lunedì 11 settembre 2023

Sulle ali del Vento del Nord di George MacDonald

"Sulle ali del Vento del Nord" scritto da George MacDonald e illustrato da Jessie Willcox Smith, è il trentaduesimo libro della collana della RBA uscita in edicola e che si intitola : STORIE MERAVIGLIOSE. Una collana che riunisce classici "frutto di prestigiosi autori del calibro di Oscar Wilde, Lewis Carroll, Charles Dickens e William Shakespeare. Altri provengono dalla tradizione e sono stati magnificamente rielaborati dai fratelli Grimm, H. C. Andersen o Charles Perrault, ma tutti occupano un posto speciale nella tua memoria". Una collana dedicata all'infanzia insomma, ma che propone quei libri che sono rimasti nel cuore da bambini e che continuano a farsi amare e apprezzare anche dagli adulti.
 
Sopra: La copertina di questo volume della RBA è di colore viola e mostra scritte e decori dorati, in questo caso spicca in particolare l'immagine di Vento del Nord mentre tiene in braccio Diamond, raffigurata come una giovane e bella donna dai lunghi capelli.

Romanzo pubblicato a puntate nel 1868 sulla rivista per bambini Good Words for the Young e per la prima volta in forma di libro nel 1871. Quest’ultima versione, integrale, è quella proposta in questa curata edizione, con la traduzione di Valentina Ballardini su licenza della Raffaelli Editore (2011). Questa magica storia vede come protagonista il piccolo Diamond, un bambino di 5 anni figlio di un cocchiere, in effetti "suo padre, che faceva il cocchiere, l'aveva chiamato come il suo cavallo preferito, e sua madre non aveva avuto niente da ridire". Il bambino dorme nella soffitta, che funge anche da fienile, proprio sopra al vecchio Diamond, il cavallo preferito del padre, a cui il bimbo deve il suo nome.
Una sera il piccolo Diamond fa un incontro straordinario che cambierà la sua vita: incontra Vento del Nord, un antico spirito che si mostra al bambino sotto le sembianze di una giovane e bella donna dai lunghissimi capelli neri, capace di mutare le proprie dimensioni a piacimento, diventando a volte piccola come un insetto e altre volte gigantesca.
"[...] Diamond, rapito dalla sua immensa bellezza, restava a fissarla ammutolito mentre la meraviglia si mescolava alla fiducia, i capelli cominciarono a raccogliersi dall'oscurità e a ricaderle intorno, e il suo volto finì per spiccare in mezzo ad essi come una luna tra le nuvole. Erano i suoi occhi a emanare la luce che permetteva a Diamond di scorgere il volto e i capelli, tutto quel che vedeva di lei."
Vento del Nord porta infatti il piccolo a fare dei viaggi con lei, visitando città, una cattedrale, il mare e mostrandogli anche cosa c'è al di là del Vento del Nord.
Oltre alle sue scorribande con la fata Diamond dovrà fare i conti anche con le difficoltà della vita quotidiana, in particolare quando l'uomo per cui il padre lavora perderà le proprie ricchezze e sarà costretto a licenziare il padre del protagonista, che dovrà trovarsi un nuovo impiego per continuare a mantenere la propria famiglia.
 
 Sopra: Due pagine interne iniziali del volume  edito dalla RBA; notate come nella pagina a sinistra si veda un'illustrazione di Jessie Willcox Smith che rappresenta li bambino protagonista assieme a Vento del Nord, mentre in quella a destra vi sono i tipici decori che accompagnano i volumi di questa collana, in questo caso di colore viola, come richiamo alla copertina del volume.
 
Le illustrazioni provengono dal volume realizzato nel 1919 dalla casa editrice statunitense David McKay che si rivolse a una delle illustratrici per bambini più famose dell’epoca: l'artista statunitense Jessie Willcox Smith, una delle più importanti esponenti dell'epoca d'oro dell'illustrazione nordamericana, considerata da molti la più grande illustratrice di libri per l’infanzia.
I suoi disegni hanno un aspetto molto curato e piuttosto realistico nel caso degli esseri umani e degli animali, in particolare i cavalli.
Lo stile di questa artista si caratterizza inoltre per un'aria naif e colori molto caldi e pastellosi, dai toni intensi, anche se in questo caso dalle tonalità piuttosto scure, probabilmente visto che la maggior parte delle scene rappresentate si svolgono di notte (momento nel quale Vento del Nord viene a prendere Diamond e lo porta in giro). Tali immagini a pagina intera raffigurano personaggi e scene descritte nei testi e talvolta sono inserite all'interno di una cornice di foglie e sotto vi è una frase che fa riferimento al testo. La maggior parte delle tavole vede come protagonista Diamond, ritratto ad esempio seduto nel proprio letto nel pagliaio in soffitta, oppure lui assieme a Vento del Nord, oppure lui con il fratellino o con Diamond cavallo. Il protagonista delle immagini è sempre lui (non vedremo mai nessun adulto, escluso Vento del Nord, neache i genitori), e forse è per questo che, in particolare dai disegni di questo libro, emerge la prospettiva femminile dell'artista, che ritrae Diamond in modo molto dolce, espressivo e carino, con un aspetto piccino e adorabile.
Questa volta non sono presenti anche i disegni più piccoli e monocromatici (che riprendevano lo stesso colore della copertina), come è consuetudine dei libri di questa serie, e che di solito venivano collocati in mezzo ai testi.
 
 

 
 Sopra: Le illustrazioni di Jessie Willcox Smith hanno un aspetto molto curato e piuttosto realistico, con colori molto caldi e pastellosi, anche se questa volta si presentano su dei toni un po' più scuri. Come potete vedere nell'immagine centrale e in quella più in basso, i testi sono accompagnati anche da disegni monocromatici, in questo caso verdi come la copertina, anche piuttosto grandi e sempre molto curati e ricchi di particolari.
 
"Sulle ali del Vento del Nord" di George McDonald fu il primo libro per l'infanzia scritto da questo autore, che ha scritto anche "La principessa e i Goblin" e "La principessa e Curdie", altri due titoli usciti sempre per questa collana e che vi avevo già recensito.
In quest'opera seguiamo le vicende di DIamond un bambino molto buono e gentile che entra in contatto con una creatura soprannaturale: il Vento del Nord, una specie di fata, anche se in realtà di tratta di uno spirito antico di qualche migliaio di anni molto potente e di cui verso la fine scopriremo un'altra identità. Mi piace il modo in cui l'autore caratterizza e tratteggia questo Vento del Nord, in quanto la fa essere sia calma e amorevole che però anche potente e temibile. Vento del Nord infatti si prende cura di Diamond, ma gli fa subito capire che lei ha del lavoro dal fare, in cui lui non può interferire, come ad esempio affondare una nave anche a costo di far annegare diversi uomini, cosa che sorprende non poco il bambino:
"- Quindi davvero vuoi affondare la nave con l'altro braccio?
- Sì
- Non è da te
 -Come fai a saperlo?
- Facile, sei qui che ti prendi cura di un povero ragazzino con un braccio e con l'altro vorresti affondare una nave? Non piò essere da te.
- Ah! Ma chi sono io? Non possono esserci due me, giusto?
- No. Non si possono avere due me.
- E allora, quale me sono io?
- Devo pensarci. Sembra che ce ne siano due"
Vento del Nord d'altronde si prende sì cura di Diamond, ma non è certo una mamma chioccia: la prima volta che lo lascia venire con lei alla fine lo lascia da solo nel cortile di casa perchè Diamond ha perso troppo tempo e lei non poteva stare lì ad aspettarlo; un'altra volta Vento del Nord porta Diamond in una cattedrale e lo fa camminare su una scalinata che corre tutto attorno alla parte centrale della chiesa "lungo le cornici delle finestre del cleristorio  e attraverso le aperture delle parti che dividevano le finestre. Era molto stretto, e a parte quando attraversarono il muro, Diamond non vide niente che gli impedisse di cadere nella chiesa. Ai suoi piedi si apriva una sorta di grande golfo silenzioso scavato nella pietra...". Diamond ha paura di cadere, ma Vento del Nord lo sprona ad essere coraggioso e gli spiega che lei lo proteggerà, ma il bimbo non si sente sicuro. Ad un certo punto quindi lo spirito lo lascia e lo fa camminare da solo, soffiandogli semplicemente sul viso un alito di aria fresca che  sembra infondergli coraggio. Quando quest'ultimo la ritrova le chiede come mai lo abbia lasciato andare e lei gli risponde che voleva che camminasse da solo e che lei non potrebbe tenersi "stretta al cuore un piccolo codardo".
Per quanto riguarda invece il nostro piccolo protagonista, come ho gia detto egli è un bambino molto buono e gentile, e probabilmente è per questo che Vento del Nord ha deciso di rivelarsi a lui. È una sorta di "bambino angelo", di quelli che non fanno mai capricci, non si lamentano e si dimostrano sempre molto comprensivi, generosi e pazienti, più anche degli adulti. Un personaggio del genere, se non costruito attentamente, corre il rischio di risultare estremamente sdolcinato e finto, tando da diventare antipatico ben presto al lettore, fortunatamente questo non è il caso di Diamond che risulta piuttosto adorabile e mai troppo sdolcinato. C'è da dire che l'autore dimostra al lettore di essere consapevole che il comportamento di Diamond non è proprio del tutto normale per un bimbo della sua età, ma giustifica la cosa spiegando che lui è così perchè è stato al di là del Vento del Nord. L'autore quindi non fa finta e non pretende che tutti i bambini debbano comportarsi come Diamond, anche se quest'ultimo per l'autore è sicuramente un modello auspicabile da seguire (anche per gli adulti però). La sua gentilezza appare strana perfino ai colleghi cocchieri del padre, che inizialmente pensano che sia un po' scimunito, anche se poi lo prendono in simpatia e capiscono che in realtà Diamond è un bambino intelligente: "Visto che aveva sempre un'espressione dolce e tranquilla  e aveva negli occhi un sorriso sveglio o assonnato, e visto che non dava mai retta alle loro parole cattive e ai loro scherzi grossolani, all'inizio gli uomini dicevano che non c'era del tutto, Intendevano dire che era un po' ritardato, ma in realtà lui c'era molto di più di quanto loro sapessero vedere".
Oppure, in un'altra scena Diamond si ferma a parlare con un signore assieme ad una bambina che spazza le strade e quest'ultima: "Mentre parlava si diede dei colpetti con l'indice sulla tempia.
- Cosa intendi?- chiese il gentiluomo. Diamond lo guardava sorridente.
- I vetturini lo chiamano il bambino di Dio , - sussurrò. - Non c'è tutto, è un po' tocco."
In effetti il comportamento del bambino è forse anche fin troppo perfetto, ma la gente attorno a lui se ne rende conto, così come l'autore che definisce proprio Diamond "un messaggero di Dio, proprio come gli angeli mandati a combattere il diavolo con una spada fiammeggiante. Il diavolo con cui Diamond aveva a che fare in quel momento era l'infelicità, e la affrontò nel migliore dei modi". Dopo essere stato al di là del Vento del Nord il protagonista non è più quindi un semplice bambino, ma è diventato qualcosa di più, pur continuando a conservare la sua gentilezza, il suo buon animo e la sua ingenuità. Andare al di là del Vento del Nord lo ha cambiato, conferendogli una sorta di elevazione spirituale che lo ha portato a una perfetta serenità interiore.
D'altronde il protagonista è una nota estremamente positiva in un mondo ricco di avversità. Come riportato nell'introduzione: "Lo sguardo infantile del piccolo protagonista, Diamond, permette di contemplare la dura e a volte crudele realtà attraverso un prisma di profonda bellezza e bontà.
Durante tutta la durata del libro infatti non manca mai uno sguardo verso il mondo reale, con le sue difficoltà e le sue sofferenze, lo stesso protagonista si ammala diverse volte, ad esempio quando è stato al di là del Vento del Nord scopriamo che Diamond è rimasto una settimana a letto incosciente con la febbre. Oppure, durante un'uscita con Vento del Nord, egli incontra una bambina che per vivere deve spazzare le strada ma che, se non torna a casa in tempo (e la sua casa è molto distante dal posto in cui deve lavorare), sua nonna la chiude fuori e la lascia all'aperto tutta la notte. Quando il padre di Diamond si ammala è il bambino che decide di mettersi lavorare e a guidare la carrozza al suo posto per mantenere la famiglia (fa quasi strano pensare come all'epoca fosse legittimo che un bambino lavorasse anche al posto della madre, la quale non poteva guidare la carrozza in quanto non sapeva farlo e poiché non era un lavoro da donne). Viene affrontato anche il problema della dipendenza da alcol (un collega del padre di Diamond è un ubriacone che sperpera soldi al bar e poi alla sera picchia la moglie), viene detto che il signor Coleman (il padrone del padre di Diamond) è diventato avaro e ha iniziato a fare speculazioni. Aleggia sempre poi il problema della fame e della povertà, di non poter provvedere ai propri bisogni primari, ed emerge sempre, anche se in modo spesso sottile, la presenza della morte. Lo stesso luogo che si trova al di là del Vento del Nord in realtà sembrerebbe essere una sorta di paradiso dove le persone che vi rimangono definitivamente sono in realtà decedute: un luogo con alberi, prati e un fiume, dove non si avverte mai la fame o la sete e dove si vive in uno stato di eterna serenità.
Il tono del libro comunque non diventa mai eccessivamente triste o depressivo (anche se vi avverto che il finale non è propriamente allegro, ma piuttosto malinconico), anche grazie al protagonista che cerca per tutto il tempo di fare del proprio meglio per tenere su il morale ai familiari e conoscenti. Molto interessante poi la figura del Vento del Nord, che fa vivere a Diamond incredibili avventure e gli permette di fare sorprendenti scoperte, aiutandolo a crescere anche interiormente e a diventare più maturo e saggio (infatti mi ricorda molto il personaggio della principessa bis bis nonna di Irene, già vista nei due libri scritti da MacDonald "La principessa e i goblin" e il suo seguito). In realtà questa presenza si mostra a Diamond in modo, per così dire, tangibile solo per il primo terzo del libro, per poi ricomparire "fisicamente" solo alla fine, mentre in altri casi Diamond pensa di percepirne la presenza ma non la vede effettivamente e non le parla direttamente.
L'autore scrisse questo volume avendo in mente come pubblico di riferimento proprio dei bambini, infatti nei testi compaiono abbastanza spesso delle filastrocche e delle rime. Attualmente ne consiglierei la lettura dai 9/10 anni, essendo il libro piuttosto lungo e provvisto di poche illustrazioni, oltre a trattare situazioni e realtà del passato non proprio allegre (un po' come in "Piccole donne", dove si parla ad esempio di povertà e di guerra).
Il volume è molto bello anche esteticamente, con le illustrazioni dell'artista statunitense Jessie Willcox Smith, dall'aspetto molto dolce, tenero, curato e piuttosto realistico, anche se dai colori spesso un po' scuri, probabilmente perchè molte scene sono ambientate di notte. Credo che sia un bene che abbiano inserito questo titolo all'interno di questa collana perchè è piuttosto difficile reperire questa storia in italiano (ho pure provato a rintracciare il titolo nella rete delle biblioteche vicentine, ma l'unico libro di Macdonald presente nel sistema è unicamente quello di "La principessa e i goblin"), in quanto le uniche edizioni che trovato in internet risalgono una al 2011, della Raffaelli Editore collana DROMOS (traduzione di Valentina Ballardini), e l'altra al 2012, della Auralia Edizioni (traduzione di L. Vignola), attualmente entrambe non sono più disponibili.

 
 Sopra: A sinistra l'edizione Raffaelli del 2011, da cui la RBA ha tratto la traduzione, a destra quella del 2012  della Auralia Edizioni.
 
Questo volume è stato ideato/registrato nel 2022 e stampato nel 2023 dalla RBA Italia; ha una copertina rigida, ha 426 pagine, misura 18,5 cm d'altezza e 13,6 cm di lunghezza e costa 12 euro.

Curiosità: Da bambina guardavo da mia nonna materna un film d'animazione che si chiamava "La leggenda del Vento del Nord" (1992), di cui ho scoperto che esiste pure un seguito intitolato "Il ritorno del Vento del Nord" del 1993. 
Inizialmente, quando ho preso questo libro, pensavo che avesse qualcosa ache fare con il cartone, invece ho scoperto che i film non c'entrano assolutamente nulla con il libro di MacDonald. in questi utimi il Vento del Nord è un'entità malvagia dalla voce maschile capace di prendere possesso dei corpi umani. Questa la trama del primo film: "Mossi da un solenne giuramento e sostenuti dalla forza della loro amicizia, gli intrepidi fratellini Anna e Leo e il piccolo indiano Watuna dovranno affrontare un'incredibile avventura tra antiche profezie, fantastiche traversate e balene dall'infinita simpatia per combattere contro il malvagio Atanasio che si è impossessato del misterioso Vento del Nord, mettendo così in pericolo la vita stessa delle balene". 
Questa invece la trama del seguito: "Grazie al coraggio dei fratellini Anna e Leo, del piccolo indiano Watuna e delle loro amiche balene il terribile Vento del Nord è stato sconfitto. Tuttavia, anche rinchiuso all'interno del Sacro Vaso, il Vento del Nord non intende rinunciare al suo potere e sotto le sembianze del malvagio Atanasio prepara la vendetta. Si mette così sulle tracce dei tre ragazzi, ma in loro soccorso arriverà "Acqua", la signora del mare... ".

 
Sopra: A sinistra la locandina del primo film a destra quella del secondo film i quali, nonostante citino il Vento del Nord, non c'entrano nulla con il personaggio di MacDonald.

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