sabato 20 agosto 2022

Odissea di Manuela Costantini e Giorgia Farnesi

Dopo avervi già presentato alcune versioni dei viaggi di Ulisse (come "Ulisse racconta" di Mino Milani e illustrato da Amalia Mora; "Odissea" rivisitata da Nicola Cinquetti e illustrata da Desideria Guicciardini; "L'incredibile viaggio di Ulisse" di Bimba Landmann) oggi vi parlerò di un'altra riscrittura dell' "Odissea", questa volta ad opera di Manuela Costantini e con le illustrazioni di Giorgia Farnesi.
 
 Sopra: L'illustrazione di copertina, che riprende i colori utilizzati anche per le immagini interne (bianco, rosso e nero) è opera di Carmine Di Giandomenico.
 
"La guerra di Troia si era conclusa da tanti anni e di Ulisse nessuno sapeva più nulla. A Itaca, la sposa penelope e il figlio Telemaco, continuavano a tormentarsi nell'attesa di avere notizie di lui. Solo gli dei sapevano che Ulisse si trovava a Ogigia, sperduta isola in mezzo al mare, trattenuto dalla bella ninfa Calipso che voleva farne il suo sposo".
Dopo essere finalmente riusciti a vincere i troiani, i greci ripartono per tornare a casa, compreso Ulisse ma, come ben sappiamo, egli dovrà superare ancora molte prove e vivere molte avventure prima di poter tornare alla sua dimora. Il racconto parte in realtà dall'ultima delle sue disgrazie, che lo hanno portato a naufragare sull'isola della ninfa Calipso, la quale lo ha tenuto prigioniero per 7 anni, prima di lasciarlo ripartire verso casa, sotto ordine degli dei. I primi capitoli di questa versione comunque sono dedicati a Telemaco e al suo viaggio verso Sparta per avere notizie del padre. 
Una volta lasciata l'isola di Calipso Ulisse giunge all'isola dei Feaci, dove incontra la principessa Nausicaa e suo padre Alcinoo, che gli concede una nave per farlo tornare finalmente a Itaca.  Mentre si trova presso la corte del re, Ulisse gli racconta le sue avventure passate: ha avuto a che fare con i Lotofaci (persone che mangiano il loto, il quale però intorpidisce la mente e annebbia i ricordi), poi è finito nelle mani del ciclope Polifemo (da cui è riuscito a scappare accecandolo), è giunto nel palazzo di Eolo e sull'isola di Lestrigonia, abitata però da giganti che costringono nuovamente Ulisse e la sua ciurma alla fuga. Sono arrivati poi nell'isola di Circe, che inizialmente trasforma i compagni di Ulisse in maiali, anche se poi li ha lasciati ripartire indicandogli di parlare con un'indovino che si trova nella Terra dei Morti: "...però, prima di tornare a casa devi andare nel regno dei morti, nell'Ade a parlare con Tiresia, il profeta cieco; lui ti dirà cosa ti riserva il futuro". Ulisse ha seguito il consiglio di Circe e dopo essere uscito dal Regno dei Morti l'eroe ha resistito anche al canto delle sirene ed è sopravvissuto ai mostri Scilla e Cariddi, giungendo assieme ai suoi compagni sull' isola di Trinacria, dove si trovavano delle vacche sacre al dio Sole, che però i compagni di Ulisse uccidono, provocando l'ira degli dei, così Zeus affonda la loro nave. Solo Ulisse riesce a salvarsi, naufragando sull'isola di Ogigia dove viene salvato da Calipso (e dove lo abbiamo trovato all'inizio del racconto). Dall'isola dei Feaci, dove avevamo lasciato l'eroe, Ulisse riparte con una nave regalatagli dal re Alcinoo, così egli può tornare finalmente a Itaca. Quando torna l'eroe però scopre che il suo palazzo è invaso dai Proci, così escogita un modo per ingannarli, sconfiggerli e scacciarli, travestendosi da mendicante.
 
 
 Sopra: Una delle illustrazioni interne, che mostra una scena del famoso episodio (quello dell'accecamento) in cui Ulisse incontra il ciclope Polifemo.
 
Le vicende di Ulisse sono accompagnate dalle illustrazioni di Giorgia Farnesi (a pagina intera o anche a doppia pagina), le quali sono belle anche se seguono uno stile abbastanza semplice, con tratti netti, ben definiti e abbastanza essenziali, anche se nell'insieme le scene risultano comunque piuttosto dettagliate e curate.
Lo stile della Farnesi mi ricorda molto quello utilizzato per i fumetti (fumetti quali Tex, Dylan Dog, Diabolik...), con disegni in bianco e nero in cui le zone di luce e quelle d'ombra sono ben delimitate dall'uso di questi due colori (il nero per le ombre e per tracciare i contorni delle figure e il bianco per tutte le altre aree).
 
Sopra: Le illustrazioni di Giorgia Farnesi sono belle, anche se seguono uno stile abbastanza semplice, con illustrazioni dai tratti netti, ben definiti e abbastanza essenziali, anche se nell'insieme le scene risultano comunque piuttosto dettagliate e curate. Lo stile della Farnesi mi ricorda molto quello utilizzato per i fumetti. Qui sopra vedete rappresentata a sinistra la scena dove Ulisse incontra il figlio Telemaco, mentre a destra l'incontro con le sirene.

I disegni comunque non sono totalmente in bianco e nero, ma l'artista ha deciso di aggiungervi anche un piccolo tocco di colore: il rosso. In certe immagini l'utilizzo di tale colore, dai toni molto accesi, vivaci e brillanti, è molto limitato, mentre in altri casi è usato abbastanza abbondantemente.
Queste illustrazioni presentano anche altre caratteristiche interessanti, come ad esempio la prospettiva. C'è poi una serie di disegni (tre) dedicati a Penelope, moglie di Ulisse, che la ritraggono sempre nello stesso modo: mentre fila al telaio, le uniche cose che cambiano in questi tre disegni sono: le espressioni sul volto della donna e la sua postura, nonché l'avanzamento della tela (che pian piano vediamo ritrarre il volto di Ulisse), che parte da zero per poi completarsi. Uno stratagemma carino per mostrare al lettore il tempo che passa, ma che per Penelope rimane come fermo, congelato, mentre aspetta il ritorno del marito.
Carina anche l'attenzione ad altri dettagli come la rappresentazione delle sirene (disegnate secondo l'aspetto dei Greci, e cioè metà donna e metà uccello, invece che metà pesce), oppure il fatto che quando Ulisse abbraccia alla fine Penelope vediamo un suo dito avvolto da un filo rosso che più avanti si ricollega alla tela che la moglie stava cucendo (quella con il suo ritratto, che vediamo completato, a colori, nell'ultima pagina), come ad intendere che lui, anche se lontano per tanti anni, è sempre stato legato alla moglie.

 
Sopra: I disegni presentano tre tinte: il bianco, il nero e il rosso. In certe immagini l'utilizzo di tale colore, dai toni molto accesi, vivaci e brillanti, è molto limitato (come nel disegno a sinistra), mentre in altri casi è usato abbastanza abbondantemente (come in quello a destra). Da notare l'interessante scelta della prospettiva nell'immagine a destra (che ritrae la maga Circe circondata dai suoi maiali). Il disegno a sinistra invece è uno dei tre della sequenza che ritrae Penelope, moglie di Ulisse, sempre intenta a filare (essendo questa l'immagine centrale, il disegno di Ulisse è semi completato).
 
"Odissea" di Manuela Costantini e Giorgia Farnesi è una buona riscrittura del poema di Omero, la quale cita tutti gli eventi principali, anche se nell'episodio di quando Ulisse e i suoi compagni giungono sull' isola di Trinacria, dove si trovano delle vacche sacre al dio Sole, non viene detto che, quando i compagni di Ulisse le uccidono e le cucinano i pezzi di carne continuano a muggire.
Dovendo stare in un numero limitato di pagine infatti c'è da dire che alcuni episodi, seppur citati, sono trattati molto brevemente, a volte anche un po' frettolosamente, tipo quello dove Ulisse sbarca a Lestrigonia, che viene riassunto in 9 righe: "Navigammo per altri sei giorni, remando senza sosta. Giungemmo a Lestrigonia e mandai tre dei miei uomini a conoscere il popolo di quella città. Il loro re, Antifate, alto quanto una montagna, appena li vide, ne afferrò uno e lo divorò. Gli altri due riuscirono a fuggire e a raggiungere le navi e, veloci, riprendemmo il mare. Dall'alto delle rupi, però, i Lestrigoni, accorsi al richiamo del loro re, ci scagliarono addosso enormi macigni. Tutte le navi furono abbattute, tranne la mia. E continuammo a navigare, con una grande pena nel cuore, per tutti i compagni perduti".
Il volume rimane comunque una buona riscrittura per ragazzini a partire dagli 8/9 anni che desiderano approcciarsi e conoscere le vicende di Ulisse. Le illustrazioni di Giorgia Farnesi che accompagnano i testi inoltre credo possano risultare molto gradite da questa fascia di lettori, grazie al loro stile abbastanza semplice ma curato, che ricorda quello dei fumetti, con tratti netti, ben definiti e abbastanza essenziali, anche se nell'insieme le scene risultano comunque piuttosto dettagliate.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2019 dalla Lisciani; ha 112 pagine, la copertina rigida, misura 24,7 cm d'altezza e 17,5 cm di lunghezza e costa 11,90 euro.

P.S. La medesima casa editrice ha pubblicato, nella medesima edizione, anche l'Iliade riscritta da Caterina Falconi e illustrata da Ulderico Fioretti.

Sopra: La copertina dell'Iliade edita dalla casa editrice Lisciani.

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