mercoledì 10 agosto 2022

E tutte vissero felici e contente di Emma Dante e Maria Cristina Costa

"E tutte vissero felici e contente" di Emma Dante e con le illustrazioni di Maria Cristina Costa è un libro che tratta di fiabe, come vi fa immaginare il titolo, ma fiabe classiche rivisitate in chiave moderna e umoristica; scritte, tra l'altro, sotto forma di testi teatrali.
 
Sopra: Sulla copertina, dallo sfondo azzurro/grigio, c'è un'illustrazione di Maria Cristina Costa che raffigura il personaggio di cappuccetto Rosso.
 
 Questo libro scritto da Emma Dante raccoglie 4 fiabe rivisitate in chiave moderna e ironica:
  1. Cappuccetto Rosso vs Cappuccetto Rosso: il racconto inizia con due Cappuccetto Rosso, una grassa e una magra. Alla fine la Cappuccetto Rosso grassa (viene proprio chiamata così nei testi) convince la madre (una "donna, attraente, scollacciata e coi tacchi alti") a farle portare dalla nonna un paniere con una focaccia. Durante il percorso per giungere a casa della nonna la bambina incontra personaggi come Hansel e Gretel (a cui mangia tutte le molliche di pane), Biancaneve e la strega cattiva (che offre alle due bambine una mela), altre Cappuccetto Rosso (a cui la Cappuccetto grassa ruba e mangia la focaccia dal paniere), il lupo (a cui alla fine Cappuccetto dà un morso, mettendolo in fuga dalla casa della nonna).
  2. La bella Rosaspina Addormentata: un principe entra in un palazzo in cui si dice che da cento anni vi dorma la principessa Rosaspina. Infatti il principe, vestito con una tuta e un casco (per proteggersi dai rovi) trova proprio la principessa, che bacia svegliandola dal sonno. Dopo essersi svegliata Rosaspina decide di raccontare al principe la sua storia, di quando sua mamma, pur desiderando figli, non era riuscita ad averne finché un gambero che le compare nella vasca da bagno le annuncia la gravidanza. Una volta nata la bambina i genitori invitano le fate del regno (la fata Rossina che regala allegria, la fata Pistacchia che regala l'ebrezza, la fata Bordona che regala il ritmo...), tutte tranne la fata Oscura che regala alla bambina ...la morte, fortunatamente la fata Brillantina riesce a convertire l'incantesimo in un sonno. A quindici anni la principessa si punge il dito con una rosa lascita dalla fata Oscura, cadendo in un profondo sonno, che termina solo quando arriva il principe a svegliarla. Dopo aver ascoltato la storia la fanciulla toglie il casco e la tuta al principe e ... scopre che il principe è una donna. All'inizio Rosaspina ne rimane stupita ma "basta un attimo e la principessa bacia con passione la sua principessa".
  3. Gli alti e i bassi di Biancaneve: la regina chiede ogni giorno al suo specchio magico di dirle chi è la più bella del reame finché l'oggetto non le confessa che esiste un'altra donna più bella di lei, e si tratta di Biancaneve, la figlia del marito della sovrana. La regina ordina al guardiacaccia di sbarazzarsi della figliastra, ma l'uomo decide di lasciare fuggire la fanciulla che incontra sette uomini che sono molto bassi perché manca loro la parte inferiore del corpo (quasi tutte le gambe). Quando vanno a lavorare gli uomini lasciano sola Biancaneve nella loro casa che sopravvive a due dei tre tentativi della matrigna di eliminarla, finché non cade addormentata a causa della mela avvelenata. Fortunatamente compare un principe che la bacia, riuscendo a risvegliarla.
  4. Anastasia, Genoveffa e Cenerentola: Angelina è una ragazza che vive in una palazzina a tre piani ed è figlia di un barone decaduto. Fin da quando era piccola subisce le angherie della matrigna e delle sue due sorellastre (Genoveffa e Anastasia). Un giorno la famiglia sente alla tv che il Principe di Barcellona Pozzo di Gotto cerca una moglie e che quindi ha invitato tutte le ragazze in età da marito ad un ballo. Dopo che le sorellastre sono andate al ballo Cenerentola inizia a lamentarsi della sua sorte, così appare una fata che l'aiuta ad andare al ballo (trasformando una melagrana in una carrozza e 4 scope in cavalli). Appena arrivata al castello però Angelina si prende una storta (perdendo pure la scarpa) scendendo dalla carrozza. Mentre cerca la scarpa ella incontra proprio il principe, il quale, colpito dalla bellezza della fanciulla, le chiede subito un ballo. A mezzanotte Angelina scappa a casa, ma il principe ritrova la scarpetta che lei aveva perduto e inizia la ricerca per trovarla. Facendo provare la scarpa a tutte le ragazze del regno alla fine il principe ritrova Angelina e la sposa. La matrigna e le sorellastre, rimaste a casa depresse, sono trasformate dalla fata rispettivamente in un mastino napoletano e in due zecche.
Tutte le fiabe sono riscritte sotto forma di testi teatrali, per cui compare sempre, davanti i dialoghi, il nome di chi sta pronunciando la battuta, mentre tra i vari discorsi diretti compaiono delle frasi che descrivono cosa sta succedendo nella storia come: "Cappuccetto Rosso fa un balzo sul lupo, lo afferra, lo morde, ma quello riesce a scappare cacciando un urlo e lasciando cadere la chiave. Finalmente Cappuccetto Rosso apre il lucchetto del panierino e si mangia a sua focaccina in santa pace".
Essendo Emma Dante una drammaturga e le fiabe scritte come testi teatrali (quindi quasi tutti sotto dorma di dialoghi), alcuni dei personaggi parlano in dialetto. Ad esempio quando il principe si lamenta che non gli piace nessuna delle donne al ballo dice: "Sugnu un povero principe mischino! Mai troverò la moglie giusta per me. Tutte larie e antipatiche sunnu. Com'haiu a fari? mè patri vuole ca mi sposo ,a unn'è cuntu ca mi pozzu mettere dintra un'estranea, una che non mi piace! Ahi me tapino! Ahi me mischino! Ahi me...! Vulissi 'na picciotta saggia ma pure 'na picca graziusella."
 
 Sopra: Delle pagine del racconto"Anastasia, Genoveffa e Cenerentola" che ritraggono il momento in cui Cenerentola (o Angelina) balla assieme al principe dopo aver perso una delle scarpe.
 
Le fiabe sono accompagnate dalle illustrazioni di Maria Cristina Costa, che hanno uno stile alquanto interessante e particolare, che si allontana dagli ideali "fiabeschi".
I suoi disegni hanno quasi sempre tratti molto accentuati, con personaggi quasi caricaturali, con visi e corpi sproporzionati rispetto alla norme, a volte quasi grotteschi. Ciò avviene soprattutto con gli antagonisti, oppure con personaggi secondari, mentre le protagoniste (soprattutto le principesse) hanno delle proporzioni più corrette, che conferiscono loro delle figure tutto sommato graziose. I tratti facciali e del corpo tuttavia rimangono molto corposi e decisi, mantenendo un qualcosa di esagerato e carnale, creando delle immagini "inopportune".
Non sono solamente i corpi a essere esagerati, ma spesso anche i vestiti e l'abbigliamento dei personaggi, soprattutto nel caso di quelli femminili. La madre di Cappuccetto Rosso ad esempio ha vestiti succinti, molto colorati e si presenta sempre molto truccata; anche le fate di "La bella Rosaspina addormetata" indossano abiti molto bizzarri; oppure alle sorellastre di Cenerentola vengono fatti indossare vestiti che si potrebbero facilmente definire ridicoli (mentre l'abito di cenerentola è molto semplice ed elegante) ed esagerati, con calze collant che scivolano dalle gambe. 
Grazie alle immagini il lettore comunque vedrà sfilare davanti ai propri occhi una gran varietà di tipi umani, la maggior parte dei quali molto pittoreschi.
 
 

Sopra: I disegni della Costa hanno quasi sempre tratti molto accentuati, con personaggi quasi caricaturali, con visi e corpi sporporzionati rispetto alla norme; anche se le protagoniste (soprattutto le principesse) hanno delle proporzioni più corrette, che conferiscono loro delle figure tutto sommato graziose (come nel caso di Rosaspina nell'immagine in basso).
 
Le illustrazioni possono essere un po' di tutti i tipi: a pagina intera, a doppia pagina, inseriti in mezzo ai testi, posti in verticale e addirittura in orizzontale. Quelle inserite in mezzo ai testi mostrano solo i personaggi, senza sfondi, mentre in quelle a tutta pagina l'artista ha ritratto delle vere e proprie scene, anche in modo piuttosto dettagliato e particolareggiato, le quali rappresentano eventi e ambienti descritti nei testi. 
Grazie al loro aspetto particolareggiato le immagini diventano a loro volta veicolo di informazioni per il lettore. Interessante ad esempio che lo specchio della matrigna di Biancaneve venga rappresentato dall'artista come una sorta di alter ego maschile della regina.
A colpire il lettore, oltre l'aspetto spesso esagerato delle figure umane, sono anche i colori dai toni intensi e decisi, talvolta cupi ed altre volte più accesi e brillanti.
 
 
 
 
 Sopra: Le illustrazioni possono essere a pagina intera (come le due immagini centrali), a doppia pagina (come quella più in alto), inseriti in mezzo ai testi (come quella dell'immagine più in basso). Quelle inserite in mezzo ai testi mostrano solo i personaggi, senza sfondi, mentre in quelle a tutta pagina l'artista ha ritratto delle vere e proprie scene, anche in modo piuttosto dettagliato (come quella che ritrae Biancaneve in mezzo al bosco, in centro a sinistra).
 
"E tutte vissero felici e contente" di Emma Dante vuole essere un libro che rivisita le fiabe contro gli stereotipi, infatti la descrizione sul retro di copertina recita: "Ma chi l’ha detto che le principesse o le eroine delle favole hanno bisogno di principi o salvatori? Sanno cavarsela benissimo da sole! Emma Dante racconta, a modo suo, le grandi favole con cui siamo cresciuti affrontando temi importanti come gli stereotipi del maschile e del femminile, la necessità dell’umiltà, il dolore, l’ingiustizia e la forza necessaria per essere se stessi. Rosaspina, Biancaneve, Anastasia, Genoveffa, Cenerentola e ben due Cappuccetto Rosso affrontano le loro storie con un piglio diverso, i cattivi non possono essere eroi, non sempre si può perdonare il male subito e, soprattutto, bisogna sempre impegnarsi per avere un lieto fine.
Tranne il primo racconto di Cappuccetto Rosso gli altri tre comunque hanno seguito abbastanza fedelmente la trama delle fiabe originarie, pur introducendo qualche elemento di novità come: i nomi dei personaggi, le ambientazioni (trasportate in epoca moderna, ma neanche sempre) e altri elementi più specifici come i doni che la matrigna fa a Biancaneve (che qui sono un cerchietto, una collana e poi una mela, al posto di un pettine e dei lacci), il fatto che i nani sono uomini bassi di statura perché menomati fisicamente, il fatto che ad annunciare la gravidanza alla madre di Rosaspina è un gambero al posto di una rana, che Cenerentola perde la scarpetta appena arrivata e non durante la fuga dal ballo....
Tra gli elementi più interessanti introdotti nelle fiabe c'è ad esempio il personaggio Cappuccetto Rosso grassa (viene proprio chiamata così nel libro) che si dimostra una tipa sveglia, che riesce a freagare la Cappuccetto Rosso magra. D'altro canto non mi ha convinta molto il fatto che una delle caratteristiche di questo personaggio è la continua fame (che accompagna lo stereotipo grasso = sempre affamato) e il fatto che, pur di soddisfarla, sia disposta a tutto (tipo ingannare e fregare gli altri o ricorrere anche alla violenza). Ne risulta un personaggio che a me è parso ambivalente: da un lato furbo, scaltro e indipendente, ma dall'altro bugiardo, ingannevole, egoista e menefreghista.
Nelle altre fiabe i cambiamenti più grossi sono dati dai dialoghi e dal modo in cui sono scritti, quindi con forme colloquiali, dialettali e anche con termini "bassi" (a volte compaiono anche parolacce). Ad esempio nella fiaba di Biancaneve la maggior parte dei testi è occupata dai dialoghi che la regina ha col suo specchio, con cui ha un rapporto un po' di amore e odio, e con cui continua a battibeccarsi.
Nella fiaba di "La bella Rosaspina addormetata" l'unico cambiamento sostanziale avvenuto nelle vicende è il fatto che alla fine si scopre che il principe è in realtà una donna. Idea carina ma, devo dirlo, non troppo originale, in quanto mi era già capitato di leggere rivisitazioni di questa fiaba in tale senso. Anche in Cenerentola alla fine il cambiamento più sostanziale riguarda il finale, in cui la fata madrina trasforma sorellastre e matrigna in delle zecche e un cane, secondo il pensiero (espresso nel retro di copertina) "non sempre si può perdonare il male subito". In questo caso però avrebbe dovuto essere Angelina (alias Cenerentola) e punire le familiari, in quanto è lei quella che ha subito i torti. E poi in realtà la punizione assegnata nella versione della fiaba dei Grimm era decisamente peggiore: alle due sorellastre venivano cavati gli occhi da due colombe. A tale proposito poi, nella rivisitazione di Biancaneve, per esempio non c'è nessuna punizione per la matrigna (tranne il fatto che per un suo errore non riesce a ritornare giovane), in quanto la storia si conclude con il principe e Biancaneve che si sposano (ricordo invece che nella fiaba originale la matrigna veniva fatta ballare con delle scarpe di ferro arroventate fino a farla cadere a terra morta).
Almeno nella rivisitazione di Cenerentola quest'ultima riesce ad accusare le familiari davanti al principe di averla sempre maltrattata, anche se poi se ne va non facendogli nulla (a questo ci pensa la fata madrina per sua iniziativa).
Questo testo di fiabe rivisitate dalla Emma Dante è carino e particolare grazia alla sua struttura teatrale (i testi sono nati proprio per essere rappresentati in teatro) e alle illustrazioni di Maria Cristina (molto esagerate, colorate e caricaturali, a volte perfino grottesche). A livello di rivisitazione, tranne quella di Cappuccetto Rosso, le altre storie tutto sommato riprendono i principali tropes delle fiabe classiche (lotta contro i cattivi, aiutanti che aiutano, trovare la propria strada e principi da sposare). Anche la cosa del "bisogna sempre impegnarsi per avere un lieto fine" l'ho vista solo in "Cappuccetto Rosso vs Cappuccetto Rosso", dove la protagoista effettivamente riesce a conquistarsi il lieto fine con le sue forze, arrivando però a ingannare gli altri per perseguire i propri fini egoistici (mangiarsi a tutti i costi la focaccia destinata alla nonna). Nelle altre rivisitazioni le principesse rimangono piuttosto passive: Rosaspina semplicemente sposa la principessa che l'ha risvegliata con un bacio dal suo sonno, Biancaneve si sposa col principe che passava di lì per caso dopo che lui l'ha risvegliata con il bacio (dopo che lei si è mangiata la mela avvelenata), Cenerentola accetta di sposare il principe dopo aver provato la scarpina (e la scarpa l'aveva persa per sbaglio, non con qualche intento che seguiva un piano, tanto che lei neanche sapeva di aver ballato col principe).
 
Tale libro illustrato è stato pubblicato nel 2020 dalla casa editrice La nave di teseo; ha una copertina flessibile, misura 24,5 cm d'altezza e 15 cm di lunghezza, ha 240 pagine e costa 22 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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