lunedì 25 marzo 2019

Storie di meraviglia di Juan Wijngaard

"Storie di meraviglia" è una raccolta di 10 fiabe scelte da Berlie Doherty, illustrate da Juan Wijngaard e tradotte da Roberto Piumini.

Sopra: la copertina del volume "Storie di meraviglia" ci mostra un'illustrazione tratta dalla fiaba "Il toro nero di Norroway".

Come ho già detto anche prima, quest'opera è una raccolta di dieci fiabe che sono state scelte dalla Doherty perché, come dice lei stessa, queste non sono semplici fiabe tratte dalla tradizione popolare, ma "Qui siamo in un altro luogo, siamo dentro a un gigantesco, coloratissimo, affresco dove si incrociano destini di uomini e di donne, dove le prove da superare mettono in moto inevitabili poteri magici, ma anche forza, intlligenza, dedizione amorosa." Ogni storia è inoltre un viaggio nella memoria alla ricerca di luoghi già visitati, ma ogni racconto è anche una nuova scoperta, un nuovo riconoscimento del ruolo positivo che hanno il fiabesco e il meraviglioso nella formazione dell'immaginario.
Le fiabe presenti all'interno di questa raccolta sono: "La ragazza di Llyn Y Fan Fach", "Chura e Marwe", "Gli spiriti e la luna" (di cui avevo già parlato qui), "Tamlin", "Il ragazzo del cielo del crepuscolo", "La gente che volava", "Il toro nero di Norroway", "Mirragen l'uomo gatto", "La ragazza che non poteva camminare" e "La donna del mare".
Questi racconti hanno origini diverse e solo alcune appartengono alla tradizione europea, la maggior parte viene ad esempio dall'Africa, oppure dall'Australia, dal Canada e dalla Scozia. Le altre provengono invece dall'Irlanda, dal Galles, dal Regno Unito e dalle isole Shetland.
Una caratteristica di queste fiabe scelte è la loro netta e determinante presenza femminile, la quale si manifesta in questi racconti sia attraverso esseri soprannaturali femminili (come nel caso della ragazza di Llyn Y Fan Fach, della Luna nella fiaba "Gli spiriti e la Luna", della Regina delle Fate in "Tamlin", della selkie nella fiaba "La donna del mare"...), sia attraverso normali donne piene di coraggio e tenacia (come nel caso di Marwe nella fiaba "Chura e Marwe", di Janet nella fiaba "Tamlin", oppure della figlia di una lavandaia in "Il toro nero di Norroway", oppure la ragazza che non poteva camminare...).

Sopra: Un'illustrazione tratta dalla fiaba "Il toro nero di Norroway".

Questi racconti sono accompagnati dalle illustrazioni di Juan Wijngaar, le quali sono tutte a colori, anche se presentano dimensioni differenti: alcune sono a tutta pagina, mentre altre sono piuttosto piccole.
Le illustrazioni di questo artista sono molto belle, presentano un aspetto molto realistico e dettagliato, ma al tempo stesso riescono a trasmettere un senso di meraviglia e di incanto.

 
Sopra: Le illustrazioni di questo artista, come questa tratta dalla storia "Gli spiriti e la luna" presentano un aspetto molto realistico e dettagliato, ma al tempo stesso riescono a trasmettere un senso di meraviglia e di incanto. Da notare come in questa immagine prevalgano dei colori e un'atmosfera cupa, che però mettono in risalto l'abito della Luna, di un bianco molto luminoso, nonché la pelle molto chiara della donna.

Wijingaard utilizza una buona varietà di colori nelle immagini di questo libro, i quali a volte risultano essere delicati, mentre altre volte presentano dei toni forti e accesi, in base al tipo di illustrazione che l'artista doveva realizzare. Alcune immagini sono inoltre molto luminose e con colori vivaci e brillanti, poiché ambientate durante giornate di sole, mentre altre sono piuttosco scure poiché ambientate di notte.

 
Sopra: Le immagini di questo libro presentano una buona varietà di colori, i quali a volte risultano essere delicati, mentre altre volte presentano dei toni forti e accesi, come nel caso di queste immagini tratte dalla fiaba"Tamlin". Alcune immagini, come quella a sinistra, sono inoltre molto luminose e con colori vivaci e brillanti, mentre altre, come quella a destra, sono piuttosto scure.

"Storie di meraviglia" è un libro illustrato che raccoglie e propone al lettore delle fiabe provenienti un po' da tutto il mondo e poco cosciute, fiabe che sono inoltre accompagnate dalle splendide e incatevoli illustrazioni di Juan Wijingaard.

L'opera è stata pubblicata originariamente nel 1997 col titolo "Tales of wander and magic" dalla Walker Books Ltd ed è stata poi edita in italiano nel 2000 dalla Elle Edizioni. Questa raccolta ha la copertina rigida dotata di sovracopertina, ha 122 pagine, misura 24 cm d'altezza e 15,3 cm di lunghezza e costa 14,00 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo

lunedì 18 marzo 2019

Greta la Matta di Geert de Kockere e Carll Cneut

Questa volta vi parlerò di un albo illustrato poco conosciuto e piuttosto particolare: "Greta la Matta" di Geert de Kockere e Carll Cneut. Un albo illustrato che si basa su un quadro realizzato da Bruegel il Vecchio nel 1561 "Dulle Griet". Dulle Griet era una strega del folclore fiammingo, personificazione dell'avarizia.

Sopra: L'albo illustrato "Greta la Matta" presenta una copertina completamente scura, ma che a ben vedere non è proprio nera, ma di color Bruno Van Dick, un marrone scurissimo tendente al nero.

Il libro ci narra la storia di Greta, che da piccola tutti chiamavano Greta la Dolce poiché era una bambina adorabile, in seguito però fu chiamata Greta la Peste in quanto "Poi era cresciuta abbastanza per diventare cattiva". Crescendo voleva fare tutto quello che non si può fare come, ad esempio, attraversare il mare e arrivare in Inghilterra a piedi, oppure buttare tutta una serie di persone giù da una torre per poi sporgersi per guardarle. Tutti, ovviamente, le dicevano che queste cose non si potevano fare, prima glielo dicevano con le buone e poi con le cattive e poi con tutte e due. Ma a Greta non importava e semplicemente rispondeva, strillando più forte di tutti: "E in vece sì!!!!!".
Fu così che tutti iniziarono a chiamarla Greta la Peste e le cose peggiorarono ulteriormente, tanto che alla fine tutti arrivarono a chiamarla Greta la Matta, la quale imprecava e urlava, mollava calci e tirava pugni, sputava e sbuffava e così nessuno volle più starle vicino, anzi, tutti le giravano al largo.
Quando si arrabbiava Greta bestemmiava e cominciava a dire agli altri "Andate all'inferno!" e così gli altri le risposero "Ma vacci tu!" e così Greta decise di andarci veramente, all'inferno. Un giorno infatti raccolse tutte le sue cose e se ne andò all'inferno (anche se non sapeva bene dove si trovasse) in cerca del diavolo per chiedergli se per caso la voleva con sé e se almeno lui la sarebbe stata a sentire.
Non si sa nemmeno come, alla fine Greta la Matta riuscì veramente a trovare l'inferno, cioé un luogo dove c'era un sacco di fuoco, e una quantità di ometti diavoleschi che brandivano lunghi forconi sui quali avevano infilzato pezzi di carne umana per farli rosolare sulle fiamme.
Greta continuò a proseguire e si fece strada tra i diavoli e tra tante altre persone che si tormentavano e che cercavano di farsi fuori a vicenda, senza sapere il perché. Man mano che procedeva tutto diventava sempre più brutto e più tetro, ma Greta non aveva paura anzi, si sentiva come a casa sua.
Ad un certo punto Greta giunse davanti a un'enorme testa, Greta sapeva che la testa era il diavolo, inizialmente esitò, ma poi proseguì decidendo di entrare dentro le fauci del diavolo, le quali erano la porta per l'inferno. Greta urlò: "Diavolo sono! Mi vuoi?", ma non ricevette risposta, perché il diavolo non risponde mai, a nessuna domanda. Greta urla "Diavolo, sono qui! Prendimi!", ma il diavolo non prende niente, ad esso ci si dà, ci si arrende. Siccome non riceveva risposta Greta si arrabbiò, urlando, imprecando e pestando i piedi e alla fine si trafisse con una spada, suicidandosi.

Le illustrazioni che accompagnano la storia di Greta la Matta sono molto particolari, l'artista Carll Cneut possiede infatti uno stile molto originale, insolito e moderno. L'artista ha inoltre seguito anche lo stile utilizzato da Bruegel il Vecchio per realizzare il suo dipinto, per cui il risultato che se ne ottiene è sicuramente molto interessante.

 

 
Sopra: Una delle immagini del libro (immagine più in alto) riprende proprio il dipinto del 1561 realizzato da Bruegel il Vecchio (immagine più in basso), di cui Cneut ha mantenuto lo sfondo mettendo però al posto della Dulle Griet originale la propria illustrazione di Greta la Matta.

Le figure umane presenti nell'albo hanno un aspetto alquanto sgraziato, nessuna presenta una figura snella o slanciata, anzi, le figure umane ritratte presentano una struttura fisica robusta e poco aggraziata. Anche i loro visi risultano poco piacevoli alla vista (con nasi molto grandi e occhi estremamente piccoli), anche perché spesso sono raffigurati durante momenti in cui li vediamo deformati dalla rabbia.
La bruttezza dei personaggi si acuisce proseguendo nel volume quando l'artista raffigura le persone che Greta trova all'inferno, anche perché l'aspetto di alcuni di essi inizia a mutare diventando sempre più animalesco e mostruoso. E' molto interessante comunque vedere come l'artista ha rappresentato questi esseri mostruosi che abitano l'inferno, il cui aspetto riprende comunque quello dei mostri che erano stati ritratti da Bruegel nel suo dipinto.



Sopra: Le figure umane presenti nell'albo hanno un aspetto alquanto sgraziato, anche i loro visi risultano poco piacevoli alla vista (con nasi molto grandi e occhi estremamente piccoli), anche perché spesso sono raffigurati durante momenti in cui li vediamo deformati dalla rabbia (come potete vedere dall'immagine più in alto). La bruttezza dei personaggi si acuisce proseguendo nel volume, quando l'artista raffigura le persone che Greta trova all'inferno, poiché l'aspetto di costoro diventa sempre più animalesco e mostruoso. E' molto interessante comunque vedere come l'artista ha rappresentato questi esseri mostruosi che abitano l'inferno (immagine più in basso).

Non solo l'aspetto dei personaggi è interessante, ma anche la scelta e l'utilizzo dei colori che, anche in questo caso, riprendono quelli che aveva utilizzato Bruegel per il suo quadro. Prima di tutto devo segnalare l'interessante scelta di Cneut di lasciare gli sfondi tutti completamente bianchi, con l'eccezione di un paio di scene in cui compaiono alcune case assieme ai personaggi (case che comunque sono poste in mezzo al bianco più totale). Il bianco degli sfondi mette ancora più in risalto i colori forti, accesi e intensi che l'artista ha utilizzato per i suoi personaggi. L'artista ha scelto sia colori caldi, con una particolare predilezione per il rosso, che freddi, come il vestito di Greta che risulta essere di un azzurro-grigio. Oltre al rosso e all'azzurro altri colori che compaiono nelle illustrazioni sono il  nero, l'arancione, il blu, il verde e il grigio.
I colori utilizzati risultano, come già detto, intensi e alquanto carichi (soprattutto i rossi e gli arancioni), ma poco accesi e brillanti.

 
Sopra: Come potete vedere il bianco degli sfondi mette ancora più in risalto i colori forti, accesi e intensi che l'artista ha utilizzato per i suoi personaggi. L'artista ha scelto sia colori caldi, con una particolare predilezione per il rosso, che freddi, come il vestito di Greta che risulta essere di un azzurro-grigio. Oltre al rosso e all'azzurro altri colori che compaiono nelle illustrazioni sono il  nero, l'arancione, il blu, il verde e il grigio. I colori utilizzati risultano intensi e alquanto carichi (soprattutto i rossi e gli arancioni), ma poco accesi e brillanti.

"Greta la Matta" è un albo illustrato che ha suscitato un certo scompiglio quando è stato pubblicato, in quanto racconta una storia complessa e controversa, che molti hanno reputato non adatta ai bambini (l'albo invece è stato pubblicato inserendolo in una collana per bambini).
La storia narrata in questo libro è sicuramente diversa rispetto a molte altre che ci aspetteremmo di trovare in altri albi illustrati, molto più cupa e "cattiva", e presenta inoltre anche scene alquanto violente e sanguinarie (come quella dei diavoli che cucinano sui loro forconi parti umane). Il libro presenta inoltre una protagonista decisamente anomala per un albo illustrato per l'infanzia: una donna brutta (talmente brutta che, come scritto proprio nel testo "Nessuno cercava di approfittarsene, neanche al buio"), cattiva (a cui piace cioè far del male gratuitamente, solo per il piacere di farlo), violenta (sia fisicamente in quanto non esita a picchiare gli altri, sia verbalmente in quanto spesso e volentieri bestemmia e urla) e rabbiosa.
Se questo sia o meno un libro adatto ai più giovani non saprei, sicuramente però questo volume è un'opera d'arte (così come lo era il dipinto su cui si basa), un albo illustrato insolito e innovativo, provocatorio e "forte", sia dal punto di vista dei testi e della storia che dal punto di vista dalle illustrazioni.

L'opera è stata pubblicata nel 2005 dalla Adelphi, ha la copertina rigida, ha 32 pagine, misura 31,5 cm d'altezza e 23,5 cm di lunghezza e costa 15,00 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo

lunedì 11 marzo 2019

Future of fantasy art

"Future of fantasy art" è un artbook, curato da Aly Fell e da Duddlebug, con la prefazione di William Stout, che presenta al lettore molte illustrazioni, ovviamente, a tema fantasy.

Sopra: La copertina mostra un'illustrazione, realizzata con colori acrilici e ad olio, intitolata "Biogiant" realizzata da Alex Horley.

Questa è un'opera che presenta al lettore una collezione di immagini a colori realizzate dai nuovi e migliori artisti fantasy contemporanei, per rendere omaggio a quella che Stout chiama la "New Golden Age of fantasy art", cioè la nuova epoca d'oro dell'arte fantasy, la quale ha inizio negli anni Sessanta del Novecento.
Nel corso del tempo le fonti di ispirazioni per gli artisti sono diventate sempre di più: le fotografie, i libri,  il cinema (film come "King Kong", "Star Wars" o "Blade runner")... Questo volume ha l'obbiettivo di mostrare "The influences of art from over one hundred years ago and from films that were released during the last few months".
Il volume è diviso in otto capitoli, i quali trattano ciascuno un tema differente: guerrieri, donne, bestie, fate e fiabe, paesaggi, battaglie e combattimenti, magia, orchi e goblins.
Ogni illustrazione è accompagnata da un breve commento dell'artista riguardo a cosa vuol dire o trasmettere questa immagine, oppure da cosa ha preso ispirazione per crearla, per cosa o per chi l'aveva realizzata, cosa pensava mentre la creava, perché l'aveva realizzata ecc...
Le immagini sono poi accompagnate anche da altre informazioni quali il nome dell'opera, il nome dell'autore e la tecnica con cui è stata realizzata.

Sopra: Due pagine tratte dal terzo capitolo del libro intitolato "Beasts". In queste pagine possiamo vedere due lavori, quello a sinistra, dal titolo "Solaris Fantasy antology",  di Jon Sullivan e quello a destra, dal titolo "Dawn Watch", di Janny Wurts.

Gli illustratori che hanno fornito le illustrazioni per questo libro sono: Scott Altmann, Brom, Daren Bader, Chris Beatrice, Simon Dominic Brewer, Ogy Bonev, David  Bowers, Douglas Carrel, Jason Chan, Trevor Claxton, Mike Corriero, David Cousens, Michael E. Dashow, Matt Dixon, Johnny Duddle, Emrah Elmasli, Aly Fell, Peter Ferguson, Tom Fleming, Matt Gaser, Sven Geruschkat, Donato Giancola, Scott and Pat Gustafson, Nick Harris, Mark Harrison, Jeff Haynie, Andy Hepworth, David Hong, Alex Horley, Ralph Horsley, Bjorn Hurri, Stuart Jennett, Patrick Jones, Erin Kelso, Mathias Kollros, Don Maitz, Larry Macdougall, Malachi Maloney, Tim Mccurnie, Petar Meseldzija, Christopher Moeller, Daniele Montella, Jim Murray, Sean A. Murray, William O'Conner, Glen Orbik, Andreas Rocha, Dan Dos Santos, Adrian Smith, Anne Stokes, Jon Sullivan, Raymond Swanland, Julian Totino Tedesco, Francis Tsai, Matt WilsonJanny Wurts, Min Yum ....
Le illustrazioni presenti in quest'opera sono tutte molto belle e ciascuna si differenzia dalle altre per lo stile, le tecniche e i materiali scelti, oltre che per i soggetti, anche se gli editori hanno cercato di raggruppare le varie immagini sotto alcuni temi (la guerra, le donne, la magia ....).


Sopra: Due illustrazioni tratte dal primo capitolo del volume ("Warriors"). Quella più in alto realizzata da Matt Wilson per la copertina di un libro si intitola "The Walk", mentre quella più in basso, di Petar Meseldzija, si intitola "The legend of steel Bashaw 2" ed è un'illustrazione di un libro.


 

 
Sopra: In altro potete vedere l'illustrazione "Yogo Fox-Wife" di Andy Hapworth, al centro a sinistra c'è l'immagine "The lady Of Shalott" di Aly Fell, tratte dal secondo capitolo "Ladies". Al centro a destra potete vedere "Walkies" di David Cousens e più in basso "The last dragon" di Simon Dominic Brewer e "Death Horse" di Min Yum, tratte dal capitolo"Beasts".




 
Sopra: Le due immagini più in alto sono tratte dal quarto capitolo "Faeries and Fairy Tales", mentre le ultime due dal quinto intitolato "Landscapes". L'immagine più in alto, digitale, si intitola "Winged Companions" ed è di Anne Stokes, la seconda immagine, realizzata ad olio, si intitola "Under a hill" ed è di Scott and Pat Gustafson. La terza immagine mostra due pagine che ci mostrano a sinistra un'illustrazione di Brewer "The dragon kites of baron V" e a destra un'immagine di Janny Wurts "Hell's Chasm". L'immagine più in basso è di Ogy Bonev e si intitola "The Outpost".


  

   

Sopra: L'immagine più in alto ("Tome of salvation") è di Ralph Horsley, la prima centrale a sinistra è di Donato Giancola e si intitola "Archer of the roses", queste immagini sono tratte dal sesto capitolo ("Battle and fights"). La terza illustrazione (al centro a destra), dal titolo "Evil witch" è di Sven Geruschakt, mentre la quarta (al centro a sinistra), "Globechaser" è di Sean Andrew Murray. Le ultime due immagini sono tratte dall'ottavo ed ultimo capitolo ("Orcs, Goblins other folk"), in particolare la quinta immagine (al centro a destra) è stata fatta da Michael Dashow e si intitola "Troll Crossing", mentre l'ultima, al centro, è di Petar Meseldzija e si intitola "The legend of Steel Bashaw 3".

"Future of fantasy art" è un bell'artbook che raccoglie al suo interno moltissime illustrazioni a colori, ma anche qualcuna in bianco e nero, molto belle e tutte differenti le une dalle altre. Un volume che può offrire quindi molti spunti di ispirazione agli altri artisti, ma che è molto piacevole e interessante semplicemente da sfogliare per chiunque. Anche perché può esservi capitato che alcune di queste illustrazioni le abbiate già viste in giro (su copertine di libri, su delle carte da gioco, in alcuni libri illustrati...) e può essere quindi interessante scoprire, grazie al commento lasciato dall'artista, la storia che si trova dietro quella determinata illustrazione.
Ne risulta quindi un volume ricco di molte belle illustrazioni, carino e interessante anche da leggere per scoprire le storie che si celano dietro ogni immagine; un'opera che permette di scoprire molti bravi artisti che magari prima non si conoscevano e che può fornire diversi spunti d'ispirazione per altri artisti.

L'opera è stata pubblicata originariamente in Germania, Austria e Svizzera nel 2009 dalla Editions Olms AG Zurich, è poi stata edita in inglese sempre nel 2009 dalla The Ilex Press Limited. Il volume ha la copertina rigida, ha 192 pagine, misura 25,5 cm d'altezza e 25,5 cm di lunghezza e costa ---- euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo

lunedì 4 marzo 2019

LOVELY: Ladies of animation (SPECIALE: festa della donna)

In vista della festa della donna quest'anno ho deciso di scrivere un post dedicato a questo libro: "LOVELY: Ladies of animation. The art of Lorelay Bové, Mingjue Helen Chen, Claire Keane, Lisa keene, Brittney Lee, Victoria Ying", con la prefazione di John Lasseter (un animatore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, nonché direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios) e l'introduzione di Glen Keane (animatore statunitense che ha lavorato nei Walt Disney Animation Studios).

Sopra: La copertina di "LOVELY: Ladies of animation" associa a ciascuna delle lettere del titolo (LOVELY) un'immagine realizzata da ciascuna delle sei artiste che vengono trattate nell'opera.

In quest'opera ci vengono presentate queste sei artiste: Lorelay Bové, Mingjue Helen Chen, Claire Keane, Lisa keene, Brittney Lee e Victoria Ying che si sono trovate a lavorare insieme nei Walt Disney Studios, influenzandosi e incoraggiandosi a vicenda. Nell'introduzione Glen Keane spiega che la genesi di questa antologia ha origine dall'invito a esibire la loro arte all'Arludik Gallery a Parigi.
In questo artbook ogni artista viene dunque affrontata singolarmente: prima attraverso una sua breve presentazione e poi attraverso la scelta di alcuni suoi disegni e illustrazioni che vengono raggruppati per tematiche (viaggio, sogni, fiabe, architettura, l'estate...), personaggi (ad esempio animali, donne o ragazze) o per le tecniche con cui sono state realizzate.

Sopra: Questa pagina, che rappresenta alcune "bellezze leggendarie" è stata realizzata da Brittney Lee.

Ovviamente il libro è pieno di illustrazioni e di disegni realizzati dalle artiste sopra citate, ciascuna delle quali è caratterizzata da uno stile personale ed originale, inoltre per ogni artista sono stati scelti alcune sue opere che trattano vari temi.
La prima artista che viene mostrata al lettore è Lorelay Bové, la quale cerca di catturare nei suoi dipinti i sentimenti e la sincertà della sua vita quotidiana. Le sue illustrazioni, dal tratto moderno e molto ricche di colori, ci mostrano e ci parlano dei suoi viaggi, dei suoi sogni, della sua interpretazione delle fiabe, di arichitettura (l'artista infatti dice che le piace disegnare e dipingere rappresentazioni di differenti stili di case e città), del suo senso dello stile, dei film che le piacciono, di come immagina le donne di diversi periodi storici...


Sopra: Alcune pagine che mostrano alcuni dei disegni realizzati da Lorelay Bové, quelli più in alto rappresentano il tema Dream", mentre qeulli più in basso il tema "Summer".

La seconda artista trattata è Mingjue Helen Chen, la quale continua a impegnarsi per crescere e migliorare. I suoi lavori presentano alcuni uno stile dolce, delicato e fiabesco, con tinte forti e vivaci ed altri, invece, presentano uno stile più adulto e fumettistico, con disegni in bianco e nero. Nelle illustrazioni riportate in quest'opera vediamo che Chen ha dipinto soggetti quali: alcune scene di una versioni di "Cappuccetto Rosso" la cui protagonista anziché essere una bambina è una piccola volpe rossa, ragazze e il re scimmia (il protagonista di una fiaba cinese).


Sopra: Alcune pagine che mostrano alcuni dei disegni realizzati da Mingjue Helen Chen. Quelle della pagina più in alto sono ispirate alla storia di"The monkey king", mentre quelle più in basso presentano uno stile molto diverso dalle altre, più serio e fumettistico.

La prossima artista è Claire Keane, la quale si ispira ai lavori di Marie Laurencin. I dipinti di questa artista, realizzati soprattutto con i pastelli, rappresentano giovani fanciulle, donne e bambini e i suoi lavori presentano tratti molto morbidi e linee sinuose, colori intensi ma allo stesso tempo delicati, brillanti e luminosi.

  

 
Sopra: Alcune pagine che mostrano alcuni dei disegni, i quali ritraggono giovani fanciulle, realizzati da Claire Keane con i pastelli, caratterizzati da tratti molto morbidi e linee sinuose, colori intensi e luminosi.

La quarta artista  che ci viene mostrata è Lisa Keene, la quale dipinge sopratutto animali, in particolari cani, di tutte le razze. Dai suoi dipinti, i quali sono abbastanza scuri se non fosse per la presenza di alcuni punti luce molto luminosi, trasparisce la tenerezza degli animali che ritrae.

 

 
Sopra: Alcune pagine che mostrano alcuni dei disegni realizzati da Lisa Keene,i quali, come potete vedere, rappresentano soprattutto cani.

Subito dopo troviamo Brittney Lee il cui stile si distingue immediatamente per il tratto moderno e talvolta spigoloso, nonché per l'uso di moltissimi colori vivaci, molto insensi e accesi. La Lee affronta, nei suoi lavori, temi quali il movimento, il Messico, le muse, il design dei vestiti, gli incontri (in particolare quelli tra uomini e donne).


Sopra: Alcune pagine che mostrano alcuni dei disegni realizzati da Brittney Lee si caratterizzano per il tratto moderno e talvolta anche spigoloso, nonché per i colori brillanti, accesi e intensi.

Victoria Ying è la sesta è ultima artista ad essere trattata, la quale spiega che alcune persone fanno fatica a categorizzare i suoi lavori perché lei si interessa a moltissime cose e ama la sperimentazione artistica. Alcuni suoi dipinti presentano ad esempio tratti tipici del cubismo, altri presentano invece uno stile molto essenziale in cui vengono utilizzati solo due tinte, altri, invece, presentano uno stile più fiabesco, dai tratti ricchi e sfumati. Anche i soggetti scelti dalla Ying sono molto vari: sono comunque ritratte spesso le donne, ma anche elementi naturali quali fiori, oppure animali antropomorfi, ma anche case ed edifici.


Sopra: Alcune pagine che mostrano alcuni dei disegni realizzati da Victoria Ying, da notare la differenza di stile tra i dipinti della pagina più in alto e quelli della pagina più in basso.

"LOVELY: Ladies of animation"è un artbook ben fatto, dedicato a sei artiste che hanno lavorato insieme nei Walt Disney Studios, contribuendo ciascuna con la sua arte e il proprio personale stile. D'altronde la parte più interessante di quest'opera è proprio quella di poter vedere i lavori realizzati dalle varie artiste, le quali hanno tutte un stile originale e differente le une dalle altre. Glen Kean, ad esempio, definisce la loro arte veramente amabile (lovely appunto).

Quest'opera è stata edita nel 2014 dalla Design Studio Press; ha 136 pagine, misura 26 cm d'altezza e 20,9 cm di lunghezza e costa 24,95$.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.