lunedì 28 gennaio 2019

La Sirenetta di Michelangelo Rossato

Dopo un bel po' di tempo (più precisamente da novembre del 2015) torno a parlarvi del giovane artista Michelangelo Rossato, di cui più di tre anni fa avevo recensito il suo primo albo illustrato: "Biancaneve". Questa volta vi parlerò di una sua recente (del 2017) fatica: "La sirenetta".

Sopra: L'immagine presente sulla copertina mostra il momento in cui la Sirenetta raggiunge per la prima volta la superficie del mare per poter vedere il mondo degli umani.

Come ci avverte la scritta in copertina, posta sotto al titolo, i testi della fiaba sono stati riscritti dallo stesso Michelangelo Rossato, vediamo quindi che modifiche sono state apportate rispetto alla fiaba originale integrale di Andersen.
La storia riscritta da Rossato si presenta prima di tutto più breve rispetto alla vicenda di Andersen e parecchi pezzi sono stati tagliati e riscritti completamente, già a partire dalla parte iniziale:
Versione scritta da Andersen (tratta da "Le fiabe di Hans Christian Andersen" della TASCHEN): "Lontano lontano, in alto mare, l'acqua è azzurra come i petali del più bel fiordaliso, e limpida come il più puro cristallo. Ma è molto profonda, più profonda di ogni scandaglio; bisognerebbe mettere molti e molti campanili uno sopra l'altro per arrivare dal fondo sino alla superficie dell'acqua. E laggiù, nel fondo, vive la gente del mare."
Versione riscritta da Rossato: "Un tempo, nelle profondità del mare, vivevano creature misteriose. Esseri a metà, né animali né donne. O forse tutte e due le cose insieme. Erano sirene, avevano una coda di pesce al posto delle gambe e una voce meravigliosa con la quale seducevano i marinai. Erano tutte sorelle, una più bella dell'altra."
Come potete leggere i due inizi sono alquanto diversi, se non per il fatto che tutti e due spiegano al lettore dell'esistenza delle sirene. La versione di Andersen, poi, ci presenta subito la nonna della Sirenetta, mentre questa figura, nella versione di Rossato, ci viene presentata solo più avanti.
Vediamo ora come i due testi presentano al lettore la protagonista:
Versione scritta da Andersen (tratta da "Le fiabe di Has Christian Andersen" della TASCHEN): "Le principesse del mare erano sei belle bambine. La più giovane, però, era la più bella di tutte: aveva la pelle chiara e liscia come le foglie di rosa, e gli occhi azzurri come il mare più profondo. Ma, come tutte le altre, non aveva piedi, perché il corpo finiva in una coda di pesce. (...) Era una strana bambina, quieta e pensosa, e mentre le sorelle si adornavano di tutte le belle cose avute in dono in occasione del naufragio di qualche bastimento, lei non si curava di altro che dei suoi fiori rossi come il sole. E non aveva mai voluto altro che una squisita statua di marmo."
Versione riscritta da Rossato: "La più piccola delle sorelle era diversa dalle altre. Quando era allegra, era troppo allegra. Quando era triste, era troppo triste. Il suo umore cambiava come cambiava la marea. Soprattutto era molto curiosa. Molte volte nuotava sola intorno a una statua colata a picco negli abissi e si chiedeva come fosse il Mondo-sopra-il -mare."
Come nella versione di Andersen la Sirenetta è impaziente di compiere 15 anni per poter salire in superficie e vedere il mondo degli uomini, così come hanno fatto le sue sorelle prima di lei. La prima cosa che la Sirenetta vede, giunta in superficie, è una grande nave, nonché il principe, di cui si innamora subito, tanto che, quando la nave naufraga, lo salva. Quando però il principe apre gli occhi vede davanti a se la fanciulla che sarebbe poi diventata la sua sposa.
La parte centrale del racconto, comunque, sebbene più breve rispetto alla versione di Andersen, è comunque molto fedele a quest'ultima: con la Sirenetta che si fa raccontare dalla nonna di come gli esseri umani, pur non vivendo per secoli come le sirene, abbiamo un'anima immortale; di come la Sirenetta vada dalla Strega degli Abissi per farsi dare delle gambe (anche se ad ogni passo gli sembrerà di camminare su spade affilate [o, come riporta la versione scritta da Andersen "Coltelli appuntiti"]); di come la protagonista viva serenamente a palazzo col principe (pur non potendo parlare), il quale impara a volerle bene; le nozze del principe; le sorelle della Sirenetta che le offrono un pugnale per cui, se lo avesse usato per uccidere il principe, sarebbe potuta ritornare come prima; la rinuncia della fanciulla ad uccidere il principe.
La storia di Rossato si conclude con la Sirenetta che si trasforma in schiuma di mare, mentre la versione di Andersen si conclude con la protagonista che, nel momento in cui doveva trasformarsi in schiuma di mare, viene soccorsa dagli spiriti dell'aria che la fanno diventare una di loro, spiegandole che, attraverso questa nuova forma, potrà comunque ricevere un'anima immortale.

Sopra: Questa immagine rappresenta il momento in cui la Sirenetta raggiunge per la prima volta la superficie del mare per poter vedere il mondo degli umani. Da notare come la scelta e l'uso dei colori mostri molto bene al lettore la contrapposizione tra i due mondi, col mondo degli uomini dipinto di grigio, mentre il mondo marino è verde e azzurro.

Le illustrazioni di Rossato sono molto particolari e originali, nonché molto belle. Le sirene di Rossato posseggono dei lineamenti delicati e dei corpi magri e slanciati, capaci di compiere dei movimenti sinuosi e leggiadri. Oltre alle sirene, è interessante vedere come l'artista ha rappresentato anche le altre figure della storia (la strega del mare e la nonna della Sirenetta), le quali, pur avendo dei corpi che richiamano quelli di creature marine, hanno un aspetto differente da quello delle solite sirene che siamo abituati a vedere. In effetti le stesse sorelle della Sirenetta presentano delle code differenti le une dalle altre, e addirittura alcune non hanno neppure una coda di pesce, ma hanno dei tentacoli e una coda da cavalluccio di mare.
Le sirene di Rossato conservano così un fascino antico (quasi arcaico) e misterioso che ben si addice a una figura mitica come quella della sirena.


Sopra: Le sirene di Rossato posseggono dei lineamenti delicati e dei corpi magri e slanciati, capaci di compiere dei movimenti sinuosi e leggiadri.Oltre alle sirene, è interessante vedere come l'artista ha rappresentato anche le altre figure della storia (come ad esempio la strega del mare, che potete vedere nell'immagine sopra più in basso), le quali, pur avendo dei corpi che richiamano a quelli di creature marine, hanno un aspetto differente da quello delle solite sirene che siamo abituati a vedere. Le stesse sorelle della Sirenetta presentano delle code differenti le une dalle altre, tanto che lacune code  di tentacoli e di un cavalluccio marino (come potete vedere dall'immagine più in alto).

Quello che maggiormente colpisce di queste immagini è l'uso e la scelta dei colori, infatti l'artista ha deciso di utilizzare, per i suoi disegni, solo 5 colori: azzurro, verde, nero, bianco e grigio. Il grigio è utilizzato soprattutto per sfondi del mondo umano e per colorare elementi del paesaggio che appartengono, appunto, al mondo degli umani (ad esempio la nave del principe o la città degli umani dove il principe vive). Il grigio è stato utilizzato anche per i corpi delle sirene e delle persone, con una differenza tra i due: mentre i corpi degli esseri umani sono dipinti totalmente di grigio, quelli delle sirene hanno anche delle sfumature di verde o azzurro (le code e i capelli delle sirene, ad esempio, sono sempre colorati di verde o azzurro).
Nell'ambiente marino, invece, regnano i verdi e gli azzurri.


Sopra: Come potete vedere dalle immagini che vi riporto, l'artista ha deciso di utilizzare, per i suoi disegni, solo 5 colori: azzurro, verde, nero, bianco e grigio. Il grigio sembrerebbe rappresentare il mondo "di sopra", quello umano (viene utilizzato, infatti, per gli sfondi del mondo terreste, per gli elementi del paesaggio che appartengono, appunto, al mondo degli umani, e per gli umani stessi) mentre i verdi e  gli azzurri sono stati utilizzati per il mondo marino. Il fatto che le sirene siano colorate sia di grigio che di verde/azzurro può voler forse sottolineare la loro natura ambigua di creature che hanno un aspetto in parte umano e in parte marino.

Vorrei inoltre segnalarvi e soffermarmi su alcune illustrazioni  particolarmente belle (anche perché pregne di un certo significato simbolico) che secondo me riescono a colpire molto il lettore: l'immagine che mostra il momento della trasformazione da sirena a umana; quella in cui vediamo la Sirenetta essersi appena trasformata in umana; e quella dove la protagonista si scioglie diventando schiuma di mare.

Sopra: Il momento della trasformazione da sirena a umana è rappresentato dall'artista in un modo molto particolare, con un'immagine che può essere vista sia in orizzontale che in verticale; un'immagine che sembra essere perfettamente divisa a metà e di cui la metà di destra fa riferimento al mondo umano mentre la metà a sinistra a quello marino (dove è ancora presente la parte "marina" della Sirenetta, la sua coda di pesce, la quale però si sta velocemente trasformando).

Sopra: In questa illustrazione possiamo vedere la Sirenetta completamente trasformata in un essere umano, tuttavia il suo vestito, che sembra essere fatto di acqua, tradisce la sua appartenenza al mondo marino. Un particolare che l'artista sfrutterà visivamente anche per un'altra immagine: quella in cui la protagonista deve uccidere il principe per poter ritornare sirena (in questo caso il vestito diventa il mare stesso)

Sopra: In questa ultima immagine del libro vediamo la Sirenetta, la cui acconciatura ha la forma di un pesce, sciogliersi e diventare schiuma di mare. Da notare come, nello sfondo, tra le nuvole, siano presenti delle figure femminili che sembrano essere fatte, appunto, di nuvole. Che questi esseri siano un riferimento agli spiriti del vento che nella versione di Andersen salvano la fanciulla facendola diventare una di loro?

"La sirenetta" di Michelangelo Rossato è un albo con delle illustrazioni molto belle, originali e particolari. Nonostante la parte iniziale e finale dei testi abbiano subìto notevoli cambiamenti rispetto alla versione di Andersen, la parte centrale è rimasta invece molto fedele alla storia originale, anche se, rispetto a quest'ultima, è comunque stata riassunta (Andersen inserisce nei suoi testi molte parti descrittive ad esempio, che nella versione di Rossato sono state eliminate o molto abbreviate).
Quest'opera rimane comunque un albo illustrato pregevole, soprattutto per le originali e innovative illustrazioni di Rossato, capaci di riproporci (dopo 180 anni) una storia delicata, struggente e dolce-amara.

L'opera è stata pubblicata nel 2017 dalla Arka edizioni, è dotata di una copertina rigida, ha 60 pagine, misura 31,5 cm d'altezza e 22,5 cm di lunghezza e costa 16 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 21 gennaio 2019

Pure inspiration's Fantasy Art collection: a compilation of artwork by 16 international artists

"Pure inspiration's Fantasy Art collection: a compilation of artwork by 16 international artists" è un artbook che raccoglie le illustrazioni di 16 artisti internazionali fantasy.

Sopra: Sulla copertina di "Pure inspiration's Fantasy Art collection: a compilation of artwork by 16 international artists"  è presente un'illustrazione realizzata da Sheila Wolk intitolata "Revelation".

Come ho spiegato sopra questo artbook contiene i lavori di 16 artisti internazionali specializzati nelle illustrazioni fantasy. Come spiega l'editore all'inizio dell'opera egli è grato di aver potuto lavorare con questi 16 talentuosi artisti e di poterne condividere non solo i lavori ma spiegare ai lettori anche che cosa li ha ispirati, in quanto "The artists approach their work uniquely, a product of their personal experiences, cherished ideals, and art background".
I 16 artisti prima menzionati sono: Kinuko Y. Craft, Linda Ravenscroft, Sara Butcher, Priscilla Hernandez, Sue Miller, John Arthur, Myrea Pettit, Josephine Wall, Jody Bergsma, Christine Von Lossberg, Jasmine Becket-Griffith, Molly Harrison, Vicki Visconti-Tilley, Tom Cross, Sherri Baldy, Sheila Wolk.
Per ogni artista è presente una breve biografia che spiega la vita dell'illustratore, i suoi inizi, i suoi successi e le sue fonti d'ispirazione

Sopra: L'illustrazione "Facing the dream" di Priscilla Hernandez.

Ovviamente l'aspetto principale di questo libro sono le illustrazioni realizzate dagli artisiti precedentemente citati.
Alcuni di loro sono artisti già molto famosi e di cui avevo già sentito parlare (e di cui possedevo magari anche già qualche loro opera o artbook): Kinuko Y. Craft (la quale ha pubblicato libri quali  "Twelve dancing princess" del 1989, "Cupid and Psyche" del 1997, "Pegasus" del 1998, "Cinderella" del 2000, "Sleaping Beauty" del 2002 che avevo già recensito qui in passato, "Beauty & the Beast" del 2016 ecc..) Linda Ravenscroft (che ha pubblicato diversi calendari, libri illustrati e manuali come "How to draw and paint fairies" del 2007, "How to draw and paint fairyland: a step by step guide to create the eorld of fairies" del 2008, oppure, ancora "Enchanted:the faerie and fantasy art of Linda Ravenscroft" del 2009 ecc...) Josephine Wall (la quale ha pubblicato anche lei vari calendari, carte e artbook quali "The fantasy world of Josephine Wall" del 2013 di cui avevo già parlato qui, o "Celestial art: the fantastic art of Josephine Wall" del 2015), e Jasmine Becket-Griffith (la quale ha prodotto vario merchandaise, calendari, libri da colorare come "Jasmine Becket-Griffith: a fantasy art adventure" del 2016 e artbook quali  "Stangeling: the art of Jasmine Becket-Griffith" del 2013 e "Jasmine Becket-Griffith: writing e creativity journal" del 2017....).

   

 
Sopra: Ecco alcune illustrazioni degli artisti più famosi presenti nel libro. A partire dall'alto, andando da sinistra a destra troviamo: "Wildwood dancing" di Kinuko Y. Craft, "The master plan" di Linda Ravenscroft, "Fairy's fairy" di Josephine Wall e "Starry night fairy" di Jasmine Becket-Griffith

Altri artisti come Sara Butcher, Priscilla Hernandez, Sue Miller, John Arthur, Myrea Pettit, Jody Bergsma, Christine Von Lossberg, Molly Harrison, Vicki Visconti-Tilley, Tom Cross, Sherri Baldy e Sheila Wolk non li conoscevo invece.
Le opere di alcuni di loro (Sara Butcher, Priscilla Hernandez, Jody Bergsma, Molly Harrison, Tom Cross e Sheila Wolk ) sono effettivamente molto belle ed alcune posseggono uno stile anche alquanto originale e personale (lo stile della Molly Harrison, ad esempio, anche se alquanto incantevole e affascinante, mi ricorda invece molto quello della Amy Brown, un'illustratrice di cui avevo recesito un suo artbook qui).

  

 
Sopra: Partendo da in alto a sinistra troviamo l'illustrazione di Sara Butcher "Angelic Presence", "Nothing happens unless first...a dream" di Jody Bergsma, "Crystal Dragon" di Molly Harrison (il cui stile mi ricorda molto qullo di un'altra artista fantasy molto famosa: Amy Brown) e "Metamorphosis" di Sheila Wolk.

Artisti invece come Sue Miller, John Arthur, Christine Von Lossberg e Sherri Baldy posseggono invece uno stile sicuramente molto personale ed originale ma, per esempio, le illustrazioni della Miller e della Baldy non mi piacciono molto, e anche quelle della Tiller (in alcuni dei suoi lavori mi sembra inoltre che spesso ci siano dei gravi cali di stile) non mi sembrano niente di particolare, mentre quelle della Lossberg  non mi convincono appieno.

   

 
Sopra: Partendo dall' alto a sinistra troviamo l'illustrazione "Queen of faery" di Sue Miller, "Raina" di John Arthur (un artista che ama molto utilizzare nei suoi lavori colori brillanti, vivaci e accesi), "Wish upon a star" di Sherri Baldy (che ha una concezione tutta sua delle proporzioni del corpo, tanto che in effetti i suoi lavori attuali ritraggono personaggi ritratti con lo stile chibi) e "Angel of infinite love" di Christine Von Lossberg.

"Pure inspiration's Fantasy Art collection: a compilation of artwork by 16 international artists" è una raccolta di disegni di vari artisti fantasy, alcuni molto famosi ed altri meno. La maggior parte dei lavori presenti in questo volume sono molto belli e affascinanti, mentre altri non mi convincono appieno e secondo me alcuni (per fortuna non molti) lasciano un po' a desiderare. Questo volume potrà essere però sicuramente di ispirazione a diversi artisti e affascinare molti amanti del fantasy.

Quest'opera è stata edita nel 2010 dalla Light Stream Publishing LLC; ha 200 pagine, misura 31 cm d'altezza e 23,3 cm di lunghezza e costa 29,95$ .

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 14 gennaio 2019

Unicorns di Paolo Barbieri

Dopo avervi parlato dell'ultima fatica di Paolo Barbieri del 2017 ("Draghi e altri animali"), in questo post vi presenterò "Unicorns", il nuovo libro illustrato di Barbieri pubblicato a novembre del 2018.

Sopra: L'immagine presente in copertina mostra quello che "Non è un drago".

Il volume inizia con una prefazione di Alfredo Castelli che ci parla delle origini dell'unicorno, il mito che ne è nato, fino ad arrivare agli unicorni che esistono nella letteratura, nei film e nei cartoni moderni. Barbieri, quindi avrebbe portato avanti questa lunga tradizione realizzando le immagini presenti in questo libro.
Come riferisce infatti lo stesso Barbieri alla fine dell'opera "L'origine dell'unicorno si colloca agli albori della storia con quella che è ritenuta una delle creature più antiche del pianeta...". Nelle varie epoche la magia dell'Unicorno si è rafforzata grazie a simbolismi e allegorie che lo hanno trasformato da animale iracondo a essere puro. Nel susseguirsi dei secoli sono state organizzate anche delle vere e proprie spedizioni per riuscire a scovare questo leggendario animale e anche nella storia dell'arte troviamo parecchi esempi che dimostrano la fascinazione che questo animale ha esercitato su molti artisti.
Per questo motivo Barbieri ha quindi deciso di discostarsi da quelle che sarebbero potute essere delle citazioni "enciclopediche" dei vari contesti storici in cui l'Unicorno è stato mitizzato, cercando di avvicinarsi, piuttosto,  a una visione fantasy che "Sconfinasse nel miraggio, in cui una forma magica potesse  essere scambiata per un'altra più reale". Come spiega sempre Barbieri egli si è immaginato "Che gli Unicorni stendessero una sorta di velo sulla loro reale natura, per poter mimetizzarsi agli sguardi curiosi e bramosi degli esseri umani".
E così ecco che, se si guarda bene, quello "Non è un fiore", ma un Unicorno, che quel lampione "Non è un lampione", quel corvo "Non è un corvo" e così via.
Il libro è infatti composto da 33 illustrazioni che ritraggono soggetti diversi (sirene, alberi, fiori, angeli, fate, demoni, farfalle, cavalli, barbagianni, gatti, cervi, nuvole, corvi, montagne, sassi ecc...) ciascuno dei quali accompagnato dalla scritta "Non è (nome dell'elemento disegnato)".

Sopra: Uno dei soggetti ritratti da Barbieri e presenti in questo volume. Questo soggetto, in particolare "Non è un corvo".

Come ho detto poco sopra  questo volume è composto da 33 illustrazioni, ciascuna delle quali raffigura un diverso soggetto le cui fattezze ricordano però quelle di un Unicorno (non è detto che il soggetto con le fattezze di Unicorno sia messo in primo piano nell'illustrazione, anzi, a volte l'artista lo ha posto in secondo piano).
Ad esempio nell'illustrazione che ritrae una sirena, in cui compare la scritta "Non è una Sirena", vediamo una sirena con un corno molto lungo sulla fronte. Oppure, nell'immagine che ritrae una costellazione, vediamo che questa costellazione ha la forma di un Unicorno.

Sopra: In questa illustrazione compariva, accanto, la scritta "Non è una costellazione". Da notare come la costellazione che appare alle spalle della creatura in primo piano abbia le fattezze di un unicorno.

Le illustrazioni di Paolo Barbieri sono, come sempre, belle, molto curate e ricche di particolari. In questo volume sono presenti immagini sia a colori che a matita (da notare, comunque, come nei disegni a matita presenti in quest'opera l'artista abbia colorato alcune parti del disegno di giallo).
I colori scelti da Barbieri, che sono una vasta gamma, sono sempre molto accesi e brillanti mentre nelle illustrazioni a matita il lettore potrà apprezzare le varie sfumature che l'artista ha utilizzato per creare le varie ombreggiature.

 
Sopra: Le illustrazioni di Paolo Barbieri sono, come sempre, belle, molto curate e ricche di particolari. In questo volume sono presenti illustrazioni sia a colori, solitamente accesi e brillanti, (come quella a sinistra) che a matita (come quella a destra), in cui compaiono anche alcune parti del disegno colorate di giallo.

Le immagini risultano comunque tutte molto suggestive ed è interessante vedere come Barbieri ha reinterpretato l'aspetto di vari soggetti per renderli in qualche modo simili a degli unicorni. In alcuni casi le fattezze di questi soggetti si avvicinano molto a quelle dell'unicorno classico, mentre in altri casi l'unica cosa che hanno in comune con questa creature e la presenza di un corno sulla fronte.
Talvolta questi soggetti possono comparire nel disegno da soli oppure assieme ad altri soggetti, solitamente creature fantastiche dall'aspetto umanoide (come ad esempio elfi, sirene, fate o anche angeli o diavoli).

 

 
Sopra: Come potete vedere anche da queste immagini che vi ho riportato qui sopra, in alcuni casi le fattezze di questi soggetti si avvicinano molto a quelle dell'unicorno classico (immagine più in alto a  sinistra o quella più in basso a destra), mentre in altri casi l'unica cosa che hanno in comune con questa creature e la presenza di un corno sulla fronte (come potete vedere dall'immagine in alto a destra). Talvolta inoltre questi soggetti possono comparire nel disegno da soli (immagine in alto a destra e in basso a sinistra) oppure assieme ad altri soggetti (immagine in alto a sinistra e in basso a destra), solitamente creature fantastiche dall'aspetto umanoide (nelle immagini qui sopra possiamo vedere, ad esempio, una sirena e un angelo)

"Unicorns" è un libro illustrato molto bello, ricco di immagini suggestive, intriganti e meravigliose. E sarà interessante per il lettore scoprire come l'artista ha interpretato artisticamente l'aspetto di vari soggetti ed elementi per renderlo simile a quello di un unicorno, nonché scoprire il contesto, il paesaggio, in cui li ha collocati.

L'opera è stata pubblicata nel 2018 da Lo Scarabeo, è dotata di una copertina rigida, ha 80 pagine, misura 29,1 cm d'altezza e 20,6cm di lunghezza e costa 19,50 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 7 gennaio 2019

Dragon Art: inspiration, impact & technique in fantasy art di Graeme Aymer

Torno a parlarvi di un'opera a tema draghi: "Dragon Art: inspiration, impact & techique in fantasy art" di Graeme Aymer, con la prefazione di John Howe. Questo libro è una rassegna di artwork fantasy che trattano in particolare di draghi, una delle figure più iconiche e popolari dell'arte fantasy.

Sopra: Sulla copertina di "Dragon Art" compare un'illustrazione realizzata da Kerem Beyit intitolata "Red".

Questo volume inizia con una prefazione di John Howe (un illustratore canadese che ha realizzato le illustrazioni per la realizzazione visiva del film "Il signore degli anelli" di Peter Jackson e Alan Lee) in cui viene presentata al lettore una rassegna dei più famosi draghi della storia e delle loro differenti specie e razze, facendo riferimento a miti e leggende, fino ad arrivare ai draghi moderni, creati dagli autori fantasy nostri contemporanei. Come ci spiega Howe: "Artists have been fascinated (sono stati affascinati) with dragons for millennia, and modern fantasy illustrators are not immune (non sono immuni) to their baleful charms. (...) Dragons are irresestible."
Il primo capitolo si intitola quindi "Masters of dragon art" e in esso ci vengono presentati vari artisti fantasy particolarmente significativi come: John Howe, Don Maitz, Janny Wurts, Ciruelo, Bob Eggleton, Larry Elmore, Todd Lockwood, Matt Stawicki e Michael Whelan.
Il capitolo successivo ("Dragons e Fantasy Art") tratta dell'arte fantasy, di cui i draghi sono una delle bestie più iconiche e rappresentative. Verranno così affrontate le definizioni, le origini, la storia e le manifestazioni dell'arte fantasy e in particolare il ruolo giocato dai draghi, facendo riferimento agli scrittori (Tolkien, Robert E. Howard) e agli artisti più famosi e importanti, senza comunque trascurare i film ("Reign of fire", "Dragonheart", "La storia infinita", "Eragon" e "Il Signore degli Anelli").

Sopra: Un'immagine che mostra due pagine interne del libro che trattano dell'artista Don Maitz (le due illustrazioni che possiamo vedere sono infatti di questo artista).

Quest'opera contiene moltissime immagini realizzate da numerosi artisti, alcuni dei quali li ho già citati sopra in riferimento al capitolo "Masters of dragon art", mentre gli altri sono: Alan Lathwell, Jason Juta, Staney Morrison, Leonardo Borazio, Jon Hodgson, Scott Altmann, Mathias Kollros, Ignacio Bazàn Lazcano, Chuk Wadey, Kirsi Salonen, Daniel Lunddqvist, Andy Jones, Kerem Beyit, Krzysztof Madej, Engin Deniz Erbas, Minna Sunberg, Kris Eggleston, Anne Stokes, Sandra Staple, Jennifer Miller, Michele-Ice Phelan, Nathie, Varony Chay, Johann Bodin, Mario Veltri, Marissa Rivera, Tracy Trowbridge, Frank Berger, Fiona Hsich, Kuang Hong, Alvin Hew, Julia Tarasenko, Carlos Herrera Portilla, Garfield Chan, Tony Moy, Thmmasak Aueragsakul, Tiago da Silva, Angela Acquah, Keith DeCesare,  Radoslaw Walachnia, Victor Titov, Susan McKivergan, Rafal Hrynkiewicz, Todd Lockwood, Janny Wurts, Don Maitz, Sandra Staple e Kirsi Salonen.
Le illustrazioni inserite nel volume sono di diverse dimensioni ma sono tutte molto belle, sebbene ciascuna abbia un proprio stile che la differenzia dalle altre. Il bello di quest'opera è infatti proprio quello di permettere al lettore di poter vedere i disegni di differenti artisti e quindi di poter conoscere diversi stili e tipi rappresentazioni. All'inizio del capitolo viene infatti scritto: "The artists discussed over the following pages each have their own unique, distinctive style and have brought   a whole range of dragon characters to life" (Gli artisti discussi nelle seguenti pagine hanno ciascuno il proprio stile unico e distintivo e hanno dato vita a un'intera gamma di draghi).

    


 
 Sopra: Alcune illustrazioni presenti in questo libro. Qui sopra potete vedere, partendo da quella più in alto a sinistra, quelle realizzate da: John Howe (intitolata Icefyre & The stone dragon), Mathias Kollros (Dragonstyle), Ciruelo (The white dragon), Kirsi Salonen (The fallen Empire).

 

   

 
Sopra: Queste illustrazioni sono state realizzate (partendo sempre da quella in alto a sinistra) da: Kerem Beyt (l'illustrazione si intitola "Black"), Anne Stokes (Lunar Magic), Michele-Lee Phelan (Cernunnos), Marissa River (A breath of spirit), Kuang Hong (Relic of the dragon) e Stanley Morrison (Polar Princess).

All'interno di quest'opera sono inoltre presenti delle sezioni, intitolate "Techniques", in cui viene  analizzata un'illustrazione di un artista, mostrando al lettore le fasi che hanno portato alla sua realizzazione e al suo completamento.
Verso la fine del libro si parla inoltre proprio degli artisti, delle loro fonti di ispirazione, dei loro consigli, i loro approcci, di quali strumenti (soprattutto quelli tecnologici) si servono per disegnare.

Sopra: Questa immagine, che riprende due pagine del libro, fanno parte della sezione "Tecniques", in cui viene mostrato al lettore il procedimento e i vari passaggi che l'artista ha fatto per arrivare a creare una certa immagine. In questo caso l'immagine riportata in queste pagine è "Dragon Mountains" di Jason Juta.

"Dragon Art: inspiration, impact & techique in fantasy art" è una raccolta che permetterà ai lettori di scoprire l'esistenza di molti artisti  e di poter ammirare belle immagini fantasy sui draghi. Un'opera che potrà sicuramente essere apprezzata dagli amanti di queste bestie mitiche e dagli artisti in cerca di idee e di ispirazione.

Quest'opera è stata edita nel 2009 dalla Flame Tree Publishing Ltd; ha 206 pagine, misura 28,5 cm d'altezza e 29,5 cm di lunghezza e costa 19,99$ .

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.