L'opera di cui vi parlerò adesso presenta un insieme di vari elementi che mi è capitato di vedere anche in altre opere. Intanto tratta di fiabe, è un alfabetiere (cioè un testo che presenta delle parole in ordine alfabetico associandole a delle immagini), presenta dei testi in rima, è stato edito dalla TopiPittori (casa editrice molto rinomata per i suoi titoli dedicati all'infanzia e agli adulti), è scritto da Bruno Tognolini ed, infine, è illustrato da Antonella Abbatiello (che ha illustrato anche la raccolta di poesie, più recente, "Rime buie").
Per chi non avesse ancora idea a quale libro mi riferisco (anche se in realtà lo sapevate già all'inizio avendo letto il titolo del post) vi svelo che sto parlando di "Alfabeto delle fiabe".
Sopra: Sulla copertina è presente l'illustrazione di della filastrocca "Strega", da notare come la silhouette verde del bambino spicchi sulle sfondo bianco, così come le scritte rosse del titolo.
Come ho accennato sopra questo libro è un alfabetiere (o un abecedario), cioè un libro (solitamente destinato ai bambini che imparano a leggere) dove vengono riportate in ordine alfabetico le varie lettere, associandole ad un'immagine.
Nei normali alfabetieri di solito si cerca di associare le lettere a parole semplici e concrete (quindi nomi), facili da rappresentare e solitamente conosciute dai bambini. Questo volume tuttavia non è un mero alfabetiere, sebbene ne mantenga la struttura, ma un libro di poesie.
Inoltre l'autore ha deciso di scegliere per questo libro un tema ben preciso a cui legare le varie lettere dell'alfabeto: le fiabe. Perché le fiabe? Come scritto all'inizio del volume: "La fiaba è un regno sconfinato, nel tempo, nello spazio, nei tanti libri e studi che ne parlano. Quindi anche lì, nel farne un libro, la cosa migliore era partire dall'inizio".
Ogni lettera dell'alfabeto viene quindi collegata a un elemento tipico del mondo fiabesco, ad esempio: A di Anello, B di Bambino, C di Castello, D, di Drago, E di Enigma, F di Fuoco, G di Gigante.... per poi finire con la Z di Zucca.
A ogni lettera è associata un'illustrazione e anche una poesia, la quale tratta, come soggetto principale, la parola con cui inizia una determinata lettera.
Anello
"Oro d'anello, sole gioiello
Piccolo tondo di mondo fratello
Tienimi il dito, dono gradito
Girami intorno il tuo giorno infinito
Tocco e ti tocco, giro e ti giro
Quello che voglio sia vero davvero
Trovo e ti perdo, perdo e ti trovo
Ciò che finisce cominci di nuovo
Dono più duro, ma sono più bello
Ora io porto l'anello"
Bambino
"Bosco di fiaba, mondo diverso
Fammi trovare il bambino che ho perso
Valle lontana, regno incantato
Cerco il bambino che ho abbandonato
Rete di rovi, rami più verdi
Prima lo trovi ma poi lo riperdi
La fiaba è antica, la strada è nuova
Tanta fatica ma è lui che ti trova
dagli la mano, non perderlo più
Ora il bambino sei tu."
Le poesie (come queste che vi ho riportato sopra) contenute nel volume sono molto belle e musicali, grazie alla presenza di varie rime e di altre varie figure retoriche che rendono i testi molto orecchiabili e intriganti: come allitterazioni ("Grido di donna, strillo che striscia" da "Strega"), assonanza, paronomasia ("Drago mago, verme di lago" nella filastrocca "Drago"), anafora ("Morte Signora, fammi passare/ Porto una goccia di sangue nel mare/ Morte Signora, guardami in fronte/ Porto una scheggia di osso nel monte..." nella poesia "Morte"), iterazione (Tocco e ti tocco, giro e ti giro da "Anello"), metafore ("Drago mago, verme di lago" nella filastrocca "Drago")....
E' interessante poi riflettere su come ogni poesia rimanda e interpreta una determinata figura fiabesca. Nella poesia "Bambino" ad esempio si fa riferimento a come i bambini siano protagonisti di molte fiabe, ma allo stesso tempo affronta anche la questione di rimanere un po' bambini anche da adulti, di non perdere il bambino che c'è in noi, continuando a leggere le fiabe e ad apprezzarle anche da adulti. Nella filastrocca "Re" questo personaggio fiabesco viene descritto come colui che comanda ("Re che comandi, Re che domandi/ Poni le prove ai guerrieri più grandi"...) o chiede, poiché nelle fiabe questa è la sua funzione principale: mettere alla prova l'eroe, di solito proponendogli qualche compito impossibile, in cambio di qualcosa (il regno o la principessa, o entrambi). La filastrocca, infatti, continua dicendo proprio: "Ora mi mandi a compiere imprese/ Dovrò partire da questo paese/ Ma se ritorno col dono e col pegno/ Mio sarà il trono, mio sarà il regno".
La rima di "Via" riprende invece la famosa frase finale con cui si chiudevano numerose fiabe, infatti la poesia inizia con "Stretta la foglia, lunga la via/ fate la vostra che io faccio la mia"...) e fa riferimento al fatto che nelle fiabe molto spesso i personaggi devono spostarsi o mettersi in viaggio (spesso anche senza avere una meta precisa in mente), a volte per svolgere una missione ed altre per cercare fortuna o fare un'esperienza di vita.
Nel volume è inoltre presente anche una tabella che elenca numerose fiabe tratte dalla raccolta "Fiabe italiane" di Italo Calvino, e per ogni fiaba viene indicato quali simboli narrati in questo albo sono eventualmente presenti in un determinato racconto. Questa tabella è stata inserita allo scopo di "proporre ai bambini, oltre a queste filastrocche, la lettura delle fiabe nelle quali questi simboli acquistano un'importanza fondamentale. Per aiutare genitori e insegnanti in questo compito, Anna Maria Di Giovanni, della Biblioteca Centrale Ragazzi di Roma, ha realizzato una tavola sinottica in cui rintracciare fiabe e simboli".
Ad esempio, secondo la tabella, ritroviamo la figura del Drago nelle seguenti fiabe italiane: "Bene come il sale", "I tre cani", "Il drago delle sette teste", "Il drago e la cavallina fatata", "La volpe Giovannuzza", "Liombruno".
Sopra: Le due pagine che riportano le prime due lettere dell'alfabeto e le loro rispettive poesie: "Anello" e "Bambino".
Come ho spiegato anche sopra ogni poesia e quindi ogni lettera è accompagnata da un'immagine che riflette il senso della poesia e che rappresenta l'elemento di cui si parla nella filastrocca.
Le illustrazioni sono state realizzate Antonella Abbatiello e hanno uno stile molto originale e particolare, anche un po' inusuale per un albo illustrato sulle fiabe.
I disegni proposti per ogni poesia sono molto semplici e stilizzati, in effetti essi sono tutti delle silhouette, cioè immagini in cui vengono mostrati solamente i contorni di una certa figura, mentre l'interno è tutto colorato con il medesimo colore. Ogni elemento ha comunque un aspetto piuttosto semplice ed essenziale, quasi grezzo (osservate ad esempio le silhouette delle varie figure umane).
Tale scelta, di non curare troppo le varie figure, facendole rimanere un po' "rozze", è probabilmente dovuta al fatto che l'artista volesse che l'attenzione del lettore si concentrasse più sui testi che non sulle immagini, le quali hanno comunque lo scopo di indirizzare il lettore e dargli un'idea di cosa tratta una certa poesia.
Sopra: Ogni lettera è accompagnata da
un'immagine che riflette il senso della poesia e che rappresenta
l'elemento di cui si parla nella filastrocca. I disegni
proposti per ogni poesia sono delle silhouette molto semplici, stilizzate ed essenziali, quasi grezze (osservate ad esempio le
silhouette delle varie figure umane dell'ultima immagine qui sopra).
Per l'utilizzo dei colori l'Abbatiello ha scelto delle tinte dai toni forti e decisi, un po' scuri, intensi ed accesi. I colori sono stati stesi all'interno dei contorni delle varie silhouette in modo netto e deciso, piatto e senza sfumature di alcun genere, facendo risaltare ancora di più la semplicità ed essenzialità delle immagini.
Molti disegni spiccano su uno sfondo bianco, ma l'artista non ha disdegnato di utilizzare anche qualche sfondo nero, per far risaltare maggiormente certe tinte o trasmettere attraverso l'uso dei colori un particolare significato.
Anche la scelta dei colori utilizzata non è ampissima, limitandosi principalmente ai colori primari (ad eccezione di uno), infatti le tinte che compaiono sono: il bianco e il nero, il rosso, il giallo scuro, il verde, il blu.
Sopra: L'artista ha scelto delle tinte dai
toni forti e decisi, un po' scuri, intensi ed accesi. I vari colori sono
stati stesi all'interno dei contorni delle varie silhouette in modo
netto e deciso, piatto e senza sfumature di alcun genere. Molti
disegni spiccano su uno sfondo bianco, ma l'artista non ha disdegnato
di utilizzare anche qualche sfondo nero (come potete vedere nelle prime due pagine in alto). Anche la scelta dei
colori utilizzata non è ampissima, infatti le tinte che compaiono sono: il bianco e il nero, il rosso, il giallo aranciato, il verde, il blu.
"Alfabeto delle fiabe" di Bruno Tognolini è un albo illustrato molto bello e poetico, interessante ed incisivo con dei testi molto orecchiabili e musicali che propongono vari simboli narrativi tipici delle fiabe, un patrimonio "che affascina i bambini italiani da generazioni".
Interessante è ad esempio la scelta dei termini da associare a ogni lettera dell'alfabeto, confrontando questo abecedario fiabesco con un altro mi sono resa conto di come questo utilizzi dei simboli, talvolta anche un po' astratti, senza far mai riferimento a nessuna fiaba specifica. In "Alfabetiere delle fiabe" di Fabian Negrin molte lettere dell'alfabeto sono associate con nomi di fiabe famose o noti personaggi fiabeschi (come A di Aladino, B di Bella addormentata nel bosco o la bella e la Bestia, C di Cappuccetto Rosso...) mentre Tognolini ha voluto mantenersi di più sull'astratto e sull'universale (senza contare comunque che Tognolini ha voluto prendere in considerazione più le fiabe italiane raccolte da Calvino che tutte le fiabe in generale come invece accaduto per l'alfabetiere di Negrin). A causa di ciò in quest'opera per alcune lettere sono state scelte delle parole anche un po' inusuali e non scontate. Come ad esempio Enigma per la E, Labirinto per la L (al posto della parola più immediata Lupo), la Morte per la lettera M, oppure Porta per la P (quando con la P sarebbe stato più immediato prendere in considerazione la parola principi o principesse).
Assieme ai testi sono presenti le semplici, essenziali ma interessanti e colorate illustrazioni di Antonella Abbatiello, che accompagnano perfettamente i testi.
Le immagini essenziali e i testi in rima abbastanza brevi (ogni filastrocca è lunga 10 versi) sicuramente
rendono il libro apprezzabile anche da bambini di 3/4 anni, anche se
questi magari non sarebbero in grado di cogliere la complessità e i vari
riferimenti dietro a ogni filastrocca. Nonostante il libro tratti di lettere, alfabeto, fiabe e proponga delle rime, proporrei il volume a partire dai 5/6 anni in su, in quanto il significato delle filastrocche è pienamente comprensibile e apprezzabile ad bambini che conoscono già alcune fiabe classiche, e che quindi possono iniziare a fare alcuni collegamenti tra queste e comprendere i rimandi presenti nelle rime del libro.
Si tratta comunque di un libro molto maneggevole e multifunzionale che può essere apprezzato sia da adulti che dai bambini. Ad esempio la tavola sinottica all'inizio del libro è indirizzata esplicitamente agli adulti, per aiutarli a trovare fiabe in cui sono presenti i simboli narrati nelle poesie. Alla fine del volume è invece presente una sorta di gioco dell'oca, rivolto ai bambini, che si chiama "Gioco dell'alfabeto" e in cui nelle varie caselle sono state riportate le illustrazioni e le parole dell'albo, alcune accompagnate da determinate istruzioni (ad esempio nella casella 21 M di "Morte" il giocatore deve ritornare alla casella 1).
Questo albo illustrato è stato pubblicato nel 2011 dalla TopiPittori. L'opera ha 32 pagine, una copertina flessibile, misura 31,5 cm
d'altezza e 22,3 cm di lunghezza e costa 14 euro.
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.
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