lunedì 28 agosto 2023

Piccole poesie di famiglia di Michael Rusinek

"Piccole poesie di famiglia" è una raccolta di poesie e rime scritte da Michael Rusinek e illustrate da Joanna Rusinek (la sorella dell'autore) e tradotte in italiano da Linda del Sarto.

Sopra: Sulla copertina dallo sfondo giallo sono stati disegnati tanti piccoli quadri che rappresentano vari componenti della famiglia.

Come racconta l'autore nell'introduzione, di tanto in tanto, qualcuno nella sua famiglia (soprattutto sua madre) si metteva in testa di disegnare l'albero genealogico, peccato che, risalendo oltre i bisnonni, cominciano già a comparire dei buchi, poiché molti documenti di famiglia furono persi durante le guerre. Se per un adulto tale situazione potrebbe rivelarsi frustrante, per un bambino invece la cosa rende la faccenda dell'albero genealogico più interessante perchè "I bambini infatti -come sappiamo- non si preoccupano affatto se qualcosa è stato verificato ed è certo o se rimane nella sfera delle ipotesi. Oserei addirittura dire che preferiscono le ipotesi, le incertezze e i buchi, perchè così possono riempirlo con l'aiuto dell'immaginazione". L'autore ha quindi deciso di tornare per un po' di tempo bambino e di scrivere delle piccole poesie basate "abbastanza liberamente sulle vite dei componenti della famiglia". L'autore è convinto di avere antenati piuttosto normali, ma d'altronde anche la famiglia più normale si può guardare da una prospettiva insolita.
La raccolta contiene 50 poesie molto divertenti, ironiche e orecchiabili, grazie alle rime baciate (AA BB) o alternate (AB AB); con schemi metrici piuttosto regolari, anche se ne compare pure qualcuno misto. 
Le poesie trattano di parenti e antenati, ma lo fanno abbracciando talvolta il tema molto alla larga e solitamente con un tocco di ironia. Abbiamo così il cavernicolo (i cui discendenti proprio non riescono a non disegnare sui muri), la strega, il greco, il vichingo, la principessa, la piratessa, il fantasma, il sarto, il cavaliere, la modella (di Picasso), la fata (una nona a cui piace tingersi i capelli di rosa), l'innamorato, lo straniero (che non parla mai e sembra provenire da un altro pianeta) ...

L'albero
C'è chi ha un albero, davanti casa,
che si pota, si innaffia e travasa. [...]
 
Ma io ho una specie di albero-casa,
che non si innaffia né si travasa,
che fra le piante fa quindi eccezione
e anche se serve un po' di attenzione
(non ai parassiti, né ai vari insetti
non ai balconi n'è ai bei vasetti)
non lo abbatte mai la tormenta.
Che cresca alta la pianta di menta
e che germogli, pianissimo e solo
il vostro semino di fagiolo...

Tanto io coltivo a costo zero
un albero genealogico vero.
Coi pennarelli e la mia abilità
e con l'aiuto di mamma e papà,
di nonna, di nonno, di zio e zia...
e di tutta la mia fantasia!

Il druido
Avevo in famiglia un presunto druido
che s'era inventato un magico fluido.
Se lo spalmavi all'altezza dei reni
eri di colpo il migliore dei geni:
finivi in un anno l'università.
Ma la ricetta di questa rarità
seguì fin nella tomba il druido.
Così, quando finì pure il suo fluido
finì con lui la vita festaiola,
perchè bisognò ritornare a scuola
 
Il pirata
In ogni famiglia ben variegata
dice papà che arriva un pirata.
Sicché va così: il pirata si piglia
uno dei maschi da ogni famiglia,
quindi lo rende feroce e spietato,
terrore dei morti e del mondo animato.
 
Ma se il pirata ha problemi di vista,
prende una bimba (non certo prevista).
E proprio a noi questa cosa è successa:
in famiglia avevamo ... una piratessa!

Sopra: Le pagine della prima poesia presente nella raccolta, che introduce ai lettori il concetto di "albero genealogico".

Le poesie sono riccamente accompagnate dalle illustrazioni di Joanna Rusinek, nonché sorella dell'autore, visto che giustamente è una raccolta di rime sulla famiglia.
Sono disegni dallo stile simpatico e non troppo realistico, ma anzi piuttosto esagerato, che conferisce ai personaggi un aspetto buffo ed esagerato, con occhi piccoli e neri (costituiti solo da un puntino), teste tonde o ovali, nasi triangolari...
Le illustrazioni hanno colori accesi e intensi, anche se non sempre brillanti e anzi talvolta un po' scuri; anche se solo in pochi casi le immagini si dipingono di tinte proprio scure  e cupe (come nel caso di "Il negoziante", "Il pianista" o di "Il fantasma"). 
I disegni, a pagina intera o a doppia pagina, servono a mostrare al lettore ciò che trattano le varie poesie, aggiungendovi però qualche volta anche qualche dettaglio o un'ulteriore interpretazione: ad esempio nella poesia "Lo straniero" viene detto che in famiglia hanno "un parente straniero", ma nelle illustrazioni ciò viene interpretato non come una persona che viene da un altro stato o continente, ma proprio come se si trattasse di un marziano.




Sopra: Alcune pagine con le illustrazioni di Joanna Rusinek, dall'aspetto semplice e simpatico, con colori accesi e intensi, ma talvolta anche più cupi (come nel caso dell'ultima immagine).

Piccole poesie di famiglia" è una raccolta di poesie e rime scritte da Michael Rusinek molto divertenti e simpatiche, accompagnate dalle colorate e buffe illustrazioni di Joanna Rusinek, sorella dell'autore, giusto per rimanere in famiglia.
Nella raccolta compaiono personaggi bizzarri, ma che potrebbero essere parenti anche di molte altre famiglie: la strega, il greco, il vichingo, la principessa, il fantasma, il sarto, il cavaliere (per dire anche Dante Alighieri poteva contare tra i propri antenati un cavaliere che partecipò alle crociate), la modella (di Picasso), la fata, l'innamorato, lo straniero, l'egiziano ....
Per ogni avo viene narrata una piccola poesia basata su una sua peculiarità caratteriale o su un episodio (divertente) che lo ha reso famoso. A volte invece che dall'antenato si parte dai membri delle ultime generazioni, che manifestano dei comportamenti che discendono probabilmente da qualche avo: il bambino che fa disegni sui muri deve essere il discendente di un cavernicolo, oppure ogni ragazza della famiglia sa fare perfettamente la riverenza perchè una loro antenata era una cortigiana medievale che portò a compimento un corso di inchini professionale. 
Molto bella la poesia finale dedicata all'Io: "Mi chiedete chi sarò: /non ha senso neanche un po'. / Vi sussurro che in realtà, / lo vedete, io sssssono già! / Mi chiedete chi sarò: / non ha senso neanche un po'! / Su, chiedete a quelli lì / preoccupati notte e dì / del futuro o quel che è. / Io non voglio che esser me".
Certo, alcuni personaggi sembrano così bizzarri che i lettori potrebbero farsi venire il dubbio se essi siano veramente esistiti e se siano veramente antenati dell'autore. Per questo è interessante leggere anche l'intervista di Chiara Carminati all'autore e all'illustratrice, dove questi ultimi spiegano di essere riusciti a "far rientrare nel libro tutti i parenti", con un paio di eccezioni che riguardano: "Un inventore a cui le autorità comuniste avevano ritirato l'invenzione e il relativo brevetto" e "un prozio che aveva un occhio solo, e perciò quando versava la vodka metteva un dito nel bicchiere per capire se stava mirando bene". Il primo non è stato inserito perché pare che si fosse suicidato, mentre il secondo non è stato inserito perché si faceva riferimento alla vodka: "Avrei potuto tramutarlo in un prozio che versava l'acqua in un bicchiere, ma sarebbe stato un affronto verso la verità storica e una macchia sul suo nome".
L'argomento del libro è piuttosto singolare, in quanto pensandoci non mi era mai capitato di imbattermi in un libro per bambini dedicato ai parenti o all'albero genealogico, ma sono sicura che i bambini lo troveranno affascinante (invogliandoli magari a interessarsi al proprio albero genealogico). A tale proposito perfino la traduttrice afferma che il libro l'ha subito conquistata "per la bellezza del tema della famiglia,  poco battuto in termini di valorizzazione dell'originalità, della diversità e delle piccole stranezze che rendono unico ogni suo componente". Esso inoltre è piuttosto divertente e poi è scritto in rima e, come spiega l'autore nell'intervista, "ai bambini piace ascoltare poesie in rima". 
Una raccolta di rime molto ricca, vivida, divertente e completa, adatta a partire dai 4 anni in su, in cui la traduttrice ha cercato di rispettare il più possibile il tema e le rime originali (ricordiamo che il libro è stato tradotto dal polacco): "Con Chiara abbiamo avvertito fin dall'inizio la necessità di cercare di mantenere nella resa italiana il rito trainante e cadenzato degli originali". Alla fine del volume infatti la traduttrice spiega come ha tradotto il libro, il che è molto interessante trattandosi di una raccolta di testi in rima e non in prosa (in effetti credo che almeno per i testi in rima dovrebbe sempre essere presente una nota del traduttore che spiega come ha mantenuto o modificato). 

Il volume è stato pubblicato originariamente nel 2013 dalla col titolo "Wierszyki Rodzinne". È stato poi edito in italiano nel 2021 dalle Edizioni Mimebù, è dotato di una copertina rigida, ha 176 pagine, misura 22 cm d'altezza e 15,5 cm di lunghezza e costa 15,50 euro (ma io l'ho trovato scontato a 9 euro). 
 
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