venerdì 13 maggio 2022

SPECIALE Piccoli Brividi di R.L. Stine

Oggi vi parlerò dei "Piccoli Brividi" scritti da R.L. Stine (in originale "Goosebumps"), una saga di libri molto famosa che è entrata nelle vite ed è rimasta nei ricordi di milioni di lettori (compresa me in effetti), che a distanza di tempo la ricordano ancora con affetto. I libri della serie hanno venduto oltre 350/400 milioni di copie in tutto il mondo e sono stati tradotti in 32 lingue, e secondo il Guinnes dei Primati, sarebbe la serie per ragazzi più venduta nella storia (seconda dopo quella di "Harry Potter").
Una saga diventata ormai memorabile con il font "gocciolante" del titolo, le copertine dalle illustrazioni bellissime, i bordi delle pagine verde fluo e gli adesivi all'interno di ogni volume.
In realtà sembrerebbe che, sebbene con un calo di popolarità, questa collana degli anni Novanta, non sia ancora andata in pensione, in quanto ancora adesso ci sono bambini che la leggono (oltre ad adulti nostalgici), anche perché perfino i vecchi volumi sono ancora facilmente reperibili nelle biblioteche comunali e scolastiche e nei mercatini dell'usato (in effeti questi libri sono un po' come il prezzemolo, spuntano fuori un po' ovunque). E comunque, oltre ai vecchi volumi, nelle librerie trovate pure delle ristampe nuove di zecca.

Sopra: Questa immagine riunisce tutte le copertine della serie di "Piccoli Brividi", messe in ordine di uscita nella collana, dal primo numero "La casa della morte" all'ultimo "Il fantasma nello specchio".

I "Piccoli Brividi" è una serie horror per ragazzi, scritta dall'americano Robert Lawrence Stine, nata nel 1992, anche se qui in Italia i volumi arrivavano solitamente un paio di anni dopo l'edizione inglese (i primi però giunsero nel 1995). La serie comprende 87 titoli, divisi nella serie classica che va dal numero 1 ("La casa della morte") al 62 ("Un barattolo mostruoso n.4"), e la serie 2000, che va dal 63 ("L'urlo del gatto") all'87 ("Il fantasma nello specchio").
I libri sono narrati quasi tutti in prima persona, attraverso gli occhi dei protagonisti, i quali di solito sono ragazzini e ragazzine di 11-13 anni, con una media dei 12 anni. Molto spesso però i protagonisti non si muovono da soli all'interno della storia, ma sono affiancati o da amici della stessa età oppure da fratelli minori, i quali possono avere sia la funzione di aiutante che di intralcio (solitamente rientrano più spesso nell'ultima categoria).
Come detto prima la serie è a tema horror, cioè comprende elementi paurosi, anche se la maggior parte sono abbastanza leggeri, ovviamente adatti al pubblico di riferimento che parte dagli 8 anni, in aggiunta a qualche elemento umoristico e ironico.
Solitamente il protagonista di turno si ritrova ad affrontare situazioni anomale, sorprendenti, spesso soprannaturali, e deve vedersela con mostri di vario genere o oggetti maledetti. Ho detto "il protagonista di turno" perché egli cambia ad ogni libro, rispetto ad altre serie nei "Piccoli Brividi" infatti i personaggi sono sempre diversi, così come i pericoli che devono affrontare. Al massimo a ripresentarsi sono i mostri, infatti all'interno della collana sono presenti alcune serie, come quella di "Un barattolo mostruoso", che comprende 4 titoli e quella di "Il pupazzo parlante" che comprende 5 storie.
La varietà di storie offerte al lettore è sicuramente uno degli elementi che ha contribuito al successo della serie, in quanto, con i suoi 87 titoli, la collana offre molteplici possibilità di scelta al pubblico, sia come ambientazioni che come mostri (o elementi soprannaturali):
Per quanto riguarda i luoghi:
  • Case infestate: "La casa della morte", "Il fantasma senza testa"
  • Case (all'apparenza normali e tranquille): "La pendola del destino", "Un mostro in cucina", "C'è qualcuno nel buio", "Una spremuta speciale", "Il mistero dello scienziato pazzo"...
  • Campeggi: "Il campeggio degli orrori", "Il mistero del lago gelato", "Un mostro in vacanza", "Terrore al campeggio", "Il villaggio del brivido", "Ectoplasmi".
  • Cimiteri: "La spiaggia degli spettri", "Morto ma non sepolto".
  • Paludi: "Il lupo della palude", "La notte dei mostri di fango", "Minaccia dal fango".
  • Parchi divertimenti: "Una giornata particolare", "Gli orrori di Shock Street", "Il villaggio del brivido".
  • Scuola: "La scuola maledetta", "Un mostro in cattedra", "Metamorfosi totale", "Il re dell'orrore".
Per quanto riguarda i mostri:
  • Mummie: "Mano di mummia", "Una testa di mummia per me", "La mummia è tornata"
  • Licantropi: "Il lupo della palude", "La casa dei lupi mannari", "Il licantropo", "Febbre di plenilunio".
  • Fantasmi: "Il fantasma della porta accanto", "La spiaggia degli spettri", "Il mistero del lago gelato", "Il fantasma del palcoscenico", "I cani fantasma", "Il fantasma senza testa", "Ectoplasmi", "L'ultimo halloween", "Il fantasma nello specchio".
  • Oggetti maledetti: "Foto dal futuro", "La maschera maledetta", "Il pianoforte impazzito", "La pendola del destino", "L'anello maledetto", "La macchina stregata", "Tremate".
  • Alieni: "Il campeggio degli orrori", "Mostri dallo spazio", "Le zucche della vendetta", "Una spremuta speciale", "L'invasione degli stritolatori", "I terrestri senza memoria".
  • Bambole / Pupazzi / Fantocci: "Il pupazzo parlante", "Spaventapasseri viventi", "L'incubo di Slappy", "La vedetta degli gnomi".
  • Scienziati: "Il mistero dello scienziato pazzo", "Il gemello malefico", "Un tragico esperimento", "Una spremuta speciale", "Jekyll e Heidi".
  • Maghi/streghe: "Un barattolo mostruoso", "Magico inganno", "Prigionieri di un incantesimo", "Io sono la vendetta", "Il ragazzo volante", "I prigionieri della torre".
  • Altre creature: "Un barattolo mostruoso", "Vendetta strisciante", "La notte dei mostri di fango", "L'attacco del mutante", "Un mostro in cucina", "Il bosco dei mostri blu", "Alito di vampiro", "C'è qualcuno nel buio", "Terrore dagli abissi", "Un mostro in vacanza", "Il mostro delle nevi a Pasadina"....
Una particolarità di queste storie, che ha contribuito al loro successo, sono i colpi di scena, disseminati un po' all'interno di ogni libro, ma di grande importanza si rivela solitamente quello finale. Questo è particolarmente significativo perchè il lettore sa che il libro si concluderà così, e non ci sono seguiti che lo continueranno o riprenderanno. 
Tra i vari colpi di scena ce ne sono alcuni ad esempio dove il protagonista scopre che il mostro o la minaccia affrontata non è del tutto sconfitta (oppure ne sta sopraggiungendo un'altra), oppure scopre che qualcuno non è chi diceva di essere (come in "Il mistero del lago gelato" o "La spiaggia degli spettri"), oppure viene rivelato qualcosa che ribalta il senso di tutto ciò che si è letto in precedenza (tipo in "Terrore al campeggio", "L'avventura del mostruoso blob" o "C'è qualcuno nel buio"), o qualcosa successo durante l'avventura si riflette ancora nella vita futura del protagonista (come in "Un insopportabile ronzio").

Sopra: Alcune copertine di alcuni libri della serie dei "Piccoli Brividi", tra cui alcuni titoli piuttosto iconici come "La casa della morte", "La maschera maledetta", "Foto dal futuro", "Il pupazzo parlante", "Un barattolo mostruoso" e Una giornata particolare".

Passiamo ora a parlare delle illustrazioni, anche se questa volta non mi riferisco a quelle interne ai libri, che non ci sono, ma a quelle delle copertine.
Le immagini delle copertine erano create appositamente per ogni libro, e infatti mostrano sempre qualche scena di quest'ultimo, spesso in modo piuttosto fedele, altre volte invece non proprio, in quanto l'artista si basava su stralci di testo che gli venivano inviati oppure appunti dell'autore.
Esse sono opera di un unico artista (con un paio di eccezioni): Tim Jacobus, un disegnatore statunitense che si occupa anche di illustrare copertine di romanzi.
Le sue immagini sono sempre molto belle, oltre che importanti per la scelta dei volumi da acquistare, in quanto i lettori avevano più che altro quelle su cui basarsi per capire un po' la trama (dietro essa non era riportata, c'era solo una parte di testo estrapolato dalla storia); e negli anni credo che siano diventate anche molto iconiche (e molto amate). 
Nonostante siano copertine destinate a libri per ragazzi esse non sono per nulla banali o scontate, anzi, molte hanno inquadrature e prospettive particolari (ad esempio dal basso) e soggetti a volte inquietanti e talvolta bizzarri.
 
  
Sopra: Le copertina di "La casa della morte" e "Un mostro in cattedra" hanno una prospettiva dal basso, che fa apparire i due soggetti rappresentati (la casa e l'insegnante mostro) ancora più minacciosi e spaventosi.
 
In tutte le copertine compariva qualcosa di insolito, un elemento strano e soprannaturale che attirava l'attenzione del lettore. Talvolta questo elemento era molto esplicito, tipo un mostro, altre volte più sottile, come uno strano costume appoggiato sul letto, una testa di mummia appoggiata su un mobile di una tranquilla cameretta.
Tali soggetti erano poi ritratti anche negli adesivi (anche se non proprio in tutti), che erano molto belli quindi da possedere.
Nonostante i temi spaventosi le copertine, seppur inquietanti, risultavano molto colorate (con tinte molto sature, quindi molto intense, accese e brillanti), anche perché l'artista giocava molto con tonalità calde e fredde, sempre presenti contemporaneamente in una medesima copertina, per fare contrasto.

 

 
Sopra: Nelle copertine più in alto l'elemento soprannaturale è chiaro ed esplicito (il mostro presente nel volume), in quelle in basso l'elemento strano c'è (come la testa di mummia o il costume da lupo mannaro), ma è posto nella scena in modo più casuale. Da notare il bizzarro pavimento di piastrelle (viola e azzurre) del libro a sinistra, un tipo di pavimentazione che rivedremo anche in altre copertine di Jacobus (non solo per terra ma a volte anche sul soffitto).

I "Piccoli Brividi" di R.L. Stine sono una serie molto carina, che comunque è riuscita a rimanere nella memoria e nel cuore di molti lettori. I punti a favore di questa collana sono: la brevità delle storie che si leggono in qualche ora dando una certa soddisfazione ai giovani lettori; il formato, piccolo, maneggevole e tascabile, che ti permette di portare i libri ovunque; il fatto che ogni libro sia autoconclusivo, per cui poi si può continuare con altri libri diversi; la varietà e l'originalità della maggior parte delle storie, un po' spaventose ma anche divertenti; la presenza degli adesivi, che ad ogni bambino fanno gola; il prezzo contenuto (che era al di sotto dei 5 euro).
Pur essendo dei libri "commerciali" essi inoltre non erano quasi mai banali, ma anzi come ho già detto presentavano spesso storie varie e originali, con situazioni, mostri e protagonisti sempre nuovi e differenti. I protagonisti erano ragazzini della classe media, solitamente un po' emarginati, quindi persone con cui il lettore poteva identificarsi. Loro inoltre spesso non erano persone perfette, ma ognuno era caratterizzato con dei punti di forza e di debolezza, il che li rendeva molto umani (anche se la brevità della storia non permetteva una caratterizzazione super complessa). Proprio come qualunque bambino potevano provare sentimenti positivi (coraggio, determinazione, curiosità...) e negativi (codardia, invidia, desiderio di vendetta o di rivalsa) e comportarsi di conseguenza, non sempre prendendo le decisioni giuste, e spesso finendo nei guai proprio per questo. Pur venendo presentati in un periodo di tempo piuttosto breve (solo una storia di 100-200 pagine) il lettore riesce comunque a immedesimarsi in loro, o comunque a considerarli come dei compagni di viaggio, assieme ai quali vivere un'avventura.
Vedo molto spesso paragonare questa serie a quella di Geronimo Stilton, in quanto anch'essa è una serie commerciale che ha avuto un enorme successo, secondo me però i "Piccoli Brividi" sono superiori come qualità rispetto agli Stilton. Essendo destinati ad un pubblico più grande (dagli 8 anni, mentre Stilton si può leggere anche a 5/6) hanno un lessico e un vocabolario più ricco, seppur le storie rimangano sempre scorrevoli. I testi all'interno sono scritti in grande e in modo chiaro e semplice (senza parole arizgogolate o font strani). I personaggi variano sempre mostrando una gran varietà di tipi umani, con i loro pregi e difetti, mentre in Stilton i personaggi principali, pur avendo vissuto mille e mila avventure, non crescono mai caratterialmente, ma rimangono sempre un po' stereotipati. Geronimo, ad esempio, rimane sempre il topo buono, gentile, generoso, pauroso ma che sa essere anche coraggioso quando la situazione lo richiede, incapace di compiere qualsiasi scelta sbagliata o non etica. Alla lunga diciamo che protagonisti così finiscono per annoiare.
Le storie proposte nei "Piccoli Brividi" sono più interessanti, in quanto più avventurose, con atmosfere inquietanti, ricche di mistero e comunque dotate di un loro fascino, di cui in parte va il merito ai colpi di scena, specialmente quelli finali (qualcuno magari un po' strano, ma alcuni erano piuttosto geniali). Talvolta poi nei "Piccoli Brividi" si affrontavano anche tematiche interessanti, tra cui il bullismo e l'isolamento, il problema di come inserirsi in un nuovo ambiente (molti dei protagonisti si sono appena trasferiti oppure sono in visita da qualche parte), la morte (alcuni mostri dei libri cercano di eliminare spesso i protagonisti, anche in modi abbastanza brutali).
Non credo sia un caso che i "Piccoli Brividi" vengano ancora letti e riscuotano ancora oggi un forte effetto nostalgia nel loro ex lettori, i quali li ricordano ancora con affetto (cosa che non si può dire anche per i libri di Stilton, a parte forse alcune sue saghe particolari).

I "Piccoli Brividi" sono stati pubblicati per la prima volta nel 1992 col titolo "Goosebumps", mentre in italiano sono stati editi nel 1995 (fino al 2000) dalla Mondadori. I volumi hanno una copertina flessibile, un numero di pagine da 130 a 190, misurano 16,5 cm d'altezza e 11 cm di larghezza e inizialmente costavano 4,39 euro (8.5000 lire) per poi arrivare a 4,60 euro.
Che poi io continuo a parlare di questi libri come se ormai fossero fuori produzione, ma in realtà non è affatto così. Infatti nel 2016 essi sono stati ripubblicati, sempre dalla Mondadori, con un formato  di  19,8 cm d'altezza e 13 cm di larghezza e al costo di 6,90 euro.
 
     
 Sopra: Alcune copertine delle nuove edizioni del 2016, attualmente ancora in commercio nelle librerie.

SEQUEL: l'eredità dei "Piccoli Brividi"
Una serie che possiamo definire sequel dei "Piccoli Brividi" sono i "Super Brividi", composta da 73 titoli, che ha iniziato a essere pubblicata nel 2002, ed è continuata fino al 2014. Si tratta anche in questo caso di una collana di libri horror per ragazzi, la quale ha ripreso vari elementi dei suoi predecessori come: la casa editrice, il formato, lo stile delle copertine, i bordi delle pagine verdi fosforescenti, la presenza interna degli adesivi.
A differenza dei "Piccoli Brividi" però R.L. Stine non è l'unico scrittore della serie, sebbene siano comunque presenti libri anche suoi, soprattutto nei primi titoli della collana. Altri autori che compaiono nella serie sono: Scotto Hughes, Robert Swindells, Darren Shan, Celia Rees e Johnny il Rosso (pseudonimo di Carlo Martigli).
Anche in questa collana ci sono delle mini serie, tra cui spicca quella scritta da Darren Shan, dedicata ai vampiri, che conta ben 12 titoli: 1. "Il circo degli orrori", 2. "L'assistente del vampiro", 3. "Tunnel di sangue", 4. "Il picco dei Vampiri", 5. "Cinque prove Mortali", 6. "Il principe dei vampiri", 7. "I cacciatori d'ombra", 8. "La setta delle tenebre", 9."Gli assassini dell'alba", 10. "Il lago delle anime dannate", 11. "Il padrone del male", 12. "Figli dell'orrore - atto finale". Altre serie presenti nella collana sono: "La baby sitter" (n. 1, 2, 3, 4), una trilogia sugli zombie (1. "Scuola di zombie", 2. "La clinica degli zombie" e 3. "Zombie combat") e "Darkside" (1. "La città del male", 2. "La morte in agguato" e 3. "Trappola nelle tenebre"). Alcune di queste saghe sono poi state pubblicate riunite in un unico volume, ad esempio i primi 3 della serie di Darren Shan sono stati riuniti nel 2005 nella raccolta "Aiuto vampiro"; oppure i tre volumi sugli zombie sono stati raccolti nel 2013 in "La trilogia degli zombie".
I libri di questa serie sono orientati verso un pubblico d'età maggiore rispetto ai "Piccoli Brividi" (ecco perché da "piccoli" a "super"), che va dai 10 ai 13 anni. In questo libri ad esempio compaiono anche tematiche legate alle relazioni amorose, che nei "Piccoli Brividi" erano praticamente del tutto assenti, ed inoltre compaiono più morti, uccisioni e maggiore violenza. I libri comunque trattano sempre elementi horror e soprannaturali, presentando molti titoli riguardanti in particolare: i vampiri (ad esempio tutta la saga di Darren Shan, ma ci sono anche diversi altri titoli, come "Eredità di sangue", "Due insolite gemelle" o "Mezzosangue" e suoi seguiti), gli zombie (come quelli di "Un amore mortale" e di "Scuola di zombie" e i suoi seguiti) e i fantasmi (con "L'ululografo", "Ghiaccio mortale", "La vedetta dello spettro", "Io sono uno spettro" e i suoi seguiti).
Nel caso dei "Super Brividi" le illustrazioni delle copertine sono opera di Daniele Orizio, e devo dire che comunque sono delle belle immagini, che mantengono lo stile delle copertine precedenti, anche se in alcuni casi l'aspetto dei mostri appare forse anche un po' troppo esagerato, anche se d'impatto. Anche in questo caso le copertine ritraggono scene presenti all'interno del volume, mettendo in risalto qualche elemento soprannaturale o mostruoso.
I volumi hanno subito negli anni un incremento di prezzo, andando dai 4,60 euro (dove si erano fermati anche i "Piccoli Brividi") fino ai 7,50 euro.
 
     

   
 Sopra:  Alcune copertine della serie di "Super Brividi". Come potete vedere molti di questi titoli sono stati scritti ancora da R.L. Stine.
 
Dopo i "Super Brividi", c'è un'altra serie ancora dedicata ai "Piccoli Brividi", intitolata: "Piccoli Brividi: HorrorLand" composta da 19 titoli (anche se all'inizio quelli ufficiali dovevano essere 12), che è stata pubblicata in Italia dal 2008 al 2013. Si tratta anche in questo caso di una collana di libri horror per ragazzi, dagli 8/9 anni, questa volta scritti nuovamente tutti da R. L. Stine.
La serie è concepita questa volta come un'avventura a puntate. A differenza dei loro predecessori, che erano tutti romanzi stand alone, in questo caso la prima storia non terminerà nella pagina finale ma proseguirà fino al dodicesimo libro. Ogni volume comunque può anche essere letto da solo, tranne i numeri 11 e 12, che vanno letti assieme. I primi dieci libri di HorrorLand sono caratterizzati dall'introduzione di nuovi protagonisti e nuovi e vecchi  cattivi della serie originale (anche solo leggendo i primi titoli della serie potete intuire quale sarà il mostro o la minaccia con cui i nuovi personaggi dovranno vedersela e da quali libri derivano, come ad esempio "Un barattolo mostruoso", "Il pupazzo parlante", "Foto dal futuro", "La maschera maledetta"...). 
Ogni libro ha due storie: la prima (che occuperà la maggior parte del libro) si concentra su antagonisti e protagonisti e li introduce ai lettori; la seconda storia mostra che cosa accade ai protagonisti quando arrivano a HorrorLand e si uniscono con gli altri personaggi. I lettori seguiranno l'avventura del cast di personaggi intrappolati nel parco a tema, la quale si farà sempre più grande e complessa con l'avanzare di ogni libro con la situazione diventerà sempre più pericolosa. I due libri finali della serie servono per concludere il complotto in un'unica trama culminante, infatti i libri 11 e 12 si svolgono interamente a HorrorLand. 
Poco prima della pubblicazione del dodicesimo e conclusivo capitolo della serie, è stato rivelato che verrà pubblicato un nuovo arco narrativo, della durata di 7 libri, quindi portando il totale della serie a 19.

       
 
   
Sopra:  Le copertine di alcuni dei volumi della serie Horrorland, i quali hanno un formato diverso rispetto ai precedenti, più grande.

A maggio del 2010 è stato annunciato anche un terzo arco, composto da 6 volumi, noto come "Hall of Horrors", in italiano tradotto come "La galleria degli Orrori". I libri sono numerati come una serie separata, ricominciando dal numero 1 e secondo il teaser alla fine del libro 19, la Galleria degli Orrori è "nascosta nelle ombre più oscure del parco. È il posto per i bambini che hanno storie spaventose da raccontare". Tale luogo (la Galleria degli Orrori) è gestita da un Horror (in italiano Orrore) chiamato Story-Keeper, che ascolta le storie del protagonista quando visitano la Galleria degli orrori. 
Le illustrazioni delle copertine, che ritraggono in particolare il mostro o l'antagonista di ogni volume, sono realizzate da Brandon Dorman.
I volumi, sempre editi dalla Mondadori,  hanno una copertina flessibile, circa 150 pagine a testa, misurano 19,5 cm d'altezza e 13 cm di larghezza e costano 6,50 euro.

     
 Sopra:  Le copertine dei primi  quattro volumi della serie, sempre ambientata ad Horrorland, "La Galleria degli Orrori", molto colorate, con tinte intense e brillanti, talvolta anche fluo.
 
Esclusivamente in inglese è stata pubblicata anche una serie intitolata "Goosebumps: Most Wanted", di R.L. Stine, che vede il ritorno di molti dei cattivi più famigerati della serie. La nuova serie è stata lanciata nell'ottobre 2012, comprende 10 volumi, a cui se ne sono aggiunti altri 4 inseriti nella collana come edizioni speciali. La serie è terminata nel 2016 con i titoli "Lizard of Oz", dell'edizione standard e "The Haunter", dell'edizione speciale.
 
Sopra: Le 10 copertine della serie "Goosebumps: Most Wanted", edita solo in inglese, che ripropone storie con alcuni dei mostri della serie dei "Piccoli Brividi", che vediamo comparire proprio sulle copertine.
 
Come la precedente serie anche questa è stata pubblicata esclusivamente in inglese: "Goosebumps: Slappy World". Lanciata nel 2017 per il 25° anniversario del franchise, vede come narratore e/o antagonista principale di ogni libro il pupazzo parlante Slappy, oppure altri antagonisti comparsi nella serie originale. Per ora la serie conta 17 titoli e l'ultimo ("Haunting with the Stars") è uscito a giugno del 2022. Ho scoperto che un paio di titoli di questa collana sono giunti anche in Italia nel 2018 col titolo: "Buon pupazzo di compleanno" e "Pupazzo all'attacco", al costo di 12,90 euro.
Contando che l'ultimo titolo di questa serie è proprio di quest'anno in realtà si può dire che la serie dei "Piccoli Brividi" non si è mai fermata, e anzi ha continuato a essere proseguita negli anni, almeno in America, mentre qui in Italia molti titoli delle nuove serie non sono arrivati. I "Piccoli Brividi" si confermano così una serie davvero intramontabile.
 
 
 
Sopra: Alcune copertine della serie "Slappy World", l'ultima collana dedicata ai "Piccoli Brividi" ad essere stata pubblicata. In basso le copertine degli unici due titoli di tale serie ad essere stati tradotti in italiano.

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