venerdì 29 luglio 2022

Filastrocche delle stagioni di Monique Hion e Madeleine Brunelet

Ecco un altro volume della collana chiamata "Le piccole Gioie" della casa editrice Motta Junior, serie dedicata alle rime e alle filastrocche, nata per far "scoprire il piacere delle rime e la musicalità delle parole". Il libretto di cui vi parlerò oggi ha come tema le stagioni e le festività e si intitola "Filastrocche delle stagioni" di Monique Hion e illustrato da Madeleine Brunelet.
 
Sopra: La copertina mostra alcuni bambini vestiti per il carnevale, su uno sfondo arancione che comunica allegria.
 
Questo volume della collana è dedicato alle stagioni e alle festività e tratta argomenti come: l'Epifania, le frittelle, il Carnevale, il Pesce d'aprile, il risveglio dal letargo, pulcini di cioccolato, giornate in spiaggia, l'autunno, la neve, Babbo Natale...
Le filastrocche di Monique Hion sono tradotte dal francese da Anna Bergna e nella maggior parte dei casi sono carine e orecchiabile, con parecchi versi in rima baciata (AA BB), qualcuno in rima alternata (AB AB) e qualcuno in rima libera che non segue uno schema preciso.
La loro lunghezza è variabile: alcune sono piuttosto brevi (con 5 versi) mentre altre abbastanza lunghe (con un massimo di 15 versi)
 
Epifania
"Il giorno dell'Epifania,
i Magi noj vengono a casa mia.
 
Hanno inseguito una stella cometa
che forse aveva un'altra meta.
 
La stella andava molto lontana,
qui è arrivata la Befana.
 
Ma la Befana non porta corone,
nella mia calza solo carbone.
 
Così immagino l'oro sulla crostata
che la mamma mi ha preparata."
 
 Mela arrossita
"Lì arrampicata,
 bella bambina,
del mio frutteto sei la regina.
 
Ma la tua pelle
cambia colore,
quando ti dedico queste parole.
 
Mela rossa,
mela matura
sei la più deliziosa creatura".
 
 Nevica
"Scede il silenzio
in fiocchi gelati.
Scende un silenzio
che ammanta i prati.
 
Piove la danza
 di lucciole cristalline.
Piove una danza
di mille stelline.
 
Fiocca la speranza
di un giorno lieve.
Fiocca la speranza
 di giocare con la neve".

Sopra: Le pagine della poesia "Epifania" che parla del giorno dell'Epifania e dell'arrivo della Befana, anche se la bambina protagonista della filastrocca dice di non aver ricevuto caramelle ma solo carbone.
 
Ogni filastrocca è accompagnata dalle illustrazioni di Madeleine Brunelet, che sono carine e graziose, colorate e dall'aspetto un po' vintage.
Per ogni filastrocca vi è un disegno a pagina intera collocato a destra o a sinistra dei testi, mentre nella stessa pagina in cui ci sono i testi vi è un disegno più piccolo, sempre inerente comunque alla rima in quanto riprende un elemento che compare nell'immagine grande. Molto spesso l'elemento rappresentato sotto i testi viene moltiplicato per tre (tipo 3 corone, 3 mele, 3 ciuffi d'era, 3 casette, 3 gatti, 3 foglie, 3 cappelli...)
 

Sopra: Per ogni filastrocca vi è un disegno a pagina intera collocato a destra o a sinistra dei testi, mentre nella stessa pagina in cui ci sono i testi vi è un disegno più piccolo che rappresenta qualche oggetto (tre casette nelle pagine più in alto e una casetta di legno in quelle in basso).

I disegni hanno contorni semplici e precisi, morbidi e tondeggianti, dall'aspetto un po' vintage e con colori chiari, brillanti e "pastellosi". I disegni infatti, dopo essere stati tracciati con una matita, sembrano essere stati colorati con dei colori a cera a o a pastello, che gli conferiscono un aspetto alquanto pastoso.
Le illustrazioni rappresentano quanto descritto nei testi, e nella maggior parte di esse sono presenti dei bambini oppure degli animali. Nella filastrocca "Mela arrossita" ad esempio si vedono due bambini biondi che raccolgono delle mele, in quella "Finita la pioggia" si vede una mucca correre in un prato. In altre poesie, soprattutto quelle associate alla Pasqua e alla primavera, compaiono invece galline o conigli, oppure gatti. 
I soggetti e gli ambienti rappresentati comunque variano anche in base alle stagioni e alle festività, per cui abbiamo immagini che mostrano bambini in mare o in spiaggia, mentre altre in cui vediamo bambini in mezzo alla neve.


Sopra: I disegni hanno colori chiari, brillanti, intensi e "pastellosi". Le illustrazioni rappresentano quanto descritto nei testi; nella filastrocca "Mela arrossita" (in alto) ad esempio si vedono due bambini biondi che raccolgono delle mele, mentre in quella "Finita la pioggia" (in basso) si vede una mucca correre in un prato.
 
"Filastrocche delle stagioni" di Monique Hion è un libretto carino di filastrocche, accompagnate dalle graziose e semplici illustrazioni di Madeleine Brunelet, dall'aspetto un po' vintage e colorate con pastelli dai toni chiari, brillanti e accesi.
Ho trovato particolarmente carina la filastrocca "Carezze", giusta per il periodo in cui sto scrivendo questo post (metà giugno), quando la scuola è terminata da poco e si sta avvicinando il grande caldo: "Tra i banchi di scuola / imprigionata /sogno di essere / liberata / da un principe d'oro / che scalda la pelle, / in queste giornate / sempre più belle. / Lui mi accarezza, / in primavera, / con una morbida mano leggera, / ma se non voglio / finire arrosto, / da lui mi riparo / nel mese d'agosto".
Una raccolta di filastrocche graziose, alcune molto carine e altre un po' più dimenticabili, adatta a bambini a partire dai 3 anni.
 
Tale libro illustrato è stato pubblicato nel 1997 col titolo "Comptines pour le fetes et les saisons" dalla Actes Sud ed è stata edita in italiano dalla Motta Junior nel 1999. L'opera ha una copertina flessibile, misura 19 cm d'altezza e 10 cm di lunghezza, ha 64 pagine e costava 14000 LIRE. Attualmente i volumi ancora in vendita hanno un prezzo di 4,50€.
 
Come ho detto inizialmente questo volume fa parte di una collana chiamata "Le piccole Gioie" della casa editrice Motta Junior, una collana di rime e filastrocche "per scoprire il piacere delle rime e la musicalità delle parole". Ecco gli altri titoli della serie:
  1. "Filastrocche da mimare" di Corinne Albaut (1998)
  2. "Filastrocche da sgranocchiare" di Corinne Albaut (1998)
  3. "Filastrocche per diventare belli" di Corinne Albaut (1998)
  4. "Filastrocche in pigiama" di Corinne Albaut (1998)
  5. "Filastrocche dalla testa ai piedi" di Corinne Albaut (1998)
  6. "Filastrocche per giocare alla paura" di Corinne Albaut (1998)
  7. "Filastrocche per andare a scuola" di Corinne Albaut (1998)
  8. "Filastrocche di Natale" di Corinne Albaut (1998)
  9. "Filastrocche di cioccolato" di Corinne Albaut (1998)
  10. "Filastrocche di vento e di mare" di Corinne Albaut (1999)
  11. "Filastrocche dei segreti del bosco" di Corinne Albaut (1999)
  12. "Filastrocche per il mio compleanno" di Corinne Albaut (1999)
  13. "Filastrocche per prendere il sole" di Corinne Albaut (1999)
  14. "Filastrocche delle stagioni" di Monique Hion (1999)
  15. "Filastrocche in giardino" di Monique Hion (1999)
  16. "Filastrocche degli animali strambi" di  Monique Hion (1999)
  17. "Filastrocche per il mio orsacchiotto" di Corinne Albaut (2000)
  18. "Filastrocche per contare" di Corinne Albaut (2000)
  19. "Filastrocche in riva all'acqua" di Corinne Albaut (2000)
  20. "Filastrocche dell'alfabeto" di Jo Hoestlandt (2000)
  21. "Filastrocche bislacche" di Monique Hion (2000)
  22. "Filastrocche di tutti i colori" di Corinne Albaut (2000)
  23. "Filastrocche sotto il tendone" di Francois David (2000)
  24. "Filastrocche della notte di Halloween" di Corinne Albaut (2000)
  25. "Filastrocche del tempo che fa" di Christian Broutin (2001) 
  26. "Filastrocche di sabbia" di Thomas Scotto (2001)
  27. "Filastrocche a motore" di Corinne Albaut (2001)
  28. "Filastrocche per prendere la palla al balzo" di David François (2001)
  29. "Filastrocche dei miei giocattoli" di Corinne Albaut (2001)
  30. "Filastrocche del lupo cattivo" di Christian Havard (2001)
  31. "Filastrocche per un'orchestra" di Corinne Albaut (2001)
  32. "Filastrocche sulla strada" di Thomas Scotto (2001)
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 27 luglio 2022

Emilio Salgari: navigatore di sogni di Serena Piazza e Paolo d'Altan

Vi avevo già parlato in passato di Emilio Salgari, scrittore italiano di romanzi d'avventura nato nel 1862 a Torino e morto suicida nel 1911. Ad esempio ve ne ho parlato quando ho trattato la collana uscita in edicola dalla RBA dedicata proprio alle sue opere, intitolata appunto "Emilio Salgari"; oppure quando vi ho parlato di "Atlante delle avventure e dei viaggi per terra e per mare. Con brani scelti dalle opere del Cap. Cav. Emilio Salgari"  a cura di Anselmo Roveda ed illustrato da Marco Paci.
Ebbene il libro di cui tratterò oggi è un altro albo illustrato dedicato a questo famoso autore italiano: "Emilio Salgari: navigatore di sogni" di Serena Piazza e con le illustrazioni di Paolo d'Altan.

Sopra: La copertina, molto colorata, su cui compare proprio lo scrittore Emilio Salgari, circondato da elementi tipici del suo immaginario (giungle, tigri, navi, fiumi...)

"A cavallo fra realtà e fantasia, questo libro ricostruisce, per parole e immagini, uno dei numerosi incontri che Salgari ebbe con i suoi giovani lettori". 
Così recita una parte della descrizione di questo libro, nel quale conosciamo inizialmente un ragazzino di 11 anni di nome Umberto che lavora come garzone del macellaio. E un giorno Umberto ha una consegna molto speciale, deve portare della carne a Corso Casale 298. Qui c'è la casa di Salgari, infatti è proprio a quest'ultimo che il ragazzo deve fare la sua consegna: "Emilio Salgari, il capitano e cavaliere Emilio Salgari, indossava una camicia bianca con le maniche arrotolate fino al gomito e il colletto aperto, senza cravatta. Dal taschino del panciotto aperto pendeva la catenella di un orologio. Aveva i capelli brizzolati ma ancora folti, come i baffi che nascondevano la bocca piccola. Gli occhi, scuri e brillanti, lo scrutarono da capo a piedi".
E' durante questa consegna che Umberto chiede a Salgari una cosa che gli sta molto a cuore: insegnargli come si diventa un bravo scrittore. Alla richiesta l'uomo fa tornare il ragazzo nel pomeriggio, quando le consegne sono terminate e comincia a condividere con lui le sue fantasie, la sua immaginazione...
Ed è così che i due si addentrano attraverso fiumi e foreste, navi e corsari...
L'avventura immaginaria vissuta dai due è inframmezzata da pezzi di brani tratti da alcune opere scritte proprio da Salgari come: "I misteri della giungla nera", "Il corsaro nero", "Le tigri di Mompracem" e "La Regina dei caraibi".
Alla fine del volume è presente anche una biografia di Salgari, che riassume i fatti più importanti della sua vita (dai risvolti purtroppo tragici).

 Sopra: Alcune pagine che mostrano Umberto, il protagonista della vicenda, mentre interagisce con lo scrittore Emilio Salgari.
 
L'opera è accompagnata dalle illustrazioni di Paolo d'Altan, l'artista inoltre ha illustrato diversi titoli (spesso a tema storico) anche piuttosto importanti come: "La storia di Ulisse a Argo" di Mino Milani (1999), "I jeans di Garibaldi. Ovvero come celestina vinse la sua battaglia" di Luisa Mattia (2005), "Fratelli d'Italia. L'Inno nazionale illustrato da Paolo D'Altan" di Serena Piazza (2010), "Il musicista del Titanic" di Sebastiano Ruiz Mignone (2012), "Spartaco" di Barry Strauss (2014), "Malik e i re Magi" di Anna Lavatelli (2016), "Alzati, Martin. Ballata di Martin Luther King" di Roberto Piumini (2018), "Storie di aria, di terra e di mare" di Roberto Piumini (2018), "Storia di Malala" di Viviana Mazza (2021), "Alza la testa. la resistenza narrata ai bambini" di Guia Risari (2022)...
Tra le opere da lui illustrate vi è ad esempio anche "Pocahontas" di Sabina Colloredo (un volume della collana "Le Sirene" delle Edizioni EL.
I disegni di d'Altan sembrano essere dei dipinti ad olio, dall'aspetto pastoso e dai colori intensi, infatti i bordi dei vari elementi dell'immagine non sono mai netti e precisi, ma sembrano sempre sfumati.
La prima immagine che vediamo è quella che ci mostra il protagonista: Umberto, un ragazzino di 11 anni alto e magro, con un gran ciuffo di capelli, un berretto in testa e con addosso un grande grembiule posato sopra la camicia bianca.
Le immagini hanno colori intensi, presenti sia con toni chiari che con toni scuri all'interno di una stessa tavola, per creare una sorta di contrasto visivo che rende l'illustrazione più forte e di impatto. Nei disegni sono molto presenti colori quali l'azzurro, il bianco, il rosa della pelle delle persone, il verde e il marrone.
 
 
 
Sopra: I disegni di d'Altan sembrano essere dei dipinti ad olio, dall'aspetto pastoso e dai colori intensi, brillanti e decisi. L' immagine in alto ci mostra il protagonista Umberto (un ragazzino di 11 anni alto e magro, con un gran ciuffo di capelli) mentre si sta recando da Salgari. L'immagine più in basso 8in cui predominano gli azzurri e il bianco) invece nasce dalla fantasia di Umberto e Salgari, che si vedono su una scialuppa in mezzo a mare.
 
Le illustrazioni sono molto dettagliate e rappresentano scene reali che mostrano lo svolgimento della vicenda: come ad esempio Umberto che prende il tram per recarsi a casa di Salgari, il suo incontro con lo scrittore quando questi gli apre la porta, il suo studio...
Nelle scene "reali" d'Altan ha inserito però anche elementi di fantasia, che richiamano l'immaginario salgariano: è così che nel tram, riflessa sui vetri, è possibile scorgere il volto di una tigre; oppure, quando Salgari, apre la porta, dietro di lui è possibile scorgere un uomo indiano, con un turbante...
Questi elementi fantastici aumentano funo a raggiungere il loro apice nei momenti in cui Umberto e Salgari giocano dando libero sfogo alla loro fantasia, immaginandosi in mezzo a giungle fitte o su una nave corsara in mezzo al mare.

 
Sopra: Le illustrazioni sono molto dettagliate e rappresentano scene reali che mostrano lo svolgimento della vicenda; nelle scene "reali" d'Altan ha inserito però anche elementi di fantasia, che richiamano l'immaginario salgariano: come ad esempio durante l'incontro di Umberto con lo scrittore, dietro di lui è possibile scorgere un uomo con un turbante e una tigre (immagine in alto). In altre pagine invece la fantasia prende il sopravvento e quindi vediamo scene completamente frutto dell'immaginazione, come quella in cui Salgari impersona il Corsaro Nero.
 
"Emilio Salgari: navigatore di sogni" di Serena Piazza è un albo illustrato molto grazioso che rende omaggio a un grande autore italiano dei tempi passati: "Considerato uno dei più grandi scrittori per ragazzi di tutti i tempi, Emilio Salgari fu un capitano che mai viaggiò per mare. Autore di grandissimo successo ma sempre assediato dal bisogno economico, vide la sua vita attraverso la lente deformante dell'immaginazione e così la raccontò nei propri libri".
I suoi romanzi, classificati per ragazzi, sono attualmente proponibili secondo me a lettori delle medie piuttosto che della primaria (forse a bambini di 9/10 anni se lettori molto forti). In questo caso l'opera è proponibile a bambini ben più giovani, già dai 5/6 anni, in quanto, pur essendo presente nel volume stralci di brani estratti dai romanzi, essi sono inseriti all'interno di una storia coinvolgente e scorrevole, che ha per protagonista un ragazzino. Le vicende sono ambientate in Italia, nell'epoca in cui visse Salgari (quindi fine Ottocento, inizio Novecento) e, nella brevità della vicenda, il lettore potrà comunque scoprire uno spaccato della vita dell'epoca. Ad esempio potrà vedere come, all'epoca, anche i bambini potessero lavorare (il protagonista ha 11 anni e lavora come garzone per il macellaio), senza però potersi tenere i soldi, che dovevano essere messi a disposizione di tutta la famiglia (Umberto consegna i soldi alla madre, che tra l'altro lo punisce mandandolo a letto senza cena perché dallo stipendio mancano dieci centesimi, che la madre pensa il bambino abbia speso senza permesso in caramelle).
Le illustrazioni di Paolo d'Altan aiutano a rendere il volume approcciabile già da un pubblico più giovane rispetto a quello a cui sarebbero rivolti i romanzi, in quanto questo è un vero e proprio albo illustrato, ricco di disegni. Le illustrazioni di d'Altan sono molto belle, magnifiche, molto dettagliate, dall'aspetto pastoso e dai colori intensi, decisi e brillanti.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2011 dalla Rizzoli; ha 44 pagine, la copertina rigida, misura 27 cm d'altezza e 24,5 cm di lunghezza e costa 15 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 25 luglio 2022

Merlino, Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda di Sara Marconi e David Pintor

Oggi vi propongo un'altra opera sul mito di re Artù e i suoi cavalieri: "Merlino, Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda" scritta da Sara Marconi e illustrata da David Pintor. 
Questo volume fa parte di una collana delle edizioni Lapis che si intitola "Classici", la quale riprende alcuni grandi classici della letteratura rivisitandoli e illustrandoli per un pubblico di bambini e ragazzi. Ad esempio di questa collana vi avevo già parlato di "La Divina Commedia" di Arianna Punzi e con illustrazioni di Desideria Guicciardini e dell' "Odissea" rivisitata da Nicola Cinquetti e illustrata sempre dalla Guicciardini; ma vi sono anche altri titoli (che trovate comunque in fondo al post) quali: "Eneide" di Silvia Roncaglia e Viola Sereba, "I tre moschettieri" di Silvia Roncaglia e David Pintor, "Iliade" di Nicola Cinquetti e Desideria Guicciardini ...

Sopra: La copertina mostra un'illustrazione di David Pintor che ritrae il momento in cui un giovane Artù ha appena estratto la spada dall'incudine, venendo riconosciuto come legittimo erede del trono di Britannia.
 
Come scrive Arianna Punzi nella prefazione: "Il nostro immaginario medievale è puntellato da castelli, fate, maghi, cavalieri e dame, una costruzione fantastica largamente debitrice del mito di Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, un mito alimentato dal cinema". Come continu a scrivere l'autrice "la letteratura vive di riscritture e di nuovi veicoli ed è proprio dei grandi classici mantenere una riconoscibilità pur vestendo panni nuovi" ed è per questo che Sara Marconi ha riscritto i miti arturiani, partendo da un grande ciclo databile nella prima metà del XIII secolo, dotato di un'architettura complessa che intreccia le vicende di vari personaggi: "L'intreccio di avventure, allora non è solo un modo di intrattenere il lettore, ma piuttosto strategia per raccontare l'esperienza della ricerca, la fatica per raggiungere la meta, il prezzo da pagare per raggiungere un obiettivo alto." Diventa insomma un modo per "raccontare l'essere umano e la sua complessità in tutte le sue sfaccettature".
L'intento dell'autrice, Sara Marconi, è proprio quello di raccontare le vicende dei personaggi più famosi del ciclo "per raccontarne le biografie e in particolare l'infanzia e il primo affacciarsi al mondo dei grandi", in modo da far riaffiorrare lo schema tipico del romanzo di formazione, che segue appunto la crescita del protagonista e il suo affermarsi nel mondo.
Per questa riscrittura Marconi si è basata su dei testi databili nella prima metà del XIII secolo che costituiscono un ciclo chiamato "Lancelot Graal" e, come scrive l'autrice "è stata la scoperta di questa ragazza, che neppure io conoscevo, a mostrarmi subito che la lettura del Lancelot Graal mi avrebbe riservato parecchie sorprese". Di quale ragazza sta parlando? Beh, della madre di Merlino. Questo libro si apre infatti raccontandoci come nacque Merlino, figlio di una donna e di un diavolo, da cui erediterà la furbizia e i poteri magici, mentre la saggezza e il buon senso fortunatamente li ha presi dalla madre.
Merlino dimostra fin da bambino la sua saggezza aiutando per esempio un re, di nome Vortiger, a costruire una torre che ogni volta crollava. La causa del crollo sono infatti due draghi che vengono liberati da sotto terra e lasciati combattere tra di loro. La battaglia dei draghi rappresenta in realtà un profezia: Vortiger verrà sconfitto dai due fratelli minori del precedente sovrano, che lui aveva eliminato. I due fratelli si chiamano Uter e Pendragon e infatti saliranno al trono una volta ucciso Vortigen e Merlino deciderà di diventare il loro consigliere. In seguito Uter morirà in battaglia e il fratello minore prenderà il suo posto sul trono col nome di Uterpendragon. Tra i vari consigli che il mago darà al sovrano ci sarà anche quello di far costruire una tavola rotonda "attorno cui far sedere i migliori cavalieri del regno", anche se un posto dovrà rimanere vuoto in quanto destinato al cavaliere destinato a recuperare il Graal.
Merlino stringerà pure un patto col re: se lo avesse aiutato a ottenere Ygerne (moglie del duca di Tintagel) gli avrebbe dato qualsiasi cosa il mago gli avrebbe chiesto. Merlino così permetterà al sovrano di passare una notte con la dama facendogli assumere le sembianze del marito di quest'ultima. Dopo la morte del marito Uterpendragon sposa poi Ygerne e combina matrimoni vantaggiosi per le sue tre figlie (Elaine, Morgause e Morgana). Intanto Ygerne partorisce un bambino che Uterpendraon consegrerà a Merlino, che lo farà crescere presso un'altra famiglia per tenerlo al sicuro, finchè non sarà pronto a diventare il nuovo re di Britannia dopo aver estratto una spada da un'incudine.
Tra gli altri fatti narrati in questa riscrittura dei miti arturiani troviamo poi: la guerra tra Artù e i re che non lo hanno riconosciuto subito come legittimo erede al trono; quando Artù presta aiuto al re di Leodogan che è stato attaccato dai giganti dell'ovest e qui conoscerà anche Ginevra, la sua futura sposa; la disputa tra Galvano e i cavalieri della Tavola Rotonda; la storia di Viviana e di come ha salvato Lancillotto e i suoi cugini.
L'ultimo evento raccontato narra di come Lancillotto decida di partire per incontrare Artù e unirsi ai cavalieri della tavola Rotonda.

Sopra: Ogni nuovo capitolo è accompagnato da un'illustrazione. Qui ad esempio potete vedere le pagine del quinto capitolo, dedicato ad Uter e Pendragon, lo zio e il padre di Artù.

Il racconto è accompagnato da numerevoli illustrazioni di David Pintor, artista con molta esperienza alle spalle, il quale ha lavorato per molti scrittori ed editori diversi (tra cui Lapis e Mondadori).
Pintor è un artista con uno stile abbastanza particolare e facilmente riconoscibile, che a me ricorda molto quello di Quentin Blake, disegnatore britannico ricordato soprattutto per aver ilustrato i libri dello scrittore Roald Dahl quali: "La fabbrica di cioccolata", "Il GGG", "Matilde", "Gli sporcelli", "Streghe", "Furbo il signor Volpe", "La magica medicina", "James e la pesca gigante"...
Pintor infatti, come Blake, disegna i personaggi con un tratto "tremolante", poco preciso e molto sbarazzino, molto rapido e leggero. 
I volti dei personaggi sono molto semplici, con poche righe che tratteggiano gli elementi principali della faccia come occhi (a volte costituiti solo da due semplici puntini), naso, bocca e sopracciglia. Nonostante la semplicità, questi volti risultano sempre molto espressivi e comunicativi, anche se non mi verrebe da definirli propriamente "belli" da guardare.
La maggior parte delle scene comunque appare molto dinamica e anche piuttosto dettagliata. Le illustrazioni possono essere sia a pagina intera oppure inserite in mezzo ai testi e mostrano al lettore quanto descritto nella storia: Merlino da giovane, scene di battaglia, tornei, quando Artù estrae la spada, l'incontro tra Artù e Ginevra, il cavaliere Lancillotto...

   


Sopra: Le illustrazioni di David Pintor hanno un tratto "tremolante", poco preciso e molto sbarazzino, molto rapido e leggero. Possono essere sia a tutta pagina che inserite in mezzo ai testi (come nell'immagine centrale) e servono a mostrare al lettore alcune scene e personaggi descritte nella storia.


Dopo aver letto ben 4 riscritture su Artù devo dire che rimango sempre affascinata dalla complessità e dalla ricchezza di questa storia, in quanto ogni versione è riuscita a riportare degli episodi originali della storia senza quasi mai ripeterli fra loro. 
"Merlino, Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda" scritta da Sara Marconi ad esempio riporta alcume vicende che in altre riscritture non mi era ancora capitato di leggere. Questa versione è interessante perché non si concentra solo su Artù, ma inizia a narrare la sua storia molto prima, partendo addirittura dalla nascita di Merlino (episodio molto interessante che non avevo visto riportato in nessuna versione per bambini finora) e di come il padre di Artù abbia ottenuto il trono. Un altro episodio interessante che non avevo trovato in altre versioni è quello dedicata a Viviana, o la Dama del Lago, e di come lei abbia salvato Lancillotto e liberato i cugini di quest'ultimo, che diventeranno poi tutti cavalieri della Tavola Rotonda. E' comunque riportato anche l'episodio di come Artù estragga la spada dall'incudine, scena che non può mancare in nessun volume dedicato a narrare la storia di questo sovrano.
Le storie riscritte dalla Marconi sono fedeli al materiale di partenza anche se qualche nome può suonare un po' differente rispetto ad altri che avevo incontrato in altre versioni (ma questo è possibile, esistendo spesso anche più versioni "ufficiali" e più traduzioni della medesima storia), ad esempio la regina Igraine diventa Ygerne, oppure il fratellastro Kay è stato fatto diventare Keu.
I vari episodi della vicenda sono accompagnati dalle illustrazioni di David Pintor, che hanno uno stile originale e particolare, dal tratto "tremolante", poco preciso e molto sbarazzino, molto rapido e leggero. Sono delle buone illustrazioni, ma personalmente per una storia comunque "seria" come quella del ciclo arturiano avrei preferito dei disegni dai tratti più realistici e solenni.
Questo volume è comunque un buon prodotto, che mi ha colpito perché narra, in modo coinvolgente, alcuni episodi che fanno effettivamente parte del ciclo arturiano ma che difficilmente si trovano riportati in altre riscritture per ragazzi.Tenete comunque presente che le vicende narrate in quest'opera si fermano al momento in cui Lancillotto si avvia verso Camelot per diventare cavaliere e incontrare Artù, per cui non viene narrato tutto il ciclo arturiano nella sua interezza, non si fa ad esempio alcuna menzione alla morte di Artù e alla fine del suo regno. Essendo che l'autrice ha voluto impostare questo libro come un romanzo di formazione, ella probabilmente ha preferito far terminare la narrazione delle vicende quando i personaggi hanno raggiunto l'apice del loro successo, tralasciando volontariamente quindi il momento del loro declino e la loro vecchiaia.

L'opera è stata pubblicata nel 2021 dalle Edizioni Lapis, è dotata di una copertina flessibile, ha 164 pagine, misura 21,3 cm d'altezza e 14,8 cm di lunghezza e costa 13,50 euro. 

Come ho detto sopra il volume fa parte della collana "CLASSICI" della LAPIS Edizioni, ecco gli altri titoli della collana:
  • "Odissea" di Nicola Cinquetti e Desideria Guicciardini (marzo 2015) 
  • "Iliade" di Nicola Cinquetti e Desideria Guicciardini (marzo 2015)
  • "Il meraviglioso mondo di Alice" di Silvia Roncaglia e David Pintor (settembre 2015)
  • "Le avventure di Don Chisciotte" di Silvia Roncaglia, Ruiz Mignone Sebastiano e David Pintor (settembre 2015)
  • "La mitologia" di Laura Fischetto e Letizia Galli (giugno 2017) 
  • "I tre moschettieri" di Silvia Roncaglia e David Pintor (ottobre 2017)
  • "Il canto di Natale e altri racconti" di Ssara Marconi e David Pintor (ottobre 2018) 
  • "Eneide" di Silvia Roncaglia e Serena Viola (ottobre 2018)
  • "Le storie più belle delle Mille e una notte" di Silvia Roncaglia e Desideria Guicciardini (novembre 2020)
  • "Merlino, Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda"di Sara Marconi e David Pintor (marzo 2021)
  • "La Divina Commedia" di Arianna Punzi e Desideria Guicciardini (maggio 2021)
  • "Storie della Bibbia" di Nicola Cinquetti Ilaria Mattioni e Serena Mabilia (aprile 2022)
 
     

     
 
   
Sopra: Le copertine degli altri volumi che fanno parlte della collana "Classici" della Lapis Edizioni.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 22 luglio 2022

Filastrocche del lupo cattivo di Christian Havard e Volker Theinhardt

Ecco un altro volume della collana chiamata "Le piccole Gioie" della casa editrice Motta Junior, serie dedicata alle rime e alle filastrocche, nata per far "scoprire il piacere delle rime e la musicalità delle parole". Il libretto di cui vi parlerò oggi tratta un tema abbastanza specifico, infatti il volume si intitola "Filastrocche del lupo cattivo " di Christian Havard e illustrato da Volker Theinhardt, e ha tutte filastrocche dedicate ai lupi delle fiabe.
 
Sopra: La copertina mostra un'illustrazione della poesia "Ricetta alternativa", in cui un lupo guarda attentamente e in maniera sospetta un agnello, mentre sta consultando un libro di cucina.
 
Questo volume della collana è dedicato al lupo cattivo delle fiabe, con filastrocche che fanno riferimento a quanto susciti paura negli abitanti del bosco, a quanto ami mangiare, ma anche al fatto che anche lui possa aver paura di qualcosa (tipo dell'orco) o che si possa innamorare.
Tra l'altro alcune filastrocche dedicate al lupo cattivo (sui tre porcellini e i sette capretti) le avevo trovate anche nel volume "Filastrocche per giocare alla paura" di Corinne Albaut del 1998, ed è interessante che questo soggetto sia stato ripreso poi da un altro autore.
Le filastrocche di Christian Havard sono tradotte dal francese da Anna Bergna e sono tutte molto carine e orecchiabile, con versi quasi tutti in rima baciata (AA BB) che rendono i testi molto orecchiabili e piacevoli da ascoltare.
 
Nel bosco
"Uno, due, tre
vado nel bosco, vieni con me?

Nella radura
una volpe elegante
sorseggia un tè ancora fumante.
Salta sul ramo
da vero artista
uno scoiattolo equilibrista.
Un vecchio tasso
un po' brontolone
vuole che io gli dia sempre ragione.

Il lupo avanza,
digrigna i denti,
vuol far paura a tutti i presenti,
ma noi insieme facciamo "cucù"
e la paura così non c'è più."
 
Trappola per i lupo
"Caro lupo
io la conosco:
vuol venire con noi nel bosco?
 
Raccoglier con lei 
funghi e more
sarebbe per noi un vero onore!
 
Potremmo cantare,
suonare il violino,
le spiace venire un po' più vicino?
 
Se poi nella trappola
volesse cadere,
sarebbe per noi un vero piacere!"
 
 Ho paura
"Io sono l'uomo
più forte del mondo:
il mio coraggio è senza fondo.
 
Scaccio civette,
streghe e serpenti:
venite pure ma state attenti!
 
Avanza il lupo,
il lupo cattivo.
Mamma, ho paura,
aspettami arrivo!".
 
Sopra: Le pagine della poesia "Trappola per lupi" in cui alcuni abitanti del bosco cercano di far cadere in una trappola il lupo cattivo.
 
Ogni filastrocca è accompagnata dalle illustrazioni Volker Theinhardt, che sono carine, delicate e graziose e anche piuttosto dettagliate, anche se non proprio dall'aspetto realistico.
Per ogni filastrocca vi è un disegno a pagina intera, che rappresenta quanto raccontato nelle rime, collocato a destra o a sinistra dei testi, mentre nella stessa pagina in cui ci sono i testi vi è un disegno più piccolo, che ritrae un oggetto inerente comunque alla rima.
 

Sopra: Per ogni filastrocca vi è un disegno a pagina intera collocato a destra o a sinistra dei testi, mentre nella stessa pagina in cui ci sono i testi vi è sempre un disegno più piccolo che rappresenta qualche oggetto. Nell'immagine in alto nella pagina dei testi ad esempio è presente un paio di occhiali, mentre nelle pagine in basso assieme ai testi vi è un piccolo castello.

I disegni hanno uno stile dai tratti morbidi e tondeggianti, che ritraggono soprattutto animali reali o antropizzati, tra cui ovviamente moltissimi lupi. Disegni di persone ogni tanto ne compaiono, ma sono piuttosto sporadici e fungono più che altro da personaggi secondari, con rare eccezioni, tipo l'illustrazione che ritrae Charles Perrault, ma in questo caso il personaggio era esplicitamente citato nel testo.
I disegni, molto dettagliati e con una grande cura per gli ambienti, ritraggono sempre scene fantastiche, in linea con i testi delle poesie che richiamano ambientazioni e personaggi fiabeschi. Nelle immagini vediamo ad esempio molti animali antropomorfizzati compiere azioni tipicamente umane (come prendere un tè, cucinare, andare in bicicletta, aspettare il treno, giocare a carte...)
Le immagini risultano avere colori chiari, brillanti, vivaci e delicati; in particolare l'artista sembra avere una particolare predilezione per l'azzurro e il marrone/beige, tinte presenti e prevalenti in quasi tutte le immagini.


Sopra: I disegni, dai tratti morbidi e tondeggianti, hanno colori chiari e brillanti, che ritraggono soprattutto animali reali e antropizzati, tra cui ovviamente moltissimi lupi. Disegni di persone sono piuttosto sporadici e fungono più che altro da personaggi secondari, con rare eccezioni tipo l'illustrazione che ritrae Charles Perrault (pagine in alto). Notate comunque la prevalenza di colori quali l'azzurro e il beige e la ricchezza dei dettati negli sfondi.
 
"Filastrocche del lupo cattivo " di Christian Havard e illustrato da Volker Theinhardt è un libretto molto carino di filastrocche dedicate a un personaggio molto amato nelle fiabe: il lupo "cattivo", perché si sa che i cattivi (soprattutto quelli fiabeschi) destano sempre un certo interesse nei giovani (ma non solo) lettori. A tale proposito mi è venuta in mente una canzone deliziosa e divertente dello Zecchino D'Oro dal titolo "Lupo Teodoro" che parla proprio di un lupo delle fiabe che non voleva più fare il cattivo.

 
Nonostante il tema più ristretto e specifico rispetto ad altri volumi della collana le filastrocche sono tutte molto carine e graziose, e di molte tra l'altro ho apprezzato l'ironia di fondo, come nelle poesie "Il paese blu" e "Sulla montagna". La prima infatti recita: "Nel paese delle pecore blu / i lupi / mangiano carote ed erbette. / Nel paese delle pecore blu / i lupi / giocano a tresette. Nel paese delle pecore blu / terminato il tresette / e mangiato le erbette, / i lupi azzannano una costata / di pecora blu ben cucinata". La seconda invece inizia in modo armonioso, gioioso e spensierato, ma l'inghippo è dietro l'angolo: "Sulla montagna / lupi e pastori / ballano insieme senza rancori. / Sulla montagna / lupi e pastori / pranzano insieme e colgono fiori. / Il gregge / li guarda assai preoccupato / oggi non hanno ancora pranzato".
Molte poesie ironizzano sulla paura che il lupo provoca agli abitanti del bosco, paura destata dal fatto che potrebbe papparseli. Altre poesie comunque fanno emergere invece i lati deboli del lupo, come la sua paura per l'orco cattivo o il fatto che a volte anche lui si faccia fregare. Altre propongono invece dei modi di dire o temi che si riferiscono a citazioni più culturali, ad esempio nella poesia "Italia" si parla di un lupo che si innamora di una lupa di Roma: "Un lupo scapolo, / senza famiglia, / gira l'Italia fino in Sicilia. / In lungo e in largo / per lo stivale / cerca una sposa eccezionale /. Arriva a Roma / e si ferma perché / incontra la lupa che allattò un re". Oppure c'è la poesia "Lupi e favole" che fa riferimento a degli scrittori classici che nei loro testi hanno spesso citato dei lupi: "Ah Signor La Fontaine, quale favola avrebbe inventato / se avesse visto un lupo / leccare zucchero filato? / Ah! Signor Perrault, / quale favola avrebbe ideato / se avesse visto un lupo / sorseggiare un frullato?".
Un volume molto grazioso proponibile a bambini dai 3/4 anni con illustrazioni graziose, colorate, dai tratti morbidi e tondeggianti.
 
Tale libro illustrato è stato pubblicato nel 1996 col titolo "Comptines du grand mechant loup" dalla Actes Sud ed è stata edita in italiano dalla Motta Junior nel 2001. L'opera ha una copertina flessibile, misura 19 cm d'altezza e 10 cm di lunghezza, ha 64 pagine e costava 14000 LIRE. Attualmente i volumi ancora in vendita hanno un prezzo di 4,50€.
 
Come ho detto inizialmente questo volume fa parte di una collana chiamata "Le piccole Gioie" della casa editrice Motta Junior, una collana di rime e filastrocche "per scoprire il piacere delle rime e la musicalità delle parole". Ecco gli altri titoli della serie:
  1. "Filastrocche da mimare" di Corinne Albaut (1998)
  2. "Filastrocche da sgranocchiare" di Corinne Albaut (1998)
  3. "Filastrocche per diventare belli" di Corinne Albaut (1998)
  4. "Filastrocche in pigiama" di Corinne Albaut (1998)
  5. "Filastrocche dalla testa ai piedi" di Corinne Albaut (1998)
  6. "Filastrocche per giocare alla paura" di Corinne Albaut (1998)
  7. "Filastrocche per andare a scuola" di Corinne Albaut (1998)
  8. "Filastrocche di Natale" di Corinne Albaut (1998)
  9. "Filastrocche di cioccolato" di Corinne Albaut (1998)
  10. "Filastrocche di vento e di mare" di Corinne Albaut (1999)
  11. "Filastrocche dei segreti del bosco" di Corinne Albaut (1999)
  12. "Filastrocche per il mio compleanno" di Corinne Albaut (1999)
  13. "Filastrocche per prendere il sole" di Corinne Albaut (1999)
  14. "Filastrocche delle stagioni" di Monique Hion (1999)
  15. "Filastrocche in giardino" di Monique Hion (1999)
  16. "Filastrocche degli animali strambi" di  Monique Hion (1999)
  17. "Filastrocche per il mio orsacchiotto" di Corinne Albaut (2000)
  18. "Filastrocche per contare" di Corinne Albaut (2000)
  19. "Filastrocche in riva all'acqua" di Corinne Albaut (2000)
  20. "Filastrocche dell'alfabeto" di Jo Hoestlandt (2000)
  21. "Filastrocche bislacche" di Monique Hion (2000)
  22. "Filastrocche di tutti i colori" di Corinne Albaut (2000)
  23. "Filastrocche sotto il tendone" di Francois David (2000)
  24. "Filastrocche della notte di Halloween" di Corinne Albaut (2000)
  25. "Filastrocche del tempo che fa" di Christian Broutin (2001) 
  26. "Filastrocche di sabbia" di Thomas Scotto (2001)
  27. "Filastrocche a motore" di Corinne Albaut (2001)
  28. "Filastrocche per prendere la palla al balzo" di David François (2001)
  29. "Filastrocche dei miei giocattoli" di Corinne Albaut (2001)
  30. "Filastrocche del lupo cattivo" di Christian Havard (2001)
  31. "Filastrocche per un'orchestra" di Corinne Albaut (2001)
  32. "Filastrocche sulla strada" di Thomas Scotto (2001)
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 20 luglio 2022

La favolosa leggenda di Re Artù di Jordi Sierra i Fabra e Francesc Rovira

"La favolosa leggenda di Re Artù" riscritta da Jordi Sierra i Fabra e illustrata Francesc Rovira è una riscrittura della leggenda di Re Artù con cui l'autore vuole raccontare "ai bambini con parole semplici ed emozionanti la nascita di un mito, cantato attraverso i secoli". 
Il volume fa parte di una collana della Mondadori dedicata alle riscritture dei classici, tutte illustrate da Francesc Rovina. Tra gli altri titoli in questa collana troviamo: "L'Odissea raccontata ai bambini", "Eneide raccontata ai bambini", "Iliade raccontata ai bambini", "La Divina Commedia raccontata ai bambini", "I promessi sposi raccontati ai bambini" e altri titoli che vi elencherò alla fine del post.
 
 Sopra: La copertina ci mostra un giovane Artù, nelle acque di un lago, ancora un po' incerto nell'impugnare la spada Exalibur.
 
Il volume si apre con un prologo scritto, a quanto pare, proprio da Merlino, che avverte il lettore che il libro che sta per leggere non è un semplice libro: "Aspetta. Sì tu: aspetta. Chi sei? Puoi leggere questa storia? Hai un cuore nobile e generoso? Tra le mani non stai stringendo un libro, bensì IL LIBRO. Se nei tuoi occhi trovano casa non parole, ma stelle e luci magiche, e nel tuo spirito albergano pace e amore, allora puoi addentrarti in questa storia; è l'unico modo. Solo coloro che godono di questo privilegio ne hanno il diritto. Se tu sei così, và avanti. Altrimenti non proseguire."
Il primo capitolo si apre mostrando al lettore un giovane Artù che combatte per gioco contro Kay, il suo fratellastro, figlio di Sir Ettore. Alla fine Artù riesce ad ottenere il permesso da Sir Ettore di partecipare, come scudiero di Kay, al torneo che si svolge a Canterbury, luogo presso cui si trova anche la leggendaria spada di Exalibur, conficcata dentro un'incudine in un cimitero. Ciò che rende così particolare e famosa quest'arma è la scritta che vi è incisa sopra, che recita: "Chi riuscirà a liberarmi da questa pietra sarà re di tutta la Britannia per diritto di nascita". Naturalmente nessuno è ancora riuscito ad estrarre questa misteriosa spada, in quando sarà proprio Artù il prescelto, colui che riuscirà a estrarre la spada per portarla a Kay, una volta resosi conto di aver dimenticato alla locanda la spada che a quest'ultimo serviva per il torneo.
Dopo questi eventi viene rivelato il passato di Artù e cioé che egli non è figlio biologico di Sir Ettore, in quanto costui lo aveva adottato dopo che Merlino glielo aveva consegnato.
In seguito la storia procede narrando di come Artù ha avuto il primo incontro con Ginevra, vicino a un fiume in mezzo a un bosco; l'incontro con un elfo di nome Thrupew e la lotta col drago Anvil, che in realtà Artù scopre non essere cattivo e che l'antipatia tra l'elfo e il drago era in realtà dovuta a dei malintesi; il primo incontro con Merlino, che gli rivela finalmente il suo passato (cioè che il ragazzo è figlio di re Uther e della regina Ygraine, che però era sposata con il duca di Cornovaglia, a cui il re dichiarò guerra); lo scontro con un cavaliere dall'armatura nera, Sir Pellinore del Galles, che sfida chiunque voglia attraversare il Ponte Vecchio. Durante tale scontro inoltre Artù perde la spada, così dovrà andare a prendersene un'altra dalla Dama del Lago, che gli rivela che tale arma lo renderà invincibile in tutte le battaglie, ma se essa perde il suo fodero perde anche i suoi poteri.
Alla fine del libro è presente un Epilogo in cui viene spiegato (velocemente) come Artù abbia sposato Ginevra e fondato l'ordine dei Cavalieri della Tavola Rotonda, di come si sia cimentato nella ricerca del Sacro Graal, di come abbia dovuto affrontare una guerra civile che lo ha portato a scontrarsi con Mordred, il suo stesso figlio, che dovrà uccidere, ma con cui perderà a sua volta la vita (non prima però di essere riuscito a lanciare Exalibur lontano nel lago dove vive la Dama).
 
Sopra: Alcune delle pagine iniziali dell'opera, in cui si vede un'illustrazione che vede Artù e il fratellastro Kay esercitarci nel duello con le spade di legno.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni di Francesc Rovira che hanno il compito di accompagnare il lettore nella lettura rendendogliela più piacevole. Oltre a questo esse lo aiutano anche nella comprensione della storia, in quanto tutti i disegni rappresentano qualche vicenda narrata: quando Artù estrae la spada Exalibur dalla roccia, il suo incontro con Ginevra, lo scontro contro un drago,il giovane che protegge Merlino da alcuni gradassi, scene di battaglia o di scontri con altri cavalieri, quando Artù getta Exalibur nel lago...
La maggior parte delle illustrazioni sono a tutta pagina, ma ce ne sono anche alcune a doppia pagina.
 
 
 
 Sopra:
Le illustrazioni di Francesc Rovina aiutano il lettore anche nella comprensione della storia rappresentando qualche vicenda narrata. Ad esempio qui in alto a sinistra si vede il momento di quando Artù estrae la spada Exalibur dalla roccia; a destra invece vediamo il giovane che protegge Merlino da alcuni gradassi; più in baso si vede invece Exalibur incastonata in una roccia.

Le illustrazioni di Francesc Rovira hanno uno stile facilmente riconoscibile, non perché siano particolarmente originali o particolari, ma da alcuni semplici tratti distintivi. Rovira ad esempio crea disegni dai tratti morbidi e delicati, con personaggi ed elementi scenici dai tratti precisi e ben delineati. La maggiore particolarità del suo stile risiede però nell'aspetto dei personaggi, che sono tutti molto carini e graziosi, con volti tondeggianti, grandi occhi bianchi con dentro un pallino nero, e dei nasi "a patata". Questi tratti conferiscono a questi personaggi un aspetto "pacioccoso", spesso tenero oppure comunque simpatico e buffo.
Le illustrazioni di Rovira svolgono più che egregiamente il loro compito di rappresentare le scene della storia in modo grazioso, ma diciamo che, anche nei momenti più drammatici, violenti o "truci" della vicenda, non riescono mai a rendere una sensazione di pericolo o di avversità. 
Le immagini di Rovira sono più delle rappresentazioni capaci di trasmettere una sensazione di calma e di benessere (anche nelle scene di battaglia, che comunque non hanno nulla di sbagliato dal punto di vista tecnico), anche grazie ai colori dai toni sempre chiari, delicati, vivaci e brillanti.
 
 
Sopra: I disegni di Rovina hanno tratti morbidi e delicati, con personaggi molto carini e graziosi, con volti tondeggianti e dei nasi "a patata" che conferiscono a questi personaggi un aspetto "pacioccoso". Le immagini di Rovina sono delle rappresentazioni capaci di trasmettere una sensazione di calma e di benessere (anche nelle scene di battaglia, come quella qui in alto a sinistra), anche grazie ai colori dai toni sempre chiari, delicati, vivaci e brillanti.

"La favolosa leggenda di Re Artù" riscritta da Jordi Sierra i Fabra e illustrata Francesc Rovira è un volume che vuole narrare ai giovani lettori (a partire dai 5/6 anni in lettura condivisa) la nascita di re Artù, cioè "la nascita di un mito, cantato attraverso i secoli". Ecco, le parole che troviamo sul retro di copertina sono molto veritiere, in quanto tale libro si concentra a raccontare soprattutto gli inizi della storia di re Artù, concentrandosi ad esempio sul rapporto tra lui e il fratellastro Kay e col padre adottivo, nonché sul momento in cui riesce ad estrarre la spada venendo riconosciuto come Re di Britannia. Questa parte iniziale è fedele a quanto ci riportano le fonti storiche e i romanzi che durante i secoli passati sono stati scritti a riguardo di questa figura leggendaria, romanzi quali la Historia Regum Brittoniae del 1138 di Goffredo di Monmouth, il quale fu il primo a narrare le origini di Artù, ispirandosi alla Historia Brittonum del IX secolo, in cui venivano invece solo narrate le dodici battaglie di Artù combattute contro i sassoni. 
Fabra dedica poi alcuni capitoli a descrivere il primo incontro tra Artù e Ginevra, anche se qui l'autore mi sa che ha giocato parecchio di fantasia in quanto Ginevra inizialmente scambia Artù per un vagabondo, trattandolo con fare di superiorità perché lei è una principessa, mentre il ragazzo si innamora quasi subito della ragazzina.
Mi ha sorpreso poi l'entrata in scena piuttosto tardiva da parte di Merlino, che l'autore fa comparire di persona solo nella terza parte del volume, mentre il mago avrebbe già dovuto essere presente accanto al futuro sovrano nel momento dell'estrazione della spada dalla roccia.
Tale opera si presta ad essere un buon modo per introdurre i bambini alle vicende di re Artù in modo comunque piuttosto leggero, in quanto l'autore si è concentrato soprattutto sulle vicende iniziali della storia, tralasciando un po' quelle più tragiche che accadranno ad Artù, quali il tradimento di Lancillotto e di Ginevra. Anche le vicende un po' più scandalose (se così vogliamo chiamarle) sono trattate da Sierra in modo molto delicato (per non dire un po' sbrigativo), in quanto l'autore cerca di non andare troppo a fondo con esse. Ad esempio quando Merlino racconta ad Artù di come lui sia figlio di Pendragon e di lady Ygraine egli spiega al ragazzo che suo padre "non fu esattamente il migliore degli esseri umani", in quanto Pendragon si era innamorato di una donna già sposata. Nel ciclo arturiano sappiamo che Pendragon iniziò una guerra contro il marito di Ygraine e che, prendendo l'aspetto di quest'ultimo grazie al potere di Merlino, riuscì a giacere con lei e a concepire Artù prima di sposarla. Nel discorso che Merlino fa ad Artù egli semplicemente gli dice: "Il duca di Cornovaglia morì e Uther ebbe sgombro il sentiero verso Ygraine. I tuoi genitori si sposarono e alla fine nascesti tu". Come potete leggere quindi l'autore glissa sui fatti un po' più scandalosi riguardanti il concepimento di Artù, portando al lettore una verità più addolcita e in parte incompleta.
Anche quando nell'epilogo viene detto che "nel regno scoppiò una guerra civile e uno stanco Artù non fu in grado nè di fermarla, nè vincerla" non si specificano i motivi che hanno portato a questa guerra civile (tra i quali c'è la relazione tra Lancillotto e Ginevra). Viene poi detto che "Il suo stesso figlio, Sir Mordred, usurpò il trono di re Artù, e questi si vide obbligato a lottare per riprenderselo", anche questo è corretto, tuttavia l'autore si guarda bene dal precisare che Mordred non era figlio di Artù e la regina Ginevra (legittima consorte del sovrano), ma era frutto di una relazione extraconiugale (semi incestuosa secondo alcune fonti).
Riguardo tali aspetti la versione di "Re artù e i cavalieri della Tavola Rotonda" scritta da Laura Russo e con le illustrazioni di Andrè Ducci ed edita dalla Nuova Frontiera Junior è decisamente più fedele e accurata, ed offre una panoramica degli avvenimenti più ampia (dedicando alcuni capitoli anche ad alcuni dei cavalieri della Tavola Rotonda).
Anche le illustrazioni di Francesc Rovira sembrano essere rivolte ad un pubblico piuttosto giovane, con i loro tratti morbidi e delicati, con personaggi molto carini e graziosi, dai volti tondeggianti, i nasi "a patata" che conferiscono loro un aspetto simpatico e "pacioccoso".
L'opera risulta essere comunque un bel volume illustrato adatto per far approcciare un pubblico giovane alla figura di re Artù, risparmiando ai lettori i fatti più cruenti e scandalosi della vicenda, senza però stravolgere la storia, ma piuttosto rendendo in modo più soft (anche se magari meno precisi e accurati) alcuni avvenimenti. L'autore racconta soprattutto la vita di Artù da ragazzo (come l'estrazione della spada, la sua nascita, l'incontro con la Dama del Lago), per cui non aspettatevi di trovare narrazioni riguardo il regno di Camelot o i Cavalieri della Tavola Rotonda.
 
Il volume è stato pubblicato originariamente in spagnolo nel 2008 dalla Editorial Edebè col titolo "La fabulosa Leyenda del rey Arturo". E' stato poi edito in italiano nel 2017 dalla Mondadori Editore; ha 151 pagine, la copertina rigida, misura 26,2 cm d'altezza e 18,5 cm di lunghezza e costa 16 euro.
Esiste anche un'edizione in copertina flessibile, edita nel 2020, che ha 160 pagine e misura 19,1 cm d'altezza e 12,6 cm di lunghezza e costa 10 euro.
 
  Sopra: La copertina flessibile di "La favolosa leggenda di Re Artù", che si distingue dalla rigida per la banda nera in cui il titolo viene inserito, oltre al simbolo degli Oscar Junior Classici collocato in alto a sinistra.
 
Come vi avevo detto all'inizio questo titolo fa parte di una collana della Mondadori dedicata alle rivisitazioni di classici illustrate da Francesc Rovina. Gli altri titoli che fanno parte della serie sono:
  • "Don Chisciotte raccontato ai bambini" di Rosa Navarro Duran (2006)
  • "L'Odissea raccontata ai bambini" di Rosa Navarro Duran (2015)
  • "Eneide raccontata ai bambini" di Rosa Navarro Duran (2017)
  • "La Bibbia raccontata ai bambini" di Rosa Navarro Duran (2017)
  • "Iliade raccontata ai bambini" di Rosa Navarro Duran (2018)
  • "Favole di animali raccontate ai bambini" di Rosa Navarro Duran (2020)
  • "La Divina Commedia raccontata ai bambini" di Annamaria Piccione (2021)
  • "I promessi sposi raccontati ai bambini" di Annamaria Piccione (2021)
  • "Fiabe classiche raccontate ai bambini" di Annamaria Piccione (2022)
 
     
 
     

 Sopra: Le copertine dei volumi di classici illustrati da Francesc Rovina.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.