mercoledì 4 maggio 2022

Rè Artù e i cavalieri della tavola rotonda di Laura Russo e Andrè Ducci

Dopo avervi parlato di "Mitiche: storie di donne della mitologia greca" di Giulia Caminito e Daniela Tieni questa volta vi presento un altro volume che fa parte della collana della casa editrice La Nuova Frontiera junior dedicata ai grandi classici rivisitati. Tale collana comprende anche: "Le mille e una notte" (2013) di Nadia Terranova e Christopher Corr, "Miti romani" (2013) di Carola Susani e Rita Petruccioli, "Iliade" (2014) di Luisa Mattia e A. Ruggieri, "Orlando furioso e innamorato" (2014) di Idalberto Fei e R. Petruccioli, "La divina commedia" (2015) di Paolo Di Paolo e Matteo Berton , "Le fiabe di Charles Perrault" (2018) di Giuseppe Girimonti Greco ed Ezio Sinigaglia, "Miti e storie dell'antico Egitto" (2018) di Sofia Gallo e Andrea Rivola e molti altri titoli...
Il volume di cui vi parlerò oggi è "Re artù e i cavalieri della Tavola Rotonda" scritto da Laura Russo e con le illustrazioni di Andrè Ducci.
 
Sopra: Sulla copertina si vede Artù, ancora giovane, mentre estrae la spada Exalibur dalla roccia; da notare la peculiare scelta dei colori.
 
Come si può capire dal titolo, questo volume narra la storia e le gesta di Artù e dei suoi cavalieri, riscritte da Laura Russo, poiché, come scrive l'autrice: "Le storie e le leggende della saga arturiana non hanno mai perso il loro fascino".
L'obiettivo dell'autrice è quello di riscrivere i racconti del ciclo arturiano in modo da poterli rendere fruibili e apprezzabili anche a un pubblico giovane, a partire dai 6/7 anni. Le storie che questo volume contiene riguardano: Mago Merlino, la nascita di Artù, la spada nella roccia, le nozze di Artù, la tavola rotonda, Lancillotto, Morgana, Ginevra, Parsifal, la ricerca del Graal.
Nonostante il pubblico a cui l'opera è destinata e nonostante i miti arturiani non siano storie rivolte ad un pubblico giovane, a causa anche delle varie relazioni amorose spesso non molto limpide, Laura Russo ha fatto un buon lavoro di adattamento, scrivendo dei testi chiari, scorrevoli, abbastanza semplici da venire compresi anche da dei bambini, ma non per questo stravolti. Le vicende che riguardano il ciclo arturiano sono rimaste intatte, ad esempio quando viene descritta la nascita di Artù (o meglio il suo concepimento) viene detto che Uther Pendragon ingannò la moglie di un altro uomo, assumendo grazie a Merlino le sembianze del marito di questa, e passò la notte con lei.
"Nella notte Merlino sollevò una nebbia fatata grazie alla quale Uther con le fattezze del duca cavalcò fino agli spalti del castello. Lì il duca di Cornovaglia vegliava, fissando lo sguardo nel buio, come se presentisse il suo destino. Inutilmente tentò di combattere: il re uccise il rivale ed entrò nella camera della sua sposa.
<<Mio padre è morto!>> disse Morgana, la figlia del duca e di Igraine che era corsa nel letto della madre.
<<Cosa dici mia cara, non vedi, tuo padre è qui, è tornato! Ormai siamo al sicuro>> disse Igraine e prendendola in braccio la riportò nella sua stanza.
Uther Pendragon rimase con la moglie del duca tutta la notte. Poco prima dell'alba, come Merlino gli aveva comandato, lasciò il castello."
Tale vicenda è stata presa dal racconto di Goffredo di Monmouth, il quale fu il primo a narrare le origini di Artù, ispirandosi alla Historia Brittonum del IX secolo, in cui venivano invece solo narrate le dodici battaglie di Artù combattute contro i sassoni. Altre vicende, sempre presenti in quest'opera, come quella de Lancillotto e Ginevra o di Persival e il Graal, furono invece scritte da Chrétien de Troyes tra il 1170 e il 1190.
Poichè esistono varie versioni dei miti arturiani a volte l'autrice decide di scegliere quella che probabilmente ritiene più congeniale, ad esempio in questa versione Mordred è il figlio di Artù e Morgana (la quale sarebbe la sorellastra di Artù da parte di madre), questa è una delle possibili versioni riguardo alle origini di Mordred, anche se non la più diffusa e accreditata. Vi è ad esempio una variante in cui la madre di Mordred sarebbe Morgause, un'altra sorellastra di Artù, mentre la versione di Monmouth presenta Mordred come figlio del re Loth di Lothian e di sua moglie Anna (o Morgause), che era sorella di Artù Pendragon.
 
Sopra: Due pagine del volume che mostrano il cavaliere Parsifal durante una battaglia.
 
Le illustrazioni di Andrè Ducci, tutte a pagina intera, che accompagnano la storia servono a rappresentare scene descritte nei testi (come il momento in cui Artù estrae la spada dalla roccia alla presenza di Merlino) oppure a mostrare l'aspetto di un determinato personaggio al lettore.
Le tavole di Ducci hanno un aspetto piuttosto particolare e forse anche un po' insolito per illustrare i miti di Artù e dei suoi cavalieri. Per dei racconti classici e antichi (la nascita "ufficiale" de ciclo arturiano si deve a  Goffredo di Monmouth nel 1135) come questi il lettore potrebbe aspettarsi immagini dall'aspetto realistico e solenne, quelle realizzate da Ducci hanno sì un aspetto solenne, ma dall'impronta decisamente più moderna.
Persone e animali sono delimitati da linee nette e precise, linee che solcano in modo deciso anche i volti di persone e animali, per andare a delimitarne i tratti e le caratteristiche facciali (tra cui il naso, le palpebre, gli zigomi, la zona sotto gli occhi, il mento, il gozzo, le guance....), per questo tali linee sono più marcate soprattutto nei volti degli adulti e degli anziani, e meno nei bambini.

 
Sopra: Le illustrazioni di Andrè Ducci, dal tratto moderno, che accompagnano la storia servono a rappresentare scene descritte nei testi (come nell'immagine a destra in cui si vedono i vari cavalieri riuniti assieme a Merlino attorno alla tavola rotonda) oppure a mostrare l'aspetto di un determinato personaggio al lettore (come l'immagine a sinistra che mostra il cavaliere Lancillotto).
 
All'interno di queste linee e contorni i colori sono stati stesi in maniera netta e decisa, senza ombre o sfumature. Le tinte utilizzate hanno tonalità accese, intense, vivaci e brillanti, che fanno risultare le illustrazioni molto colorate, considerando pure il fatto che a volte sono colorati pure gli sfondi.
Una caratteristica particolare di queste immagini però è la scelta dei colori, che è limitata a sole 5 tinte: il bianco (utilizzato anche per la pelle delle persone), il nero, il  rosso/arancione, il giallo e il verde scuro. Una curiosa combinazione di colori che fa subito saltare agli occhi i disegni.
 
 
Sopra: Le tinte utilizzate hanno tonalità accese, intense, vivaci e brillanti. Come potetve vedere i colori scelti sono solamente 5: il nero, il bianco, il rosso, il giallo e il verde.
 
"Re artù e i cavalieri della Tavola Rotonda" scritto da Laura Russo e con le potenti e vivaci illustrazioni di Andrè Ducci è un volume molto ben fatto, che racconta molto bene ai giovani lettori le vicende di Merlino, di Artù e dei suoi cavalieri. 
Non sono un'esperta di miti arturiani, tuttavia da quanto ho letto nel volume e dalle ricerche che ho fatto, le vicende in esso riportate mi sembrano corrette e coerenti col materiale originario, considerando il fatto che questo materiale viene da autori e da periodi diversi (sono infatti molteplici gli scrittori che si sono dedicati a scrivere di Re Artù e dei suoi cavalieri, ampliando le sue storie) e che talvolta le vicende di un medesimo personaggio possono prendere pieghe diverse (come ad esempio la questione sulle origini di Mordred).
Il volume comunque è scritto bene, in modo coinvolgente e avvincente, grazie alla suddivisione in brevi capitoli che si concentrano su determinati personaggi (Merlino, Lancillotto, Morgana...) e sulle vicende vissute da questi, riuscendo a presentare in relativamente poche pagine e in modo soddisfacente le (principali) vicende del ciclo arturiano, che si arricchiscono delle illustrazioni di Andrè Ducci, le quali sono particolari, ma belle, potenti e affascinanti.
 
L'opera è stata pubblicata nel 2020 dallaNuova Frontiera Junior; ha una copertina flessibile, ha 128 pagine, misura 25,5 cm d'altezza e 19,3 cm di lunghezza e costa 16 euro.
 
P.S. Ammetto di aver acquistato questo volume su Re Artù perché ultimamente mi sono appassionata a leggere i libri di una collana che sta uscendo in edicola dedicata proprio alle cronache del ciclo arturiano: "LE CRONACHE DI EXCALIBUR: i miti di Re Artù".
Questa è una collana edita in Italia dalla RBA Italia il 3 settembre 2021 e che comprende 44 uscite (45 libri, siccome la seconda uscita comprendeva due titoli). Come riportato sul sito "La sua storia andò arricchendosi di nuove avventure fino a costituirsi nel più importante ciclo narrativo del medioevo".  Ora questa collezione raccoglie e ordina le diverse fonti del ciclo arturiano e le adatta in versioni letterarie che ci immergono in un universo fantastico e coinvolgente, e in effetti i volumi sono stati fatti molto bene, risultano accurati e interessanti.
La raccolta comprende titoli come: "Mago Merlino e il potere del drago", "Re Artù ed Exàlibur nella roccia", "La fata Morgana e il fuoco della vendetta", "La ricerca del sacro Graal", "Mago Merlino nella torre oscura", "Il potere di Camelot e la terra maledetta", "La Dama del lago e il segreto di Avalon", "La ricerca del Graal e le armi sacre""L'isola di Avalon e le antiche divinità", "Re Artù e la battaglia per la corona""Le antiche divinità e il calderone dei morti", "Il cavaliere Lancillotto nella Dolorosa Guardia"...
Tali volumi sono destinati ad un pubblico più grande rispetto a quello del volume scritto da Laura Russo, a partire dai 13 anni in su.

Sopra: Le copertine delle prime uscite della collana di libri dedicata al ciclo arturiano. La prima uscita è dedicata a Merlino, la seconda ad Artù, la terza a Morgana, la quarta alla ricerca del Graal, la quinta a Camelot e la sesta alla Dama del Lago.
 
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