lunedì 6 marzo 2023

Versi perversi di Roald Dahl e Quentin Blake

Qualche tempo fa è nata una polemica, giustamente, riguardo ad alcune dichiarazioni della Puffin Books, la casa editrice che in inglese (quindi in lingua originale) detiene i diritti sui testi di Roald Dahl. La Puffin aveva infatti affermato di voler ristampare i libri di Dahl ma in una versione "ripulita", privata delle parole controverse e, insomma, maggiormente politically correct. Sarebbero stati eliminati parole come: brutto, grasso, nero, stupido, ma il grosso problema è che sarebbero state modificati anche alcune frasi e paragrafi, insomma si sarebbe modificato o sostituito diverse parole oggi considerate "offensive" dei libri dello scrittore per adeguarsi alla sensibilità odierna.
Peccato che Dahl era un grande scrittore, e lo era anche perchè odiava tutto ciò che è politicamente corretto, infatti le sue trame sono sempre creative ed originali, colorite, anche perché lo scrittore si schierava apertamente dalla parte dei bambini (che non pensano mai ad essere politicamente corretti, ma dicono ciò che pensano e si comportano in modo molto più spontaneo) piuttosto che degli adulti, che invece sono dipinti spesso da Dahl come cattivi, oppressivi o inadeguati.
Mi è quindi venuto in mente che questo suo modo di essere scorretto, ironico e contro corrente è molto presente in un libro in particolare, di cui già il titolo è una garanzia: "Versi perversi", una raccolta di filastrocche, tradotte da Roberto Piumini, che rivisitano le fiabe tradizionali. E visto che io amo le fiabe e le rime, perché non parlare di Dahl proprio partendo da quest'opera?
 
 
Sopra: Le copertine delle due edizioni attualmente in commercio (quella a sinistra in rigida e quella a destra in flessibile), in cui compare questo lupo abbastanza inquietante.

Voi credete veramente che Cenerentola preferisse come marito un Principe crudele a un buonuomo qualsiasi, o che Treccedoro potesse dormire senza pericolo nel lettino dei Tre Orsacchiotti, o che i Tre Porcellini, se avessero chiesto aiuto a Cappuccetto (che in realtà ha sparato lei al lupo), potessero davvero fidarsi di lei?  Beh, la risposta è "No", come i lettori scopriranno leggendo le filastrocche contenute in questa raccolta, le quali rivisitano le fiabe classiche e i loro personaggi, presentando un finale (molto) alternativo e, talvolta, controverso. Cappuccetto Rosso ad esempio non è la brava bambina che si crede, ma è ormai diventata un'esperta cacciatrice di lupi e, perchè no, anche di porcellini! Oppure il papà Orso, dopo che la famiglia ha scoperto che una bambina si è intrufolata in casa loro e si è pappata la loro cena ed è andata a dormire nei nel loro letto, spiega al figlio che ora la pappa si trova nel lettino. Per Biancaneve invece il gioco d'azzardo non è un vizio o qualcosa di negativo, a patto che si vinca sempre (avendo ad esempio uno specchio magico che predice i risultati delle corse dei cavalli).
Le filastrocche sono in tutto 6 e rivisitano le seguenti fiabe: Cenerentola, Giacomino e il fagiolo magico, Biancaneve e i sette nani, Treccedoro e i tre orsi, Cappuccetto Rosso e I tre porcellini.
Pur non essendo molte, ogni poesia è parecchio lunga, e può raggiungere anche gli 80 versi. Sono testi inoltre che narrano proprio una vicenda, con un'inizio, una parte centrale e una conclusione (più o meno positiva). Essendo però tutti in rima baciata (AA BB) le filastrocche, nonostante la lunghezza, risultano tutte essere molto musicali e belle da sentire, anche perché il lettore è curioso di sapere come andrà a finire la storia.
 
Cappuccetto Rosso e il lupo?
"Il Lupo, avendo avuto il desiderio
di farsi finalmente un pasto serio,
a casa della Nonna andò a bussare. [...]
E dice allora Cappuccetto Rosso:
<<Che splendida pelliccia che hai addosso!>>
<<Ma no!>> protesta il Lupo. <<Cosa fai?
dovresti dire: "Che gran denti che hai...".
Comunque è irrilevante la questione,
perchè ora ti mangio in un boccone!>>
La bimba rise e, senza una parola, 
dalle mutande levò una pistola,
la puntò al muso di quel poveraccio,
e bang! lui cadde giù come uno straccio.
Due settimane dopo, passeggiando,
per la foresta me ne stavo andando:
ed ecco che incontrai quella bambina,
senza cappuccio e senza mantellina.
<<Ti piace?<>> disse con voce fresca,
<<questa mia bella pelliccia lupesca?>>".
 
I tre porcellini
"Per me, tra gli animali del creato,
è il Porco che si merita il primato:
i Porci sono nobili, soavi,
sono cortesi: ma, per quanto bravi,
di tanto in tanto tu trovi un Porcello
che sembra uscito fuori di cervello.
Che ne diresti, st'à a sentire questa,
se passeggiando in mezzo alla foresta 
ti trovassi di fronte, niente meno,
un porco dentro una casa di fieno? [...]
Il Porco, che spiava, era commosso:
gridò: <<Ben fatto, Cappuccetto Rosso!>>
Ahi, Porcello, fidarsi è un errore
di donne della classe superiore...
Finisce ora il racconto per le spicce:
non solo Cappuccetto ha due pellicce,
ma, guarda caso, ha un'originale
borsa da viaggio in pelle di Maiale."
 
  
Sopra: Due pagine tratte dalla filastrocca sui tre Porcellini, in cui a sinistra c'è un'illustrazione del lupo che si è pappato già due maialini, mentre a destra ci sono i testi (con un'immagine in mezzo dell'ultimo fratello rimasto).
 
Le rime sono accompagnate dalle illustrazioni del rinomato Quentin Blake, disegnatore, illustratore e scrittore britannico, famoso nel mondo per le sue illustrazioni particolari di libri per bambini e ragazzi, ha infatti disegnato più di 300 libri, e ha ottenuto un successo internazionale proprio grazie ai disegni presenti nei libri di Dahl.
Lo stile di Blake si adatta infatti molto bene ai testi di Dahl, ironici e irriverenti, poiché esso è molto sbarazzino, con personaggi e ambienti disegnati in modo rapido con l'inchiostro nero, dal tratto molto tremolante. Diciamo che i personaggi di Blake non hanno un aspetto propriamente "bello" da vedere, ma sicuramente molto espressivo, originale e vibrante.
 
 
Sopra: Due illustrazioni tratte dalle filastrocche su Cenerentola (a sinistra) e di Cappuccetto Rosso (a destra) realizztae da Blake, che come potet vedere hanno un aspetto molto originale, dai tratti un po' tremolanti e rapidi.

Solitamente i disegni di Blake sono in bianco e nero, ma questi sono a colori, più precisamente dipinti ad acquerello, con tinte delicate e poco intense, e neanche troppo vivaci o brillanti, anche se mai troppo scuro cupi. 
Le immagini presenti nella raccolta sono abbastanza numerose e ve ne sono sia a pagina intera che in mezzo ai testi. Le prima rappresentano vere e proprie scene narrate nei testi come: Cenerentola che parla con la Fata Madrina, il Principe che taglia la testa di una sorellastra di Cenerentola, la famiglia di orsi che ritorna a casa, il lupo che si traveste da nonna, Cappuccetto che parla al telefono con un Porcellino...
Le più piccole possono rappresentare sia aspetti della storia (ma più raramente) che oggetti di particolare importanza nei testi, tipo la scarpetta di Cenerentola, un barattolo di confettura, una pistola...
 

Sopra: Le immagini della raccolta sono a colori, con tinte delicate e poco intense, e neanche troppo vivaci o brillanti, anche se mai troppo scure o cupe. Le immagini presenti nella raccolta sono abbastanza numerose e ve ne sono sia a pagina intera che in mezzo ai testi.

Come scritto nell'introduzione del testo: "Roal Dahl ama spesso divertirsi a essere un po' crudele. Non è colpa sua: lui era un bravo bambino norvegese, ma lo hanno reso così maligno i cattivi insegnanti dei collegi inglesi [...] tanti adulti prepotenti e disgustosi". E "Versi perversi" è un modo per dire ai lettori: "Non lasciatevi ingannare con tutte quelle fiabe a lieto fine che vi raccontano, ora vi svelo io come sono andate veramente le cose".
Questa è una raccolta di storie in rima che rivisitano le fiabe tradizionali in un modo esilarante e divertente, anche se molto ironico e decisamente insolito per una raccolta indirizzata a dei bambini, anche ne se consiglio la lettura a quelli non piccolissimi (a partire dai 5/6 anni), in quanto le storie si comprendono appieno solo se prima si conoscono già le fiabe tradizionali che parodizzano.
Queste storie sono decisamente politicamente scorrette, con Biancaneve che incoraggia i nani a giocare d'azzardo (con la certezza di fare puntate però con cui sono sicuri di vincere), papà Orso che invita i figli a mangiarsi Riccioli D'Oro (la quale si è introdotta in casa loro senza permesso e usando le loro cose), o con Cappuccetto Rosso che va in giro ad ammazzare Lupi (sempre pronti a papparsi qualcuno) e Porcellini (innocenti). Alcuni racconti comunque, seppur in modo scherzoso, comunicano anche degli insegnamenti corretti, come Giacomino che impara che deve lavarsi per bene o Cenerentola che capisce che è meglio un marito povero ma buono ad uno ricco e potente ma malvagio.
Comunque queste filastrocche sono semplicemente belle e divertenti da leggere o da ascoltare, grazie alla loro musicalità e scorrevolezza, nonché al finale trasgressivo e inaspettato che tiene alta l'attenzione del lettore. 
Sarebbe da chiedersi, se la Puffin volesse censurare anche questa raccolta, come farebbe; fortunatamente a quanto pare, dopo le innumerevoli critiche ricevute (anche da persone importanti) la casa editrice Puffin ha deciso di fare retromarcia (in parte) sulla sua decisione, affermando che, oltre alle edizioni censurate continueranno a esistere anche quelle non modificate. In questo modo la casa editrice ha però preso due piccioni con una fava (perché alla fine il vero motivo sotto la censura era probabilmente commerciale): ha calmato le critiche e continuerà a vendere le edizioni integrali e, nel frattempo, potrà immettere sul mercato anche quelle censurate (che sicuramente qualcuno comprerà perché ci sono sicuramente genitori che preferiscono leggere ai propri figli, spesso ancora troppo piccoli per i racconti di Dahl, parole meno forti, magari senza tener conto del contesto in cui sono state inserite).
La cosa peggiore, comunque, è il fatto che la casa editrice si sia sentita (e si sente) autorizzata a pensare e a portare avanti una tale operazione perché si tratta di letteratura per l'infanzia, perché i testi di Dahl si rivolgono ai bambini, portando avanti l'idea che la letteratura per l'infanzia non sia vera letteratura, perché nessuno oserebbe censurare, ad esempio, L'inferno di Dante. Invece la letteratura per l'infanzia esiste, ed è una cosa seria, molto importante, che fornisce ai giovani parole per esprimersi, esperienza da vivere, stati d'animo e mondi da esplorare, in tutta la loro ricchezze e complessità, nel bene e nel male... Essa quindi merita di essere tratta con rispetto.
 
Questa raccolta è stata pubblicata originariamente nel 1982 dalla Puffin col titolo "Revolting Rhymes", ed è stato poi edito in italiano dalla Salani Editore nel 1993. Il libro, che ha 44 pagine, ovviamente è stato ristampato numerose volte in differenti edizioni, attualmente  ne esiste una della Salani in copertina rigida del 2016 in vendita a 10 euro e una in flessibile del 2014 della Nord-Sud a 6,50 euro.

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