"Tante fiabe in rima" è una raccolta di racconti fiabeschi riscritti in rima da Antonella Ossorio, accompagnati dale illustrazioni di Serena Riglietti.


Sopra: Sulle copertine di queste due edizioni compare un'illustrazione tratta dalla fiaba di "Hansel e Gretel", in cui vediamo la grande matrigna.
Una raccolta di storie in rima baciata (AA BB), in cui l'autrice rivisita le fiabe classiche riscrivendole in rima: "Cappuccetto Rosso", "Hansel e Gretel", "Il pifferaio magico", "Cenerentola", "I tre porcellini" e "Il brutto anatroccolo" sono narrate in modo originale, con un finale a volte diverso da quello conosciuto.
Come scritto sul retro di copertina: "Queste fiabe sono fatte per giocare, per ridere e cantare. Perciò il Lupo, anche se ha provato a mangiarsi Cappuccetto Rosso, non può essere poi così cattivo; il Pifferaio non può avere il coraggio di far sparire per sempre i bambini di Hamein; e i Tre Porcellini ..."
Ecco ad esempio degli estratti della storia del Pifferaio magico:
"Accorrete! Ne paese
c'è un'orribile invasione:
topi, topi dappertutto,
ce ne son più di un milione!
Nulla più li può fermare,
stan mangiandosi di tutto;
dopo aver fatto fuori
due quintali di prosciutto,
quattrocentotrè salami,
un vagone di biscotti,
polli arrosto, maccheroni,
caramelle, gianduiotti,
dando prova di essere
per nulla schizzinosi
all'assalto son partiti
degli oggetti più curiosi. [...]
Dopo un'ora uno straniero
si presenta al municipio
dichiarando: "I roditori
li detesto per principio!
E' il topastro un animale
sciocco, sudicio, dannoso,
e vi dico, francamente,
che mi provoca il nervoso.
Sono sempre stato un tipo
tollerante e riguardoso,
amo tutti gli animali,
però il topo è assai noioso!"
Il Pifferaio si accorda col borgomastro per aver in cambio dei suoi servigi un vassoio di focaccia al pomodoro, che però alla fine il borgomastro non vuole dargli, così il Pifferaio fa sparire col suo flauto tutti i bambini della città, come nella storia originale. Dopo però egli ritorna al municipio e il borgomastro, pentito, gli consegna quel che vuole: "Gli risponde il borgomastro: / "Ha ragione la capisco, / e, benché la sua reazione / io ritenga esagerata, / il vassoio di focaccia / potrà aver nella giornata." / "Sì" risponde il pifferaio / ed intanto l'occhio strizza, / "ma ricordi la lezione: / non si scherza con la pizza!" "
Nella fiaba di Cappuccetto Rosso il Lupo viene infine risparmiato, anche se si ritrova un buc in pancia e ha ricevuto una pedata da Cappuccetto: "Però quel lupo Osvaldo, / sebbene un po' selvatico, / era un tipo gioviale, / tutt'altro che antipatico. / E poi di lupi veri, / sappiamo bene in fondo, / ne son rimasti pochi / in questo nostro mondo; / per questo volentieri 7 gli salviamo la vita. / E adesso arrivederci, / la favola è finita."
In "Cenerentola" la protagonista si sposa col principe dopo aver provato la scarpa, mentre la matrigna è rinchiusa in gabbia e le sorelle si sposano con un idraulico ed un cuoco: "Fu la matrigna, per la gran rabbia / presa e rinchiusa dentro una gabbia / e la burlavano grandi e piccini / tirando arachidi e bruscolini. / Quelle due perfide delle sorelle / che non volevano restar zitelle, / si maritarono, tre mesi dopo, / con un idraulico e con un cuoco. / Posso giurarvi, senza smentita, / che rovinarono la loro vita. / Il matrimonio fu duraturo / tra Cenerentola ed il suo Arturo / e, circondati da amici e parenti, / vissero sempre felici e contenti."

Sopra: Due pagine con la storia in rima di Cappuccetto Rosso, di cui vediamo anche un disegno della scena con la bambina che fa le domande al lupo vestito da nonna.
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni di Serena Riglietti, le quali hanno un aspetto dolce e tenero, con dei colori ad acquerello dai toni vivaci, accesi e brillanti. Sono delle immagini abbastanza graziose e carine, che rappresentano ciò che avviene nei testi, mostrando ad esempio Cappuccetto Rosso mentre parla col lupo travestito da nonna; Hansel e Gretel che si stanno mangiando la casa della strega; Cenerentola mentre balla col principe; il pifferaio che guida i topi verso il fiume; ecc...
Sono immagini che quindi supportano i testi, e infatti sebbene spesso occupino i tre quarti dell pagina, esse sono state poste assieme ai testi.
Alcuni disegni comunque presentano delle prospettive interessanti, come ad esempio l'immagine che mostra Cenerentola e il principe mentre ballano con una prospettiva dall'alto verso il basso, o quella in cui Cenerentola prova la scarpa con una prospettiva dal basso, dove siamo all'altezza del piede della ragazza, nella scena in cui Hansel e Gretel sono portati dentro al bosco dal padre vediamo la scena di spalle, come se noi li stessimo seguendo e gli andassimo dietro.




Sopra: Alcune delle illustrazioni colorate ad acquerello della Riglietti, di cui quella in alto a sinistra tratta dalla fiaba di "Hansel e Gretel", quella a destra da "Cenerentola", quella centrale da "Il pifferaio magico" e l'Ultima da "i tre porcellini".
"Tante fiabe in rima" di Antonella Ossorio è un libricino carino, adatto alla lettura in autonomia a partire dai 7 anni, ma che altrimenti può essere etto anche a bambini di 4/5.
Le rime sono semplici ma musicali e simpatiche, grazie allo schema in rima baciata, con storie che si ispirano alle fiabe classiche, ma di cui l'autrice ha un po' cambiato i finali: il lupo non viene ucciso, di Hansel e Gretel invece non sappiamo che finale abbiano scelto (saranno tornati dalla famiglia o saranno partiti per conto loro?), il pifferaio magico alla fine riceve il suo premio e restituisce i bambini alla città, le sorellastre di Cenerentola hanno finito er sposare due uomini qualunque, il lupo dei tre porcellini diventa vegetariano.
La fiaba del brutto anatroccolo termina più o meno come l'originale, con brutto anatroccolo che scopre di essere un bel cigno, però la riflessione che ne deriva è diversa. Se nella fiaba di Andersen vi è un sentimento di rivalsa nei confronti di coloro che avevano preso il giro il giovane cigno, mentre qui costui fa una riflessione interessante sul fatto che sarebbe stato meglio se gli altri fossero stati in grado di accettarlo anche se il suo aspetto non gli piaceva: "Disse allora: "Son giulivo / d'esser bello come un divo, / ma contento sarei stato / se mi avessero accettato / quando, brutto e malridotto, / ero ancora un paperotto / senza casa e senza amici". E tu, bimbo, che ne dici?" Tantopiù che a deriderlo erano stati anche animali che comunque non erano privi di difetti e nemmeno questa gran bellezza.
Un libro semplice, molto orecchiabile e piacevole da ascoltare, che volendo può dare degli spunti per alcune riflessioni.
Il volume è stato pubblicato originariamente nel 1996 dalla Raffaello Editrice, ha 104 pagine, una copertina flessibile, misura 1,9 cm d'altezza e 13 cm di lunghezza e costa 11.000 LIRE oppure 5,68 euro.
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