lunedì 18 luglio 2022

E l'oceano era il nostro cielo di Patrick Ness e Rovina Cai

Patrick Ness è un autore già affermato, creatore della trilogia Chaos e del romanzo "Sette minuti dopo la mezzanotte" illustrato da Jim Kay, nonché vincitore di numerosi premi, fra cui la Carnegie Medal, Il Guardian Children's Fiction Prize, il Booktrust Teenage Prize e il Costa Book Award.
Il libro da lui scritto di cui vi parlerò oggi ha un titolo molto suggestivo: "E l'oceano era il nostro cielo" con le illustrazioni di Rovina Cai, una sorta di rivisitazione ribaltata del romanzo "Moby Dick" di Melville.
 
 Sopra: La copertina riprende i colori delle illustrazioni presenti anche all'interno del libro: bianco, nero e rosso. In questo caso lo sfondo è stato colorto di nero mentre la balena e la nave di bianco, e a separarle ci sono questre strisciate di rosso. Interessante il fatto che nella copertina italiana queste strisce rosse sono state poste in orizzontale, come a separare i due mondi (rappresentati dalla barca e dalla balena), mentre nell'edizione inglese esse sono in verticale, mettendo i due elementi in contatto.
 
"CHIAMATEMI BATHSHEBA. 
Non è il mio nome, ma il nome che ho adottato per questa storia. Un nome che speravo fosse libero dalla profezia, dal peso di un futuro già segnato, da qualsiasi destino capace di strapparmelo di mano e di distruggere mondi.
Credete che io esageri. Vi sbagliate."
Queste sono le parole con cui si apre questo racconto, narrato in prima persona da Bathsheba, una balena che ha deciso di narrare alcuni importanti eventi che le sono accaduti in gioventù, quando era ancora "una balenottera ingenua, ignara di tutto ciò che si stendeva al di là del nostro tratto di mare". 
Bathsheba è una balena che fin da piccola è stata destinata a diventare una cacciatrice, cioè quelle balene che hanno il compito di dare la caccia agli umani, nell'interminabile guerra tra questi e i cetacei. Ella quindi viene spedita ad addestrarsi e diventa terza apprendista della capitana Alexandra, un'enorme balena veterana nella caccia, con alle spalle anni di esperienza: "La capitana Alexandra era famosissima, famigerata, una fama che non suoerava di molto le sue vittorie di caccia. Tutti sapevano della punta arrugginita di un arpione umano ancora conficcato nella sua testa enorme. Lei era la capitana che era sopravvissuta [...] era diventata ciò che chiunque, chiunque, sapeva con certezza: la migliore cacciatrice di tutti i mari".
Mentre sono fuori in ricognizione in cerca di navi da abbattere Bathsheba e la sua capitana, assieme ad altre due apprendiste, si imbattono in un'imbarcazione ancora intatta, di cui però l'equipaggio è tutto morto, ad eccezione di un uomo che consegna alle balene un messaggio da parte (si pensa) di Toby Wick, il più temibile e famigerato cacciatore di balene. 
Inizia così la caccia all'inseguimento di quest'uomo, cercandolo da un oceano all'altro, perché "trovarlo sarà l'unico modo per cambiare per sempre il mondo".
 
 Sopra: Delle pagine iniziali che mostrano proprio l'inzio del primo capitolo, i cui testi si trovano sulla pagina a destra, mentre nella pagina a sinistra è possibile vedere un'illustrazione.
 
I testi sono accompagnati da un buon numero di illustrazioni ad opera di Rovina Cai, alcune a doppia pagina, alcune a pagina intera ed altre inserite in mezzo ai testi.
Solitamente mi capita spesso di dire che delle immagini che accompagnano una storia sono utili alla comprensione di quest'ultima, in quanto aiutano il lettore a visualizzare determinati momenti o scene narrate nei testi. Ecco, nel caso di questa storia la cosa diventa ancora più vera e i disegni hanno un ruolo quasi essenziale per il lettore, che secondo me altrimenti farebbe più fatica a comprendere come è strutturato il mondo descritto da Ness.
La storia infatti è narrata dal punto di vista delle balene e quindi l'ambientazione è tutta "capovolta", nel senso che quello che per noi è l'oceano per loro è il cielo, mentre la parte in cui non ci sono le acque loro la chiamano "abisso". Il loro mondo, rispetto al nostro, è proprio ribaltato e quindi, soprattutto all'inizio, per il lettore non è facile immaginarselo ed in questo senso le illustrazioni sono di grande aiuto nel riuscire a visualizzare concretamente questo mondo descritto dalle balene. Anche perché ad esempio alcune illustrazioni rappresentano non solo dei momenti, ma vere e proprie sequenze che mostrano in successione alcuni rapidi avvenimenti descritti nella storia (tipo il momento in cui a Bathsheba viene ordinato di portare un umano superstite in superficie per permettergli di respirare e di non farlo annegare prima dell'interrogatorio).
Le immagini aiutano poi il lettore anche a comprendere la tecnologia e le invenzioni delle balene, come il sistema degli arpioni o del traino delle navi.
 
 
Sopra: Le illustrazioni hanno un ruolo essenziale per comprendere come è strutturato il mondo descritto da Ness, poiché l'ambientazione è tutta "capovolta". Le illustrazioni sono di grande aiuto nel riuscire a visualizzare concretamente questo mondo descritto dalle balene, comprese anche la tecnologia e le invenzioni, come il sistema degli arpioni o del traino delle navi (ad esempio nell'immagine in alto potete vedere i corpi delle bale legati a degli arpioni e a una barca da una serie di lacci e corde). L'illustrazione in basso invece rappresenta una scena in cui la balena Bathsheba sta interrogando un umano superstiste trovato in un relitto. Le linee bianche intorno alla testa del ragazzo sono una bolla che le balene hanno creato per permettergli di respirare sott'acqua.
 
Le illustrazioni di Rovina Cai, oltre che funzionali alla storia, sono anche bellissime, affascinanti, poetiche e incantevoli, con delle immagini a matita che rappresentano minuziosamente e in maniera molto realistica animali, persone e ambienti. E' bellissimo potersi soffermare sui particolari di ogni singola tavola, per grande o piccola che sia, e ammirarne tutte le varie sfumature, ombreggiature o punti luce.
Le immagini sono comunque anche piuttosto particolari per la scelta dei colori, in quanto Cai ha deciso di utilizzare solo 3 tinte: il bianco, il nero e il rosso.
Quest'ultimo colore in particolare viene utilizzato in modo più parsimonioso (infatti non compare in tutte le tavole), in quanto è stato usato per rappresentare il sangue oppure il fuoco, quindi qualche elemento che indica pericolo e violenza (subita oppure in atto).
 
 
 
 Sopra: Le illustrazioni di Rovina Cai sono anche bellissime, affascinanti e incantevoli, con delle immagini a matita minuziose e realistiche. E' bellissimo potersi soffermare sui particolari e ammirare tutte le varie sfumature, ombreggiature o punti luce.
 


 Sopra: Le immagini sono particolari anche per la scelta dei colori, in quanto Cai ha deciso di utilizzarne solo 3: il bianco, il nero e il rosso, come potete vedere anche da queste immagini. Il rosso in particolare viene utilizzato più di rado, per rappresentare il sangue oppure il fuoco, quindi qualche elemento che indica pericolo e violenza (subita oppure in atto).
 
"E l'oceano era il nostro cielo" di Patrick Ness è un libro che viene presentato come un retelling del classico "Moby Dick", dal punto di vista però rovescito delle balene, in cui sono queste a dare la caccia agli umani, anche se comunque anche gli esseri umani a loro volta danno loro la caccia.
Quest'opera comunque è molto di più di una semplice rivisitazione di un classico, ed è anche un modo per l'autore di affrontare alcune importanti ed interessanti tematiche, tra cui ad esempio la guerra e la caccia.
Come vi ho appena detto tra umani e balene c'è una guerra: "Sapevo del nostro passato, del modo in cui le battute di caccia erano andate avanti per migliaia di anni: le nostre società si riflettevano l'una nell'altra, erano cresciute insieme e la guerra le spingeva entrambe verso nuove mutazioni". Una guerra appunto millenaria, di cui si è perso l'inizio e che non si sa chi sia stato ad iniziare, si sa solamente che sta continuando da sempre. L'autore permette così al lettore di riflettere su questa tematica (tra l'altro oggi, nel 2022, tornata putroppo molto attuale), sulle motivazioni che spingono a portarla avanti, sulle sue conseguenza, se sia giusta o sbagliata.
Un altro elemento molto interessante che caratterizza questo romanzo è la prospettiva "rovesciata", sia dal punto di vista narrativo che contestuale. A narrarci le vicende è appunto una balena, per cui noi veniamo a conoscenza degli avvenimenti attraverso il suo punto di vista, di giovane balena cacciatrice che odia gli esseri umani. Di conseguenza anche l'ambientazione è tutta capovolta, in quanto, come recita il titolo stesso e anche una frase del libro: "l'Abisso si stendeva sotto di noi e l'oceano era il nostro cielo". Per queste balene non è il mare a essere sotto al cielo (che loro chiamano Abisso), ma il contrario, per cui il nostro oceano è il loro cielo. Soprattutto inizialmente ci vuole un po' per riuscire ad abituarsi a questa cosa, per fortuna le magnifiche, suggestive e dettagliate illustrazioni di Rovina Cai aiutano molto il lettore in questo senso, permettendogli di visualizzare scene e ambienti.
Questo ribaltamento di prospettiva è sicuramente uno degli aspetti più affascinanti del racconto. Per esempio a me ha colpito molto la parte in cui Bathsheba descrive come le balene caccino gli umani non semplicemente per ucciderli (come in una semplice guerra), ma anche per sfruttarne i corpi, cosa che noi facciamo a nostra volta con gli animali: "Ogni singolo pezzo delle prede sarebbe stato adoperato, le ossa per farne sego e saponi, la pelle per le vele, le carni - indigeste per noi - come esca per i vasti branchi di altre prede con cui poi avremmo banchettato a piacimento". C'è da riconoscergli che comunque degli esseri umani esse non buttano via nulla, più avanti viene infatti specificato che "i denti degli uomini erano ingannevolmente considerati un aiuto alla digestione e i ricchi creduloni erano disposti a pagarli a caro prezzo. I corpi sarebbero stati macellati a caccia finita, le nostre marinaie al lavoro tutta la notte a cuocere, raschiare e ribollire". 
Insomma un retelling della storia di Moby Dick molto originale e interessante, narrato con uno stile poetico, coinvolgente ed elegante. Un racconto che affronta, tramite una bella storia, delle tematiche importanti quali quelle del destino, della libertà di scelta, dei rumors (i classici "ho sentito dire"), della guerra, della diversità, della violenza, della malvagità e dell'odio ingiustificati. 
Il mondo che l'autore ci presenta è molto affascinante e la stessa figura di Toby Wick è molto intrigante, in quanto all'inzio ci viene presentata come una sorta di leggenda, un'esistenza sfuggente che non si sa neanche se esita davvero (Bathsheba ad asempio all'inizio non crede nella sua esistenza, tanto da affermare: "tutti gli umani sono Toby Wick"), per poi diventare sempre più concreta man mano che la storia procede, senza però averne mai una certezza e lasciando sempre un elemento di dubbio, almeno fin quando non si giunge verso il finale.
Il personaggio di Bathsheba è molto ben caratterizzato, anche perché coinvolge spesso il lettore nei suoi pensieri e nelle sue riflessioni, mettendolo al corrente di molti aspetti sia della sua vita che della sua personalità. Anche gli altri personaggi vengono caratterizzati bene, anche se in maniera meno decisa rispetto alla protagonista, ma è comuque interessante leggere come interagiscono tra loro, sia quando lo fanno in modo personale che secondo delle norme sociali (ad esempio quando incontrano un altro branco di balene e devono dare inzio a un negoziato).
A dare il tocco finale all'opera poi ci sono le splendide illustrazioni di Rovina Cai, così dettagliate, magnifiche, suggestive e d'impatto, allo stesso tempo realistiche ma poetiche, capaci di trasportare il lettore in un altro mondo, fatto di animali acquatici e paesaggi marini, di aria e acqua, di cielo e oceano, ma in cui la distinzione tra vittime e carnefici non è poi così netta.
 
Il libro illustrato è stato pubblicato nel 2018 dalla Walker Books col titolo "And the ocean was our sky", ed è stato edito in italiano nel 2019 dalla Mondadori Editore. L'opera ha una copertina rigida con sovracopertina, misura 22,3 cm d'altezza e 14,5 cm di lunghezza, ha 160 pagine e costa 16 euro.
 
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