martedì 4 luglio 2023

Inferno di Dante Alighieri commentato da Franco Nembrini (e illustrato da Gabriele dell'Otto)

"Inferno" di Dante Alighieri commentato da Franco Nembrini, e illustrato da Gabriele dell'Otto, è un progetto che nasce un po' in modo casuale, come raccontato nell'introduzione: "Nembrini, da anni, tiene per tutta l’Italia un ciclo di lezioni su Dante e la Commedia. Alla fine di uno di questi incontri, a Roma, Nembrini è stato avvicinato da un ragazzo che gli ha detto che le sue parole gli avevano cambiato la vita. Questo ragazzo era Gabriele Dell’Otto, uno dei più importanti disegnatori del mondo, artista di punta delle due grandi casi editrici americane di supereroi, Marvel e DC. È nato così un progetto che è anche un sogno. Rivestire la Divina Commedia per portarla al grande pubblico, nel millennio che è appena iniziato".

Sopra: Sulla copertina spicca un'illustrazione di dell'Otto, dove vediamo Dante (e dietro di lui Virgilio) mentre parla con Farinata degli Umberti (nel sesto cerchio, quello degli eretici).

Tale opera è la versione completa dell'Inferno di Dante Alighieri commentata da Franco Nembrini. All'inzio vi è anche una prefazione di Alessandro D'Avenia e una di Nembrini, il quale racconta del suo rapporto con Dante e la sua poesia, nonché anche di come è nata questa questa edizione.
Vi è poi una "breve" biografia di Dante, che appunto nel titolo viene definita breve, ma che dura tipo 9 pagine. Poi vi è una parte che si intitola : "Una voce nel Medioevo: Dante poeta nel Medioevo" che cerca di spiegare l'epoca di Dante, in modo da contestualizzare anche le sue opere. Sempre per comprendere meglio il più famoso lavoro del poeta c'è anche una parte dedicata a spiegare la "Vita Nova" poiché, come spiega l'autore: "A mio parere non si può assolutamente leggere la Divina Commedia senza affrontare prima la Vita Nova, perchè la Commedia si comprende adeguatamente solo nella prospettiva della storia d'amore di Dante per Beatrice e del dramma della morte di lei. La morte di Beatrice infatti scatena in Dante un naturale, umanissimo impeto di ribellione, un sentimento di ingiustizia. E allora vuol capire se la vita sia un immenso inganno oppure sia il compiersi misterioso della promessa di bene che sembra contenere". Tale parte dura tipo una trentina di pagine, poi, finalmente, si inizia ad affrontare l'opera di Dante.
"Il testo adottato è quello, ormai canonico, curato da Giorgio Petrocchi. La parafrasi intende favorire una lettura diretta e continuata del testo originale, e cerca di restituirne il senso in modo chiaro e scorrevole: per questo si è fatto ricorso alle parentesi quadre, che segnalano le integrazioni che non hanno un corrispettivo esatti nei versi danteschi. Le note si limitano a riportare in modo essenziale i dati storici, geografici e culturali strettamente necessari alla comprensione. Nell'interpretazione di passi o di espressioni controverse si è tenuto conto, in modo particolare, senza appesantire la lettura con rimandi espliciti, delle edizioni commentate dell'Inferno a cura di Anna Maria Chiavacci Leonardi e di saverio Bellomo".
Ogni canto è preceduto prima da alcune righe che lo riassumono, e poi da alcune pagine di commento, infine c'è il testo di Dante accompagnato, nella pagina accanto, dalla parafrasi e dalle eventuali note.

Sopra: L'illustrazione di Gabriele dell'Otto che rappresenta Caronte mentre "batte col remo" le anime che non si sbrigano a salire sull'imbarcazione.

Le protagoniste comunque di questa edizione sono le magnifiche illustrazioni di Gabriele dell'Otto, il quale è un fumettista e illustratore italiano. La sua attività nel corso degli anni ha abbracciato diversi ambiti espressivi, dall'illustrazione scientifica al fumetto supereroistico statunitense passando per calendari, litografie, libri, cartelle grafiche, copertine di riviste, cover di videogiochi... e anche la Divina Commedia dantesca.
Dell'Otto ha infatti realizzato per questa edizione 34 illustrazioni a pagina intera e a colori, una per ogni canto, che ovviamente rappresenta il momento (o i/il personaggio) più significativo in esso descritto: nel canto III c'è Caronte che mena col remo le anime dannate; nel canto V vediamo le anime di Pietro e Francesca; nel canto IV Virgilio mostra a Dante Cerbero; nel canto XIII vediamo Dante provare a spezzare un ramo, da cui esce sangue, nel bosco dei suicidi... 
Molte sono poi le rappresentazioni che mostrano i dannati mentre scontano le loro pene: nel canto XIV vediamo uomini tutti bruciati a causa delle lingue di fuoco che vi piovono dal cielo; nel canto XIX vediamo un uomo infilato a testa in giù nel terreno, con le piante dei piedi bruciate da lingue di fuoco; nel canto XX vediamo indovini e maghi che camminano con il collo ritorto, tanto che la testa guarda all'indietro; nel XXIII gli ipocriti sono puniti indossando cappe dorate ma pesantissime....

 
Sopra: Due illustrazioni di dell'Otto in cui, in quella a sinistra, vediamo Cerbero mentre a destra ci troviamo nel bosco dei suicidi. Quest'ultima immagine inoltre, oltre ad avere un interessante prospettiva dal basso, è evidentemente ispirata ad un'incisione di Dorè.

Lo stile di dell'Otto è molto realistico, ma allo stesso tempo si vede come l'artista abbia lavorato anche ai fumetti, creando inquadrature molto cinematografiche e di grande effetto, dai toni a volte anche molto cupi, che trascinano il lettore in una perfetta atmosfera infernale. Alcune illustrazioni si distinguono per la scelta della prospettiva: nel bosco dei suicidi, ad esempio, abbiamo una visione dal basso verso l'alto, con in primo piano Dante, poi Virgilio e infine le arpie appollaiate tra i rami. Nel canto XXIII vi è un'inquadratura dall'alto, che mostra gli ipocriti mentre calpestano i membri del Sinedrio, i quali sono crocifissi a terra. Nella scena col conte Ugolino l'inquadratura è bassa, per inquadrare il conte mezzo immerso nel terreno; la scena con cui Dante dialoga con Bocca degli Abati ha un'inquadratura ancora più dal basso, per permetterci di vedere il riflesso di Dante sul ghiaccio, mentre se la prende col dannato...
Dall'Otto fa un lavoro incredibile anche con i colori, per creare zone d'ombra e chiaro/scuri. La tinta che maggiormente risalta è il rosso, dai toni accesi, intensi e brillanti, anche se un po' cupi; tale colore è indossato dallo stesso Dante, il quale finisce per risaltare in ogni tavola.
Le tavole di questo artista sono molto realistiche, ma in maniera diversa rispetto a quelle di Dorè. Dalle illustrazioni di dell'Otto traspare infatti chiaramente il grande dolore e la grande sofferenza che provano i dannati, mentre con Dorè la cosa era più contenuta: qui invece vediamo persone che piangono, altre che gridano e si disperano anche per dei mali fisici come ferite, bruciature, distorsioni... Specialmente alcune scene sono parecchio violente e un po' horror, e mi ha fatto piacere, per una volta, vedere un Inferno rappresentato come un luogo effettivamente pieno di dolore e di sofferenza, anche fisica.
Anche i diavoli che vengono rappresentati hanno un aspetto piuttosto orripilante, minaccioso e spaventoso.

 

 
Sopra: Altre tavole in cui potete vedere le sofferenze patite dai dannati. In alto a destra i violenti contro Dio, ustionati da una pioggia di fuoco, a destra il conte Ugolino e in basso a sinistra i falsari, con i corpi piagati da varie malattie. In basso a destra invece potete vedere alcuni dei diavoli della quinta bolgia dell'ottavo cerchio (che ospita i barattieri).

"Inferno" di Dante Alighieri commentato da Franco Nembrini è un'edizione molto bella e curata del poema dantesco. Nell'introduzione viene detto che : "Questa non è una lettura della Divina Commedia per specialisti, di tipo accademico, erudito", tuttavia in questo volume troverete molte informazioni e approfondimenti. Vi basti considerare che, prima di iniziare effettivamente ad affrontare il testo dantesco ci sono ben 86 pagine di prefazioni e introduzioni, che servono a fare da cornice all'opera di Dante, per permettere al lettore di poterla comprendere meglio.
Ogni cantica è accompagnata da un commento che ne analizza il significato (spesso l'autore fa riferimento a Dio), solitamente soffermandosi su alcuni versi. Ad esempio, nel primo canto, quando il poeta dice di essere "nel mezzo del cammin di nostra vita", bisogna considerare che ora lui ha 35 anni (essendo lui nato nel 1265 ed essendo l'inizio del viaggio ambientato nel 1300) e "la scelta ha un evidente valore simbolico, dato che la Bibbia dice che <<gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti>> (Sal 90, 10), per cui 35 sono esattamente la metà della vita biblicamente intesa".
Per me il vero punto forte del volume sono però le magnifiche illustrazioni di Gabriele dell'Otto, una per ogni canto, che ovviamente rappresenta il momento (o i/il personaggio) più significativo in esso descritto. Lo stile di dell'Otto è molto realistico, ma allo stesso tempo si vede come l'artista abbia lavorato anche ai fumetti, creando inquadrature molto cinematografiche, prospettive particolari e di grande effetto, dai toni a volte anche molto cupi, che trascinano il lettore in una perfetta atmosfera infernale.
Dell'Otto fa un lavoro incredibile anche con i colori, per creare zone d'ombra e chiaro/scuri. La tinta che maggiormente risalta è il rosso, dai toni accesi, intensi e brillanti, anche se un po' cupi; tale colore è indossato dallo stesso Dante, il quale finisce per risaltare in ogni tavola. Le tavole di questo artista sono molto realistiche, ma in maniera diversa rispetto a quelle di Dorè, sebbene si veda chiaramente che alcune tavole di dell'Otto (come quella di Paolo e Francesca o quella del bosco dei suicidi) si sono ispirate a quelle dell'incisore. Dalle illustrazioni di dell'Otto traspare infatti chiaramente il grande dolore e la grande sofferenza che provano i dannati, mentre con Dorè la cosa era più contenuta. Qui la sofferenza dei dannati è quasi palpabile, e alcune scene hanno un aspetto decisamente horror e violento, ma memorabile, come è giusto che sia rappresentato l'Inferno. 
Questa è un'edizione molto bella, con un commento di Nembrini che vuole andare a fondo del significato della Divina Commedia dantesca, per provare a trovare delle risposte anche alla vita che ognuno di noi vive oggi: "Inizia a questo punto il viaggio di Dante nell'aldilà, e il nostro viaggio con lui per coprire la verità dell'aldiquà". D'altronde se un classico è diventato, appunto, un "classico" è perchè al suo interno ci sono dei messaggi che anche le persone di epoche successive a quando fu scritto continuano a trovare preziosi, vuol dire che continuano a trovarvi qualcosa che magari risponde a dei loro dubbi, che li aiuta a fare chiarezza in loro. 
Se qualcuno comunque non fosse interessato a leggere il commento di Nembrini può benissimo avvicinarsi al testo dantesco da solo, grazie alla parafrasi fatta nella pagina accanto a quella dove sono riportati i versi del poeta, e alle eventuali note a piè di pagina, che riportano quei dati storici, geografici e culturali necessari alla comprensione.
Grande elemento di pregio, ribadisco, sono le 34 illustrazioni a colori di dell'Otto, veramente meravigliose, di grande impatto, che donano una veste nuova e inedita, più recente, all'Inferno dantesco. Un Inferno cruento e pieno di crudeltà, un luogo dove si vedono effettivamente le anime dei dannati soffrire (è il caso di dirlo) le pene dell'inferno.

Questo libro è stato edito nel 2018 dalla Mondadori Editore; ha 697 pagine, una copertina rigida, misura 26,5 cm d'altezza e 20,6 cm di lunghezza e costa 28 euro.

 
Sopra: Le copertine anche dei volumi del Purgatorio (2020) e del Paradiso (2021), sempre commentati da Franco Nembrini e illustrati da Gabriele dell'Otto.

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