lunedì 14 aprile 2025

LO HOBBIT: un viaggio inaspettato di J.R.R Tolkien e Alan Lee

"Lo Hobbit: un viaggio inaspettato" di J.R.R Tolkien, pubblicato per la prima volta nel 1937, esso è per i lettori di tutto il mondo il primo capitolo del Signore degli Anelli, uno dei massimi cicli narrativi del XX secolo. Questa è un'edizione tradotta da Caterina Ciuferri, con le splendide illustrazioni, sia a colori che in bianco e nero, di Alan Lee. 

Sopra: Sulla copertine c'è una delle illustrazioni di Lee, che rappresenta Smaug mentre dorme sul suo tesoro, presente anche all'interno nel libro.
 
"In un buco nella terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo."
Questo è l'incipit del romanzo, uno degli incipit più iconici nel mondo della letteratura, e che presenta al lettore la casa di un hobbit, che sono appunto case costruite sotto terra, dentro alle colline. Per quanto riguarda invece a cosa sono gli hobbit e a come sono fatti, l'autore li descrive così: "Gli hobbit sono (o erano) gente piccola, alta circa la metà di noi, e più bassa dei barbuti nani. Gli hobbit non hanno barba. In lor c'è poco o niente di magico, a parte quella magia di tipo comune e quotidiano che li aiuta a sparire silenziosi e rapidi quando persone ingombranti e stupide come me e voi gli capitano intorno, con un rumore da elefante che essi sono in grado di sentire a un miglio di distanza. Tendono a metter su un po' di pancia; vestono di colori vivaci (soprattutto verde e giallo); non portavano scarpe, perchè i loro piedi sviluppano piante naturalmente coriacee nonché una fitta e calda peluria costanza simile alla roba che hanno in testa (che è riccioluta); hanno lunghe dita abili e scure, facce gioviali, e le loro risate sono profonde e pastose (soprattutto dopo il pranzo, che consumano due volte al giorno, quando ci riescono)."
Protagonisti della vicenda sono, per l'appunto, gli hobbit, piccoli esseri "dolci come il miele e resistenti come le radici di alberi secolari", che vivono con semplicità e saggezza in un idillico scenario di campagna: la Contea. La placida esistenza degli hobbit viene turbata quando il mago Gandalf e tredici nani si presentano alla porta dell'ignaro Bilbo Baggins e lo trascinano in una pericolosa avventura in quanto gli affidano l'incarico di scassinatore, per poter entrare all'interno della montagna dove risiede il drago Smaug. Lo scopo della missione infatti è proprio la riconquista di un leggendario tesoro, custodito da Smaug, un grande e temibile drago. 
Bilbo, riluttante, si imbarca nell'impresa, inconsapevole che lungo il cammino s'imbatterà in tante incredibili creature, tra cui gli elfi e anche in uno strano essere di nome Gollum e il suo anello magico.
 
Sopra: Le pagine del primo capitolo che mostrano, tra l'altro, l'arrivo dei nani e di Gandalf a casa di Bilbo Baggins.

Questa edizione vede la nuova traduzione della Società Tolkieniana Italiana e le splendide illustrazioni di Alan Lee, che sono di diverso tipo e piuttosto numerose all'interno dell'opera.
I disegni di Lee possono essere a colori o in bianco e nero; le prime sono immagini a tutta pagina, che rappresentano scene della storia (ad esempio l'arrivo dei nani, questi e Gandalf che consultano una mappa, Bilbo che risolve indovinelli con Gollum...) complete di personaggi e sfondi. Le tinte utilizzate da Lee non sono molto brillanti o accese, sebbene possano essere intense in alcuni punti, inoltre l'artista tendenzialmente predilige le terre (quindi colori come il marrone, il verde o il giallo, oppure il grigio) rispetto ad altre tinte più sgargianti come il rosso o l'arancione, anche se ogni tanto compare qualche tocco di blu o azzurro.
Le illustrazioni in bianco e nero sono quelle più numerose in quanto poste all'inizio di ogni capitolo e anche dentro, assieme ai testi. In questo caso si tratta di disegni non più a pagina intera ma più piccoli, che anche in questo caso rappresentano scene descritte nei testi, oppure paesaggi o personaggi (senza sfondi).
Sia queste illustrazioni che quelle a colori sono molto dettagliate e curate, ricche di particolari, con un aspetto realistico ma anche poetico e delicato, adatto alla natura fantastica della storia. Queste immagini, oltre ad arricchire ed abbellire i testi, possono essere utili ai lettori per vedere e comprendere meglio l'aspetto di alcuni personaggi, nonché gli ambienti in cui le vicende si svolgono.
 
 
 
 
 
 
 Sopra: In alto alcune pagine con illustrazioni a colori, mentre successivamente potete vedere diverse pagine con disegni in bianco e nero, alcune poste all'inizio o alla fine dei capitoli, ed altre in mezzo ad essi (come il disegno che rappresenta Gollum, in basso a destra).
 
"Lo Hobbit: un viaggio inaspettato" di J.R.R Tolkien è un libro molto famoso in quanto prequel della ancor più famosa trilogia "Il Signore degli anelli", resa ancor più conosciuta grazie ai film di Jackson, usciti tra il 2001 e il 2003, a cui si aggiunse, nel 2012, una trilogia di film dedicati anche a "Lo Hobbit".
Dopo aver acquistato "L'atlante di Tolkien" mi era venuta voglia di iniziare ad approcciarmi anche ai libri, ed avendo un'amica che aveva iniziato a leggere proprio "Lo hobbit" mi è venuta voglia di iniziarlo anch'io.
Protagonista della vicenda è Bilbo Baggins, che molti conosceranno per essere lo zio di Frodo Baggins, il futuro portatore dell'anello nella trilogia principale. Bilbo è uno di quei personaggi che l'autore ha la capacità di renderti subito simpatico, in parte per il suo aspetto particolare, essendo un hobbit: molto minuto, ma non muscoloso e irsuto come quello dei nani (il che te lo fa associare più a un bambino essendo piccolo e privo di barba), con dei grandi piedi pelosi. Bilbo poi ha un carattere riservato, ma affabile e gentile, molto educato, anche se un po' pauroso e non esattamente amante delle avventure; anche se in esso nasconde una parte, derivatagli dalla sua parentela con i Tuc, che in effetti lo fa sentire attratto dalle novità. Come spiega infatti l'autore riguardo ai Tuc: "Si diceva spesso (in altre famiglie) che in tempi remoti uno degli antenati dei Tuc dovesse aver preso in moglie una fata. Ovviamente era un'idea assurda, ma c'era nondimeno qualcosa di non del tutto hobbit in loro, e di tanto in tanto qualche membro del clan Tuc si metteva in cammino e andava a caccia di avventure. [...] Fu allora che il signor Baggins abbassò la maniglia ed entrò. Il suo lato Tuc aveva vinto. All'improvviso si rese conte che avrebbe volentieri rinunciato al letto e alla prima colazione pur di essere considerato feroce."
La cosa che mi ha subito colpito comunque è il tono divertente e, direi, scanzonato con cui l'autore scrive, uno stile di scrittura che ti fa subito entrare nella storia e coinvolgere anche per le piccole cose, che ti fa affrontare la vicenda con un sorriso sul volto. Sorriso che non abbandonerà il lettore nemmeno nei momenti, che non mancheranno, più avventurosi o in cui il pericolo diventerà più palpabile: come quando Bilbo e i nani vengono catturati dai troll, rischiando di venire arrostiti, oppure catturati dagli orchi, con Bilbo che si imbatte nello strano e sventurato Gollum, con cui intraprenderà una divertente (per noi lettori, non certo per Bilbo) sfida a indovinelli.
Per gran parte del viaggio comunque il nostro Bilbo si dimostrerà un po' imbranato, sicuramente il meno forte tra i suoi compagni di viaggio, sebbene alcune sue qualità hobbit si riveleranno molto utili, sia a lui che ai compagni, come la sua capacità di muoversi in modo molto silenzioso, ed essendo piccolo, ancora più piccolo dei nani, di passare inosservato. Queste capacità gli permetteranno ad esempio di svegliare Gandalf prima dell'attacco degli orchi (così poi lui salverà anche i nani) e di fuggire dalle grinfie di Gollum e degli orchi, nonché dalle loro insidiose e labirintiche caverne sotterranee.
Se il protagonista, e Gandalf, appaiono fin da subito ben caratterizzati non posso tuttavia dire lo stesso per tutti e tredici i nani, che l'autore non dimentica mai di menzionare tutti durante il viaggio, ma raramente qualcuno spicca o emerge dagli altri per la sua personalità, magari ogni tanto qualcuno dimostra una qualche abilità particolare (tipo accendere il fuoco o fare la guardia), ma sembrano essere considerati più come un gruppo che non nella loro individualità.
Perfino Thorin, che è il capo, non è che spicchi più di tanto; in questo caso il film ha fatto un buon lavoro nel metterlo in risalto fin da subito e nell'esplorare anche il suo rapporto con Bilbo, rapporto che nel libro è praticamente insistente. Pensate che i due si rivolgono addirittura molto raramente la parola, in quanto quando si parlano lo fanno di solito a tutto il gruppo, e l'unico dialogo che hanno loro due da soli (quando Thorin si trova nelle prigioni degli elfi silvani) viene solo menzionato ma non riportato dall'autore. Diciamo che, almeno procedendo nell'avventura, soprattutto quando Gandalf non sarà più insieme ai nani, la reputazione di Bilbo tra questi ultimi aumenterà notevolmente, visto che lui li salverà almeno tre volte da brutte situazioni, e questi cominceranno a tenerlo maggiormente in considerazione e ad avere fiducia in lui. 
Il libro contiene comunque una storia molto avventurosa, il classico viaggio irto di ogni genere di pericoli per arrivare a compiere un'importante missione ... e che missione! Un drago enorme e pericoloso da sconfiggere, per vendicare i propri parenti uccisi e rivendicare un enorme tesoro, sono già di per sé delle motivazioni che attirerebbero l'interesse di chiunque. Se poi condite il tutto con un viaggio ricco di pericoli come goblin, orchi, lupi giganti, elfi (alcuni buoni ed altri ostili), indovinelli, canzoni e anelli magici, nonché un protagonista estremamente piacevole, piccolo, simpatico ma determinato, e una scrittura leggera e divertente, il gioco è fatto: avete un libro che sicuramente merita di essere letto. 
Consiglierei tale lettura non solo agli adulti, ma secondo me può essere adatta anche per bambini a partire dai 9/10 anni se forti lettori, oppure come lettura condivisa. Come dicevo prima infatti, un viaggio pieno di pericoli per andare a sconfiggere un drago e conquistare un enorme tesoro è un'idea che può piacere a molti, anche (e soprattutto) a dei bambini. La lettura infatti, come dicevo anche prima, è molto coinvolgente, anche per la scrittura di Tolkien che, nonostante l'età del libro, non è affatto datata, ma che anzi risulta tuttora molto coinvolgente, anche grazie al fatto che l'autore si rivolge spesso ai lettori, come se stesse parlando con loro.
Ne risulta una lettura scorrevole, intrigante, coinvolgente e appassionate, ricca di avventura, ideale poi per chi ama le classiche ambientazioni fantasy con maghi, nani, elfi, draghi, ecc... con l'aggiunta di un piccolo hobbit.
 
Questo libro è stato pubblicato originariamente in inglese nel 1937 col titolo "The Hobbit or there and back again" dalla HarperCollins Publishers ed è stato poi edito in italiano nel 2003 dalla Bompiani, anche se questa edizione illustrata da Lee è del 2012.
L'opera ha 432 pagine, una copertina flessibile, misura 22,2 cm d'altezza e 14 cm di lunghezza e costa 15,00 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 7 aprile 2025

La Bella e la Bestia di Cécile Roumiguière e Benjamin Lacombe

Di versioni di "La Bella e la Bestia" ce ne sono già molte, ma quella di cui vi parlerò oggi è un po' diversa poiché si tratta di una riscrittura di Cécile Roumiguière con le illustrazioni di Benjamin Lacombe, e fa parte della collana dei classici illustrati diretta proprio da quest'ultimo (di cui in fondo trovate l'elenco coi titoli usciti finora).
 
Sopra: La copertina, molto bella con le scritte e i decori dorati, mostra un'immagine interna realizzata da Lacombe, con la Bella e la Bestia mentre ballano.

Questa storia si ispira all'opera omonima di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve, alla quale probabilmente era giunta all'orecchio la fiaba per adulti di "Il re porco" di Straparola, in cui il protagonista era stato stregato e trasformato in un maiale, e avrebbe dovuto sposarsi per tre volte per riacquistare le sue sembianze umane. 
La versione della Villeneuve, di cui vi avevo già parlato in questa edizione qui edita dalla RBA Italia oppure in questa qui edita dalla Ippocampo, venne a sua volta ripresa dalla Jeanne-Marie Leprince de Beaumont in una versione ridotta. Come scritto nella prefazione: "Attraverso i secoli e nelle diverse culture, la Bestia ha assunto svariati volti e forme animali: maiale, rettile. caprone. rapace. cinghiale. bradipo gigante in Russia o ancora orso in Norvegia ... Di questo racconto esistono centinaia di versioni, in decine di Paesi."
La Bella è una ragazza piena di grazia, allegra, gentile e curiosa delle cose della vita: "La chiamavano la Bella per via della sua grande bellezza. Era allegra, curiosa delle cose della vita, sia dello spirito sia della natura. Amava raccontare le sue gioia e le sue preoccupazioni in un diario."  
Suo padre è un mercante, che però ha perso il carico di due vascelli e con esso le sue fortune, e che quindi ora non sa come farà a mantenere la sua famiglia, composta da tre figlie in età da marito. Arrivato davanti al castello della Bestia decide di cogliere una rosa da portare a Bella, scatenando l'ira della Bestia, che chiede al mercante di portagli la figlia come risarcimento.
La Bestia è un essere strano e terrificante, che per colpa del suo aspetto è rifiutato dal mondo. E' nato con troppi peli, così la madre ha firmato un patto di sangue con un mago che permettesse al figlio di diventare un uomo "che la gente guarda senza provare disgusto. A condizione che una ragazza lo ami di amore vero e accetti di sposarlo." La Bestia ha anche provato a cercare e a stare con quelli simili a lui, altri freaks, lavorando in un circo ma, pur essendone diventato amico, c'era sempre una differenza che persisteva: quella di rango e di ricchezze, visto che lui era nobile e ricco, mentre tutti gli altri erano nati poveri.
La Bella comunque rispetta il patto e giunge al castello della Bestia, con cui vivrà assieme nel suo castello, e ogni sera, durante la cena, la Bestia le chiederà se vuole sposarlo. Un giorno però Bella chiede di poter tornare dal padre che sta male e la Bestia acconsente, dopo che Bella gli ha promesso che sarebbe tornata, ma le due sorelle cercano di fare di tutto per persuaderla a restare e ritardare così il suo rientro. 
Guardando in un anello Bella si accorge che la Bestia sta male, e decide di tornare e di confessare all'uomo il proprio amore, acconsentendo a sposarlo, facendo esaudire l'incantesimo che ridà alla Bestia un aspetto finalmente umano. Andando oltre le apparenze, la Bella è riuscita a superare le sue paure e le sue angosce e, insieme, la Bella e la Bestia impareranno ad amarsi, liberandosi di ogni convenzione.  
Alla fine ci sono alcune lettere d'amore che erano contenute in due diari trovati da alcuni spigolatori tra le rovine di un castello veneziano.
 
Sopra: A sinistra un'illustrazione di Lacombe che ritrae Bella mentre legge nella biblioteca della Bestia, mentre a destra la pagina della prefazione, scritta dall'autrice.

La storia è accompagnata dai disegni di Benjamin Lacombe, splendidi, evocativi, molto curati, ricchi di dettagli, con colori forti, intensi e brillanti.
Essi sono di due tipi: ci sono infatti quelli a colori, che riempiono solitamente un'intera pagina o anche due; e poi ve ne sono alcuni più piccoli, si solito inseriti assieme ai testi in bianco e dorato.
Le prime illustrazioni presentano colori accesi, forti, intensi, in alcuni punti anche molto brillanti mentre in altri più scuri, così da mettere ancora più in risalto la brillantezza delle tinte. Esse rappresentano scene più statiche, come la ragazza e la Bestia che cenano assieme, oppure ritraggono Bella mentre è ferma in un corridoio o mentre è seduta a leggere un libro in biblioteca, oppure mostrano dei ritratti dei personaggi o dei paesaggi. In questi casi vengono sempre mostrati anche gli ambienti circostanti, ritratti in modo magnifico e solenne (che si tratti di un semplice prato fiorito, di un corridoio pieno di candele o di un sontuoso castello), con tantissimi dettagli. A tale proposito però l'autrice dice di aver voluto ambientare il racconto a Venezia, in omaggio a Straparola, però francamente dai disegni di Lacombe non emerge per nulla questa ambientazione veneziana, se non in una sola immagine alla fine del libro in cui si vede Bella condurre una gondola.
Il secondo tipo di disegni sono più piccoli e sono solitamente (tranne un'eccezione) posti assieme ai testi. Di solito rappresentano singoli personaggi oppure dei personaggi che interagiscono tra loro (ad esempio Bella con la Bestia oppure la ragazza con gli uomini della peste). Queste immagini non sono a colori ma sembrano essere state realizzate con una matina dorata su fogli bianchi, e nell'edizione hanno un aspetto metallizzato.
Oltre a queste immagini ce ne sono anche un paio colore seppia, in cui le ombreggiature sono state fatte con dei sottili tratteggi neri. Uno dei disegni è a doppia pagina, e mostra la Bestia da bambino dentro a un circo, e uno è a pagina intera, e mostra sempre la Bestia da bambino ma in un ritratto. 
Nei disegni di Lacombe. come lui stesso ha spiegato, compaiono alcuni riferimenti a film famosi, tra cui il primo è sicuramente "La bella e la bestia" della Disney del 1991. Ovviamente l'aspetto della protagonista è ispirato a quello di Bella nel film disneiano, e vediamo comparire anche un servizio da tè che rappresenta Mrs Bric e Chicco. Devo dire che ho trovato questa somiglianza un po' fastidiosa, in quanto, nonostante la protagonista sia molto bella, avrei preferito una scelta un po' più originale.
Nella scena della Bestia da piccolo al circo ho visto personaggi che assomigliavano a Yubaba di "La città incantata" dello Studio Ghibli e a It dell'omonimo film del 2017.
L'aspetto della Bestia invece si inspira ai membri della famiglia Gonsalvus, che soffrivano di un eccessivo irsutismo, e in particolare a Pedro Gonzales. 

   

 


 
Sopra: In alto alcune illustrazioni a colori, di cui le prime due ritraggono Bella, mentre la terza mostra il castello della Bestia. In basso due immagini bianche e dorate, di cui quella a sinistra assieme ai testi e quella a destra a pagina intera.

"La Bella e la Bestia" di Cécile Roumiguière e Benjamin Lacombe è un'altra rivisitazione della fiaba di "La Bella e la Bestia", di cui esistono centinaia di versioni in centinaia di paesi diversi. E dalle versioni scritte ne sono derivate poi anche quelle cinematografiche, che non hanno avuto un impatto minore. L'autrice di questa riscrittura ad esempio dice di essere stata profondamente influenzata dalla versione cinematografica del 1964 di Jean Cocteau. Come afferma l'autrice: "La storia che ho scritto in questo volume si nutre dei miei ricordi del film di Jean Cocteau; si appoggia anche ampiamente al testo di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve, con un'ambientazione veneziana in omaggio a Straparola, che porge uno specchio così bello al volto da leone della Bestia..."
La storia è fondamentalmente quella che più o meno tutti conosciamo, cioè quella più breve scritta dalla Beaumont, sebbene ci siano alcune differenze interessanti:
- la Bestia è così non a causa di qualche maledizione ma perchè è una persona che soffre di ipertricosi, una condizione che porta all'eccessivo sviluppo di peli su tutto il corpo, e se ne libera grazie a un patto che la madre ha stretto con un mago.
- la Bestia ha anche provato a lavorare in un circo, per provare a stare con persone che, come lei, sono diverse e per questo non accettate nella società. Tuttavia le sue nobili origini e la ricchezza non gli hanno permesso comunque di sentirsi alla pari con loro. Questo è interessante per il fatto che da una parte nonostante le sue ricchezze comunque non viene accettato dalla società, e dall'altro lato gli sono di impedimento nel sentirsi pienamente parte di un'altra comunità di persone, escluse dalla società per via del loro aspetto e della loro condizione sociale.
- mentre parla col padre della sua situazione la Bella riflette sul ruolo della donna nella società dell'epoca, la quel pareva potersi realizzare solo attraverso il matrimonio, e le ricchezze che da questo ne sarebbero derivate. Il padre infatti fa capire alla ragazza che lui è a favore di un matrimonio tra lei e la Bestia, soprattutto per via delle ricchezze che quest'ultimo possiede, e che potrebbero sanare la disastrosa situazione finanziaria della famiglia del mercante, che ha ancora due figlie da maritare. "Il matrimonio era tutto? Non ci si poteva guadagnare da viere altrimenti? E se suo padre avesse avuto un figlio, lo avrebbe fatto sposare in quel modo? No di certo.
- Quando la Bella pensa ai figli che avrà con la (ormai ex) Bestia è consapevole che alcuni di loro potrebbero soffrire della stessa condizione del padre, che però verrà vista come una ricchezza: "<<Se un giorno avremo dei figli, e avranno quel manto che voi non avete più, insegneremo loro che essere diversi dagli altri non è una maledizione, ma una ricchezza per il mondo.>>"
Insomma, l'autrice in effetti solleva alcune questioni interessanti, in particolare quello dell'accettazione del diverso, e sfiora anche la questione dell'indipendenza femminile e del matrimonio, anche se poi fa rimanere la storia fedele a quella della Beaumont. A parte qualche cambiamento (di cui appunto quello maggiore è il fatto che la Bestia soffra di ipertricosi) ho trovato questo racconto in gran parte molto simile, forse troppo, alla fiaba della Beaumont, sebbene ogni tanto ci siano delle idee interessanti, che permettono di interpretare questa fiaba con dei gusti più attuali e recenti, e a vederla sotto una luce più moderna.
Come scrive l'autrice nell'introduzione: "La Bestia è un essere che soffre per via del suo aspetto animalesco. E non riuscendo a trovare il modo di vivere la propria diversità, adotta un comportamento animale. La Bella, invece, deve andare oltre le apparenze. [...]
Che si sia Bestia o la Bella, una relazione piena e completa si costruisce nei confronti dell'altro, sul superamento delle pulsioni, sull'attenzione al proprio desiderio e a quello dell'altro in un mutuo consenso. La modernità della Bella e la Bestia risiede in questo, è un racconto aperto alle domande dei ragazzi di oggi. "
Direi che questa è una ulteriore versione di una storia intramontabile, di cui in realtà non esistono moltissime rivisitazioni, per cui alla fine diciamo che questa ci può stare, pur non avendola trovata chissà quanto memorabile. Ho trovato carina però la parte di approfondimento finale in cui si spiega chi era Pedro Gonzalez, una persona affetta da ipertricosi e che durante il Rinascimento susciterà molto interesse presso i nobili.
L'edizione comunque è molto bella, illustrata in maniera sublime da Benjamin Lacombe, con illustrazioni e decori dorati/metallizzati che vanno ad impreziosire ulteriormente le pagine di quest'opera. Una fiaba che ritorna all'origine di una maledizione e ci interroga su cosa sia l'umanità e cosa la bestialità.

Quest'opera è stata pubblicata nel 2025 dalla Albin Michel Jeunesse col titolo "La Belle et la Bete" ed è stata edita nel medesimo anno in italiano dalla Rizzoli. Il volume ha 80 pagine, la copertina rigida, misura 30,5 cm d'altezza e 22,5 cm di lunghezza e costa 25,00 euro.
 
P.S. Ecco tutti i titoli della collana diretta da Benjamin Lacombe (edita in Italia dalla Rizzoli):
  • "Il mago di Oz" di Sebastien Perez e Benjamin Lacombe (2019)
  • "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi e Justine Brax (2019)
  • "Mignolina" di Hans Christian Andersen e Marco Mazzoni (2019)
  • "Pelle d'Asino" di Cécile Roumiguere e Alessandra Maria (2020)
  • "Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson attraverso la Svezia" di Selma Lagerlof e Yvan Duque (2020)
  • "Bambi" di Felix Salten e Benjamin Lacombe (2020) 
  • "L'isola del tesoro" di Robert Louise Stevenson e Etienne Friess (2021)
  • "Il vento tra i salici" di Kenneth Grahame e Prugne Thibault (2022)
  • "La principessa Sara" di Frances Hodgson Burnett e Nathalie Novi (2022)
  • "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen e Benjamin Lacombe (2022)
  • "La Regina delle Nevi" di Hans Christian Andersen e Aliocha Gouverneur (2023) 
  • "La Bella e la Bestia" di Cécile Roumiguière e Benjamin Lacombe (2025)

     

     

   
Sopra: Le copertine dei titoli della collana diretta da Benjamin Lacombe, dedicata alle fiabe e ai classici per l'infanzia.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 31 marzo 2025

Redwall di Brian Jacques

"REDWALL" è un libro, poi diventato una saga, opera di Brian Jacques, che scrisse la storia per essere letta in braille dai bambini non vedenti della Royal Wavertree School. La storia ebbe un tale successo che l'autore alla fine scrisse un'intera serie che comprende una dozzina di titoli (la Mondadori ha già pubblicato una riedizione anche del secondo volume, un prequel: "La spada del guerriero"), con le illustrazioni di Gary Chalk.
 
Sopra: La copertina dell'edizione del 2006 della collana Mondadori Junior, che mostra in primo piano Pietro/Mathias con in mano la leggendaria spada di Martino il Guerriero.

Ai confini del bosco di Fiormuschiato (in orginale Mossflower) sorge l'abbazia di Redwall, un'oasi di pace e armonia. Tra le sue mura il topo Pietro (in originale Matthias), un giovane novizio, sogna di emulare le gesta degli eroi del passato: "Pietro indicò la figura di un topo dall'aspetto eroico, che sorrideva intrepido. Indossava un'armatura e  si appoggiava a un'enorme spada; dietro di lui si vedevano volpi, gatti selvatici e altri animali predatori in fuga. Il giovane topo fissava ammirato lo splendido guerriero.
<<Oh, padre>> sospirò. <<Se solo potessi assomigliare a Martino il Guerriero! Era il topo più coraggioso che sia mai vissuto!>>
L'abate si sedette sul fresco pavimento di pietra e appoggiò la schiena contro la parete.
<<Ascolta quel che ho da dirti, Pietro. Io ti ho sempre.considerato come un figlio, fin dal momento in cui hai bussato alla nostra porta; eri un topolino dei boschi che aveva perso i genitori disperatamente bisognoso di aiuto.  Siediti vicino a me: cercherò di spiegarti il senso del nostro ordine. [...]
I topi fecero voto solenne di non arrecare mai mai danno a nessun'altra creatura vivente, fatta eccezione per i nemici che cercassero di nuocere all'Ordine con a violenza. Giurarono di curare gli ammalati e i feriti, di assistere curai poveri e i bisognosi. Così era stato scritto, e così è stato per tute le generazioni di topi che si sono succedute da allora.
<<Oggi siamo una confraternita onorata e rispettata da tutti. Ovunque andiamo, anche molto lontano da Fiormuschiato, siamo trattati con cortesia da ogni creatura, Neppure i predatori osano torcere un pelo a chi indossa l'abito del nostro Ordine. Sanno tutti che quel topo o quella topolina sono in grado di curare e dare assistenza. È una legge non scritta che permette ai topi di Redwall di andare dappertutto, attraversando indenni qualunque contrada. Noi dobbiamo sempre essere all'altezza di questa reputazione che dà senso alla nostra stessa vita.>>"
Quando il malvagio ratto Cluny e il suo esercito assediano l'Abbazia, il sogno deve però trasformarsi in realtà. Per salvare Redwall, Pietro/Matthias dovrà guidare la resistenza e trovare la leggendaria spada di Martino/Martin il Guerriero, perduta da tempo. Sarà l'inizio di un'avventura indimenticabile, tra antichi enigmi, alleati inattesi e temibili avversari.
 
 Sopra: Il disegno della mappa posta nelle prime pagine del libro, in cui è rappresentato il territorio attorno Redwall.
 
I testi sono accompagnati, in questa edizione, dalle piccole illustrazioni in bianco e nero di Gary Chalk.
Si tratta di disegni di piccole dimensioni, poste all'inizio di ogni capitolo, dopo il numero e prima dei testi. Essi infatti rappresentano un elemento (come ad esempio in luogo, un personaggio o un oggetto) c'è verrà trattato o di cui si parlerà nel capitolo che si andrà a leggere. Ovviamente se non si è già letto il capitolo non si può capire con precisione cosa accadrà, in quanto dall'immagine non si possono desumere troppi indizi, tuttavia il disegno può instillare curiosità nel lettore e può aiutarlo a recuperare più velocemente alcune informazioni o parti della storia a posteriori, magari una volta che si è concluso il libro e si vuole andare a ricercare qualche parte specifica.
I disegni sono fatti in modo da ricordare gli arazzi medievali, con personaggi e sfondi che appaiono, la maggior parte delle volte, bidimensionali, anche se piuttosto curati e dettagliati, nonostante le esigue dimensioni. Le zone bianche e quelle nere appaiono solitamente ben distinte le une dalle altre, sebbene l'artista abbia donato talvolta alle due figure anche delle ombreggiature, create tramite dei tratteggi neri e sottili ravvicinati in un certo spazio.

 

 
 Sopra: Alcune pagine tratte dall'inizio di alcuni capitoli, dove potete vedere la presenza di queste piccole illustrazioni in bianco e nero, che possono rappresentare ambienti (come la prima e Quarta immagine), personaggi (come quello della terza immagine) o oggetti (come l'arazzo ritratto nella seconda immagine) della storia.
 
"REDWALL" di Brian Jacques è una storia che vede come protagonista Pietro (Matthias nella versione inglese e nella nuova traduzione del 2025), un giovane topolino novizio dell'abbazia di Redwall, il quale inizialmente è un po' imbranato e sognatore: il suo sogno infatti è quello di poter seguire le orme del topo guerriero Martin, fondatore dell'ordine di topi che vive a Redwall. Inizialmente sembrerebbe che questo desiderio sia destinato a rimanere solo un sogno, invece il destino ha altri piani in mente per il giovane topolino. Quando nei pressi di Redwall arriva il grosso e malvagio ratto Cluney Pietro/Matthias avrà l'opportunità di mettersi alla prova e dimostrare le proprie doti di guerriero e condottiero. Così quello che fino a poco prima sembrava un topolino indifeso e un po' imbranato, che inciampa continuamente per colpa dei sandali troppo grandi, si trasforma anche piuttosto velocemente in un topo determinato e combattivo, doti che probabilmente Pietro/Matthias già aveva dentro di sé, e che aspettavano solo il momento giusto per essere tirate fuori... e poi si capirà anche il perché, dato che lui è la reincarnazione di Martino.
Cluny il Flagello, l'antagonista, è il classico cattivo che è nato cattivo (anche se in realtà non sappiamo nulla della sua infanzia) e fa del male soprattutto pe ril gusto di farlo, e poi perchè ama il potere, comandare e ottenere vantaggi materiali (cibo, femmine, case...). È un bravo e forte combattente, che si fa rispettare dai suoi sottoposti con la paura che infonde loro, in quanto se lo scontentano sanno che dovranno affrontare qualche terribile punizione. Cluny in fatti non tiene per nulla alla vita dei suoi sottoposti, i quali per lui sono tutti equamente sacrificabili, gli servono solo per fare numero tra i ranghi. Molto esplicita una scena in cui chiede a un suo soldato, chiamato Facciaditeschio, di dare un morso a un cavallo che sta trasportando i ratti su un carretto, così da farlo andare più veloce. Quando il soldato obietta temendo che il cavallo potrebbe morderlo Cluny inizia a frustarlo con la coda finché l'altro si convince a saltare in groppa al destriero, il quale parte al galoppo facendo cadere il ratto e schiacciandolo con la ruota del carretto, mentre Cluney se la ride: "Cluny brandì la coda potente come se fosse una frusta. Quando sferzò la schiena ossuta, la vittima urlò di dolore.
<<Ammutinamento! Insubordinazione!>> ruggì Cluny. <<Per tutti i denti dell'inferno, ti riduco a brandelli!>>
Facciaditeschio di affrettò a salire al posto di guida, gridando per il male. <<Basta! Non frustarmi, capo. Guarda, adesso faccio quel che mi hai detto.>> [...]
Facciaditeschio ebbe appena il tempo di emettere un grido, prima di cadere. Le ruote del carro lo travolsero: giacque nella rossa nebbia della morte, mentre la vita lasciava il suo corpo maciullato. L'ultima cosa che vide, prima che il buio lo ingoiasse, fu il muso ghignante di Cluny il Flagello che ruggiva, dal cassone del carro: <<Dì al diavolo che ti ha mandato Cluny, Facciaditeschio.
Erano ripartiti. Cluny si stava avvicinando."
Pur non essendo un personaggio molto sfaccettato Cluney è un nemico temibile, molto resistente, potente e agguerrito, oltre che furbo e privo di scrupoli, pronto a tutto pur di conquistare l'abbazia di Redwall, soprattutto quando capisce che, se venisse sconfitto, perderebbe la sua reputazione.
Come avrete capito i personaggi che popolano questo romanzo sono tutti animali, inizialmente avevo pensato che si trattasse di animali che coesistevano con gli umani (come in "La signora Frisby e il segreto del Nimh" di O'Brien), invece nel mondo di Jacques questi ultimi non esistono, e sono gli animali stessi ad aver costruito edifici, armi e oggetti vari. Tranne che nei comportamenti e nell'intelligenza gli animali tuttavia non sembrano aver subito un eccessivo cambiamento fisico, conservando anche le loro grandezze originali (i topi sono quindi molto piccoli e stanno di solito in compagnia di altri animali non eccessivamente grandi come: tassi, lontre, furetti, talpe, conigli, lepri, scoiattoli ...).
Avevo poi letto che il volume contenesse diverse descrizioni poiché l'autore lo scrisse per essere letto in braille dai bambini non vedenti della Royal Wavertree School, tuttavia non ho trovato le descrizioni troppo lunghe o noiose, per cui esse non rallentano affatto la storia, che rimane piuttosto avventurosa e ricca di azione e di combattimenti. In compenso nella storia sono presenti diverse scene di battaglia, feriti e anche diverse morti (in cui l'autore descrive il decesso di singoli personaggi, non solo morti generiche sul campo di battaglia), per cui alcune parti sono abbastanza violente. Per questo direi che l'opera è adatta a essere letta a partire dai 10/11 anni, in base alla sensibilità dei bambini nei confronti della morte e della violenza. Fortunatamente comunque nella storia non ci sono solo scene di battaglia e combattimenti, ma anche di strategia (perché la guerra non è sempre e solo questione di muscoli, ma anche di cervello, come sa bene anche Cluney) o di  ricerca, con tanto di risoluzione di indovinelli, per permettere al protagonista di trovare l'antica spada di Martino. Una buona parte della storia è infatti dedicata alla ricerca della spada che era appartenuta a Martino il guerriero, la quale prima era caduta tra le zampe dei passeri e poi nelle spire di un serpente velenoso... per cui Matthias avrà il suo bel daffare per riuscire a recuperarla.
Lo stile di scrittura è piuttosto corale, in quanto l'autore si sofferma nel descrivere le vicende di vari personaggi. Per cui il lettore sarà a conoscenza non solo di ciò che accade al protagonista, ma più o meno di tutti gli animali che gravitano attorno all'abbazia di Redwall, compreso lo stesso Cluney e i suoi sottoposti. In ogni capitolo infatti l'autore può parlarci delle vicende di diversi personaggi, lasciando una questione in sospeso per poi riprenderla nel capitolo dopo, il che permette ai lettori di essere sempre aggiornati riguardo a quanto accade nel bosco, oltre ad avere anche un pluralità di punti di vista e di pensieri differenti.
Una storia intensa e coinvolgente, in cui non mancano combattimenti all'ultimo sangue e uccisioni, in cui il lettore si ritroverà ad appassionarsi alle sorti di molteplici personaggi, visto che l'autore ci permette di seguire le vicende di diversi animali e non solo del protagonista.
Nel 2025 è uscita una nuova edizione di questo libro, di cui vi avevo parlato qui, il che non è una novità visto che esso è stato ristampato abbastanza spesso dalla Mondadori nel corso degli anni, inserendolo in diverse collane ("Junior + 10" nel 1993, "Super junior fantasy" nel 1997, "Junior Fantasy" nel 1998 e "Mondadori Junior" nel 2006...). Questa volta però, oltre ad una nuovissima copertina in rigida, i libri sono stati ritradotti, tra l'altro sempre dalla stessa traduttrice: Lara Cargemi, la quale ha apportato alcune modifiche ad esempio ai nomi di alcuni luoghi e personaggi. 
In questa nuova edizione ritradotta la traduttrice spiega infatti di aver ripristinato alcuni nomi originali in inglese, di aver modificato i nomi di alcuni ratti e altri animali che assediano l'abbazia, di aver tradotto in modo diverso l'anagramma contenuto nell'iscrizione di apertura e di aver adottato nuove soluzioni per il modo di parlare di talpe e passeri, in una traduzione "più aderente allo spirito e alla lettera di un classico senza età".
Basta pensare che il protagonista è tornato a chiamarsi Matthias anziché Pietro, Martino è tornato a essere Martin, Fiormuschiato è tornato a chiamarsi Mossflower, ecc... 
Anche l'indovinello è stato ritradotto. Questo è quello dell'edizione del 1993:

"Chi dice che sono morto
non sa quel che dice.
Io - ripeto,
due topi di Redwall.
Il guerriero dorme
tra la sala e la grotta.
Io - ripeto,
intraprendo la mia impresa.
Cerca la spada,
alla luce della luna,
quando la prima ora
indica il Nord.
Dall'alto della soglia
cerca e troverai.
Io - ripeto,
la mia spada ti guiderà."

Ecco invece l'indovinello nella nuova traduzione:

"C'è chi dice che sono morto
ma lo fa per i suoi scopi.
Io - che nato me mutasti, 
so che a Redwall siamo due topi.
Tra la Sala Grande e l'Antro
giace ancora il gran Guerriero.
Io - che nato me mutasti,
a te passo il mio cimitero.
Nella notte la mia spada
con la luna andrà cercata
alla prima ora del giorno
quando a nord sarà orientata.
Se sovrasterai la soglia,
cerca bene e la vedrai.
Io - che nato me mutasti, 
so che usarla tu saprai."
 
In questa nuova edizione tuttavia, oltre a una nuova traduzione, hanno stranamente eliminato le illustrazioni in bianco e nero, e non capisco bene il perchè visto che hanno lasciato lo spazio in cui esse erano inserite ed erano così piccole da non arrecare fastidio, forse volevano quindi risparmiare un po' di inchiostro?
 
 
 Sopra: La copertina della nuova edzione del 2025, sui toni del giallo e del blu.
 
Questo libro è stato pubblicato originariamente in inglese nel 1986 col titolo "Redwall" dalla The Redwall Abbey Company ed è stato poi edito in italiano nel 1998 dalla Mondadori Editore. Questa edizione ha 300 pagine, una copertina flessibile, misura 20,3 cm d'altezza e 13 cm di lunghezza e costa 8,00 euro. Il testo è stato poi ripubblicato di recente nel 2025 sempre dalla Mondadori Editore, con 432 pagine, al costo di 14,90 euro.
 
Curiosità: Dal volume di Redwall (e successivamente da altri due libri della saga) è stata creata, tra il 1999 e il 2002, anche una serie animata di tre stagioni, di cui la prima basata appunto sul primo libro, la seconda su quello di "Mattimeo" e la terza su "Martin il guerriero".

   
Sopra: Le copertine dei dvd che raccoglievano, rispettivamente, le puntate della prima e della seconda stagione.
 
Ecco i titoli della saga di REDWALL, in ordine di edizione italia, anche se sono compresi pure quelli inglesi che non sono stati tradotti in italiano. Il numero a sinistra, prima del titolo, indica l'ordine cronologico in cui i libri andrebbero letti:
  • 9 - "L'eroe di Redwall" (1993) / "La saga di REDWALL: Redwall" (1993) / "REDWALL" (2025) ["The Redwall Abbey" (1986)]: Ambientata nel Medioevo, la lotta senza quartiere tra il malvagio ratto Ciro il Fustigatore, che cerca di conquistare l'abbazia di Redwall e Martino, giovane topo novizio dell'Ordine monastico lì residente, fondato da Marsilio il Guerriero (trama tratta dall'edizione Junior + 10). Ai confini del bosco di Mossflower sorge l'abbazia di Redwall, un'oasi di pace e armonia. Tra le sue mura il topo Matthias, un giovane novizio, sogna di emulare le gesta degli eroi del passato. Quando il malvagio ratto Cluny e il suo esercito assediano l'Abbazia, il sogno deve però trasformarsi in realtà. Per salvare Redwall, Matthias dovrà guidare la resistenza e trovare la leggendaria spada di Martin il Guerriero, perduta da tempo. Sarà l'inizio di un'avventura indimenticabile, tra antichi enigmi, alleati inattesi e temibili avversari (trama tratta dall'edizione del 2025).
  • 2 - "Martino il guerriero" (1993) / "REDWALL: La spada del guerriero" (2025) ["Martin the warrior" (1993)]: Come fu che l'audace topo Martino, poi fondatore dell'abbazia inglese di Redwall, fuggì dalla fortezza di Marshank e ne sconfisse il potente tiranno, l'ermellino Badrang, ridonando libertà ai suoi tanti, troppi schiavi.
  • 3 - "Fiormuschiato" (1998) ["Mossflower" (1988)]: Il secondo volume della saga di Redwall ci racconta le avventure degli abitanti di Fiormusciato, prima che venisse eretta la grande abbazia tra le cui mura chiunque ne abbia bisogno trova rifugio e protezioen. In quei giorni non c'era libertà per le pacifiche creature del bosco, oppresse dal dominio di una gatta selvatica crudele e senza scrupoli. Ma un piccolo topo, Martino il guerriero, riuscì a salvare Fiormuschiato dalla tirannia grazie alle sue audaci imprese, a una spada infallibile e a una buona dose d'astuzia.
  • 10 - "Mattimeo" (1998) ["Mattimeo" (1989)]: Nell'Inghilterra di un Medioevo fantastico la crudele volpe Slegar rapisce i cuccioli dell'abbazia di Redwall, fra cui Mattimeo, figlio del guerriero Pietro, per venderli come schiavi al terribile Malkariss, signore del regno sotterraneo. In tre parti, con disegni in bianco e nero e notizie sull'autore. Nell'Inghilterra di un Medioevo fantastico la crudele volpe Slegar rapisce i cuccioli dell'abbazia di Redwall, fra cui Mattimeo, figlio del guerriero Pietro, per venderli come schiavi al terribile Malkariss, signore del regno sotterraneo. In tre parti, con disegni in bianco e nero e notizie sull'autore.
  • 6 - "Mariel di Redwall" (1998) ["Marie of Redwall" (1991)]: La topina Mariel, scampata alla furia omicida del ratto pirata Gabol, accetta l'aiuto degli animali dell'abbazia di Redwall per affrontare il folle assassino e tentare di salvarne dalle crudeli grinfie suo padre.  
  • 8 - "Salamandastron" (1999) ["Salamandastron" (1992)]: Salamandron, cittadella arroccata dentro una montagna e governata dal saggio tasso guerriero Urtvait, padre adottivo della tassetta Mara, viene assediata dalle truppe della feroce donnola Ferahgo, detto lo Sterminatore. Un nuovo capitolo della fantasiosa epopea di Redwall. Salamandastrom è una montagna in cui vive il popolo dei Tassi. I suoi abitanti aiuteranno gli eroi dell'abbazia di Redwall a lottare contro i perfidi Ermellini...
  • 7- "Giuseppe di Redwall" (2002) ["The Bellmaker" (1994)]: Nella lontana Southsward, Castel Floret è stato conquistato da Urgan Nagru il Lupovolpe, una malvagia creatura giunta dal Nord, e dalla sua compagna Silvamord, una volpe sanguinaria. Questi tengono prigioniero Gael il re degli scoiattoli, mentre sua moglie Serena e il figlioletto Truffen sono riusciti a mettersi in salvo grazie all'intervento di una banda di ribelli. Intanto Mariel la topolina guerriera e il suo amico Dandin, che hanno lasciato l'abbazia di Redwall da ben quattro stagioni, giungono nei pressi di Castel Floret e decidono di liberare Gael insieme a un loro nuovo amico, Meldru il Magnifico, una lepre assai esperta di battaglie e strategie.
  • 5 - "Il reietto di Redwall" (2003) ["The outcast of Redwall" (1995)]: Una fuga in mezzo a una nevosa notte d'inverno. Da qui ha inizio l'irriducibile rivalità tra un tasso e un furetto che diventeranno a turno inseguitore e inseguito in una narrazione epica che si dipana tra remote lande del nord e dell'est. Riuscirà Lampo della Mazza Ferrata a raggiungere la fortezza di Salamandastron per compiere il proprio destino? E cosa ha spinto Atrox Sestartiglio a carpire il potere a Lordor, mettendosi a capo di un'orda sconfinata? E perché la badessa di Redwall ha ordinato di scacciare una giovane creatura dalla sua abbazia, obbligando una topolina a prendere una decisione straziante?
  • 11 - "Le perle di Lutra" (2004) ["Pearls of Lutra" (1996)]: La martora Ublaz, feroce imperatore dell'isola di Sampetra, invia i suoi scagnozzi all'Abbazia di Redwall per recuperare le sei perle rosa che mancano alla sua corona e che per una serie di strani eventi sono finite là. 
  • 12 - "La pattuglia delle dune" (2004) ["The Long Patrol" (1997)]: Il leprotto Tammo coltiva un sogno ambizioso: entrare a far parte della leggendaria Pattuglia delle dune, al servizio di Cregga Occhirosa, Signora di Salamandastron. Sebbene giovane e inesperto, avrà l'opportunità di realizzare il suo desiderio quando la pacifica abbazia di Redwall verrà attaccata dalla terribile orda dei Grantrucidi, malvagi animali di varie razze agli ordini del granratto Damug Zannadiguerra. Le lepri della Pattuglia delle dune si schiereranno cosi al fianco delle buone creature di Fiormuschiato in una battaglia dalle proporzioni mai viste. Come sempre nelle storie di Redwall, troverete peripezie di ogni tipo, eventi drammatici e avventure pericolose, ma anche canti e balli, allegre feste e sontuosi banchetti.
  • 13 - "La regina di Castel Vulpombra" (2004) ["Marlfox" (1998)]: La volpe Silth, Regina di Castel Vulpombra, vuole che la sua isola diventi un'oasi di splendidi tesori. E con un esercito di ratti d'acqua pronti a commettere qualsiasi razzia, nonché grazie ai leggendari poteri magici dei suoi figli, le astute Vulpombre, la malvagia regina sembra destinata al successo. Ma non ha fatto i conti con gli eroici abitanti dell'abbazia di Redwall, pronti a tutto per difendere il tesoro per loro più caro e prezioso: lo splendido arazzo che ritrae Martino il Guerriero, protettore di Redwall. Troppo tardi le Vulpombre si accorgeranno che è stato un fatale errore rubarlo...  
  • 4 - "La leggenda di Luca" (2005) ["The legend of Luke" (1999)]: Il topo guerriero Martino, fondatore dell'abbazia inglese di Redwall, parte con l'intento di svelare il segreto della leggenda di Luca, il padre inspiegabilmente scomparso quando lui era solo un bambino.  
  •  1 - "Lord Brocktree" (2000): La giovane lepre Dotti e il tasso-guerriero Lord Brocktree, improbabili compagni, partono insieme per Salamandastron, solo per scoprire che la leggendaria montagna è stata catturata dal gatto selvatico Ungatt Trunn e dalle sue orde blu. Per affrontarli, i due devono radunare un esercito, lepri e lontre, toporagni e talpe, topi e scoiattoli, ed eseguire un piano che compensa in intelligenza ciò che manca in forza!
  • 14 - "The Taggerung" (2001): Il potere dell''eredità Redwall si dimostra più forte di quello di un malvagio carceriere. Un cucciolo di lontra viene rapito dall'abbazia di Redwall dagli Juska, una spietata banda di criminali che credono che sia un Taggerung, un animale leggendario che si dice abbia abilità di combattimento sovrannaturali. Il loro capo, Sawney Rath, cresce il giovane lontra come se fosse suo figlio e lo addestra a diventare un killer spietato. Ma lo spirito di Redwall ferisce profondamente e quando il Taggerung raggiunge l'adolescenza inizia a sognare un'altra vita.
  • 15 - "Triss" (2002): Triss è una coraggiosa scoiattolina, resa schiava dal malvagio furetto Re Agarnu di Riftgard e dalla sua crudele figlia, Kurna. Ma, segretamente, Triss sta pianificando una fuga audace via mare... Mentre Triss salpa, tre giovani amici lasciano Salamandastron in cerca di avventure, e due ragazzi scompaiono a Mossflower Woods. Dopo tre pericolosi viaggi, i percorsi dei viaggiatori si incrociano nella famosa Abbazia di Redwall, dove Triss scoprirà il suo destino e un nuovo campione si alzerà per portare la leggendaria spada di Martin il Guerriero e combattere per il futuro di Redwall...
  • 16 - "Loamhedge" (2003): Il sedicesimo romanzo completo di Redwall fa luce sulle antiche origini dell'Abbazia in un'avventura emozionante. Loamhedge, l'Abbazia deserta, è stata dimenticata per innumerevoli stagioni. Quali segreti nascondono le sue rovine? Quando diventa chiaro che Martha, costretta sulla sedia a rotelle, potrebbe essere curata da una formula sepolta lì, due vecchi guerrieri sono ispirati dallo spirito di Martin il Guerriero in persona ad andare alla ricerca dell'antica Abbazia e tre giovani ribelli sono determinati ad andare con loro. Nel frattempo, il tasso gigante Lonna Bowstripe ha sete di vendetta mentre insegue senza sosta Raga Bl e la sua ciurma di assassini di Searat... che sono in viaggio per attaccare Redwall stessa. Le coraggiose bestie dell'Abbazia devono difendere la loro casa, ma come possono, quando i loro guerrieri più audaci sono lontani per la loro ricerca? Redwall soccomberà finalmente agli invasori parassiti?
  • 17 - "Rakkety Tam" (2004): Non c'è mai stato un eroe di Redwall come Rakkety Tam, lo scoiattolo Highlander furfante che parte dal bosco di Mossflower per una missione mercenaria e perde il cuore per il fascino dell'abbazia di Redwall. E non c'è mai stato un cattivo come Gulo the Savage: un feroce ghiottone mangiatore di bestie che scende sull'Abbazia in cerca di una reliquia chiamata la Pietra che Cammina. I lettori esulteranno per il ritorno della Long Patrol, le buffonate di un ladro di topi rinnegato e l'emergere di un nuovo campione per brandire la spada di Martin.
  • 18 - "High Rhulain" (2005): Le lontre di Green Isle sono state a lungo schiavizzate dal Wildcat Riggu Felis. Lavorano e aspettano il giorno in cui arriverà il loro salvatore, il profetizzato High Rhulain, che le guiderà in battaglia e in un ritorno alla gloria. Nel frattempo, la giovane Tiria Wildlough, una piccola lontra dell'Abbazia di Redwall, desidera ardentemente la sua possibilità di imparare le vie del guerriero, contro la volontà del padre. Così, quando un falco pescatore ferito arriva all'Abbazia, in cerca di aiuto per le sue ferite e portando storie di un clan di lontre in lotta, la giovane Tiria sa cosa deve fare.
  • 19 - "Eulalia!" (2007): Lord Asheye di Salamandastron ha una profezia: un nuovo Lord dei tassi regnerà presto sulla leggendaria fortezza dei tassi, uno che "rifugge sia l'armatura che la spada". Ma chi è e come trovarlo? Una giovane lontra del reggimento Long Patrol viene inviata in una pericolosa missione per trovarlo, ma l'ignaro futuro Lord dei tassi è stato catturato da una banda di assassini di Sea Raiders, intenzionati a conquistare l'Abbazia di Redwall. Mentre il destino di molte creature, sia buone che cattive, è coinvolto nella saga, in qualche modo il giovane sovrano deve fuggire e trovare un modo per difendere Redwall, perché solo allora sarà in grado di realizzare il suo destino di leader di Salamandastron.
  • 20 - "Doomwyte" (2008): In una notte senza luna, due topi seguono luci ipnotiche nella foresta, per non essere mai più visti. Tale è il potere dei Doomwytes, sinistri corvi guidati dal mortale Korvus Skurr. E quando il giovane topo Bisky convince le creature di Redwall Abbey ad andare alla ricerca di un favoloso tesoro, nascosto molto tempo fa da uno dei ladri più noti dell'abbazia, non sospettano che Skurr e i suoi corvi saranno in lizza per quel tesoro. Bisky e i suoi compagni Redwallers devono raccogliere tutto il loro coraggio per affrontare l'orda malvagia di serpenti striscianti e corvi feroci. Dai tunnel sotterranei alle cime degli alberi, gli impavidi abitandi di Redwall, con l'aiuto dei loro amici del bosco, combattono alcuni dei loro nemici più feroci in una caccia al tesoro esaltante e terrificante.
  • 21 - "The Sable Quean" (2010): Appare dal nulla e svanisce altrettanto rapidamente. È Zwilt the Shade, ed è malvagio. Eppure non è all'altezza del suo sovrano, Vilaya the Sable Quean. Insieme alle loro orde di parassiti, questi due hanno escogitato un piano per conquistare l'abbazia di Redwall. E quando i Dibbuns scompaiono, catturati uno a uno, il loro piano viene svelato. Gli abitanti di Redwall rischieranno il destino della loro abbazia e di tutto il bosco di Mossflower per salvare i loro preziosi giovani dalla prigionia? Forse Buckler, Blademaster della Long Patrol, può salvare la situazione. Ha un conto in sospeso da regolare. E non temere, questi Dibbuns non sono così innocenti come sembrano. Dopotutto, sono di Redwall.
  • 22 - "The Rogue Crew" (2011): L'Abbazia di Redwall non ha mai visto una creatura più malvagia o più orribile di Razzid Wearat. Capitano della Greenshroud, una nave con ruote che può navigare sia in acqua che nella foresta, questa bestia è il terrore sia della terra che del mare, viaggiando per il Paese dei Fior di Muschio, uccidendo quasi tutto e tutti sul suo cammino. E il suo obiettivo? Conquistare l'Abbazia di Redwall. Da Salamandastron all'High North Coast, le coraggiose lepri della Long Patrol si uniscono alle impavide lontre marine della Rogue Crew per formare un branco così duro, così ruvido, che solo loro possono difendere l'abbazia e sconfiggere Razzid Wearat una volta per tutte.
 
      
 
        

     

     
 
     

   
Sopra: Le copertine di tutti i volumi della saga di Redwall, compresi quelli non tradotti in italiano.
 
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