sabato 7 novembre 2015

Canti dell Forca di Stefano Bessoni

In questo post tratterò di un libro dell'illustratore, regista e animatore italiano Stefano Bessoni, artista di cui io sono venuta a conoscenza qualche anno fa in modo del tutto casuale, ma che mi ha subito affascinato col suo stile.
Il libro illustrato di cui parlerò adesso è "Canti della forca", un testo che prende spunto da alcune poesie macabre di Christian Morgenstern (1871-1914) scritte nel 1905 e contenute nell'opera Galgenlieder (Canti della Forca). Come scrive lo stesso Bessoni "L'opera di Morgenster è intrisa di un grottesco spietato che trasforma il concetto di macabro in una riflessione profonda sul senso della vita, spostandosi così in terreni più vicini alla filosofia, e in particolare a Nietzsche, che alla narrativa per bambini". L'artista, come lui stesso racconta, è rimasto subito affascinato e folgorato da alcune poesie di questo scrittore pressoché sconosciuto. Poiché nell'opera di Morgenstern si trovano diversi personaggi appena abbozzati Bessoni ha voluto inventare per ciascuno loro "Delle fisionomie, dei caratteri e sviluppare una mia storia originale per poterli unire tutti in un'unica vicenda, giocando così liberamente con il mirabolante popolo del patibolo creato dallo scrittore tedesco".

Sopra: La copertina dei "Canti della forca" di Stefano Bessoni, basati sulle poesie di Morgenstern.

In questo libro incontreremo quindi degli strani e bizzarri personaggi, (quasi) tutti impiccati e che quindi, col tempo, a forza di penzolare l'uno accanto all'altro finiscono per fare amicizia e decidono di legarsi nella confraternita de: "I Fratelli della Forca", nella quale possiamo trovare non solo condannati a morte, ma anche suicidi, volontari o accidentali che siano.
Vi è ad esempio Palmstrom, un piccoletto dall'animo sensibile, che decise di togliersi la vita "Per comprendere tutti i segreti che non saranno mai stati rivelati", in quanto dalla forca si vede il mondo da una prospettiva diversa. Oppure Korf, migliore amico di Palmstrom che si è impiccato insieme a quest'ultimo come atto d'amicizia, e Palma Kunkel, la fidanzata di Palmstrom, che dopo aver trovato i primi due suicidati per stizza ha deciso di uccidersi pure lei.
Oltre a questi ci sono poi: Pauretto, un vecchio vestito da marinaretto che era rimasto impiccato per sbaglio all'albero di prua dopo aver bevuto troppo; oppure il Grande Lalula, che parla una lingua incomprensibile e ama mangiare salumi e vestirsi con resti di maiali macellati (anche questo si è impiccato accidentalmente, con un filare di salsicce). Nella confraternita vi è anche un bambino, morto ormai da tanto tempo che nessuno sa chi o perché sia stato impiccato.
Oltre ai Fratelli della Forca ci sono anche il corvo Ralf, il boia e la sua assistente Sophie, a cui tutti gli impiccati vogliono un gran bene, finendo per far ingelosire il boia.
Nel libro sono presenti, oltre a testi in prosa, anche poesie e rime, spesso strane e talvolta anche incomprensibili (come ad esempio quelle di Pauretto e del Grande Lalula che, come ho detto prima, parla una lingua che non si riesce a capire).
Ecco un esempio di testo in rima presente in quest'albo dal titolo "Ninna nanna del piccolo impiccato":
"Dormi, dormi, mio bambino adorato, 
c'è una pecora nel blu sconfinato,
la pecora è fatta d'acqua svanita
e come te combatte per la vita.
Dormi, dormi, mio bambino adorato.
(…)
Dormi, dormi, mio bambino adorato,
che già la pecora il cielo ha lasciato.
Ora la luna alla moglie borbotta
mentre la pecora cambia la rotta.
Dormi, dormi, mio bambino adorato."

Sopra: L'illustrazione del piccolo impiccato, il quale decideva se i nuovi arrivati potevano entrare nella confraternita, se si presentava sotto forma scheletrica la risposta era negativa.

Per quanto riguarda le illustrazioni lo stile di Bessoni è unico, affascinante, macabro, visionario, ma ha anche qualcosa di divertente (nonostante i temi e le immagini cupe), forse per i tratti vagamente caricaturali dei personaggi. Quest'ultimi, poi, emergono tutti da uno sfondo grigiastro, in modo che l'attenzione di chi guarda sia totalmente rivolta ai loro, poiché il fondale non viene rappresentato se non in maniera astratta.

  
Sopra: A sinistra un'illustrazione di Bessoni che raffigura alcuni dei Fratelli della Forca e a destra il personaggio di Pauretto, un altro fratello della forca. Notare lo stile macabro ma al contempo bizzarro e caricaturale con cui l'artista ha rappresentato i propri personaggi, i quali emergono da sfondi indefiniti.

Il libro ha 68 pagine, misura 26,8 cm d'altezza e 21,6 cm di lunghezza, ed è stato pubblicato dalla Logos nel 2013. Costa 20 euro, ma si può facilmente trovare scontato su internet del 15% (arrivando al costo di 17 euro). Trovo che il prezzo sia adeguato per un libro illustrato di queste dimensioni, con copertina rigida e pagine all'interno piuttosto spesse, contando inoltre il fatto che ogni copia contiene un dvd del cortometraggio in stop motion girato da Stefano Bessoni.

P.S. Alla fine del libro è inoltre presente un dvd con un cortometraggio in stop motion girato dall'artista, che infatti è anche un regista specializzato in film in stop motion (su tale tecnica ha pure scritto alcuni manuali: "Stop motion: la fabbrica delle meraviglie" pubblicato nel 2014 sempre dalla Logos; "Workshop di stop-motion. Primo livello" e "Workshop di stop-motion. Secodo livello" entrambi editi nel 2016). 

Sopra: Un fotogramma del cortometraggio in stop motion di Bessoni (contenuto e venduto assieme al libro "Canti della forca"), che ci mostra il piccolo impiccato.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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