lunedì 25 gennaio 2021

Il libro dello Hakutaku: storie di mostri giapponesi di Matthew Mayer

Questa volta vi parlerò di un libro diverso da quelli che vi ho presentato finora: "Il libro dello Hakutaku: storie di mostri giapponesi" di Matthew Mayer. Si tratta infatti di un volume che illustra al lettore diversi tipi di mostri giapponesi, argomento che trovo affascinante ma che non avevo mai trattato.
 
Sopra: La copertina ha uno sfondo rosso su cui spiccano le figure di alcuni yokai presenti all'interno del libro.
 
Come ho accennato anche precedentemente tale volume tratta di mostri e fantasmi giapponesi, anche detti yokai. Tale opera, in particolare, sarebbe basata su un testo chiamato "Il libro dello Hakutaku", cioè "un'antica enciclopedia donata all'imperatore da un animale magico, [...] contente notizie su tutti gli spiriti, le divinità e i demoni dell'universo". Il volume non è stato recuperato per intero, tuttavia alcune parti sono state trascritte e sono giunte fino a noi.
L'introduzione presente all'inizio del volume ci spiega poi come gli yokai siano stati creati a partire dal XVI secolo, mentre prima li si immaginava come forze maligne invisibili e prive di forma fisica. Fu solo nell'epoca Muromachi (1392-1573) che iniziarono a comparire diversi rotoli contenenti la Parata notturna dei cento demoni, composta da mostri grotteschi e comici. Inizialmente alle immagini di queste creature non veniva associato nessun nome e nessuna descrizione, fu soltanto in seguito (1600-1868) che molti artisti iniziarono a riprodurre questi rotoli aggiungendovi nuovi yokai e a dando loro un nome e una storia. Alcuni artisti si specializzarono proprio nel creare vere e proprie enciclopedie del sovrannaturale, andando a raccogliere yokai in tutto l'arcipelago (anche in Cina).
Anche in seguito, con la modernizzazione del Giappone, quando le vecchie credenze popolari iniziarono ad affievolirsi, l'amore per gli yokai non venne meno. Molti studiosi del folclore si misero d'impegno per far in modo che queste credenze non venissero perdute, talvolta anche con l'aiuto di artisti e mangaka che li introdussero nella cultura pop giapponese del dopoguerra.
Nel volume è dunque presente una lunga lista di yokai, ciascuno dei quali accompagnato da un'illustrazione e da un testo nel quale vengono riportati informazioni come: il significato del nome, altri nomi, l'habitat, la dieta, l'aspetto, il comportamento, le interazioni con gli umani, come viene visto nella tradizione popolare, le sue origini e la leggenda a cui è legato.
Non tutti gli yokai presentano tutte queste voci, alcuni (anzi la maggioranza) ne ne presentano solo alcune.
Sebbene queste creature possano sembrare essere state elencate in modo casuale, in realtà vengono presentate al lettore in base all'elemento o al luogo a cui sono legate. Vi sono quindi gli yokai terrestri, celesti, acquatici, domestici e interni.
 
Sopra: Un paio di pagine interne del volume, in cui ci viene parlato dell'Ushirogami, spettri che amano spaventare le persone, in quanto si nutrono delle loro paure.
 
Come ho detto prima ogni yokai è accompagnato da un testo e da un'illustrazione, realizzata sempre da Matthew Mayer. L'immagine ha lo scopo di rappresentare la creatura a cui il testo sta facendo riferimento, per cui le illustrazioni svolgono l'importante funzione di mostrare al lettore l'aspetto di tutti i vari mostri trattati nel volume. Mostri che spesso presentano un aspetto molto strano, talvolta persino bizzarro o buffo, anche se non mancano comunque figure ben più inquietanti e spettrali.
Lo stile di queste illustrazioni riprende quello delle antiche xilografie giapponesi, come quelle realizzate dall'artista Hokusai. I disegni, quindi, presentano dei tratti netti e puliti, con figure semplici dalle linee ben definite. Nonostante la semplicità dei tratti le raffigurazioni dei vari mostri si presentano comunque piuttosto dettagliate e curate.
 
 

Sopra: I disegni presentano dei tratti netti e puliti, con figure semplici dalle linee ben definite. Nonostante la semplicità dei tratti le raffigurazioni dei vari mostri si presentano comunque piuttosto dettagliate e curate.

Le illustrazioni appaiono molto colorate, l'artista infatti ha utilizzato una gran varietà di colori, stendendoli a volte in maniera delicata ed altre in maniera più intensa e decisa.
Le tinte utilizzate presentano tonalità nella maggior parte dei casi accese e brillanti, anche se in alcune illustrazioni in cui l'artista ha rappresentato degli spettri maligni sono stati utilizzati dei toni più scuri e cupi.
 
 
Sopra: L'artista ha utilizzato una gran varietà di colori, stendendoli a volte in maniera delicata ed altre in maniera più intensa e decisa. Le tinte utilizzate presentano tonalità nella maggior parte dei casi accese e brillanti (come quella dello Gumyocho a sinistra), ma in alcune illustrazioni sono stati utilizzati dei toni più scuri e cupi (come quella dell'Akamanto a destra).
 
"Il libro dello Hakutaku: storie di mostri giapponesi" di Matthew Mayer è un bel volume che tratta diversi tipi di mostri giapponesi, accompagnando ciascuna di queste creature con una descrizione non lunghissima ma piuttosto esaustiva, più che sufficiente a soddisfare la curiosità del lettore. 
Molto belle e utili anche le illustrazioni che accompagnano ciascuno yokai, necessarie a mostrare al lettore l'aspetto di ciascuno spirito, riprendendo lo stile delle vecchi xilografie giapponesi.
Questa è un'opera indirizzata agli amanti del giappone e a chi vuole approcciarsi, spinto magari da una semplice curiosità, a dei mostri del folclore orientale. Un volume interessante ricco di informazioni ma al contempo piacevole e leggero da leggere, adatto a soddisfare le curiosità dei lettori senza correre il rischio di stufarli.
 
Quest'opera è stata pubblicata nel 2018 col titolo "The book of the Hakutaku - A Bestiary of Japanese Monsters" ed è stata edita in italiano nel 2020 dalla nuinui. Il volume è dotato di una copertina flessibile, ha 228 pagine, misura 27 cm d'altezza e 19 cm di lunghezza e costa 24,90 euro. 

P.S. Se qualcuno fosse interessato a continuare la sua conoscenza sugli yokai può dare un'occhiata anche ai successivi volumi editi, sempre dalla nuinui, su queste creature: 
  • "Yokai: sfilata notturna dei 100 demoni" di Matthew Mayer (2020): mostri, demoni, fantasmi, folletti, animali mutanti… Il folclore giapponese trabocca di strane creature che raccontano di un universo ancestrale in cui le forze della natura, qualche volta amiche, qualche altra avverse e minacciose, sono trasfigurate dalla fantasia popolare in esseri magici, che interagiscono incessantemente con il mondo dell'uomo. Nel XVIII secolo queste misteriose creature, in giapponese yokai, sono state per la prima volta raccolte, catalogate e illustrate in una straordinaria enciclopedia del soprannaturale, "La parata notturna dei cento demoni".
  • "Mononoke: l'ora degli spiriti maligni" di Matthew Meyer (2021): questo fantasmagorico repertorio di spiriti maligni tratta degli esseri più ripugnanti e malefici dell’universo magico nipponico, i mononoke, che abitano una realtà parallela alla nostra. Nonostante la protezione esercitata da schiere di maghi e sacerdoti contro le nefaste influenze di queste creature vendicative, vi sono luoghi e momenti in cui il confine fra i due mondi diventa più labile ed è possibile oltrepassarlo.
  • "Kitsune. Le nozze della volpe e altre storie di yokai giapponesi" di Matthew Meyer (2022): la raccolta illustrata di yokai dell'antico Giappone si arricchisce di 113 nuove creature, tra le quali primeggiano gli spiriti volpe kitsune (le più potenti, insidiose e seducenti di tutte).

 
 
Sopra: Le copertine (rispettivamente con sfondo giallo, azzurro e rosa) dei successivi lavori sugli yokai scritti e illustrati da Matthew Mayer.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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