lunedì 26 dicembre 2022

La Sirenetta di Hans Christian Andersen e Benjamin Lacombe

A distanza di più di un anno, in questo post vi parlerò di un altro volume che fa parte di una collana di classici illustrati diretta da Benjamin Lacombe, la quale "nasce dal desiderio di presentare grandi classici in una veste nuova e raffinata, affiancando all'autorità dei maestri del passato lo stile originale di alcuni tra i più ispirati giovani illustratori di oggi".
Se negli ultimi anni la collana (ma anche ultimamente) diretta da Lacombe aveva prediletto i romanzi classici ("Bambi", "L'isola del tesoro", "Il vento tra i salici" e "Principessa Sara") quest'anno si torna finalmente ad una fiaba: "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen.
 
Sopra: La copertina mostra al centro la sirenetta di Lacombe ed i colori riprendono quelli preponderanti anche all'interno delle illustrazioni (rosa fluo e blu/azzurro).
 
Questo libro illustrato inizia con la prefazione di Jean-Baptiste Coursaud che inizialmente racconta al lettore alcune curiosità su come questa fiaba ebbe origine: ad esempio inizialmente essa doveva intitolarsi "Le figlie dell'aria" e Andersen scrisse che solo il lettore maturo ne avrebbe capito il vero significato, quello più profondo. Questo non vuol dire che la fiaba non fosse destinata anche ai bambini, in quanto secondo Andersen anche i lettori più giovani, pur non comprendendola appieno, ne sarebbero rimasti piacevolmente colpiti. Addirittura lo scrittore la considerava il migliore dei suoi racconti: "l'unico dei miei lavori che mi ha emozionato mentre lo scrivevo", come lui scrive.
Alla fine dell'opera vi sono alcune "lettere d'amore scritte da Andersen a Edvard e a Louise Collin, che possono aiutare a capire la fonte d'ispirazione della Sirenetta", oltre ad una postfazione che prende in considerazione l'amore di Andersen per Edvard Collin e per Louise Collin, per spiegare la nascita e i significati dietro la fiaba, nonché i tentativi di definire l'orientamento sessuale dello scrittore danese.
Ora vi metterò a confronto il testo di questa edizione, tradotta da Francesca Mazzurana, con quello della Donzelli, che è integrale. Come vedrete i testi di questa edizione sono stati mantenuti fedeli alla versione integrale, senza subire censure o rimaneggiamenti:
 
Versione "La sirenetta" (ed. Donzelli 2019): "In alto mare, l'acqua è azzurra come i petali del più bel fiordaliso e limpida come il cristallo più puro, ma è molto profonda, più profonda di quanto riesca a raggiungere qualsiasi cima d'ancora, molti campanili dovrebbero essere messi uno sopra l'altro per arrivare dal fondo sino al pelo dell'acqua. Laggiù vive il popolo del mare. 
[...] Nel punto più profondo sorge il castello del re del mare, le mura sono di corallo e le lunghe finestre a punta sono dell'ambra più limpida, ma il tetto è fatto di conchiglie che si aprono e si chiudono ai movimenti dell'acqua; è bello perché ciascuna contiene perle splendenti, ne basterebbe una sola per fare un grande ornamento sulla corona di una regina.
Laggiù il re del mare era vedovo da molti anni e la sua vecchia madre governava la casa; era una donna intelligente e fiera della sua nobiltà, perciò portava dodici ostriche sulla coda, mentre gli altri nobili potevano portarne solo sei. Per il resto meritava molte lodi, specialmente perché voleva molto bene alle piccole principesse del mare, le sue nipotine. Erano sei belle bambine, e la più giovane era la più bella di tutte, la sua pelle era luminosa e delicata come un petalo di rosa, i suoi occhi azzurri come il mare più profondo, ma come tutte le altre non aveva piedi, il loro corpo terminava in una coda di pesce."

Versione "La sirenetta" (ed. Rizzoli 2022): "Lontano, molto lontano nel mare, l'acqua è così azzurra come i petali del fiordaliso più splendente e limpida come il cristallo più puro. Ma è così profonda, che nessuno ancora potrebbe toccare il fondo e, solo mettendo uno sull'altro infiniti campanili, quegli abissi potrebbero abbracciare la superficie. Laggiù in quelle profondità, vive il popolo del mare.
[...] E nelle più profonde voragini, si innalza il castello del re del mare: le mura sono di corallo, le finestre slanciate, ad arco e di ambra trasparente, e il tetto è di conchiglie che si aprono e si chiudono al passaggio dell'acqua. ogni conchiglia contiene una perla brillante... un vero spettacolo! Ne basterebbe una sola per rendere splendida la corona di una regina.
Il re del Mare era vedovo da molti anni, e la sua vecchi madre si occupava della casa; era una donna saggia, ma molto orgogliosa del proprio rango: se i nobili avevano diritto a portare sei ostriche sulla coda, lei ne indossava dodici. Tra i suoi tanti meriti c'era quello di volere molto bene alle piccole principesse del Mare, le figlie del re, sei bimbe deliziose alle quali teneva moltissimo. La più bella di tutte era la piccina: aveva una pelle delicata e diafana come un petalo di rosa e occhi azzurri come il più profondo dei laghi; tuttavia, come le sorelle, non aveva piedi: il suo corpo terminava con una coda di pesce."
 
 Sopra: Due pagine, in cui a destra c'è un'illustrazione a pagina intera che raffigura la Sirenetta nel suo giardino sommerso, mentre a sinistra c'è un disegni in mezzo ai testi, in bianco e rosa.
 
Le illustrazioni che accompagnano questa fiaba sono quelle di Benjamin Lacombe, che ha uno stile evocativo, dettagliato, molto curato, elegante e raffinato.
Queste caratteristiche emergono tutte anche nei disegni di questo libro, davvero magnifici e a tratti anche piuttosto particolari.
Interessante ad esempio la sua protagonista, che per la prima volta vedo venire rappresentata con i capelli corti, anche se i capelli lunghi, specialmente se si rappresentano scene sott'acqua, sono decisamente più spettacolari. Forse però con i capelli lunghi sarebbe risultata un po' troppo simile alla Sirenetta della Disney, cosa che accade senza ombra di dubbio con la Strega del Mare, che Lacombe ha evidentemente basato sulla Ursula disneyana, accentuandone i tratti da drag queen. D'altra parte lo stesso Lacombe spiega: "Ho voluto sottolineare nel libro questa contrapposizione e l'ambivalenza del personaggio creando un essere vago, di un genere indefinito. La pettinatura e lo sguardo della mia sirenetta si ispirano a quelli del suo creatore, Andersen, che diceva di non essersi mai sentito tanto vicino ai suoi personaggi come in questo racconto".
Le illustrazioni di Lacombe comunque sono interessanti perché, pur incantevoli, spesso presentano al loro interno degli elementi cupi e paurosi: un esempio palese è la comparsa, in diverse illustrazioni, di scheletri umani.
D'altronde la fiaba di Andersen si presta bene a questa ambiguità tra il meraviglioso e il pauroso, come scrive lo stesso Lacombe infatti: "Ricordo poi molto bene la versione animata della Disney del 1989, piena di eccessi, colori e sfavillii. Nonostante la trama semplificata, nel cartone animato c'era una dimensione ambigua. [...] 
L'ambiguità, del resto, è già presente nel testo di Andersen, anche se in modo del tutto discreto. Per poter essere amata dal principe e diventare umana, la sirenetta deve mutilarsi della coda, trasformarsi e perdere la voce, ossia la propria identità". Secondo alcune interpretazioni questo rappresenterebbe la metafora di una storia d'amore vietata: "di corpi costretti, di trasformazione e di ambiguità di genere. [...] Ho anche giocato con le forme, caratterizzandone alcune dal punto di vista del genere, e omettendone altre, per aumentare l'equivoco".
 
 
 Sopra: Due illustrazioni a pagina intera, quella a sinistra rappresenta la Sirenetta di Lacombe, che è stata disegnata con i capelli rossi, corti e grandi occhi azzurri (da notare il petto praticamente piatto). A destra la Sirenetta circondata dalle due sorelle, che le offrono un pugnale, da notare poi anche la presenza dello scheletro alle spalle della giovane, un macabro presagio di morte.

Altro elemento particolare e ambiguo delle immagini sono i colori, ad esempio Lacombe spiega come: "Il viola della coda della sirena, colore tra il rosa e il blu e simbolo dell'intersessualità, richiama tale fluidità". Attraverso i colori quindi Lacombe ha cercato di trasmettere al lettore quella ambiguità che permea l'intera fiaba. 
Pur risultando brillanti e intensi spesso i colori presentano delle tonalità abbastanza scure, anche perché molte scene sono ambientate sott'acqua, nella profondità degli oceani. Sono comunque due i colori maggiormente utilizzati e che spiccano di più: il blu e il rosa. Per quanto riguarda il rosa come spiega sempre l'artista: "I colori del libro hanno un Pantone rosa fluo che graficamente rende l'aspetto luminescente della flora e della fauna sottomarine". Comunque non solamente la flora e la fauna marine sono caratterizzate da questo rosa fluo, che talvolta troviamo anche negli sfondi o nei paesaggi (come la luce di un'alba). 
Il blu lo troviamo ovviamente molto negli sfondi, molti dei quali ambientati sott'acqua, ma anche nella pelle dei personaggi (come quella diafana della sirenetta), che presenta molte sfumature e ombre bluastre.
Tutto ciò crea una sorta di contrasto visivo molto interessante tra colori caldi e accesi (come anche i capelli rosso fuoco della protagonista), e freddi e scuri.
Nel libro sono presenti un po' tutti i tipi di illustrazioni: a pagina intera, a doppia pagina e in mezzo ai testi. Le prime di solito servono a far soffermare il lettore sull'aspetto di qualche personaggio, mentre quelle a doppia pagina servono a rappresentare scene più ampie, in cui è possibile osservare anche l'ambiente circostante.
 
 

  Sopra: In alto due immagini a pagina intera, mentre in basso una a doppia pagina, ma inserita assieme ai testi. Da notare come (soprattutto i disegni in alto) pur avendo dei colori intensi e brillanti, siano piuttosto scure. In quella in alto a sinistra si può vedere la vegetazione marina colorata di rosa fluo, che contrasta con il blu del mare.
 
"La Sirenetta" di Hans Christian Andersen è un'interessante versione della famosa fiaba di Andersen, riportata nella sua versione integrale, con una prefazione, un finale alternativo concepito dallo stesso scrittore, alcune lettere di Andersen e una postfazione sempre su quest'ultimo e la sua vita sentimentale.
A caratterizzare questa edizione sono le raffinate e malinconiche illustrazioni di Lacombe, splendide ma volutamente un po' cupe e a tratti vagamente macabre.
D'altronde, come spiega l'artista, egli ci teneva a conferire ai suoi disegni un aspetto ambiguo, così come egli percepisce la fiaba di Andersen, sia attraverso i colori (il blu e il rosa fluo) che tramite la rappresentazione dei personaggi, primo fra tutti la sua sirenetta, di un genere vago e indefinito. Oltre ad avere i capelli corti costei non viene quasi mai ritratta da Lacombe in posizione frontale, per cui non le si vede mai bene il petto (talvolta è la stessa sirena a coprirselo), e anche quando accade esso sembra praticamente piatto.
Questa si presenta come una bella edizione della fiaba di Andersen, con illustrazioni affascinanti e raffinate. Ciò che la differenzia maggiormente comunque da altre è la presenza dei materiali "aggiuntivi" (quali la prefazione, la postfazione, il finale alternativo e le lettere), i quali sono stati messi per permettere al lettore di scavare più a fondo nella storia e interrogarsi su alcuni suoi aspetti che di solito rimangono latenti. Nel caso si proponga questa edizione a dei bambini (almeno di 4/5 anni) è meglio leggere loro solo la fiaba, senza spiegare loro la parte "sommersa", in quanto è giusto che la scoprano più avanti quando cresceranno. Per i ragazzi o gli adulti questa edizione potrebbe offrire invece un interessante approfondimento e un altro punto di vista riguardo a questa fiaba. Valuterei invece con attenzione il fatto di lasciare in mano l'intero volume ai bambini di 7/9 anni, che quindi potrebbero leggersi tutte le parti in modo autonomo, senza però essere ancora pronti per scoprire cosa c'è dietro la fiaba di Andersen, per alcuni infatti potrebbe essere ancora preferibile non svelare i sottintesi della vicenda.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2022 dalla Albin Michel Jeunesse col titolo "Le Petite Sirène" ed è stata edita sempre nel 2022 in italiano dalla Rizzoli. Il volume ha 96 pagine, la copertina rigida, misura 30,5 cm d'altezza e 22,5 cm di lunghezza e costa 24,00 euro.
 
P.S. Ecco tutti i titoli della collana diretta da Benjamin Lacombe (edita in Italia dalla Rizzoli):
  • "Il mago di Oz" di Sebastien Perez e Benjamin Lacombe (2019)
  • "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi e Justine Brax (2019)
  • "Mignolina" di Hans Christian Andersen e Marco Mazzoni (2019)
  • "Pelle d'Asino" di Cécile Roumiguere e Alessandra Maria (2020)
  • "Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson attraverso la Svezia" di Selma Lagerlof e Yvan Duque (2020)
  • "Bambi" di Felix Salten e Benjamin Lacombe (2020) 
  • "L'isola del tesoro" di Robert Louise Stevenson e Etienne Friess (2021)
  • "Il vento tra i salici" di Kenneth Grahame e Prugne Thibault (2022)
  • "La principessa Sara" di Frances Hodgson Burnett e Nathalie Novi (2022)
  • "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen e Benjamin Lacombe (2022)
  • "La Regina delle Nevi" di Hans Christian Andersen e Aliocha Gouverneur (2023)

     

   

     
Sopra: Le copertine degli altri titoli della collana diretta da Benjamin Lacombe.

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