lunedì 8 maggio 2023

Il pifferaio di Hamelin di Russell Brand e Chris Riddell

"Il pifferaio di Hamelin" è una riscrittura di Russell Brand della famosa fiaba (abbastanza misteriosa e inquietante) che porta il medesimo titolo, accompagnata dalle illustrazioni di Chris Riddell.
 
Sopra: La copertina dallo sfondo azzurro, su cui spicca il pifferaio, vestito di bianco e nero, mentre attorno al titolo vi sono alcuni decori dorati.
 
"C'era una volta, in un tempo misterioso che esiste in una finestra della vostra mente [...], c'era dunque una volta una cittadina chiamata Hamelin".
La città di Hamelin descritta da Russel Brand è abitata da persone antipatiche: "erano gente piena di boria, e amavano a tal punto se stessi e la loro città che, se fosse stato possibile, avrebbero passato tutto il giorno chiusi in una tuta spaziale a odorare le proprie flatulenze". Così il narratore descrive tali abitanti, i quali amano anche organizzare gare e concorsi interminabili e pomposi, anche se il concorso più importante è quello per Il bambino più bello di Hamelin. Da anni, a vincere tale concorso (e anche molti altri) era Bob il Grasso, "una palla di puro egoismo", nonché anche il ragazzo più odioso e insopportabile della città, e per questo il più amato dai suoi abitanti.
Insomma, il narratore della storia ci tiene a far capire al lettore come, fin dall'inizio, gli abitanti di questa cittadina siano delle persone piuttosto infami. Pensate che hanno perfino costruito un "deposito di bambini difettosi": "un posto per piccoli malmessi, con gli occhi sporgenti, la pelle troppo gialla o blu o non abbastanza rosea, con le gambe rinsecchite o con troppe dita". Ed è proprio lì che sarebbe stato mandato Sam, l'unico bambino di Hamelin a cui il narratore non avrebbe dato "un calcio nel sedere", se sua madre non avesse insistito per tenerlo, nonostante sia nato con una gamba rinsecchita. In effetti in tutta Hamelin esistono solo due persone buone: Sam, un ragazzo storpio che viene per questo preso in giro (e anche a sassate) dagli altri bambini, e sua madre (il padre di Sam invece non è una buona persona, infatti il narratore ha deciso di buttarlo fuori dalla storia fin da subito).
Tutto sembra procedere come sempre, quando gli antipatici cittadini di Hamelin si preparano a festeggiare i loro adorabili, bellissimi bambini (una banda di mocciosi insopportabili) durante il concorso per Il bambino più bello di Hamelin, e non hanno la minima idea di quello che sta per abbattersi su di loro. Un'orda di terribili ratti prende infatti d'assalto la città, scatenando il finimondo. Solo il Pifferaio Magico potrà salvarli. Ma sapranno dimostrarsi all'altezza della sua magia?

 Sopra: In questa pagina viene mostrato Sam, l'unico bambino buono di Hamelin, che però è nato con una gamba rachitica che lo costringe ad usare le stampelle per camminare.
 
I testi sono riccamente accompagnati dalle illustrazioni di Chris Riddell, le quali non solo impreziosiscono e abbelliscono l'opera, ma anche seguono perfettamente quanto riportato nei testi, supportandoli e aggiungendovi ogni tanto anche qualche altro dettaglio interessante per il lettore. Ad esempio quando il narratore afferma di voler far sparire il padre di Sam dalla storia ciò viene mostrato concretamente attraverso i disegni, in cui si vede il narratore (che ha l'aspetto di un fauno blu con gli occhiali da sole) che si prepara a prendere l'uomo col suo bastone ricurvo e lo toglie di scena, facendolo sparire dalla pagina (lasciando di lui solo un pacchetto di sigarette e una scarpa).
Sono immagini dall'aspetto molto accurato e dettagliato, raffinato, ricchissime di particolari e molto belle, dai colori delicati, chiari, accesi e brillanti, tra cui spiccano in particolare il giallo, il rosso, il blu e il verde, mentre il bianco e il nero sono le tinte che contraddistinguono il Pifferaio Magico, con i suoi capelli e il cappello nero e il suo vestito bianco e nero.
I disegni possono essere sia a pagina intera che a doppia pagina oppure, come nella maggior parte dei casi, in mezzo ai testi.
Hanno anche un aspetto molto pittoresco, soprattutto i personaggi, sia umani che topi, che sono ritratti con tratti molto esagerati, talvolta quasi caricaturali, e con molta espressività. Ogni personaggio mostra un aspetto unico, immediatamente riconoscibile e, cosa interessante, lo stesso vale anche per i ratti, che non sono dipinti (come succede di solito) come una massa indistinta di semplici topi, ma anche ciascuno di loro ha un aspetto ben definito (sia che sia stato descritto nei testi oppure no). Anche in questo caso i disegni sono molto fedeli ai testi, ritraendo esattamente ciò che vi viene descritto, fin nei minimi particolari. 
Sono immagini quindi da guardare con attenzione, perchè il lettore vi potrà scoprire tanti dettagli interessanti, oltre a costituire un ottimo supporto per la comprensione dei testi.
 
 
 
 
 
 Sopra: Notate l'aspetto piuttosto esagerato ma molto caratteristico e curato dei vari personaggi,sia umani (come gli abitanti di Hamelin che vedete nelle immagini in alto) che dei topi (come l'immagine centrale che mostra il re Casper con le sue due mogli). Le illustrazioni del libro si contraddistinguono poi per i colori delicati, chiari, accesi e brillanti, tra cui spiccano in particolare il giallo, il rosso, il blu e il verde (come potete vedere dalle prime tre immagini), mentre il bianco e il nero sono le tinte che contraddistinguono il Pifferaio Magico, con i suoi capelli e il cappello nero e il suo vestito bianco e nero (guardate le due immagini in basso e vedrete subito il contrasto con le precedenti).
 
"Il pifferaio di Hamelin" è una riscrittura bella e molto interessante di Russell Brand dell'omonima fiaba. Questo è il primo libro per ragazzi di Brand, che è un attore, presentatore radiofonico e televisivo, comico, cantante, doppiatore e produttore cinematografico, noto per il suo carattere sfrontato e lo spirito irriverente. La sfrontatezza e l'irriverenza sono infatti due delle caratteristiche principali che potrete trovare in questo racconto, in cui il narratore onnisciente non si risparmia particolari abbastanza disgustosi, aspre critiche e frecciatine, senza comunque mai scadere nell'eccesso. E' un narratore esterno che però fa percepire molto la sua presenza al lettore, interagendo proprio con lui, ad esempio quando gli spiega che a lui il padre di Sam sta antipatico e quindi decide di farlo sparire dalla storia: "Al padre di Sam riusciva difficile amare le persone perchè i suoi genitori erano stati un po' freddini ed egoisti. Forse dovremmo dimostrargli empatia, cioè cercare di comprenderlo senza giudicarlo; ma mi dispiace così tanto per il piccolo Sam appena nato che penso di buttar fuori dalla storia quel poco di buono di suo padre fin da subito, così". La presenza del narratore è così presente che esso a volte compare perfino nelle illustrazioni, con l'aspetto di un piccolo fauno con gli occhiali da sole.
L'irriverenza e il linguaggio colorito del narratore si mostrano soprattutto quando descrive l'aspetto e i comportamenti degli abitanti di Hamelin e dei ratti, i quali, nel racconto di Brand non sono solo una massa indistinta di topi, ma vengono anch'essi descritti con accuratezza. Vengono ad esempio definiti come: "un collettivo rattesco anarco-egalitario (nel senso che non c'erano regole e non comandava nessuno), in realtà quello che comandava era Casper, un grosso ratto con il corpo pelosissimo e la testa completamente calva, come una brutta verruca sotto l'ascella di un lottatore. Costantemente al suo servizio c'erano due ratti gemelli, Bertha e Paul, che erano anche le sue mogli". All'interno dei testi ci sono molti particolari interessanti, ad esempio qui oltre a far evincere al lettore che il capo dei ratti non ha solo una, ma ben due mogli, mi viene da chiedere se una delle mogli non sia per caso un maschio, visto che si chiama Paul.
Seppur mai troppo lunghe le descrizioni sono infatti importanti e molto curate, con un'accurata scelta di parole; molto interessante ad esempio il modo in cui viene descritto e presentato il Pifferaio: "Il Pifferaio non badava molto a cose stupide come uomo o donna, nero o bianco, giorno o notte. La sua mente di pifferaio Magico viveva al di là di tutte queste cose. Al di là degli opposti. I suoi vestiti erano fatti di pezzi di stoffa neri e bianchi cuciti insieme, e anche i suoi occhi erano uno chiaro e uno scuro, come a voler sottolineare il fatto. Non era nè triste nè felice. Non era buono nè cattivo. Non era banale nè fatato. Non assomigliava a nessuno che gli hamelinesi avessero mai visto". La figure del Pifferaio viene così sempre mantenuta avvolta in un'aura di mistero, superiorità e rispetto. 
Tali caratteristiche traspaiono anche dalle illustrazioni di Chris Riddell, le quali seguono perfettamente quanto riportato nei testi, supportandoli e aggiungendovi ogni tanto anche qualche altro dettaglio interessante per il lettore. Sono immagini dall'aspetto molto accurato e dettagliato, ricchissime di particolari e molto belle, dai colori delicati, chiari, accesi e brillanti. Hanno anche un aspetto molto pittoresco, soprattutto i personaggi, sia umani che topi, che sono ritratti con tratti molto esagerati, talvolta quasi caricaturali, e con molta espressività.
Questo libro illustrato comunque è ottimo per riflettere su alcune tematiche importanti come la gentilezza e il rispetto, la discriminazione, oltre al fatto di mantenere i patti. Fin da subito il narratore fa comprendere al lettore come gli abitanti di Hamelin siano delle orribili persone, a cui importa solo di se stessi e pronti a discriminare chi è diverso da loro o chi non conoscono (dimostrando discriminazione nei confronti del diverso e dello straniero), c'è perfino un cittadino che viene proprio definito sessista, e che infatti discrimina sempre le donne. Tra molti esempi negativi ci sono invece Sam e sua madre, i quali invece costituiscono due esempi positivi per il lettore, oltre al Pifferaio che è una sorta di deus ex machina, un essere al di sopra degli altri. Il libro comunque trasmette soprattutto un messaggio di speranza, infatti, nonostante i bambini hamelinesi (che sono detestabili tanto quanto i loro genitori) spariscano, proprio come nella fiaba, il narratore spiega che "quello che è successo a loro è un segreto senza importanza, [...]. Quello che posso dirvi è che se andate ad Hamelin adesso, troverete una cittadina assolutamente tranquilla, graziosa ma non pacchiana, doce non hanno bisogno di continui concorsi per ricordarsi che sono in gamba, perchè gli basta essere gentili per saperlo".
Per il narratore quindi il focus della storia sta proprio nella possibilità del cambiamento, nel poter sempre cambiare in meglio, infatti ora ad Hamelin il deposito per bambini difettosi è stato chiuso quando "gli abitanti si sono resi conto che tutti i bambini sono perfetti", i bambini sono in ottimi rapporti tra di loro e sanno che i premi importanti possono essere vinti collaborando. Se vi chiedete come abbia fatto questa cittadina a cambiare così tanto, il narratore vi consiglia di recarvici e di parlare con il suo sindaco, che zoppica un po'.
 
Il libro è stato edito in inglesenel 2014 col titolo "The Pied Piper of Hamelin" dalla Canongate Books  ed è stato poi pubblicato in italiano nel 2016 dalla casa editrice Il castoro; ha una copertina rigida, misura 24,5 cm d'altezza e 17,5 cm di lunghezza, ha 128 pagine e costa 15,50 euro.
 
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