lunedì 26 settembre 2022

Fiabe classiche di Charles Perrault e Nicoletta Ceccoli

"Fiabe classiche" di Charles Perrault e con le illustrazioni di Nicoletta Ceccoli è una raccolta completa delle fiabe di Perrault.
L'opera fa parte di una collana di fiabe classiche pubblicata dalla Mondadori tra il 1999 e il 2004 di cui vi avevo già recensito un titolo ("Fiabe scelte e riscritte da Elio Pecora" di Gianbattista Basile e illustrate da Paolo D'Altan), ma di cui fanno parte anche queste raccolte: "Fiabe classiche" di Hans Christian Andersen e Michael Foreman, "Fiabe classiche" di Jacob e Wilhelm Grimm e Michael Foreman, "Favole" di Esopo e "Le mille e una notte" scelte e riscritte da Brian Alderson e illustrate da Michael Foreman.
 
Sopra: La copertina presenta uno sfondo rossiccio con le scritte del titolo rosse, sopra le quali spicca una piccola illustrazione a colori (visibile sui toni del rosso anche al di sotto) di Nicoletta Ceccoli della fiaba "Cappuccetto Rosso".
 
Quest'opera è, come suggerisce il titolo, una raccolta composta dalle fiabe originarie del volume "Racconti e storie del passato" ("Histoires ou contes du temps passè"), il cui sottotitolo era "I racconti di Mamma l'Oca": "Cappuccetto rosso", "Barbablù", "Mastro gatto ovvero Il gatto con gli stivali", "Cenerentola", "Le fate", "La bella addormentata nel bosco", "Pollicino", "Enricchetto dal ciuffo" e "Pelle d'Asino".
Confronterò ora un paio di testi di questa versione con quelli del volume della Donzelli "Tutte le fiabe", così che vi possiate fare un'idea precisa di come sono state tradotte le fiabe.
 
 1) "Cappuccetto Rosso" Ed. Donzelli (2016): "C'era una volta una bambina molto carina, ma così carina che in tutto il villaggio non ce n'erano di uguali. La sua mamma la adorava, e la nonna, che era pazza di lei, le aveva fatto fare una mantella rossa col cappuccio che le stava a meraviglia, tanto che in paese tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
Un giorno la mamma, che aveva fatto delle focacce, disse alla bambina: <<Ho saputo che la nonna è a letto malata, và a trovarla e portale questa focaccia e questo vasetto di burro>>.
Cappuccetto rosso s'incamminò lesta per andare a trovare la nonna che abitava in un altro villaggio. Mentre attraversava il bosco incontrò compare lupo, che, vedendola, ebbe subito una gran voglia di mangiarla, ma siccome lì intorno c'erano dei boscaioli che lavoravano, dovette tenersi la voglia e accontentarsi di fare conversazione.
<<Dove stai andando?>> chiese alla bambina."
 
 1) "Cappuccetto Rosso" Ed. Mondadori (2001): "C'era una volta in un villaggio una bambina, la più carina che mai si sia veduta; la sua mamma non vedeva che per gli occhi suoi, e la nonna non era da meno. La brava donna le aveva fatto fare un cappuccetto rosso: e le stava così bene che ormai tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
La sua mamma un giorno, avendo fatto delle focacce, quando furono cotte le disse:
- Perché non vai a vedere come sta la nonna? M'hanno detto che non si sentiva bene; portale una focaccia e questo vasetto di burro.
Cappuccetto partì subito per andare dalla nonna, che abitava in un altro paesello. Attraversando un bosco. incontrò quel tipaccio del Lupo, al quale venne una gran voglia di mangiarsela; ma non osava farlo, perché lì nella foresta c'erano alcuni taglialegna. Le chiese dove andava; la povera bambina, non sapendo quanto è pericoloso fermarsi per dare retta a un lupo, gli rispose:....
 
2) "Cenerentola" Ed. Donzelli (2016): "E infatti, pochi giorni dopo, il figlio del re fece annunciare ai suoi araldi che avrebbe sposato la fanciulla il cui piedino avesse l'esatta misura di quella scarpetta di cristallo: le prime a sottoporsi alla prova furono le principesse, poi le duchesse, e poi tutta la corte, ma inutilmente, perché in quella scarpetta nessun piede riusciva ad entrare. Quando fu il turno delle due sorellastre, avreste dovuto vedere come cercavano di rimpicciolire e si storcere il piede per farlo entrare nella scarpetta! Cenerentola, che le guardava, disse ridendo: <<Provate un po' a vedere se va a me!>>.
Le sorelle scoppiarono in una risata di scherno, ma il messo del principe guardò la fanciulla con attenzione e, giudicandola molto bella, si dichiarò d'accordo, poiché l'ordine era di di far provare la scarpetta a tutte le fanciulle del regno."
 
2) "Cenerentola" Ed. Mondadori (2001): " Dissero il vero; infatti, pochi giorni dopo, il figlio de re fece proclamare a suon di tromba ch'egli avrebbe sposato colei a cui la scarpina avesse calzato perfettamente al piede. Si cominciò a provarla alle principesse, poi alle duchesse, e a tutte le dame della corte, ma fu tempo perso. La portarono anche dalle due sorelle, che fecero tutto il possibile per farsi entrare al piede quella scarpa, ma non vi riuscirono. Cenerentola che le guardava, e riconobbe la sua scarpetta, disse come per scherzo:
- Vediamo un po' se alle volte non mi stesse bene!
Le sorelle si misero a ridere e a canzonarla. il gentiluomo che era incaricato di provare la scarpa, aveva guardato attentamente Cenerentola e, avendola trovata molto bella, disse che la cosa era giustissima e lui aveva ricevuto l'ordine di provarla a tutte le ragazze".
 
Come potete leggere le due versioni coincidono, infatti le fiabe di questa raccolta della Mondadori sono state riportate in modo fedele, come erano state scritte da Perrault, dall'inizio fino alle morali finali. L'unica cosa è che la traduzione, essendo stata fatta da Giulio Einaudi nel 1957 e il 1967 si sente che è piuttosto vecchiotta, soprattutto nelle morali.
Vi riporto poi anche un confronto tra alcune morali finali che, essendo in rima, è sempre divertente confrontare e vedere come ogni traduttore le ha adattate.
Per prima vi presenterò una delle due morali della fiaba di "Barbablù". Infatti, se nella prima l'autore si limita a mettere in guardia le ragazze dall'essere curiose ("… Trattasi dunque di un difetto vile (la curiosità) / che costa molto più di quel che vale"), la seconda invece è più ironica. Confrontare le morali è interessante poi perché esse sono scritte in rima:
 
Ed. Donzelli (2016):
"Chi ha esperienza del mondo ha già capito
che questa storia è del buon tempo andato.
Oggi non trovi più nessun marito,
per quanto iroso, scontento e poco amato,
che dalla moglie non sia più che ammansito.
che abbia le barba gialla, blu o marrone,
non si capisce più chi sia il padrone."
 
Ed. Mondadori (2001):
"Chiunque sia del mondo un po' informato
Subito vede che il racconto nostro
Non è che storia del passato.
oggi, dove trovarlo un tale mostro
Di marito che vuole l'impossibile?
Per malcontento e geloso che sia,
Oggi il marito si mostra impassibile
Al fianco dell moglie, e tira via.
E di qualunque tinta sia tinto il suo barbone,
è difficile dire chi dei due sia il padrone. "
 
Ecco invece la morale di "Cappuccetto Rosso":
 
 Ed. Donzelli (2016):
"Questa favola avverte le bambine,
specie se son graziose ed innocenti,
di non prestar ascolto alle moine
dei lupi travestiti da passanti.
Si sa che i lupi non sono tutti uguali
e che fra tutti i più pericolosi
sono quelli che a forza di regali,
di promesse e di discorsi zuccherosi
convincono le prede con le buone
a lasciarsi mangiare in un boccone."

Ed. Mondadori (2001):
"Qui si vede che i bimbi, ed ancor più le care
Bimbe, così ben fatte, belline ed aggraziate,
Han torto di ascoltare persone non fidate,
Perché c'è sempre il lupo che se le può mangiare.
Dico Lupo perché non tutti i lupi
Son d'una specie, e ben ve n'è di astuti
Che, in silenzio, e dolciastri, e compiacenti,
Inseguon le imprudenti
Fin nelle case. Ahimè, son proprio questi
I lupi più insidiosi e funesti!"
 
 
Sopra: L'illustrazione della Ceccoli dedicata alla fiaba di "Cappuccetto Rosso", in cui vediamo la bambina, vestita di rosso, in primo piano, mentre corre su un sentiero che inizia con la lingua del lupo, che è possibile vedere in sondo, mentre si mimetizza con gli alberi del bosco. Interessante la palette di colori che si basa sul contrasto tra azzurro e rosso.

L'opera è accompagnata dalle illustrazioni di Nicoletta Ceccoli, un'artista italiana con molta esperienza e che ha illustrato diversi titoli come: "Nuvolando" di Riccardo Geminiani (1998), "La bambina nel catsello dentro il museo" di Kate Bernheimer (2009) "Sogni di bambina" (2012), "La bambina bianca" di Maria Vago (2014), "Teseo e Arianna" di Nicoletta Codignola (2017), "Play with me (2018), "Resta con me" (2019), "Nuvole" di Riccardo Geminiani (2021) ....
In questo volume sono presenti due tipi di immagini: in bianco e nero e a colori.
I disegni in bianco e nero sono tutti di piccole dimensioni e sono collocati all'inizio di ogni fiaba, prima del titolo. Sono disegni che rappresentano vere e proprie piccole scene in miniatura tratte dalla storia, come il lupo che parla con Cappuccetto o la moglie di barbablù che entra nella stanza proibita...
Vi sono poi i disegni a colori, che rappresentano anche loro scene narrate all'interno delle fiabe, solitamente qualche scena chiave come il momento in cui Barbablù consegna il mazzo di chiavi alla moglie o  quando il principe prova l'anello a Pelle d'Asino.

   
Sopra: In questo volume sono presenti due tipi di immagini: in bianco e nero (di piccole dimensioni e sono collocati all'inizio di ogni fiaba) e a colori (come quelle qui sopra).Queste immagini a colori ritraggono scene importanti della fiaba, in questi casi di quella di "Barbablù" ( a sinistra) e di "Pelle d'Asino" (a destra).
 
I disegni di Nicoletta Ceccoli hanno dei tratti delicati che tratteggiano personaggi dall'aspetto non proprio realistico, soprattutto per quanto riguarda la forma dei visi, che sono molto tondeggianti, con dei nasi che, anche di profilo, quasi non si vedono poiché sono molto poco prominenti (essi sporgono al di fuori dei contorni della faccia appena appena); gli occhi inoltre sono molto piccoli e distanziati, mentre la fronte risulta molto ampia.
Le immagini della Ceccoli risultano comunque molto adatte a rappresentare racconti fiabeschi perché le sue illustrazioni hanno un aspetto etereo e sognante, capace di trasportare l'osservatore in un mondo incantato.
Questo effetto è reso anche grazie ai colori, che hanno tinte brillanti e chiare, spesso abbastanza delicate e ovattate. In una stessa immagine solitamente l'artista ha scelto di far prevalere due colori, come ad esempio il blu e il viola, il verde e il viola, il blu e l'arancione o il rosso...
 
 
Sopra: A sinistra un'illustrazione della fiaba della Bella Addormentata, mentre a destra quella di Cenerentola, in cui si vede il momento della figa dal ballo. Da notare la palette di colori e come, in ciascuna immagine, prevalgano sempre due tinte (in quella a sinistra il verde e il viola e in quella a destra il blu e il viola).
 
"Fiabe classiche" di Charles Perrault e con le illustrazioni di Nicoletta Ceccoli è una bella raccolta di fiabe di Perrault, che sono state mantenute fedeli a quelle scritte da lui, senza tagli, modifiche o riadattamenti, anche se la traduzione in certi casi risulta un po' vecchiotta.
Le illustrazioni della Ceccoli vanno ad impreziosire questa raccolta, con il loro tratti delicati e il loro stile etereo e sognante, capace di trasportare l'osservatore in un mondo incantato.
E' un peccato che questo volume (così come gli altri della medesima collana d'altronde) non si trovi più disponibile in commercio, perché è vermanete una raccolta di fiabe ben fatta venduta, tra l'altro, ad un buon prezzo.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2001 dalla Mondadori; ha 104 pagine, la copertina rigida dotata di sovracopertina, misura 26,5 cm d'altezza e 19 cm di lunghezza e costa 14,46 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

Nessun commento:

Posta un commento