martedì 31 luglio 2018

Favole di Esopo di Anna Laura Cantone

Come molti sapranno le Favole di Esopo sono una raccolta di favole morali e archetipe scritte da Esopo (appunto) nel VI secolo a.C.. A differenza delle fiabe le favole sono componimenti brevi, con protagonisti animali che rappresentano i vizi e le virtù umane, e che hanno lo scopo di insegnare una morale (che solitamente viene esplicitata alla fine della storia).
Così come è capitato alle fiabe classiche anche le favole di Esopo hanno subito numerose pubblicazioni (solitamente accompagnate da illustrazioni) da parte di numerose case editrici e questa versione illustrata dalla Cantone è una di quelle. Per cui questa volta vi parlerò di questa raccolta di favole illustrate, intitolata "Favole di Esopo", dalla famosa artista italiana Anna Laura Cantone.

Sopra: Il titolo di questa edizione delle "Favole di Esopo"  ci viene mostrato come se fosse il titolo di un altro libro rappresentato sulla copertina (il titolo di un libro disegnato sul libro), in particolare un libro tenuto in mano da due personaggi che troveremo all'interno delle favole (la volpe e la cicogna).

Questa edizione delle favole di Esopo contiene nove delle sue più famose favole: "La cicala e la formica", "La volpe e la cicogna", "Il leone e il topo", "Il lupo e l'agnello", "La rana e il bue", "La volpe e l'uva", "La lepre e la tartaruga", "Il topo di campagna e il topo di città", "La volpe e il corvo".
Nell'insieme le varie storie sono state mantenute abbastanza simili a quelle originali, anche se spesso sono stati aggiunti dialoghi che magari nella favola originale non erano presenti.
Se alcune favole sono comunque state mantenute, di base, abbastanza simili alla versione originale alcune hanno subito maggiori cambiamenti: ad esempio ne "Il topo di campagna e il topo di città" il testo è stato modernizzato e un po' ampliato poiché viene scritto che "(I topi) si divertirono guardando i cartoni in TV e fecero il bagno con l'acqua calda", entrambi eventi che nella favola originale, dove ci si concentra subito sul cibo, non sono presenti.
Il problema più grosso sta probabilmente nel fatto che in queste storie la morale non viene esplicitata, come invece accadeva nella versione originale, dove la presenza esplicita della morale, d'altronde, è una delle caratteristiche di queste favole.

Sopra: L'illustrazione della favola de "Il topo di campagna e il topo di città". Notare i colori caldi e delicati, i grandi nasi e gli occhi tondi dei personaggi e la presenza di elementi reali (presi da foto) nell'immagine.

Le illustrazioni della Anna Laura Cantone sono originali e posseggono uno stile molto particolare e immediatamente riconoscibile, che si presta solitamente a rappresentare situazioni o scene comiche e divertenti.
I suoi disegni hanno inoltre uno stile frizzante e fresco, con dei personaggi dall'aspetto buffo, con delle proporzioni e delle caratteristiche fisiche tutte particolari: solitamente, infatti, presentano degli arti molto sottili, dei nasi molto grandi e rotondeggianti e dei grandi occhi a palla molto ravvicinati tra di loro.

 
Sopra: I personaggi della Laura Cantone hanno un aspetto particolare e buffo, con grandi nasi, arti sottili e grandi occhi a palla molto ravvicinati.

Un'altra caratteristica dello stile di quest'artista è la presenza di una sottile linea di contorno, ben visibile, che delimita i contorni dei sui suoi personaggi.
All'interno delle illustrazioni sono inoltre presenti alcuni inserti materici. Nei disegni di questo libro, ad esempio, si può facilmente notare l'inserimento di oggetti reali (provenienti da delle foto), con cui i personaggi interagiscono tranquillamente.

 

Sopra: Come potete notare da queste immagini nelle illustrazioni della Cantone sono presenti anche alcuni elementi reali (come, ad esempio il piatto di pasta, la forchetta, la caffettiera e il piatto con sopra il toast con l'uovo all'occhio di bue dell'immagine più in alto o i grappoli d'uva di quella più in basso).

I colori utilizzati dall'artista sono chiari, caldi e  vivaci, dalle tinte tenui e delicate, tanto che, ad esempio, l'utilizzo del nero è molto limitato (è stato usato, ad esempio, solo per disegnare le zampe o le antenne di qualche insetto, o i nasi di alcuni animali).
Per mettere inoltre in risalto i personaggi e gli elementi in primo piano l'artista ha inoltre reso lo sfondo in modo molto delicato e sfocato, appena accennato, utilizzando soprattutto delle tinte neutre.

Sopra: L'artista ha scelto dei colori caldi e delicati per le sue illustrazioni, inoltre ha messo in risalto gli elementi in primo piano creando degli sfondi molto sfocati e appena accennati, come potete vedere in questa immagine, in cui gli unici elementi che si vedono bene sono la volpe, il corvo e i tre alberi in primo piano.

Questa edizione illustrata dalla Anna Laura Cantone delle favole di Esopo è una versione carina, adatta ai più giovani, con dei testi semplici e scorrevoli (anche se purtroppo privi della morale finale che caratterizza questo tipo di racconti) accompagnati dalle particolari, divertenti e simpatiche illustrazioni della Cantone.

Questo libro illustrato è stato pubblicato nel 2012 dalla Emme Edizioni, ha la copertina rigida, misura 27,5 cm d'altezza e 22 cm di lunghezza, ha 48 pagine e costa 14,50 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 23 luglio 2018

Dracopedia: the great dragons. An artist'a field guide and drawing Journal di William O'Connor

Questa volta vi parlerò di un'altra opera che ha come protagonisti dei draghi: "Dracopedia: the great dragons. An artist'a field guide and drawing Journal" di William O'Connor. La suddetta opera si distingue dalle altre perché essa è sia una sorta di diario/bestiario sui draghi, sia una guida su come disegnarli.

Sopra: La copertina del secondo volume della collana "Dracopedia" ci mostra una delle otto specie di Grandi Draghi di cui si parla nel titolo (l'Iceland Dragon).

Il volume parte con un'introduzione in cui l'autore spiega al lettore come ci siano migliaia di specie di draghi che vivono nei sette continenti e nei quattro oceani del mondo, ma nessun animale ha ispirato maggiormente il folklore e l'immaginazione umana che le otto specie di Grandi draghi. Come scrive O'Connor "The eight known species (specie conosciute) are the largest members of the Draco order of all animal existing within the family Dracorexidae". Le caratteristiche biologiche che accomunano queste specie sono la presenza di quattro zampe e di due ali, delle ossa cave e la capacità di sputare fuoco.
L'autore continua spiegandoci come, alcuni anni fa, egli abbia deciso di cercare queste creature imbarcandosi in una spedizione che gli ha fatto circumnavigare il globo.
Come ho anticipato nell'introduzione quest'opera è una sorta di diario/bestiario sui draghi, nonché una guida per disegnarli. Infatti lo stesso O'Connor ci spiega che questo libro ha due funzioni: la prima come guida sul campo per conoscere queste creature e capire le società che hanno coesistito con essi per migliaia di anni; la seconda come un manuale dell'artista con alcune delle abilità artistiche fondamentali per disegnare dei draghi (nonché anche come fonte di ispirazione per eventuali artisti). All'inizio infatti, subito dopo l'introduzione, l'autore mostrerà al lettore alcuni materiali per disegnare sul campo e alcuni strumenti di pittura digitale.
Conclusa la parte introduttiva si entra nel vivo dell'opera in cui vengono affrontati gli otto grandi Draghi: l'Arcadian Dragon, l'Iceland Dragon, lo Scandinavian Dragon, il Welsh Dragon, il Ligurian Dragon, il Crimean Dragn, il Chinese Dragon e l'Elwah Dragon. Per ciascuno di essi vi è una parte in cui l'autore ci racconta della spedizione, una riguardo la loro biologia, il loro comportamento, la loro storia e una parte in cui spiega come disegnarli.
Alla fine del volume è inoltre presente un'appendice in cui sono state riportate una carta tassonomica, l'anatomia dei draghi, il loro volo e le pose.

Sopra: L'immagine che ritrae un esemplare di Crimean Dragon.

Il volume, oltre a contenere molte informazioni, è anche riccamente e magnificamente illustrato.
Le illustrazioni che ritraggono i draghi sono infatti molto belle, d'impatto e curate, ricche di dettagli.  L'aspetto delle varie creature riprende quello dei draghi classici (com corpo squamoso, ali da pipistrello, zampe con artigli ecc...), sebbene ogni specie è stata ritratta con un aspetto, caratteristiche fisiche e dettagli che la differenziano dalle altre.





Sopra: Anche se l'aspetto dei vari draghi riprende quello dei draghi classici ogni specie si differenzia dalle altre per l'aspetto, le caratteristiche fisiche e alcuni dettagli, come si può notare subito, ad esempio, da queste immagini che vi ho riportato qui sopra, in cui l'artista ha rappresentato uno Scandinavian Dragon, un Iceland Dragon e un Ligurian Dragon.

L'artista William O'Connor comunque non si è limitato a ritrarre solamente le varie specie di draghi, ma anche le parti riguardanti la spedizione e la storia sono accompagnate da dei disegni (come ad esempio quelli di persone incontrate durante il viaggio, di luoghi e oggetti storici ecc..).
L'artista ha utilizzato una buona varietà di colori (tra l'altro ogni specie di drago è caratterizzata da un colore specifico, vi è infatti: il Chinese Yellow Dragon, il Crimean Black Dragon, il Welsh Red Dragon, l'Iceland White Dragon ecc...) anche se nel libro sono presenti anche numerosi schizzi e disegni in bianco e nero.



Sopra: L'artista ha utilizzato, per le illustrazioni di quest'opera, una buona varietà di colori (anche per distinguere le varie specie di draghi, come ad esempio l'Arcadia Green Dragon che potete vedere qui sopra), tuttavia sono presenti anche numerosi schizzi e disegni in bianco e nero (come quelli dell'immagine più i basso).

"Dracopedia: the great dragons. An artist'a field guide and drawing Journal" è un volume curato che non deluderà gli amanti dei draghi. Un'opera che ha saputo findere in modo sapiente il genere del "diario del ricercatore" e del "bestiario" con quello del "manuale per imparare a disegnare".

Questo albo illustrato è stato pubblicato  nel 2012 dalla Impact e nel 2005 da la Margherita Edizioni; ha la copertina rigida dotata di sovracopertina, misura 28,2 cm d'altezza e 21,6 cm di lunghezza, ha 160 pagine e costa 26,99$.

P.S. Questo albo illustrato è in realtà il secondo volume si una serie di opere appartenenti alla collana "Dracopedia". Gli altri titoli appartenenti a tale collana sono:
  • "Dracopedia: a guide to drawing the Dragons of the World" (2009)
  • "Dracopedia the Bestiary: an art's guide to create Mythical Creatures" (2013)
  • "Dracopedia Legends: an artist's guide to drawing Dragons of  Folklore"(2018)
 
   
Sopra: Le copertine degli altri titoli che fanno parte della collana "Dracopedia".

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 16 luglio 2018

SPECIALE Libri illustrati basati su serie d'animazione (parte 2). Avatar: La leggenda di Aang e La leggenda di Korra

Qualche tempo fa ho pubblicato un post, uno speciale (SPECIALE: Libri illustrati basati su serie d'animazione), che trattava dei libri illustrati derivati da alcune serie di animazione (quasi tutte americane). Una volta completato di scrivere quel post mi sono però resa conto che tra i libri illustrati e le serie animate che avevo citato non era rimasto abbastanza spazio per parlare di una serie (o meglio, di due serie connesse tra loro) molto bella: "Avatar: la leggenda di Aang" e il suo seguito "Avatar: la leggenda di Korra".
Due ottimi cartoni che, in fondo, meritavano uno spazio tutto loro in questi speciali dedicati ai libri derivati da serie animate. Come per l'altro post anche in questo riporterò solo libri illustrati connessi al materiale originario (concentrandomi in questo caso in particolare sugli artbook) escludendo gli albi da colorare, i manuali per realizzare attività e i fumetti (anche se quest'ultimi sono un'importante elemento della serie, poiché aggiungono materiale comunque inerente alla storia principale, fungendo da vero e proprio sequel della prima serie e da prequel per la seconda).

Avatar: la leggenda di Aang (Avatar: the last airbender)
"Avatar: la leggenda di Aang" (in originale "Avatar: the last airbender"), è  una serie animata statunitense, composta da tre stagioni, trasmessa su Nickelodeon tra il 2005 e il 2008 (e trasmessa in Italia dal 2008 al 2010).
La serie è ambientata in un mondo, simile alla Terra, la cui maggioranza della popolazione riesce a padroneggiare i quattro elementi (acqua terra, fuoco e aria), per questo motivo questo mondo è diviso in quattro nazioni, corrispondenti ai quattro elementi. Ogni persona capace di dominare gli elementi (chiamata quindi dominatore) può però controllare un unico elemento, esistono quindi dominatori dell'acqua, della terra, del fuoco e dell'aria, i quali vivono nelle rispettive nazioni. Vi è però una persona in grado di controllare tutti e quattro gli elementi, tale individuo è chiamato Avatar, il quale ha il compito di mantenere l'equilibrio nel mondo.
Questa serie è incentrata su Aang, un giovane dominatore dell'aria di 12 anni che, dopo essere rimasto in trance per 100 anni, ha il compito di riportare l'equilibrio e la pace in un mondo sconvolto da guerre, poiché la nazione del fuoco ha scatenato una guerra imperialista per conquistare e sottomettere tutte le altre nazioni (sterminando, tra l'altro, quella dell'aria). La strada per ristabilire l'ordine sarà lunga e faticosa, anche perché il giovane dovrà imparare a dominare gli altri tre elementi. Aang troverà però diverse persone disposte ad aiutarlo, primi tra tutti due fratelli appartenenti alla tribù dell'acqua del sud: Katara (una dominatrice dell'acqua) e Sokka (un giovane guerriero della tribù).

"Avatar the last airbender: the art of the animated series" è l'artbook della prima serie, composta da tre stagioni. Quest'opera è stata edita nel 2010 dalla  Dark Horse Comics, è stata scritta da Bryan Konietzko e Michael Dante Di Martino e ha 143 pagine. Quest volume contiene moltissimi disegni, artwork, bozzetti, schizzi, studi e illustrazioni riguardanti la serie animata, come, ad esempio, i personaggi, i luoghi, gli animali, gli edifici, gli abiti, i mezzi di trasporto, gli attrezzi e, anche, gli stessi episodi.

Sopra: La copertina dell'artbook della prima serie.

"Avatar: the last airbender-Legacy" è un diario, tenuto dallo stesso Aang per il figlio Tezin, che contiene le sue conoscenze e le memorie delle sue avventure. Vengono trattate in particolare le quattro nazioni, spiegandone la popolazione, la filosofia, gli avvenimenti più importanti ecc... Il tutto accompagnato da cartoline, poster ecc....
Il volume, scritto da Michael Teitelbaum, illustrato da Steve Ahn, Dan Parsons e Wes Dzioba è stato pubblicato nel 2015 dalla Insight Editions e ha 63 pagine.

Sopra: La copertina di "Avatar: the last airbender-Legacy" mostra Aang da adulto in compagnia del figlio Tezin, a cui è destinato questo diario scritto da Aang.

Avatar: la leggenda di Korra (The legend of Korra)
"Avatar: la leggenda di Korra" è la seconda serie di "Avatar: la leggenda di Aang", trasmessa da Nickelodeon nel 2012. Questa seconda serie è ambientata settant'anni dopo gli avvenimenti della prima e ha per protagonista una nuova Avatar: Korra, una ragazza di 17 anni proveniente dalla tribù dell'acqua del sud, la quale sa già padroneggia tre dei quattro elementi. Per imparare a dominare anche l'ultimo che le manca (l'aria) viene mandata a Città della Repubblica (fondata dal precedente Avatar Aang e dal Signore del Fuoco Zuko) per essere addestrata da Tenzin, un dominatore dell'aria figlio di Aang. Città della Repubblica dovrebbe essere un luogo in cui dominatori e non dominatori vivono in pace, tuttavia sembrerebbe esservi una rivolta in atto di non-dominatori (che si fanno chiamare i Paritari), guidati da un leader che si fa chiamare Amon e che è dotato della capacità di togliere il dominio ai dominatori. Spetterà a Korra il compito di riportare la pace e la tranquillità in città, aiutata anche da alcuni nuovi amici: i fratelli Maco (un dominatore del fuoco) e Bolin (un dominatore della terra).
La serie è composta da quattro stagioni, a cui a ciascuna è stato dedicato un artbook. In ciascuno di essi sono contenuti artwork, illustrazioni, studi, schizzi e bozzetti degli elementi (personaggi, animali, sfondi, luoghi, edifici, abiti, macchine, attrezzature, sport ...) comparsi nella serie animata, ve ne sono però anche altri completamente inediti.

"The legend of Korra: the art of the animated series - Book One: air" è l'artbook della prima stagione della serie (composta da 12 episodi), pubblicato nel 2013 dalla  Dark Horse Comics, scritto da Bryan Konietzko, Michael Dante Di Martino e Joaquinn Dos Santos e con 143 pagine.

Sopra: La copertina dell'artbook della prima stagione della serie "La leggenda di Korra".

"The legend of Korra: the art of the animated series - Book Two: spirits" è l'artbook, pubblicato nel 2014, dedicato alla seconda stagione (di 14 episodi), in cui Korra inizialmente segue gli insegnamenti di Unalaq, capo tribù dell'acqua del nord nonché suo zio, per imparare a dominare gli spiriti. Si scoprirà, tuttavia, che Unalaq non è dotato di così buone intenzioni ...
Questo volume è stato scritto da Bryan Konietzko e Michael Dante Di Martino con la collaborazione di Joaquinn Dos Santo; è stato edito dalla Dark Horse Comics e ha 183 pagine.

Sopra: La copertina dell'artbook della seconda stagione della serie "La leggenda di Korra".

"The legend of Korra: the art of the animated series - Book Three: change" è l'artbook , pubblicato nel 2014, dedicato alla terza stagione (composta da 13 episodi), in cui, in seguito alla convergenza armonica, sono nati nuovi dominatori dell'aria, tuttavia questo ha causato anche nuovi scompigli. In particolare Zaheer, capo dell'organizzazione del loto rosso (una setta anarchica), riesce a scappare dalla prigione in cui era stato rinchiuso poiché, proprio dopo la convergenza armonica, ha acquisito i poteri da dominatore dell'aria. Riunitosi con i suo compagni dell'organizzazione è intenzionato a riportare il caos nel mondo, poiché, secondo lui, la forma più naturale di ordine è proprio il caos.
Questo artbook, scritto da Bryan Konietzko, Michael Dante Di Martino e Joaquinn Dos Santos, è stato edito dalla Dark Horse Comics e ha 182 pagine.

Sopra: La copertina dell'artbook della terza stagione della serie "La leggenda di Korra".

"The legend of Korra: the art of the animated series - Book Four: balance" è l'artbook , pubblicato nel 2015, dedicato alla quarta stagione (sempre di 13 episodi): "Equilibrio". Questo quarto (e per ora ultimo) capitolo è ambientato 3 anni dopo gli avvenimenti della terza stagione, Korra, però, è ancora provata da quanto è successo alla fine della precedente stagione e dovrà intraprendere un viaggio per rigenerare le proprie energie e riscoprire se stessa, ma, nel frattempo, nuove minacce potrebbero sconvolgere nuovamente l'equilibrio del mondo. Infatti Kuvira, domatrice della terra e del metallo e soldatessa del regno della terra, dopo aver finito il suo ruolo di riunificatrice del regno della terra sembrerebbe ben decisa a non cedere il suo ruolo di potere al legittimo sovrano.
Questo artbook è stato scritto da Bryan Konietzko, Michael Dante Di Martino e Joaquinn Dos Santos, è stato publicato dalla Dark Horse Comics e ha 182 pagine.  .

Sopra: La copertina dell'artbook della quarta stagione della serie "La leggenda di Korra".

Tutti gli artbook di queste serie sono ben fatti e raccolgono molto materiale della serie e della stagione a cui fanno riferimento, offrendo ai fan diverso materiale da poter leggere e guardare. Delle opere che gli amanti di queste serie non possono perdersi e che sicuramente apprezzeranno.
Per quanto riguarda invece "Avatar: the last airbender - Legacy", l'unico volume presente in questo post a non essere un artbook, esso si presenta come una lettura più leggera e forse rivolta maggiormente ad un pubblico più giovane; un'opera carina che però non aggiunge nulla di particolare al materiale già pubblicato (potrebbe essere un libro adatto per chi vuole iniziare a guardare la prima serie e farsene un'idea).

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

martedì 10 luglio 2018

L'ultima spiaggia di J.Patrick Lewis e Roberto Innocenti

Questa volta vi parlerò di un'opera scritta da J. Patrick Lewis e illustrata dall'artista italiano Roberto Innocenti, uno dei più grandi illustratori di tutti i tempi (di cui finora avevo trattato una sola opera: "Cenerentola", di cui potete leggere la mia recensione qui), vincitore di numerosi premi. L'albo illustrato che tratterò oggi è "L'ultima spiaggia".

Sopra: La copertina di questa edizione de "L'ultima spiaggia" mostra, attraverso una delle illustrazioni presenti all'interno del volume, l'albergo che farà da sfondo a tutta la storia.

Protagonista di questa storia è un artista la cui immaginazione "Seccata di non essere presa sul serio, si prese una vacanza...e non tornò mai più". Ovviamente l'artista è disperato, poiché, senza di essa, come potrebbe continuare a lavorare, a dipingere, a vivere. Così l'uomo decide di mettersi in viaggio per andare a cercarla, fino a giungere davanti ad uno strano albergo sulla costa.
Durante il suo soggiorno in questo albergo il protagonista incontra diversi personaggi bizzarri: un ragazzino pescatore, un uomo con una gamba di legno, una ragazza che indossa sempre un lungo abito e che sta su una sedia a rotelle, il signor Grigio Grigi, un ragazzo vestito come un cowboy, un paffuto commissario, un pilota di aerei, un uomo che non scende mai dagli alberi...
In realtà, come capirà ben presto il lettore, tutte le persone che il nostro protagonista incontra sono personaggi di famose opere letterarie o importanti personaggi storici (i quali ci vengono rivelati nella postfazione, in modo che al lettore non ne sfugga nessuno): il ragazzo pescatore è Huckelberry Finn (protagonista dell'omonimo romanzo di Mark Twain), l'uomo con una gamba di legno è Long John Silver (che compare ne "L'isola del tesoro" di R. L. Stevenson), la fanciulla sulla sedia a rotelle è la Sirenetta (protagonista dell'omonima fiaba scritta da Andersen), il signor Grigi  è Peter Lorre (un attore vissuto agli inizi degli anni Novanta), il giovane uomo vestito da cowboy potrebbe essere un cowboy nato dalle fantasie di Zane Grey, il commissario è Jules Maigret  (protagonista di numerosi romanzi, racconti brevi ed episodi scritti da Georges Simenon), il pilota aereo è Antoine de Sant-Exupery (l'autore de "Il piccolo principe"), il tipo che non scende mai dagli alberi è Cosimo (protagonista del romanzo di Italo Calvino "Il barone rampante") e, se non bastasse, nella storia fanno la loro comparsa anche MobyDick col Capitano Acab (personaggi del romanzo di "Moby Dick" di Herman Melville), Don Chisciotte della Mancia col suo fedele scudiero Sancho Panza (protagonisti di "Don Chisciotte" di Miguel de Cervantes) e Emily Dickinson.
Nessun personaggio però può restare per sempre nell'albergo, in quanto bisogna sempre far posto ai nuovi ospiti e così, assieme ad altri, anche per il nostro protagonista ad un certo punto viene il momento di fare le valigie e andarsene, ma non prima di essere riuscito a ritrovare ciò che aveva smarrito.

Sopra: Questa immagine mostra l'albergo in cui il nostro protagonista alloggerà per qualche tempo conoscendo vari personaggi tanto bizzarri quanto interessanti

Le illustrazioni di Roberto Innocenti sono come sempre magnifiche: estremamente dense di dettagli e di significati.
A differenza che in altri albi i personaggi umani rappresentati in quest'opera hanno forse un aspetto meno realistico del solito (per lo meno alcuni), mentre gli sfondi e gli ambienti sono come sempre molto realistici e dettagliati, curati nei minimi particolari.
Innocenti utilizza una buona quantità di colori e di tinte, tanto che in generale le tavole di quest'opera risultano alquanto colorate, anche se vi sono anche alcuni elementi in bianco e nero (come ad esempio il signor Grigio Grigi, che però finirà per colorarsi anche lui verso la fine della storia). I colori delle illustrazioni sono per lo più brillanti e vivaci, ma non mancano comunque delle tavole con dei colori più cupi oppure più neutri  rispetto alle altre.


 
Sopra: Gli sfondi di Innocenti sono, come sempre, molto curati e ricchi di particolari. Le tavole presenti in questo albo, poi, risultano in generale alquanto colorate, con tinte brillanti, accese, vivaci e dai toni caldi (come l'immagine che vi ho riportato più in alto qui sopra). Non mancano comunque le eccezioni, infatti alcune illustrazioni risultano avere dei colori più cupi o più neutri (come nel caso della seconda immagine qui sopra).  Sono presenti inoltre anche elementi in bianco e nero, come nel caso del signor Grigio Grigi (l'omino basso e tarchiato con occhiali e cappello), che potete riconoscere perché è in bianco e nero in entrambe le immagini che ho riportato qui sopra.

Come saprà chi si è già imbattuto nelle illustrazioni di questo artista è bene osservare con attenzione le immagini perché i numerosi dettagli di cui sono composte non sono stati messi solo per motivi estetici (anche se l'attenzione e la minuziosità per i particolari sono un marchio di fabbrica dello stile di quest'artista), ma, nella maggior parte dei casi, raccontano qualcosa. Qualcosa in più rispetto ai testi, tanto che alcuni risvolti o vicende della storia (riguardanti magari i vari personaggi incontrati) vengono narrati solo attraverso le immagini.

Sopra: Le immagini svolgono un ruolo essenziale in quest'opera in quanto non si limitano a mostrare quanto viene detto dai testi, ma integrano quest'ultimi fornendo al lettore particolari che non si possono evincere dal testo, come avviene, ad esempio, nelle pagine che vi ho riportato sopra.

L'artista ha scelto diversi formati per le illustrazioni racchiuse in questo albo: alcune sono a tutta pagina, altre a doppia pagina, altre ancora, invece, occupano un quarto o metà pagina, non mancano comunque anche immagini di dimensioni ancora più piccole, oppure dalla forma allungata.
Tali scelte ovviamente non sono mai casuali, ma sono dettate da scopi precisi in quanto, come ho detto anche sopra, le immagini presenti in questo libro non servono solo da abbellimento, ma sono necessarie per comprendere l'intera vicenda.

Sopra: Innocenti per le sue illustrazioni ha scelto formati differenti in base alle diverse scene che doveva rappresentare. Le illustrazioni nell'immagine a sinistra occupano, circa, un quarto di pagina ciascuna e l'artista ha utilizzato questo formato per rappresentare una sequenza di scene. L'illustrazione a destra, invece, è a tutta pagina e ci mostra tutti i personaggi dell'albergo impegnati in qualche attività.

"L'ultima spiaggia" è un'opera molto bella, la quale racconta la vicenda di un artista (lo stesso Innocenti in realtà) che ha perso la propria creatività e deve ritrovarla in questo albergo che diventa per lui, appunto, l'ultima spiaggia. Un albergo pieno di personaggi interessanti e dalle misteriose identità (che il lettore potrà provare a indovinare), tutti con una propria storia alle spalle (o, chissà, anche davanti a loro), e tutti alla ricerca di qualcosa (chi, come il nostro artista, dell'immaginazione, qualcuno della vita, qualcuno dell'amore, qualcun altro del colore, dell'amore, della fortuna, dell'avventura ecc...).
Un'opera accompagnata da delle splendide illustrazioni, colorate, ricche di dettagli e tutte da osservare con attenzione, per non farsi sfuggire nessun particolare della storia.

Questo albo illustrato è stato pubblicato col titolo di "The last resort" nel 2002 dalla The Creative Editions e nel 2005 da la Margherita Edizioni; ha la copertina rigida dotata di sovracopertina, misura 31,2 cm d'altezza e 22,8 cm di lunghezza, ha 48 pagine e costa 22 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 2 luglio 2018

Le petit Chaperon Rouge e ce qu'il advint dans le ventre du loup di Perrault, Alwett e Amoretti

In questo post vi presenterò una fiaba che non tratto da un po', cioè quella di "Cappuccetto Rosso", questa volta in una versione scritta da Charles Perrault e illustrata da François Amoretti (artista di cui avevo parlato anche di quest'altra sua opera: "Gothic lolita: princess d'aujourd'hui"). Il titolo di quest'opera, in cui, oltre alla fiaba classica di Perrault, è presente anche un finale alternativo scritto da Audrey Alwett, è:  "Le petit chaperon Rouge e ce qu'il advint dans le ventre du loup".

Sopra: L'elegante copertina della fiaba di "Cappuccetto Rosso" illustrata da François Amoretti riprende i colori delle illustrazioni interne (rosso, nero e bianco), mostrando al lettore, al centro, i due protagonisti della vicenda.

Il libro inizia con un prologo nel quale viene spiegato come Perrault scrisse la sua famosa raccolta di fiabe "I racconti di mamma oca" e si precisa che, poiché coloro che hanno lavorato a quest'opera non credono nella de-naturalizzazione dei racconti, che per definizione di compongono di fantasia e violenza (come la vita stessa), i testi sono stati riportati così come li scrisse Perrault. Gli autori aggiungono inoltre che "La pequena fabula que sigue al quento (racconto) en forma de vinetas (vignette) es una recreacion (ricostruzione) de los autores de este libro, que han imaginado su proprio desenlace (esito) del relato (storia) di Perrault", poiché, come spiegato sempre nel prologo, "El cuento no deja (non smette) de ser un juego (gioco), y cada uno (ciascuno) es libre de interpretarlo a su voluntad (a piacimento)..."
In effetti la parte della fiaba di "Cappuccetto Rosso" è effettivamente stata riportata fedelmente (se non per qualche lieve modifica nella scelta di alcune parole o nell'uso della punteggiatura) rispetto alla versione originale di Perrault. E' presente, tradotta in modo molto vicino alla versione originale, perfino la morale.
Come preannunciato nella prefazione, però, in questo libro l'autore Andrey Alwett e l'illustratore François Amoretti hanno voluto aggiungere una parte, separata dalla versione originale, in cui hanno dato un finale diverso alla storia di Perrault, rivisitando un po' la fiaba.
La parte rivisitata inizia quando la protagonista si ritrova nel ventre del lupo (dopo che questo l'aveva mangiata), dove incontra prima un porcellino (probabilmente uno dei tre porcellini) e poi una capra. Nella pancia del lupo Cappuccetto Rosso si accorge di star iniziando a ricoprirsi di peli, poiché si sta trasformando in una lupa. Continuando a camminare all'interno del ventre della bestia la ragazza incontrerà anche i sette capretti e poi anche sua nonna, la quale però si metterà a spararle in quanto la trasformazione della ragazza in un lupo è quasi terminata. Una volta trasformata completamente Cappuccetto, grazie al consiglio della capra, riesce a squarciare coi denti il ventre dell'animale e a farsi strada fino a riuscire ad uscire. Una volta uscita dalla pancia del lupo vediamo quest'ultimo disteso a terra morto e la ragazza ritornata alla sua forma umana, anche se con un aspetto più adulto.

Sopra: Nell'ultima scena vediamo la protagonista uscita dalla pancia del lupo con un aspetto più adulto (oltre che con un nuovo vestito).

Lo stile di Amoretti è sempre originale e facilmente riconoscibile, e anche in questo caso l'illustratore non si è smentito, accompagnando i testi di quest'opera con dei bei disegni.
Nelle illustrazioni dell'artista non sono presenti sfumature, ma esse sono composte da tratti fermi e ben delimitati e per rendere le zone maggiormente in ombra e quelle più scure l'artista intensifica semplicemente i tratti di colore. Per questo motivo i suoi disegni risultano puliti, con tratti e contorni marcati e ben delimitati.
Interessante l'uso che questa volta l'artista ha fatto del colore, infatti le illustrazioni di quest'opera sono tutte in bianco e nero, con alcuni elementi colorati di rosso (come il vestito e le scarpe della protagonista).

Sopra: Come potete vedere da questa immagine le illustrazioni presenti in questo volume sono tutte in bianco e nero, tranne che per alcuni elementi (il vestito e le scarpe di Cappuccetto) colorati di rosso.

Amoretti ha inoltre aggiunto alle sue illustrazioni alcuni particolari originali, come, ad esempio, il modo in cui ha rappresentato il lupo: con un muso molto allungato, un corpo antropomorfo con pantaloni, scarpe e un abito alquanto particolare. L'abito di Cappuccetto Rosso, invece, segue il classico stile lolita giapponese tanto caro all'artista, il che rende questa versione del vestito di Cappuccetto molto originale e bella da vedere.

 
Sopra: Come potete vedere dall'immagine a sinistra l'aspetto con cui l'artista ha rappresentato il lupo è piuttosto particolare (da notare in particolare l'abbigliamento e il muso molto allungato). Un altro dettaglio tipico dello stile di Amoretti è il modo in cui ha disegnato l'abito di Cappuccetto Rosso, che riprende lo stile da lolita (come potete vedere dall'immagine a destra).

"Le petit chaperon Rouge e ce qu'il advint dans le ventre du loup" è un'opera di qualità, la quale nella prima parte ripropone fedelmente la fiaba originale di Charles Perrault (la quale si fa sempre fatica a trovare, in quanto è la versione più violenta e tragica), mentre nella seconda parte presenta una rivisitazione, o, per meglio dire, una continuazione, molto interessante della stessa; il tutto accompagnato dalle originali e belle illustrazioni di Francois Amoretti

Questo albo illustrato è stato pubblicato nel 2010 dalla Soleil Production; ha la copertina rigida, misura 29,2 cm d'altezza e 21,4 cm di lunghezza, ha 56 pagine e costa  euro. Nel 2011 è stata edita, dalla Jaguar ilustrados, anche un'edizione in spagnolo e giapponese (la quale è quella in mio possesso) col titolo "Caperucita Roja y lo que sucedio en el vientre del lobo".

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.