lunedì 27 febbraio 2023

La principessa e i Goblin di George McDonald

"La principessa e i Goblin" di George McDonald e con le illustrazioni di Jessie Willcox Smith è il diciannovesimo libro della collana della RBA uscita in edicola e che si intitola: STORIE MERAVIGLIOSE. Una collana che riunisce classici "frutto di prestigiosi autori del calibro di Oscar Wilde, Lewis Carroll, Charles Dickens e William Shakespeare. Altri provengono dalla tradizione e sono stati magnificamente rielaborati dai fratelli Grimm, H. C. Andersen o Charles Perrault, ma tutti occupano un posto speciale nella tua memoria". Una collana dedicata all'infanzia insomma, ma che propone quei libri che sono rimasti nel cuore da bambini e che continuano a farsi amare e apprezzare anche dagli adulti.

Sopra: La copertina di questo volume della RBA è di colore giallo rosato e mostra scritte e decori dorati (come l'immagine degli alberi che circondano la bambina), oltre all'immagine della principessa, con il suo vestito verde/azzurro e i capelli biondi.

E' un romanzo fantasy che fu pubblicato nel 1872 dalla Strahan & Co. e fu tradotto in italiano per la prima volta nel 1962.
La storia è ambientata in un contado di un regno fantastico, dove una principessina di otto anni, Irene, è seguita da una balia, a causa della fragile salute della madre, mentre il padre è quasi sempre via per assolvere ai suoi doveri regali. La grande casa che accoglie la piccola Irene si trova proprio su un'alta montagna in una regione mineraria, un tempo abitata da un popolo che, stanco delle sopraffazioni delle prepotenze e delle alte tasse imposte dal potere, si è rifugiato secoli prima sottoterra. Nel corso delle generazioni l'aspetto di questo popolo, (chiamato da qualcuno gnomi, da altri coboldi, folletti ed altri ancora goblin), è andato incontro ad enormi cambiamenti dovuti alla vita trascorsa lontano dal sole, in luoghi freddi, umidi e bui. Il loro aspetto si imbruttisce e diviene decisamente orrendo ed al tempo stesso ridicolmente grottesco, tanto nel viso come nel corpo. Quanto i goblin si deformano nel fisico, tanto si sviluppano in sapienza ed ingegno. Ma, crescendo in astuzia, crescono anche in malignità ed il loro massimo divertimento diviene il non trascurare occasione per escogitare tutti i possibili modi di dar fastidio a quelli che vivono fuori all'aperto, sopra di loro, con dispetti metodi e sistemi spesso strambi quanto i loro inventori.
In una giornata molto umida e piovosa l'annoiata principessina, in perlustrazione del castello, si addentra in un labirinto di stanze fino a che giunge in una torre dove incontra una vecchia signora intenta a filare, che le confessa essere la sua bis-bisnonna. Da quel giorno in poi la vita della piccola Irene si fa sempre più misteriosa ed avventurosa. I malvagi goblin infatti tramano contro il regno, che pensano di sommergere deviando un fiume che scorre sotto la montagna, e di rapire la giovane principessa per farla sposare all'orrido figlio del loro re. Ad aiutare la principessa però, oltre alla misteriosa bis-bisnonna (che pur essendo vecchissima ha un aspetto giovanile) c'è Curdie, il figlio dodicenne di un minatore, abituato ad avere a che fare con i goblin.

  
Sopra: Due pagine interne iniziali del volume  edito dalla RBA; notate come nella pagina a sinistra si veda un'illustrazione di Jessie Willcox Smith che rappresenta la protagonista, mentre in quella a destra vi sono i tipici decori che accompagnano i volumi di questa collana, in questo caso di colore giallo ocra, che richiama la copertina del volume.
 
Le illustrazioni che accompagnano questa edizione sono opera dell'artista statunitense Jessie Willcox Smith, una delle più importanti esponenti dell'epoca d'oro dell'illustrazione nordamericana.
I suoi disegni hanno un aspetto molto curato e piuttosto realistico, almeno nel caso degli esseri umani, mentre i goblin assumo un aspetto esagerato e grottesco, con corpi piccoli e raggrinziti, nasi aquilini e grandi occhi. Essi conservano comunque un aspetto abbastanza umano, sebbene sproporzionato e imbruttito(niente a che vedere ad esempio con i goblin e creature simili di Frian Froud e Alan Lee).
Lo stile di questa artista si caratterizza inoltre per un'aria naif e colori molto caldi e pastellosi, dai toni intensi e brillanti, anche se non mancano nei disegni zone più in ombra, dalle tonalità più scure.
In questo libro ci sono solamente immagini a colori a tutta pagina, che raffigurano scene descritte nei testi, mentre sono completamente assenti i disegni monocromatici inseriti in mezzo ai testi. Alcune delle immagini comunque a colori sono inserite all'interno di una cornice di foglie e sotto vi è una frase che fa riferimento al testo.
 
 


Sopra: Alcune immagini presenti all'interno del volume che ritraggono alcuni personaggi come la principessa Irene e Curdie (in alto a sinistra e a destra e poi in basso assieme al re). Sono tutte immagini a pagina intera (qualcuna anche a doppia pagina come quella centrale) e opera di Jessie W. Smith.
 
"La principessa e i Goblin" di  George McDonald e con le illustrazioni di Jessie Willcox Smith è un volume molto interessante, il primo pubblicato nella collana delle "Storie Meravigliose" a rientrare tra quelle opere un po' più sconosciute. 
Attualmente in italiano esistono tre edizioni di questa storia: quella edita dalla Mondadori nel 1989 illustrata da Mirella Monesi e quella edita, sempre da Mondadori, nel 2004 e illustrata da Desideria Guicciardini, comunque la traduzione di entrambe le versioni è quella di Ilva Tron. Un'edizione differente invece è quella del 2018 della casa editrice Lindau, opera di Leonardo Taiuti. Il volume edito dalla RBA presenta appunto questa traduzione di Taiuti, su licenza Lindau, alla quale sono state aggiunte le illustrazioni  di Jessie Willcox Smith, molto graziose, inedite in Italia per questa fiaba.
Questa edizione della RBA è piuttosto vantaggiosa da acquistare, considerando che entrambe le edizioni della Mondadori attualmente non sono più disponibili in cartaceo (quella del 2004 lo è in formato audio cd a più di 20 euro), mentre l'edizione Lindau, in copertina flessibile e senza immagini, costa 16,50 euro.
Questa edizione comunque può essere un ottimo modo per riscoprire questa storia per l'infanzia, forse finita un po' nel dimenticatoio.
Personalmente mi ha fatto molto piacere scoprire e leggere questa storia, che presenta molti elementi fiabeschi, e non solo per la presenza di principesse, re e goblin, ma anche per la netta distinzione tra il bene e il male. I personaggi principali come Irene e Curdie sono sempre buoni, con nobili intenzioni e si comportano sempre bene, mentre i goblin sono i cattivi, coloro che pensano e compiono solo azioni malvage. Probabilmente i protagonisti sono dipinti così dall'autore in modo da essere degli esempi da seguire per i lettori, perché ad esempio la balia della principessa, pur essendo buona, presenta anche dei difetti caratteriali.
La trama e i personaggi comunque sono affascinanti, come la principessa Irene che è una bambina buona e beneducata che si comporta da vera principessina, ma senza mai risultare stucchevole, in quanto dimostra essere anche arguta e intelligente; oppure come Curdie, un ragazzino di 12 anni generoso, intrepido e coraggioso, gran lavoratore ma che sa anche come divertirsi; o la bis bis bisnonna della principessa, anche lei di nome Irene, un personaggio misterioso e intrigante che ha un po' la funzione di Fata madrina, ma che di mentore e guida. Anche i goblin a modo loro, seppur creature malvagie, sono divertenti da ascoltare e da scoprire.
Insomma, un libro capace di trasportare il lettore in un modo fiabesco, con personaggi molto interessanti e una storia semplice ma affascinante, adatta alla lettura condivisa dai 6 anni, dagli 8 per l'autonoma.
 
   
Sopra: Le copertine delle tre edizioni italiane di "La principessa e i goblin". Le prime due entrambe della Mondadori; quella a sinistra è la più vecchia del 1989, al centro la più recende del 2004 e a destra l'edizione del 2018 della Lindau.
 
P.S. Nel 1991 è stato tratto da questo libro un film d'animazione "La principessa e il folletto" (in originale "The Princess and the Goblin") diretto da József Gémes, il film uscì in Italia nel 1997 per la Stardust: una bella e coraggiosa principessina, la dolce Irene, figlia del re, vive felice nel castello di suo padre situato in un pacifico regno di montagna. Un giorno, approfittando dell'assenza del re e della distrazione della sua dama di compagnia, Irene si avventura nella vicina foresta, dove si dice che strane cose possono succedere in qualsiasi momento. Lì incontra delle perfide creature che la inseguono, ed è salvata dall'arrivo di un mite giovane e coraggioso contadino, Curdy, che la riaccompagna al castello. Da quel momento la curiosità di Irene verso il bosco e verso Curdy aumenta. Poco dopo, il Regno deve far fronte a una devastante invasione da parte dell'esercito dei folletti, governato dal loro re. Solo Curdy e la misteriosa nonna di Irene potranno aiutare la dolce principessina. Irene e Curdy decidono di partire per liberare l'amato re e salvare il popolo. Per combattere il malvagio principe dei folletti, Froglip, avranno a disposizione solo il grande dono del delizioso canto, il miracolo dell'amore ed un filo magico scintillante.
 

Sopra: La copertina della cassetta dell'adattamento cinematografico de "La principessa e i goblin", su cui possiamo vedere in primo piano la principessa Irene (vestita di rosa), e subito dietro di lei Curdie e il principe dei Goblin.
 
Questo volume è stato stampato nel 2022 ma pubblicato (nel senso di distribuito nelle edicole) nel 2023 dalla RBA Italia; ha una copertina rigida, ha 256 pagine, misura 18,5 cm d'altezza e 13,6 cm di lunghezza e costa 12 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

venerdì 24 febbraio 2023

Re Artù e i cavalieri della tavola Rotonda di Miriam Lamarque e Lorena Chiuppi

"Re Artù e i cavalieri della tavola Rotonda" con i testi di Miriam Lamarque e le illustrazioni Lorena Chiuppi è un volume che racconta ai ragazzi il ciclo arturiano, corredandolo però con "spettacolari tavole a colori e in bianco e nero" e con approfondimenti, curiosità e notizie storiche sulla civiltà medievale europea.

Sopra: La copertina, su cui in alto possiamo vedere come tale testo faccia parte della collana "Le grandi storie", la quale però conta solamente due titoli (questo e Miti Greci)

Il volume racconta alcuni importanti episodi del ciclo arturiano, ispirati al Lancelot-Graal "il più completo e importante ciclo di romanzi della Tavola Rotonda e una delle maggiori opere di tutta la letteratura europea medievale". Tale opera fu scritta in francese antico da più autori anonimi tra il 1225 e il 1235, andando ad esercitare una grande influenza sui romanzi cavallereschi successivi. In esso " si narrano le gesta di Artù, il mitico re della Britannia celtica che arrestò l'avanzata dei Sassoni invasori e diede vita al favoloso regno della Britannia Azzurra, le avventure dei suoi prodi cavalieri, i mirabili incantamenti di Mago Merlino e della Fata Morgana, l'amore e il tradimento di Lancillotto e della regina Ginevra e, infine, la storia del Santo Graal e della sua ricerca".
Andando più nello specifico come episodi riportati troviamo: quello di Merlino che prevede la caduta di Vortigen, l'ascesa al trono di Pendragon, la nascita di Artù, l'estrazione della spada dall'incudine, le nozze di Artù, la scomparsa di Merlino a causa di Viviana, l'infanzia e le imprese di Lancillotto (tra cui la liberazione di Nohant e della Dolorosa Guardia, lo scontro col gigante Galeotto, la sua prigionia da parte della Fata Morgana), il rapimento di Ginevra, il seggio Periglioso, la ricerca e la conquista del Santo Graal, lo scioglimento della Tavola Rotonda e la morte di Artù.
Oltre a questi episodi il volume è corredato da approfondimenti, curiosità, notizie storiche e informazioni sulla civiltà medievale europea. Ad esempio assieme alle storie del ciclo arturiano troveremo alcune informazioni e approfondimenti ai lati delle pagine come: cos'è il Santo Graal, cos'è la Gioiosa Guardia, come funzionavano la caccia, il calendario, l'amore cortese...
Tra una storia e l'altra invece sono collocate delle pagine dedicate a descrivere l'abbigliamento dell'epoca, l'educazione di un cavaliere, la musica, le armi, l'equipaggiamento, la vita del popolo nel medioevo... Alla fine c'è anche un glossario.

Sopra: Le pagine, con illustrazioni in bianco e nero, che raccontano il momento in cui Artù estrae Excalibur dalla roccia.

Come scritto sul retro di copertina, il volume è "corredato da spettacolari tavole a colori e in bianco e nero, che non si limitano a illustrare il testo in maniera tradizionale, didascalica, ma diventano a loro volta racconto, evocando interpretando le atmosfere, lo spirito e le immagini del romanzo cavalleresco".
In effetti il libro, di dimensioni piuttosto grandi, è riccamente corredato da illustrazioni sia in bianco e nero (che sembrano realizzate con china, visto i tratti sottili, veloci e precisi con cui sono state eseguite) che a colori, con disegni realizzati con un pennino sottile e poi dipinte con degli acquerelli dai toni chiari, delicati e brillanti.

 

 
Sopra: Il libro è riccamente corredato da illustrazioni sia in bianco e nero, come quelle in alto (che sembrano realizzate con china, visto i tratti sottili, veloci e precisi con cui sono state eseguite) che a colori (come quella in basso), con disegni realizzati con un pennino sottile e poi dipinte con degli acquerelli dai toni chiari, delicati e brillanti.
 
Sia le immagini a colori che quelle in bianco e nero di Lorena Chiuppi sono ricche di dettagli, con una rappresentazione realistica, ma anche poetica, di personaggi e ambienti.
Come scritto sul retro di copertina le immagini in effetti hanno un aspetto molto evocativo, diventando a loro volta parte del racconto, seppur svolgendo anche una funzione didascalica, in quanto illustrano delle scene narrate nei testi o delle informazioni che vengono spiegate. Il volume infatti contiene anche degli approfondimenti, curiosità e notizie storiche riguardo gli usi e i costumi della civiltà medievale. Per questo tra le pagine del libro compariranno anche disegni di abiti, di strumenti musicali, di mappe ecc...
In ogni caso le illustrazioni sono molto belle e donano all'opera un aspetto curato e raffinato, quasi pregiato.

 

Sopra: Sia le immagini a colori che quelle in bianco e nero di Lorena Chiuppi sono ricche di dettagli, con una rappresentazione realistica di personaggi e ambienti. Esse illustrano sia scene narrate nei testi sia informazioni che vengono spiegate nel libro, ad esempio, nel caso di queste immagini riguardanti i luoghi della leggenda e, riguardo all'educazione di un cavaliere, al momento dell'investitura .

"Re Artù e i cavalieri della tavola Rotonda" con i testi di Miriam Lamarque è un libro che riprende alcuni dei più celebri episodi del ciclo arturiano "per presentarli ai ragazzi con un linguaggio semplice , ma evocativo, che avvince senza tradire lo stile e lo spirito del racconto originale". Vi riporto come esempio un pezzo di testo che riferisce il celebre episodio dell'estrazione della spada dalla roccia da parte di Artù: 
"Allora come ogni anno da tutte le città del regno il popolo si riversò a Londra per assistere alla solenne messa della mezzanotte. E accadde un fatto straordinario. Quando la funzione fu celebrata e i pesanti portali della cattedrale vennero spalancati, la folla dei fedeli si ritrovò di fronte, nel centro del sagrato, una grossa incudine di ferro nella quale era conficcata, fino alla guardia, una spada. L'incudine era sorretta da una pietra meravigliosa che portava iscritte a caratteri d'oro queste parole: "Colui che riuscirà a liberare il gladio dal ferro sarà eletto re da Gesù Cristo". [...] Arrivò il giorno di Capodanno e, secondo l'usanza, venne organizzato alle porte della città un grande torneo. Tutti i cavalieri del regno accorsero per parteciparvi, e tra essi anche Keu, il figlio dell'onesto Antor, ch'era stato proclamato novello cavaliere a Ognissanti.
Desideroso di gettarsi nella mischia, Keu chiamò il fratello e gli disse: "Artù, và al nostro alloggio a prendermi la spada". E Artù, amabile e premuroso, lanciò al galoppo il suo palafreno verso la locanda dove alloggiavano. Mentre passava davanti alla cattedrale, però. considerò che avrebbe potuto tentare di prendere la spada dell'incudine: si avvicinò alla pietra senza nemmeno smontare di cavallo, liberò il gladio dal ferro con lo stesso sforzo che sarebbe necessario a estrarre u coltello da un pane e di burro. Poi, nascosta la spada sotto il mantello, si affrettò a tornare da Keu".
Diciamo che, se alcuni episodi sono narrati abbastanza per esteso altri sono più riassunti, tipo quello che riguarda il concepimento di Artù, del quale viene riportato "Grazie ai mirabili incantamenti di Merlino, Uter Pendragon riuscì finalmente a infliggere ai Sassoni, i suoi più temuti nemici, una memorabile sconfitta e, impresa ancor più ardua, a conquistare il cuore della beneamata Igerne. Dalla loro unione nacque un figlio, che il re donò a Merlino quale ricompensa per i suoi incantesimi".
Le illustrazioni Lorena Chiuppi che accompagnano i testi hanno un aspetto realistico, bello, molto dettagliato ed evocativo. Immagini che servono a spiegare meglio la storia e gli approfondimenti, ma anche a immergere il lettore nelle giuste atmosfere del medioevo europeo.
Un buon libro per approcciarsi al ciclo arturiano andando a leggere alcune delle sue vicende principali (basate sull'opera Lancillotto-Graal). La cosa che caratterizza questo volume e lo distingue da altri sono le informazioni aggiuntive e gli approfondimenti sulla cultura medievale europea. Ideale per quei bambini o ragazzini che hanno ancora bisogno del supporto delle immagini e per quelli che vogliono approcciarsi al ciclo arturiano partendo da zero, apprendendo magari anche qualche informazione di carattere più generale sul medioevo.

Il libro è stato pubblicato nel 1998 dalla De Agostini; ha una copertina flessibile, misura 20,3 cm d'altezza e 17 cm di lunghezza, ha 79 pagine.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

mercoledì 22 febbraio 2023

Evviva il carnevale! di Gianni Rodari e Lucia Salemi

Visto il periodo ho deciso di presentarvi: "Evviva il carnevale!" di Gianni Rodari e con le illustrazioni di Lucia Salemi. Una raccolta di filastrocche scritte da Rodari riguardanti questo periodo dell'anno, di cui si fa fatica a trovare libri dedicati.
 
Sopra: Sulla copertina compaiono Arlecchino e Pulcinella, in mezzo ai coriandoli, in un'atmosfera molto carnevalesca.
 
Il libretto è una raccolta di filastrocche dedicate al Carnevale e alle sue maschere tradizionali quali: Arlecchino, Pulcinella, Colombina, Pantalone, Balanzone...
Le poesie di questa raccolta sono state tratte dai volumi di "Prime fiabe e filastrocche" (1993) e "Filastrocche in cielo e in terra" (1996). Le filastrocche contenute nel volume sono 9 (alcune presentano il medesimo titolo): "Il vestito di Arlecchino", "La vendemmia", "I viaggi di Pulcinella", "Carnevale", "Il gioco dei se", "Scherzi di Carnevale", "Pranzo e cena".
I testi, presentando nella maggior parte dei casi uno schema di rime baciate (AA BB), risultano molto orecchiabili e musicali.

Il vestito di Arlecchino
"Per fare un vestito ad Arlecchino 
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un'altra Pulcinella,
una Gianduia, un Brighella,
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano,
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese e dottorone:
<<Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l'altro bolletta>>".

Carnevale
"Viva i coriandoli di carnevale,
bombe di carta che non fanno male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell'allegria:
si sparan in faccia risate scacciapensieri,
si fan prigionieri
con le stelle filanti colorate,
Non servono infermieri
perché i feriti guariscono con una caramella.
Guida l'assalto, a passo di tarantella.
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia
tutti a nanna. Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale".

Carnevale
"Carnevale in filastrocca,
con le maschere sulla bocca,
sulla maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d'Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grasso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
-Colombina- dice, -mi sposi?
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne dà niente a Meneghino.
Mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: -E' Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale".
 
 Sopra: Nell'illustrazione dell'inizio della filastrocca compaiono i personaggi delle maschere in essa citate: Meneghino, Gianduia, Pulcinella e Brighella

Le illustrazioni di Lucia Selemi hanno un aspetto semplice e molto colorato, con colori accesi e brillanti, intensi, stesi dentro i  contorni delle figure senza troppe sfumature.
Nelle pagine sono rappresentati soprattutto i personaggi descritti nelle filastrocche, realizzati in modo semplice e con un aspetto buffo e sbarazzino, intenti a fare diversi mestieri: c'è Colombina che cucisce, Pantalone che strappa il vestito con delle forbici, personaggi che sfilano durante il Carnevale...
Per quanto riguarda poi i personaggi delle maschere, seppur in modo molto semplice, essi sono stati ritratti dalla disegnatrice rispettando il loro aspetto tradizionale, con Arlecchino vestito di toppe colorate, Pulcinella vestito di bianco con la maschera nera, Balanzon vestito di nero con la gorgiera bianca, Pantalone ritratto come un uomo anziano con la barba e i baffi e abbigliato di rosso e bianco con mantello e cappello neri...

 
 
 
 
 Sopra: Le illustrazioni di Lucia Selemi hanno un aspetto semplice e molto colorato, con colori accesi e brillanti, intensi, senza troppe sfumature. Nelle pagine sono rappresentati soprattutto i personaggi, realizzati in modo semplice e con un aspetto buffo e sbarazzino, descritti nelle filastrocche. Seppure con un aspetto semplice esso rimane comunque fedele alla tradizione delle maschere, come potete vedere nella pagina più in alto in cui compaiono i personaggi di Colombina, Stenterello e Pantalone (di questi due vi ho riportato un'immagine sotto così potete constatare voi stessi l'aderenza al loro aspetto tradizionale).
 
"Evviva il carnevale!" di Gianni Rodari è una raccolta di filastrocche (provenienti da altre raccolte e qui riunite insieme) scritte da questo grande autore, che trattano il tema delle maschere tradizionali e del Carnevale. 
Ad accompagnare i testi ci sono le illustrazioni di Lucia Salemi, le quali hanno un aspetto semplice e molto colorato, con colori accesi e brillanti, intensi, stesi dentro i  contorni delle figure senza troppe sfumature. Tali immagini sono importanti perchè rappresentano soprattutto i personaggi, realizzati in modo semplice e con un aspetto buffo e sbarazzino, e quindi le maschere tradizionali, le quali fanno parte del nostro patrimonio culturale, ma che non sono conosciute dalla maggior parte degli italiani, tranne alcune eccezioni rese famosi da film o cartoni come Arlecchino o Pulcinella.
Attraverso questo libretto i bambini potranno venire in contatto con questi personaggi, attraverso delle filastrocche molto carine e orecchiabili, semplici ma non banali. Le illustrazioni comunque servono anche a "incicciottire" il libro, perchè le filastrocche in esso contenute non sono molte (9 in tutto), che già comunque è molto sottile di suo. Ho comunque voluto recensirvelo e segnalarvelo perché vedo spesso persone che cercano libri a tema Carnevale o proprio sulle maschere tradizionali, ma è abbastanza difficile trovarne, l'unico che mi era capitato di incontrare è "Ti conosco, mascherina" di Francesca Rossi.
 
Il libro è stato pubblicato nel 2004 dalla Edizioni EL; ha una copertina flessibile, misura 18 cm d'altezza e 12,7 cm di lunghezza, ha 48 pagine e costa 6 euro .
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 20 febbraio 2023

Aiuto che paura! Filastrocche scacciamostri di Paola Parazzoli e Giulia Orecchia

"Aiuto che paura! Filastrocche scacciamostri" di Paola Parazzoli e Giulia Orecchia è una raccolta di 14 filastrocche con trucchi e consigli per scacciare i mostri e le paure.
 
 
Sopra: A sinistra la copertina della prima edizione (sulle tinte del blu), a destra quella più recente, del 2000.

Il volume contiene 14 filastrocche scritte da Paola Parazzoli sulle paure dei piccoli, paure come: il buio, l'uomo nero, i brutti sogni, il dottore, il lupo, le streghe, il temporale, l'acqua ... ma anche il fatto che la mamma non arrivi a prenderli a scuola.
I testi di ciascuna poesia sono abbastanza lunghi, avendo tra i 24 e i 36 versi, quasi tutti in rima baciata (AA BB), questo fa risultare le filastrocche molto carine e orecchiabili.

La strega Betega
"Occhi di ghiaccio, naso arricciato
lingua a serpente, ghigno arrabbiato.
Questo è il ritratto di una tipica strega,
da alcuna è detta strega Betega!
Ha molte amiche tutte bruttine
che fanno i Sabba sulle colline,
cantano e ballano sotto la luna
per augurare agli altri sfortuna.
La strega Betega vive in città
con tre lucertole e due cincillà,
vive in cantina, talvolta sui tetti
e fa paura a bambini e vecchietti...".

Chi ha paura del lupo?
"Chi ha paura del lupo cattivo?
Non solo Cappuccetto con la nonna e i porcellini,
ma anche ne hanno molta i teneri agnellini.
Il lupo cattivo ha gli occhi di brace
denti lungi e affilati e una bocca vorace.
Il lupo della fiaba ha un pelo lungo e nero,
abita nelle foreste e anche nel mio pensiero.
Se la sera lo incontro nascosto nell'androne
forse mi salta addosso e mi mangia in un boccone?
Di lupi cattivi ce n'è per tutti i gusti
ma son tutti, quasi sempre, degli sciocchi bellimbusti
 ...".
 
L'uomo nero
"Chi sa poi chi è, chissà come è fatto,
magari se lo vedo io rido come un matto.
Lo chiamano Baubau, l'uomo dai Denti Rossi
oppure l'Uomo Nero, qualcuno Succhiaossi.
Io so che esiste si nasconde in cantina
e vuole far paura soprattutto a ogni bambina.
Ma io so più furbo e al posto di evitarlo
gli voglio far paura, io voglio spaventarlo..."
 
Sopra: le pagine con la filastrocca dedicate alla strega Betega, la classica strega brutta e cattiva che ama fare dispetti.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni di Giulia Orecchia, le quali hanno un aspetto abbastanza simpatico e buffo. I disegni servono a rappresentare quanto descritto nelle filastrocche, per cui vediamo comparire spesso rappresentazioni di bambini e bambine e, ovviamente, vari mostri quali l'uomo nero, streghe, il lupo cattivo, oppure il letto-sacco (il letto che ti inghiotte)...
In certi casi sono disegnati solo i personaggi, mentre in altri vediamo oltre ai personaggi anche gli ambienti circostanti, i quali comunque sono rappresentati in modo molto semplice, con casette dalla forma quadrata e il tetto a triangolo. Anche l'aspetto dei personaggi è piuttosto semplice, con bambini con vestaglie dalla forma triangolare, visi tondi e paffuti, nasi a triangolo, occhi a pallina...
I disegni sono colorati ad acquerello, con colori abbastanza delicati e chiari, mai troppo intensi, ma dalle tinte abbastanza brillanti.
 
 
 
 Sopra: Alcune pagine che mostrano le illustrazioni, che hanno un aspetto semplice e abbastanza buffo e in cui vediamo comparire spesso rappresentazioni di bambini e bambini e, ovviamente, vari mostri, tra cui l'uomo nero (in alto), il dottore (al centro), e poi fantasmi, streghe, lupi, serpenti, draghi (nell'ultima foto).
 
"Aiuto che paura! Filastrocche scacciamostri" di Paola Parazzoli e Giulia Orecchia è una raccolta di filastrocche scaccia-paura carina e molto graziosa, con delle immagini semplici ma efficaci per accompagnare i giovani lettori o ascoltatori durante la lettura. Disegni dai tratti semplici che creano personaggi buffi e non spaventosi, ma anzi quasi simpatici.
Le filastrocche sono molto carine e anche piuttosto lunghette, con uno schema di rime baciato che contribuisce alla musicalità dei testi, che rimangono così molto orecchiabili per tutta la durata delle poesie, nonostante i versi talvolta abbastanza lunghi. 
Una raccolta graziosa di filastrocche sulla paura (come quella di "Filastrocche per giocare alla paura" di Corinne Albaut) e su come fare a scacciarla. Particolarmente carina la filastrocca finale, che fa comprendere che tutti provano paura, e come, alla fine, qualche timore rimarrà sempre, e bisogna accettarlo come una cosa naturale: "[...] Ce l'hanno proprio  tutti, non è escluso nessuno / un po' di tremarella se la porta dietro ognuno. / Ce l'hanno i calciatori, bagnini ed avvocati, / ce l'hanno i genitori, bambini e fidanzati. / Allora come fare, come si fa a scacciare, / la chiudi dentro un sacco e poi la butti in mare? / Non esiste una ricetta e neppure una magia, / un poco di paura ti tiene compagnia!".
 
Il libro è stato pubblicato nel 1996 dalla Bompiani; ha una copertina flessibile, misura 19 cm d'altezza e 12,5 cm di lunghezza, ha 48 pagine e costava 10500 lira.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

giovedì 16 febbraio 2023

Alice in Wonderland di Paolo Barbieri

Nonostante di versioni di Alice ne abbiamo già viste parecchie (molte uscite anche a distanza di pochi mesi) eccone un'altra: "Alice in Wonderland" illustrato da Paolo Barbieri. Come scritto sul retro di copertina: "il maestro dell'illustrazione italiana racconta la storia della sua Alice -caparbia e ribelle- "in Wonderland" nel suo paese delle meraviglie, mentre sono i testi di Lewis Carroll in una nuova traduzione a fargli da cornice".

Sopra: In copertina vediamo proprio Alice al suo primo incontro con il Coniglio Bianco e il suo orologio da taschino, mentre lo segue fin nella tana che la porterà nel Paese delle Meraviglie.

La storia si apre con Alice che vede passare davanti a sé un coniglio bianco molto in ritardo, mentre si sta annoiando su una sponda assieme alla sorella che sta leggendo un libro senza figure, e decide di seguirlo, cadendo dentro una tana e raggiungendo così il Paese delle Meraviglie. 
Si tratta di un luogo in cui incontrerà molti bizzarri personaggi (alcuni molto famosi, anche grazie al lungometraggio Disney, mentre altri più inediti) quali: il Bruco che fuma un narghilè, una Duchessa, il gatto del Cheshire, il Cappellaio Matto, la Lepre Marzolina, la Regina, la Finta Tartaruga. Sarà inoltre un posto in cui vivrà momenti e situazioni  assurde: rimpicciolendosi o ingrandendosi a dismisura bevendo o mangiando dei biscotti, festeggerà il suo Non Compleanno, giocherà a croquet utilizzando fenicotteri come mazze e istrici come palle, testimonierà in un processo....
Come scritto nella postfazione: "Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, scritto da Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dogson, è uno dei primi romanzi più celebri di tutti i tempi. La prima edizioni, datata 1865, era illustrata dalle splendide tavole di John Tenniel; da allora migliaia di artisti hanno dato vita alla loro personale interpretazione dell'opera di Carroll".
La versione contenuta in questa edizione presenta degli estratti dei testi originale, tradotti da Marco Rossari. Vi riporto qui di seguito l'inizio del libro, così potete vedere la traduzione:
"Alice cominciava ad averne piene le scatole di starsene seduta con sua sorella in riva al fiume, senza un bel nulla da fare: un paio di volte aveva sbirciato il libro che stava leggendo la sorella, ma non c'erano nè illustrazioni n'è dialoghi. "E a cosa serve un libro", pensò Alice "senza illustrazioni o dialoghi?".
Quindi stava valutando (per quanto possibile, perché il caldo la intontiva e le metteva sonno) se il piacere di comporre una ghirlanda di margherite valesse la fatica di alzarsi per andare a raccogliere le suddette margherite, quando tutto a un tratto comparve lì a due passi un coniglio bianco dagli occhi rosa.

Sopra: Alice secondo l'immaginario di Paolo Barbieri, con gli occhi azzurri e i capelli biondi (secondo la tradizione di Tenniel), ma corti, anziché lunghi. Ciò che caratterizza però maggiormente questa Alice è l'abbigliamento, con pantaloni attillati e maglietta che lascia l'ombelico scoperto.

Le tavole di Barbieri sono molto curate e ricche di dettagli, con uno stile sensuale, accattivante, potente, onirico, moderno e suggestivo.
Le tavole sono principalmente a pagina intera, talvolta a doppia pagina, e sono presenti sia immagini a colori che in bianco e nero. Nel caso delle prime le tinte utilizzate dall'artista sono spesso un po' cupe, smorte, con colori poco intensi e brillanti, tranne magari per certi dettagli, spesso colorati di rosso, che invece è forte e intenso, acceso e brillante. 
Le illustrazioni in bianco e nero, realizzate a matita, rappresentano dei personaggi all'interno però di una cornice di legno, pietre e arbusti. Sono disegni comunque molto dettagliati e ricchi di particolari, anche se con linee meno nette rispetto ai disegni più rifiniti.

 

   
Sopra: Nelle tavole più in alto, a colori, le tinte utilizzate dall'artista sono spesso un po' cupe, smorte, con colori poco intensi e brillanti, tranne magari per certi dettagli, spesso colorati di rosso, che invece è forte e intenso, acceso e brillante. Più in basso vediamo invece due immagini in bianco e nero Le illustrazioni in bianco e nero, realizzate a matita, che rappresentano dei personaggi all'interno però di una cornice di legno, pietre e arbusti.

Alcune immagini poi presentano una tavolozza di marroni o grigi, in cui i pochi colori presenti nelle tavole vengono desaturati fino a renderli molto blandi e delicati.
Le illustrazioni di Barbieri reinterpretano le scene e i personaggi della storia di Carroll: abbiamo Alice che si ingrandisce o rimpicciolisce, lei che incontra vari e bizzarri personaggi come il Bruco o il gatto del Cheshire, la Regina di Cuori, che partecipa la tè con il Cappellaio Matto e la Lepre ecc...
Barberi, come ogni artista che ha rappresentato l'opera di Carroll, ha reinterpretato i vari personaggi, andando a creare ad esempio un'Alice adolescente e non più bambina, bionda, ma dai capelli a caschetto e con dei vestiti più moderni, in stile quasi cyberpunk.

 
 Sopra: A sinistra un'immagine che rappresenta Alice miniaturizzata che presenta una tavolozza di marroni, in cui i pochi colori presenti nelle tavole vengono desaturati fino a renderli molto blandi e delicati. A destra un disegno del Brucaliffo, che è più sui toni del verde, ma che comunque non presenta neanche lui colori particolarmente intensi o vivaci, se non per un po' di azzurro sul bruco.
 
"Alice in Wonderland" di Lewis Carrol e illustrato da Paolo Barbieri è un'ulteriore edizione di questo intramontabile classico, di cui proprio nell'ultimo anno (2022) ne sono uscite diverse edizioni illustrate: la versione edita dalla RBA (questa), quella illustrata da Francesca dell'Orto (questa), quella di Loputyn (questa). 
Questo volume non presenta l'opera integralmente, ma ne riporta solo alcune parti, accompagnate dalle illustrazioni di Paolo Barbieri, che sono molto belle, curate e ricche di dettagli, con uno stile sensuale, accattivante, potente, moderno e suggestivo. Ad esempio è interessante vedere come l'artista ha reinterpretato la figura di Alice, che non è più una bambina dell'epoca vittoriana, ma una ragazza (una preadolescente) che indossa abiti decisamente più moderni, con pantaloni attillati e una maglietta corta che lascia l'ombelico scoperto.
Com scritto nella postfazione: "Ogni persona che ha letto il romanzo ha cercato nel proprio immaginario le interpretazioni dei personaggi, e il mondo del cinema, attraverso film e cartoni animati, ha contribuito ad aumentare l'alone leggendario che permea da sempre questo libro. Io ho voluto dare forma e colori a una storia che riserva sorprese oltre ogni porta, ogni albero e mare. I sentieri delle parole mi hanno portati ad attraversare spiagge popolate da strane creature [...] verso lontani confini di territori ammantati di sogni e misteri. Una volta ritornato in questo viaggio, ho creato illustrazioni con el quali proverò io stesso a farvi attraversare quei confini".
Questo volume illustrato da Barbieri è una riduzione dell'opera di Carroll, quindi se cercate una versione integrale illustrata questa non va bene. E' il libro ideale da comprare se tuttavia amate le illustrazioni di Barbieri e il suo stile, oppure se amate molto l'opera di Carroll e magari vi piace collezionarne varie versioni.
 
Questo volume è stato pubblicato nel 2022 dallo Scarabeo ha una copertina rigida, ha 127 pagine, misura 29 cm d'altezza e 20,5 cm di lunghezza e costa 24,50 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 13 febbraio 2023

Dall'ape alla zucca di Maria Vago e Francesca di Chiara

"Dall'ape alla zucca" di Maria Vago è una raccolta di filastrocche sulle lettere dell'alfabeto, una tipologia di libro che mi era già capitato di incontrare ad esempio con "Alfabeto delle fiabe" di Bruno Tognolini, "Alfabetiere delle fiabe" di Fabian Negrin, "A come... grande alfabeto illustrato" di Roberto Piumini e "Filastrocche dell'alfabeto" di Jo Hoestland.
 
Sopra: La copertina, abbastanza semplice, presenta due disegni (un'ape e una zucca) che rimandano al titolo della raccolta.

Il libro è una raccolta di 26 filastrocche di Maria Vago, una per ciascuna lettera dell'alfabeto. Ogni filastrocca è scritta in modo che ci siano all'interno molte allitterazioni, per cui in un'unica poesia vi possono essere più parole che iniziano con una determinata lettera dell'alfabeto. Ad esempio per la B c'è bambino, ma anche bicicletta; per la C c'è coniglio, ma anche contadino, carretto e carote; per la F c'è un folletto fifone e poi fungo, fiocchi e freddo...
Tutte le filastrocche presentano 5 versi ciascuna, brevi e con uno schema di rime baciate (AA BB). Siccome i versi sono 5 gli schemi di rime sono variabili e possono essere: AA A BB, AA B CC, A BB CC, AA BB C...
Eccovi alcune filastrocche come esempi:
 
 A
"Vola l'ape in mezzo ai fiori
sopra e sotto dentro e fuori.
Fa raccolta di colori
per tracciare nel sereno
il suo mini-arcobaleno.

 C
"Un coniglio contadino
su un carretto con le ruote
trasportava le carote.
Ma siccome era affamato
tutto quanto ha divorato!."
 
 S
"Il serpente sopra il sasso
prende il sole e si rilassa.
Sotto il sasso quel serpente
si riposa e non fa niente:
ma che bestia inconcludente!.
 
Sopra: Il disegno della prima filastrocca, che raffigura un campo di fiori con tante api, in quanto la prima poesia è dedicata alla lettera A di ape.

Le brevi filastrocche sono accompagnate dalle illustrazioni di Francesca di Chiara che hanno un aspetto semplice e simpatico, molto esagerato, stilizzato e non realistico. Sono disegni tracciati con poche linee nette e decise, riempite con colori dai toni vivaci, accesi e brillanti.
Le immagini servono a rappresentare quanto riportato nei testi, offrendo ai lettori quindi anche un supporto visivo. La cosa interessante è che in un'illustrazione vengono rappresentate due filastrocche, in quanto ve n'è una in ogni facciata. Così, ad esempio, nelle filastrocche delle lettere M e N vediamo una Mela con delle mosche in mezzo al mare assieme a una nave, oppure in quelle della G e dell'H vediamo un gatto ghiotto che si lecca le labbra in compagnia di un bambino col mal di pancia perché ha l'hobby di divorare hamburger ed Hot dog. In certi casi le abbinate sono sensate, mentre in altri risultano più bizzarre



Sopra: Alcune pagine sulle filastrocche delle lettere M, N G, H, Q e R, che presentano illustrazioni dall'aspetto semplice e simpatico, molto esagerato, stilizzato e non realistico. Sono disegni tracciati con poche linee nette e decise, riempite con colori dai toni vivaci, accesi e brillanti. Sono disegni che rappresentano quanto raccontato nei testi, ad esempio nell'ultima immagine una bambina che trova un quadrifoglio sta affrontando una quaglia, mentre c'è una rana che sorseggia rugiada sulla riva di un ruscello.

"Dall'ape alla zucca" di Maria Vago è una graziosa raccolta di semplici filastrocche scritte, tra l'altro, in stampato maiuscolo, per cui possono risultare anche un buon esercizio per le prime letture.
La presenza delle illustrazioni di Francesca di Chiara può essere utile nella decifrazione dei testi, inoltre rendono il libretto piacevole da guardare e sfogliare, grazie al loro stile semplice e stilizzato, ma simpatico e molto colorato.
Ne risulta un libretto breve e grazioso, con delle filastrocche sulle lettere dell'alfabeto molto semplici (nulla a che vedere con la complessità, anche concettuale, di abecedari in rima quali "Alfabeto delle fiabe" o "Alfabetiere delle fiabe"), ma comunque orecchiabili e graziose.

Il libro illustrato è stato pubblicato nel 2007 dalle Edizioni PIEMME; ha una copertina flessibile, misura 19 cm d'altezza e 12 cm di lunghezza, ha 44 pagine e costa 6,50 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

giovedì 9 febbraio 2023

Serie: Il castello della paura di AA. VV.

"Il castello della paura" è una serie composta da 10 volumi di 80-90 pagine pubblicata tra il 2014 e il 2015 dalla Piemme, nella collana "Il battello a Vapore" serie azzurra (a partire dai 10 anni).
Si tratta di storie di paura per bambini/ragazzi (a partire dagli 8/9 anni) scritte da diversi autori italiani, la maggior parte anche piuttosto noti e con diversi titoli già pubblicati alle spalle come: Sgardoli (autore di "Il figlio di Sherlock Hokmes", "Il codice delle ragazze", "Morto che parla", "Scomparso", "Marco Polo. Scopritore di Meraviglie" della serie Grandissimi ecc...), Baccalario (autore di "Attenti ai lupi. Le sette storie più spaventose dei fratelli Grimm, la saga dei Maghi Raminghi, "Dieci piccoli inquilini", "Lo spacciatore di fumetti", "La vera storia di Capitan Uncino", la serie di Agenzia Fantasmi, alcuni volumi di I Classicini ecc..), Anna Vivarelli (autrice di "Tutta colpa di un cane", "La luna e il soldato", "Un mistero nero carbone", "Naufraghi e naufragi", "Cara Carla...tua Daiana", "Storie incredibili di animali straordinari" ecc...), Cristina Brambilla (autrice di "Fiori mortali", "Il custode degli scacchi neri", "Al primo sangue", "La ragazza corvo", "La chiave dell'alchimista", alcuni libri della serie di Scooby-Doo ecc...), Alessandro Gatti (autore di "Hotel Mistero", "Riccardo Cuor di Cardo", la serie di "Storie infinite", la saga di Klincus Corteccia, la saga Le tre Isole, "Cristoforo Colombo. Viaggiatore senza confini" della serie Grandissimi ecc...), Fulvia del'Innocenti (autrice di "Nico, basta!", "Sottovoce", "Il grande volo", "Wangari: la madre degli alberi", "Le più belle storie dell'Africa" della serie "Le più belle storie" della GRIBAUDO ecc...), Elisa Puricelli Guerra (autrice di "Il segreto del bosco", "Cuori di carta", "Ruby Bridges è entrata a scuola", la saga di Klincus Corteccia, la saga Le tre Isole, "Oliver Twist" e "Ulisse e Argo" della serie I Classicini, "Il naufragio del Titanic" della serie Grandissimi ecc...)  ...
Insomma, tutti autori ben rodati e di cui vi sarà capitato di leggere almeno un libro nella vostra infanzia (anche se magari non vi ricordate che era stato scritto da uno di questi autori).
Il nome della serie "Il castello della paura" deriva dalla cornice narrativa di ciascun libro, in cui ci viene presentato come narratore un uomo di nome Alfred che vive in un castello abbandonato assieme ad un corvo di nome Percy. Sul retro di copertina compare proprio il maggiordomo, che accoglie i lettori con: "Miei cari e sventurati amici, cominciate subito a tremare, perché al Castello della Paura il brivido è di casa!". 
Nel castello sono conservati alcuni oggetti e cimeli che fanno ricordare al custode una storia (di paura), che sarà poi quella che il lettore andrà a leggere. I libri, tranne la parte introduttiva iniziale, quindi hanno sempre ambientazioni e personaggi differenti, ai quali non è dato sapere quale destino toccherà in sorte… fino all’ultima pagina!
Ecco i libri che compongono la collana, per ognuno vi ho riportato la trama, più alcune considerazioni personali nel caso in cui sia un titolo che ho letto.
 
1. "La mano di Thuluhc" di Guido Sgardoli (2014): Nessuno è più coraggioso dei fratelli Jason, che osano addirittura fare questa scommessa: passeranno una notte nella casa abbandonata alla fine della città. Dentro la villa, sotto una cupola di cristallo, trovano una mano mummificata dalle lunghe unghie nere... Presto Barry e Lyndon scoprono la terribile verità: la mano è viva! È rapida come un ragno, si arrampica, salta e sembra avere una sola missione: eliminare i due fratelli.

 
 2. "Un gioco pericoloso" di Anna Vivarelli (2014): Mathieu sta giocando a nascondino con i suoi amici, ed è deciso a non farsi trovare. Per questo si spinge fino alla vecchia rimessa di barche, ormai in disuso. A un tratto sente una voce che lo chiama. È un ragazzino, che gli fa segno di entrare. Ma quello che sembrava il nascondiglio perfetto è in realtà una trappola mortale. E quando Mathieu si accorge che la porta è stata chiusa con una grossa catena è ormai troppo tardi... 
Storia sui fantasmi, uno in particolare, con cui il protagonista si ritrova rinchiuso dentro un capanno, senza ovviamente sapere che il suo bizzarro compagno (e in parte carceriere) che chiacchera tanto e fa strani discorsi non è più da tempo tra i viventi. Il protagonista realizzerà solo alla fine che quello era un fantasma, scoprendo per caso (fatalità) le cause della morte del ragazzo. Un racconto semplice e molto classico, ma sempre efficace.

 
 3. "Girotondo del terrore" di Alessandro Gatti (2014): Susie e Peter devono ammetterlo: la casa in cui si sono trasferiti è davvero incredibile, la loro camera è enorme e il giardino è splendido! Fin da subito, però, dalla soffitta arrivano rumori strani... Che sia il vento, che non smette un attimo di ululare? O forse un animale? Una notte, i due fratelli vengono svegliati da un tonfo. Quando aprono gli occhi, scoprono che sul soffitto sopra i loro letti è comparsa una botola. Strano! Non ricordavano di averla vista la sera prima... 
Tra i vari elementi ricorrenti nell'horror le bambole hanno sempre avuto un loro posto d'onore, in quanto esseri inanimati, oggetti, che però cercano di riprodurre le sembianze umane, anche se in modo imperfetto. L'oggetto di paura all'interno di questa storia, che vede anche la presenza di una nuova casa e relativo trasloco appena avvenuto, non è proprio una bambola, me più di preciso delle marionette, quindi non solo oggetti con sembianze umane, ma oggetti fatti per venire mossi come delle persone. E queste marionette quando si muovono, grazie a una forza soprannaturale, lo fanno per mettere in atto un girotondo diabolico per attrarre le loro vittime e trasformarle in esseri inanimati, per farle diventare come loro.

 
4. "La notte della vendetta" di Fabrizio Silei (2014): Che cosa c'è di peggio di un noiosissimo tour per polverosi castelli in compagnia di genitori appassionati d'arte e di una sorella che passa il tempo a leggere romanzi d'amore? Trovarsi nel vecchio maniero di Castle Rock la notte del 23 agosto, quando si commemora la sanguinosa battaglia del tulipano nero. Se nel cielo risplende la luna piena, infatti, meglio stare alla larga: il fantasma del caporale Hug è assetato di vendetta...

 
5. "L'occhio del bramino" di Elisa Puricelli Guerra (2014): A Golden Harvest è appena iniziata la fiera d'autunno e i gemelli Tom e Josh hanno una missione: trovare qualcosa che terrorizzi la loro odiosa vicina di casa. Così, quando tra le bancarelle notano un occhio di vetro dall'iride verde, non hanno dubbi: è perfetto per il loro scherzo! A niente valgono gli avvertimenti del vecchio venditore: chi possiede l'occhio del bramino può esprimere tre desideri, ma i precedenti proprietari sono morti tutti in circostanze misteriose...
Questa storia vede come lemento di terrore un oggetto maledetto, un occhio finto appartenuto ad un potente bramino. Tale oggetto può far avverare 3 desideri, ma dopo aver espresso l'ultimo bisogna pagare un prezzo molto alto, che conduce alla morte o alla pazzia. I due gemelli protagonisti acquistano l'occhio per un motivo superficiale, ma che per due bambini può sembrare vitale: fare uno scherzo a una bambina che li fa sempre arrabbiare. Ovviamente non poteva mancare la morale, in una storia del genere, del "fare attenzione a ciò che si desidera", anche perché i due bambini esprimeranno dei desideri involontari che li metteranno in guai sempre più grossi, fino ad arrivare all'ultimo desiderio. 

 
6. "L'oscuro richiamo" di Pierdomenico Baccalario (2014): Giulio e Ginevra sono in campeggio con il papà. Si sono da poco accampati nel bosco sotto il ghiacciaio, quando sentono dei passi. È un vecchio montanaro che, prima di ritornare nel nulla da cui è arrivato, li mette in guardia: "Non date da mangiare agli animali". Che cosa avrà voluto dire quell'uomo? E come mai i ragazzi hanno la sensazione di essere osservati? Presto una cosa diventa chiara a tutti: il bosco nasconde un inquietante segreto...
Titolo interessante e particolare, in quanto non punta a spaventare con la storia in sè, ma ci riesce benissimo con le atmosfere, che riescono a trasmettere al lettore un certo disagio e una costante sensazione di smarrimento e di allerta. Nonostante la storia sia ambientata di giorno in una foresta bella rigogliosa e non cupa, si ha sempre questa costante sensazione di qualcosa di strano, qualcosa che non quadra, e che stia per accadere qualcosa di irrimediabile. Questo libro è la prova che anche se si ambienta una storia di giorno e in un bel posto (e senza nessun mostro) si può comunque trasmettere inquietudine e straniamento, anche perchè il lettore, alla fine, è portato a chiedersi cosa sia successo, in quanto il finale gli fa porre più domande di quante siano le risposte che gli vengono fornite (in senso positivo, che porta il lettore a riflettere e a cercare di interpretare ciò che si è appena letto).

 
7. "Incubo ad occhi aperti" di Giuseppe Festa (2015): È la sua prima notte nella nuova casa in West Virginia e Leo non riesce a dormire. In testa gli rimbombano le parole di un vecchio nativo americano incontrato durante il viaggio: "Tieni gli occhi aperti, figliolo. Il West Virginia è terra di Mowosh! Non sai cos'è un Mowosh? Tradotto nella tua lingua sarebbe 'Serra piedi'. O 'Naso di muco', o 'Tanfo di morte'". Perso in questi pensieri, Leo comincia a percepire un'inquietante presenza vicino al letto. Anzi, sotto il letto... 
Un racconto ricco di suspance, che inizia nel più classico dei modi: un trasloco, e che tratta una delle paure più antiche dell'umanità (e una delle più classiche dell'infanzia), quella dei mostri che si nascondo nei posti bui, in particolare sotto al letto. In realtà anche il finale è abbastanza classico, con tutti gli avvenimenti strani che sembrano avere una spiegazione plausibile, finchè nell'ultimo capitolo accade qualcosa di inaspettato. Il racconto non spicca per originalità, però a renderlo più interessante sono gli elementi naturalistici che lo costellano, con osservazioni di predatori e prede, descrizioni di abitudini e tracce di animali...

 
8. "L'isola di cenere" di Elena Paduzzi (2015): Nel piccolo paese dove sta trascorrendo le vacanze, Nicolas conosce Odette, una ragazzina dall'animo avventuroso che gli racconta dell'isola di cenere: si trova al largo della costa e si dice che sia maledetta. Secondo una leggenda, lì è nascosto un misterioso tesoro, ma tutti sanno ciò che si dice dell'isola: chi ci mette piede non fa più ritorno. Odette, però, ha deciso: trascinerà l'amico in quel macabro luogo popolato da paurosi fantasmi... 
Storia molto scorrevole, tutti quelle di questa collana sono brevi, ma leggendo questo mi è parso di aver letto non un libretto di 85 pagine (ok, magari scritte anche grandi), ma un racconto breve. Storia che trasmette fin da subito un certo mistero col protagonista che incontra questa strana ragazzina, anche se il lettore può arrivare a intuire abbastanza velocemente cosa nasconde questa bambina. Bella l'ambientazione in questa isola abbandonata, in cui dovrebbe celarsi un tesoro, dove venivano mandati coloro che si ammalavano di peste. All'inizio la storia può sembrare poco originale, ma ci sono continui colpi di scena, soprattutto verso il finale nel quali si susseguono a ritmo serrato, con finale un po' alla Piccoli Brividi.

 
9. "Lupi nella notte" di Cristina Brambilla (2015): Fred, Pao e Lula pensano di aver trovato un modo per raggranellare un po' di soldi: ritrovare un cagnolino smarrito. Per farlo dovranno affrontare Teschio, un tizio inquietante che vive sugli alberi e che indossa un flauto fatto di ossa, e un branco di cani randagi capeggiato da una lupa enorme. Ma non è tutto: non appena la luna piena farà capolino, qualcosa arriverà a levargli il sonno...
Un bel racconto di paura (con questa lupa che si aggira nei paraggi e un tizio di nome Teschio che si dica faccia sparire i bambini col suono del suo flauto d'osso), ma ancora di più d'amicizia. La storia può sembrare quella abbastanza classica legata a molti racconti sui lupi mannari (in cui qualcuno è qualcosa di più di ciò che dice di essere), ma è il legame d'amicizia tra questi ragazzini a fare la differenza e a rendere il racconto interessante.
 

10. "La casa degli orrori" di Fulvia degl'Innocenti (2015): Julie e Michael hanno acquistato una casa degli orrori in miniatura con tanto di botola segreta e mannaia insanguinata. A lume di candela cominciano a giocarci, mentre fuori scoppia il temporale. Una folata di vento spegne la fiamma e i due fratelli all'improvviso si ritrovano intrappolati nella piccola casa, dove tutto sembra terribilmente vero e da cui è impossibile uscire. E se sono finiti lì dentro non è un caso: qualcuno li osserva nell'ombra, qualcuno assetato di vendetta...
La storia di paura sulla casa degli orrori è molto classica, ma qui viene resa più interessante e originale dal fatto che si tratta non di una dimora vera e propria, ma di una casa degli orrori ... in miniatura. Una casa con cui i protagonisti iniziano a giocare eccitati dal nuovo gioco, almeno finché non si risvegliano, rimpiccioliti, all'interno della casa, la quale è veramente piena di mostri e pericoli. Nonostante il poco tempo a disposizione l'autrice è stata brava ed è riuscita a fornire al lettore anche un motivo per cui la casa è stregata.
 
 
Se non avete voglia di andarvi a recuperare tutti i 10 libretti singolarmente, nel 2017 e nel 2018 sono uscite due raccolte (al costo di 14 euro ciascuna) che li comprendono tutti. Nelle raccolte mancano però le parti introduttive e finali narrate dal maggiordomo Alfred:
  • "Cinque storie per non dormire" (2017) comprende i racconti di: "L'oscuro richiamo" di Pierdomenico Baccalario, "Lupi nella notte" di Cristina Brambilla, "Incubo ad occhi aperti" di Giuseppe Festa, "La mano di Thuluhc" di Guido Sgardoli e "La notte della vendetta" di Fabrizio Silei 
  • "Cinque storie da leggere a notte fonda" (2018) raccoglie gli altri 5 titoli della serie non inseriti nel precedente volume: "Girotondo del terrore" di Alessandro Gatti, "Un gioco pericoloso" di Anna Vivarelli,  "La casa degli orrori" di Fulvia degl'Innocenti, "L'isola di cenere" di Elena Paduzzi e "L'occhio del bramino" di Elisa Puricelli Guerra.
 
 
 Sopra: Le copertine delle due raccolte che riuniscono tutti i titoli della collana, la prima sui toni del nero e dell'argento, la seconda del nero e del verde (con il titolo bianco).
 
Le illustrazioni sono realizzate da Edwin Rhemrev. In realtà all'interno dei libri non ci sono dei veri e propri disegni, a parte un paio nella cornice narrativa e quelli all'inizio di ogni capitolo, che decorano appunto il numero del capitolo. Le immagini dei capitoli riprendono una di quelle dell'introduzione, che ci mostra il custode del castello, ritratto vestito come un maggiordomo, con uno stile poco realistico, dai tratti esagerati e cartooneschi.
L'altro disegno è a doppia pagina, e raffigura da lontano il "Castello della paura", che dà il nome anche alla raccolta.

 

Sopra: Sul retro di copertina c'è il disegno di Alfred (assieme al corvo Percy, sulla spalla), il personaggio che introduce la storia di ogni volume e che compare poi all'inzio di ogni capitolo (vedi immagine a destra). Sotto potete vedere l'unica altra immagine presente nei libri, la quale raffigura da lontano il "Castello della paura".

Le immagini più interessanti sono quelle di copertina, le quali, nonostante l'aspetto dei personaggi non molto realistico e, anzi, abbastanza esagerato, cartoonesco e caricaturale, riescono a trasmettere al lettore la giusta sensazione di inquietudine e paura.
Tale sensazione, che ti fa comprendere subito che il libro che si sta andando a leggere è sul genere horror, è data dal bianco e nero e dal'utilizzo dei chiaro scuri, dei punti luci e delle ombre, che contribuiscono a creare un'atmosfera oscura e sinistra. 
Le illustrazioni di copertina (a differenza di quelle interne) non sono solo in bianco e nero, ma in ciascuna è stato inserito un elemento colorato con tinte intense, accese e brillanti, che dona alla scena un tocco di colore. Ogni copertina è così contraddistinta da un solo e preciso colore quale: il viola, il verde, il giallo, l'arancione o il rosso.
Oltre a ciò l'artista sceglie sempre delle immagini evocative per le proprie copertine, in quanto con una sola illustrazione deve trasmettere a grandi linee il senso della storia.

   
Sopra: Da notare il saggio utilizzo di chiaro/scuri e dei punti luce e delle ombre per creare un'atmosfera misteriosa che trasmette un senso di paura, inquietudine e mistero. Ogni copertina è poi contraddistinta da un determinato colore che compare in un elemento del disegno (come le finestre viola del primo libro a sinistra, la luna gialla di quello centrale, la tenda arancione di quello a destra).

L'horror per ragazzi piace sempre, ed è un genere che non tramonta mai, tanto che varie case editrici a distanza di tempo tirano sempre fuori nuovi titoli o vere e proprie serie interamente dedicate a questo genere. Ne sono un esempio i Piccolo Brividi di R.L. Stine (1995-2002, Mondadori), i SuperJunior Horror (1992-1995, Mondadori), la serie La scuola dell'orrore (1997, Bompiani), quella dei Brividosi (2001-2004, Piemme Junior), i Mostri & Mostri di Francesca Ruggiu Traversi (2013-2014, El), i due volumi delle Creepy Pasta Stories (2021, Fabbri), la serie di Fear Street di R.L. Stine (2021-2022, Mondadori), i due volumi di Horrorville (2022, Salani), gli Horror Games (2022, Edicart) ... 
"Il castello della paura" è una bella serie di racconti horror, con una buona qualità di scrittura, molto scorrevoli e intriganti (e anche abbastanza brevi, io un libro lo leggevo in 40 minuti, infatti sembrano più dei racconti), che trasportano i lettori in atmosfere cupe e misteriose, ricche di suspense e con una scrittura di qualità opera di rinomati autori italiani contemporanei.
La possibilità di avere sempre nuovi protagonisti non pone limiti alla narrazione delle singole storie, che omaggiano la tradizione del genere creando però qualcosa di diverso e intrigante, perfetto per i lettori a partire dagli 8/9 anni (la casa editrice consiglia dai 10, ma come tipo di scrittura e lunghezza delle storie secondo me sono approcciabili anche da prima, considerando però quanto un bambino può essere impressionabile da una storia horror).

Questi volumi sono stati pubblicati tra il 2014 e il 2015 dalla PIEMME; i volumi hanno tra le 80 e le 90 pagine con una media di 84/85 pagine, hanno una copertina flessibile, misurano 20 cm d'altezza e 13 cm di lunghezza e costano 8,50 euro ciascuno.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.