicino", "Enricchetto dal ciuffo" e "Pelle d'Asino".
Confronterò ora un paio di testi di questa versione con quelli del volume della Donzelli "Tutte le fiabe", così che vi possiate fare un'idea precisa di come sono state tradotte le fiabe.
 
 1) "Cappuccetto Rosso" Ed. Donzelli (2016): "C'era una volta una bambina molto carina, ma così carina che in tutto il villaggio non ce n'erano di uguali. La sua mamma la adorava, e la nonna, che era pazza di lei, le aveva fatto fare una mantella rossa col cappuccio che le stava a meraviglia, tanto che in paese tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
Un giorno la mamma, che aveva fatto delle focacce, disse alla bambina: <<Ho saputo che la nonna è a letto malata, và a trovarla e portale questa focaccia e questo vasetto di burro>>.
Cappuccetto rosso s'incamminò lesta per andare a trovare la nonna che abitava in un altro villaggio. Mentre attraversava il bosco incontrò compare lupo, che, vedendola, ebbe subito una gran voglia di mangiarla, ma siccome lì intorno c'erano dei boscaioli che lavoravano, dovette tenersi la voglia e accontentarsi di fare conversazione.
<<Dove stai andando?>> chiese alla bambina."
 
 1) "Cappuccetto Rosso" Ed. Mondadori (2001): "C'era una volta in un villaggio una bambina, la più carina che mai si sia veduta; la sua mamma non vedeva che per gli occhi suoi, e la nonna non era da meno. La brava donna le aveva fatto fare un cappuccetto rosso: e le stava così bene che ormai tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
La sua mamma un giorno, avendo fatto delle focacce, quando furono cotte le disse:
- Perché non vai a vedere come sta la nonna? M'hanno detto che non si sentiva bene; portale una focaccia e questo vasetto di burro.
Cappuccetto partì subito per andare dalla nonna, che abitava in un altro paesello. Attraversando un bosco. incontrò quel tipaccio del Lupo, al quale venne una gran voglia di mangiarsela; ma non osava farlo, perché lì nella foresta c'erano alcuni taglialegna. Le chiese dove andava; la povera bambina, non sapendo quanto è pericoloso fermarsi per dare retta a un lupo, gli rispose:....
 
2) "Cenerentola" Ed. Donzelli (2016): "E infatti, pochi giorni dopo, il figlio del re fece annunciare ai suoi araldi che avrebbe sposato la fanciulla il cui piedino avesse l'esatta misura di quella scarpetta di cristallo: le prime a sottoporsi alla prova furono le principesse, poi le duchesse, e poi tutta la corte, ma inutilmente, perché in quella scarpetta nessun piede riusciva ad entrare. Quando fu il turno delle due sorellastre, avreste dovuto vedere come cercavano di rimpicciolire e si storcere il piede per farlo entrare nella scarpetta! Cenerentola, che le guardava, disse ridendo: <<Provate un po' a vedere se va a me!>>.
Le sorelle scoppiarono in una risata di scherno, ma il messo del principe guardò la fanciulla con attenzione e, giudicandola molto bella, si dichiarò d'accordo, poiché l'ordine era di di far provare la scarpetta a tutte le fanciulle del regno."
 
2) "Cenerentola" Ed. Mondadori (2001): " Dissero il vero; infatti, pochi giorni dopo, il figlio de re fece proclamare a suon di tromba ch'egli avrebbe sposato colei a cui la scarpina avesse calzato perfettamente al piede. Si cominciò a provarla alle principesse, poi alle duchesse, e a tutte le dame della corte, ma fu tempo perso. La portarono anche dalle due sorelle, che fecero tutto il possibile per farsi entrare al piede quella scarpa, ma non vi riuscirono. Cenerentola che le guardava, e riconobbe la sua scarpetta, disse come per scherzo:
- Vediamo un po' se alle volte non mi stesse bene!
Le sorelle si misero a ridere e a canzonarla. il gentiluomo che era incaricato di provare la scarpa, aveva guardato attentamente Cenerentola e, avendola trovata molto bella, disse che la cosa era giustissima e lui aveva ricevuto l'ordine di provarla a tutte le ragazze".
 
Come potete leggere le due versioni coincidono, infatti le fiabe di questa raccolta della Mondadori sono state riportate in modo fedele, come erano state scritte da Perrault, dall'inizio fino alle morali finali. L'unica cosa è che la traduzione, essendo stata fatta da Giulio Einaudi nel 1957 e il 1967 si sente che è piuttosto vecchiotta, soprattutto nelle morali.
Vi riporto poi anche un confronto tra alcune morali finali che, essendo in rima, è sempre divertente confrontare e vedere come ogni traduttore le ha adattate.
Per prima vi presenterò una delle due morali della fiaba di "Barbablù". Infatti, se nella prima l'autore si limita a mettere in guardia le ragazze dall'essere curiose ("… Trattasi dunque di un difetto vile (la curiosità) / che costa molto più di quel che vale"), la seconda invece è più ironica. Confrontare le morali è interessante poi perché esse sono scritte in rima:
 
Ed. Donzelli (2016):
"Chi ha esperienza del mondo ha già capito
che questa storia è del buon tempo andato.
Oggi non trovi più nessun marito,
per quanto iroso, scontento e poco amato,
che dalla moglie non sia più che ammansito.
che abbia le barba gialla, blu o marrone,
non si capisce più chi sia il padrone."
 
Ed. Mondadori (2001):
"Chiunque sia del mondo un po' informato
Subito vede che il racconto nostro
Non è che storia del passato.
oggi, dove trovarlo un tale mostro
Di marito che vuole l'impossibile?
Per malcontento e geloso che sia,
Oggi il marito si mostra impassibile
Al fianco dell moglie, e tira via.
E di qualunque tinta sia tinto il suo barbone,
è difficile dire chi dei due sia il padrone. "
 
Ecco invece la morale di "Cappuccetto Rosso":
 
 Ed. Donzelli (2016):
"Questa favola avverte le bambine,
specie se son graziose ed innocenti,
di non prestar ascolto alle moine
dei lupi travestiti da passanti.
Si sa che i lupi non sono tutti uguali
e che fra tutti i più pericolosi
sono quelli che a forza di regali,
di promesse e di discorsi zuccherosi
convincono le prede con le buone
a lasciarsi mangiare in un boccone."

Ed. Mondadori (2001):
"Qui si vede che i bimbi, ed ancor più le care
Bimbe, così ben fatte, belline ed aggraziate,
Han torto di ascoltare persone non fidate,
Perché c'è sempre il lupo che se le può mangiare.
Dico Lupo perché non tutti i lupi
Son d'una specie, e ben ve n'è di astuti
Che, in silenzio, e dolciastri, e compiacenti,
Inseguon le imprudenti
Fin nelle case. Ahimè, son proprio questi
I lupi più insidiosi e funesti!"
 
 
Sopra: L'illustrazione della Ceccoli dedicata alla fiaba di "Cappuccetto Rosso", in cui vediamo la bambina, vestita di rosso, in primo piano, mentre corre su un sentiero che inizia con la lingua del lupo, che è possibile vedere in sondo, mentre si mimetizza con gli alberi del bosco. Interessante la palette di colori che si basa sul contrasto tra azzurro e rosso.

L'opera è accompagnata dalle illustrazioni di Nicoletta Ceccoli, un'artista italiana con molta esperienza e che ha illustrato diversi titoli come: "Nuvolando" di Riccardo Geminiani (1998), "La bambina nel catsello dentro il museo" di Kate Bernheimer (2009) "Sogni di bambina" (2012), "La bambina bianca" di Maria Vago (2014), "Teseo e Arianna" di Nicoletta Codignola (2017), "Play with me (2018), "Resta con me" (2019), "Nuvole" di Riccardo Geminiani (2021) ....
In questo volume sono presenti due tipi di immagini: in bianco e nero e a colori.
I disegni in bianco e nero sono tutti di piccole dimensioni e sono collocati all'inizio di ogni fiaba, prima del titolo. Sono disegni che rappresentano vere e proprie piccole scene in miniatura tratte dalla storia, come il lupo che parla con Cappuccetto o la moglie di barbablù che entra nella stanza proibita...
Vi sono poi i disegni a colori, che rappresentano anche loro scene narrate all'interno delle fiabe, solitamente qualche scena chiave come il momento in cui Barbablù consegna il mazzo di chiavi alla moglie o  quando il principe prova l'anello a Pelle d'Asino.

   
Sopra: In questo volume sono presenti due tipi di immagini: in bianco e nero (di piccole dimensioni e sono collocati all'inizio di ogni fiaba) e a colori (come quelle qui sopra).Queste immagini a colori ritraggono scene importanti della fiaba, in questi casi di quella di "Barbablù" ( a sinistra) e di "Pelle d'Asino" (a destra).
 
I disegni di Nicoletta Ceccoli hanno dei tratti delicati che tratteggiano personaggi dall'aspetto non proprio realistico, soprattutto per quanto riguarda la forma dei visi, che sono molto tondeggianti, con dei nasi che, anche di profilo, quasi non si vedono poiché sono molto poco prominenti (essi sporgono al di fuori dei contorni della faccia appena appena); gli occhi inoltre sono molto piccoli e distanziati, mentre la fronte risulta molto ampia.
Le immagini della Ceccoli risultano comunque molto adatte a rappresentare racconti fiabeschi perché le sue illustrazioni hanno un aspetto etereo e sognante, capace di trasportare l'osservatore in un mondo incantato.
Questo effetto è reso anche grazie ai colori, che hanno tinte brillanti e chiare, spesso abbastanza delicate e ovattate. In una stessa immagine solitamente l'artista ha scelto di far prevalere due colori, come ad esempio il blu e il viola, il verde e il viola, il blu e l'arancione o il rosso...
 
 
Sopra: A sinistra un'illustrazione della fiaba della Bella Addormentata, mentre a destra quella di Cenerentola, in cui si vede il momento della figa dal ballo. Da notare la palette di colori e come, in ciascuna immagine, prevalgano sempre due tinte (in quella a sinistra il verde e il viola e in quella a destra il blu e il viola).
 
"Fiabe classiche" di Charles Perrault e con le illustrazioni di Nicoletta Ceccoli è una bella raccolta di fiabe di Perrault, che sono state mantenute fedeli a quelle scritte da lui, senza tagli, modifiche o riadattamenti, anche se la traduzione in certi casi risulta un po' vecchiotta.
Le illustrazioni della Ceccoli vanno ad impreziosire questa raccolta, con il loro tratti delicati e il loro stile etereo e sognante, capace di trasportare l'osservatore in un mondo incantato.
E' un peccato che questo volume (così come gli altri della medesima collana d'altronde) non si trovi più disponibile in commercio, perché è vermanete una raccolta di fiabe ben fatta venduta, tra l'altro, ad un buon prezzo.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2001 dalla Mondadori; ha 104 pagine, la copertina rigida dotata di sovracopertina, misura 26,5 cm d'altezza e 19 cm di lunghezza e costa 14,46 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 23 settembre 2022

La Bella e la Bestia di RBA Italia

Ultimamente vi avevo parlato di una collana della RBA che è da poco uscita in edicola e che si intitola : STORIE MERAVIGLIOSE. E' una collana che riunisce classici "frutto di prestigiosi autori del calibro di Oscar Wilde, Lewis Carroll, Charles Dickens e William Shakespeare. Altri provengono dalla tradizione e sono stati magnificamente rielaborati dai fratelli Grimm, H. C. Andersen o Charles Perrault, ma tutti occupano un posto speciale nella tua memoria". Una collana dedicata all'infanzia insomma, ma che propone quei libri che sono rimasti nel cuore da bambini e che continuano a farsi amare e apprezzare anche dagli adulti.
Ebbene oggi sono qui per parlarvi di un volume specifico di questa collana, poiché è così ben fatta e interessante che penso che alcuni suoi titoli meritano un approfondimento. In questo caso vi recensirò il volume di "La Bella e la Bestia" (seconda uscita della serie).

 
Sopra: La splendida copertina dallo sfondo viola con titolo e decori dorati, su cui vediamo la bestia mentre tiene in mano una rosa e Bella.

Questa edizione è interessante perché comprende due versioni della storia: quella originale del 1740 scritta da Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, e quella successiva scritta dalla Jeanne-Marie Le Prince de Beaumont, che è una riduzione della precedente, ma anche la versione più famosa che ha trasformato questa storia in una vera e propria fiaba.
In entrambi i casi le storie sono integrali; nel caso dei testi della Villeneuve essi sono stati tradotti dal francese da Riccardo Ferrigato. Adesso vi riporterò l'inizio della storia così potrete confrontarla con la traduzione dell'edizione "La bella e la bestia" di Ippocampo (che a sua volta l'ha avuta su licenza della Donzelli), una delle pochissime edizioni italiane di questa versione della fiaba.

Testo di Adelina Galeotti (ed. Ippocampo e Donzelli): "In un paese molto lontano da qui si trova una grande città, dove il florido commercio alimentava l'abbondanza. Qualche tempo fa tra i suoi abitanti la città poteva annoverare un mercante felice delle sue intraprese e su cui la fortuna, a misura dei suoi desideri, aveva sempre sparso i più bei favori. Ma se il mercante aveva ricchezze immense, aveva pure molti figli. La sua famiglia era composta da sei ragazzi e di sei ragazze. Nessuno di loro era accasato. I maschi erano troppo giovani per preoccuparsene. Le femmine, troppo fiere delle grandi ricchezze su cui pensavano di poter contare, non riuscivano a determinarsi alla scelta da fare. La loro vanità era lusingata dall'assiduità della gioventù più brillante.
Ma un rovescio di fortuna del tutto inaspettato venne a turbare la dolcezza della loro vita. La loro casa prese fuoco. "

Testo di Riccardo Ferrigato (ed. RBA Italia): "In un paese molto lontano da qui c'era una grande città dove i commerci prosperavano generando grandi ricchezze. Tra i suoi cittadini vi era un mercante soddisfatto dei propri affari, a cui la fortuna, che ne assecondava i desideri, aveva sempre accordato i migliori favori. Ma se il mercante godeva di ricchezze immense, aveva anche molti figli. La sua famiglia era composta da sei ragazzi e sei ragazze, nessuno dei quali era accasato. I ragazzi pensavano di essere ancora troppo giovani per porsi il problema; le ragazze erano troppo compiaciute dei molti beni sui quali potevano contare e non era facile decidere che avrebbero dovuto sposare.
La loro vanità era lusingata dalle attenzioni dei giovani più brillanti, ma un rovescio della fortuna, al quale non erano preparate, arrivò a sconvolgere la piacevole esistenza. La loro casa prese fuoco".
 
La versione della Beaumont, più breve e più simile a una vera e propria fiaba, presenta invece la traduzione di Carlo Collodi del 1875, traduzione contenuta anche in "La bella e la bestia" di David Sala, edita dalla Gallucci. Vi riporto l'incipit della fiaba, così potete vedere le differenze rispetto alla versione della Villeneuve.

Traduzione di Collodi: "C'era una volta un mercante che era ricco sfondato. Aveva sei figliuoili, tre maschi e tre femmine; e siccome era un uomo che sapeva il vivere del mondo, non risparmiò nulla per educarli e diede loro ogni sorta di maestri. Le sue figlie erano bellissime; la minore soprattutto era una meraviglia, e da piccola la chiamavano la bella bambina, e di qui le rimase il soprannome di Bella, che fu poi cagione di gran gelosia per le sue sorelle. Questa figlia minore, oltr'essere la più bella, era anche la più buona delle altre. Le due maggiori, perché erano ricche, avevano molto fumo; si davano l'aria di gran signore, e non gradivano la compagnia delle figlie degli altri negozianti, ma se la dicevano soltanto col nobilume. Andavano dappertutto: ai balli, alle commedie, alle passeggiate; e si ridevano della sorella minore, perché spendeva una gran parte del suo tempo nella lettura dei buoni libri."

 
Sopra: Delle pagine interne dell'edizione Rba in cui a destra è presente un'illustrazione di Dulac che ritrae Bella mentre è ospite al castello della Bestia. Da notare poi nella pagina a sinistra il capilettera decorato e colorato di viola.

Il volume è accompagnato dalle illustrazioni di Walter Crane ed Edmund Dulac, due artisti dell'epoca d'oro dell'illustrazioni dal valore indiscusso.
Walter Crane si è occupato di illustrare la versione scritta dalla Villeneuve, e i suoi disegni sono tratti da un'edizione di John Lane del 1901 e sono di particolare interesse perchè l'artista fu uno dei pochi ad accedere direttamente alla versione originale delle Villeneuve. Crane era un artista inglese capace di fondere testo, decorazioni e immagini, ripensando i libri per bambini come opere esteticamente unitarie e attentamente studiate. Le sue illustrazioni di fiabe mostrano uno stile preraffaellita, sebbene l'artista abbia tratto ispirazione da molte fonti diverse. E' considerato uno dei pionieri dello stile Liberty, anche se all'inizio fu influenzato dalla corrente pittorica dei Preraffaeliti. Le sue illustrazioni, molto raffinate, si riconoscono subito per il gran numero di dettagli e l'attenzione ai particolari (in particolare agli abiti e alle architetture), nonché per i loro colori accesi e brillanti.
Ad occuparsi invece della versione della Beaumont è stato invece Edmund Dulac, illustratore e disegnatore francese naturalizzato inglese, che ci propone una fiaba dai tratti molto graziosi, anche se dai colori più cupi rispetto a Crane, e un po' arabeggianti, soprattutto per quanto riguarda la scelta dell'abbigliamento.
In questo caso le immagini inserite nel testo sono tratte da "The speeping Beauty and other Fairy Tales from the old French", un gioiello del 1910 della casa editrice Hoddder & Stoughton.

   
 Sopra: Entrambe le scene ritraggono lo stesso momento della storia, cioè l'incontro del mercante (padre di Bella) con la Bestia. L'illustrazione a sinistra, in cui l'uomo è colto nel momento in cui ha appena strappato la rosa, è di Crane, mentre quella a destra, dove il mercante si è messo in ginocchio a supplicare la bestia, e di Dulac. Da notare la differenza nei colori e nei costumi, oltre che negli ambienti, senza contare poi l'aspetto della bestia, che non venendo mai descritta con precisione nella fiaba ha lasciato spazio all'immaginazione degli artisti.
 
Le illustrazioni dei due artisti sono ben riprodotte all'interno del volume, con colori nitidi e che non rilasciano inchiostro. Ogni immagine a colori è inserita all'interno di una cornice di foglie e sotto vi è una frase che fa riferimento al testo.
Nel libro non ci sono solamente le immagini a colori, ma ve ne sono anche di più piccole monocromatiche, la cui tinta riprende quella della copertina, in questo caso il viola. Sono piccoli disegni inseriti in mezzo ai testi, opera di Cyla Costa (che si occupa del lettering dei titoli in copertina e degli elementi decorativi interni), che rappresentano elementi della storia come personaggi oppure edifici o ambienti.
 
 

Sopra: Le illustrazioni dei due artisti hanno colori nitidi e che non rilasciano inchiostro; ogni immagine a colori è inserita all'interno di una cornice di foglie e sotto vi è una frase che fa riferimento al testo come potete vedere nelle due immagini in alto. Nel libro ci sono anche delle piccole immagini monocromatiche, la cui tinta riprende quella della copertina, in questo caso il viola. Sono piccoli disegni inseriti in mezzo ai testi che rappresentano elementi della storia come personaggi oppure edifici o ambienti. Nella pagina qui sopra più in basso ad esempio potete vedere i personaggi di Bella e della Bestia.

"La Bella e la Bestia" della RBA Italia è una splendida edizione che mi ha lasciato molto soddisfatta, in quanto il volume presenta una nuova traduzione della fiaba della Villeneuve, che come spiegavo all'inizio è piuttosto difficile da trovare in italiano. Attualmente da quanto ne so ve ne sono solo due edizioni (oltre a questa nuova di RBA): quella edita dalla Donzelli nel 2002 in una raccolta di varie versioni della Bella e la Bestia: "La bella e la bestia: quindici metamorfosi di una fiaba" e poi quella dall'Ippocampo del 2017 illustrata da MinaLima. Quest'ultima edizione, tuttavia, a quanto pare riprende quella della Donzelli (vi è scritto infatti "La presente edizione è pubblicata su licenza di Donzelli Editore"), per cui diciamo che alla fine la traduzione finora disponibile in Italia era una sola.
Ho apprezzato molto quindi che la RBA abbia deciso di pubblicare una nuova traduzione della storia, che a mio parere risulta anche un po' meno difficile e contorta rispetto a quella della Donzelli (provate a confrontare i due stralci di testo che vi ho riportato, vedrete che la traduzione Donzelli non è facilissima da seguire).
Approvo totalmente anche la scelta delle illustrazioni, opera di due grandi artisti dell'epoca d'oro dell'illustrazione quali Walter Crane ed Edmund Dulac. Tali immagini sono inoltre state riportate molto bene all'interno del volume, con colori nitidi e chiari ed immagini ben definite.
L'unica pecca del volume sono forse le piccole dimensioni delle lettere, che potrebbero dare qualche noia a chi ha problemi di vista.
L'edizione è comunque molto bella e curata, solida, compatta e di piccole dimensioni, con cornici attorno alle illustrazioni a colori e intorno ai numeri delle pagine, disegni a colori e altri in bianco e viola, nonché capilettera decorati. Un'opera adatta non solo ai bambini, a cui consiglio di leggere la fiaba della Beaumont tradotta da Collodi, ma anche agli adulti o ai ragazzi che vogliono approcciarsi alla versione della Villeneuve, che era pensata come destinata ad un pubblico di ragazze (in età da marito), e che infatti ha una trama a tratti un po' complessa da seguire.
Assieme a questa seconda uscita inoltre c'erano in omaggio anche degli adesivi che riprendono le copertine dei libri della collana, davvero una bella idea.

Questo volume è stato pubblicato nel 2022 dalla RBA Italia; ha una copertina rigida, ha 206 pagine, misura 18,5 cm d'altezza e 13,6 cm di lunghezza e costa 12 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 21 settembre 2022

Le più belle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda di Luisa Mattia e Elisa Bellotti

Ultimamente vi ho proposto più di qualche titolo dedicato a Re Artù e ai suoi cavalieri e oggi ve ne propongo un altro edito da una casa editrice italiana molto famosa: la Gribaudo. Il volume che vi propongo oggi è: "Le più belle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda" scritto da Luisa Mattia e illustrato da Elisa Bellotti; una raccolta delle vicende più famose che hanno per protagonisti re Artù e i suoi cavalieri: dall’estrazione della spada nella roccia all’incontro con Merlino, Morgana e la bella Ginevra; dalle battaglie contro i draghi ai feroci scontri con i nemici per conquistare e poi difendere la Britannia, fino a fondare uno smisurato impero; dall’arrivo di Lancillotto alla ricerca del Sacro Graal.
 
Sopra: Al centro della copertina, incorniciata da una cornice decorata con foglie, fiori e stemmi medievali, compare la scena in cui Artù estrae Exalibur dall'incudine.
 
Come viene spiegato nell'introduzione: "Questo volume raccoglie gli episodi più noti del ciclo bretone, che hanno per protagonista Artù e i suoi cavalieri."
All'interno sono infatti riportate vicende quali: la battaglia dei draghi a cui assiste il re Vortigern; il concepimento di Artù grazie all'inganno di Merlino (che farà assumere a Uher l'aspetto del marito di Igraine, Hoel); l'infanzia e la gioventù di Morgana; l'estrazione della spada nella roccia e l'incontro con Merlino; come Artù recupererà una nuova Exalibur dopo che la prima si era spezzata in un duello; le battaglie tra Artù e gli altri sovrani che non erano disposti a riconoscerlo come loro sovrano; l'incontro e le nozze con Ginevra; la fondazione della Tavola Rotonda; la lotta di Artù contro il gigante e con il cavaliere Accolon (mandato da Morgana); le peripezie di Lancillotto; il rapimento e la liberazione di Ginevra; le insidie di Mordred; la ricerca del Santo Graal e la comparsa di Gaalad; le vicende di Merlino e Viviana. 
Il volume risulta ampio e abbastanza completo riguardo le vicende di Merlino, Ginevra, Artù, e dei suoi cavalieri e le storie narrate in questa edizione sono (quasi) tutte piuttosto fedeli a quelle del ciclo arturiano. Ad esempio l'episodio riguardo al concepimento di Artù è stato riportato correttamente, con Uther Pendragon che chiede a Merlino di aiutarlo ad avere Igraine, moglie del re di Cornovaglia: "<<Voglio che Igraine mi ami e diventi mia moglie>> affermò sicuro il sovrano". Merlino accetta e spiega ad Uther il piano: "... Farò in modo che tu ti trasformi in Hoel. Avrai la sua faccia, la sua forza, la sua voce. Igraine ti vedrà e penserà che tu sia suo marito". Merlino rassicura anche il re sul fatto che il duca di Tintagel sta combattendo una battaglia ai confini del regno e lui farà in modo che il sovrano perisca nello scontro. In cambio di ciò Merlino convince Uther a dare a lui il figlio che Igraine partorirà. Questa è poi la scena dell'incontro tra Uther e Igraine: "Re Uther accettò. E, dopo un attimo, Merlino, con un solo gesto della mano, ne cambiò l'aspetto. Il re si guardò allo specchio e vide riflessa l'immagine del marito di Igraine. Senza perdere un secondo, fece il percorso a ritroso, salì a cavallo e corse fino a Tintagel. 
Igraine quando lo vide, scambiandolo per suo marito, gli corse incontro e lo abbracciò, lo baciò come fa una moglie innamorata. Uther rimase a Tintagel, a vivere con Igraine, per alcuni giorni. Dopo nove mesi, la bella duchessa di Tintagel diede alla luce un bambino. Merlino, il mago, lo chiamò Artù".
Questa vicenda, così come la maggior parte delle successive, è stata tutto sommato mantenuta fedele a quanto narrato nel ciclo arturiano. Solamente le vicende tra Artù, Ginevra e Lancillotto, e poi quelle riguardanti la fine di Merlino, ho trovato che siano state troppo addolcite dall'autrice. Per parlare di questo vi aspetto però alla fine della recensione.
 
Sopra: Un'illustrazione che ritrae probabilmente il momento più iconico della saga di Re Artù, cioè quando il giovane sovrano estrae per la prima volta la spada Exalibur dall'incudine.

I testi sono riccamente accompagnati dalle illustrazioni di Elisa Bellotti, che sono belle, incantevoli e molto colorate. Esse possono occupare una pagina intera, mezza pagina o due mezze pagine a seconda della scena o del soggetto rappresentato. Ad esempio i disegni a pagina intera (e talvolta a mezza pagina) sono solitamente destinati a ritrarre l'aspetto di un particolare personaggio come, ad esempio, la regina Ginevra, la fata Morgana, Lancillotto, la Dama del Lago, Sir Galaad...
Le mezze immagini a singola o doppia pagina solitamente invece ritraggono scene più dinamiche, narrate nella storia, come ad esempio scene di duelli, tornei, scontri, viaggi, incontri...
 
 

 Sopra: I disegni a pagina intera (e talvolta a mezza pagina) sono solitamente destinati a ritrarre l'aspetto di un particolare personaggio come, ad esempio, la Dama del Lago in alto a sinistra, Sir Galaad a destra, o Lancillotto che si trova più in basso. Le mezze immagini a singola o doppia pagina solitamente invece ritraggono scene più dinamiche.
 
Le illustrazioni della Bellotti ritraggono scene e personaggi descritti nei testi, i quali sono tratteggiati in modo abbastanza semplice ma aggraziato, con tratti netti e precisi, almeno per quanto riguarda i volti, mentre il vestiario risulta più ricco e complesso; nell'insieme comunque tutte le immagini risultano piuttosto dettagliate e ricche di particolari.
Come ho detto anche precedentemente tutti i disegni sono molto colorati, con una gran varietà di colori, dai toni accesi, brillanti e vivaci, oltre che piuttosto intensi e forti.
 
 
 Sopra: Le illustrazioni della Bellotti ritraggono scene e personaggi descritti nei testi, qui sopra ad esempio potete vedere a sinistra la fata Morgana e a destra la regina Ginevra. Essi sono tratteggiati in modo abbastanza semplice ma aggraziata, con tratti netti e precisi; nell'insieme comunque tutte le immagini risultano piuttosto dettagliate e ricche di particolari. I disegni sono molto colorati, con una gran varietà di colori, dai toni accesi, brillanti e vivaci, oltre che piuttosto intensi e forti.
 
"Le più belle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda" di Luisa Mattia è una bella opera piuttosto ampia che narra le storie del ciclo arturiano abbastanza fedelmente, anche se come vi accennavo prima, alcune cose cose sono state addolcite dall'autrice. Le vicende che più risultano essere state rabbonite riguardano più che altro la questione tra Ginevra, Lancillotto e Artù. Nel ciclo arturiano, infatti, quando la relazione tra Lancillotto e Ginevra viene scoperta, quest'ultima viene condannata al rogo, secondo le leggi di Camelot; Lancillotto però interviene per salvarla, uccidendo i figli di Lot, e la porta nella Gioiosa Guardia per proteggerla. Ne nasce poi una battaglia tra Lancillotto e i suoi soldati e Artù e il suo esercito, da tale guerra deriverà poi la caduta di Camelot e la morte di Artù, tradito da Mordred.
Ecco, nella versione della Mattia la cosa finisce un po', come si suol dire, "alla tarallucci e vino", in quanto alla fine non c'è alcun conflitto o scontro grazie, a quanto pare, all'intervento del PAPA DI ROMA. La vicenda si conclude così: "La notizia che Artù e Lancillotto si combattevano giunse fino alle stanze del papa di Roma che, incredulo, scrisse un messaggio al re di Camelot, in cui gli ordinava di accordarsi con il suo valoroso cavaliere affinché la regina potesse riprendere il suo posto accanto a lui, sul trono d'Inghilterra. Artù lesse il messaggio del papa con grande sollievo e mandò a dire a Lancillotto che voleva riconciliarsi e restituire a Ginevra il trono che le spettava". Cioè, Artù riceve una lettera dal Papa che gli dice di non litigare più con Lancillotto e il sovrano dice "ok, va bene, faccio pace e mi riprendo Ginevra", e del tradimento di quest'ultima con il cavaliere non si fa più menzione.
Comunque, a parte questo episodio (abbastanza increscioso e un po' ridicolo) e qualche particolare che vi dirò a breve, il resto delle storie seguono piuttosto fedelmente quelle riportate nella saga arturiana, riprendendo le vicende narrate in Historia Regum Brittoniae del 1138 di Goffredo di Monmouth e quelle di "Lancillotto o il cavaliere della carretta" di Chrétien de Troyes, che introduce e approfondisce per primo il personaggio di Lacillotto del Lago.
La storia di Artù e di Camelot viene però conclusa con i suoi cavalieri che partono alla ricerca del Graal (che sarebbe stata una vicenda antecedente invece alle vicende tra Lancillotto e Ginevra), invece che con la caduta di Camelot e la morte di Artù: "Lì giunti, Gaalad, Galvano, Lancillotto e tutti gli altri cavalieri si levarono l'elmo e, l'uno dopo l'altro, andarono da Artù a dargli il bacio d'addio; pi ciascuno partì per la propria avventura, mentre il re, travolto dalla malinconia, tornava a Camelot. Sentiva già la mancanza dei suoi cavalieri".
L'ultimo episodio riportato in questa raccolta non riguarda però Artù, ma Merlino, l'ultimo capitolo è infatti dedicato al mago e Viviana, e si conclude con l'intrappolamento dell'uomo da parte della fata. Diciamo che anche in questo caso l'autrice ha cercato di indorare la pillola. Fa credere praticamente al lettore che l'imprigionamento di Merlino sia stato consensuale: "... insegnami a imprigionare per l'eternità il cuore di un uomo. Voglio imparare a dare forma all'amore di un uomo, al tuo amore per me, e imprigionarti affinchè possa essere certa che solo me amerai. Per sempre". Merlino a quanto pare accetta senza proteste, insegnandole anche questo incantesimo così Viviana "accarezzò il volto di Merlino e lo imprigionò in una grande bolla di cristallo e aria, che restò nella foresta di Brocelandia per sempre, a difendere e proteggere il mago Merlino e il suo amore per la bella Viviana". Come potete leggere Mattia ha cercato di conferire all'imprigionamento di Merlino, che in realtà era stato un vero e proprio tradimento da parte di Viviana, un alone romantico che a me è risultato parecchio fastidioso, perchè se ami qualcuno non decidi di imprigionarlo per sempre, tanto meno per "difende e proteggere", anche perché Merlino non aveva bisogno di essere difeso, non in questo modo almeno, visto che se l'era cavata benissimo per secoli grazie ai suoi straordinari poteri.
Diciamo che il volume parte bene e si mantiene fedele alle vicende arturiane per una buona metà abbondante, salvo un po' scadere negli episodi finali; neache tanto quello della ricerca del Graal, che è comunque corretto anche se tempisticamente errato (essendo stato collocato dopo lo scontro tra Lancillotto e Artù), quanto la risoluzione del conflitto tra Artù, Lancillotto e Ginevra (che scritto così fa abbastanza ridere), e all'imprigionamento di Merlino da parte di Viviana. A questo episodio infatti è stato conferito quell'alone di amorevolezza che però mi sembra sfociare in un' eccessivo desiderio di controllo, a questo punto sarebbe stato meglio tenere la versione originale in cui Viviana imprigiona il mago tradendolo. 
Il volume offre comunque molti episodi interessanti del ciclo arturiano e, almeno per quanto riguarda la parte iniziale e centrale, è un buon modo per i bambini di 7/8 anni di approcciarsi alla leggenda di re Artù e dei suoi cavalieri. Inoltre la grafica e le illustrazioni lo rendono bello anche esteticamente e quindi accattivante anche da leggere e sfogliare. Le illustrazioni di Bellotti sono infatti molto belle, colorate, graziose e affascinanti. 
 
Quest'opera è stata edita nel 2020 dalla GRIBAUDO, ha la copertina rigida, ha 192 pagine, misura 28,7 cm d'altezza e 20,5 cm di lunghezza e costa 14,90 euro.
 
Questo libro illustrato fa parte di una collana della GRIBAUDO che si intitola "Le più belle storie" e di cui fanno parte anche i seguenti titoli:
  • "Le più belle storie dei miti greci" di Luisa Mattia e Valentina Belloni (ottobre 2016)
  • "Le più belle storie dell'antica Roma" di Lorenza Cingoli e Patrizia Manfroi (aprile 2018)
  • "Le più belle storie dell'antico Egitto" di Luisa Mattia e Giulia Rossi (settembre 2018)
  • "Le più belle storie di donne coraggiose" di Valentina Camerini e Veronica Carratello (febbraio 2019)
  • "Le più belle storie dell'Antico Testamento" di Paola Parazzoli e Patrizia Manfroi (aprile 2019)
  • "Le più belle storie di mostri mitologici" di Luisa Mattia e Elisa Bellotti (maggio 2019)
  • "Le più belle storie dei miti Giapponesi" di Stefania Viti e Silvia Forzani (ottobre 2019)
  • "Le più belle storie del Nuovo Testamento" di Paola Parazzoli e Patrizia Manfroi (maggio 2020)
  • "Le più belle storie dell'Africa" di Fulvia Degl'Innocenti e Silvia Forzani (giugno 2020)
  • "Le più belle storie di miti sudamericani" di Agustìn Sanchez Vidal e Eugènia Anglès (luglio 2020)
  • "Le più belle storie dei vichinghi e dei miti nordici" di Lorenza Cingoli e Elisa Bellotti (ottobre 2020)
  • "Le più belle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda" di Luisa Mattia e Elisa Bellotti (novembre 2020)
  • "Le più belle storie della tradizione ebraica" di Guia Risari e Cinzia Ghigliano (gennaio 2021)
  • "Le più belle storie di Visnù, Shiva, Ganesha e dei miti indiani" di Silvia Forzani (maggio 2021)
  • "Le più belle storie di Sioux, Cherokee e dei miti nordamericani" di Agustin Sánchez Aguilar e Eugènia Anglès (giugno 2021)
  • "Le più belle storie dell'Inferno di Dante" di Lorenza Cingoli e Patrizia Manfroi (agosto 2021)
  • "Le più belle fiabe regionali italiane" di guia Risari  e Fabiana Bocchi (ottobre 2021)
  • "Le più belle storie dell'Iliade" di Lorenza Cingoli, Martina Forti e Elisa Bellotti (febbraio 2022)
  • "Le più belle storie dell'Odissea" di Lorenza Cingoli, Martina Forti e Elisa Bellotti (aprile 2022)
  • "Le più belle storie del Purgatorio e del Paradiso di Dante" di Lorenza Cingoli e Patrizia Manfroi (ottobre 2022)   
 
     

     

       
 
       
 
       
Sopra: Le copertine degli altri libri della collana "Le più belle storie" edite GRIBAUDO.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.