In questo speciale dedicato ai libri privi di disegni (mentre il mio
blog è specializzato in libri illustrati) vi parlerò di tre romanzi (all'inizio dovevano essere 4 mentre poi ho scoperto che uno è illustrato e quindi ne parlerò a parte) con protagoniste femminili preadolescenti o adolescenti, le quali, come tutte le ragazze in questa fase, devono affrontare delle piccole e grandi sfide quotidiane: trovarsi un ragazzo, i primi amori, genitori che si risposano, nuove sorellastre, sentirsi diversi dagli altri.
Sono tutti argomenti che sicuramente possono risultare interessanti e toccare le ragazze (ma anche i ragazzi) di 11/12 anni.
Il primo libro di cui avrei voluto parlarvi, ma di cui alla fine ho fatto un post a parte (che trovate qui), è scritto da Jacqueline Wilson, di cui avevo già letto una sua opera ("Mezzanotte: Esprimi un desiderio tra il primo e l'ultimo rintocco"), anche se questo è decisamente più famoso dell'altro, tanto da essere il primo di una serie composta poi dai seguenti seguiti: "Girls in stress" (del 2003, "Girls under pressur" il titolo originale), "Girls by night" (del 2004, , "Girls out late" il titolo originale) e , "Girls don't cry" (del 2005, il titolo originale"Girls in tears").
Altri due libri fanno invece parte di una collana, rivolta alle ragazzine, che si chiamava "Ragazze come te": la quale ha per protagoniste adolescenti tutto pepe alle prese con
compagni di scuola in piena "emergenza ormonale", amicizie complici e
profonde, rivalità e gelosie. Come scritto per la presentazione della collana: "Le adolescenti sperimentano ogni giorno gli stessi problemi con la scuola, l'amicizia e l'amore; ma ognuna di loro è convinta di essere l'unica a provare certi sentimenti.
L'identificazione con le protagoniste dei racconti è il segreto del successo di questa collana, capace di parlare alle generazioni del telefonino con il suo stesso linguaggio."
I due titoli di cui vi parlerò sono entrambi scritti da Sabine Both, ma la collana comprendeva anche altre autrici.
L'ultimo titolo, infine, è invece molto recente (appena uscito a gennaio del 2025) che parla di una ragazza diversa dalle altre (per il suo particolare colore di capelli) che dovrà imparare a non uniformarsi e ad imparare a vivere e accettare la propria unicità.

"COL CUORE TRA LE NUVOLE" di Sabine Both con 187 pagine, edito nel 2006 dalla Edizioni Sonda (costo di euro. Titolo originale: "Umzug nach Wolke Sieben", 19).
Jule è sotto shock: i suoi genitori hanno traslocato in una
nuova città e lei è stata obbligata a seguirli! Quando il padre comunica la cosa diciamo che Jule non la prende bene, anzi, fa una vera e propria scenata: "<<Un momento!>>. Finalmente il mio cervello era riuscito a spiegarsi il contenuto di quei discorsi. <<Non possiamo assolutamente trasferirci!>>.
<<Eh?>> brontolò Cora e si picchiettò il dito sulla tempia. <<Hai qualche rotella fuori posto?>>.
<<Ho tutte le rotelle a posto, io!>> ribattei. <<Sono appena diventata portavoce della classe. Un incarico del genere dura almeno sei mesi! Anna e io abbiamo appena fondato l'altra settimana il nostro fanclub dei Backstreet Boys. Ma i Backstreet Boys verranno qui soltanto l'anno prossimo!>>
<<Beh, Jule>> sbadigliò Cora. <<Altri problemi?>>
<<Oh sì!>> risposi inviperita, e nella mia voce tremula già si sentia il pianto. <<Senza di me la squadra di nuoto non può vincere la coppa. Mi occupo di una pianta di pomodori nell'orto della scuola. Avete la benché minima idea di quanto tempo ci vuole perchè una pianta di pomodori cresca?>>.
Ora avevo perso definitivamente il controllo. Piangevo come una fontana.
<<Jule. Angelo mio. Tutt dovremo accettare dei compromessi>> disse mamma, e cercò di prendermi fra le braccia.
Io mi staccai e mi alzai di scatto dal tavolo. <<Che cosa ha a che fare tutto questo con i compromessi?>> gradai, e la mia voce suonò stridula. <<Qui si tratta della mia vita, ma sembra che non interessi a nessuno.>>
Corsi nella mia camera, sbattei la porta, la spalancai di nuovo, acchiappai il telefono, di nuovo feci sbattere la porta, la chiusi a chiave a doppia mandata."
La nuova classe è
orribile, i compagni sono stupidi (si ritrova pure vicina di banco con un ragazzo che la prende in giro), le compagne oche e tutti stanno agli
ordini di quella vanitosa di Elena. Per fortuna arriva Matilde, un'altra
"nuova", con cui Jule si capisce al volo. E può confidarle che si è
innamorata! Peccato però che Tilde, la sua nuova amica, non sia per nulla entusiasta di questo innamoramento e consigli costantemente a Jule di lasciarlo perdere perchè "Gli uomini danno solo problemi!".
Ovviamente la ragazza non può darsi per vinta così presto, ma non è facile attirare l'attenzione di un ragazzo più grande, specialmente se si è ancora poco sviluppate e se si è in classe con una ragazza bella e sicura di sé (oltre che antipatica, visto che prende sempre in giro Giulia e Tilde) come Helen.
Le cose si fanno interessanti quando Jule vede che a Carlo, il ragazzo che le piace, sembra piacere Helen, a cui però piace Marco, un ragazzo compagno di classe di sua sorella Cora e che è pure innamorato di quest'ultima, peccato che lei non se lo fili di striscio e che abbia invece una cotta per un altro ragazzo più grande. Così Anna suggerisce a Jule: " <<Cora non sopporta Marco. Non c'è nessun motivo per cui tu non debba usare u tuoi contatti con Marco, per far sì che lui ed Helen si mettano insieme. Poi avrai via libera.>>"
A seguito di una discussione con Tilde alla fine anche quest'ultima decide di aiutare la protagonista a conquistare il suo innamorato, pur rimanendo sempre della convinzione che gli uomini sono dei traditori (opinione che si è fatta a causa di suo padre): "<<Devi fare in prima persona l'esperienza che tutti gli uomini sono dei furfanti>> aveva detto con tono deciso un paio di giorni prima. <<E quindi, perchè non con questo Carlo?>>"
Una storia semplice, che parla di un'adolescente e dei suoi problemi sentimentali e relazionali con i coetanei, le amicizie, le prime cotte, come affrontare la snob della classe. Per una volta invece il rapporto con i genitori scorre piuttosto tranquillo, i genitori della protagonista sono infatti delle persone molto carine, gentili, comprensive e presenti con le figlie, sempre pronti ad ascoltarle e sostenerle senza essere troppo invadenti. Il che comunque non significa che Jule a volte non si arrabbi con loro e non urli loro di odiarli, ma i genitori comprendono e semplicemente lasciano che il momento passi.
Pur nella sua semplicità la storia è piuttosto coinvolgente, sia mentre Jule aiuta la sorella a conquistare il ragazzo che le piace, per poi accorgersi che è un poco di buono e farla innamorare invece di quello che le andava dietro ma che inizialmente a lei non piaceva. Anche la relazione con Carlo, il ragazzo di cui Jule è innamorata non è la classica storia banale o scontata, infatti anche lui forse non è la perla di ragazzo che la protagonista pensava...
Un romanzo molto carino, semplice ma coinvolgente, adatto ad essere letto a partire dagli 11/12 anni (12 anni è anche l'età della protagonista d'altronde) e che può far capire agli adolescenti quanto l'amore possa essere imprevedibile, nonché doloroso ma anche bello, quando si trova qualcuno di sinceramente interessato a noi.

Sopra: Sulla copertina vediamo quella che probabilmente è la protagonista, mentre vola sopra la città appoggiata ad un cuore gigante e rosso come i tetti dei palazzi sottostanti.
"NEMICHE DEL CUORE" di Sabine Both con 189 pagine, edito nel 2006 dalla Edizioni Sonda (costo di 9,90 euro. Titolo originale: "Liebe geteilt durch zwei", ).
Emma è al settimo cielo: Sascha le ha chiesto di essere la sua
compagna al corso di ballo! Ma suo padre le annuncia che vuole
risposarsi. E per di più con una donna che ha già una figlia, Maya, una
vera smorfiosa: "Già mi vedo Maya, che arriccia il naso disgustata e alza le spalle, come a dire: <<Emma? Emma? Chi è già questa Emma>> .
Come può una persona così a posto come Irene, la fidanzata di papà, ad avere per figlia un tale demonio? Che la'abbiano scambiata in saa parto? Sembra impossibile che abbiano dei geni in comune!
<<È una bella comodità che abbiate gli stessi anni!>> mi aveva detto papà un paio di mesi dopo aver rimorchiato Irene per la prima volta. ma quale praticità! Oltre al fatto che abbiamo la stessa età, maya e io non abbiamo niente in comune: non possiamo nemmeno annusarci! Dopo tre fine settimana battaglieri passati insieme, il numero della stessa età è stato tolto dal cartellone. Da allora, quando papà va da Irene, io resto dai nonni, e quando Irene viene da noi, Maya resta da sua zia. Soluzione perfetta! "
Non solo si ritrovano nella stessa classe, ma le sue
amiche fanno a gara per stare in compagnia della sorellastra, mentre i
compagni le sbavano dietro. Quando poi Maya si avvicina a Sascha, Emma è
costretta a far scattare le misure di sicurezza...
Effettivamente Maya non si comporta bene nei confronti di Emma, combinandole tutta una serie di cose che farebbero venire il fastidio a chiunque: si lamenta della sua stanza (che in realtà è la più grande, visto che era quella di Emma e che lei ha ceduto), copre con la pittura delle stelle rosse che Emma aveva personalmente dipinto nella stanza per abbellirla, il giorno del trasloco di nasconde in bagno con la scusa di farsi la doccia per evitare di trasportare i suoi scatoloni in camera, continua a tenere il muso e a non parlare con Emma, si ferma fuori fino a tardi facendo preoccupare la sorellastra e i nonni, cerca di rubare le amiche di Emma...
E la cosa peggiore della faccenda è che, almeno all'inizio, nessuno sembra supportarla, col padre che le dice di portare pazienza perché Maya ha dovuto cambiare città e scuola, oltre che casa: "<<Papà, va via!>>.
Lui non ci pensa neppure. Chiuse la.portandella camera dietro so sé e mi spinge senza preavviso sul letto.
<<Cerca almeno di fare uno sforzo!>>
Per l'indignazione dalla gola mo esce soltanto uno squittio sonoro.
<<Io devo fare uno sforzo? Io? Io? Io?>>.
Papà evidentemente non ha alcuna voglia di scene isteriche da parte di sua figlia e fa una smorfia.
<<Si può ancora parlare normalmente con te?>>"
<<Si può ancora parlare normalmente con te?>> Ecco qui dunque!". Da quando sei così affettato. E devi fare la Cenerentola adesso, mentre quella deficiente della mia sorellastra recita la parte della Principessa sul pisello e si fa la doccia dalla mattina alla sera? Non c'è la voglio qui! Rivoglio la mia camera! Voglio la mia pace! Non la voglio nella mia classe! Voglio che se ne vada. Voglio...>>.
<<Emma! Chiudi quella bocca!>> La voce di papà è dura come un blocco di cemento.
Mi chiude la bocca? Mi ruba la mia libertà d'espressione? Me la chiudo come se fosse una cerniera.
Papà non si lascia impressionare dalle fessure dei miei occhi.
<<Ascolta. Io esiguo che ti faccia tutti gli sforzi possibili!>>
Esigo? Dove siamo, nell'esercito?
Papà prende un bel respiro. <<Per Maya non è per niente facile. E' dovuta andare via da casa. Ha dovuto lasciare la sua stanza. Ha dovuto lasciare la sua classe e i suoi amici. E qui non conosce nessuno. Prova a immaginare come ti sentiresti tu al suo posto!>>"
Ed Emma ci prova, ma Maya continua a essere scostante nei suoi confronti, in compenso riesce a fare colpo subito sugli altri, compresi gli amici e le amiche di Emma: "Maya frena di colpo e io le arrivo vicino al portapacchi.
<<Ora stammi a sentire! Non l'ho chiesto io di vivere con te sotto lo stesso tetto. E solo perché i nostri stupidi genitori hanno colto così, questo non vuole dire che anche noi due ora dobbiamo avere qualche forma di contato l'una con l'altra. Quindi risparmiato il tuo bla bal. Chiudi il becco e lasciamo in pace>>.
Uau! Questo sì che è parlare chiaro!"
La situazione è così difficile inizialmente per Emma anche perché nessuno crede che Maya si comporta male, perfino le sue amiche difendono la nuova arrivata, almeno finché non scoprono di che pasta è fatta.
Ovviamente alla fine si scopre che in fondo Maya non è Cattiva, ma che era gelosa di Emma perché ha un padre che le vuole ben, ha tanti amici, due ragazzi che la corteggiano, perché è gentile e tutti le vogliono bene ecc...
Tutta la vicenda, che è raccontata in prima persona dalla protagonista, è molto coinvolgente e intrigante, una lettura da leggere tutto d'un fiato. In questo libro speravo di trovare un rapporto di rivalità tra due coetanee a cui tocca iniziare, per una scelta dei genitori, la loro quotidianità e questo darà luogo a incomprensioni, dispetto e ingiustizie. Se state cercando un libro di questo tipo questo libro fa per voi.
Poi non poteva mancare la componente amorosa, a Emma infatti piace Sasha, un ragazzo con cui tra l'altro ha anche un bel rapporto di amicizia, i due si piacciono reciprocamente, ma nessuno dei due esprime apertamente i suoi sentimenti all'altro. Quando poi arriva Maya la cosa si complica dando vita ad alcuni equivoci che faranno allontanare i due innamorati. C'è da dire che in questo caso non era nulla di premeditato da parte di Maya, ma so o incomprensioni dovute alla poca comunicazione tra la coppia.
I personaggi sono ben caratterizzati, e il fatto che la storia sia stata scritta in prima persona e narrata dalla protagonista aiuta ancora di più i lettori a sentirsi coinvolti nella vicenda. Sasha è un ragazzo a posto, le amiche di Emma sono simpatiche ma pensano con la propria testa, e anche i genitori di Emma e Maya non sono così male, e si vede che tengono alle proprie figlie
Un libro carino, molto coinvolgente e appassionante, che parla del burrascoso rapporto tra due coetanee che si ritrovano a dover vivere assieme visto che i loro genitori hanno deciso di sposarsi e che non si sopportano, ma che impareranno a conoscersi meglio e a superare in modo sincero le divergenze.

Sopra: La copertina sui toni del viola, del rosso e dell'arancione mostra in primo piano le due protagoniste, a sinistra Maya e a destra Ellie.
"GAYAMBRITA INDACO" di Catia Proietti con 128 pagine, edito nel 2025 dalla GIUNTI Editore (costo di 14,00 euro).
Gayambrita Indaco è una ragazza speciale, nata con una gran massa
di capelli fra il blu e il viola e con il potere di calmare le persone: "Gayambrita era nata con i capelli di un colore difficile da definire, una sfumatura tra il blu e il viola su una riccia chioma disordinata che le incorniciava il corpicino roseo fin sotto le natiche. E quando l'ostetrica l'aveva presa in braccio , si era sentita pervadere da una sensazione di benessere, come se tutta la fatica accumulata in giorni di lavoro in ospedale fosse di colpo sparita."
La sua vita scorre felice finché non approda in prima media, dove la sua
capigliatura e il suo carattere diventano in poco tempo un problema.: "I capelli le arrivavano fino alla caviglie e si muovevano con onde delicate ogni volta che lei muoveva il capo. Era alta un metro e tante voglia di crescere, pesava 45 kili o giù di lì e aveva un 35 di piede. Gli occhi erano due bottoni neri e il naso aveva una leggera curva a destra, memoria di un giorno in cui a tre anni era inciampata nei suoi stessi capelli. Motivo per il quale, finchè avevano potuto decidere, Cia e Cio le avevano sistemato la chioma sulla nuca come fosse un turbante.
Sì, lo so. Ti verrà semplice chiedere: <<Ma non potevano portarla dal parrucchiere?>>.
Il punto è che Gayambrita Indaco non era un caso semplice. I suoi capelli erano forti. indomiti, avevano rotto più di una forbice, ma non c'era parrucchiere in città che non si fosse cimentato nell'impresa di tagliarli. Qualcuno c'era riuscito, ma aveva chiesto un conto piuttosto salato per la fatica e comunque nel giro di una settimana i capelli erano ricresciuti velocemente. "
Il primo giorno di scuola Gayambrita capisce che i sono tante cose che non funzionano e si reca a protestare dal preside, la quale le dice che lei non può protestare solo a suo nome, perchè se lui formasse due classi al post di una unica da 30 alunni (che non hanno neppure spazio per muoversi) qualcuno potrebbe protestare.
Inoltre, poco tempo dopo, per aver realizzato un murale senza il permesso del preside, la madre di Tania, la migliore amica di Gayambrita, fa una scenata in classe davanti all'insegnante di arte e agli alunni perchè durante l'attività alla figlia gli si è macchiato il tutù, e così la ragazzina perde anche l'amicizia di Tania.
Senza neanche accorgersene, Gayambrita si ritrova divisa in due: la
parte visibile si comporta come gli altri, si taglia i capelli e li
tinge di castano, mentre il suo cuore e la sua chioma indaco, invisibili
a tutti, rimangono nascosti in fondo a un pozzo. Un viaggio delicato e
fantastico negli anni del cambiamento, quando scegliere tra conformarsi o
mostrare la propria unicità può davvero essere difficile.
Una storia breve che, senza polemica, cerca di mettere in luce alcuni aspetti negativi in primis del sistema scolastico, come ad esempio le classi pollaio, infatti la classe di Gayambrita è composta da 30 alunni, e poi la mancanza di luoghi ideali dopo poter far apprendere gli alunni, visto che nella classe della protagonista si sta così stretti che nessuno può muoversi: "Gayambrita rimase a bocca aperta er lo stupore perchè non pensava potessero convivere tanti ragazzi in un'unica aula e seppe poi che le chiamavano "classi pollaio"!!! Ma ti rendi conto?
E lei ci rimase male. Tanto male. Perchè non si sentiva affatto un pollo.
Nell'aula I C c'erano file di banchi attaccate le une alle altre e due unici corridoi ai lati, tanto stretti che anche i più magri dovevano mettersi di taglio e trattenere il respiro per passare. tant'è che alcuni preferivano chinarsi e camminare carponi sotto i banchi, tra gli zaini poggiati a terra e i piedi dei compagni."
Vi è poi il rapporto con gli adulti, in particolare con i docenti e il preside, i quali mostrano di non apprezzare la diversità di Gayambrita e il preside, piuttosto che cercare di far qualcosa per migliorare la scuola, preferisce prendersela con una ragazzina e con l'insegnante che, per una volta, aveva deciso di fare un progetto effettivamente bello e divertente.
Oltre al rapporto con gli adulti c'è anche quello con i coetanei, in primis la migliore amica di Gayambrita, Emma, che tradisce l'amica per qualche macchia di colore sul tutù, rifiutandosi di rivolgerle la parola per anni. Naturalmente Gayambrita farà altre amicizie, anche se abbandonerà ad esempio quella con Tania, una ragazza alta e con le orecchie grandi per conformarsi e stare assieme ad altre ragazze che non vengono escluse. E poi, in terza media c'è l'incontro con Elena, una ragazza che perde piume in giro e che dice di vedere le persone per come sono realmente, e infatti vede che Gayambrita ha i capelli indaco, nonostante lei li tagli e li colori ogni settimana. Sarà grazie a lei che, dopo più di due anni in cui la vera Gayambrita è ststa richiusa dentro un pozzo (metaforicamente parlando), questa deciderà di uscire, cos' Gayambrita potrà ritornare ad essere veralemnte lei, con i suoi capelli strani e unici, anche se non sa ancora a cosa potrebbero servirle o perchè ce li ha.
Una storia carina che utilizza tra l'altro un linguaggio particolare, molto metaforico, dove il bisogno di Gayambrita di chiudersi in se stessa e di omologarsi viene mostrato con lei che si chiude dentro un pozzo; oppure quando si dice che il muro di Tania è crollato sembra che lo si intenda sia metaforicamente che fisicamente, poichè si parla di calcinacci sparsi in giro e polvere.
Anche i nomi vengono dati in modo peculiare, ad esempio i cognomi dei personaggi rappresentano una loro caratteristica: Gayambrita Indaco per via dei suoi capelli, Emma Tutù perchè vuole fare la ballerina e indossa sempre un tutù, Tania Campana per il suo udito e le orecchie enormi, Elena Piumini per via delle sue piume... ma c'è anche l'anno scolastico che viene definito "duemilaoltre", o l'istituto comprensivo che si chiama solo I.C. ecc...
Dall'altro lato comunque devo dire che mi aspettavo un po' di più da questa storia, la quale si legge in modo estremamente veloce ma che a me ha lascianto anche un po' un senso di insoddisfazione. E' vero che ci sono dei messaggi carini e anche diversi spunti di riflessione al suo interno, però quando sono arrivata alla fine mi sono sentita come se tante questioni fossero state un po' sorvolate, tipo la relazione con Emma, la quale alla fine non parla più con Gayambrita e se ne va per frequentare una scuola di ballo, anche se prima di andarsene risponde al sorriso della protagonista, però boh, per me non è stato abbastanza. Oppure la questione della protesta col preside non verrà più ripresa e questo ha continauto a fare ciò che voleva. Sì, alla fine la vera Gayambrita è riemersa dal pozzo e ora non deve più nascondersi, ma ciò accade nel penultimo capitolo e nel successivo si parla solo di come Gayambrita trascorrerà le vacanze estive con le amiche (Tania ed Elena), senza accennare a come i compagni che all'inizio si erano dimostrati così stupiti dai capelli della protagonista abbiano reagito. Infine non si sa perchè la protagonista abbia questi capelli o cosa questi comporteranno per lei in futuro, anche la questione che lei sembrava avere una sorta di potere di calmare e rasserenare la gente viene persa, come se non fosse mai esistita, e non so, pensavo che questa portasse da qualche parte.
Tirando le somme una lettura carina, veloce, che propone anche degli interessanti spunti di riflessione e uno sguardo interessante sulla crescita e sull'accettazione del fatto di essere diversi, ma che da un lato ho trovato un po' insoddisfacente sotto certi aspetti che secondo me sono stati un po' soprasseduti o lasciati un po' in sospeso.

Sopra: Sulla copertina bianca spiccano le ciocche di capelli azzurro/violetto della protagonista, e le gorbici gialle che stanno per tagliarli.
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