venerdì 3 marzo 2023

Filastrocche del buio e del sonno di Paola Parazzoli e Giulia Orecchia

Qualche tempo fa vi avevo parlato di una raccolta di filastrocche intitolata "Aiuto che paura! Filastrocche scacciamostri", ebbene il libro di cui vi parlerò oggi è "Filastrocche del buio e del sonno" di Paola Parazzoli e Giulia Orecchia, le quali sono la stessa autrice e illustratrice anche dell'altro volume. Vediamo però in cosa si differenziano le due versioni.
 
Sopra: La copertina presenta un aspetto piuttosto cupo, che dà subito l'idea del buio e della notte (quando si dorme), nonostante il blu e i violetti che compaiono alla finestra hanno delle tonalità brillanti.
 
Il precedente volume conteneva 14 filastrocche scritte da Paola Parazzoli sulle paure dei piccoli, paure come: il buio, l'uomo nero, i brutti sogni, il dottore, il lupo, le streghe, il temporale, l'acqua ... ma anche il fatto che la mamma non arrivi a prenderli a scuola.
Ebbene in questa versione le filastrocche non sono più solo 14 ma sono aumentate a 50, tra quelle nuove troviamo ad esempio quelle sul singhiozzo, il cielo di notte, la pipì a letto, lo sbadiglio, il letto freddo, i denti da lavare...
In particolare si può notare come ora le filastrocche non trattino più solo di paure o incubi, ma anche di routine pre-nanna o di oggetti e gesti che vi rientrano: tipo quella sul lavarsi i denti, quella sull'orsacchiotto, quella sulla conta, sul bicchier d'acqua, del pigiama...
Oltre a questa tipologia di filastrocche ne sono state aggiunte anche diverse che riguardano non più solo gli incubi ma anche i sogni come: "La nave dei sogni", "L'abero dei sogni", "L'omino dei sogni", "Le stagioni del sonno" ecc...
I testi delle poesie che erano presenti anche nella prima edizione sono abbastanza lunghi, avendo tra i 24 e i 36 versi, quasi tutti in rima baciata (AA BB), questo fa risultare le filastrocche molto carine e orecchiabili. Le filastrocche nuove sono invece più brevi rispetto a quelli della precedente edizione, contando solitamente di 16 versi. Anche queste ultime poesie comunque risultano molto orecchiabili, con schemi di rime semplici e lineari.
Di queste filastrocche la prima (Chi ha paura del lupo?) compariva anche nella vecchia edizione, mentre le altre due sono presenti solo i quella più recente.

Chi ha paura del lupo?
"Chi ha paura del lupo cattivo?
Non solo Cappuccetto con la nonna e i porcellini,
ma anche ne hanno molta i teneri agnellini.
Il lupo cattivo ha gli occhi di brace
denti lungi e affilati e una bocca vorace.
Il lupo della fiaba ha un pelo lungo e nero,
abita nelle foreste e anche nel mio pensiero.
Se la sera lo incontro nascosto nell'androne
forse mi salta addosso e mi mangia in un boccone?
Di lupi cattivi ce n'è per tutti i gusti
ma son tutti, quasi sempre, degli sciocchi bellimbusti
 ...".
 
Mi racconti una storia?
"Mi racconti una storia 
di principi e fate,
di maghi, castelli, 
foreste incantate?
Mi racconti una storia
di animali  parlanti
che mettono in fuga
trecento briganti?
Mi racconti la storia
 di un veliero d'argento
che naviga sulla luna
portato dal vento?
Ancora una storia 
me la puoi raccontare?
e mentre parli
mi fai addormentare."

L'albero dei sogni
"L'albero dei sogni ha radici profonde
in fondo, sottoterra sogni strani nasconde.
Nascono dal fondo risalgono sui rami
sogni di gnomi di troll e di nani.
Sogni più ariosi di elfi e folletti
ruzzolano sul prato improvvisando balletti.
[...]
E tutti insieme al chiaro di stelle
ti fanno sognare le cose più belle".
 
 
Sopra: Le pagine con la filastrocca dedicate all'albero dei sogni, che è sì un albero, ma disegnato in modo molto particolare.
 
Le illustrazioni di questa edizione sono sempre di Giulia Orecchia, che però stavolta ha scelto uno stile completamente diverso rispetto a quello adottato nella precedente versione.
La prima differenza si nota subito nella scelta dei colori, che qui è molto limitata a solo 3 tinte: il blu, il bianco e nero, mentre nell'altra i disegni erano colorati ad acquerello, con tinte di vari colori, abbastanza delicate e chiare.
Le illustrazioni di questa edizione sono poi molto più stilizzate, talvolta quasi astratte, con bambini tracciati con contorni semplici e dalle linee nere ben definite e nette. Se i bambini sono rappresentati in modo comunque riconoscibile, per quanto semplice, sono i mostri a venire resi in modo astratto, tipo l'uomo nero o il buio diventano delle macchie nere (quella dell'uomo nero dalla forma vagamente umanoide); di alcuni mostri si intravedono invece solo alcune parti del corpo come gli occhi, la bocca, le orecchie, la mano o la zampa.


 Sopra: Due illustrazioni in cui si può vedere come l'artista ha utilizzato come colori solo il nero, il bianco e l'azzurro/blu. Notate inoltre come i bambini siano rappresentati in modo semplice ed essenziale, come gli sfondi e le paure che diventano quasi astratti (il buio è ad esempio disegnato come una macchia nera).
 
Le illustrazioni di questa edizione hanno forse un aspetto meno simpatico e buffo, ma i disegni riescono comunque a rappresentare bene quanto descritto nelle filastrocche, per cui vediamo comparire spesso rappresentazioni di bambini e bambine e, ovviamente, vari mostri quali l'uomo nero, streghe, il lupo cattivo, oppure il letto-sacco (il letto che ti inghiotte)... I quali però sono resi in maniera meno precisa (e anche meno stereotipata, come la strega brutta e col nasone bitorzoluto) e più astratta.
I paesaggi sono rappresentati raramente e quando lo sono sono sfondi monocromatici che presentano veramente pochi elementi essenziali, come ad esempio: un cielo con delle nuvole o un mare fatto con una linea dritta azzurra, un temporale diventa una pagina azzurra con tante goccioline bianche...
 


Sopra: In alto a confronto le pagine riguardanti la filastrocca della strega Betega. In alto quelle della nuova edizione, in cui compaiono solo i tratti essenziali del volto della strega, in basso le pagine della vecchia edizione, in cui la strega era raffigurata (a colori) per intero come una donna brutta con il nasone.

"Filastrocche del buio e del sonno" di Paola Parazzoli è una raccolta di filastrocche molto bellina, con testi semplici ma molto graziosi e orecchiabili.
Ogni filastrocca è accompagnata dalle illustrazioni di Giulia Orecchia, le quali hanno sempre un aspetto simpatico, e dei disegni semplici, ma con uno stile più essenziale e stilizzato rispetto alla precedente edizione, con i mostri resi in maniera meno esplicita.
Questa edizione è infatti piuttosto differente dalla precedente, tanto che si è verificata una cosa analoga a quanto accaduto anche a "33 pirati", che era una nuova edizione di "Rime piratesche", in cui i testi erano gli stessi (anche se con qualche modifica e qualche aggiunta), ma sono state cambiate le illustrazioni, la copertina, il formato e sono state aggiunte alcune poesie.
In questo caso sono stati modificati il formato, la copertina e le illustrazioni (anche se l'artista è la stessa), inoltre sono state aggiunte molte filastrocche nuove, le quali non tutte hanno a che fare solo con le paure e gli incubi, ma trattano più in generale il momento pre-nanna e, oltre agli incubi, anche i sogni. Per questo motivo anche il titolo della raccolta è stato modificato, in quanto "Aiuto che paura! Filastrocche scacciamostri" non era più un titolo adatto, poiché le "filastrocche scacciamostri" sono diventate, più in generale, poesie "del buio e del sonno", dedicate al momento di andare a dormire e al sonno.
 
Questo libro è stato pubblicato dalla Rizzoli nel 2012; ha 87 pagine, una copertina rigida, misura 18,8 cm d'altezza e 13,5 cm di lunghezza e costa 13 euro.

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