mercoledì 24 agosto 2022

Prigioniera della storia: Margarete Buber Neumann, testimone assoluta di Ferdinando Sessi e Pierluigi Longo

"Prigioniera della storia: Margarete Buber Neumann, testimone assoluta" di Ferdinando Sessi e con le illustrazioni di Pierluigi Longo è un altro volume della collana "Sirene" delle Edizioni EL. Vi avevo infatti già parlato in passato di questa collana, recensendovi alcuni libri che ne fanno parte come:  "Penelope" e "Pocahontas" di Sabina Colloredo, "Anita Garibaldi" di Lia Celi e "Dalla parte dei bambini. La rivoluzione di Maria Montessori" di Daniela Palumbo.
Questa è una collana di biografie tutta pensata al femminile, "storie di donne per ragazze che amano leggere" e che comprende titoli come: "Cristina Belgioioso. Una principessa italiana" di Angela Nanetti (2002), "Un'ereditiera ribelle. Vita e avventura di Peggy Guggenheim" di Sabina Colloredo (2003); "Il coraggio di Artemisia. Pittrice leggendaria" di Donatella Bindi Mondaini (2003), "I giorni dell'amore, i giorni dell'odio. Cleopatra, regina a diciott'anni" di Sabina Colloredo (2004), "Per amore delle parole. Vita e passioni di Virginia Woolf" di Beatrice Masini (2005), "Isadora Danca" di Sabina Colloredo (2006) ecc...
 
Sopra: L'edizione più vecchia dei volumi della serie si caratterizza per una copertina rigida dallo sfondo rosa, su cui al centro spicca un'illustrazione che raffigura la donna protagonista del volume.

Margarete Buber-Neumann è stata una scrittrice e giornalista tedesca; moglie del dirigente del Partito Comunista di Germania Heinz Neumann ed essa stessa attivista comunista, venne imprigionata sia in un gulag che in un lager.
La storia si apre con lei che parla con Louise, una ragazza che è venuta a trovarla e alla quale racconta un po' della sua infanzia e del suo primo matrimonio con Rafael Buber, che conobbe nel 1920, con cui andò presto a convivere e da cui ebbe due figlie, ma da cui divorziò nel 1929. Mentre il marito si era col tempo distaccato dal partito comunista Margarete continuò a parteciparvi assiduamente, tanto che  una sentenza del tribunale del 1928 le sottrasse la patria potestà sulle bambine, che vennero affidate alle cure della suocera. Tra il 1928 e il 1934 le poté vedere solo due volte all'anno, mentre negli anni successivi e fino al 1947 non riuscì ad avere più contatti con loro in quanto i suoceri erano di religione ebraica e dovettero abbandonare la Germania (assieme alle nipoti) nel 1938 per sfuggire alle persecuzioni razziali. Margarete non ebbe alcuna possibilità di comunicare con le figlie sino al 1947.
Buber-Neumann intanto continua a raccontare di come sposò Heinz Neumann, parlamentare del Reichstag che venne arrestato nel 1937 e giustiziato, mentre la moglie venne condannata a dieci anni di detenzione in un gulag, anche se nel 1940 fu riconsegnata alla Germania e internata in un lager da dove verrà liberata nel 1945.
"Nel 1937, nella notte tra il 27 e il 28 aprile, per la precisione, Heinz venne arrestato dagli uomini della NKDV (il Commissariato del popolo per gli affari interni)...
Un anno dopo fu il mio turno. Dopo l'arresto venni interrogata a più riprese  e condannata a cinque anni di lavori forzati, con una sentenza meramente amministrativa... senza alcuna possibilità di difesa da parte mia. La stesura della condanna durò a malapena due minuti. Da quel momento venni spedita  nel campo di concentramento di Karaganda, che si trova nella regione del Kazakistan. Pe dare un'idea di cos'è quel campo, posso dire che la sua estensione supera di almeno due volte quella della Danimarca. Fame e freddo sono i migliori compagni di detenzione che si possa sperare di trovarvi...
Tre settimane dopo, confidando nell giustizia, scrissi una lettera al Tribunale supremo dell'Urss e, come risultato, venni condannata  a fare parte della compagnia disciplinare. In quel settore penitenziario del campo, i detenuti sono obbligati a svolgere lavori molto duri e faticosi in cambio di un cibo pessimo e assai poco calorico. Chi fa parte della compagnia disciplinare può dirsi con un piede nella tomba...
Sono rimasta prigioniera a Karaganda fino al gennaio del 1940, ma già nell'estate del 1939 ero così debilitata che a malapena riuscivo a reggermi in piedi... non sarei certo sopravvissuta ancora a lungo in quel campo..."
 
Sopra: Margarete mentre il 30 Aprile (mentre a Mosca si preparano i festeggiamenti per il 1 maggio, festa del lavoro) si dirige verso l'ufficio che forniva informazioni ai parenti degli arrestati.
 
Le illustrazioni di  Pierluigi Longo hanno un aspetto realistico, ma con un tono anche vagamente cupo e mesto che ben si addice ai temi e alla storia trattata.
Le immagini sono molto evocative, create per cercare di suscitare emozioni nel lettore, che verrà portato ad immedesimarsi con le persone che vede ritratte. Volti di bambini, donne e ragazzi con l'aria assorta, spaventata, preoccupata, timorosa. 
La maggior parte dei disegni presenta colori intensi, scuri e cupi, anche se non mancano anche alcuni elementi dalle tinte più chiare e accese. Nelle immagini invece più luminose e ariose i colori sono più accesi, vividi e alcune tonalità (come il rosso) hanno toni brillanti e vivaci.
 
 
 
Sopra: Le illustrazioni di  Pierluigi Longo hanno un aspetto realistico, ma con un tono anche vagamente cupo. La maggior parte dei disegni presenta colori intensi, scuri e cupi, anche se non mancano anche alcuni elementi dalle tinte più chiare e accese.
 
"Prigioniera della storia: Margarete Buber Neumann, testimone assoluta" di Ferdinando Sessi è un libro che racconta in prima persona, dal punto di vista proprio di Margarete Buber Neumann le vicende che riguardano il partito comunista e quello nazista.
A differenza di altri libri della collana, questo è un po' più difficile da seguire perché la narrazione degli eventi avviene tramite molteplici flashback dove Margarete ricorda quanto gli è successo in gioventù. La stessa vicenda comunque non è facile da seguire a causa della complessità degli eventi, che richiedono il richiamo alla politica internazionale dell'epoca, infatti l'autrice cita spesso personaggi politici, date ed eventi storici.
Per questo motivo il volume è consigliato a partire dai 12 anni, nonostante la presenza di alcune illustrazioni di Pierluigi Longo, che sono affascinanti ed evocative, capaci di far intendere al lettore quel senso di paura e smarrimento che spesso Margarete doveva aver provato.
Oltre alla complessità dei retroscena politici vi è poi da considerare anche la tematica legata ai campi di concentramento, sia sovietici che tedeschi. Queste parole, ad esempio, sono quelle di Margarete durante il cosiddetto processo del secolo contro il settimanale del Les Lettres Françaises (del Partito Comunista Francese), che calunniò Kravčenko per le rivelazioni sul regime sovietico pubblicate nel suo libro "Ho scelto la libertà": "Se mi è consentito, vorrei dire qualcosa sul regine dei campi in Unione Sovietica. Gli uomini e le donne vivono insieme, detenuti comuni e politici. Ogni giorno a rischio di morte per fame e freddo, salvo che non si venga destinati a un posto di lavoro  nell'amministrazione interna del campo, privilegio riservato in genere ai delinquenti comuni. Molte donne, per vivere, sono spinte alla prostituzione o a cercarsi un protettore che poi abusa di loro, come e quando vuole. È ancora tra i comuni che in genere vengono prescelti i responsabili delle squadre di lavoro. Lo sfruttamento ai limiti della sopravvivenza e per il maggior tempo possibile dei detenuti schiavi è il principio guida. Quando un detenuto è incapace di svolgere il suo lavoro, lo si trasferisce nella cosiddetta infermeria e, in quella sezione del campo, gli vengono serviti non più di duecento grammi di pane al giorno. Una vera e propria condanna a morte lenta per fame..."
Un volume comunque coinvolgente, anche se specialmente all'inizio il lettore potrebbe fare un po' di fatica a ricostruire mentalmente gli avvenimenti accaduti a Margarete, oltre che molto importante perché aiuta i giovani lettori a conoscere una donna importante, tristemente vittima di uno dei capitoli più tremendi e tragici della storia.
 
Quest'opera è stata edita nel 2005 dalle EL Edizioni, ha la copertina rigida, ha 144 pagine, misura 23,2 cm d'altezza e 15,5 cm di lunghezza e costa 12 euro.

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