lunedì 26 febbraio 2018

The art of Alice Madness Return

"The art of Alice Madness Return" è l'artbook del videogioco horror e action-adventure "Alice Madness Return", sviluppato dalla Spicy Horse e pubblicato nel 2011 dalla Eletronic Art, liberamente ispirato alle opere di Lowis Carrol "Alice nel paese delle meraviglie" e "Alice oltre lo specchio".

Sopra: La copertina di "Alice Madness Returns" mostra al lettore un'illustrazione realizzata da Joy Ang.

Protagonista della vicenda è Alice Liddell, la quale, dopo essere rimasta orfana dei genitori e dopo essere stata dimessa da un manicomio, dove era stata ricoverata perché creduta pazza, è ora in curia dal Dott. Angus Bumpy, uno psichiatra esperto nell'ipnosi e proprietario dell'orfanotrofio in cui ora risiede la protagonista. Mentre si sta recando in farmacia Alice incontra un gatto e, in seguito, entra nel Paese delle Meraviglie, dove lo Stregatto le rivela che una minaccia incombe su quel mondo: un treno, chiamato Treno infernale, sta distruggendo il paese. Durante il suo percorso per salvare il Paese delle Meraviglie Alice incontrerà diversi personaggi e dovrà affrontare molti nemici, riuscendo però anche a recuperare, pezzo dopo pezzo, i ricordi legati all'incendio in cui sono morti i suoi genitori.
All'interno di questo artbook, dedicato a questo videogioco, troveremo un'introduzione di American Mcgee, che narra le origini del videogioco e della creazione del personaggio di Alice in esso, e dei capitoli dedicati a differenti aspetti del videogioco. 
Il primo capitolo si intitola "Preproduction"e racconta, per l'appunto, la pre-produzione che c'è stata dietro questo videogioco, durante la quel sono state create molte idee e illustrazioni, molte delle quali sono state incluse in questo capitolo.
Il secondo, dal titolo "Alice and her dresses", si concentra invece sulla figura di Alice, nonché sugli studi effettuati sul suo aspetto, sui suoi vestiti, i suoi attacchi e le sue armi.
Il terzo capitolo, intitolato "London", è incentrato sull'ambiente e i personaggi (di cui troveremo infatti mole illustrazioni e concept) della Londra vittoriana in cui abita e vive la protagonista.
Il quarto capitolo, "Wonderland", è quello più lungo in quanto presenta al lettore le varie aree del Paese delle Meraviglie in cui sono ambientate le avventure di Alice: Vale of Tears, Hatter's Domain, The Deluded Depths, The Mysterious East, Queensland, The Asylum, The Dollhouse e The infernal Train. Per ciascuno di questi luoghi vi sono numerose illustrazioni e schizzi che riguardano gli ambienti, i paesaggi, gli edifici, i personaggi e i nemici in essi presenti.
Il quinto capitolo si chiama "Cinematic" è ci mostra alcuni dei personaggi e delle scene che sono stati creati tramite questa tecnica.
Il sesto e ultimo capitolo, intitolato "Odds and Ends" contiene alcune illustrazioni a colori create per pubblicizzare il gioco.

Sopra: Un'illustrazione di Luis Melo che dà al lettore un assaggio del mondo del Paese delle Meraviglie di questo videogioco.

Gli artisti che hanno lavorato per creare le illustrazioni contenute di questo artbook sono diversi, anche se l'Art Diretcor è Ken Wong. Tra gli altri illustratori vi sono: Tyler Lockett, Sun GuoLiang, Emmanuel Malin, Nako, Wang ShengHua, Wan KokLeung, Luis Melo, Sun GuoLiang, Julie Dillon, Ben Kerslake, Hong Lei, Jin Lei, Pu JingSong, Yuan ShaoFeng, Fellipe Martins, Wu YueHan. Gli artisti che invece si sono occupati della cinematica sono: Fellipe Martins, Renato Faccini, Edward Goin, Sun GuoLiang, e Wu YueHan.
Le illustrazioni contenute in quest'opera, di cui la maggior parte sono a colori, sono veramente moltissime e sono tutte molto belle e interessanti, e verranno sicuramente apprezzate dagli amanti del genere horror, in quanto nella maggior parte vi possiamo trovare un  tocco alquanto macabro e raccapricciante.

Sopra: Un'illustrazione creata da Sun GuoLiang che rappresenta una gigante principessa che dà alla luce dei bambini mostro, questo personaggio tuttavia non è poi stato utilizzato per il gioco, forse perché la scena era troppo sanguinosa.

E' molto divertente e interessante poter osservare i vari aspetti che sono stati dati alle armi, ai vestiti, ai nemici, ai personaggi ecc.. e vedere come questi si sono evoluti e come sono cambiati fino ad arrivare alla versione finale presente anche nel gioco. Senza contare poi le varie illustrazioni degli sfondi e degli ambienti, che sono veramente molto belle e intriganti, capaci di trasportare il lettore in un mondo incantato, meraviglioso e originale.

  
Sopra: Alcune pagine in cui vengono mostrate le armi in dotazione ala protagonista (pagina a sinistra) e alcuni suoi abiti (pagina a destra). In particolare i disegni della bomba a forma di coniglio sono di Luis Melo, mentre i cannoni teiera e i cavalli di Nako; gli abiti presenti nella pagina a destra, invece, sono stati realizzati da Hong Lei e Nako.




Sopra: Queste pagine mostrano alcune illustrazioni di alcuni sfondi che sono stati realizzati per il gioco. Quello più in alto è di Luis Melo, mentre quelli che potete vedere nella pagina più in basso sono stati realizzati da Sun GuoLiang, Tyler Lockett e Nako.

Sopra: Ecco una vecchia mappa del mondo de Il Paese delle Meraviglie, creata da Nako, così come è stato concepito inizialmente dai creatori del gioco, anche se poi alcune parti sono state rimosse e non sono presenti nel gioco.

"The art of Alice Madness Return" è veramente un libro ben fatto, ricco di informazioni e ancora di più di illustrazioni che permettono di far vedere al lettore moltissimi elementi presenti anche nel videogioco e molto altro. Il lettore non potrà non godersi le splendide immagini presenti in questo artbook, rimanendo meravigliato dall'aspetto dei vari elementi del gioco e della loro evoluzione, anche se egli non ha mai giocato al videogioco non gli sarà difficile rimanere incantato e sorpreso di fronte alle illustrazioni presenti in quest'opera, e sarà comunque per lui sicuramente interessante leggere le informazioni riportate nel libro.

Questo artbook  è stato pubblicato dalla Dark Horse Book nel 2011; ha 184 pagine, la copertina rigida e misura 31 cm d'altezza e 23,5 cm di lunghezza e costa 34,99$.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 19 febbraio 2018

Rachel (Le scienze inesatte) di Stefano Bessoni

"Rachel [Le scienze inesatte]" è il primo di un a serie di quattro libri, l'inizio di un progetto a cui l'artista Stefano Bessoni lavora da decenni e di cui questo capitolo costituisce una sorta di prequel, un antefatto, della storia.

Sopra: La copertina di "Rachel", la quale mostra al lettore la protagonista dello storia, è il primo capitolo della tetralogia de "Le scienze inesatte".

Protagonista di questa storia, ambientata agli inizi del Novecento in un paese lontano "Sperduto fra le coste dell'oceano" (come riporta il libro stesso), è Rachel, una bambina di sette anni che abita da sola in una vecchia casa sulla cima di una scogliera in quanto i suoi genitori sono scomparsi ormai da tempo. Il padre di Rachel, Balthazar Zendak, era un medico anatomista, esperto nella preparazione e nella conservazione di cadaveri, mentre sua madre Edith era una sarta, la quale cuciva gli abiti per i preparati del marito.
Rachel passa le sue giornate da sola in quanto non conosce altri bambini con cui giocare, disegnando e seppellendo gli animaletti morti che trova lungo la spiaggia. Le uniche creature con cui passa il tempo sono un coccodrillo impagliato, un coniglio scheletrico e una bambola anatomica: alcuni pezzi della Wunderkammer (la "camera delle meraviglie", un luogo in cui mettere qualunque cosa suscita stupore e meraviglia, fino a creare una sorta di piccolo museo personale) del padre che a un certo punto hanno preso vita e si sono messi a parlarle. 
In una sera di luna piena Rachel esce di casa e comincia a vagare sulla scogliera, spingendosi sempre più lontano, fin dove non era mai arrivata, guidata dai bagliori della luna, fino ad arrivare ad un piccolo cimitero. Curiosando tra le tombe la bambina fa una sconvolgente scoperta: trova una lapide con sopra inciso il suo nome e un suo ritratto, nonché la sua data di nascita e di morte. A quel punto la bambina ricorda di come fosse caduta giù dalla scogliera e di essere annegata in mare e, una volta tornata a casa, i suoi amici le raccontano cosa è successo. Le rivelano che suo padre è impazzito dal dolore per la sua morte e quella della moglie, che si era spenta poche settimane dopo per lo strazio di aver perso la figlia. Zendak aveva anche provato a fabbricare degli homunculus, degli esseri creati artificialmente, per provare ad avere un altro figlio. Secondo una teoria del coccodrillo impagliato Rachel si troverebbe imprigionata in uno spazio intermedio tra la vita e la morte, vincolata alla sua casa e alla camera delle meraviglie creata da suo padre.

Una volta finito di leggere la storia si capisce subito che questa è un'opera a cui Bessoni stava pensando già da diverso tempo in quanto in essa sono presenti molti elementi (cari all'autore) già comparsi in altri suoi libri. La stessa storia di Rachel si basa molto, ad esempio, sul primo libro pubblicato dall'artista: "Homunculus" (del 2011, di cui ho parlato in questo post), il quale narrava appunto la vicenda di un uomo (il quale ha lo stesso cognome del padre di Rachel: Lazarus Zendak) che, dopo aver perso la figlia caduta in mare da una scogliera (proprio come la protagonista), decide di provare a crearsi un nuovo figlio, arrivando a fabbricare, dopo numerosi fallimenti, un homunculus. Anche la "Stanza delle meraviglie" di cui si parla in quest'opera è già stata affrontata dettagliatamente nel libro di Bessoni "Wunderkammer" (del 2011), in cui viene spiegato cos'è appunto questa Wonderkammer e da quali oggetti può essere composta (alcuni di questi, tra l'altro, possiamo ritrovarli anche in quella del padre di Rachel). Di bambole anatomiche Bessoni ne ha parlato invece nella sua opera "Pinocchio" (del 2014, di cui potete leggere qui una mia recensione), mentre alcuni conigli scheletrici possiamo ritrovarli in "Alice sotto terra" (del 2012, di cui potete leggere qui una mia recensione ).


  
Sopra: Più in alto un'illustrazione che mostra alcuni oggetti presenti nella Wonderkammer del padre di Rachel, come si può notare un paio di questi (di cui ho riportato le immagini più in basso) si possono ritrovare anche nell'opra di Bessoni del 2011 dal titolo, appunto, "Wonderkammer".

In quest'opera possiamo trovare però anche riferimenti a fatti storici e a personaggi realmente esistiti: ad esempio la vicenda è ambientata in tempo di guerra e la figura di Rachel è ispirata a quella di Rachel Ruysch (1664-1750), figlia di Frederik Ruysch, un anatomista fiammingo famoso per le sue preparazioni anatomiche (si dice che, tra l'altro, Rachel aiutasse il padre nelle sue preparazioni). Rachel Ruysch però non morì, ma una volta cresciuta abbandonò la medicina e divenne un'abile pittrice.

Sopra: Un dipinto di Jan van Neck (intitolato "Anatomical lessons by Dott. Frederik Ruysch") in cui compare anche Rachel Ruysch nell'angolo in basso a destra, abbigliata con abiti maschili, la quale assiste il padre durante una lezione di anatomia sul corpo di un neonato.

Le illustrazioni che accompagnano la vicenda seguono il classico schema utilizzato da Bessoni, in cui pagine scritte di testo si alternano a quelle illustrate, anche se in quest'opera sono presenti, per la prima volta, anche illustrazioni a doppia pagina.

Sopra: In quest'opera di Bessoni sono presenti anche illustrazioni a doppia pagina, come quella qui sopra, che ci mostra la protagonista mentre gioca con i suoi amici.

I personaggi creati dall'artista sono, come sempre, un po' sgangherati e bizzarri, ma comunque affascinanti a modo loro. Essi sono sempre posti su sfondi astratti dalle tinte delicate, che permettono di mettere in risalto i personaggi che vi sono disegnati sopra, anche se questa volta in qualche tavola (un paio) è presente anche qualche sfondo (come nell'illustrazione in cui l'artista ci mostra la casa della protagonista, oppure quella in cui vediamo la bambina vagare nella notte di luna piena).

  
Sopra: I personaggi di Bessoni sono disegnati, come al solito, su sfondi astratti (come nel caso dell'immagine di Rachel, a sinistra), in questo volume, tuttavia, compaiono per la prima volta anche degli sfondi e dei paesaggi, come quello in cui ci viene mostrata la casa della protagonista (sulla destra).

"Rachel" è una fiaba nera, macabra, un'opera in cui l'autore ha voluto infondere tutte le suggestioni da lui accumulate nel tempo, nonché imperniata sulle sue passioni (l'anatomia, a zoologia, lo spiritismo e le scienze occulte). Le illustrazioni che accompagnano la storia sono, come sempre, originali, suggestive, sgangherate e un po' macabre.

Questo libro è stato pubblicato dalla Logos nel 2017; ha 60 pagine, una copertina rigida, misura 21,7 cm d'altezza e 15,5cm di lunghezza e costa 17 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 12 febbraio 2018

Cronache di draghi

"Cronache di draghi. Il diario perduto del Grande Mago Septimus Agorius" è un libro illustrato di cui i testi e le illustrazioni sono della Meiklejohn Graphics London, un'agenzia di illustratori attiva fin dagli anni Settanta, che, a quanto pare, ha affidato le immagini di questo libro a Garry Walton

Sopra: La copertina de "Cronache di draghi" mostra, al centro, un drago presente in una delle illustrazioni all'interno del libro.

L'opera si apre con una nota dell'editore che spiega come questo libro sia una fedele riproduzione di un documento messo all'asta al mercato dell'antiquariato di Londra a metà dell'Ottocento, la cui provenienza e la datazione sono ancora incerte, anche se la famiglia che lo possedeva sosteneva che si trattasse di una fedele registrazione di fatti realmente accaduti. Poiché il manoscritto originale era appena leggibile e scritto in una lingua antica, sono stati interpellati studiosi esperti in linguistica per arrivare a ottenere la traduzione che ora possiamo leggere.
Note dell'editore a parte, quest'opera è suddivisa in dieci capitoli, nei quali il narratore, il mago Septimus Agorius, ci racconta la storia di una spedizione, di cui lui stesso ha fatto parte, per sconfiggere  un mago esiliato di nome Ganzicus che stava controllando i draghi per i suoi scopi maligni, facendoli prendere d'assalto molti villaggi e catturare numerosi sudditi. La storia è infatti ambientata in un regno fantasy composto da quelli che vengono chiamati "I quattro regni di Vaarn", governati dal re Malacan, amico del nostro mago. Sarà proprio il re, a cui non rimane più molto da vivere, a chiedere all'amico mago di guidare una spedizione per risolvere questo problema, mettendogli a disposizione cento guerrieri, quattro navi e molte provviste e chiedendogli inoltre di portare con se anche suo figlio, Bandred, per preparalo ad affrontare il suo futuro ruolo di sovrano.
Septimus ci racconterà così quanto accaduto durante questo viaggio, il quale sarà irto di pericoli e ricco di innumerevoli incontri e scontri con diversi draghi che i nostri eroi incontreranno durante il loro cammino (uno dei quali riusciranno pure ad addestralo, dopo averlo catturato e liberato dall'influenza di Ganzicus, facendolo passare dalla loro parte).

Sopra: L'illustrazione che mostra il drago che i nostri eroi riusciranno a liberare dall'influenza del loro nemico, e a far passare dalla loro parte.

All'interno del volume sono presenti diverse illustrazioni, sia in bianco e nero che a colori. Quelle a colori, in particolare, sono a tutta pagina e le trovo molto belle, ricche di dettagli e dai colori brillanti. E' interessante poter osservare la varietà di draghi che l'illustratore che ha lavorato a questo libro, Garry Walton, si è inventato per le diverse tavole, sebbene per il design di queste creature sia stato mantenuto il loro aspetto classico.
L'artista solitamente sfrutta una prospettiva ampia per poter trasmettere al lettore la grandiosità, e spesso l'epicità, della scena. D'altra parte i draghi rappresentati da Walton hanno per la maggior parte dimensioni notevoli rispetto al contesto in cui sono inseriti, per cui una prospettiva lontana è necessaria per poter rappresentare tutta la creatura.

  
Sopra: Le illustrazioni di Garry Walton, ricche di particolare e dai colori brillanti, sfruttano una prospettiva ampia per far apprezzare al lettore le dimensioni dei draghi in esse presenti. 

Oltre alle scene in cui sono presenti i draghi l'artista ha inserito anche alcuni paesaggi, i quali sono anch'essi molto belli, ricchi di dettagli e dai colori accesi.

Sopra: Oltre alle scene in cui sono presenti i draghi l'artista ha realizzato anche alcune tavole in cui il lettore può apprezzare la bellezza dei paesaggi.

"Cronache di draghi" è un bel libro illustrato che narra una storia fantasy dalla trama piuttosto classica, ma comunque piacevole da leggere, anche grazie alle belle illustrazioni che la accompagnano, le quali sono hanno un apsetto invantevole, sontuoso e magnifico, che risulterà sicuramente di grande impatto.

Questo libro illustrato è stato pubblicato originariamente dalla The Five Mile Press nel 2002 col titolo "The dragon chronicles" ed edito in italiano nel 2006 dalla EdiCart. L'opera ha  pagine, la copertina rigida e misura 31,3 cm d'altezza e 23 cm di lunghezza e costa 18 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 5 febbraio 2018

Blu di barba di Barbara Ferraro e Srimalie Bassani

Questa volta torno ad affrontare nuovamente una fiaba di Perrault che si caratterizza per la sua crudeltà e spietatezza e che non ho affrontato spesso nel mio blog: "Barbablù". In realtà l'albo che vi proporrò oggi, dal titolo "Blu di barba", è una rivisitazione della fiaba di Perrault, una rivisitazione scritta da Barbara Ferraro e illustrata da Srimalie Bassani, con degli animali come personaggi, ma che segue fedelmente i passi della versione originale.

Sopra: La copertina di "Blu di Barba" riprende le tinte blu, bianche e nere presenti anche nelle illustrazioni all'interno dell'albo.

La storia di questa versione ha come voce narrante quella di una delle ex mogli di Barbablù, la quale infatti dice: "E' una fiaba, la mia, finita tra i lamenti / altro che vissero felici e contenti". L'ex sposa, dopo aver raccontato al lettore il proprio triste destino, ci narra di come Barbablù, che in questo albo illustrato vediamo in veste di un caprone, si sia messo a corteggiare due sorelle, due volpi. Il caprone riuscirà a convincere una delle due (qui chiamata Occhi di Sole) a sposarlo e, dopo le nozze, la lascerà sola per sei settimane, consegnandole prima di partire le chiavi di tutte le stanze della casa. Come nella fiaba originale Barbablù le spiegherà di poter utilizzare tutte le chiavi tranne una, la quale apre una porta  in cui la novella sposa non deve assolutamente entrare. Ovviamente la giovane volpe non manterrà la promessa, facendosi vincere dalla curiosità, ma ciò che scoprirà sarà una sorpresa tanto sconvolgente quanto orribile: nella stanza proibita sono appese alla parete, come trofei, le teste decapitate delle precedenti mogli di Barbablù. Purtroppo la chiave cade a terra e di macchia di sangue, sangue che la poveretta, per quanti sforzi faccia, non riuscirà a ripulire. Quando Barbablù torna dal viaggio vede la chiave sporca di sangue e annuncia alla moglie che ora dovrà ucciderla, ma le concederà qualche minuto. Occhi di Sole, allora, raggiunge la torre della dimora per avvistare i suoi fratelli, i quali riusciranno ad entrare nel castello e ad uccidere il caprone appena in tempo per salvare la sorella.
Mentre la versione originale di Perrault si concludeva con la notizia che la sposa sopravvissuta si era risposata, ereditando le ricchezze del marito defunto, questa storia si conclude invece con la voce narrante della moglie defunta di Barbablù che augura alla giovane sposa, ora in salvo: "Curiosità s'è fatta tua ancella, / la vita ti sia lieve, dolce sorella".

Come avrete potuto intuire da alcune frasi che vi ho riportato poco sopra, nel riassunto, i testi di questa versione sono in rima. Gli schemi delle rime non sono sempre regolari in quanto, sebbene la maggior parte delle volte ci siano strofe in rima baciata, qualcuna è alternata, mentre altre seguono schemi nuovi:
Esempio di strofa in rima baciata:
"Blu di occhi, blu di barba   A
fatale lo sguardo che ancora mi turba  A
passo tonante, dall'incedere fiero,  B
ben celava un cuore nero." B

Esempio di strofa con un altro schema di rime, nuovo:
"La mia storia si concluse  A
tra le urla e il terrore.  B
Ciascuna appesa un nome,  C
ogni nome un orrore" B

Sopra: Le due sorelle che Barbablù si metterà a corteggiare dopo aver ucciso la precedente moglie.

Le illustrazioni realizzate da Srimalie Bassani sono belle, originali, suggestive ed eleganti. Come ho detto anche all'inizio l'illustratrice ha rappresentato i personaggi di questa versione della fiaba di "Barbablù" come degli animali dai tratti antropomorfi e quello che interpreta il ruolo di Barbablù è un caprone, cioè una bestia dotata di per sé di una barbetta, il che consente di mantenere credibile l'aspetto del personaggio. La capra, inoltre, è associata alla sessualità e, a partire dal Medioevo, anche all'immagine del Diavolo.

Sopra: In questo albo illustrato, in cui i personaggi sono tutti animali antropomorfi, Barbablù è stato rappresentato sotto forma di caprone, con la barbetta blu.

Oltre al modo con cui l'aspetto dei personaggi è stato interpretato e rivisitato, ciò che rende particolari le illustrazioni di questo albo è sicuramente l'uso dei colori. L'artista ha infatti scelto di utilizzare, per questi disegni, solo alcuni colori: il bianco, il nero, il blu e il rosso. Solitamente la maggior parte delle illustrazioni di questo albo si presentano infatti in bianco e nero, con solamente qualche dettaglio colorato: ad esempio la barba, gli occhi e la chiave di Barbablù sono tinti di blu, mentre gli occhi di Occhi di Sole e il sangue delle ex spose sono rossi.
In alcuni casi l'uso del colore viene esteso anche agli ambienti, e in particolare al cielo, specialmente quanto l'artista vuole enfatizzare un certo clima: abbiamo così un ambiente blu scuro quando Barbablù lascia la novella sposa per partire per il viaggio e un cielo rosso negli istanti prima che il caprone uccida la volpe.

  
Sopra: Le illustrazioni presenti nell'albo sono in bianco e nero, con la presenza di alcuni elementi colorati di blu o di rosso, come nell'illustrazione a sinistra. Talvolta le tinte del blu e del rosso vengono estese anche al cielo o, comunque, all'ambiente circostante, come si può vedere nell'illustrazione a destra.

"Blu di barba" è una rivisitazione bella e originale, ma allo stesso tempo molto fedele, della fiaba di "Barbablù" di Charles Perrault. I testi in rima conferiscono musicalità e incanto alla storia, ma anche un certo mordente e le eleganti illustrazioni di Bassani, che si caratterizzano per la particolare scelta dei colori, rendono il tutto più affascinate e intrigante. Inoltre la storia, pur essendo una rivisitazione, riprende molto fedelmente quella originale di Perrault, anche se con qualche differenza (ad esempio in questa versione il ruolo giocato dalla sorella della sposa di Barbablù rimane molto marginale a differenza che nella fiaba originale e, inoltre, qui la narrazione della storia si conclude un po' prima rispetto a quanto accade nell'altra).

Questo libro illustrato è stato pubblicato dalla Bacchilega Editore nel 2017; ha 44 pagine, la copertina rigida e misura 21,2 cm d'altezza e 21,1 cm di lunghezza e costa 15 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.