venerdì 31 marzo 2023

C'era c'è e ci sarà di Pietro Formentini

"C'era c'è e ci sarà" di Pietro Formentini è una raccolta di poesie e filastrocche che raccontano storie e fiabe. Le poesie di Formentini sono note in Italia sia per i numerosi laboratori condotti dall'Autore di città in città, sia per la forte loro presenza nelle antologie scolastiche.
 
Sopra: Sulla copertina non compaiono disegni o immagini, ma solo la scritta del titolo.
 
Questo volume raccoglie 60 titoli tra poesie e filastrocche scritte da Pietro Fomentini, suddivisi in quattro sezioni e che hanno come filo conduttore la fiaba di ieri e di oggi.
La prima parte si intitola "C'era Pata e c'era Pumm" e raccoglie piccole e brevi favolette che raccontano storie di animali o oggetti. La seconda sezione è "Fiaba maga" ed è dedicata alle fiabe della tradizione come: "La regina delle Nevi", "Giovannin Senzapaura", "Cola Pesce", "Prezzemolina", "Il pifferaio magico", "Pollicino", "La bella addormentata", "I 4 musicanti" ecc... La terza parte è "Il pesce caneducato" e contiene storie a volte nuove o che talvolta rivisitano le fiabe classiche; l'ultima sezione si intitola invece "Racconto io, racconta tu" e contiene storie inventate dallo scrittore su disparati temi, a volte a sfondo fiabesco ed altre un po' nonsense.
La maggior parte comunque delle poesie di questo libretto sono un po' sul genere nonsense, e raccontano brevi storielle con protagonisti animali, oggetti o personaggi fiabeschi che fanno cose, talvolta non seguendo una vera e propria logica.
Essendo molto imprevedibili come tematiche, anche le rime non sono prevedibili, per cui ogni poesia segue un suo schema, che la maggior parte delle volte non è neppure poi così schematico, ma anzi risulta piuttosto libero. Nella maggior parte dei casi comunque le figure retoriche come la rima, l'allitterazione o la ripetizione sono presenti, per cui i testi hanno una certa musicalità che attira l'ascoltatore.

Storielle possibili ma anche impossibili
"C'era una volta il colore rosso
che sanguinava a più non posso.
C'era una volta la Strega al mercato
che al fornaio rubava
il pane secco
per trasformarlo in pane grattato.
C'era una volta un verde cipresso
che allora cresceva ma cresce anche adesso.
[...]
C'era una volta il colore arancione
che dentro un'arancia ci stava benone.
[...]
 C'era una volta un nano burlone
che per vantarsi d'esser gigante
sul pane a fette spalmava il burrone.
C'era una volta una fiaba narrata
che appena finita era già incominciata.".

La Regina delle nevi
"Regina di Neve
ghiaccio conficca
dentro i tuoi occhi
ti fa venir bianco
il cuore di gelo
ti sente soffrire
lenta crudele
ti fa un po morire.

Accendi, ti prego,
invece il tuo cuore,
sciogliti gli occhi
col tuo calore,
falli guardare,
ricomincia ad amare.
(E la Regina
che c'era una volta
vedrai che pian pian
alla fine si è sciolta)".
 
Fiabastoria
"Fiaba che va
fiaba che viene
chi ce l'ha 
se la tiene.
 
Chi non ce l'ha
un giorno l'avrà
chi l'ha avuta
gli è poi piaciuta?
 
Fiaba che sai
o che non sai
fiaba di un tempo
fiaba di mai.
 
Fiaba futura
splendida oscura
fiaba infinita 
come la vita.
 
Fiaba che narra
una storia inventata
fiaba vissuta
però mai narrata.
 
Fiaba mia cara
che c'è e non c'è
preziosa rara
storia di me
storia di te".
 
 Sopra: Due pagine tratte dalla sezione sulle fiabe, infatti qui ci sono le poesie dedicate alla regina delle Nevi e a Prezzemoli (versione italiana di Raperonzolo)
 
Nel volume sono presenti anche dei disegni, anche se sono più dei segni grafici, realizzati da Marilena Pasini. Questi disegni infatti sono estremamente stilizzati, tanto che se di alcuni si può capire cosa stanno rappresentando (ad esempio animali o persone), alcuni sembrano proprio solo delle linee, delle strisce, o dei cerchi.
Per questi disegni sono stati utilizzati colori accesi, brillanti e intensi, stesi in modo monocromatico, senza sfumature o ombreggiature. 
Nonostante siano molto stilizzati, a volte proprio astratti, essi fanno riferimento comunque ai testi delle filastrocche, rappresentando qualche particolare elemento in essi citato come: i topi della fiaba del Pifferaio di Hamelin, le figlie dell'orco nella fiaba di "Pollicino", teste di gatto nella poesia "I matti gatti saggi", degli occhi per la poesia che parla di un mostro senz'cchi ecc..



Sopra: Delle pagine interve che vi mostrano come sono i disegni che accompagnano i testi (molto stilizzati e semplici, con colori accesi e monocromatici).
 
"C'era c'è e ci sarà" di Pietro Formentini è una raccolta di poesie molto interessanti, anche perché si differenziano dalle solite filastrocche per bambini a cui siamo (e sono) abituati. Quelle che trattano delle fiabe classiche le ho trovate molto stimolanti perché l'autore le prende e le rivisita in modo molto personale e mai banale. Ho apprezzato inoltre che abbia preso in considerazione sia storie molto famose che altre più particolari come Cola Pesce o quella della filastrocca "Il fratello addormentato" (che riprende la fiaba del Flauto d'osso). Soprattutto in quest'ultima poesia si evince come l'autore non si è tirato indietro nell'utilizzare elementi della fiaba anche scomodi, che trattano di morte, ma anche di rinascita. Il testo recita infatti così: "Antico racconto dell'osso trovato: / sotto terra chi c'è addormentato? / Ci dorme sepolto un giovane bello, / a farlo morire è stato il fratello. / Come la storia di Abele e Caino / dove la morte diventa un destino. / Ma poi la storia non muore e va avanti, / narra altri fatti belli e importanti. / Quasi ogni fiaba / racconta storie / che fanno spavento, / però prima ancora / di andare a finire / la fiaba cambia / e cambiando ti dice / qualcosa che riesce / a farti felice".
I testi di alcune poesie li ho trovati molto intelligenti e stimolati, anche se di alcune è difficile comprenderne il significato, probabilmente perché magari un senso vero e proprio non ce l'hanno ed è così che sono state scritte; d'altronde è interessante far approcciare i bambini (ma anche e forse ancora di più gli adulti) a questi tipi di testi, i quali vogliono raccontare qualcosa, che non per forza deve avere tutto questo senso.
Come scritto sul reto di copertina: "Sono poesie che segnano la maturità artistica dell'autore e sono frutto dell'esperienza fatta direttamente sul campo con i bambini e per i bambini". 
Sembra che, proprio per dare risalto ai testi, le immagini che li accompagnano siano estremamente stilizzate, quasi astratte talvolta, come era accaduto anche in "Alfabeto delle fiabe" di Bruno Tognolini, dove comunque i disegni erano già più strutturati.
Questa si dimostra un'interessante raccolta di poesie e storie, molte a tema fiabesco, ma anche tante di tipo un po' nonsense, storielle simpatiche nate per il semplice gusto dell'ascolto, che possono comunque portare a fare importanti riflessioni e a stimolare la fantasia.
 
Il libro è stato pubblicato nel 2003 dalla Nuove edizioni Romane; ha una copertina flessibile, misura 19 cm d'altezza e 13 cm di lunghezza, ha 96 pagine e costa 8,50 euro.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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