mercoledì 17 agosto 2022

La faglia delle fate di Iris Compiet

"La faglia delle fate" di Iris Compiet è un magnifico volume sul popolo fatato che quest'anno è giunto in Italia grazie alla casa editrice Moscabianca Edizioni, un piccola casa editrice indipendente che ha in catalogo però alcuni libri illustrati piuttosto interessanti. 
Questo, ad esempio, è una sorta di enciclopedia sui personaggi fatati, che si ispira molto all'opera "Fate" scritta negli anni Settanta da Brian Froud e Alan Lee, tanto che l'inzio del libro contiene proprio alcune parole scritte da costoro.
 
 Sopra: Sulla copertina, giusto al centro, si vede il volto di una fata comparire tra le foglie dell'edera, mentre sul verde che del fogliame spiccano le scritte dorate del titolo.
 
"La Faglia è un nome antico attribuito a quei luoghi dove il velo tra il nostro mondo e l'altro è si fa più sottile. Lì abitano le fate, sì aggirano strane creature e la magia stilla dalle crepe".
L'autrice si è quindi avventurata in codesta Faglia e ha riportato in questo libro le creature da lei incontrate: "Tra le pagine di questo libro troverete dipinti, schizzi e brevi racconti che io, Iris Compiet, ho raccolto nel corso dei miei viaggi in un territorio che ormai conosco come la Faglia". 
Gli esseri fatati quindi vivono assieme a noi umani, solamente che nascosti dietro una sorta di velo.
L'artista ha creato questo manuale per stimolare i sensi delle persone che cercano di entrare nell'Altrove (il mondo fatato) per fare loro guadagnare la Vista (la capacità di percepire la presenza degli esseri fatati).
Nel volume l'autrice tratta molte creature, non solo fate, ma anche: Uomini Verdi, pixie, gnomi, draghi, folletti, fauni, streghe, sirene, unicorni, troll...
Ella comunque ci tiene a precisare che "non esiste una fata che sia meramente buona o cattiva: semplicemente son Tutto, una condizione definibile come universale. Dal momento che i loro concetti di bene e male sono tanto diversi dai nostri, questi spiriti puri sono belli e pericolosi."
Solitamente Compiet parte nel presentare al lettore una certa creatura, per poi allargarsi e andare ad approfondirne altre della medesima natura. Ad esempio partendo dagli Uomini Verdi passa poi a parlare di altre creature legate alla vegetazione come: pixie, la fata dell'assenzio, l'Antica Madre, le fate del vischio, le Custodi delle foglie, il Wyld...
 
  Sopra: Queste pagine sono dedicate agli Uomini Verdi, creature umanoide che hanno i compiti di prendersi cura di ciò che cresce nel bosco, adatta dosi perfettamente alla vita nelle foreste, fino a diventare parte del mondo che vive attorno a loro, assumendo l'aspetto di alberi.
 
Le illustrazioni realizzate da Iris Compiet sono molto belle, incantevoli, graziose e curate, dall'aspetto dettagliato ma allo stesso tempo un po' sfuggevole.
Come stile ricordano sicuramente molto quelle, sempre di genere fatato, di Brian Froud e Alan Lee, infatti la stessa artista ammette che "a condurla verso il percorso d illustratrice di mondi invisibili è stato il libro Fate...", tanto che all'inizio del volume è presente una prefazione scritta da entrambi questi artisti.
Brian Froud ad esempio descrive Compiet come "un'artista che, con folgorante entusiasmo, toglie il velo alle sfuggenti personalità di creature solitamente invisibili ai nostri occhi. Le sue linee sfumate vibrano di energia spirituale, rincorrono e poi arrivano a esprimere la natura ingannevole di queste entità liminali. La sua opera è permeata da limpide sfumature di acquerelli che sembrano tratti da una cassetta di colori attinti all'aurora boreale, e che dipingono con eloquenza le sempre mutevoli qualità del paese delle fate". 
Alan Lee invece afferma: "Questi schizzi hanno la vividezza di bozzetti realizzati sul campo, di qualcosa di osservato alla svelta e poi messo su carta prima che se ne attenui il ricordo, ma incarnano anche le indefinibili qualità degli esseri che vi sono tratteggiati. Catturano una traccia della loro elusiva, cangiante e mutevolr tramite le tecniche utilizzate e peculiari abilità di Iris - il mondo in cui riesce a identificarsi a tal punto coi suoi soggetti che le linee fluide e le velature di colore sono animate tanto per la loro natura quanto per intenzione".
 
 
 
  Sopra: Le illustrazioni realizzate da Iris Compiet sono molto belle, incantevoli, graziose e curate, dall'aspetto dettagliato ma allo stesso tempo un po' sfuggevole, come quelle di queste pagine che rappresentano l'Atica Madre, la fta dell'assenzio (in alto), i troll e i sumpft (in basso).
 
Le creature disegnate dalla Compiet sono molto belle, e parte di questa bellezza è data dal fatto che l'artista è stata in grado di donare ad esse un lato oscuro che ben pochi illustratori sono riusciti trasmettere alle proprie, e tra questi pochi ci sono proprio Froud e Lee. Come questi artisti anche lei è riuscita a rappresentare sia il lato bello, incantevole e meraviglioso delle creature del popolo fatato, sia la loro natura più oscura, dispettosa, macabra e crudele. 
Ho trovato divertente (anche se con un po' di amarezza) il fatto che l'artista abbia scritto un'avvertimento al lettore riguardo alla nudità delle fate: "Raramente le creature della Faglia si preoccupano di vestirsi. Non avendo, esse, alcune familiarità con i concetti di "vergogna" e "pudore", in questo libro comparirnno alcune rappresentazioni di nudità, e starà a chi guarda decidere se intraprendere o meno la lettura".
 
 

  Sopra: Altre incantevoli e affascinanti illustrazioni della Compiet, che questa volta ritraggono Draghi (in alto a sinistra), unicorni (a destra) e la skypta (in basso) una creatura magica che rapisce i bambini umani.
 
"La faglia delle fate" di Iris Compiet è un volume molto bello, che si ispira alle opere di Brian Froud e Alan Lee (come la loro famosissima opera "Fate" del 1978, ma anche altre come "Good faeries/Bad faeries", la maggior parte delle quali purtroppo mai pubblicate in italiano. Lo stesso Alan Lee infatti spiega: "Iris ha scelto un punto di partenza simile al nostro, ma ha aperto molti nuovi e inconfondibili sentieri in questa antica foresta di consuetudine, sogni e storie mai raccontate, così da suscitare una fantastica combinazione di familiarità e sorpresa".
Ciò che rende affascinante le illustrazioni di Compiet è proprio la somiglianza con le immagini di Froud e Lee, ma al contempo anche il modo in cui l'artista in parte se ne discosta, rendendo le sue creature uniche e irripetibili.
Ciò che mi ha colpito è come l'artista sia riuscita a donare agli esseri di una medesima specie molte variazioni fisiche (un po' come accade anche per noi esseri umani), creando una gran varietà di creature.
E' evidente che in quest'opera la parte preponderante la svolgono le illustrazioni, sebbene esse siano accompagnate da testi e descrizioni, le quali sono comunque interessanti da leggere.
Una splendida opera che nessun amante delle creature fatate (e in particolare di quelle di Brian Froud e Alan Lee) può lasciarsi sfuggire.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2018 dalla Eye of Newt Books col titolo "Faeries of the faultlines", ed è stato edito in italiano nel 2022 dalla Moscabianca Edizioni. Il volume ha una copertina rigida, misura 26,6 cm d'altezza e 20,5 cm di lunghezza, ha 184 pagine e costa 24 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo. 

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