mercoledì 29 marzo 2023

Rime alfabete: ventuno filastrocche per imparare a scrivere il mondo di Bruno Tognolini

Ecco un'altra raccolta di filastrocche dedicata alle lettere dell'alfabeto: "Rime alfabete: ventuno filastrocche per imparare a scrivere il mondo" di Bruno Tognolini, famoso autore di filastrocche e poesie che ha raccolto in vari libri (tra cui "Rime buie"). Ha scritto anche testi per “L’Albero Azzurro” e “La Melevisione”, teatro e canzoni e videogiochi, oltre ad aver vinto anche due Premi Andersen.
 
Sopra: Sulla copertina dallo sfondo giallo vediamo le lettere che compongono il titolo all'interno di palloncini bianchi, accompagnati da alcuni bambini che vi sono appesi.
 
Come scritto sul retro di copertina: "Imparare l'alfabeto è difficile, anche se una volta cresciuti non ce lo ricordiamo. Ma è anche un gioco, è creare immagini assurde e sensate insieme, è stabilire assonanze che rimarranno per sempre con noi. Ecco allora ventuno rime per ventuno lettere: poesie un po' scioglilingua e un po' filastrocche, frizzanti e festose come un sabato pomeriggio al parco, da leggere insieme o da mormorare sottovoce, quando la lettera successiva è proprio sulla punta della lingua". 
L'opera contiene infatti 21 filastrocche, ognuna dedicata a ciascuna lettera dell'alfabeto; sono rime di sedici versi, divise in quartine (strofe di 4 versi), con uno schema di rime alternato (ABAB).
Oltre a riprendere parole che presentano all'inizio o all'interno la medesima lettera i testi talvolta possono descriverne anche l'aspetto o alcune caratteristiche tipo: la pronuncia, che la A è la prima lettera, la Z è l'ultima, che della C e della G ci sono due tipi di suoni (duro e dolce)...
 
A
"Io sono l'A, io sono qua, sono la prima
L'aria d'aprile fresca fresca dell'inizio
Io sono l'alba, dico A, apro la rima
E allora arrivano le cose a precipizio.
 
[...]
 
Io sono l'A, ma sono qua e sono bianca
Sono la prima lettera Alfabeta
Quando di essere prima sono stanca
vado a giocare a primo e l'ultimo con Zeta".
 
V
"Io sono Vu, e sono il volo, e son la via
io sono il verso viaggiatore vagabondo
Le cose vive che ne vento vanno via
le voglie vere di avventure giramondo
 
[...]
Io sono vento e sono viaggio e sono vita
Che vola verso, vede valli, vuole verde
La vecchia via della vacanza tua infinita
Che sempre viene e sempre va ma non si perde
 
Volate tutti nella vita che verrà
I versi vispi sono vele di poesia
La paperetta della Qu vi dice Qua
Il vento vivo della Vu vi dice Via"

 Z
"Io sono Z, e sono zero, e sono zitta
L'ultima lettera alla fine della via
Ma non è vero, sono detta, sono scritta
E io non sono la tua fine, son tua zia.
 
[...]
 
Io sono zebra, sono bianca e sono nera,
sono zombie, sono morta e sono viva
Ho suono nano fino fino di zanzara
E vado piano, sono l'ultima che arriva
 
E invece no, dice la rima del poeta
Che l'alfabeto non finisce con la Zeta  
Perchè alla fine anche la fine finirà
perchè la Z poi finisce con la A"

 Sopra: Le pagine dedicate alla A, prima lettera dell'Alfabeto; A come Albero ed Api (entrambi elementi rappresentati nelle immagini).
 
Ad accompagnare ogni poesia ci sono i disegni di Sara Vivan, in bianco e nero, i quali hanno uno stile semplice, con elementi rappresentati in modo abbastanza essenziale ma curato. Nei disegni non compare mai lo sfondo, ma sono sempre presenti dei bambini, che vengono spesso mostrati mentre giocano tra di loro, interagendo con altri elementi citati nelle poesie. Ad esempio nella filastrocca della A compaiono un albero con delle api, nella B ci sono delle bolle, nella C ci sono dei palloncini che hanno la forma di animali che iniziano per C, nella F c'è un fuoco circondato da farfalle e da bambine vestite da fata, nella S c'è un lungo serpente che forma proprio la lettera S...
 
 
Sopra: Le pagine che mostrano la filastrocca dedicata alla S, S di serpente o di scimmia.
 
L'illustrazione principale è quella nella pagina a sinistra dei testi, ma qualche piccolo disegno compare anche nella pagina assieme alle parole (tra cui alcuni che vanno a formare un certa lettera in corsivo minuscolo), inoltre prima di ogni filastrocca vi è un altro disegno dedicato proprio a rappresentare un certa lettera dell'alfabeto. In questo caso la lettera viene scritta in stampato maiuscolo, di grandi dimensioni, con una fantasia particolare (peccato che i disegni non siano a colori, avrebbero reso di più) e accompagnata da elementi che si presenteranno anche nei testi. Ad esempio con la D c'è un bambino con una maschera da drago, nella Z (che ha una fantasia a strisce) compare una zucca...
Insomma è come se l'artista preparasse i lettori qualche anticipazione di ciò che andranno poi a leggere.


 Sopra: Potete vedere come ogni filastrocca (in questi casi quelle sulla D e la Z) sia precedute da un disegno che mostra solo la lettera, poi da un disegno a pagina intera con elementi che riprendono quelli dei testi. Inoltre qualche disegnino compare anche nella stessa pagina dei testi.
 
"Rime alfabete" di Bruno Tognolini è un'altra raccolta di filastrocche dedicate alle lettere dell'alfabeto, assieme ad esempio a quelle di "Alfabeto delle fiabe" di Bruno Tognolini, "Alfabetiere delle fiabe" di Fabian Negrin, "A come... grande alfabeto illustrato" di Roberto Piumini, "Filastrocche dell'alfabeto" di Jo Hoestland, "Dall'ape alla zucca" di Maria Vago, "Gatti dalla A alla Z" scritto da Silvia Roncaglia e "Filastrocche a quattro zampe" di Eleonora Pace .
Questa si colloca tra quelle che io consiglierei ai bambini già un po' più grandi, in quanto anche concettualmente le filastrocche non sono sempre così immediate da comprendere e necessitano di un attimo di riflessione in più. Molte inoltre accennano a particolarità grammaticali e fonologiche, ad esempio della C viene detto: "Noi siamo Ci, sorelle Ci, il duro e il dolce / Siamo una lettera con due suoni diversi /Noi siamo uguali per la forma fatta a falce / Siamo diverse nella bocca che fa versi..."; oppure della G viene detto: "Noi siamo Gi, sorelle Gi, il dolce e il duro / Si scrive uguale ma è diverso per bocca / Io suono Gi con la sua I, più dolce e chiaro / Io suono Ghi più duro e scuro con l'Acca...". Molto bella anche quella dell'H che recita: "Io sono H, non ho suono, ma ci sono / Io sono il vetro trasparente, l'acqua zitta / poichè le lettere con me cambiano suono / E cambia senso la parola com'è scritta...". Alcuni versi spiegano addirittura come si pronuncia una lettera, come nel caso della V: "Quando tu apri le labbra appena appena / Se fai uscire solo fiato è un'Effe muta / Se dietro spinge invece la tua voce piena / Viene la Vu, vento che canta e che saluta".
Diciamo quindi che l'età consigliata è a partire dai 6/7 anni, mentre bambini più piccoli potrebbero far fatica a comprende appieno il senso di ogni filastrocca; anche perché le rime pur essendo presenti non ci sono sempre, e questo rende le filastrocche meno orecchiabili.
Seppur accompagnate da disegni questi ultimi non sono a colori ma in bianco e nero, anche se con uno stile semplice ma carino, per cui potrebbero risultare visivamente meno attraenti per dei bambini piccoli. Risultano però molto interessanti da analizzare per quelli più grandicelli, in quanto nessun elemento disegnato è stato messo per caso e riproduce tutte parole che iniziano con uan determinata lettera, e scoprirle potrebbe essere una bella sfida per i giovani lettori, che potrebbe servire per mettersi alla prova o ad ampliare il loro vocabolario.
 
Tale libro illustrato è stato pubblicato da Salani Editore nel 2022, ha una copertina flessibile, ha 96 pagine e misura 14 cm d'altezza e 12 cm di lunghezza e costa 12 euro.
 
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