mercoledì 30 novembre 2022

Fiabe di Charles Perrault e Gemma O' Callaghan

"Fiabe di Charles Perrault"  con le illustrazioni di Gemma O' Callaghan è un volume che fa parte di una collana della casa editrice La Nuova Frontiera junior dedicata ai grandi classici, e che comprende anche: "Le mille e una notte" (2013) di Nadia Terranova e Christopher Corr, "Miti romani" (2013) di Carola Susani e Rita Petruccioli, "Iliade" (2014) di Luisa Mattia e A. Ruggieri, "Orlando furioso e innamorato" (2014) di Idalberto Fei e R. Petruccioli, "La divina commedia" (2015) di Paolo Di Paolo e Matteo Berton ,"Miti e storie dell'antico Egitto" (2018) di Sofia Gallo e Andrea Rivola, "Re artù e i cavalieri della Tavola Rotonda" (2020) di Laura Russo e Andrè Ducci, "Mitiche: storie di donne della mitologia greca" di Giulia Caminito e illustrato da Daniela Tieni e molti altri titoli...
 
 Sopra: Sulla copertina sono visibili alcuni dei colori che caratterizzano anche le illustrazioni interne (bianco, nero, verde e rosso), opera di O'Callaghan, che si caratterizzano anche per le silhouette e le forme geometriche.
 
Come si evince dal titolo questa è una raccolta di fiabe scritte da Charles Perrault e tradotte da Giuseppe Girimonti Greco ed Ezio Sinigaglia. Come scrivono questi ultimi in una nota: "In questo volume sono raccolte tutte le fiabe in prosa di Charles Perrault. Si tratta di traduzioni integrali e fedeli  all'originale. Le sole libertà che ci siamo presi sono state determinate da due esigenze ben precise: la necessità di restituire la straordinaria vivacità dei dialoghi e quella di rendere comprensibile al lettore tante "cose" legate a doppio filo all'epoca in cui le fiabe furono scritte".
Tale raccolta contiene le seguenti fiabe: "La bella addormentata nel bosco", "Cappuccetto rosso", "Barbablù", "Mastro gatto ovvero Il gatto con gli stivali", "Le fate", "Cenerentola ovvero la storia della scarpetta di vetro", "Enrichetto dal ciuffo" e "Pollicino".
Confronterò ora un paio di testi di questa versione con quelli del volume della Donzelli "Tutte le fiabe", così che vi possiate fare un'idea precisa di come sono state tradotte le fiabe.
 
 1) "Cappuccetto Rosso" Ed. Donzelli (2016): "C'era una volta una bambina molto carina, ma così carina che in tutto il villaggio non ce n'erano di uguali. La sua mamma la adorava, e la nonna, che era pazza di lei, le aveva fatto fare una mantella rossa col cappuccio che le stava a meraviglia, tanto che in paese tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
Un giorno la mamma, che aveva fatto delle focacce, disse alla bambina: <<Ho saputo che la nonna è a letto malata, và a trovarla e portale questa focaccia e questo vasetto di burro>>.
Cappuccetto rosso s'incamminò lesta per andare a trovare la nonna che abitava in un altro villaggio. Mentre attraversava il bosco incontrò compare lupo, che, vedendola, ebbe subito una gran voglia di mangiarla, ma siccome lì intorno c'erano dei boscaioli che lavoravano, dovette tenersi la voglia e accontentarsi di fare conversazione.
<<Dove stai andando?>> chiese alla bambina."
 
 1) "Cappuccetto Rosso" Ed. Nuova Frontiera Junior (2018): "C'era una volta, in un piccolo villaggio, una bambina, la più graziosa che si fosse mai si vista. La sua mamma le voleva un bene dell'anima e la nonna gliene voleva ancora di più. La nonna le aveva fatto fare un bel cappuccetto rosso, che le stava così bene che ormai tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
Un giorno la mamma mise in forno delle focacce e, quando furono ben cotte, disse a Cappuccetto rosso:
- Va' dalla  nonna a vedere come sta, perché mi hanno detto che è ammalata. Portale una di queste focaccine e questo vasetto di burro.
La nonna abitava in un altro villaggio e Cappuccetto rosso, senza farselo ripetere due volte, si mise in cammino per andare a trovarla. Nell'attraversare il bosco, si imbattè in quel furfante di Messer Lupo, al quale venne subito una gran voglia di mangiarsela. Ma non osava farlo, perché nei paraggi c'erano dei taglialegna. Allora le chiese dove stesse andando, e la povera piccina, che non sapeva quant'è pericoloso fermarsi per dar corda a un lupo, gli rispose:....
 
2) "Cenerentola" Ed. Donzelli (2016): "E infatti, pochi giorni dopo, il figlio del re fece annunciare ai suoi araldi che avrebbe sposato la fanciulla il cui piedino avesse l'esatta misura di quella scarpetta di cristallo: le prime a sottoporsi alla prova furono le principesse, poi le duchesse, e poi tutta la corte, ma inutilmente, perché in quella scarpetta nessun piede riusciva ad entrare. Quando fu il turno delle due sorellastre, avreste dovuto vedere come cercavano di rimpicciolire e si storcere il piede per farlo entrare nella scarpetta! Cenerentola, che le guardava, disse ridendo: <<Provate un po' a vedere se va a me!>>.
Le sorelle scoppiarono in una risata di scherno, ma il messo del principe guardò la fanciulla con attenzione e, giudicandola molto bella, si dichiarò d'accordo, poiché l'ordine era di di far provare la scarpetta a tutte le fanciulle del regno."
 
2) "Cenerentola" Ed. Nuova Frontiera Junior (2018): "Infatti, pochi giorni dopo, il figlio de re fece annunciare a suon di tromba che avrebbe sposato la fanciulla il cui piede avesse calzato alla perfezione la scarpetta di vetro. La provarono a tutte, questa famosa scarpetta: cominciarono dalle principesse e passarono poi alle duchesse e via via a tutte le nobili damigelle della corte, ma inutilmente. Allora la scarpetta fu portata in tutte le case in cui vivevano ragazze da marito. La portarono anche alle sorellastre di Cenerentola, che fecero mille acrobazie per farci entrare i loro piedoni, ma invano. Cenerentola era presente alla scena e, naturalmente, riconobbe la sua scarpina di vetro.
<<Vediamo>> disse allora ridendo <<se magari sta a me>>.
Le sorellastre si misero a sghignazzare e a prendersi gioco di lei, ma il gentiluomo incaricato delle prove, dopo aver guardato con attenzione Cenerentola e averla giudicata molto bella, disse che aveva ragione lei (infatti gli era stato ordinato di provare la scarpa a tutte le ragazze da marito)".
 
Come potete notare le due versioni coincidono, per quanto riguarda invece le morali va detto che quelle di questa edizione non sono state tradotte in rima ma, come spiegano i traduttori: "abbiamo scelto di riprodurle attraverso un sistema di equivalenze molto semplice: alla metrica estremamente varia di Perrault abbiamo "risposto" con una prosa ritmica che a tratti svela e a tratti nasconde uno schema metrico altrettanto mosso e flessibile".
Vi riporto un esempio della seconda morale di "Barbablù" come confronto:
 
Ed. Donzelli (2016):
"Chi ha esperienza del mondo ha già capito
che questa storia è del buon tempo andato.
Oggi non trovi più nessun marito,
per quanto iroso, scontento e poco amato,
che dalla moglie non sia più che ammansito.
che abbia le barba gialla, blu o marrone,
non si capisce più chi sia il padrone."
 
Ed. Nuova Frontiera Junior (2018):
"Basta un po' di sale in zucca al lettore per capire che la storia qui narrata appartiene ad altre ere. Un marito così orribile come questo Barbablù oggi non esiste più. Fosse anche il più geloso, esigente e incontentabile dei mariti, resta un fatto: con la moglie riga dritto. Anche se ha la barba blu".

Sopra: Due pagine tratte dalla fiaba di "Cappuccetto rosso", dove predominano molto il verde e il bianco. Assieme a questi colori sono poi presenti anche il nero, il rosso del mantello e un po' di grigio.

Come tutti i volumi di questa collana di classici della Nuova Frontiera Junior anche questo è arricchito da delle illustrazioni, in questo caso quelle di Gemma O' Callaghan.
Lo stile di quest'artista è piuttosto moderno e particolare, con l'utilizzo di figure geometriche (rettangoli, quadrati, cerchi e triangoli) e silhouette, cioè figure di cui è possibile vedere solo i contorni in quanto la parte interna è riempita con un unico colore. Non tutti i personaggi o gli elementi di sfondo sono silhouette, ma vi è una loro innegabile e costante presenza.
Sono delle immagini in cui l'artista cerca di creare a primo impatto un forte contrasto visivo, sfruttando anche l'uso dei colori.

 
 Sopra: Da notare in queste immagini (quella a sinistra tratta da "La bella addormentata nel bosco" e quella a destra da "Pollicino") la presenza delle silhouette e di figure geometriche per creare i paesaggi (come i tetti triangolari del castello o i cespugli che sono dei semicerchi).
 
Con uno stile così particolare anche la scelta dei colori lo è. Intanto questi sono stesi in modo netto e deciso, senza sfumature, per riempire spazi più o meno di grandi dimensioni, cosa tipica quando si ha a che fare con le silhouette.
In secondo luogo l'artista ha scelto di utilizzare solo un numero limitato di tinte: il bianco e il nero, il verde, il rosso, il giallo, il marroncino e il grigio. Tra questi colori il verde il giallo e il rosso presentano dei toni intensi e accesi, mentre il marrone il grigio una tonalità più delicata e meno intensa.
Inoltre queste tinte non sono mai utilizzate tutte in una sola immagine, ma sono ulteriormente limitate, per cui in alcune pagine compaiono, oltre al bianco e al nero, solo altri due o tre colori (2 accesi e uno più pallido), come ad esempio: il verde, il giallo e il marrone; il giallo, il rosso e il marrone; oppure il verde, il rosso e il grigio.

   
 Sopra: Nell'immagine a sinistra con Cenerentola che scappa dal ballo oltre al bianco e al nero l'artista ha usato anche il verde, il giallo e il marroncino; a destra oltre al bianco e al nero compaiono poi il giallo, il rosso e il marroncino. L'immagine a sinistra risulta a primo impatto più fredda, mentre quella a destra più calda.
 
"Fiabe di Charles Perrault"  con le illustrazioni di Gemma O' Callaghan è una valida raccolta di fiabe di Perrault, adatta a coloro che vogliono acquistare una versione delle fiabe essendo sicuri che siano fedeli alle originali. Segnalo solo che è un peccato che non sia presente anche la fiaba di "Pelle d'asino", che è stata omessa poiché essa originariamente era in rima, mentre i traduttori Giuseppe Girimonti Greco ed Ezio Sinigaglia nella nota specificano che: "In questo volume sono raccolte tutte le fiabe in prosa di Charles Perrault".
Molto belle anche le illustrazioni di Gemma O' Callaghan, di forte impatto visivo, molto graziose, dallo stile comunque moderno e particolare, che utilizza silhouette e figure geometriche, oltre che una peculiare scelta dei colori, che crea immagini a volte dai toni più caldi ed altre volte più freddi.
 
L'opera è stata pubblicata nel 2018 dallaNuova Frontiera Junior; ha una copertina flessibile, ha 125 pagine, misura 25,5 cm d'altezza e 19,3 cm di lunghezza e costa 16 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 28 novembre 2022

Il porcospino ragionato di Sergio Stocchi

Qualche tempo fa vi avevo parlato di "Struwwelpeter: la vera storia di Pierino Porcospino" illustrato da Stefano Bessoni, che si basava sull'opera di "Pierino Porcospino" del dott. Heinrich Hoffmann. Quest'ultima era una raccolta di filastrocche nate più di un secolo e mezzo fa dalla fantasia del dottor Heinrich Hoffmann, un medico tedesco che, passato agli studi di psichiatria, con particolare predilezione per quella infantile, prese a curare ragazzini derelitti, disadattati, traumatizzati, abbandonati da genitori disperati e lo fece mettendo a punto un sistema tutto suo, basato sulla dolcezza e sul libero sfogo dell’immaginazione.
Questa versione chiamata "Il porcospino ragionato" riprende i testi di Hoffmann tradotti e commentati da Sergio Stocchi, con le illustrazioni originali dell'epoca; è inoltre presente in questa edizione anche "Pentimento e conversione di Pierino Porcospino" di Karl Ludwing Thienemann.

Sopra: Sulla copertina compare sempre Pierino, con i suoi capelli lunghi e le unghie lunghissime (un po' alla Freddy Crugher).

Questa edizione riprende comunque la raccolta di filastrocche scritte dal dottor Heinrich Hoffmann, un medico tedesco che poi si specializzò negli studi di psichiatria, con particolare predilezione per quella infantile. "Nella sua professione di psichiatra il dottor Hoffmann ha in cura anche i bambini: disadattati, ribelli, vittime di traumi psichici drammaticamente precoci", come viene raccontato nell'introduzione scritta da Sergio Stocchi, che precede l'opera vera e propria di Hoffmann, cioè le sue filastrocche.
Per approcciarsi a questi bambini molto problematici il medico "tratta i bambini con dolcezza, gli inventa storielle all'istante, disegna pupazzetti". Avendo lui stesso un figlio non sopportava che i bambini venissero sottoposti a trattamenti cruenti (in uno a quei tempi negli ospedali psichiatrici), i quali potevano solamente andare a peggiorare ulteriormente la già fragile salute psichica dei giovani pazienti. Egli sperimentò quindi un sistema tutto suo, basato sulla dolcezza e sul libero sfogo dell’immaginazione.
Le filastrocche contenute in questo volume furono scritte da Hoffmann come regalo per il figlio, in occasione del Natale del 1844: "Invece del libro compra un quaderno bianco, e si mette al lavoro per riempirlo. Vengono così allineate sulla carta sei storielle scritte a mano, in rima, con i disegnini a penna  che verranno poi colorati all'acquerello. I versi non sono capolavori di metrica, le rime talvolta sono aggiustate col martello, ma nel complesso i versi scorro facili, snelli, veloci, e hanno il dono magico di rimanere subito in testa dopo averli letti un paio di volte.".
Protagonisti di queste storie sono bambini maleducati, disobbedienti come Pierino Porcospino, il bimbo che dà il nome alla raccolta, un bambino che non si lava e non cura la propria igiene, così ha un aspetto lurido e trasandato. Vi sono poi: Federigo, che maltratta un cane e finisce mutilato da quest'ultimo; il fiero cacciatore; Paolinetta che mure bruciata dopo aver giocato con dei fiammiferi; Gigino, Gaspare e Guglielmo che vengono fatti cadere in un calamaio per aver preso in giro un bambino africano (chiamato moretto nella filastrocca); Corrado, a cui vengono tagliati i pollici che continuava a succhiarseli; Gasparino che muore di fame per non aver voluto mangiare la minestra; Filippo che cade dalla sedia perché continuava a dondolarsi con essa (trascinando anche tutto il cibo che c'era sul tavolo) ecc ...
Inizialmente il dottore non aveva alcuna intenzione di pubblicare il suo libricino, ma poi un suo amico, che aveva appena fondato una casa editrice, gli chiese di poterlo pubblicare. In seguito Hoffmann scrisse anche altri libretti come "Il Re schiaccianoci e il povero Reinhold". Tutto ciò è scritto nell'introduzione scritta da Stocchi, assieme a delle disquisizioni sul successo dell'opera, la storia dei manoscritti e alcuni esempi di imitazioni o storie ispirate a quella di Pierino, con antiporcospini o versioni al femminile.
Dopo la parte introduttiva troviamo i componimenti veri e propri. La cosa interessante è che le versioni italiane di solito riportano la traduzione del 1882 ad opera di Gaetano Negri, mentre qui ne troviamo una diversi, ad opera di Sergio Stocchi.
I componimenti sono tutti in rima baciata (AA BB) oppure alternata (AB AB), risultando quindi molto orecchiabili e musicali. 
Vi riporto prima la versione tradotta da Negri nel 1882 e poi quella di Stocchi del 1986:

Versione tradotta da Negri nel 1882: "La tristissima storia degli zolfanelli"
"Di sala in sala, Paolinetta
Gira e rigira, sola soletta.
Di casa uscendo la sua mammina
Disse: <<Ricordati di star bonina>>, 
Ma, se non teme di esser sgridata,
Grida, fa chiasso quella sventata.
Ecco essa vede sul tavolino
De' zolfanelli lo scatolino.
<<Oh, che grazioso bel giocherello!
Io voglio accendere lo zolfanello.
 
[...]
 
Ahimè! La fiamma la bambina investe,
Ardon le trecce, arde la veste.
Corre la misera di loco in loco,
Non c'è più scampo, è tutta in foco.

E Minz e Maunz inorriditi
Mandano acuti urli infiniti.
<<Miao, miao, miao!
Qui, qui venite, venite in fretta
Muore bruciata Paolinetta.>>

Brucia in un soffio, sfuma in un punto
Veste e persona, tutto è consunto.
Un po' di cenere e due scarpini,
Cara memoria de' suoi piedini.
 
E' quel che resta! Non c'è più nulla
Di quell'indocile, vispa fanciulla!
E Minz e Maunz, i due gattini
Tergon le lagrime coi lor zampini,
 
<<Miao, miao, miao!
Ahi, babbo e mamma, ahi, dove siete?
Ahi, vostra figlia più non vedrete!>>
Come un ruscello che irriga i prati
Scorron le lagrime dei desolati."
 
Versione tradotta da Stocchi nel 1986: "La storia tristissima degli zolfanelli"
"Paolinetta non è andata a scuola,
la mamma e il babbo son fuori di casa,
lei è rimasta così tutta sola
e a divertirsi è decisa e persuasa.
Quindi si mette a ballar per la stanza,
corre e saltella con passo di danza.
 
All'improvviso si vede davanti
gli zolfanelli, bei nuovi fiammanti.
<<Questo dev'essere proprio un bel gioco,
voglio provare a scherzare col fuoco!
Ora mi accendo una splendida fiamma
come sul fare ogni giorno la mamma!>>
 
[...]
 
Ahi quel giochetto terribile e sciocco!
Ecco, la fiamma s'attacca alla veste,
brucia il grembiule, la gonna ed il fiocco,
brucia d'un lampo anche la sottoveste.
 
Gridano i gatti sgomenti e infelici,
chiamano aiuto disperatamente,
poveri piccoli, poveri mici!
Nessuno viene, nessuno sente!
Oh, disgraziata la povera mamma
che non è qui per smorzare la fiamma!
 
Inesorabile procede il fuoco,
più non l'arresti nè più lo nascondi,
per quello stupido, inutile gioco
brucia la bimba dai riccioli biondi,
ed ecco ormai che non resta più nulla
di quella povera, dolce fanciulla.

Solo un mucchietto di cenere resta,
solo una piccola rossa scarpina;
com'è finita la tragica festa
di quella povera, bella Bambina!
E i due gattini smarriti e sgomenti
piangono lacrime a fiumi e torrenti! "

Come potete vedere la traduzione di negri è in rima baciata, mentre quella di Stocchi in rima alternata. Dopo le filastrocche scritte da Hoffmann ce n'è anche un'altra intitolata "Pentimento e conversione di Pierino Porcospino" di Karl Ludwing Thienemann.

 Sopra: Una pagina della filastrocca di Paolinetta
che ci mostra le prime due sequenze, dove la bambina trova i fiammiferi e inizia a giocarci.

Il libro presenta diverse immagini; nell'introduzione sono state inserite foto dell'autore o dell'istituto dove lavorava e riproduzioni di disegni e stampe dell'Ottocento. Queste immagini sono tutte in bianco e nero e nel caso dei disegni essi riproducono solitamente alcune pagine di vecchie edizioni dell'opera scritta da Hoffmann, ma vi sono stampe anche di opere parodistiche o di altri libri scritti dal medico.

   
Sopra: Due pagine tratte dall'introduzione all'inizio del volume, dove si vedono foto e riproduzioni di stampe e disegni di vecchie edizioni di Pierino.

Quando iniziano le filastrocche sono presenti anche le immagini dell'edizione originale, realizzate con il pennino nero e colorate con gli acquerelli. I disegni, dai tratti abbastanza semplici con linee nette e precise, rappresentano scene e personaggi descritti nelle filastrocche. Vediamo ad esempio una bambina coi nastri rossi ai capelli (Paolinetta) giocare coi cerini e poi prendere fuoco; il sarto che taglia i pollici di Corrado; Gasparino che dimagrisce sempre di più finché non viene seppellito sotto una zuppiera...
Siccome sono presenti anche i testi originali, in tedesco, questi disegni sono sia in bianco e nero (nella versione tedesca) sia a colori (nella traduzione italiana a fronte).
I colori hanno tonalità abbastanza brillanti, talvolta intense e altre volte più delicate; compaiono soprattutto tinte quali:il rosso, il verde, il giallo, il blu e il marrone.
La cosa interessante è che ogni filastrocca presenta molteplici disegni, che finiscono per raffigurare delle vere e proprie sequenze degli avvenimenti narrati, come una sorta di fumetto ma senza i baloon. In questo modo i disegni conferiscono ai testi una certa dinamicità.

 
Sopra: Un paio di pagine che ci mostrano le storie di Gasparino che dimagrisce sempre di più finché non viene seppellito sotto una zuppiera (a sinistra) e di Corrado a cui vengono tagliati i pollici dal sarto (a destra)... Queste immagini sono quelle dei testi in italiano, a colori.

"Il porcospino ragionato" è una versione molto interessante di "Pierino il Porcospino", la quale riprende i testi di Hoffmann proponendoceli in una nuova traduzione di Sergio Stocchi, finalmente diversa da quella, famosissima e storica, del 1882 ad opera di Gaetano Negri.
Questa edizione presenta poi all'inizio anche un'interessante introduzione che serve a contestualizzare bene l'opera originale di Hoffmann e fa conoscere al lettore anche cosa ne è stato di quell'opera, il suo successo, le "copie" e cosa ne fu dei manoscritti originali.
Credo sia importante che ci sia un'introduzione del genere a quest'opera, della quale non è facile parlare perché essa rientra un po' tra quelle tabù, in quanto, nonostante il successo ottenuto presso i giovanissimi ed il tono di fondo umoristico, gli elementi di educazione autoritaria e i vari macabri epiloghi delle filastrocche furono contestati, in maniera anche durissima, fin dal momento dell'uscita; ciò avvenne sia in ambito germanofono, sia in altri Paesi come l'Italia. Acora oggi molti adulti provano per questa raccolta una certa repulsione, giudicandola troppo forte ed esagerata.
La visione dell'opera credo dipenda molto da come il lettore decide di approcciarvisi, avendo consapevolezza del contesto in cui è nata e dello scopo per cui può essere letta. Personalmente quest'opera non mi turba perché mi ci sono approcciata da adulta e prendendo le sue filastrocche da un punto di vista non educativo/pedagogico ma più goliardico ed umoristico. Queste storielle in rima, che per la loro assurdità finiscono col diventare quasi comiche, a me sembrano finire per prendere in giro i libri in cui era presente un'educazione autoritaria, estremizzandola. Sicuramente poi l'opera nacque anche con intenti educativi, i cui messaggi di fondo sono condivisibili ancora oggi (aver cura della propria igiene, non giocare con i fiammiferi, non maltrattare gli animali...), anche se ovviamente oggi si tenta di proporli in maniera meno violenta e più soft.
Le filastrocche tradotte da Stocchi conservano il significato di quelle originali, rimanendo sempre piuttosto lunghe. Rispetto a quelle tradotte da Negri, che furono tradotte nell'Ottocento e in cui si usavano termini un po' desueti (tipo zolfanelli, scatolino, foco, avea, sparuto, non la vo', scarpini ...) e anche abbastanza ricercati (bastione, rimaso, lambe, frastuono, soppiatto, stride, attonita, sbigottita...) qui il linguaggio risulta già più attuale. Le filastrocche rimangono comunque ricche di termini abbastanza ricercati e non banali (scroscia, bagliori, perdifiato, paffute, florido, susseguente, fuscello, scorno, sortita, inesorabile ....). 
Oltre alle filastrocche di Hoffmann questa edizione contiene anche il "Pentimento e conversione di Pierino Porcospino" di Karl Ludwing Thienemann, un altro componimento in rima in cui Pierino si ravvede del proprio essere sporco e poco curato e chiede alla madre di lavarlo e tagliargli unghie e capelli. Un libro insomma molto bello e particolare, molto interessante, completo, che non solo riporta le famose filastrocche scritte da Hoffmann (in una traduzione "nuova" o comunque diversa dalla solita), che comunque sono un cult e un pezzo di storia (furono anche usate come strumento di ironia e protesta contro i regimi totalitari, tanto che in alcuni paesi furono proibite), ma prima le contestualizza e offre ai lettori anche qualche altra opera di Pierino. Peccato che questo volume non si trovi più in commercio e all'usato costa sui 30/45 euro.

Il libro è stato pubblicato nel 1986 dalla LONGANESI & C.; ha una copertina rigida con sovracopertina, misura 27,7 cm d'altezza e 21 cm di lunghezza, ha 185 pagine e costa 16 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 25 novembre 2022

Le creature di Mitologika: Draghi di Alessia Mainardi e AA. VV.

In questo primo volume di "Le creature di Mitologika: Draghi" l’autrice Alessia Mainardi esplora, affiancata dalle illustrazioni del collettivo di artisti Casa Ailus, l’origine e le varie sfaccettature di queste fantastiche creature che popolano l’immaginario comune dal tempo dei tempi, da sempre suscitano nell’uomo un profondo senso di rispetto, ammirazione e perfino di paura.
 
Sopra: Sulla copertina vediamo un drago europeo che sonnecchia sopra una montagna di monete ed altri tesori.
 
"Esistono esseri, figure immaginarie, comuni a tutte le mitologie del mondo. E nessuna è più presente del DRAGO. Che sia un serpente piumato come per gli antichi popoli del America, oppure dotato di baffi lunghissimi che lo rendono in grado di volare come in Estremo Oriente, o ancora un essere terribile con grandi ali, che sputa fiamme, con molteplici teste, e un terribile e velenosissimo morso, come lo conosciamo in Occidente, il drago c'è sempre".
In questo libro illustrato il lettore conoscerà moltissimi tipi di draghi partendo proprio da quelle antiche razze che e tipologie che ci sono state tramandate dalle leggende: "Miti, storie e leggende si tramandano di popolo in popolo, dal Sud America all’Asia, fino al Nord Europa: sin dall’antichità, in tutto il mondo i draghi hanno accompagnato gli albori dell’umanità. [... ] Partendo dal Ryu, il drago giapponese dal corpo simile a un serpente, al Long, il dragone della mitologia cinese, fino alla temibile Idra a nove teste greca...". 
Il volume è infatti suddiviso in parti, ognuna delle quali presenta delle tipologie di draghi differenti, o comunque che hanno origini differenti. La prima parte è dedicata appunto ai draghi della mitologia e delle leggende: il drago occidentale comune, la Viverna, il Lindworm, il Basilisco, l'Anfittero, il Drago Orientale, l'Idra...
La seconda parte, anche questa molto interessante, è dedicata ai draghi della letteratura, quelli che si sono fatti conoscere attraverso le pagine dei libri. Vi troviamo draghi comparsi in grandi romanzi classici, ma anche in libri per ragazzi piuttosto recenti: Falcor de "La storia Infinita", Smaug de "Lo Hobbit", Toothless di "Come addestrare un drago", Norberto di "Harry Potter", Jalessin di "Cronache di Terramare", Saphira di "Eragon", Oarf di "Cronache del Mondo Emerso"... 
La terza parte ci avvicina ancora di più alla contemporaneità, in quanto è dedicata i draghi della cultura pop, quindi creature comparse in film, videogiochi e cartoni animati. Vediamo comparire così: Shenron (Dragonball), Grisù, Ender Dragon (il drago nero di Minecraft), Spyro...
Il quarto capitolo tratta i draghi delle leggende: Fafnir della "Saga dei Nibelunghi"; Ladone, che si scontra contro Ercole; il drago che lottò contro Beowolf; il drago di San Giorgio...
La quinta parte è dedicata invece ai draghi reali, cioè tutta una serie di rettili, di dimensioni più o meno grandi: il drago di Komodo, il drago Barbuto, il drago d'acqua cinese, il drago volante e il drago marino comune (simile a un ippocampo).
Per ogni drago menzionato è presente un'immagine a pagina intera accompagnata da una descrizione del drago e dalle sue origini.
 
Sopra: Le pagine dedicate a Smaug, il drago de "Lo Hobbit", che è stato inserito nella parte dedicata ai draghi della letteratura.

Come ho scritto sopra la descrizione di ciascun drago è accompagnata da un'illustrazione a pagina intera, che ha lo scopo di mostrare al lettore l'aspetto di un determinato drago. Talvolta l'immagine può rappresentare anche una vera e propria scena tratta da un libro o da un cartone.
Le immagini possono risultare anche molto differenti tra loro come stile, in quanto sono opera del collettivo di artisti Casa Ailus. Non sono quindi opera di un solo artista ma di molti: Davide Antonazzo, Miriam Barbieri, Vanadia Bari, Siriana Crastolla, Valentina Del Corso, Eric De Paoli, Marco Fabbri, Silvia Masci, Maddalena Modena, Andrea Molinari, Maria Monticelli, Filippo Munegato, Elena Nicita, Andrea Piparo, Anna Schilirò, Elisa Taiana e Ilaria Trombi.
 
   
 Sopra: A sinistra un  Long, realizzato da Eric de Paoli, mentre a destra Drago (dal film di Dragonheart) ad opera di Siriana Crastolla.
 
Come dicevo lo stile delle illustrazioni può risultare molto differente; alcuni artisti come Miriam Barbieri, Andrea Molinari o Davide Antonazzo hanno uno stile meno realistico è più cartoonesco o fumettistico, con linee ben definite che tracciano contorni netti che vengono riempiti da colori brillanti e saturi.
Altri artisti come Marco Fabbri creano draghi dall'aspetto più surreale, più sognante e astratto, magari anche un po' bizzarro, ma piuttosto particolare.
Valentina del corso, Silvia Masci, Filippo Munegato, Maddalena Modena, Eric de Paoli, Maria Monticelli e altri ancora riescono a conferire alle loro creature un aspetto realistico, molto curato e dettagliato, che cerca di rendere il drago nel modo più realistico e affascinante possibile.

   
 
 
Sopra: In alto a sinistra un'immagine di Davide Antonazzo, dai tratti fumettosi e cartuneschi; a destra un disegno di Marco Fabbri che ci mostra Falcor dai tratti molto esagerati e quasi buffi, in un'atmosfera molto sognante. Più in basso due illustrazioni di tipo più realistico, molto dettagliate. A sinistra quella di Zmei Gorynych (drago russo) ad opera di Silvia Masci e a destra quella di Anna Schilirò che rappresenta San Giorgio e il drago.
 
"Le creature di Mitologika: Draghi" di Alessia Mainardiè un bel libro sui draghi che ha lo scopo di soddisfare tutti gli appassionati di queste creature presentare loro tantissimi tipi di draghi conosciuti, attingendoli dalla cultura, che sia di tipo generale, letterario, pop o mitologico.
Il bello di questo volume è che possiamo ritrovarci anche tanti draghi di cui abbiamo molto sentito parlare ma che non avremo mai pensato di ritrovare in un libro. Se draghi come il Long, la Viverna, il Worm, il drago Europeo compaiono infatti in moltissimi libri illustrati dedicati ai draghi è decisamente più difficile vedere ad esempio Toothless, oppure Grisù, o Spiro o Shenron.
Le illustrazioni svolgono un ruolo importante e mostrano ai lettori l'aspetto di un determinato drago. Essendo realizzate da differenti artisti esse hanno anche stili molto diversi le une dalle altre, ma nella maggior parte dei casi sono tutte molto belle e apprezzabili, molto colorate. L'unico artista che non mi è piaciuto molto è Miriam Barbieri, non riesco veramente ad apprezzare il modo in cui ha disegnato Eragon (il drago, Saphira, è anche accettabile, ma la figura umana proprio mi stona).
Un bel volume sui draghi, anche diverso rispetto ai molti libri illustrati su queste creature che vediamo sul mercato, peccato per il prezzo non proprio competitivo: quasi 21 euro per un libro in copertina flessibile di un centinaio di pagine (anche se il formato è medio/grande), tuttavia essendo la casa editrice indipendente probabilmente ha dei costi maggiori rispetto a delle case editrici più grosse e competitive.
 
Il libro illustrato è stato pubblicato nel 2020 dalla Casa AILUS (una casa editrice indipendente); ha una copertina flessibile, misura 27,8 cm d'altezza e 21,5 cm di lunghezza, ha 102 pagine e costa 20,80 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 23 novembre 2022

Le più belle fiabe con prefazione di Michael Morpurgo

"Le più belle fiabe" con prefazione di Michael Morpurgo è una bella raccolta di fiabe, edita da Mondadori, molto variegate. Tra gli autori che potrete trovare ci sono ad esempio: Jacob e William Grimm, Perrault, Charles Kingsley, Annie Keary, Lucy Crane, Hallam Tennyson ecc...
La raccolta conta anche numerose illustrazioni opera di diversi artisti come Walter Crane, Arthur Rackham, Warwick Goble, W. Heath Robinson, Peter Bailey ....

Sopra: La splendida copertina dallo sfondo bianco con scritte e decori bianchi e dorati. Al centro la copertina ha un buco da cui si può vedere l'illustrazione sottostante di Rackham su Cappuccetto rosso.
 
Questa è una grossa raccolta di fiabe, in particolare di quelle pubblicate, a metà del 1800, dalla casa editrice Mcmillan: "una delle prime a dare alle stampe raccolte di fiabe tradizionali e ancora oggi, quasi duecento anni dopo, continua a pubblicarne". Questa casa editrice pubblicò una collezione intitolata "The fairy book" interamente dedicata ai racconti fiabeschi, 36 per l'esattezza, selezionati tra "le migliori fiabe esistenti".
Questo volume inizia con la prefazione di Michael Morpurgo in cui viene spiegata l'origine delle fiabe e la loro diffusione. Inizialmente le fiabe nacquero e si trasmisero come racconti orali e così "come semi trasportati dalle ali del vento attraverso oceani e continenti, [...] si sono diffusi ovunque, nelle case, nei cuori, nelle menti di ognuno".
Come scrive Morpurgo nella prefazione "raccontare una favola, qualunque essa sia, è un dono" e probabilmente è per questo che la raccolta si apre proprio con una fiaba scritta da Morpurgo, intitolata "L'orco che non c'era".
 Gli altri racconti sono divisi in 8 parti, ciascuna delle quali tratta delle tematiche differenti:
  1. PRINCIPI, PRINCIPESSE, RE E REGINE: qui troviamo fiabe con protagonisti di nobile lignaggio quali "La bella addormentata nel bosco", "Il principe ranocchio", "Le dodici principesse ballerine", "Cenerentola", "La principessa Bellaflor", "Il principe amato"...
  2. STORIE DI ANIMALI: contiene fiabe e favole con protagonisti animali come "Il brutto anatroccolo", "Il gatto con gli stivali", "I tre porcellini", "Il tasso e l'orso" ecc... .
  3. VIAGGI E AVVENTURE: sezione un po' generica, in quanto ogni fiaba narra un'avventura ed è un classico che un protagonista debba affrontare delle prove (solitamente 3) prima di ricevere la ricompensa finale. Essa raccoglie fiabe in cui i protagonisti devono fare lunghi viaggi irti di pericoli o affrontare delle bizzare prove. Vi sono racconti come "Garofano, Rosa e Gelsomino", "Tom pollice", "La serpe bianca", "La regina delle nevi" ...
  4. GIGANTI, ORCHI E MOSTRI: fiabe in cui compaiono mostri e antagonisti di grossa stazza (goganti o orchi appunto) quali: "La bella e la besta", "Giacomino e il fagiolo magico", "L'uccello della felicità", "I tre capretti furbetti", "Jack l'ammazzagiganti" ...
  5. BUONI E CATTIVI: altra raccolta un po' generica in quanto la maggior parte delle trame fiabesche si basa sulla contrapposizione (spesso molto netta) fra bene e male. Infatti qui vi troviamo fiabe quali "Biancaneve", "Hasel e Gretel", "Cappuccetto Rosso", "Raperonzolo", "I sei cigni" ...
  6. SPIRITI MAGICI, FOLLETTI ED ELFI: fiabe in cui compaiono queste piccole creature magiche come "La principessa della luna", "Gli elfi e il calzolaio", "La storia del pescatore", "Gelo", "L'arpa dorata"...
  7. CREATURE MITOLOGICHE: contiene racconti in cui compaiono appunto creature mitologiche (come in "Il viaggio di Quetzalcoatl", "La sirenetta"...), ma in realtà vi sono anche fiabe con semplici animali magici (come in "Il cacciatore di foche", "L'oca d'oro", "La storia del pappagallo Hiraman"...).
  8. SAGGEZZA E INNOCENZA: le fiabe di questo capitolo presentano personaggi che posseggono queste due caratteristiche spesso presenti e apprezzate nei racconti fiabeschi (assieme alla scaltrezza o alla generosità). "Anansi e la pentola della saggezza", "Il flauto", "La Baba Yaga"...
Vi è poi un'ultima parte più di tipo biografico, in cui si danno informazioni su chi erano i fratelli Mcmillan e vari autori e illustratori di fiabe.
A proposito di autori, quelli che compaiono in questa raccolta sono: Jacob e William Grimm, Charles Perrault, Hans Christian Andersen, Charles Kingsley, Lal Behari Dey, Annie Keary ed Eliza Keary, Lucy Crane, Grace James, Dinah Maria Mulock,  Mary de Morgan e Hallam Tennyson.
La traduzione delle fiabe comunque è opera di Gianna e Alessandra Guidoni. Non ho potuto confrontare tutti i racconti perché alcuni non li conoscevo, ho però confrontato alcune fiabe molto famose di cui posseggo già versioni che so essere integrali.
 
1) "Biancaneve" dei Grimm Ed. Einaudi (1951):
"Una volta, nel cuore dell'inverno, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva, seduta accanto a una finestra dalla cornice d'ebano. E così, cucendo e alzando gli occhi al cielo per guardar la neve, si punse un dito, e caddero nella neve tre gocce di sangue. Il rosso era così bello su quel candore, ch'ella pensò: <<Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come il legno di questa finestra!>> 
Poco dopo diede alla luce una figlioletta bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l'ebano; e la chiamarono Biancaneve. E quando nacque la regina morì.
Dopo un anno il re prese un'altra moglie: era bella ma superba e prepotente, e non poteva sopportare che qualcuno la superasse in bellezza."
 
1) "Biancaneve" dei Grimm Ed. Mondadori (2021):
"Un giorno di pieno inverno, quando i grossi fiocchi di neve cadono turbinando dal cielo, la regina di un Paese molto lontano era seduta accanto alla finestra a ricamare. Guardando fuori si distrasse, si punse un dito e tre gocce di sangue caddero sulla neve immacolata. La giovane fissò pensierosa le macchie vermiglie, che brillavano sul candido manto, e disse <<Oh, come vorrei che la mia piccola avesse la carnagione bianca come la neve, le gote rosse come il sangue e i capelli neri come l'ebano di questa finestra!>>
E così mentre cresceva, la figlia ebbe la pelle candida come la neve, le gote rosee come il sangue e i capelli neri come l'ebano. E per questo fu chiamata Biancaneve. Purtroppo la giovane mamma morì e il re si risposò. La nuova regina era molto bella, ma talmente vanitosa da non sopportare il pensiero che al mondo ci fosse qualcuno più bello di lei".
 
2) "Cenerentola" di Perrault Ed. Donzelli (2016):
"C'era una volta un gentiluomo che ebbe la sventura di perdere la moglie più bella e più dolce del mondo. Rimasto solo, cn un'unica figlia bella e dolce come la madre, sposò in seconde nozze una donna altezzosa e dispotica, che aveva due figlie altrettanto altezzose e dispotiche.
Subito dopo le nozze, la matrigna rivelò il suo pessimo carattere; e siccome la figliastra, bella e gentile com'era, dava ombra alle sue figliole, che al confronto sembravano ancora più brutte e antipatiche, la donne volle assegnare all'orfana i lavori domestici più umili: a lei toccava rigovernare, lavare le scale, tenere pulite le camere della matrigna e delle sorellastre, insomma, occuparsi di tutto. La ragazza dormiva in un bugigattolo sotto i tetti, su un vecchio pagliericcio, mentre le due sorellastre, nelle loro belle camere di lucido parquet, dormivano su morbidi letti all'ultima moda e avevano specchi grandissimi nei quali rimirarsi dalla testa ai piedi".
 
2) "Cenerentola" di Perrault Ed. Mondadori (2021):
 "C'era una volta un gentiluomo che, in seconde nozze, aveva sposato la donna più presuntuosa e perfida del Paese. La donna aveva due figlie, uguali in tutto e per tutto alla madre. Anche il gentiluomo aveva una figlia, assai simile alla mamma morta, che era stata la donna migliore del mondo.
Il matrimonio si era appena celebrato, che la matrigna si ingelosì della bambina, la cui dolcezza faceva risaltare ancora di più la bruttezza delle sue figlie. Le impose i lavori di casa più pesanti, dal lavare i pavimenti al pulire i camini. Mentre le sorellastre dormivano in stanze rivestite di arazzi e tappeti, la povera fanciulla fu relegata in soffitta, su un vecchio giaciglio di paglia".
 
Pur nelle loro differenze le versioni tradotte nel libro della Mondadori possono dirsi abbastanza fedeli alle fiabe originali, se non che in alcuni casi ho notato che si è cercato di diminuire il livello di violenza o di brutalità. Ad esempio nella fiaba di "Biancaneve" quando la matrigna convoca il cacciatore non gli dice di uccidere la ragazza e di portarle il fegato e i polmoni ma gli comanda "Conduci Biancaneve nel bosco e assicurati che sparisca per sempre". Sempre nella medesima fiaba la regina viene fatta morire, in questa versione, soffocata per la rabbia, mentre in quella originale le sono fatte indossare delle scarpe di ferro rovente con cui ballare. 
Nella versione di Perrault de "La Bella addormentata nel bosco" invece non sono stati omessi però i tentativi della regina madre del principe di far uccidere nuora e nipote per mangiarli.
 
Sopra: Due pagine tratte dalla fiaba di Cenerentola dive è possibile vedere un'illustrazione di Warwick Goble.

L'intera raccolta è accompagnata da innumerevoli illustrazioni. Un tipo di disegno è quello inserito in mezzo ai testi ed è in bianco e blu. Pur non essendo immagini a tutta pagina esse possono essere sia di dimensioni abbastanza ridotte che anche abbastanza grandi, arrivando a riempire anche un terzo della facciata. Sono immagini che rappresentano personaggi della storia o anche vere e proprie scene, nel caso delle immagini più grandi ed elaborate. 
Lo stile di queste immagini è abbastanza variegato perché opera di artisti differenti quali Caldecott, Crane, Rackham... e Peter Bailey, unico artista contemporaneo della raccolta.
 
     
  Sopra: Due disegni in bianco e blu, inserita in mezzo ai testi, quello a sinistra ad opera di Peter Bailey; quello a destra alcuni disegni in mezzo ai testi opera di Randolph Caldecott.
 
Oltre a queste immagini vi sono poi quelle principali, a tutta pagina e a colori, sempre opera di famosi artisti, molti provenienti dal periodo d'oro dell'illustrazione inglese.
Tra gli artisti, nati tutti nella seconda metà dell'Ottocento, troviamo Warwick Goble (1862-1943), Charles Brock (1870-1938), Randolph Caldecott (1846-1886), Walter Crane (1845-1915), Frank Papè (1878-1972), Nelly Erichsen (1862-1918), Arthur Rackham (1862-1939). 
Le illustrazioni da loro realizzate, dall'aspetto realistico e anche piuttosto ricco di dettagli, sono state riprodotte a pagina intera, con colori spesso delicati, chiari e brillanti, ma non mancano anche artisti (come Rackham) che prediligono tinte più scure e intese. Non sempre comunque questi disegni a pagina intera sono a colori, alcuni ad esempio sono stati lasciati in bianco e nero.
Assieme a questi artisti dell'Ottocento vi è poi anche Peter Bailey, unico artista contemporaneo della raccolta, che ha avuto il compito di realizzare le "illustrazioni aggiuntive". Bailey ha realizzato soprattutto le immagini più piccole, ma anche 3 illustrazioni a pagina intera e a colori, per le fiabe di "Il gatto con gli stivali", "La bella e la bestia" e "Il drago del nord". Sono disegni dai tratti semplici e colorati con colori chiari e delicati.

 

 
Sopra: In alto 4 esempi di illustrazioni a pagina intera, opera di artisti dell'età dell'oro dell'illustrazione. In alto a sinistra un disegno di Cenerentola di Warwick Goble, a destra un'immagine di "La bella tra le belle" opera di Frank C. Pape; in basso a sinistra un disegno di Bailey per la fiaba della Bella e la Bestia, a destra invece "La Bella addormentata" di Walter Crane.

 "Le più belle fiabe" con prefazione di Michael Morpurgo è una bella raccolta di fiabe, sicuramente molto ricca di racconti, alcuni molto famosi come La bella addormentata nel bosco", "Il principe ranocchio", "Le dodici principesse ballerine", "Cenerentola,", "La sirenetta", "Jack e il fagiolo magico", "Biancaneve", "Hasel e Gretel", "Cappuccetto Rosso", "Raperonzolo"  e molte altre. Ma ve ne sono anche altri abbastanza sconosciuti come: "La principessa Bellaflor", "Il principe amato", "Gelo", "Il viaggio di Quetzalcoatl" ...
Le fiabe nella maggior parte dei casi mi sono sembrate essere state riportate piuttosto fedelmente alla versione integrale, ma non posso negare che alcuni cambiamenti siano stati fatti, soprattutto per certe fiabe come "Biancaneve", in cui la violenza è stata alleggerita. La versione però de "La bella addormentata nel bosco" di Perrault è stata invece mantenuta come l'originale, con la madre del principe orchessa che vuole mangiarsi nuora e nipoti e poi si butta tra i serpenti quando viene scoperta dal figlio. Queste differenze forse sono dovute a come le fiabe furono pubblicate dalla casa editrice Mcmillan, in quanto, come si evince meglio dal titolo originale della raccolta, le fiabe qui presenti sarebbero appunto quelle pubblicate da questa casa editrice fondata dai fratelli Mcmillan.
La raccolta comunque rimane molto bella, sia per la ricchezza e la varietà di fiabe che presenta (anche come autori, in quanto non compaiono sempre e solo i soliti Grimm, Perrault, Andersen; seppur siano comunque presenti), sia per la grafica. Dall'esterno infatti il libro è una piccola opera d'arte, con copertina decorata, fregi in oro, intagli e non è da meno neppure all'interno, con numerose illustrazioni sia a colori e a tutta pagine che in bianco e blu. I testi poi sono scritti molto grandi, così da non rendere difficoltosa la lettura, anche se le grosse dimensioni del volume non lo rendono proprio facilissimo da maneggiare e sicuramente poco pratico da portare in giro (credo comunque che il prezzo del volume, abbastanza alto, scoraggi l'idea di trasportarlo in giro rischiando di strapazzarlo come se fosse un tascabile).
Ne risulta comunque una raccolta ricca e variegata, un bel tomo adatto dai 4/5 anni in su, da poter sfogliare a casa e da ammirare nella propria libreria, illustrato da validi artisti.
 
Questo volume è stato edito originariamente nel 2021 dalle Mcmillan Children's Books col titolo "The Mcmillan Fairy Tales collection". È stato pubblicato in italiano nel 2021 dalla Mondadori Libri, ha la copertina rigida, ha 480 pagine, misura 27,7 cm d'altezza e 22,2 cm di lunghezza e costa 35 euro.

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lunedì 21 novembre 2022

Filastrocche di tutti i colori di Corinne Albaut e Dominique Thibault

Ecco un altro volume che fa parte della collana della casa editrice Motta Junior chiamata "Le piccole Gioie", dedicata alle rime e alle filastrocche, nata "per scoprire il piacere delle rime e la musicalità delle parole". Il libro di oggi è: "Filastrocche di tutti i colori" di Corinne Albaut e Dominique Thibault, una raccolta di rime dedicate ai colori.
 
Sopra: La copertina ci mostra una serie di elementi legati ai colori: delle matite colorate, un topo che disegna, un camaleonte (animale famoso per cambiare colore), un arcobaleno...
 
Questo volume della collana raccoglie tutta una serie di poesie dedicate ai colori, come viene scritto sul retro di copertina: "Filastrocche gialle e arancioni volano in alto come aquiloni. Allegre trasformano le giornate con le matite colorate. Blu cobalto o rosso mattone, ce n'è una per ogni stagione".
Troviamo così filastrocche dedicate a vari colori come il grigio e il nero, il bianco, l'oro e l'argento, il rosso e il verde...
La maggior parte delle filastrocche comunque non è dedicata a un solo colore in particolare, ma ha come protagonisti oggetti o animali colorati, come le mele verdi e rosse, il camaleonte, i fuochi d'artificio, il pavone verde e blu, l'insalata mista...
Diverse rime poi si riferiscono a diversi colori messi assieme tipo la poesia sull'arcobaleno, su Arlecchino, o quella sul mosaico, sulle stagioni, sull'alba...
Le filastrocche di Corinne Albaut sono tradotte dal francese da Guendalina Sertorio e sono molto orecchiabili, carine e musicali, con molti versi in rima baciata (AA BB) e qualcuno in rima libera che non seguono uno schema preciso (anche se spesso mischia rima baciata a quella alternata).
 
Mescolanze
"Il giallo e il rosso
insieme stanno benone
si tengono per mano
e salta fuori l'arancione.
 
Corredati di salvagente
si buttano i gialli nel torrente.
Immersi nel blu fino al mento
diventano verdi in un momento.
 
Il rosso e il blu
bevono alla stessa pozza.
Si tramutano in violetto
mischiandosi sulla tavolozza"
  
Bianco
"Bianco è il montone
il fiocco di cotone
il latte della colazione.
 
Bianco è il gessetto
il fiore di mughetto
il muso del tuo orsetto.
 
Bianchi sono i denti
che mordono contenti
molti cibi differenti ".
 
 Alba
"Una lieve nebbiolina
copre i campi la mattina.
 
Prati e torrenti
sono pallidi e spenti.
 
Con i raggi del sole
prenderanno colore".

Sopra: Le pagine relative alla poesia "Alba", in rima baciata, anche se gli ultimi versi hanno una rima imperfetta.

 
Ogni filastrocca è accompagnata dalle illustrazioni di Dominique Thibault sono molto carine e graziose, realistiche, dai tratti fini e delicati, molto poetici.
Nella maggior parte dei casi per ogni filastrocca vi è un disegno a pagina semi intera collocato a destra o a sinistra dei testi. Disegni più piccoli possono essere collocati sia sotto l'immagine più grande che nella stessa pagina in cui ci sono i testi. Come il disegno grande anche quelli piccoli rappresentano sempre comunque un elemento inerente alla filastrocca. Nella filastrocca "Oro e argento" ad esempio sotto i testi vi sono disegnati dei ranuncoli, poiché vengono citati nella poesia; oppure in quella "Le stagioni" vi sono 4 alberi che raffigurano le 4 stagioni.


Sopra: In queste pagine potete vedere come per ogni filastrocca vi è un disegno a pagina semi intera collocato a destra o a sinistra dei testi. Disegni più piccoli possono essere collocati sia sotto l'immagine più grande che nella stessa pagina in cui ci sono i testi. Come il disegno grande anche quelli piccoli rappresentano sempre comunque un elemento inerente alla filastrocca.

Le illustrazioni di questo volume rappresentano quanto descritto nei testi, in modo anche piuttosto realistico e curato, in quanto lo stile della Thibault è piuttosto particolareggiato, soprattutto quando si tratta di rappresentare degli animali o dei vegetali (piante, fiori o verdure), anche se possiede un che di poetico e delicato.
I disegni hanno colori chiari e brillanti, abbastanza delicati, che trasmettono all'osservatore un'idea di dolcezza e delicatezza.


Sopra: Le illustrazioni di questo volume rappresentano quanto descritto nei testi, in modo anche piuttosto realistico e curato, in quanto lo stile della Thibault è piuttosto particolareggiato. Notate ad esempio il realismo con cui sono stati disegnati il camaleonte, la falena e la lucciola, oppure la pianta di rose.Osservate anche i colori dalle tonalità chiare e brillanti.
 
"Filastrocche di tutti i colori" di Corinne Albaut è una raccolta di filastrocche molto carine, graziose e orecchiabili, assolutamente deliziose, dedicate ai colori. Sono rimasta un po' sorpresa nel constatare come molte poesie non siano dedicate ad un singolo colore, come avevo pensato, ma solitamente ad almeno due tinte. Ciò avviene anche perché la scrittrice ha voluto dedicare poesie a oggetti, eventi o animali che presentano determinati colori, piuttosto che concentrarsi sulle singole tonalità. Ad esempio la poesia "Semaforo rosso e verde" è dedicata a questi due colori: "Con le luci rosse e verdi / sta' tranquillo non ti perdi. / Con il rosso ti devi fermare. / Con il verde puoi passare". Oppure nella poesia "Il topo e l'elefante" si fa presente come entrambi, nelle loro diversità, abbiano in comune il colore grigio: "Tra topo ed elefante / le differenze sono tante: / uno è piccolo l'altro è gigante; uno squittisce l'altro barrisce. / Ma pachiderma e roditore / hanno in comune il colore".
Molto interessanti le poesie che parlano ad esempio della mescolanza dei colori, di come dalla loro unione ne possano nascere altri di diversi, oppure quelle che parlano di più colori assieme, magari facendo riferimento alla natura: "La primavera ha i colori / dei prati pieni di fiori. / La bella e gioiosa estate / mostra tinte variegate. / L'autunno rubizzo /accende i campi con un tizzo. / L'inverno imbianca / la campagna stanca".
Le illustrazioni di Dominique Thibault di questo volume sono molto carine e graziose, realistiche, dai tratti fini e delicati, molto poetici.

Tale libro illustrato è stato pubblicato nel 1996 col titolo "Comptines arc-en-ciel" dalla Actes Sud ed è stata edita in italiano dalla Motta Junior nel 2000. L'opera ha una copertina flessibile, misura 19 cm d'altezza e 10 cm di lunghezza, ha 64 pagine e costava 14000 LIRE. Attualmente i volumi ancora in vendita hanno un prezzo di 4,50€.
 
Come ho detto inizialmente questo volume fa parte di una collana chiamata "Le piccole Gioie" della casa editrice Motta Junior, una collana di rime e filastrocche "per scoprire il piacere delle rime e la musicalità delle parole". Ecco gli altri titoli della serie:
  1. "Filastrocche da mimare" di Corinne Albaut (1998)
  2. "Filastrocche da sgranocchiare" di Corinne Albaut (1998)
  3. "Filastrocche per diventare belli" di Corinne Albaut (1998)
  4. "Filastrocche in pigiama" di Corinne Albaut (1998)
  5. "Filastrocche dalla testa ai piedi" di Corinne Albaut (1998)
  6. "Filastrocche per giocare alla paura" di Corinne Albaut (1998)
  7. "Filastrocche per andare a scuola" di Corinne Albaut (1998)
  8. "Filastrocche di Natale" di Corinne Albaut (1998)
  9. "Filastrocche di cioccolato" di Corinne Albaut (1998)
  10. "Filastrocche di vento e di mare" di Corinne Albaut (1999)
  11. "Filastrocche dei segreti del bosco" di Corinne Albaut (1999)
  12. "Filastrocche per il mio compleanno" di Corinne Albaut (1999)
  13. "Filastrocche per prendere il sole" di Corinne Albaut (1999)
  14. "Filastrocche delle stagioni" di Monique Hion (1999)
  15. "Filastrocche in giardino" di Monique Hion (1999)
  16. "Filastrocche degli animali strambi" di  Monique Hion (1999)
  17. "Filastrocche per il mio orsacchiotto" di Corinne Albaut (2000)
  18. "Filastrocche per contare" di Corinne Albaut (2000)
  19. "Filastrocche in riva all'acqua" di Corinne Albaut (2000)
  20. "Filastrocche dell'alfabeto" di Jo Hoestlandt (2000)
  21. "Filastrocche bislacche" di Monique Hion (2000)
  22. "Filastrocche di tutti i colori" di Corinne Albaut (2000)
  23. "Filastrocche sotto il tendone" di Francois David (2000)
  24. "Filastrocche della notte di Halloween" di Corinne Albaut (2000)
  25. "Filastrocche del tempo che fa" di Christian Broutin (2001) 
  26. "Filastrocche di sabbia" di Thomas Scotto (2001)
  27. "Filastrocche a motore" di Corinne Albaut (2001)
  28. "Filastrocche per prendere la palla al balzo" di David François (2001)
  29. "Filastrocche dei miei giocattoli" di Corinne Albaut (2001)
  30. "Filastrocche del lupo cattivo" di Christian Havard (2001)
  31. "Filastrocche per un'orchestra" di Corinne Albaut (2001)
  32. "Filastrocche sulla strada" di Thomas Scotto (2001)
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 18 novembre 2022

Racconti Macabri 2 di Edgar Allan Poe e Benjamin Lacombe

"Racconti Macabri vol. 2" raccoglie in una pregiata edizione alcuni racconti di Edgar Allan Poe, scritti tra il 1835 e il 1843, accompagnati dalle illustrazioni di Benjamin Lacombe. Forse vi ricorderete che alcuni anni fa (era il 2016) vi avevo recensito un volume che si intitolava "Tales of Macabre", ebbene questo è il seguito di quel volume, che riunisce altri racconti di Poe.

Sopra: Sull'elegante copertina nera sono stati incisi dei decori, tra cui delle piccole immagini che raffigurano dei volti di Poe e dei teschi. Al centro spicca invece un'illustrazione di Poe realizzata da Lacombe, sui toni del blu.

Il volume, come ho detto sopra, è una raccolta di racconti di Poe, uno dei maggiori esponenti del romanzo gotico, che ha apportato comunque delle innovazioni al genere, infatti egli ha sviluppato maggiormente gli aspetti psicologici, esplorando temi come l'ossessione, gli incubi personali, la malattia, la follia e la morte, venendo così considerato anche un precursore del decadentismo. Poe comunque non scrisse solo racconti del terrore, ma anche polizieschi, gialli psicologici, di umorismo e satira letteraria, oltre a poesie.
Quest'opere, in particolare contiene i racconti di: 
  • Metzerstein
  • Eleonora
  • Il giocatore di scacchi di Maelzel
  • Re Peste
  • Quattro chiacchere con una mummia
  • Manoscritto ritrovato in una bottiglia
In fondo al volume si può trovare "Nuove note su Edgar Allan Poe", un commento celebrativo a Poe e alle sue opere, scritto da Charles Baudelaire nel 1857, dove l'autore parla dei "rimproveri che i cattivi critici fanno ai buoni poeti".

Sopra: Un'illustrazione tratta dal primo racconto "Metzerstein", mentre vediamo il conte Metzerstein salire le scale della sua magione.

Le illustrazioni di Benjamin Lacombe hanno uno stile incantevole, molto raffinato, elegante, evocativo, suggestivo, estremamente curato e ricco di dettagli.
Le immagini a colori hanno delle tinte forti, intense e brillanti (anche se questa volta meno del solito), che vanno però a creare delle scene spesso cupe, con luci ed ombre che danno corporeità  e volume ai personaggi. Personaggi che presentano tutti una grande espressività, a meno che l'artista non voglia che rimangano volutamente inespressivi, distaccati e freddi, per trasmettere un senso di inquietudine all'osservatore.
Sono dei disegni che si prestano a rappresentare molto bene le vicende descritte nel libro, le quali narrano di momenti potenti, incredibili, spesso però anche macabri e inquietanti.

 
Sopra: A sinistra il Re Peste, personaggio protagonista dell'omonimo racconto contenuto nella raccolta; a destra il barone Metzerstein e il suo cavallo. Entrambe sono illustrazioni a pagina intera, notate come siano state inserite all'interno di una soprata di cornice, ovale quella a sinistra e rettangolare quella a destra.
 
L'intera opera è corredata da un buon numero immagini, a tutta pagina o anche a doppia pagina, oppure inserite in mezzo ai testi. I disegni a pagina intera sono solitamente inseriti all'interno di cornici ovali o rettangolari, con attorno un grosso margine di pagina bianca. Questi tendono a mostrare al lettore persone (vive o more) protagoniste di qualche particolare racconto.
Le immagini a doppia pagina sono solitamente a colori, e rappresentano vere e proprie scene narrate dei testi, ma ve n'è anche qualcuna in bianco e nero, così come lo sono le immagini inserite assieme ai testi. Queste ultime presentano poi uno stile di disegno differente, più stilizzato ed essenziale, con tratti più netti e decisi, dove le parti bianche e quelle nere sono ben separate e definite. 
 
 
 
Sopra: In alto un'illustrazione a doppia pagina, molto cupa, tratta dal racconto "Manoscritto ritrovato in una bottiglia". I disegni a pagina intera (come quello in basso a sinistra) sono solitamente inseriti all'interno di cornici ovali o rettangolari, con attorno un grosso margine di pagina bianca. Le immagini inserite assieme ai testi, come quella a destra, presentano poi uno stile di disegno più stilizzato ed essenziale, con tratti più netti e decisi, dove le parti bianche e quelle nere sono ben separate e definite.

Questa è una pregiata raccolta di alcuni racconti di Edgar Allan Poe, accompagnati dalle splendide, vivide e macabre illustrazioni di Lacombe, con tanto di note, biografie e bibliografie. Un'edizione curata in ogni dettaglio: oltre alla cura nel realizzare la copertina, infatti, i capilettera di ciascun racconto sono stati decorati; all'interno non tutte le pagine sono bianche, ma alcune sono nere o grigie, con scritte bianche; poi, i titoli di ciascun racconto sono stati posti in una facciata a parte, al centro di cornici tutte decorate (l'edizione inglese. in cui posseggo il primo tomo, ha però anche il segnalibro di stoffa e i bordi delle pagine colorati).
Sono molto contenta che sia uscito in italiano anche questo secondo volume dei racconti di Poe illustrati da Lacombe. Tra l'altro negli ultimi anni ho notato che stanno venendo pubblicate in Italia molte opere vecchie illustrate da Lacombe (ad opera della Rizzoli, ma soprattutto dell'Ippocampo Edizioni). Io possedevo già infatti il primo volume, acquistato alcuni anni fa in inglese, ma vedendo che poi è stato pubblicato in italiano avevo aspettato ad acquistare il secondo e finalmente la mia pazienza è stata ricompensata.

L'opera è stata pubblicata, in originale, nel 2018 dalla Soleil edition per la Collection Metamorphose; mentre l'edizione italiana è stata edita nel 2022 dalla casa editrice Rizzoli. Il libro ha 208 pagine, misura 28,3 cm d'altezza e 20,4 cm di lunghezza e costa 28 euro (29,95 euro la versione francese).

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