mercoledì 30 dicembre 2020

Favole a colori di Jean de La Fontaine e Marc Chagall

"Favole a colori" è un volume edito dalla Donzelli editore (casa editrice di cui ho recensito anche altri libri, in particolare le sue raccolte di fiabe), scritto da Jean de La Fontaine e illustrato Marc Chagall. Tale volume è una raccolta delle fiabe di La Fontaine che sono state ritradotte di recente, per poterle presentare nuovamente ai lettori in una veste diversa e più recente.
 
Sopra: La copertina mostra uno degli animali, protagonisti di queste favole, illustrati da Chagall.
 
Come ho accennato sopra tale volume è una raccolta di 43 favole di Jean de La Fontaine, uno scrittore e poeta francese, il quale scrisse due raccolte di favole (ispirandosi a quelle di Esopo e di Fedro), che hanno per protagonisti uomini ed animali, e che trasmettono delle morali, spesso utilizzando la satira e il contrasto. 
Tali favole, in occasione di questa pubblicazione, sono state nuovamente tradotte da Maria Vidale. La precedente traduzione italiana, infatti, era quella ad opera di Emilio de Marchi, la quale risaliva ormai al 1885 e che, come spiega l'editore, è una "traduzione figlia dell'epoca, e dunque intrisa di un enorme carico di realismo pedagogico".
La "nuova, originalissima e brillante traduzione" (come scritto nell'aletta della sovracopertina) risulta essere inoltre particolarmente interessante perché è, almeno in parte, in versi.
Come spiega la stessa traduttrice, tradurre le favole di La Fontaine non è stato facile poiché: "Di fronte al monumento la Fontaine, è impossibile non provare una disperata inadeguatezza. Eppure, una volta accettata la scommessa, bisogna buttarsi."
Nel tradurre queste favole Vidale ha cercato di rispettare il messaggio dei testi originali cercando di mantenerne però anche la poeticità, il loro ritmo, la loro anima, mettendosi in rapporto con l'esperienza esistenziale dell'autore.
Le favole, comunque, non sono esattamente completamente in rima, ma alternano parti che lo sono con altre che invece risultano in prosa. Nell'insieme, comunque, ogni storia risulta essere comunque piuttosto musicale e poetica.

L'asino carico di spugne e l'asino carico di sale
"Lo scettro in mano,
con la fierezza di un imperatore
dell'alma Roma,
andava un asinaio con due ciuchi da soma.
Uno degli animali portava sopra il basto
un carico di spugne assai leggero
e quindi andava lesto
senza sentire la minima fatica.
L'altro arrancava, povero animale
goffo, impacciato, a passi di formica,
portando un grosso carico di sale.
Dopo tanto viaggiare,
giunsero sulla riva di un torrente.
L'asianaio, esperto nel guadare,
salì sull'asino carico di spugne
spingend avanti l'asino col sale.
Questo, volendo fare a modo suo,
finì dentro una buca, spofondò,
risalì in superficie, si agitò
e infine riemerse disinvolto
chè intanto il sale nell'acqua si era sciolto.
L'asino con le spugne lo imitò
come fanno le pecore del gregge,
che quello che fa l'una, all'altra è legge.
[...]
Questa storiella serve a dimostrare
che fare ciò che tutti gli altri fanno,
senza darsi la pena di pensare,
alla fin fine può rivelarsi un danno."

Sopra: L'illustrazione di Chagall della favola de "L'asino carico di spugne e l'asino carico di sale".
 
Marc Chagall è stato un pittore russo, naturalizzato francese, vissuto tra il 1888 e il 1985. Tra il 1926 e 1927 diede vita (sotto commissione di Ambroise Vollard) a una serie di quadri dedicati alle storie di La Fontaine, che vennero esposti in diverse mostre e velocemente comprati, finendo in collezioni private. Per cui "di quello straordinario incontro tra l'arte e le lettere si perse ogni memoria finché, quando esplose la fama internazionale di Chagall, alcuni musei allestirono le prime retrospettive su di lui". Curatori e istituzioni museali si impegnarono quindi nel recupero di questi quadri, riuscendo a recuperarne una quarantina, che sono state poi inserite in questa raccolta.
Lo stile di Chagall è molto particolare, d'altronde fu proprio per questo che Ambroise Vollard scelse proprio lui per illustrate le favole di La Fontane, in quanto sentiva che era giunto il momento di dare un'interpretazione meno letteraria e frammentale all'opera di La Fontane, creando qualcosa di più espressivo e sintetico.
 
 
Sopra: Come si può vedere anche da queste immagini, tratte dalle favole di "La pernice e i galli" e "Il lupo e l'agnello", lo stile di Chagall è molto particolare.
 
Lo stile di Chagalle si inserisce in diverse categorie dell'arte contemporanea, dipingendo forme semplici che si collegano al primitivismo della pittura russa dei primi del Novecento. Ciò che colpisce maggiormente dei suoi dipinti sono i colori, i quali sono stesi in maniera decisa e intensa, con toni vividi, vivaci e brillanti. I colori scelti dall'artista per ritrarre gli animali e le scene delle favole di La Fontane non si basano minimamente su quelli reali, anzi, per cui in questi dipinti troveremo lupi rosa, asini versi, prati rossi, mucche gialle...
I colori, inoltre, non rimangono confinati all'interno delle figure, ma spesso escono dai corpi espandendosi sulla tela, così che i dipinti si compongano di macchie e fasci di colore, il quale diventa un elemento libero e indipendente dalla forma.
 
 
Sopra: Lo stile di Chagalle è molto particolare e si inserisce in diverse categorie dell'arte contemporanea, dipingendo forme semplici che si collegano al primitivisno della pittura russa dei primi del Novecento. Ciò che colpisce maggiormente dei suoi dipinti sono però i colori, i quali sono stesi in maniera decisa e intensa, con toni vividi, vivaci e brillanti.
 
"Favole a colori" è un'opera molto bella e curata, che ripropone in una nuova, raffinata e musicale traduzione le famose favole di Jean de La Fontaine.
Le coloratissime, evocative e originali illustrazioni di Marc Chagall contribuiscono poi a rendere l'opera ancora più unica, riportando alla luce e permettendo al lettore di godere di una serie di immagini che altrimenti difficilmente avrebbe avuto l'opportunità di scoprire. 
 
L'opera è stata pubblicata nel 2018 dalla Donzelli Editore, è dotata di una copertina rigida e di una sovracopertina, ha 190 pagine, misura 21,3 cm d'altezza e 15cm di lunghezza e costa 25 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 28 dicembre 2020

Little girl di Clementina Mingozzi

"Little girl" è una fiaba, scritta da Beniamino Sidoti e illustrata da Clementina Mingozzi, con protagonista una bambina africana che si allontana da casa mentre la mamma non c'è, per andare a raccogliere fiori nel bosco, rischiando di incontrare il lupo.
 
Sopra: Sulla copertina di "Little girl" è possibile vedere una delle immagini interne, realzate con la tecnica del ritaglio di vari tipi di carta.
 
La fiaba narrata in questo libro sembra riprendere in parte quella di "Cappuccetto Rosso", anche se la protagonista di questa storia non viene mandata dalla madre a far visita alla nonna e non indossa nessun cappuccio.
La protagonista della vicenda è Little Girl, una bambina africana che promette alla madre di rimanere dentro casa mentre lei è via, poiché fuori c'è il lupo cattivo. Little Girl però è troppo tentata dai fiori che vede all'esterno della casa e così, nonostante la promessa fatta, decide di uscire per raccoglierli.
 "E prese il fiore rosa,
piccola cosa
E uno arancione,
come in una canzone.
E un fiore blu,
solo uno in più.
E un fiore verde...
 ...finisce che si perde!"

Senza accorgersene, pian, piano, si allontana sempre più da casa, addentrandosi nella foresta, dove incontra il lupo, che inizia a inseguirla. La bambina riesce però a guadagnare tempo mettendosi a cantare una canzone che riesce a far addormentare la belva, anche se per poco tempo. 
Continuando così a correre e a cantare alla fine la bambina riesce ad arrivare a casa e a chiudere la porta.
Una particolarità dei testi è che la storia è narrata completamente in rima, attraverso dei versi brevi ed efficaci e molto musicali, essendo in rima baciata (AA BB):
"Piccola bambina
bambina canterina
il mio orecchio è sensibile
il mio morso terribile
canta ancora per me
cantami ogni fiore
riempi il mio cuore
TUTUTUTUTU'M"
 
Sopra: La protagonista di questa fiaba, intenta a raccogliere dei fiori.
 
Le illustrazioni di Clementina Mingozzi sono particolari ed originali in quanto non sono dei veri e propri disegni. Le immagini che accompagnano la storia sono state infatti realizzate tramite la tecnica del ritaglio. I personaggi della storia (tra cui Little Girl e il lupo) non sono stati disegnati, ma sono delle figure ritagliate dalla carta nera.
Se per i personaggi l'artista ha deciso di utilizzare dei fogli neri, per altri elementi dell'immagine sono stati invece scelti dei fogli colorati, talvolta trasparenti, per realizzare foglie e fiori.

 
Sopra: Le immagini che accompagnano la storia sono state realizzate tramite la tecnica del ritaglio. Come potete vedere i personaggi della storia (come Little Girl e il lupo) sono delle figure ritagliate dalla carta nera. Se per i personaggi l'artista ha deciso di utilizzare dei fogli neri, per altri elementi dell'immagine sono stati invece scelti dei fogli colorati, talvolta trasparenti, per realizzare foglie e fiori.

A rendere molto intriganti le immagini comunque è proprio questa contrapposizione di colori tra elementi neri, come i personaggi, e altri colorati, come i fiori e la vegetazione della foresta, che spiccano sul bianco dello sfondo.
Ne risultano infatti delle illustrazioni molto accattivanti e uniche, allo stesso tempo semplici ma comunque ricche di dettagli (le silhouette dei personaggi sono infatti molto curate e spesso anche piuttosto ricche di particolari).

 
Sopra: Da notare la contrapposizione di colori tra elementi neri, come i personaggi, e altri colorati, come i fiori e la vegetazione della foresta, che spiccano sul bianco dello sfondo e che rendono visivamente molto intriganti le immagini.
 
"Little girl" è un'opera molto carina che narra una fiaba inedita e al tempo stesso familiare, in quanto richiama vagamente la storia di "Cappuccetto Rosso". La giovane protagonista però di questa avventura non ha bisogno di qualcuno che la salvi e, pur mettendosi lei stessa in pericolo non mantenendo la promessa fatta e cedendo alle tentazioni, riesce benissimo a cavarsela da sola e a beffarsi del lupo, tornando a casa sana e salva.
La storia, resa molto musicale dalle rime, è inoltre accompagnata dalle graziose, originali e intriganti illustrazioni di Clementina Mingozzi, realizzate tramite delle figure ritagliate nella carta.
 
L'opera è stata pubblicata nel 2018 dalla Bacchilega editore, è dotata di una copertina rigida, ha 40 pagine, misura 21,2 cm d'altezza e 21,2 cm di lunghezza e costa 15 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 25 dicembre 2020

Collezione Emilio Salgari RBA

In questo post vi parlerò non di un singolo libro, ma di una collezione uscita in edicola di volumi scritti da Emilio Salgari.
RBA Italia infatti, a partire da agosto del 2020, ha iniziato a far uscire nelle edicole una serie di libri scritti da Salgari: "Questa collana invita a entrare in un mondo di avventura, azione e scoperte accompagnati per mano da uno dei più grandi maestri della narrativa e dell’immaginazione della storia della letteratura italiana: Emilio Salgari".
Si tratta di un progetto ambizioso, considerando che il piano dell'opera comprende 80 titoli, che includono sia volumi singoli che intere saghe, tra cui quelle de: "I pirati della Malesia" (che comprende tutti i volumi dedicati al famoso pirata Sandokan e al suo fido compagno Yanez), "I corsari delle Antille" (con protagonista l'altrettanto noto Corsaro Nero), "I corsari delle Bermuda" e "Il ciclo del far West" (una trilogia ambientata nel far West, tra caw boy e indiani d'America). 
Oltre a riportare alla ribalta un grande scrittore e i suoi romanzi d'avventura, diventati ormai degli intramontabili classici della letteratura, è interessante anche la veste grafica con cui la RBA ha deciso di pubblicare questa raccolta. Un altro punto forte della collezione sono infatti le copertine, le quali sono vermanete bellissime. Esse sono basate su quelle della prima edizione in stile Liberty (degli inizi del Novecento), le quali sono state arricchite da raffinati e preziosi dettagli dorati.
A differenza poi di altre collane pubblicate sempre dalla RBA che presentavano belle e raffinate copertine vintage (come la collana di "Jules Verne" del 2018 e quella di "Storie senza tempo" del 2020), quelle di questa raccolta sembrano essere tutte diverse le une dalle altre, a differenza di quelle di altre collezioni che invece dopo alcuni numeri (spesso anche meno di una decina) cominciavano a ripetersi di continuo.

Sopra: I primi cinque romanzi di Emilio Salgari che la RBA ha iniziato a far uscire in edicola.

Essendo la collezione molto ampia ovviamente non ho acquistato tutti i volumi (la cui pubblicazione, tra l'altro, finirebbe a marzo del 2022). Come molti coloro che si sono interessati a questa proposta ho deciso di acquistare solamente alcuni libri, tra cui quelli del ciclo de "I pirati della Malesia", che ha come protagonista Sandokan (di cui da piccola guardavo il cartone) e che comprenderebbe già ben 11 volumi.
Oltre ai libri del ciclo che vede come protagonista il pirata malese e il suo fido amico Yanez, ho poi deciso di acquistare anche qualche altro libro singolo, tra cui "Jolanda, la figlia del Corsaro Nero" (che sarebbe il terzo volume del ciclo de "I corsari delle Antille", ma ero più curiosa di leggere direttamente e unicamente le vicende di Jolanda, di cui da piccola mi era capitato di guardare alcune puntate del cartone animato, piuttosto che anche le vicende dei genitori di quest'ultima) e "Capitan Tempesta" (un altro romazo di Salgari con una protagonista femminile). Infine ho deciso di acquistare anche "L'eroina di Port Arthur" (volume per il quale ho praticamente aspettao due anni dll'inizio della collezione, in quanto uno degli ultimi titoli pubblicati, e quindi anche difficile da reperire), altro volume con protagonista una donna e il quale, per molti versi, viene considerato uno dei romanzi salgariani più inusuali e per questo maggiormente apprezzabili.

 
Sopra: A sinistra un fotogramma del cartone "Sandokan, la tigre della Malesia", serie televisiva del 1998 di 26 episodi prodotta da Mondo tv e da Rai Fiction. A destra un fotogramma del cartone "Jolanda, la figlia del Corsaro Nero", serie televisiva di 26 puntate prodotta nel 1999.

Ora inizierò a presentarvi brevemente i romanzi da me acquistati, iniziando da quelli del ciclo de "I pirati della Malesia". Per parlarvene non ve li presenterò nell'ordine in cui sono usciti in edicola, ma  li metterò in ordine secondo la loro successione nelle saghe. Le pubblicazioni in edicola infatti non hanno seguito il giusto ordine dei romanzi, ma sono uscite in modo casuale (ad esempio il primo libro di Sandokan uscito in edicola sarebbe in realtà il settimo titolo della saga). Questo ad esempio è l'ordine dei libri del ciclo Malese così come è stato edito secondo le uscite della RBA:
  • 7) "Sandokan alla riscossa" (26/08/2020)
  • 2) "I misteri della giungla nera" (23/09/2020)
  • 3) "I pirati della Malesia" (07/10/2020)
  • 1) "Le tigri di Mompracem" (21/10/2020)
  • 6) "Alla conquista di un impero" (11/11/2020)
  • 8) "La riconquista di Mompracem" (25/11/2020)
  • 5) "Il re del mare" (09/12/2020)
  • 4) "Le due tigri" (23/12/2020)
  • 11) "La rivincita di Yanez" (03/03/2021)
  • 9) "Il bramino dell'Assam" (24/03/2021)
  • 10) "La caduta di un impero" (05/05/2021)
 
1. "Le tigri di Mompracem" (21/10/2020): Sandokan, la leggendaria “Tigre della Malesia”, decide di solcare i mari e sfidare mille insidie per andare alla ricerca della “Perla di Labuan”. Non si tratta di un bottino prezioso, ma di una bellissima giovane, di nome Marianna, la cui fama è giunta alle orecchie del protagonista. L’eroe non l’ha ancora incontrata ma il suo cuore già palpita per lei. Purtroppo, proprio mentre si sta recando a Sarawak per incontrarla, subisce un’amara sconfitta da parte della marina inglese, ma si salva miracolosamente approdando proprio sull’isola di Labuan. Quale destino lo attende?
 
 
Sopra: La copertina del primo volume del ciclo malese mostra un'immagine che ritrae Sandokan e Marianna, illustrazione contornata da alcune decorazioni dorate che presentano il "colpo di frusta" tipico dello stile Liberty.

2. "I misteri della giungla nera" (23/09/2020): Sullo sfondo oscuro della natura impenetrabile delle Sunderbunds, sul delta del Gange, terre popolate da serpenti velenosi e belve feroci, si muove il temerario Tremal-Naik, conosciuto come “il cacciatore della Jungla Nera”. L’amore per la bella Ada, la misteriosa fanciulla divenuta sacerdotessa della crudele dea Kalì, lo spingerà, insieme all’amico Kammamuri e alla tigre addomesticata Dama, ad affrontare ogni sorta di pericolo e a sfidare gli spietati Thugs.
 
Sopra: La copertina del secondo volume del ciclo malese mostra un'immagine che ritrae Kammamuri e Tremal-Naik assieme alla tigre Dama.
 
3. "I pirati della Malesia" (07/10/2020): Dopo aver sottomesso l’equipaggio di un vascello indiano, Yanez decide di risparmiare la vita al giovane e valoroso Kammamuri, fedele servitore di Tremal-Naik. Quest’ultimo è prigioniero degli Inglesi a causa del tradimento dei Thugs e presto conoscerà i lavori forzati in Australia. E allora Sandokan, anche se triste per la recente perdita dell’adorata Marianna (morta di malattia), dopo aver saputo che la giovane che Tremal-Naik ama è la cugina di Marianna, andrà in soccorso dell'uomo e condurrà una dura lotta contro il comune nemico.
 
Sopra:
La copertina del terzo volume del ciclo malese ci fa vedere un'immagine che ritrae una barca in mare. Da notare i tanti piccoli dettagli dorati della copertina.
 
4) "Le due tigri" (23/12/2020): Nel 1857 Sandokan giunge in India alla guida dei suoi tigrotti, in soccorso dell'amico Tremal-Naik. Quest'ultimo è infatti rimasto di recente vedovo di Ada Corishant e sua figlia è stata rapita dai Thugs, comandati da Suyodhana (la Tigre dell'India), con l'intento di sacrificarla alla dea del male Kalì.
Grazie all'aiuto di Surama, una giovane baiadera indiana figlia del deposto rajah dell'Assam e fatta prigioniera dai Thugs, Sandokan e i compagni riescono a rapire il manti, sacerdote della dea Kalì, da cui scoprono che la setta di strangolatori è ancora stanziata sull'isola di Raimangal.
Il gruppo organizza così una spedizione nella giungla alla volta di Raimangal a cavallo di due elefanti. Il viaggio è però denso di imprevisti: un violento uragano, l'attacco di un rinoceronte, quello di due tigri, gli stessi Thugs che cercano di sabotare continuamente la spedizione.
 
Sopra: La copertina del quarto volume del ciclo malese, dallo sfondo rosso, mostra Sandokan (la "Tigre della Malesi") trionfante dopo aver ucciso Suyodhana (la "Tigre dell'India").
 
5) "Il re del mare" (09/12/2020): Tremal-Naik, diventato proprietario terriero nella regione del Kabatuan, vede attaccare la propria piantagione dai dayaki ribelli. Viene catturato, assieme a sua figlia Darma, da un tale Sir James Moreland, conosciuto come Re del Mare per via della flotta di incrociatori che ha armato e messo a disposizione del Regno Unito, per collaborare allo sterminio dei pirati.
Allo stesso tempo, le flotte del rajah di Sarawak (nipote di James Brook) espugnano Mompracem e costringono Sandokan alla ritirata. A risolvere la situazione è il portoghese Yanez: andato in aiuto di Tremal-Naik con un drappello di pirati, scampa alla cattura e viene salvato da un potente incrociatore americano, il Nebraska, una corazzata rimasta senza proprietario dopo la morte dell'acquirente. Yanez coglie al volo l'occasione e la acquista, ribattezzandola proprio Re del Mare, potendo così cominciare la guerra navale contro l'Impero britannico.
 
Sopra: La copertina del quinto volume del ciclo malese riporta al centro il disegno di una donna su di uno sfondo marrone, condecori e dettagli dorati.
 
6. "Alla conquista di un impero" (11/11/2020): Durante la prima visita nel sultanato indiano dell'Assam, Yanez si era innamorato, ricambiato, della bella e nobile Surama e l'aveva sottratta ad un destino crudele: era stata venduta ai Thugs da Sindhia, un parente senza scrupoli che aveva usurpato il trono dell'Assam. Per restituirle il regno che le spetta di diritto, Sandokan, Tremal-Naik e Kammamuri si schierano a fianco del portghese che escogita un piano infallibile per infiltrarsi nel palazzo del rajah.

Sopra: La copertina del sesto libro del ciclo malese, dai colori più chiari e luminosi rispetto agli altri volumi, ci mostra al centro un'illustrazione che ritrae Surama, la bella sovrana innamorata di Yanez.

7. "Sandokan alla riscossa" (26/08/2020): Sandokan, accompagnato dal prode “fratello” Yanez, dai fedeli Tigrotti di Mompracem e dai negritos del valoroso amico Kammamuri, fa ritorno nelle fitte foreste del Borneo, deciso a liberare la sua gente dall’oppressore. Ma per riuscirci, dovrà schivare gli agguati dei tagliatori di teste e i tranelli dell’infido Teotokris e scacciare il rajah bianco che ha sterminato la sua famiglia e si è impossessato del trono con l’inganno.

Sopra: La copertina del settimo volume del ciclo malese (che conclude il secondo ciclo della giugla) mostra un'immagine che ritrae proprio Sandokan, abbigliato riccamente. Da notare anche qui i dettagli e le scritte dorate.
 
8. "La riconquista di Mompracem" (25/11/2020): Sandokan e Yanez, ormai cinquantenni e un po' annoiati dalla vita da rajah, vogliono a tutti i costi riconquistare Mompracem che è però attualmente occupata dal Sultano di Varauni, Selim-Bargasci-Amparlang, posto da inglesi e olandesi a controllore dell'isola. Yanez, con le credenziali di un ambasciatore inglese, riesce a intrufolarsi a corte del potente...
 
 Sopra: La copertina dell'ottavo volume del ciclo malese, con dettagli e scritte dorate, ritrae Sandokan, sebbene il protagonista della maggior parte del romanzo sia Yanez.
 
"Jolanda, la figlia del Corsaro Nero" (18/11/2020): Il terzo volume della saga de "I corsari delle Antille", che ha come protagonista Emilio di Roccabruna, meglio noto come il Corsaro Nero. 
Dall'amore tra Emilio di Roccabruna e Honorata è nata Jolanda che, cresciuta come un vero e proprio pirata, fa rotta verso i Caraibi per vendicare il padre e riscuotere l'eredità materna. Wan Guld, il governatore di Maracaibo, tuttavia rapisce e imprigiona la ragazza e toccherà proprio a Morgan, il vecchio amico del padre di Jolanda, tentare l'impresa per liberarla.
 
Sopra: La copertina del romanzo di "Jolanda, la figlia del Corsaro Nero" ha uno sfondo rosso e dorato, su cui spiccano numerosi decori e, in alto, l'immagine che mostra proprio Jolanda.
 
"Capitan Tempesta" (16/12/2020): Nel 1571 Famagosta è rimasta l'ultimo baluardo cristiano sull'isola di Cipro contro i saraceni. Tra i molti soldati cristiani nella città quello che si è distinto maggiormente nei combattimenti è un giovane il cui nome incute terrore e rispetto: il prode "Capitan Tempesta". In realtà, dentro l'armatura si nasconde una fanciulla: Eleonora duchessa di Eboli, abilissima nell'uso della spada. Ella è giunta sotto mentite spoglie sull'isola per tentare di liberare il fidanzato, il visconte Le Hussière, caduto nelle mani dei turchi.
Un giorno accetta un duello ad armi bianche con Muley-El-Kadel, soprannominato il "Leone di Damasco" per il suo valore. Entrambi sono molto abili, ma infine la vittoria spetta a Capitan Tempesta, che ferisce non troppo seriamente il suo avversario. Benché ferito e umiliato per essere stato sconfitto, il Leone di Damasco non serba rancore e anche lui non può che ammirare il coraggio di Capitan Tempesta, tanto che quando quest'ultimo rimane ferito in una battaglia deciderà di aiutarlo...
 
Sopra: La copertina del romanzo di "Capitan Tempesta" ha uno sfondo blu che mostra in primo piano due cavalieri. Quello a sinistra è Capitan Tempesta mentre a destra c'è Il leone di Damasco.
 
"Il Leone di Damasco" (20/01/2021): Capitan Tempesta, ossia la coraggiosa duchessa Eleonora, e suo marito il Leone di Damasco, un musulmano convertito al cristianesimo, si sono sposati e hanno avuto un figlio, Enzo. Il bambino viene però rapito dalla crudele Tigre di Hussif (Haradja), che propone di restituirlo solo in cambio delle vite dei due protagonisti.

Sopra: La copertina di "Il Leone di Damasco" mostra Capitan Tempesta e Haradja, la quale sta tentando di uccidere il figlio della duchessa.
 
"L'eroina si Port Arthur" (16/02/2022): Lo sfondo di questo romanzo del 1904 è quello della guerra russo-giapponese del 1904 - 1905 e racconta dei sentimenti e della rivalità in amore dei protagonisti appartenenti a due culture diverse, quella russa e quella giapponese. Poco prima dello scoppio della guerra, troviamo i due innamorati, la bella giapponese Shima, figlia di un potente samurai, e Boris, un giovane tenente russo, che si giurano amore eterno decidendo di sposarsi, seppur contro il parere del padre della ragazza. Alla vigilia delle nozze tuttavia Shima viene lasciata dal giovane tenente, dietro la scusa dell'imminente conflitto. In realtà il giovane si è innamorato di un'altra donna, Naga, una gheisha giapponese. Venuta a conoscenza della vicenda, e a seguito della morte del padre, che per il disonore si uccide facendo hara-kiri, la giovane Shima giura vendetta e aiutata dal fratello, ufficiale della marina nipponica, inizia a preparare l’attacco alla base russa di Port Arthur.
 
Sopra: La copertina di "L'eroina si Port Arthur" mostra la protagonista Shima vestita con un kimono rosso mentre minaccia l'ex fidanzato Boris con un'ascia.

Un altro elemento di pregio di queste edizioni è la presenza delle illustrazioni che erano presenti anche nelle prime pubblicazioni di fine Ottocento e inizio Novecento. Come viene spiegato anche sul sito della RBA: "Per Emilio Salgari e gli editori che pubblicarono per primi i suoi romanzi, disegnare e illustrare le copertine era un’operazione fondamentale. In questa collezione ti proponiamo le edizioni originali con le immagini create dai più grandi illustratori dell'epoca come Alberto Della Valle, Pipein Gamba o Gennaro Amato."
Le immagini presenti in ogni romanzo sono in bianco e nero (altrimenti il prezzo dei volumi non si sarebbe mantenuto sotto i 10 euro), tuttavia sono illustrazioni ben fatte, che solitamente mirano a raggiungere un certo realismo.
Tali disegni sono opera di diversi artisti, tra cui quelli che hanno illustrato i romanzi da me acquistati sono: C. Linzaghi, P. Gamba, Gennaro D'Amato,  Alberto Della Valle.
Diversi romanzi della saga de "I pirati della Malesia" sono quindi stati illustrati da un artista differente e questo rende interessante esplorare le varie illustrazioni per vedere come ogni disegnatore ha rappresentato e immaginato i vari personaggi e le diverse scene.
Sebbene le immagini siano tutte in bianco e nero è facile accorgersi che le illustrazioni non sono realizzate tutte dal medesimo artista, in quanto lo stile dei disegni ovviamente cambia, sebbene si possa dire che sia uno stile piuttosto dettagliato che in generale tende ad un certo realismo nella rappresentazione delle persone e delle scene. A differenza dello stile di alcune illustrazioni più moderne i personaggi non avranno mai un aspetto un po' caricaturale o stilizzato.

Sopra: A sinistra un'illustrazione di Linzaghi del primo romanzo, a destra quella di Gamba del terzo romanzo. Da notare la differenza di stile tra i due artisti, anche se in entrambe le immagini sono presenti Sandokan e Yanez.

 
Sopra: A sinistra un'illustrazione di Della Valle tratta dal sesto romanzo, a destra quella di D'Amato del settimo romanzo.
 
Questa iniziativa della RBA di ripubblicare le opere di Emilio Salgari in questa nuova veste grafica è un progetto molto interessante che merita una certa attenzione. Grazie a tale iniziativa vi sarà sicuramente qualche nuovo lettore che deciderà di approcciarsi ai romanzi di questo scrittore (i quali sono ormai diventati uno dei maggiori esempi di romanzi di avventura), attratto magari anche dalla veste grafica.
Ho apprezzato anche l'idea di ripubblicare tali opere riproponendo le copertine "vintage" in stile liberty con cui i romanzi furono pubblicati originariamente, abbellendole e impreziosendole ulteriormente con dei dettagli e dei decori dorati. L'aspetto delle varie copertine, inoltre, pur seguendo una linea e uno stile comuni, presenta comunque una buona varietà, per cui il lettore non correrà il rischio di annoiarsi nel guardarle o di confonderle.
I testi all'interno dei volumi dovrebbero essere proprio quelli della prima edizione, per cui si sente che il linguaggio e alcuni termini non sono più attuali. I romanzi di Salgari, comunque, non hanno uno stile o un linguaggio basilari, anzi, spesso vi si trovano termini piuttosto specifici (ad esempio "coffa", "spingarde", "marosi", "munifica"). I volumi rimangono comunque godibili e il lettore potrà trovare interessante imparare dei termini nuovi o leggere alcune espressioni o modi di scrivere che adesso non si usano più, ma che magari erano comuni un secolo fa.
Sebbene non frequenti segnalo comunque che mi è capitato di trovare, in un paio di romanzi, uno o due errori di scrittura, ma nulla di eccessivo.
Bello anche il fatto che abbiano incluso nelle edizioni le illustrazioni originali che, pur essendo in bianco e nero, donano un tocco di fascino in più alle opere. La varietà degli illustratori permette inoltre di poter vedere e apprezzare diversi stili.
Un altro punto a favore di tale collana è anche la gran varietà di opere di Salgari che essa propone, il che permette al pubblico di venire a conoscenza sia dei romanzi più famosi che di quelli meno conosciuti, e quindi di collezionare o acquistare anche le opere meno famose. Bisognerà comunque vedere se alla fine la RBA riuscirà effettivamente a pubblicare tutti gli 80 titoli previsti (i lettori sono infatti avvertiti che l'editore si riserva il diritto di variare il numero delle opere, oltre che il loro eventuale ordine di uscita), che sono effettivamente tanti (di solito tali collane propongono al massimo una sessantina di titoli).
Una cosa che qualcuno invece potrà trovare fastidiosa è il fatto che i romanzi che fanno parte di una saga vengono pubblicati completamente in ordine sparso, senza seguire la loro effettiva progressione (ad esempio, come vi dicevo, il primo romanzo della saga di Sandokan ad essere stato pubblicato è stato il settimo, mentre il primo era previsto alla quinta uscita). Inoltre i volumi che fanno parte della stessa saga possono essere pubblicati anche a diversi numeri di distanza. D'altra parte questa probabilmente è una strategia di vendita per far in modo che il lettore sia più invogliato ad acquistare il maggior numero di titoli e a completare tutta una saga.
 
       
 
 
Sopra: Altre copertine di alcuni dei romanzi di Salgari editi dalla RBA per questa collana. Come potete vedere le immagini e i titoli di ogni volume sono molto differenti gli uni dagli altri.
 
Questa collana ha iniziato ad essere pubblicata il 26 agosto 2020 dalla RBA Italia. La lunghezza di ogni volume varia, anche se di solito il numero di pagine si aggira tra le 300 e le 380 pagine, mentre ogni romanzo misura 23,7 cm d'altezza e 16,3 cm di lunghezza. 
La prima uscita ("Sandokan alla riscossa") costava 2,99 euro, la seconda ("Il Corsaro Nero") 6,99 euro e le successive 9,99 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 23 dicembre 2020

Enciclopedia delle fate di Emily Hawkins e Jessica Roux

 In questo post torno a trattare un nuovo libro sulle fate, questa volta di recentissima edizione (ottobre 2020). Si tratta della "Enciclopedia delle fate" di Emily Hawkins e Jessica Roux, una sorta di opera divulgativa sul popolo fatato.

Sopra: La copertina della "Enciclopedia delle fate" ha uno sfondo verde che mostra al centro l'illustrazione di una fata, circondata da scritte e decori dorati, che conferiscono al volume un aspetto prezioso.

Come per altre opere di cui vi avevo già parlato (vedere ad esempio la serie delle Ologie), anche questo libro si presenta al lettore come una sorta di diario/manuale che vuole far scoprire e insegnare al lettore varie informazioni e scoperte, in questo caso riguardanti le fate.
All'inizio del libro vi è pure una nota dell'editore che afferma: "L'edizione originale di questo libro, un volume risalente agli anni '20 del 1900, è stata rinvenuta negli archivi del museo di storia naturale di Londra, in una cartella denominata "da verificare". Sebbene l'editore abbia compiuto ogni sforzo per trovarla, la professoressa Elsie Arbour è risultata irrintracciabile. per questo motivo, l'editore non è in grado di comprovare l'autenticità dei contenuti del libro, che presenta quindi come semplice oggetto di interesse".
Autore (fittizio, in quanto quello reale è Emily Hawkins) dell'opera è infatti Elsie Arbour, una professoressa e stimata botanica che ha scoperto l'esistenza del popolo fatato e che, da brava scienziata, si è messa a studiarlo. Il volume sarebbe indirizzato alla nipote Annabelle, alla quale ha deciso di spedirlo prima di partire per un pericoloso viaggio in Sud America, nella foresta Amazzonica, per cercare un raro tipo di fata.
Il volume contiene dunque svariate informazioni sulle fate, esso infatti è stato redatto come una guida alle diverse specie di fate del mondo, ai luoghi in cui risiedono, come vivono, il loro ruolo nel mondo naturale e come trovarle.
A differenza di altri volumi sulle fate che avevo precedentemente recensito questo si distingue per il suo stampo molto più divulgativo e scientifico. L'autrice non si limita a narrare i suoi incontri con le fate, le loro abitudini o il loro aspetto, ma cerca proprio di studiarle come una qualsiasi altra specie animale. In questo libro troviamo quindi la loro classificazione , la loro anatomia, l'analisi del loro ciclo vitale (le fate, pur essendo dei mammiferi, seguono un ciclo vitale più simile a quello degli insetti, in particolare le farfalle), le loro strategie per mimetizzarsi, l'analisi dei loro habitat, un elenco delle varie fate del mondo, il loro stile di vita, la loro lingua e il rapporto che hanno con le piante e gli animali...

Sopra: Queste pagine mostrano il ciclo vitale delle fate, le quali nascono dalle uova e subiscono una metamorfosi proprio come le farfalle.

Il manuale è corredato da numerose illustrazioni, cosa molto comune, se non obbligatoria, nelle opere di stampo divulgativo.
Lo stile di Jessica Roux è "old style", nel senso che ricorda quello delle illustrazioni che si trovavano nei vecchi libri per l'infanzia. Il modo in cui sono state rappresentate le fate mi ricorda in parte quello della Barker (qui potete trovare una recensione di una sua opera), la quale disegnava le fate con l'aspetto di giovani ragazze o ragazzi e bambini, di statura molto minuta (grandi pochi cm) e mentre indossavano abiti fatti di fiori e foglie. La cosa non mi stupisce, in quanto è molto probabile che l'artista si sia in parte ispirata proprio ai disegni della Barker, in quanto anche questo libro tratta di fate che vivono nei prati e quindi a stretto contatto con alberi e fiori (qui vengono chiamate fate dei prati, mentre la Barker trattava le fate dei fiori).
A differenza però delle fate della Barker (o di altre fate di altri libri illustrati) queste della Roux hanno un aspetto meno delicato e slanciato e un po' più tarchiato e tozzo, anche se comunque grazioso.


Sopra: Le fate della Roux hanno un aspetto un po' più tarchiato e tozzo, anche se comunque grazioso, curato e ricco di dettagli.

L'opera, contenendo molti disegni ricchi di dettagli, risulta anche molto colorata poiché tutte le immagini sono a colori. Le illustrazioni presentano una notevole varietà di colori, nonostante quanto ci si possa aspettare le tinte non hanno delle tonalità molto accese o brillanti, anzi hanno dei toni piuttosto opachi, anche se non propriamente scuri.


Sopra: Le illustrazioni presentano una notevole varietà di colori, nonostante quanto ci si possa aspettare le tinte non presentano delle tonalità molto accese o brillanti, anzi hanno dei toni piuttosto opachi, anche se non propriamente scuri (osservate ad esempio il rosso dei papaveri in alto).

"Enciclopedia delle fate" di Emily Hawkins è una nuova opera sulle fate che rende omaggio ai suoi predecessori, molti dei quali purtroppo non si trovano più in commercio da tempo. Interessante lo stampo divulgativo e scientifico conferito all'opera, che contribuisce a diversificarla da altri precedenti libri sulle fate (anche se la avvicina alla tipologia della serie delle Ologie).
Le illustrazioni della Jessica Roux rendono questo volume prezioso e raffinato, dall'aspetto un po' antico, delicato e ricco di dettagli e particolari.
Ne risulta un manuale ricco di informazioni, curato, incantevole ed affascinante, in grado di portare i lettori in un mondo incantato e di soddisfare un'ampia fascia di pubblico amante delle fate, sia infantile che adulto.

Quest'opera è stata pubblicata nel 2020 col titolo "A natural history of fairies" dalla Frances Lincoln Children's Books, ed è stata edita in italiano sempre nel 2020 da Il Castello. Il volume ha 64 pagine e misura 27 cm d'altezza e 31 cm di lunghezza e costa 16 euro. 
 
Gli altri volumi di questa serie di enciclopedie sono:
  1. "Enciclopedia delle fate" di Emily Hawkins e Jessica Roux (2020)
  2. "Enciclopedia della magia" di Poppy David e Jessica Roux (2021)
  3. "Enciclopedia delle sirene" di Emily Hawkins e Jessica Roux (2022)
  4. "Enciclopedia degli animali fantastici" di Emily Hawkins e Jessica Roux (2023)
     
 
 Sopra: Le copertine dei tre volumi delle enciclopedie fantastiche pubblicate da Il Castello, a tema fate, magia, sirene e animali fantastici.

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lunedì 21 dicembre 2020

Once upon a gorjuss time: six classic tales to dream by

In questo post vi presenterà un libro della serie Gorjuss, un personaggio disegnato da Suzanne Walcott nonché un trademark della Santoro. Di tale personaggio esistono diversi brand che comprendono: zaini, astucci, penne,quaderni, tazze, borse, bambole, magliette, portafogli, fazzoletti... e, naturalmente, anche dei libri illustrati.
In passato avevo recensito il libro "Se io fossi...", mentre oggi vi parlerò di "Once upon a gorjuss time: six classic tales to dream by", una raccolta di fiabe illustrate dalla Walcott.

Sopra: La copertina di questo libro è veramente molto bella, con uno sfondo rosso scuro ricco di raffinati decori e scritte dorate e un'elegante immagine di BIancaneve al centro.


Tale raccolta comprende 5 fiabe dei fratelli Grimm e di Andersen e un racconto: "Little red", "The little mermaid", "Snow White", "Alice" di Lewis Carrol, "Thumbelina" e "Rapunzel".
Ogni racconto è introdotto da una sorta di narratrice, presente fin dall'inizio del libro, che inizialmente spiega al lettore come questa sia la sua collezione di fiabe preferita poiché "I love dressing up and acting out stories".
Inutile dire che i testi delle fiabe di questa raccolta non sono molto fedeli alle loro corrispettive versioni integrali, presentando diversi cambiamenti. Vi riporto alcuni pezzi di testo di confronto come esempio.

1. Versione "Little red" della Gorjuss (2016): "One upon a time there was a sweet (dolce) little girl who lived with her father and mother in a pretty cottage surrounded (circondato) by flowers at the edge of a large forest. At the farthest end of the wood was another cottage. This one was covered in glossy ivy (lucida edera); birds fluttered (svolazzano) at its windows, and daisies (margherite) grew in the front garden, it was there that the girl's grandmother lived.The little girl was loved by all, for she smiled oftend and was generous and kind. Grandmother surely loves her more than anyone, and gave her many pretty things. She sewed (aveva cucito) her granddoughter  a beautiful red cloack (mantello) with a hood (cappuccio) that the girl always wore, so people called her Little Red Riding Hood, or Little Red for short.
One morning, Little Red's mother sait t her, "Put on your cloak and take this basket (cestino) to Grandmother. She is ill, so I've made her some cakes, bread, butter, and jam (marmellata). Go now, and take care in the wood. Stick to the path (sentiero) between the trees."

1. Versione "Cappuccetto Rosso" dei Grimm (ed. Enaudi 1951): "C'era una volta una cara ragazzina; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna, che non sapeva più cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e, poiché le donava tanto ch'essa non volle più portare altro, la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso. Un giorno sua madre le disse: -Vieni, Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino, portali alla nonna; e debole e malata e si ristorerà..."

Come potete leggere la versione della Gorjuss risulta più lunga perché all'inizio vi è una parte che descrive le case dove abitano la bambina e la nonna. In questa versione sono stati infatti aggiunti diversi dettagli superflui (come ad esempio il fatto che tutti amavano la bambina perché sorrideva sempre ed era gentile e generosa).
Sebbene i principali eventi della storia siano tutti presenti (Cappuccetto che incontra il lupo, il lupo che giunge per primo dalla nonna e la magia travestendosi come lei, Cappuccetto che arriva e inizia a porre le domande al lupo, quest'ultimo che si mangia la bambina, nonna e nipote salvate dal cacciatore) i testi sono stati parecchio modificati, con l'aggiunta di alcuni dettagli (come il fatto che la bambina, una volta stancatasi di raccogliere fiori per la nonna, si sia seduta su un tronco e che il gatto dell'anziana le sia saltato in grembo) e l'omissione di altri (ad esempio il fatto che Cappuccetto noti, al suo arrivo, che la porta della nonna è stranamente spalancata). Il cambiamento però maggiore risiede nella morte del lupo, che nella fiaba dei Grimm muore a causa delle pietre che gli erano state messe dentro la pancia, mentre qui muore a causa di alcuni funghi avvelenati che la bambina ha messo nella pancia del lupo, che così si ammala e muore.

2. Versione "The little Mermaid" della Gorjuss (2016): "Perhaps you've heard seafaring tales from salor, those who say they've seen mermaids frolicking in the waves, or heard voices singing (cantando) just as a storm(tempesta) roll across th water. Are these tricks (trucchi) of the exausted mind?
No! Such tale are likely true, for far from shore (costa) and deep below the ocean's surface there is indeed a kingdom of merefolk (semplici uomini). The Sea King lives ther in palace of amber, coral, and pearls, and his daughters are more beautiful than any creature that walks upon land, though their bodies end in fish tails (code di pesce) rather than legs.
Year ago, when the Sea King's four daughters were very young, they were cared for by their grandmother, for they own mother had died [...] Their grandmother allotted (assegnò) each of them a plot of ground just outside the castle walls in which to plant a garden."

2. Versione "La sirenetta" dei Andersen (ed. Donzelli 2019): "In alto mare, l'acqua è azzurra come i petali del più bel fiordaliso e limpida come il cristallo più puro, ma è molto profonda, più profonda di quanto riesca a raggiungere qualsiasi cima d'ancora, molti campanili dovrebbero essere messi uno sopra l'altro per arrivare dal fondo sino al pelo dell'acqua. Laggiù vive il popolo del mare.
Ora non bisogna affatto credere che ci sia solo il nudo fondale di sabbia bianca; no, vi crescono le piante e gli alberi più curiosi, con il gambo e le foglie così flessuosi che al minimo spostamento dell'acqua si muovono come se fossero vivi. tutti i pesci, piccoli e grandi, guizzano fra i rami come gli uccelli nell'aria. Nel punto più profondo sorge il castello del re del mare, le mura sono di corallo e le lunghe finestre a punta sono dell'ambra più limpida, ma il tetto è fatto di conchiglie che si aprono e si chiudono ai movimenti dell'acqua; è bello perché ciascuna contiene perle splendenti, ne basterebbe una sola per fare un grande ornamento sulla corona di una regina.
Laggiù il re del mare era vedovo da molti anni e la sua vecchia madre governava la casa; era una donna intelligente e fiera della sua nobiltà, perciò portava dodici ostriche sulla coda, mentre gli altri nobili potevano portarne solo sei. Per il resto meritava molte lodi, specialmente perché voleva molto bene alle piccole principesse del mare, le sue nipotine. Erano sei belle bambine, e la più giovane era la più bella di tutte, la sua pelle era luminosa e delicata come un petalo di rosa, i suoi occhi azzurri come il mare più profondo, ma come tutte le altre non aveva piedi, il loro corpo terminava in una coda di pesce.
Per tutto il giorno potevano giocare giù nel castello, nelle grandi sale dove fiori vivi crescevano dalle pareti. [..] Fuori dal castello c'era un grande giardino, con alberi rossi come il fuoco e blu scuro [...]"

La versione di Andersen, come potete vedere, è più lunga, in quanto più ricca di descrizioni e particolari che nel testo della Gorjuss vengono omessi. Quest'ultima versione presenta comunque anche alcune inesattezze rispetto alla fiaba originale, come ad esempio il fatto che sia la nonna delle bambine a dare loro un giardino da coltivare. La versione della Gorjuss diciamo che si avvicina maggiormente a quella di Disney che non alla fiaba integrale di Andersen, se non fosse che nel finale lei non sposa il principe, ma diventa una stella. Tale finale comunque non rispetta nemmeno quello di Andersen, nel quale la Sirenetta diventava uno spirito dell'aria.

3. Versione "Snow White" della Gorjuss (2016): "Snow White, who longed (bramava) to see her father again, agreed (accettò), and they rode through the forest together. The king was glad (lieto, grato) to see his beautiful daughter again, for he had been crippled (storpio) with mourning (lutto, rimpianto) since the day she disappeared. When he learned about his wife's betrayal and her attemps to kill Snow White, he grew very angry. His adviders told him that the queen must be put to death for the treachery (tradimento), but the king was a kindhearted man and did not want to see her killed. Instead (invece)  he ordered thet che be taken from the palace to live in a tiny cottage on the edge (margini) of the wood, where she would be guarded (sorvegliata) day and night."
 
3. Versione "Biancaneve" dei Grimm (ed. Einaudi 1951): "Biancaneve acconsentì e andò con lui (il principe) e furono ordinate le nozze con grande pompa e splendore.
Ma alla festa invitarono anche la perfida matrigna di Biancaneve. Indossate le sue belle vesti, ella andò allo specchio e disse:
- Dal muro, specchietto, favella: nel regno chi è la più bella?-
Lo specchio rispose:
- Regina, la più bella qui sei tu; ma la sposa lo è molto di più.-
La cattiva donna imprecò e il suo affanno era così grande che non poteva più dominarsi. Dapprima non voleva assistere alle nozze; ma non trovò pace e dovette andare a vedere la giovane regina. Entrando riconobbe Biancaneve e impietrì dallo spavento e dall'orrore. Ma sulla brace erano già pronte due pantofole di ferro: le portarono con le molle, e le deposero davanti a lei. Ed ella dovette calzare le scarpe roventi e ballare, finchè cadde a terra, morta".
 
Qui le differenze rispetto alla versione originale integrale dei fratelli Grimm sono parecchie e molto ben visibili. La versione della Gorjuss è infatti intrisa di un forte buonismo che invece nella fiaba grimmiana è del tutto assente, basta constatare la fine che fa la matrigna della protagonista in una o nell'altra versione (in una viene esiliata in una casetta ai margini del bosco, nell'altra viene torturata e uccisa). Inoltre nella versione della Gorjuss il padre della fanciulla è ancora vivo e Biancaneve ritorna a vivere al castello con lui, mentre il principe la va trovare spesso e viene detto che, alla fine, i due si innamorano. Nella versione dei Grimm invece Biancaneve e il principe decidono di sposarsi subito e del padre della fanciulla non si fa alcun riferimento.

Sopra: Prima di ogni fiaba è presente una sorta di introduzione fatta da una ragazzina presente all'inizio del libro, la quel si presenta come una specie di narratore delle fiabe.

Le illustrazioni di Gorjuss realizzate da Susanne Woolcott sono molto carine e originali, dolci e poetiche, e presentano al lettore un mondo onirico e incantato, ideale per rappresentare una realtà fiabesca.
Le bambine che la Woolcott ritrae presentano tratti distintivi molto particolari, quali: forme del corpo acerbe, corpi disegnati con tratti semplici e mai troppo dettagliati, visi tondeggianti, occhi quasi completamente neri (in cui non vi è distinzione tra parte bianca, iride e pupilla) e dalla forma allungata (in verticale) e l'assenza di naso e bocca. Queste bambine hanno solitamente i capelli neri e indossano quasi sempre delle calze a righe bianche e nere. Tali fanciulle presentano inoltre tratti dolci, delicati ed essenziali, con espressioni un po' enigmatiche, che trasmettono sensazioni di dolcezza e malinconia.

 
Sopra: Le bambine che la Woolcott ritrae presentano tratti distintivi molto particolari, quali: forme del corpo acerbe, corpi disegnati con tratti semplici e mai troppo dettagliati, visi tondeggianti, occhi quasi completamente neri (in cui non vi è distinzione tra parte bianca, iride e pupilla) e dalla forma allungata (in verticale) e l'assenza di naso e bocca. Queste bambine hanno molto spesso i capelli neri e indossano quasi sempre delle calze a righe bianche e nere. Qui sopra abbiamo due esempi, con a sinistra Biancaneve e a destra Cappuccetto Rosso.

I personaggi delle fiabe sono rappresentati spesso da soli, in ambienti non ben definiti e la maggior parte delle volte anche piuttosto astratti. In questo modo l'attenzione del lettore si focalizza interamente sulla bambina rappresentata.
Per gli sfondi, così come per la pelle delle ragazzine, l'artista utilizza dei colori chiari e delicati, mentre su altri elementi quali i capelli o i vestiti delle fanciulle vengono usate tinte più intense e corpose, considerando anche che quasi tutte queste bambine hanno i capelli neri (ad eccezione di Raperonzolo che li ha marroni scuro).

   

Sopra: I personaggi delle fiabe sono rappresentati spesso da soli, in ambienti non ben definiti e la maggior parte delle volte anche piuttosto astratti. Per gli sfondi, così come per la pelle delle ragazzine, l'artista utilizza dei colori chiari e delicati, mentre su altri elementi quali i capelli o i vestiti delle fanciulle vengono usate tinte più intense e corpose, considerando anche che quasi tutte queste bambine hanno i capelli neri.

"Once upon a gorjuss time: six classic tales to dream by" è un'incantevole raccolta di fiabe con  illustrazioni che hanno uno stile originale e sono molto tenere, evocative e poetiche. Peccato che i testi delle fiabe risultano parecchio cambiati rispetto al materiale originario, presentando varie modifiche, tagli o integrazioni non necessarie.
L'opera risulta comunque un bel volume, molto curato graficamente ed esteticamente molto bello  (co i bordi delle pagine dorati e un segnalibro rosso di stoffa) e piacevole da guardare e sfogliare.

Questo libro illustrato è stato pubblicato dalla Candlewick Entertainment nel 2016. Quest'opera ha 96 pagine e misura 23,5 cm d'altezza e 19,5 cm di lunghezza, ha la copertina rigida, e costa 19,44 euro (oppure 19,99$).

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.