giovedì 18 agosto 2022

Dalla parte dei bambini: la rivoluzione di Maria Montessori di Daniela Palumbo e Vanna Vinci

Ormai è già da un po' che vi parlo di libri della collana "Sirene" (recensendovi alcuni libri che ne fanno parte come:  "Penelope" e "Pocahontas" di Sabina Colloredo e "Anita Garibaldi" di Lia Celi) delle Edizioni EL. Una collana di biografie tutta pensata al femminile, "storie di donne per ragazze che amano leggere" e che comprende titoli come: "Cristina Belgioioso. Una principessa italiana" di Angela Nanetti (2002), "Un'ereditiera ribelle. Vita e avventura di Peggy Guggenheim" di Sabina Colloredo (2003); "Il coraggio di Artemisia. Pittrice leggendaria" di Donatella Bindi Mondaini (2003), "I giorni dell'amore, i giorni dell'odio. Cleopatra, regina a diciott'anni" di Sabina Colloredo (2004), "Per amore delle parole. Vita e passioni di Virginia Woolf" di Beatrice Masini (2005), "Isadora Danca" di Sabina Colloredo (2006) ecc.... 
Il volume di oggi, che fa sempre parte di questa collana, è: "Dalla parte dei bambini: la rivoluzione di Maria Montessori" di Daniela Palumbo e con le illustrazioni Vanna Vinci.
 
Sopra: L'edizione più vecchia dei volumi della serie si caratterizza per una copertina rigida dallo sfondo rosa, su cui al centro spicca un'illustrazione che raffigura la donna protagonista del volume, in questo caso Maria Montessori.

La vicenda narra la vita di Maria Montessori che nacque nel 1870, un tempo in cui il mondo delle arti, delle scienze, dell'educazione e della medicina erano in mano agli uomini, infatti uno dei primi capitoli è proprio dedicato alle difficoltà incontrate da Maria nel doversi iscrivere alla facoltà di Medicina. 
"L'ambiente medico non era una casta gelosa: era un branco di lupi assetati di sangue umano, il mio. Tutti mi evitavano o, peggio, mi ignoravano. Se chiedevo una cosa, giravano la testa dall'altra parte senza nemmeno fingere di non aver sentito. Se erano in gruppo, invece, avvertivo i loro occhi appiccicati a ogni centimetro del mio corpo, e ascoltavo le loro risa, le cattiverie. Se prendevo la parola in aula sentivo a malapena la risposta del professore: i commenti di derisione erano espressi a voce quasi più alta. Tantomeno i professori si sognavano di  assumere le mie difese. Anzi, quando mi parlavano, o erano costretti a rispondermi, lo facevano sempre con un'aria di sufficienza o con impazienza. Non ho mai capito se mi giudicavano scema o insolente. Per qualcuno ero entrambe le cose."
Maria narra la sua vita in prima persona, partendo da quando decise di diventare un medico e nessuno riuscì a fermarla. Eppure, diventata una scienziata affermata, decise di cambiare strada decidendo di dar voce all'universo dei bambini, in particolare dopo aver lavorato per qualche tempo la clinica di psichiatria dell'Università di Roma. Inizia così l'avventura delle Case dei Bambini istituite nei quartieri più poveri di Roma per salvare dalla strada i bambini delle classi disagiate. Le case diventeranno presto un punto di riferimento educativo che supererà i confini italiani: nasce il Metodo Montessori basato sul diritto dei bambini a essere amati, a esprimersi liberamente, a essere rispettati. 
Se Maria ha sempre cercato di aiutare i bambini, purtroppo ella non ha potuto prendersi cura del suo come avrebbe voluto. Ella infatti ebbe un figlio, al di fuori del matrimonio, con un medico di nome Giuseppe Montesano, il quale però rifiutò il bambino: "Siamo agli inizi della carriera. Adesso, un figlio fuori dal matrimonio sarebbe inaccettabile. Sai bene quanto siano importanti le convenzioni sociali nel nostro ambiente. Ci taglierebbero fuori. [...] Te lo ripeto, Maria: un figlio fuori dal matrimonio provocherebbe uno scandalo che danneggerebbe la mia carriera. Non voglio rovinarmi la vita per un errore. E tu faresti bene a fare altrettanto, se ci tieni ad andare avanti nel tuo lavoro...". Maria decide di tenere il bambino, ma con la madre conviene di lasciarlo in affidamento presso una coppia che la madre conosce. Così Montessori affiderà il figlio a questa coppia e, nonostante lo vada a trovare spesso, sarà solamente 13 anni dopo che riuscirà a rivelargli la verità e a prenderlo con sè.
 
Sopra: Un'illustrazione che ritrae la regina Margherita, vestita di nero, mentre visita una delle case dei bambini, con accanto Maria Montessori.
 
Le illustrazioni di Vanna Vinci che accompagnano la storia sono carine e molto graziose, dai tratti netti e precisi che tracciano i contorni di persone, abiti, edifici, mobili ecc..
Le immagini, tutte a pagina intera, ritraggono scene e momenti della vita di Maria Montessori descritti nella biografia: quando piange mentre si allontana di casa abbandonando il figlio neonato, mentre dà l'elemosina a un bambino che vede lungo la strada, l'incontro tra Maria e il figlio quando questi ha 13 anni...
Interessante notare i colori che l'artista ha scelto per le sue illustrazioni: sono tutte tinte calde,dai noti come rosso, marrone o rosso mattone (sebbene siano presenti anche il verde e l'azzurro). Queste tonalità compaiono sui vestiti, i mobili e gli stesso gli stessi ambienti in cui le scene sono ambientate, che presentano come una patina marroncina che conferisce alle immagini un'aria un po' antica.
 
   
  

Sopra: Alcune illustrazioni che rappresentano alcuni momenti importanti della vita di Maria. In alto a sinistra lei che fa le elemosine a un bambino incontrato per strada (poi accolto nelle Case dei bambini), a destra lei e la madre che discutono riguardo la sua gravidanza; in basso lei che rivela al figlio di 13 anni di essere sua madre. Da notare i colori caldi e i toni marroncini che aleggiano in tutte le illustrazioni.
 
"Dalla parte dei bambini: la rivoluzione di Maria Montessori" di Daniela Palumbo è un'opera ben fatta che racconta ai giovani (ma neanche troppo) lettori la vita della Montessori. Ho deciso di prendere questo volume perché era in sconto e perché la figura della Montessori mi affascina. Essendo un'insegnante infatti mi è capitato spesso di sentirla citare, di dover studiare dei testi da lei scritti, una volta con la scuola sono addirittura stata a vedere una scuola montessoriana. Vedendo questo libro però mi sono resa conto di non sapere praticamente nulla sulla sua vita, per cui ho deciso di approfondirla tramite questo volume che è ben fatto, coinvolgente e non eccessivamente lungo o pesante.
La storia della Montessori è molto interessante e, ancora una volta, porta il lettore a riflettere sulla condizione delle donne nell'Ottocento. Ad esempio Maria incontra subito delle difficoltà quando deve iscriversi all'Università e frequentare il corso di Medicina, che alla fine dell'Ottocento era accessibile anche alle donne, ma in cui vigeva ancora molto pregiudizio. Come le spiega il direttore della clinica  medica dell'Università di Roma: "Vede, non è che le donne non siano adatte alla professione medica in assoluto: però i tempi non sono ancora maturi, per come la vedo io. Lo dico per il suo bene: rinunci all'idea. Avrebbe una vita d'inferno nell'ambiente medico, e in quello accademico in particolare: nessun uomo è ancora pronto a vedersi scavalcato da una donna. Non sia mai".
Anche la decisione di Maria di far crescere suo figlio presso un'altra famiglia è dovuta in parte alla società dell'epoca, che avrebbe sempre visto male una donna che aveva avuto un figlio fuori dal matrimonio. Come Maria stessa spiega: "Se l'avessi cresciuto io stessa, sfidando le convenzioni, mi avrebbero costretta ad abbandonare la mia carriera, il mio lavoro di ricercatrice. E non ce la feci a rinunciare, non ebbi abbastanza coraggio per dire addio ai miei sogni".
Ma da questa storia non traspaiono solo il ruolo e le difficoltà delle donne, ma anche quelle dei bambini, partendo da quelli rinchiusi dentro la clinica psichiatrica per poi accogliere anche tutti gli altri: "Credevo profondamente che la responsabilità della cosiddetta <<attitudine alla cattiveria e alla criminalità>> di quei ragazzi fosse dovuta in gran parte all'ambiente dove erano vissuti, e di quell'ambiente eravamo responsabili tutti. La società se ne sarebbe dovuta fare carico da tempo, non rinchiudendoli nelle carceri o nei manicomi, ma liberandoli dalla miseria e dall'ignoranza. Questo conveniva a tutti, perchè quei bambini sarebbero diventati uomini migliori e tutta la società ne avrebbe beneficiato".
In questo volume si dipana così una bellissima storia di emancipazione e di rivalsa, ma anche di sacrifici e profondo impegno sociale. Le illustrazioni di Vanna Vinci, semplici ma molto graziose, dai toni caldi, aiutano a rappresentare e visualizzare alcuni momenti importanti della storia. Questo è un libro che fa riflettere, adatto a essere letto a partire dai 10 anni, ma ne consiglio la lettura a tutte le maestre e i docenti, che potranno ricevere da questa storia importanti spunti di riflessione.
 
Quest'opera è stata edita nel 2004 dalle EL Edizioni, ha la copertina rigida, ha 128 pagine, misura 23,2 cm d'altezza e 15,5 cm di lunghezza e costa 12 euro.

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